“Se non ci saranno due Stati, ce ne sarà solo uno. Se ce ne sarà uno solo, sarà arabo. Se sarà arabo, chissà quale sarà il futuro dei nostri e dei loro figli”: è l’incipit di un testo di Amos Oz sul “Corriere della Sera” del 4 marzo Uno Stato palestinese è garanzia per Israele. Lo condivido e ritengo che l’Italia debba premere perché sia riconosciuto lo Stato della Palestina. Nel primo commento un altro brano di Oz. Nel secondo il richiamo a un mio post d’antan.
Sto con Oz e con lo Stato della Palestina
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Non siamo soli su questa terra. Amos Oz: “Noi ebrei non siamo soli su questa terra, né siamo noi gli unici proprietari di Gerusalemme. Ai miei amici palestinesi dico lo stesso: nemmeno voi siete soli qui. Questa nostra piccola casa dovrà essere suddivisa in due appartamenti più piccoli. E che vi sia una buona recinzione tra le due proprietà, per garantire rapporti di buon vicinato. Una volta divorziati, proviamo a coesistere gli uni accanto agli altri, lasciando alle future generazioni il progetto di una possibile coabitazione – confederata o di altro genere”.
Scrivevo qui nel blog nove anni addietro: “Credo che il dramma di Israele lo dovremmo sentire molto di più come un dramma nostro e lo dovremmo pensare al futuro: che ne sarà tra cinquant’anni?” In un post intitolato Che sarà di Israele tra cinquant’anni del 20 luglio 2006 svolgevo nella sostanza il ragionamento di Amos Oz.
I muri, le nazioni, gli stati non altro che lo specchio del nostro non saper essere fratelli.
C’è chi odia e c’è chi ama. Il modo più vile di concepire di concepire l’amore è quello di trincerarsi dietro a un muro.
In nome di Allah, il Clemente, il Misericordioso:
“Israele sarà stabilito, e rimarrà in esistenza finché l’islam non lo ponga nel nulla, così come ha posto nel nulla altri che furono prima di lui” (parole dell’imam e martire Hassan al-Banna [fondatore dei Fratelli Musulmani, 1906-1949], possa Allah avere misericordia di lui).
(Statuto di Hamas – 18 agosto 1988)
Come non concordare con Amos Oz ? Due popoli e due Stati, in pace tra loro, certo: bene, perciò, avrebbe fatto il Parlamento italiano a riconoscere, senza “se” e senza “ma”, lo Stato di Palestina; è anche vero, però, che le parole dello Statuto di Hamas, ricordate dall’amico Fides, si pongono come un macigno lungo questra strada.
Suggerisco – gratis ! – a chi ne ha tempo e voglia la visione di un bel film (israeliano) di qualche anno fa: “Il giardino di limoni”.
Buon sabato a tutti.
Roberto 55
Due popoli, due Stati, due democrazie.
(Ciao Roberto)
Film visto giusto un mese fa. Bellissimo.
(il giorno dopo per puro caso un altro film con la stessa protagonista, l’ospite inateso.
http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=56115 molto carino uguale, lei bellissima a mio parere)
bel film Sara, lo faccio vedere sovente alle mie classi.
Anche questo film, che faccio vedere in classe, è molto bello e fa riflettere:
http://www.mymovies.it/film/2012/ilfigliodellaltra/
Condivido: anche il film “L’ospite inatteso” m’è piaciuto molto.
Buona domenica al “pianerottolo” (ciao, Nico !).
Roberto 55
Due popoli, due stati. Condivido.
“Dalla pace di Gerusalemme dipende la pace del mondo”
G. La Pira.
Grazie Sara, molto bello.