Tra quanto ho letto e ascoltato sui fatti di Rosarno, le parole del padre La Manna del Centro Astalli (Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati) sono quelle che meglio incontrano il mio sentimento: “È la privazione di tutto, in particolare dei diritti umani fondamentali, che spinge l’uomo a gesti estremi. La speranza è che questa volta si vada oltre l’episodio e ai affronti il dramma dei lavoratori stagionali nel Sud dell’Italia: immigrati che vivono in condizioni estreme, sfruttati da datori di lavoro senza scrupoli. Sono giovani uomini in fuga da paesi come Togo, Congo, Costa d’Avorio: luoghi in cui miseria, guerra, dittature costringono a rischiare la vita nel Mediterraneo e ad accettare condizioni di vita degradanti in Italia. La disperazione li fa divenire, nelle nostre regioni, uomini da usare senza riguardo per la loro dignità”.
Sono triste e incavolato per Rosarno
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La rivolta degli extracomunitari a Rosarno è «una situazione difficile, così come in altre realtà», determinata dal fatto che «in tutti questi anni è stata tollerata, senza fare nulla di efficace, una immigrazione clandestina che da un lato ha alimentato la criminalità e dall’altro ha generato situazioni di forte degrado come quella di Rosarno».
Il virgolettato sono parole del ministro Maroni, il quale non dice nulla, pare, su tutti questi anni in cui è stata tollerata la situazione in cui queste persone vivono a causa della criminalità organizzata nella vigenza della legge Bossi-Fini, comunque (stavolta Bersani ha ragione).
Quanto all’articolo di Panebianco a margine dei fatti di Rosarno, non lo condivido neanche un po’, perché mette insieme di tutto e di più, secondo uno schema che considero sbagliato.
Comincio dalla fine, anche perchè è più semplice: del “pezzo” odierno, sul “Corriere”, del Professor Panebianco mi pare ci sia poco o nulla da dire; ogni volta che lo leggo mi chiedo in che mondo vive, e stavolta, poi, m’è parso ancora più sconclusionato del solito.
Circa le dichiarazioni del Ministro Maroni, penso che se le leggesse un marziano le scambierebbe per la posizione d’un oppositore del governo che attacca (non si capisce nemmeno bene chi) l'”eccessiva tolleranza” contro l'”immigrazione clandestina”, e denuncia “la criminalità” ed il “degrado”: invece, questo “j’accuse” è lanciato da colui che è (da quasi due anni) Ministro dell’Interno della coalizione che (pressochè ininterrottamernte) governa l’Italia da quasi nove anni ed ha approvato otto anni or sono la legge (la “Bossi – Fini”) che, appunto, regola (si fa per dire, a questo punto, anche visto quel che succede a Rosarno) l’immigrazione.
E meno male che questa maggioranza doveva portare ordine, legalità e sicurezza …………
Sulla “rivolta” dei cittadini di Rosarno contro gli immigrati mi viene, insopprimibile, una domanda: perchè non si sono mai rivoltati contro la “n’drangheta” (il loro Comune è pure “commissariato” per le infiltrazioni della criminalità organizzata !) ?
“Lato-Santa Sede”, Luigi, non hai la sensazione che, in questi, come in altri casi analoghi, Monsignor Marchetto venga troppo “lasciato solo” ?
Va bè, stasera sono stato polemico e, magari, pure sgradevole: diciamo che sono anch’io “triste ed incavolato” come il nostro padrone di casa.
Buona serata a tutti !
Roberto 55
“la privazione di tutto, in particolare dei diritti umani fondamentali”: uomini che da noi hanno trovato l’inferno.
Condivido l’osservazione di Roberto55: “Sulla “rivolta” dei cittadini di Rosarno contro gli immigrati mi viene, insopprimibile, una domanda: perchè non si sono mai rivoltati contro la “n’drangheta”?”.
Quella n’drangheta che prima sfrutta gli immigrati e poi cavalca e cercherà di sfruttare per i propri fini) la protesta degli abitanti.Ma anche gli immigrati hanno esagerato: invece di rivolgersi alle forze dell’ordine per far catturare chi li ha provocati si sono lasciati manovrare da qualche criminale che ha tutto l’interesse a seminare zizzania.