“Sono unu ricarcereri i vostru maritu io sono difronte a diu pentitu ra me azzioni o votato con diu…”: “Sono uno dei carcerieri di vostro marito io sono di fronte a Dio pentito devo dire una cosa importante per la mia coscienza mi sono pentito della mia azione ho fatto voto con Dio dopo della mia salute ho capito tante cose della vita e capisco la vostra sofferenza quindi non riesco a tenermi questo peso voglio che almeno potete avere le ossa di vostro marito”: è l’attacco di una lettera che uno dei carcerieri di Lollò Cartisano – fotografo di Bovalino, sequestrato il 22 luglio 1993 e mai più ritrovato – scrive alla vedova del rapito, dieci anni dopo il fatto, per chiedere perdono e indicare il luogo della sepoltura. La lettera del “carceriere” – straordinario documento – non era stata mai pubblicata: la riporto intera nel capitolo 14 della pagina Cerco fatti di Vangelo elencata sotto la mia foto: Lollò Cartisano e il carceriere che chiede perdono alla famiglia.
Sono unu ricarcereri i vostru maritu
16 Comments
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[Segue dal post] Grandi cose sono in questa storia. L’Aspromonte con i suoi lecci e le sue malvagità. Un bandito che scrive a macchina la parola “diu” minuscola, prende un osso del morto per fare un segno su una pietra, chiede di avere “un messaggio sul giornale che mi avete perdonato”. Una figlia che gli risponde a cuore aperto. Il poliziotto che prega scavando in ginocchio. Un vescovo dei poveri che piange e loda. Ringrazio la famiglia Cartisano che mi ha dato l’originale della lettera, il collega Antonio Maria Mira che ha fatto da tramite, Pasquale Vilardi che l’ha tradotta.
Luigi, scrivo e cancello nel desiderio di dire qualcosa di grande, che possa stare degnamente sotto questa pagina.
Non trovo nulla, ma non posso tacere.
Prego solo che la storia possa trovare spazio, avere voce, il più ampia possibile, nel panorama sconfortante in cui siamo immersi.
La storia tutta, con il tuo commento, e le sottolineature che proponi.
Grazie.
Grazie, Luigi, di questo post.
Che la Calabria, terra delle mie vacanze estive e di parte del mio servizio civile (svoltosi nella Locride anni fa,) possa rinascere. Che le ferite, come sempre ama dire Mons. Bregantini, possano diventare feritoie di grazie.…Per questo io prego, insieme a voi.
1Pt 2,24
Grazie Luigi!
La forza del Vangelo.
Per dire, se e’ necessario, che essere e diventare umani non e’ mai un dato di fatto, non e’ un processo naturale da dare per scontato.
E’ proprio un traguardo, una vocazione, un compito.
E’ proprio il Vangelo che ci fa umani. Pienamente.
Bambina down cancellata dalla foto ricordo
È accaduto in una quinta elementare. Scattate due foto, una con lei (per la sua famiglia), una senza. Le maestre: nessuna malafede, la prima era venuta male e quando l’abbiamo rifatta lei era assente.
http://www.vanityfair.it/news/italia/2011/09/30/bambina-down-eliminata-foto-scuola
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“Non ero la moglie di Bonatti mi hanno cacciata dall’ospedale”.
Rossana Podestà, compagna di una vita di Walter Bonatti, alla commemorazione funebre dello scalatore morto lo scorso giovedì
Rossana Podestà, compagna per 30 anni dell’alpinista:
“L’ultimo grande dolore”
http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/421238/
Forse anche questi fatti sono nel segno del Vangelo.
Che vergogna!
E’ certamente nel segno del Vangelo che ci sia stato qualcuno che si è scandalizzato ed ha alzato la voce.
@ Nino
Mi dispiace che la signora Rossana Podestà abbia trovato l’unico ospedale italiano che richiede il certificato di matrimonio a coloro che desiderano assistere un familiare. Quando purtroppo mia moglie è stata ricoverata in terapia intensiva (e poi semi-intensiva) l’ospedale si è limitato a chiedere che entrasse da lei una persona alla volta, senza obbligo di presentare documenti o presentazioni. So che in altre città funziona allo stesso modo e che perfino gli ospedali “cattolici”, come il San Raffaele di Milano, non discriminano i conviventi rispetto ai coniugi legittimi.
Esprimo tutta la mia solidarietà alla signora Rossana e al suo “ultimo grande dolore”, ma non vorrei che la notizia fosse strumentale ad altre finalità, che non sono certo assimilabili al Vangelo.
Quanto alla notizia relativa alla bambina down, prima di gridare allo scandalo, bisognerebbe verificare se le maestre sono in buona fede oppure no. Anche uno dei miei figli era assente il giorno della “foto di classe”, ma nessuno ha pensato che fosse una scelta mirata per discriminarlo o escluderlo dal gruppo. I genitori della bimba hanno tutto il mio sostegno e la mia stima e penso che, se hanno dei motivi per pensare che la figlia sia discriminata perchè down, facciano bene a battersi. Tuttavia questo episodio di “discriminazione fotografica” mi lascia il dubbio che le maestre possano avere ragione. Prima di tirare in ballo il Vangelo e sparare giudizi che possono distruggere la reputazione delle insegnanti, verifichiamo se le maestre abbiano fatto sempre del loro meglio per integrare la bambina nella classe e se l’episodio della fotografia sia effettivamente solo uno spiacevole inconveniente che poteva capitare a qualunque altro bambino.
@Nino 30 settembre 2011 @ 15:33
Sto assolutamente con Federico B.
Andiamoci piano con le scomuniche.
Se si dimostra la buona fede delle insegnanti avresti scagliato una pietra maligna, di cui diverti poi pentire!
Viviamo in un clima di sassaiola continua e francamente non se può più!
Fioretti, capitolo XXI Il lupo di Gubbio
Il lupo divenne… “frate lupo”.
Buon “ottobre mariano”, col Santo Rosario, a tutti !
Qui un prolungamento della questione della bimba down segnalata da Nino: Guardatela, si chiama Nella Cordelia. “La mia bimba down, sono pazza di lei”
Truffa sui malati di tumore
intercettazioni choc in clinica
Alla Latteri, medicine dimezzate per far quadrare i conti. L’ordine di tagliare il disintossicante dopo la chemioterapia: “Perché spendere? Ci danno solo 100 euro. I parenti sperano che muoia: non gli faccio altri 10 giorni di albumina Sono soldi a matula”. L’assessore Russo: se fatti accertati, convenzione a rischio di SALVO PALAZZOLO
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/10/01/news/truffa_sui_malati_di_tumore_intercettazioni_choc_in_clinica-22510341/?ref=HREC2-4
Emergono tre tipi di problemi:
1) rimborso non adeguato della Regione
2) incompetenza della dottoressa Latteri
3) debolezza deontologica dei medici coinvolti.
La preghiera di ottobre del Papa per il sostegno ai malati terminali: “Circondateli d’amore”.
http://www.news.va/it/news/la-preghiera-di-ottobre-del-papa-per-il-sostegno-a
Marco,
quali che siano le ragioni, tutte quelle che hai elencato e tutte le altre immaginabili a piacere, sono incompatibili con le ragioni superiori dell’etica della dignità umana.
Questi ed altri sono eutanasia allo stato puro, ma non rientrando nei principi non negoziabili come nel caso di Eluana e Welby , l’opinione pubblica beota e integralista, li tratta come generici problemi di malasanità.
E mentre si “circondano d’amore i malati terminali”, questi sono fatti fuori in massa dalle insopprimibili leggi del mercato che attualizza , anche lui, i suoi principi non negoziabili.
Una bella società questa dei principi non negoziabili.
PS: prego i soliti noti come discepolo e consimili di astenersi dal commentare
@Nino,
la società attuale NON è quella dei principi non negoziabili.
Se il diritto alla vita, ad una vita dignitosa, fosse realmente garantito, non ci sarebbero queste situazioni.
Purtroppo c’è ancora molto da fare per affermare, sostenere ed attuare i principi non negoziabili nella nostra società. La Chiesa ci sollecita continuamente a fare ciascuno la propria parte.
Non sminuiamo questi principi come merce del mercato della politica: sono questioni fondamentali e vitali per tutti.