Su Gesù che non risponde alle accuse tanto che Pilato ne rimane stupito

“Cristo davanti a Pilato” del Tintoretto [1565-67, Scuola di San Rocco, Venezia] per introdurre la registrazione audio della serata di Pizza e Vangelo del 16 dicembre 2024 nella quale leggemmo di Pilato che interroga Gesù e si stupisce del silenzio che egli oppone alle accuse del Sinedrio. Qui sotto il link all’audio, nel primo commento un testo di Romano Guardini sul misterioso silenzio del Nazareno

Commento

  1. Luigi Accattoli

    Romano Guardini sul silenzio di Gesù come realtà divina. Ha in sé addirittura qualcosa di tormentoso il modo in cui egli non fa nulla, assolutamente nulla, per fermare il cammino della fatalità. In verità, nella notte del Getsemani l’ha accettato e ciò che ora accade non costituisce che la forma in cui si esprime la volontà del Padre. Noi ci troviamo entro questa vicenda realmente solo allorquando avvertiamo la calma profonda e composta che regna in Gesù. Niente di disperato. Nessuna indifferenza che “lasci andare” le cose. Nessuna ostinata renitenza. Nulla del genere […]. Gesù non lotta. Non dà prove. Non confuta. Non attacca. Non cerca di attirare il favore. Nulla di tutto ciò, ma lascia libero corso agli avvenimenti. Anzi, nel momento dato, dice esattamente ciò su cui contano gli avversari e quanto è necessario per essere annientato. Non cerca di stornare nulla; ma il suo tacere non è né debolezza né disperazione. È – possiamo dire soltanto – realtà divina; forza di presenza santamente concentrata; perfetta disponibilità. Il suo tacere fa sì che avvenga quanto deve accadere.

    Romano Guardini, Il Signore, Morcelliana 2005, pp. 514 e 522

    10 Gennaio, 2025 - 12:36

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