“Durante la fuga ho perso tutta la mia famiglia: mia suocera, mio marito, un fratello di mio marito e la mia bambina di quattro anni e mezzo che si chiama Elvira”: Nora Shirley, venuta dal Camerun, fuggita da Boko Haram, ha fatto questo raccontato al Papa in collegamento video da Assisi, domenica 6 dicembre. Ho trascritto la sua storia dal link che mi era stato segnalato dalla famiglia che ospita Nora ad Assisi: la riporto nei commenti come mio dono domenicale ai visitatori.
Storia di Nora fuggita da Boko Haram
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Ringrazio l’Italia. Quando siamo stati attaccati da Boko Haram, e non potevamo più restare nelle nostre case nel nord del Camerun, siamo scappati. Durante la fuga ho perso tutta la mia famiglia: mia suocera, mio marito, un fratello di mio marito e la mia bambina di quattro anni e mezzo che si chiama Elvira. Siamo passati per la Nigeria e per altri paesi e alla fine siamo arrivati in Libia, dove ci hanno tenuto in prigione per tre mesi e la situazione era terribile. Ci battevano ogni giorno per avere da noi i soldi per la traversata. Le ragazze venivano seviziate, me un poco mi hanno rispettato perché avevo una creatura in pancia. Ho lasciato la Libia salendo su un gommone con altre 125 persone. Le sofferenze erano terribili. Ora il mio desiderio più grande è che io possa ritrovare la mia bambina. Ho bisogno di lei e lei ha bisogno della mamma. Desidero anche avere i documenti per potermi inserire nella società italiana, che ringrazio per il buon cuore con cui ci ha accolti, come anche i Medici senza frontiera che ci hanno soccorsi.
Qui il link al video:
http://www.sanfrancescopatronoditalia.it/notizie/societa/la-toccante-testimonianza-della-profuga-del-camerun-nora–guarda-il-video-36253#.Vmta9ErhC00
Qui le parole del Papa in risposta a Nora e alla testimonianza di uno dei marinai italiani che partecipano al salvataggio dei profughi:
http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2015/12/07/0964/02155.html
Un bacio a Nora e alla famiglia mia amica che l’ha presa in casa.