Amici belli, il gruppo di lettori della Bibbia che si riunisce a casa mia con il nome di “Pizza e Vangelo” si rivedrà da remoto, via Zoom, lunedì 6 per leggere la narrazione della morte di Gesù che è in Marco 15,33-37, accompagnandola con il richiamo orante al Salmo 22 che inizia con le parole “Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato?”; e con il raffronto alle diverse parole finali di Gesù che ci sono riferite dai Vangeli di Luca e Giovanni. Nei commenti la scheda che ho inviato ai partecipanti e i brani biblici di riferimento.
Sotto la croce con Marco Matteo Luca e Giovanni
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Le ultime parole sono tre. Stante la circostanza straordinaria di questo appuntamento da remoto, che cade nel Lunedì Santo della pandemia da Covi-19, invece di proseguire nella lettura continuata del Vangelo di Marco salteremo ai cinque versetti (33-37) del capitolo 15 dello stesso Marco che narrano la morte di Gesù e ci concentreremo sul grido finale “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”, lo interrogheremo con riferimento al Salmo 22 del quale rappresenta l’attacco (versetto 1 del Salmo) e lo metteremo in confronto con le ultime parole di Gesù sulla croce come sono riferite dagli altri Vangeli: Matteo ha la stessa implorazione di Marco, mentre Luca e Giovanni propongono altre locuzioni.
Il Salmo 22, coprotagonista della serata insieme al Vangelo di Marco, lo pregheremo ad apertura e a chiusura dell’appuntamento, dividendolo nelle due metà dominate la prima dal grido del giusto perseguitato (versetti 1-22) e la seconda dalla lode del giusto che il Signore ha liberato dai persecutori (versetti 23-32).
Dal Salmo 22 al Salmo 31. Dopo il brano del Vangelo di Marco riporto – in calce a questa scheda – le altre “ultime parole” di Gesù sulla croce come sono narrate dai Vangeli di Luca e Giovanni (Matteo, come dicevo, ha le stesse di Marco) e le due parti del Salmo 22 che in funzione della nostra serata intitolo Salmo 22a e Salmo 22b.
I fuochi della nostra attenzione saranno due: come tenere insieme il grido dell’abbandono che è nell’ultima parola di Marco-Matteo) con il fiducioso affidamento che è in quelle di Luca (“Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”) e con la solenne, quasi liturgica conclusione della missione di Gesù il Cristo, che è in Giovanni (“E’ compiuto”); e come leggere con lo stesso cuore la prima e la seconda parte del Salmo di cui Gesù grida l’incipit in questo drammatico brano evangelico.
Noteremo che anche le parole di Luca vengono da un Salmo, il 31; e anche quelle di Giovanni hanno matrice e risonanza biblica. Vedremo che nell’insieme questi elementi narrativi e oranti ci invitano a leggere il racconto della morte di Gesù come il punto culminante di un cammino dove il mistero della passione si affaccia su quello della risurrezione.
Marco 15, 33-37 – Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. 34 Alle tre, Gesù gridò a gran voce: ” Eloì, Eloì, lemà sabactàni?”, che significa: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. 35 Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: “Ecco, chiama Elia!”. 36 Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere , dicendo: “Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere”. 37 Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.
Ultime parole di Gesù sulla croce secondo i quattro Vangeli
«Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» – Marco 15,34 [Dando un forte grido spirò] e Matteo 27,46 [Gridò a gran voce ed emise lo spirito]
«Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò – Luca 23,46 (parole del Salmo 31,6)
«E’ compiuto». E chinato il capo consegnò lo spirito – Giovanni 19,30
SALMO 22 a – LE SOFFERENZE DEL GIUSTO – Versetti 1-22
1 Al maestro del coro. Su “Cerva dell’aurora”. Salmo. Di Davide.
2 Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Lontane dalla mia salvezza le parole del mio grido!
3 Mio Dio, grido di giorno e non rispondi;
di notte, e non c’è tregua per me.
4 Eppure tu sei il Santo,
tu siedi in trono fra le lodi d’Israele.
5 In te confidarono i nostri padri,
confidarono e tu li liberasti;
6 a te gridarono e furono salvati,
in te confidarono e non rimasero delusi.
7 Ma io sono un verme e non un uomo,
rifiuto degli uomini, disprezzato dalla gente.
8 Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
9 “Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!”.
10 Sei proprio tu che mi hai tratto dal grembo,
mi hai affidato al seno di mia madre.
11 Al mio nascere, a te fui consegnato;
dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio.
12 Non stare lontano da me,
perché l’angoscia è vicina e non c’è chi mi aiuti.
13 Mi circondano tori numerosi,
mi accerchiano grossi tori di Basan.
14 Spalancano contro di me le loro fauci:
un leone che sbrana e ruggisce.
15 Io sono come acqua versata,
sono slogate tutte le mie ossa.
Il mio cuore è come cera,
si scioglie in mezzo alle mie viscere.
16 Arido come un coccio è il mio vigore,
la mia lingua si è incollata al palato,
mi deponi su polvere di morte.
17 Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
18 Posso contare tutte le mie ossa.
Essi stanno a guardare e mi osservano:
19 si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
20 Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto.
21 Libera dalla spada la mia vita,
dalle zampe del cane l’unico mio bene.
22 Salvami dalle fauci del leone
e dalle corna dei bufali.
SALMO 22 b – LA GLORIA DEL GIUSTO – Versetti 23-32
Tu mi hai risposto!
23 Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all’assemblea.
24 Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d’Israele;
25 perché egli non ha disprezzato
né disdegnato l’afflizione del povero,
il proprio volto non gli ha nascosto
ma ha ascoltato il suo grido di aiuto.
26 Da te la mia lode nella grande assemblea;
scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.
27 I poveri mangeranno e saranno saziati,
loderanno il Signore quanti lo cercano;
il vostro cuore viva per sempre!
28 Ricorderanno e torneranno al Signore
tutti i confini della terra;
davanti a te si prostreranno
tutte le famiglie dei popoli.
29 Perché del Signore è il regno:
è lui che domina sui popoli!
30 A lui solo si prostreranno
quanti dormono sotto terra,
davanti a lui si curveranno
quanti discendono nella polvere;
ma io vivrò per lui,
31 lo servirà la mia discendenza.
Si parlerà del Signore alla generazione che viene;
32 annunceranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno:
“Ecco l’opera del Signore!”.
Che sia “Pizza e Vangelo”. Chi voglia sapere che sia “Pizza e Vangelo” vada nella pagina che ha questo nome: è elencata per quarta sotto la mia foto, ad apertura del blog. Propongo ai visitatori i testi che affrontiamo nel gruppo biblico [c’è da 17 anni] perché chi può tra i visitatori mi dia una mano – un suggerimento, uno spunto – nella preparazione della lectio.
Dicevamo l’ultima volta. L’ultimo appuntamento di “Pizza e Vangelo” l’avemmo il 2 marzo. Dopo di che siamo stati impediti di rivederci dalla pandemia che tutto scombina. Chi volesse vedere di che trattammo allora, vada a questo post:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/a-cafarnao-gesu-chiama-levi-e-mangia-con-i-peccatori/
Anche noi al Cammino e all’Azione Cattolica abbiamo fatto riunioni in Whatsapp.
Francesco sul grido di Gesù. Nell’omelia di stamane, domenica delle Palme, Francesco ha così commentato il grido di Gesù «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»: Gesù aveva sofferto l’abbandono dei suoi, che erano fuggiti. Ma gli rimaneva il Padre. Ora, nell’abisso della solitudine, per la prima volta lo chiama col nome generico di “Dio”. E gli grida «a gran voce» il “perché?”, il “perché?” più lacerante: “Perché anche Tu mi hai abbandonato?”. Sono in realtà le parole di un Salmo (cfr 22,2): ci dicono che Gesù ha portato in preghiera anche la desolazione estrema. Ma resta il fatto che l’ha provata: ha provato l’abbandono più grande, che i Vangeli testimoniano riportando le sue parole originali.