Sono tornato al vecchio Rito

Oggi pomeriggio sono tornato alla chiesa della “Santissima Trinità dei pellegrini” per partecipare alla celebrazione feriale (vedi post del 15 giugno) secondo il vecchio messale. Venti i presenti, compresi il parroco e il chierico che l’assisteva. Tre sole le donne: anche domenica erano molto più numerosi gli uomini, che vuol dire? Perchè alle messe del nuovo rito sono di più le donne e qui avviene il contrario? A differenza di domenica non veniva offerto alcun sussidio per seguire la celebrazione e ho visto che mi risulta difficile capire a orecchio le preghiere e le letture in latino nonostante l’abitudine ad ascoltare in questa lingua alcune parti delle celebrazioni papali. Ho afferrato bene solo il Vangelo e un paio di oremus che lo echeggiavano. Al grande silenzio che va dal Sanctus al Pater stavolta ero più preparato e pur senza avere sotto il testo reputo di essermi abbastanza sintonizzato con quanto diceva e faceva il celebrante. Il confiteor è stato ripetuto prima della comunione come già domenica. Non c’è stata omelia ma la celebrazione è stata condotta con esemplare lentezza ed è durata 40 minuti. Grato di ciò. Curiosità di un gesto: dopo il sanctus il chierico ha accesso una piccola candela poggiata con il suo supporto tra i candelieri già accesi, dalla parte dell’epistola, come la mascotte ai piedi dei cavalli. E l’ha spenta dopo la comunione. Non ricordo d’ver mai visto quella candela in antico.

203 Comments

  1. Non sapevo della candela al Sanctus… Ma ho forse trovato qualcosa di simile a ciò che hai descritto, qui:

    http://dominican-liturgy.blogspot.com/2008/05/dominican-rite-missa-cantata-at-san.html

    Per quanto trattasi della cronaca di una Messa celebrata (in California) in rito domenticano tradizionale, sia la descrizione (“Here Fr. Paul is reading the Sanctus and about to begin the Canon as the choir and congregation sing. At this point a Sanctus Candle (or several) may be lighted. You can see it as the very small candle between the last two on the Epistle side in this photo.”) che la foto annessa, paiono davvero rispondenti a quanto da te riportato nel post…

    (Che sia un retaggio anche e/o soprattutto domenicano? Comunque facoltativo..)

    17 Giugno, 2008 - 23:49
  2. Luigi Accattoli

    Perfetto Syriacus, era proprio così. E dunque si chiama “candela del sanctus”. Ma quanti oggetti gesti e nomi ci sono negli armadi delle sacrestie! A me ricordava la “bugia” dei vecchi pontificali, ma è stato subito chiaro che non era da spostare e non veniva usata per leggere.

    18 Giugno, 2008 - 7:22
  3. Leonardo

    Mi colpisce l’effetto di ‘straniamento’ che promana da queste tue preziose cronache, caro Luigi. Aggirarsi, quasi come stranieri, in una casa che pure un tempo fu nostra e riscoprire oggetti dimenticati e ormai indecifrabili …
    La mia riflessione è che, comunque siano andate le cose e quali che fossero le urgenze di riforma, fu un delitto rompere violentemente con le tradizioni liturgiche. Una tradizione non si deve uccidere mai, per nessun motivo; può (e spesso deve) morire da sola, per desuetudine, per estenuazione.
    Lo dico pur non avendo mai sentito il bisogno di cercare una celebrazione secondo il vecchio rito (forse se ce l’avessi sotto casa …), senza appassionarmi affatto per candele veli e campanelli, apprezzando una certa sobria semplicità che nel nuovo rito, se i preti fossero meno chiacchieroni e narcisisti, pure ci sarebbe.

    18 Giugno, 2008 - 8:33
  4. ecco… è sempre colpa dei preti… 🙂 allora aiutateci a migliorare, entrate in sagrestia alla fine della Messa e diteci con amore: Fratello, vorremmo una Messa più sobria, più partecipata, ma meno scenografica, più sentita ma meno urlata, venite con amicizia a dirci queste cose, e chissà che non ascoltiamo anche noi ogni tanto, però venite, e siateci amici! ciao Leonardo! 🙂

    18 Giugno, 2008 - 11:18
  5. Conosco laici, frustrati, che come preti mancati, chiacchierano moooolto più di quei preti che si amano criticare, ma non apportano nulla alla chiesa, soltanto chiacchiere.
    Sarebbe ora che questi Signori avessero la capacità di entrare nella propria chiesa territtoriale,
    partecipassero alla realtà pastorale,
    si sporcassero le mani insieme agli altri laici, negli impegni con i vari gruppi, caritas, catechesi e altro, ai momenti di discussione anche dura in cui ciascuno da il proprio apporto per migliorare un ambito della realtà che si vive nella chiesa locale,
    che questi signori sapessero proporre (ed impegnandocisi) al parroco le nuove possibilità per rispondere alle nuove sfide della realtà che ci è intorno.
    E’ troppo facile ciaccolare, mentre gli altri lavorano, e danno il proprio tempo per far andare avanti la vigna del Signore.
    Molto più facile andare in una liturgia, dove non devo fare null’altro che stare lì a godermi quello che altri hanno preparato, con la pretesa che avrebbero dovuto trasmettermi il sacro….. quello che nella mia vita personale poi a chiacchiere ne posso parlare con con qualcun altro….
    Alla fin fine la colpa è sempre degli altri.
    Molto made in Italy.

    18 Giugno, 2008 - 11:49
  6. Leonardo

    “preti mancati”: autobiografico?

    18 Giugno, 2008 - 12:16
  7. No,
    Leonardo,
    è inutile che giri attorno ai problemi
    e mai affrontandoli,
    magari
    bleffando con una falsa e sottile ironia.
    Sei bravissimo
    complimenti
    Non so di quale chiesa tu sia
    devi averne una personale….

    18 Giugno, 2008 - 12:36
  8. Giovanni Mandis

    Bravo Matteo
    “Molto più facile andare in una liturgia, dove non devo fare null’altro che stare lì a godermi quello che altri hanno preparato”
    Certo, Gesù ha preparato per noi la liturgia, il suo eterno sacrificio che si rinnova, noi non dobbiamo far altro che immergerci in questa realtà senza presunzione di aggiungere o togliere nulla.

    18 Giugno, 2008 - 12:38
  9. ehi ehi fate i bravi… io parlavo sul serio! 🙂

    18 Giugno, 2008 - 12:46
  10. io immagino Gesù, contorniato da Apostoli e Discepoli,
    nel cenacolo,
    la sua ultima cena,

    con tutti questi discorsi……
    vetus et novo

    ok
    grazie a tutti

    18 Giugno, 2008 - 12:56
  11. Giovanni Mandis

    maioba dato che lei è un sacerdote, una domanda fuori tema;
    perchè nei seminari non si studia più il latino, o almeno non come una volta?

    18 Giugno, 2008 - 12:57
  12. Già,
    vede reverendo,
    perchè il latino è il motore di tutta l’attività pastorale,
    e visto che il latino uno studente al sacerdozio lo deve comunque imparare e fare tanto di esame
    come è che poi non funziona dopo,
    nella pastorale della chiesa locale?

    18 Giugno, 2008 - 13:02
  13. Giovanni, un tempo il latino veniva studiato nei seminari minori perchè tutti facevano il liceo classico, e perchè le lezioni erano svolte in latino, così come gli esami (da noi in Sardegna lo si è fatto fino a circa metà degli anni Sessanta). Nei seminari maggiori (ovvero nelle Facoltà teologiche) esistono corsi di latino propedeutico laddove il candidato non abbia compiuto studi classici (o scientifici).
    Perchè non si studia latino? Bisognerebbe chiederlo alla Congregazione per l’Educazione Cattolica, più che a un sacerdote…
    E in ogni caso penso che non sia la cosa più importante da modificare nel curriculum studiorum theologicorum…

    18 Giugno, 2008 - 13:17
  14. Giovanni Mandis

    grazie Don, si figuri che manco sapevo che ci fosse una congregazione per l’educazione cattolica… ecco perchè ho chiesto a lei che è sacerdote.
    di sicuro il latino serve a parlare bene, anche in italiano… eppoi E’ BELLO.

    però come pastorale locale una sana educazione cattolica sarebbe già qualcosa, nevvero Matteo?

    18 Giugno, 2008 - 13:25
  15. beh, Giovanni… se posso dirti con semplicità una cosa: ora capisco anche tante tue prese di posizione.
    Parli tanto dei guasti della liturgia e della teologia etc, e poi non sai che c’è una congregazione che si occupa delle Facoltà e dei Seminari? 🙂
    Concordo con te che il latino sia bello e che serva a parlare bene l’italiano… però questo non basta… 🙂

    18 Giugno, 2008 - 13:37
  16. Leonardo

    «ecco… è sempre colpa dei preti… allora aiutateci a migliorare, entrate in sagrestia alla fine della Messa e diteci con amore: Fratello, vorremmo una Messa più sobria, più partecipata, ma meno scenografica, più sentita ma meno urlata, venite con amicizia a dirci queste cose, e chissà che non ascoltiamo anche noi ogni tanto, però venite, e siateci amici!»

    Caro don Maioba, non è sempre colpa dei preti, però la messa la celebrate voi, no? (Sì vabbé, è tutta la comunità che … bla bla bla … però si capisce quello che voglio dire).
    Andare in sacrestia a dire al prete cose di quel tipo non mi pare il caso (e comunque, se lo facessi, lo chiamerei reverendo, canonico o monsignore, a seconda dei casi, mai e poi mai fratello!).

    A Matteo: domandare è lecito, rispondere è cortesia, ma vedo che su quel punto sei (del tutto legittimamente, intendiamoci) più sfuggente di un’anguilla. Quanto alla mia confessione religiosa, sono cattolico.

    18 Giugno, 2008 - 13:49
  17. E’ meglio lamentarsi in un blog e diventare laudatores temporis acti, allora? se nella Chiesa non ci si aiuta a crescere anche in questo, se io non ricordo a un laico il suo compito preciso e un laico non ricorda a un prete il suo cmpito preciso, allora che si fa?

    18 Giugno, 2008 - 13:58
  18. Giovanni Mandis

    Caro Don, non sono io che devo conoscere i nomi esatti delle congregazioni (sapevo certamente che c’era qualcuno che si occupava dei seminari e delle facoltà teologiche);

    le mie prese di posizione nascono anche da decenni di vita cristiana vissuti ascoltando pallosissime omelie politicamente corrette; che evidentemente nascono dalla facoltà e seminari retti dalla congregazione suddetta di cui ignoravo il nome esatto.

    18 Giugno, 2008 - 14:28
  19. Gentile Accattoli, scusi il disturbo, scusate tutti per l’off topic.
    Non vorrei essere indiscreto. Ho letto ieri il “Lupus” di Gennari su Avvenire, condivido purtroppo. Che succede quando lei non c’è? Tra l’altro ho visto anche un comunicato del Cdr sul Corsera, non sembra proprio tutto in ordine… Mi spiace davvero.

    18 Giugno, 2008 - 14:48
  20. Luigi Accattoli

    Gonzalo lei saprà – lo ripeto ogni volta – che non sono autorizzato a parlare a nome del Corsera. Sono stato sostituito per la visita di Bush e per l’andata del papa in Puglia a motivo del matrimonio della figlia: vedi post del 13 giugno. Le sostituzioni dunque erano consensuali e inevitabili. Ma dei miei sostituti non farò verbo: sono tutti bravi. Non entro nelle questioni aziendali di cui nulla intendo. Dalla nuova sede della redazione romana – di cui faccio parte – arguivo due mesi addietro che le sorti non fossero cattive: vedi post del 25 marzo.

    18 Giugno, 2008 - 15:25
  21. Egesippo

    Non è che i preti non sanno più il latino: è che non lo sa più nessuno. Come tante altre cose è diventato (è ormai considerato) superfluo. Meglio l’inglese… Ma alle radici della nostra cultura (sia di quella italiana che di quella cattolica) c’è sempre il latino (e il greco), che insegnano a dare rigore logico ai ragionamenti, e chiarezza al pensiero. Non mi stancherò mai di ringraziare tre miei professori del liceo statale (due ormai cantano nella perfetta lingua dell’eternità!) che mi hanno fatto amare queste due lingue senza renderle sinonimi di odiosi pomeriggi passati sui dizionari. Allora forse non lo capivo bene, ma adesso lo so: la cultura (che è acquisizione ed esercizio degli strumenti per leggere e interpretare la difficile realtà odierna) partiva da lì, dal “rosa rosae” e dai “Promessi Sposi” e da Zenone di Elea…
    E, se posso aggiungere ancora una chiacchiera “da prete” (quasi vecchio) che ogni tanto passa su questo “pianerottolo”, la pastorale senza la cultura è inutile, tanto quanto la pastorale senza la fede.

    18 Giugno, 2008 - 16:11
  22. Le chiedo scusa, non intendevo certo “scucirle” informazioni riservate. Lei è molto diplomatico, il lettore qualunque però capisce benissimo che le due righe e il titolo sul secondo giorno della visita del Papa non erano certo un ottimo servizio… Ecco, se interessa a qualcuno, il Lupus di ieri:

    Corsera, dal «meglio» al «peggio». Perché?
    Il ‘Corsera’ ha «il meglio » dei vaticanisti italiani, ma se non lo usa precipita al « peggio » . Per il primo giorno di Benedetto XVI in Salento dall’ « inviata » ( 15/ 6, p. 17) cinque colonne con foto.
    Titolone: ‘ Il Papa boccia la legge di Vendola’.
    Sommario: « La Puglia e gli aiuti alle coppie gay: ‘ Basta attacchi alla famiglia’ » . Dunque il Papa è andato laggiù per bocciare la legge Vendola sulle coppie gay. Ma tra tanti gesti, saluti, celebrazioni e discorsi, ecco l’unico riferimento al tema: «Fra i valori radicati nella vostra Terra vorrei richiamare il rispetto della vita e specialmente l’attaccamento alla famiglia, esposta oggi al convergente attacco di numerose forze che cercano di indebolirla».
    Per gli altri giornali ha parlato di immigrazione, accoglienza, speranza per i giovani e costruzione di una società più giusta e aperta al futuro, per il ‘Corsera’ no. Testuale: «il Papa sferza il popolo di Dio » , e « boccia Vendola » .
    E la seconda giornata?
    Ieri titolo a p. 23: « Il Papa: una tempesta minaccia i valori » . E poi 3 righe e mezza! Stop.
    L’inviata era tornata a casa? Meglio se ci fosse restata. Già: forse c’è stato altro. Ecco ‘ Repubblica’ ( p. 11): ‘Sull’Iran l’appello del Papa: preveniamo nuove guerre’; ‘ Il Tempo’ ( p. 1): ‘ Il Papa prega per la pace in Medio Oriente’; ‘Il Mattino ( p. 9): ‘ Fede e valori, il monito del Papa’; ‘ L’Unità’ ( p. 6): ‘ Ratzinger a Brindisi…parla anche di accoglienza: no al pietismo sì alla solidarietà’; ‘ Il Giornale’ ( p. 17): ‘ Il Papa: con Teheran scegliere il dialogo’. Troppo difficile per « l’inviata » del ‘Corsera’… Certo: liberi tutti! Chi scrive, ma anche chi legge.

    18 Giugno, 2008 - 16:50
  23. lycopodium

    (Lc 18,9-14)
    Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri: laici, frustrati, che come preti mancati, chiacchierano molto più di quei preti che si amano criticare, ma non apportano nulla alla chiesa, soltanto chiacchiere; io sì che ho la capacità di entrare nella mia chiesa territoriale, partecipo alla realtà pastorale, mi si sporco le mani insieme agli altri laici, negli impegni con i vari gruppi, caritas, catechesi e altro, ai momenti di discussione anche dura in cui ciascuno da il proprio apporto per migliorare un ambito della realtà che si vive nella chiesa locale. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell’altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato».

    18 Giugno, 2008 - 18:01
  24. alle radici della nostra cultura (sia di quella italiana che di quella cattolica) c’è sempre il latino (e il greco), che insegnano a dare rigore logico ai ragionamenti, e chiarezza al pensiero.
    ========================================
    è dalle medie che sento questo discorso……. correvano gli inizi degli anni 70,
    siamo nel 2008
    e si fa lo stesso identico discorso,
    continuità ?
    capacità di leggere il presente, il reale concreto?
    o….

    Alla mia età …..io lo so!

    18 Giugno, 2008 - 18:06
  25. Iginio

    Illustre Maioba, la risposta alla sua domanda retorica e’ molto semplice, e credo che, a giudicare dai precedenti suoi interventi nei miei confronti, lei ne sia una testimonianza in questo blog: perche’ quando un laico si azzarda – dico per dire – a mostrarsi piu’ preparato, piu’ intellettualmente aperto, ma anche semplicemente piu’ sensibile e persino piu’ educato nei gesti e nelle parole, rispetto a un prete, e quest’ultimo lo nota, la reazione del suddetto prete e’ il fastidio, l’invidia e la maldicenza. Per dirla con una battuta: meno UPS e piu’ fede, dunque, ma partendo non dalla “fede adulta” o dal moralismo politicamente corretto, come quello che traspare dai suoi interventi pseudosarcastici, bensi’ dall’incontro con la bellezza e dalla condivisione della dignita’ umana. Magari partendo anche dalla semplice buona educazione, evitando di fare come quel prete dell’UPS che ce l’aveva con me ed era invidioso solo perche’ ero il primo che aveva visto cedere il passo alle donne quando si varca una porta, o perche’ credeva che io sapessi il latino meglio di lui. Non sono un asso in latino, ma mi piace, come piace ad altri che sono intervenuti qui sopra e come piace per esempio ad una mia amica ventiquattrenne, musicista, che una volta scrisse una lettera a un giornale per contestare chi voleva abolirne l’insegnamento (e neanche lei e’ una latinista, pero’ e’ una persona di grande fede). E – tanto per battere in breccia i suoi luoghi comuni pseudoteologici – esistono persone giovani (come un’altra mia amica, per esempio, membro del Rinnovamento nello Spirito) che, senza vivere fuori del mondo, invocano il Preziosissimo Sangue di Gesu’ e lo Spirito Santo e allo stesso tempo, pur senza essere piene di soldi, cercano di presentarsi bene, anche nell’abbigliamento, perche’ sono consapevoli della dignita’ di figli di Dio e della felicita’ che da cio’ deriva. Esistono anche tanti altri giovani che hanno ben chiaro che la vita cristiana e’ un’esperienza dell’incontro con una Persona, non un moralismo ideologico.
    Come vede, gli spunti non mancano, anche per lei, caro fratello. Basta smettere di seguire le ideologie politicamente corrette e aprirsi. Glielo auguro cordialmente: poi le liturgie verranno da se’.
    E adesso eviti di rispondermi col solito spirito di patata.

    18 Giugno, 2008 - 18:10
  26. Anche io sono perplesso verso il Corsera,
    ma detto questo,
    un vaticanista, non deve scrivere per venire incontro alla simpatia di un lettore!
    In Italia hai citato diversi quotidiani,
    si può scegliere,
    e non costringere un giornalista a non scrivere la sua interpretazione della realtà,
    perchè
    comunque,
    ogni giornalista, non scriverà mai i fatti,
    ma la sua interpretazione, vista dalla sua personale cultura.
    Se questo non fosse più accettabile,
    saremmo prossimi alla dittatura di un pensiero,
    e mai come in questo momento ci siamo vicini.

    18 Giugno, 2008 - 18:12
  27. E adesso eviti di rispondermi col solito spirito di patata.
    =====================================
    osservazione dettata sicuramente dallo Spirito Santo al buon IGINIO,
    a coronamento del suo argomentare, e che da forza a tutta la dialettica.

    18 Giugno, 2008 - 18:16
  28. Iginio

    i cafoni, specialmente se squilibrati, non si rendono nemmeno conto non solo di quando insultano il loro prossimo, ma nemmeno di quando bestemmiano. Certe bestialita’ si commentano da sole.

    18 Giugno, 2008 - 18:50
  29. verum et iuxtum est

    18 Giugno, 2008 - 18:54
  30. Egesippo

    Disse Matteo:
    ========================================
    è dalle medie che sento questo discorso……. correvano gli inizi degli anni 70,
    siamo nel 2008
    e si fa lo stesso identico discorso,
    continuità ?
    capacità di leggere il presente, il reale concreto?
    o….

    Alla mia età …..io lo so!

    Rispondo:
    Dunque siamo coetanei. Ma forse abbiamo avuto professori diversi.
    A me, i miei ricordano tanto don Lorenzo Milani che insegnava ai suoi ragazzi a leggere il giornale. E di me ricordo tanto stupore nello scoprire che dentro ognuno di noi c’è, sempre, un Ulisse “neghittoso seduto alla vampa del focolare”.

    18 Giugno, 2008 - 19:04
  31. Francesco73

    Anche io ho partecipato a una Messa solenne con il rito antico.
    Mi sono fatto domande, più che altro, sulla sua valenza pastorale.
    Nel senso che nessuno dei presenti ha capito nulla, ma non tanto e non solo quanto a preghiere e parole, quanto anche al significato di diversi gesti.
    Ciò significa, a mio parere, che ogni rito, se non conosciuto e appreso sin dall’origine della propria iniziazione cristiana, necessita di un minimo di preparazione.
    A tal proposito, ho sentito dire più volte: non conta “capire”, perchè tantissimi di quelli che partecipavano – 50 come 200 anni fa – alla Messa Tridentina non “capivano”, ma “sentivano”, non si preoccupavano di entrare nella comprensione intellettuale, ma si curavano di partecipare bene al mistero celebrato.
    L’argomento ha un suo fondamento, ma non vorrei che – appunto sul piano pastorale – si trascurasse di considerare in che mondo viviamo oggi.
    In cui la gente – e i giovani più di altri – è abituata a interrogarsi, a chiedere, a confrontare significati e informazioni, e attribuisce valenza seria a cose di cui può afferrare il senso anche razionalmente.
    Ecco perchè – fermo restando il pregio e il rispetto che la Messa antica merita – non passerei sopra al problema della comprensibilità e terrei sempre ben fermo l’obiettivo di una percezione reale di tutto quanto accade nella celebrazione.

    18 Giugno, 2008 - 20:02
  32. Davidino

    (Lc 18,9-14)
    Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri: laici, frustrati…

    Non è lecito usare la Parola di Dio come “arma” sbattuta in faccia e modificata per i propri (di tutti quanti) usi polemici!
    E qui lo si fa molto spesso…

    18 Giugno, 2008 - 20:11
  33. ignigo74

    Iginio carissimo, io ho 34 anni, lei?

    18 Giugno, 2008 - 20:22
  34. Da semplice parroco di periferia amo ricordare come nei primi anni di messa il mio parroco d’allora, un po’ anziano e non così fresco di studi, davanti a certe mie lecite puntigliosità liturgiche, mi ricordava sempre che una messa ben partecipata dalla gente (e la comprensione linguistica non è secondaria!) è legata più che alla precisione delle rubriche, alla convinzione e al “calore” con cui la gente vive la Messa. Non si tratta di ridurre il tutto alle sensazioni, ma tutti ci accorgiamo quando un’assemblea è “calorosa” e partecipe oppure quando è fredda e distaccata. Ricordo certe celebrazioni nel mio amato duomo di Milano; liturgicamente ineccepibili, ma gelide quando a partecipazione ed attenzione dell’assemblea.
    Come pastore mi sta a cuore che la mia comunità celebri correttamente e senza scadere nello show, ma soprattutto partecipi con la mente e con il cuore alla celebrazione.
    MI preoccupa vedere nei giovani preti degli ultimi anni la riesumazione di pizzi, candelabri e antiche supopellettili.
    Il mondo brucia e noi stiamo qui a parlare dell’uso delle candele?
    Attenzione a rinchiudere l’azione liturgica dentro schemi anticotestamentari:
    “… ciò che visto con occhi terreni si presentava come un avvenimento meramente profano, è in realtà il vero culto dell’umanità, poiché colui che ne fu il protagonista sbrecciò la staccionata chiusa della cerimonia liturgica, trasformando quest’ultima in una genuina realtà: donando e sacrificando se stesso. Egli strappò di mano agli uomini le offerte sacrificali, sostituendovi la sua personalità, il suo stesso “io” donato in olocausto…” (J. Ratzinger, Introduzione al cristianesimo, Queriniana, 1996, pag.232).

    18 Giugno, 2008 - 21:13
  35. Grazie infinite, Iginio, per le sue annotazioni.
    Le mediterò cercando di correggere i miei comportamenti poco caritatevoli

    18 Giugno, 2008 - 21:41
  36. grazie Fabrug,
    ho notato questa ansia in giovanissimi sacerdoti,
    che pero’ non hanno memoria storica,
    ma rifugio emozionale,
    alla stessa stregua di laici insoddisfatti del proprio vissuto nella fede.

    19 Giugno, 2008 - 5:06
  37. Don’t feed the trolls etiam dona ferentes.

    19 Giugno, 2008 - 8:16
  38. Ho scelto questo “nome d’arte” perchè corrisponde perfettamente al mio irrinunciabile proposito ” dimostrare soprattutto quando si parla di Liturgia che abbiamo il senso della carità perfetta che si manifesta atorno all’unico Altare di Cristo”.
    La carità non viene donata quando a causa dei soliti inutili “paraocchi” interi gruppi di fedeli vengono ancora perseguitati quando dimostrano il loro innocente ed innocuo amore per la Liturgia antica.
    Immaginate una equilibrata e piccola Regione, che sta a cuore al nostro ottimo intellettuale che ci ospita nel suo blog.
    Immaginate la parte sud e costiera, di quella Regione.
    Immaginate alcune celebrazioni nell’antico rito che si alternano, con armoniosità, a quelle con il Novus Ordo.
    Immaginate una celebrazione con l’antico Messale.
    Immaginate una bella chiesa dove si svolge il rito.
    Immaginate la sagrestia.
    Immaginate la sagrestia dentro la quale pregano, rifugiandosi lì, durante la celebrazione eucaristica, seminaristi, collaboratori di Curia e persino, rare volte, Sacerdoti.
    Immaginate che questi siano terrorizzati.
    Immaginate che “qualcuno” abbia sparso voce, del tutto infondata, che durante la celebrazione con l’antico rito fossero state scattate delle foto con lo scopo di far vedere alla Curia i presenti.
    Immaginate il terrorismo psicologico che colpisce seminaristi e collaboratori di Curia decisi, in cuo loro, di lodare Dio ANCHE con le espressioni dell’antica Liturgia.
    Immaginate che importanti educatori di gruppi vocazionali, locali, si siano espressi pubblicamente contro il Motu Proprio : la Messa antica deve essere presentata o in senso ridicolo oppure con odio.
    Immaginate, cosa incredibile, che solo dal Cammino Neocatecumenale, e dalle sue strutture vocazionali, siano arrivate sincere condivisioni, e non di lotte, nei confronti dei fedeli che seguono l’antica Liturgia.
    Immaginate che in una piccola Regione tutti si affidino alla legge dell’amore e della carità, comandamento che caratterizza il cristiano.
    Immaginate che mondo migliore sarebbe quando tutti, sacerdoti e fedeli, vogliano proclamare la legge del Signore, e la carità perfetta, piuttosto che le proprie limitate convinzioni.
    Che il Signore ci aiuti a voler accettare tutti così come sono e non come vorremmo che siano!
    Viva la carità !

    19 Giugno, 2008 - 9:01
  39. ignigo74

    ahahah grande Luca

    19 Giugno, 2008 - 9:12
  40. Luigi Accattoli

    Il mio benvenuto nel blog a Charitas vera, che sia uomo o donna. Ho intuito che lei parla delle mie Marche! Al momento ho notizia diretta soltanto delle celebrazioni con il vecchio Rito che si fanno regolarmente nel santuario di Campocavallo, parrocchia dell’arcidiocesi di Ancora e Osimo, alla quale appartengono alcuni miei parenti. E mi pare che lì le cose vadano senza drammi. Alla prima occasione andrò a vedere e riferirò. Mi appassiona scoprire come i miei conterranei vivono il grande silenzio del canone, quando arriva il tinnio del campanello o il “nobis quoque peccatoribus”. Ho capito che l’unica via è gettare ponti. Se la sua è vera carità lei, ammirato del Rito antico, aiuti i suoi amici ad apprezzare la bontà del nuovo così come io, ammiratore del nuovo, aiuto chi mi ascolta ad amare l’antico. Un bel saluto.

    19 Giugno, 2008 - 10:00
  41. Francesco73

    Luigi, da marchigiano a marchigiano ti dico che i nostri conterranei proprio in tali delicate alternative danno in genere il meglio di sè.
    Non faranno baruffe, adopereranno quel buon senso un pò quietista che è come il profilo dolce delle colline, eviteranno grandi dispute teologiche e si organizzeranno pragmaticamente per far partecipare ciascuno al Rito prescelto, senza eccessi e senza esorbitare.

    19 Giugno, 2008 - 10:15
  42. Grazie Charitas vera,
    mi richiama al precetto fondamentale.

    Ammiro il suo intervento,
    e mi auguro che ci permetta di gettare alle ortiche le animosità,
    che sembrano volerci dividere a tutti i costi.

    Accolgo anche io l’invito di Luigi a voler capire,
    nonostante la pregiudiziale che mi sento dentro,
    per cui l’equazione: chi si vuole richiamare al rito liturgico latino-1962
    (accade…) rifiuta e vuole rifiutare la storia della chiesa di questo ultimo secolo.

    Se si tratta semplicemente di accogliere un diverso modo di vivere la s.Messa per un diverso orientamento liturgico secondo un messale mai abolito,

    [e nemmeno tanto antico visto che origina al 1570, quindi meno di 500 anni su 2000 anni di storia del cristianesimo (prima…1570 anni…non era liturgia?….. mentre questa… è l’unica vera liturgia….)]

    nella Chiesa cattolica non dovrebbero esserci particolari problemi,

    ma il problema si pone nel momento in cui i molti che desiderano che si segua la liturgia-latina-1962,
    vogliono cassare con una spugna l’ultimo secolo di storia della Chiesa,
    e fondamentalmente
    i cattolici di rito liturgico-latino-1962,
    continuano ad ammettere una simpatia per le idee lefebriane che non riconosce, libertà di fede altrui, il dialogo con le altre religioni, etc., trattandole come vere e proprie eresie.

    Questi sono i veri problemi che si celano spesso dietro la liturgia-latina-1962.

    Mi aiuti Luigi a capire che alla fine si tratta semplicemente di riconoscere che esistono diversi orientamenti e sensibilità liturgiche che hanno bisogno di esprimersi o nella liturgia-latina-1962 o nella liturgia del messali di Paolo VI.

    Perchè stando così le cose è tutto molto semplice.

    E continuiamo a lavorare ciascuno nei propri ambiti, (parrocchia, ambiente lavoro, gruppi…..) cercando di continuare ad essere missionari ogni giorno secondo il mandato di Gesù, per continuare ad essere un popolo sacerdotale.
    Grazie

    19 Giugno, 2008 - 10:46
  43. sentite… abbiate pazienza… io vi ho letto, vi ho ammirato, ho imparato e vi ho anche “guardato” con sincero affetto, comprendendo il senso e il valore del vecchio rito per tanti di noi qui… prometto anche che, figli permettendo (chissà una famiglia numerosa in una messa vetus ordo???), farò il medesimo “esperimento” d Luigi e che mai mi sogno di considerare “eretici” i cattolici e cristiani che si sentono vicini al vecchio rito.

    Ma “l’inno alla carità” di Charitas vera mi piacerrebbe fosse universale e universalmente applicabile nella mia chiesa in tutti quei casi in cui “pare” in discussione la “vera fede”…tipo quelli in cui poi si danno patenti di cattolicità a destra e sinistra… in cui si dice “che il Magistero dice”… etc etc

    19 Giugno, 2008 - 11:08
  44. @ il Moralista,
    dai
    si potrebbe andare insieme,
    (figli permettendo),
    più che esperimento,
    un momento per capire,
    per capire,
    per capire.
    In quanto al vecchio rito…. non direi,
    il Cardinal Ratzinger, lo ha usato spesso prima di arrivare al Soglio Pontificio,
    quindi tanto vecchio non lo era,
    siamo stati noi a non accorgerci che veniva usato regolarmente
    ma da una cerchia forse un po ristretta, tra cui vi era
    il Prefetto per la Sacra Congregazione della Fede
    l’uomo che aveva il discernimento ufficiale ed istituzionale
    per giudicare la teologia nelle sue varie espressioni in tutti i continenti della terra,
    e questo uso avveniva regolarmente sotto il pontificato ultraventennale di Giovanni Paolo II (utile leggere la sua autobiografia…).

    Dunque sin dai vertici della Chiesa Cattolica, si è usato una liturgia, mai abolita, e che tutti si son dati da fare per non far sapere che era in vigore mentre la usavano.

    Oltre le varianti liturgiche?
    Quali altre sorprese?

    Qualcuno ai vertici ecclesiastici teme di dirci tutta la verità?

    Cosa cela tutto il cripto-discorso tra discontinuità e continuità fatto dalla più alta cattedra del Magistero?

    (sembra di ascoltare certi discorsi in voga nella DC dell’epoca di Aldo Moro, in cui le comunicazioni in politichese, non dovevano far capire al comune cittadino quello che realmente avveniva tra i partiti).

    Sulla Cattedra di Pietro, ora abbiamo un fine teologo,
    bene,
    allora parli il linguaggio di Pietro, il pescatore,
    il linguaggio dei semplici,
    e ci faccia capire chiaramente quali sono i suoi intendimenti Magisteriali,
    senza compiacersi in formule per addetti ai lavori o agli alti studi politico-ecclesiastici.

    Discontinuità?
    Continuità?

    Al di la’ di queste parole che non dicono nulla perche’ si inducono a interpretazioni varie,
    ci si dica con chiarezza,
    quali problemi si intravvedono,
    quali ricette,
    quale pastorale,
    e
    per favore,
    senza politichese ecclesiastico.

    Cominciamo a parlare come se magna,
    affinchè tutti intendano e capiscano gli stessi intendementi e le stesse parole.
    grazie.

    19 Giugno, 2008 - 13:01
  45. ignigo74

    u mammaaaa!… ho letto ora l’intervento di iginio che interviene con il gaypride mentre noi giocavamo con le fave: C A P O L A V O R O assolluuuuuto (e dissoluto, ovviamente).

    19 Giugno, 2008 - 13:26
  46. ignigo74

    dott. Accattoli, grazie per Panettopoli, gradisco sempre faville gaddiane.
    Ma di questi tempi più che Panettopoli è Pastrufazio (gelide faville morattiane)

    19 Giugno, 2008 - 13:28
  47. Giovanni Mandis

    Matteo,
    nel 1570 è stato codificato e sancito ciò che era già usato e CONSOLIDATO DA SECOLI nella Chiesa universale.
    da come scrivi tu sembrerebbe sia stato “inventato” dal nulla nel 1570…ma sai bene che non è così.

    19 Giugno, 2008 - 14:05
  48. Buon Giovanni,
    mi rendo conto che sei convinto ciecamente dei tuoi argomenti,
    e se tu credi che era consolidato da SECOLI,
    perchè dirti diversamente?
    Non ho alcuna intenzione di cambiare i tuoi convincimenti,
    come d’altronde nessun interesse.
    Ti ho già detto, che se tu sei felice così,
    per me va benissimo.
    La fede è incontro personale con Gesù il Cristo.
    Per il resto mi piace confrontarmi con chi mi da maggiori elementi di conoscenza, non generalisti o ideologici.
    I miei limiti, già mi sono sufficienti.

    19 Giugno, 2008 - 14:46
  49. Sumpontcura

    “Chissà una famiglia numerosa in una messa vetus ordo???”. Tranquillo, amico moralista: nella chiesa del “Corpus Domini” qui a Torino, ogni domenica alle 11.15, troveresti anche quelle: quando te la sentirai, prendi in braccio Miriam, porgi una mano a Teresa e l’altra (?) a Pietro e vai! “Trinità dei Pellegrini” ti aspetta! (D’altra parte, se non è “pellegrino” uno sciagurato con tre passerotti piccoli, chi lo sarà mai?). I bimbi, appena appena un po’ preparati, si divertono un sacco al vetus ordo solenne: gregoriano, organo, incenso, aspersione iniziale con l’acqua benedetta, silenzio magico con suono di campanello, e poi vestiti colorati, genuflessioni… ci vorranno tornare di sicuro!
    (Il mio nipotino – oggi nipotone – Leonardo, abituato al gregoriano, una delle prime volte che lo accompagnarono alla Messa riformata e provarono a fargli cantare un canto liturgico nuovo stile, disse forte – come il bambino dei vestiti dell’imperatore -: “A me nun me piace sta canzone!”. Aveva tre anni…).

    19 Giugno, 2008 - 14:56
  50. Dai, moralista,
    fammi sapere

    19 Giugno, 2008 - 15:00
  51. Sumpontcura

    Scrive Matteo: “Dunque sin dai vertici della Chiesa Cattolica, si è usato una liturgia, mai abolita, e che tutti si son dati da fare per non far sapere che era in vigore mentre la usavano.”

    Come “non far sapere”? Cito dalla lettera apostolica “Ecclesia Dei” di papa Giovanni Paolo II (2 luglio 1988): “Dovrà essere ovunque rispettato l’animo di tutti coloro che si sentono legati alla tradizione liturgica latina, mediante un’ampia e generosa applicazione delle direttive già da tempo emanate dalla Sede Apostolica per l’uso del Messale Romano secondo l’edizione tipica del 1962”.
    1988! “Già da tempo”! Che cosa c’è di criptico in tutto questo?

    19 Giugno, 2008 - 15:05
  52. caro Sump,
    credo di essere stato abbastanza chiaro.

    19 Giugno, 2008 - 15:12
  53. Matteo, il fatto che sia un tranquillo marchigiano allietato dalla bellezza dei campi che finalmente sono rivestiti di un bel sole… non significa che mi debba sorbire le tue punzecchiature… bastano le mie zanzare campagnole per quello.
    Tu hai scritto, fra l’altro, che l’antico rituale “risalirebbe solo al 1570, quindi meno di 500 anni su 2000 anni di storia del cristianesimo “.
    Sai benissimo che così non è.
    San Pio V condificò un rito preesistente le cui basi cultuali risalgono addirittura all’epoca dei Padri della Chiesa.
    Il giochetto di far passare il messale antico come frutto esclusivo del Concilio Tridentino e di San Pio V risale agli anni ’70…
    Sempre di quegli anni le diffidenze, le barzellette e le divisioni.
    ora possiamo e dobbiamo guardare la molteplicità dei riti, persino il Concilio di Trento rispettò quelli che avevano duecento anni di tradizione, con quell’occhio democratico ed illuminato che la Provvidenza ci ha gradatamente donato in tanti anni di evoluzione dell’umano pensiero.
    Oramai la democrazia ed il rispetto delle idee altrui, anche quelle che ci sono lontane, fanno parte del nostro bagalio culturale ed umano.
    Pechè quando si tratta di pregare con il rito dei nostri padri si scatenano tutte le diffidenze possibili ed immaginabili?
    L’unico modo per spegnere repentinamente il sorriso di un sacerdote è di dirgli che sei un fedele che alterna le liturgie ordinarie con quelle antiche.
    Allora diventi un tipo da evitare : via gli incarichi, anche se ne sei degno, e via gli inviti…
    Se chiedessi di organizzare una messa rock o altra diavoleria simile sarei guardato con più positività…
    Provare per credere !
    Ottimo dott. Luigi non c’è solo Campocavallo, nelle Marche, dove sbocciano una spiritualità incredibile ed anche promesse vocazionali …. Ci sono altre due punti, per ora, dove vivere vivere la silente liturgia di adorazione eucarista ( Il Salmo tuona contro le troppe parole : “Questo popolo mi onora con le labbra ma non con il cuore”….) .
    Al di là delle forme c’è un popolo in aumento, soprattutto nei giovani, che stanno rivolgendo lo sguardo “Conversi ad Domunum”, verso la Croce e verso Oriente.
    Ecco la vera novità dei nostri giorni e del nuovo inizio millennio!
    Le Marche, con le sue belle liturgie, le bellezze artistiche e paesaggistiche aspettano tutti coloro che si vogliono abbeverare alle sorgenti della bellezza salvifica specie in questa ancor timida estate!

    19 Giugno, 2008 - 15:49
  54. Clodine

    Secondo voi, chiedo:” è vissuta la Liturgia come ‘fonte e culmine’ della vita ecclesiale? E’ questa la domanda che bisogna porsi per avere una visione scevra da pregiudizi nei riguardi sia del vecchio come del nuovo rito. All’interno della celebrazione la Parola di Dio esprime in pienezza il suo significato a, prescindere, ugualmente stimola l’esistenza cristiana a un continuo rinnovamento. Ma vedete, non basta ascoltare, e già : affinché il sacramento agisca condizione necessaria e sufficiente è che quanto si è ascoltato e ricevuto si attui poi nella prassi, altrimenti è vano!
    Ora, a distanza di quarant’anni è opportuno verificare se il cammino compiuto sia stato compreso e quanto abbia permeato, nel concreto, il vissuto dei fedeli.
    Io non credo si sia capito che la partecipazione alla vita Liturgica è via di santità e forza interiore senza la quale si annulla tutto quel dinamismo attorno al quale si avviluppa questo benedetto “culto pubblico integrale” , che non è roba che se magna ma una azione così grande e potente che unisce cielo e terra, spiriti visibili e invisibili -defunti, santi, Angeli e infine il Risorto- dunque di nuovo mi chiedo: ma si è capito che “la Liturgia” è il culmine verso cui tende tutta l’azione della Chiesa e, insieme, la fonte lo scopo della sua esistenza?

    Questo c’è da chiedersi. Personalmente ho dei seri, serissimi dubbi, e il fatto che non se ne sia capita l’importanza è dimostrato da tanta superficialità e lassismo -anche a livello di formazione catechetica- cui molti fedeli (e anche sacerdoti) vi si accostano a volte con scarsa preparazione omiletica quasi inconscienti della grandezza insita in questo rito straordinario. Si! E’ proprio il caso di dire che gli adoratori del diavolo credono assai più di noi cattolici alla potenza che racchiude la PAROLA soprattutto nell’atto della consacrazione sulle due specie del pane e del vino.

    Una presenza di fedeli increduli, curiosi e distratti, che partecipano battendo le mani e mille mossette e blaterando giaculatorie senza mai esaminare se stessi e confrontarsi con la parola fa si che il rito e la Grazia di cui abbonda scivolino senza efficacia, senza lasciare traccia alcuna ..e poco importa che sia antico o nuovo.. è ininfluente!

    19 Giugno, 2008 - 15:49
  55. picchio

    Non ho idea di quale sia la situazione del latino nei seminari italiani, ma nella maggior parte dei seminari americani il latino è diventata una materia non più obbligatoria, ma solo facoltativa per ragioni pratiche.
    Un mio caro amico è prete da più di 35 anni nel Sudovest americano.Quando ha iniziato aveva solo parrocchiani di lingua inglese. Ora nella sua parrocchia ci sono 2500 famiglie di lingua inglese e 3000 di lingua spagnola ( comincia a celebrare le messe natalizie di mezzanotte alle cinque del pomeriggio, digressione) e ha dovuto imparare faticosamente lo spagnolo, quindi è questa lingua che viene ormai insegnata obbligatoriamente nei seminari e nei noviziati degli ordini religiosi al posto del latino. E questo anche nei grandi e presigiosi ordini, come i gesuiti. Infatti un altro mio amico, gesuita, che sarà ordinato prete a New Orleans questa estate ha dato un solo esame facoltativo di latino e non si è spostato molto da rosa,rosae…
    E in certe città, Los Angeles, le città texane, New York, per esempio,sapere lo spagnolo è un must per i Vescovi, mentre del latino si può fare a meno.

    Delle volte ho l’impressione che il Vaticano sia europacentrico.

    19 Giugno, 2008 - 15:54
  56. “Ecco la vera novità dei nostri giorni e del nuovo inizio millennio!”

    19 Giugno, 2008 - 15:56
  57. cara Charitas vera,
    non mi è sembrato assolutamente di averti rivolto punzecchiature,
    ma se tu le vedi liberissimo,
    alla fine dei conti tutta questa carità la esprimi bene nel tuo intervento delle 15.49.
    Ma vedi discorsi generalisti,
    non mi interessano, ripeto;
    e dalle tue parole, percepisco soggettivamente molta più ideologia che carità (ripeto che è una mia percezione soggettiva).
    Io non faccio giochetti,
    ma se li vuoi leggere così, sei liberissimo, perchè io rispetto anche questa tua libertà.
    Ho l’imppressione di conoscere la

    19 Giugno, 2008 - 15:58
  58. nonostante “la caduta di stile” (vagamente piagnona) del mio precedente commento tento di mantenere un tono conciliante… sto facendo training autogeno…

    Sump, sai che mi fido di te… in effetti messa così, i bambini potrebbero essere attratti dal linguaggio dei segni… ma io temo i “bravi cattolici”, anche preti… quelli (antico o vecchio rito pari son, ma forse nella messa in latina ne troverei di più???) che ripetono a pappagallo i giornalieri proclami sulla “tutela della famiglia” salvo triovarsene una in carne ed ossa davanti… appena sentono un bimbo fiatare alla Messa cominciano a sbuffare, occhieggiare, minacciare etc etc …avete idea di quante giovani famiglie non vanno più a Messa per non dover gestire anche questa fatica… ma ne abbiamo già parlato…

    E poi sono d’accordo con la questione posta da Clodine. Ma con altre argomentazioni. Ma anche su questo abbiamo già speso fiumi di parole… Lycopodium assolvimi!

    19 Giugno, 2008 - 16:04
  59. lycopodium

    Moralista, chi sei?
    “Stampu Nieddu”?
    Come fai a sapere che vi sto leggendo?

    19 Giugno, 2008 - 16:11
  60. cara Charitas vera,
    non mi è sembrato assolutamente di averti rivolto punzecchiature,
    ma se tu le vedi, liberissimo,
    alla fine dei conti tutta questa carità la esprimi bene nel tuo intervento delle 15.49.
    Ma vedi, discorsi generalisti,
    ripeto, non mi interessano;
    e dalle tue parole, percepisco soggettivamente molta più ideologia che carità (ripeto che è una mia percezione soggettiva).
    Io non faccio giochetti,
    ma se li vuoi leggere così, sei liberissimo, perchè io rispetto anche questa tua libertà.
    Ho l’impressione di conoscere la storia della Liturgia nella storia della Chiesa,
    me l’hanno insegnata male? era di parte?
    Allora io sono tutt’orecchi.
    Non si parta all’attacco in modo generico.

    Comunque, non capisco il problema.

    C’è una liturgia-latina-1962.
    E’ antica?
    E’ antica.
    Almeno 500 anni di storia ce l’ha di sicuro.
    Strutturata sotto Pio V.
    Ripubblicata sotto Giovanni XXIII.
    Mai abolita liturgicamente.
    A tuttoggi liturgia riconosciuta parallela alla liturgia in lingua volgare, detta di Paolo VI.

    Insomma che cosa vuoi di più?

    Adesso accetta che in un tempo congruo, le persone si abituino a considerare la liturgia-latina-1962 una normale variante della unica Liturgia di Lode ed Eucaristica.

    Non ti sta bene così?

    Cosa altro cerchi?

    19 Giugno, 2008 - 16:11
  61. Clodine

    Ciao Moralista.
    Riguardo al fatto dei bambini credo tu abbia ragione. Sai che vado spesso a Malta, la cosa che di più mi colpisce di quella piccola isola è la fede e la presenza di tante giovani famiglie con un sacco di bambini. Tutti vanno alla Santa messa, la Domenica specialmente le chiese sono affollate di ragazzi , una pipinara di ragazzini di tutte le età, è una gioia vederli! Di tanto in tanto -specie in prossimità di ritrovo dei giovani: discoteche e simili- hanno costruito delle piccole stazioni dove ci si può rilassare davanti al Santissimo, con luce diffusa, una musica dolcissima e delle comode poltroncine con inginocchiatoi.

    Ogni chiesa ha un luogo preposto per i bambini, con delle volontarie le quali, munite di giochi trattengono i pargoli mentre i genitori pregano. Non capisco perchè in Italia questa iniziativa non sia mai stata presa…hai ragione: i preti fanno occhiacci quando i ragazzini frignano o disturbano, si è costretti ad uscire e non prendono provvedimenti in tal senso. In questo modo si allontanano le giovani generazioni dalla fede la quale , invece, va sempre incoraggiata.

    Un abbraccio, ciao! Ciao Matteo ciao a tutti..

    19 Giugno, 2008 - 16:18
  62. @Lycopodium,
    ti dispiace sintetizzare?

    19 Giugno, 2008 - 16:19
  63. lycopodium

    Preferisco citare Joseph:
    “Credo tuttavia, che a lungo termine la Chiesa romana deve avere di nuovo un solo rito romano. L’esistenza di due riti ufficiali per I vescovi e per i preti è difficile da «gestire» in pratica. Il rito romano del futuro dovrebbe essere uno solo, celebrato in latino o in vernacolo, ma completamente nella tradizione del rito che è stato tramandato. Esso potrebbe assumere qualche elemento nuovo che si è sperimentato valido, come le nuove feste, alcuni nuovi prefazi della Messa, un lezionario esteso – più scelta di prima, ma non troppa –, una «oratio fidelium», cioè una litania fissa di intercessioni che segue gli Oremus prima dell’offertorio dove aveva prima la sua collocazione”.

    19 Giugno, 2008 - 16:23
  64. Quindi in futuro,
    io sarò privato della libertà di seguire l’attuale liturgia-Paolo VI?

    19 Giugno, 2008 - 16:34
  65. lycopodium

    Mi sa proprio che voti forzaitalia, sei fissato con le leggi ad personam!

    19 Giugno, 2008 - 16:36
  66. ???????

    19 Giugno, 2008 - 16:55
  67. Carissimo Matteo, le tu considerazioni finali, giustamente imbevute di comunione, attorno all’unico Altare, e di buon senso democratico mi hanno rintemprato lo spirito!
    Altro non chiedo alla Provvidenza che la perfetta unitànel nome di Cristo : ciascuno con le proprie ricchezze ecclesiali.
    Chi prega con le parole dell’antica Liturgia apostolica-romana-tridentina.
    Chi lo fa con altre espressioni più recenti, dettate da un determinato momento storico ed alla rezione post-bellica.
    Tutto deve concorrere all’esaltazione di Dio e di Nostro Signore Geù Cristo : la nostra salvezza nella Sua unica Chiesa, quella Cattolica.
    Grazie, comunque, della pazienza che hai usato nei miei confronti!

    19 Giugno, 2008 - 17:13
  68. fabrizio

    Lyco, non penso sia giusto utilizzare una lettera privata di Ratzinger cardinale per attribuirgli chissà quali intenzioni ora che è papa.
    Non ne conosciamo nè il contesto, nè il motivo, nè le finalità di quella lettera.

    Famiglie a Messa: è un tema che sento particolarmente vicino. Ho sempre partecipato alla Messa con i miei bimbi fin da piccolissimi, ma francamente non so se ho fatto il loro bene.
    Oggi non penso sia giusto, per un bambino, pretendere che assista a tutta la Messa. Almeno fino a che non abbia raggiunto un’età scolare.

    Io ho paura che i miei figli (il più grande ha 7 anni) si siano già stufati della Messa ancor prima di aver capito che cosa sia.

    E temo che gli abbandoni sempre più frequenti dei ragazzi del dopo cresima siano dovuti anche ad una troppo precoce introduzione alla Messa che l’ha fatta vivere come una costrizione.

    E’ importantissimo secondo me che tutta la famiglia faccia vita parrocchiale, la domenica mattina, ma la chiesa (o meglio i locali attigui) dovrebbero attrezzarsi di spazi appositi per i bimbi con volontari, come si fa da tante parti, in Italia e all’estero (e come ci ha ricordato Codine).

    Si dovrebbero studiare momenti comuni alternativi di preghiera per famiglie, in chiesa, come introduzione al sacro.

    Non si può limitare la questione della partecipazione dei bimbi a Messa alle polemiche con chi non vuole che disturbino.
    Io ne vedo pochi di sacerdoti e fedeli che si lamentano, in compenso vedo continuamente genitori che si consumano per tutta la durata della Messa per cercare di tenere a bada i loro figli (che hanno tutte le ragioni del mondo di fregarsene di quello che succede sull’altare, salvo qualche sprazzo di interesse). Il risultato è che i bambini si annoiano comunque, e i genitori fanno poco più che presenza, o come si dice dalle nostre parti, “prendono la Messa”, cioè timbrano il cartellino, e vivono l’”andate in pace” come una liberazione, maledicendo se il canto di comunione è durato una strofa in più.

    Se partecipare alla Messa è solo assolvere il precetto festivo allora va bene anche così, se invece è qualcosa di diverso così non può andare.

    La Messa per un bimbo dovrebbe essere una scoperta progressiva, culminante con la prima Comunione. Di questo ne gioverebbero sia i bimbi, soprattutto, ma anche i genitori.

    Immagino che sull’argomento siano già stati scritti libri e libri, non saranno certo queste mie righe ad aggiungere qualcosa.

    19 Giugno, 2008 - 17:15
  69. picchio

    Lyco e Matteo,
    quella lettera, vera, di ratzi circola da un pò di tempo.
    Quella era l’opnione di Ratzinger quando era cardinale, ora riveste un altro ufficio e lui lo sa benissimo, deve considerare cosa va bene per tutta la chiesa e non solo quello che piace a lui. Quindi quello che fai o che pensi da papa non è quello che fai e che pensi da cardinale. Vedi per esempio preghiera nella moschea di Istanbul, fatta da chi cardinale era contrario anche agli incontri di preghiera di Assisi.

    L’altra ipotesi, che il papa voglia ancora quello che voleva da cardinale, è del tutto contraria a quanto dal papa stesso asserito nel motu proprio, e affermato più volte da Bertone a nome del papa.
    Quindi affermare questo vuol dire affermare che il papa è un falso e un ipocrita.

    19 Giugno, 2008 - 17:17
  70. Caro Picchio,
    mi pongo in ascolto,
    d’altronde vedo che non posso fare altro.
    Ed è giusto così.

    19 Giugno, 2008 - 17:23
  71. lycopodium

    Picchio,
    quella lettera pone questioni serie e soluzioni non così peregrine; liturgia semper reformanda!

    19 Giugno, 2008 - 17:27
  72. picchio

    Lyco

    certo pone questioni serie. E dice cose che sono opposte al motu proprio.
    Secondo te quindi il papa è falso e ipocrita?

    19 Giugno, 2008 - 17:38
  73. lycopodium

    Exorcizo te, Pice, immundissime spiritus, omnis incursio adversarii, omne phantasma, omnis legio, in nomine Domini nostri Jesu Christi eradicare, et effugare ab hoc plasmate Dei. Ipse tibi imperat, qui te de supernis caelorum in inferiora terrae demergi praecepit. Ipse tibi imperat, qui mari, ventis, et tempestatibus impersvit. Audi ergo, et time, satana, inimice fidei, hostis generis humani, mortis adductor, vitae raptor, justitiae declinator, malorum radix, fomes vitiorum, seductor hominum, proditor gentium, incitator invidiae, origo avaritiae, causa discordiae, excitator dolorum: quid stas, et resistis, cum scias. Christum Dominum vias tuas perdere? Illum metue, qui in Isaac immolatus est, in joseph venumdatus, in sgno occisus, in homine cruci- fixus, deinde inferni triumphator fuit. Sequentes cruces fiant in fronte obsessi. Recede ergo in nomine Patris et Filii, et Spiritus Sancti: da locum Spiritui Sancto, per hoc signum sanctae Cruci Jesu Christi Domini nostri: Qui cum Patre et eodem Spiritu Sancto vivit et regnat Deus, Per omnia saecula saeculorum. (K) Amen.

    19 Giugno, 2008 - 17:42
  74. LuigiM

    nel caso fosse sfuggito…

    Vaticano; Messa in latino sara’ possibile in tutte le parrocchie

    Castrillon Hoyos: preghiera per ebrei non è stata indebolita

    Città del Vaticano, 17 giu. (Apcom)

    Il Vaticano chiederà ai seminari di tutto il mondo di istruire i candidati al sacerdozio affinché sappiano celebrare la cosiddetta messa in latino, a quanto afferma il card. Dario Castrillon Hoyos, responsabile della Santa Sede per i rapporti con i tradizionalisti, che assicura che in “tutte” le parrocchie si potrà dire messa nel modo tradizionale.

    Il porporato, che la settimana scorsa è stato ospite della Società della messa latina dell’Inghilterra e del Galles, a Londra, ha reso noto in conferenza stampa che la commissione Ecclesia dei da lui presieduta sta scrivendo una lettera in questo senso a tutti i seminari.
    Al giornalista che domandava se il Papa vuole che in “molte parrocchie” si celebrai la messa tridentina, Castrillon Hoyos, a quanto riferito dal ‘Catholic news service’, ha risposto: “Tutte le parrocchie. Non molte, ma tutte, perché questo è un dono di Dio”.

    Dopo la pubblicazione del Motu Proprio che ha liberalizzato il messale pre-conciliare, ha spiegato il cardinale durante una conferenza presso la stessa associazione, “da una parte nessun prete dovrebbe essere obbligato a celebrare messsa in base alla forma straordinaria (in latino, ndr.) contro la sua volontà.
    Ma d’altra parte i preti che non vogliono celebrare in base al messale romano del 1962 dovrebbero essere generosi nell’andare incontro alle richieste dei fedeli che lo desiderano”.

    Il porporato ha fatto un accenno chiaro anche alla controversa questione della preghiera per gli ebrei prevista dal messale pre-conciliare. “Come sapete – ha detto – il Papa ha scelto ‘motu proprio’, cioè per sua iniziativa, di alterare il testo della preghiera pro Iudaeis nella liturgia del venerdì santo. L’intenzione della preghiera non è stata indebolita in alcun modo, ma è stata adottata una formulazione che rispetta le sensibilità”.

    (link originale in inglese http://wdtprs.com/blog/2008/06/uk-card-castrillon-hoyos-tlm-in-%e2%80%9cnot-many-parishes-%e2%80%93-all-parishes/ )

    19 Giugno, 2008 - 17:48
  75. ignigo74

    Come mai quelli che vogliono il vetus sono (quasi) sempre di destra?
    Come mai sono spesso filomonarchici?
    Perchè fanno quelle pagliacciate in Francia inventandosi confraternite e travestendosi da crociati?
    Io sono favorevole anche alla omelia in latino, non scherzo.

    19 Giugno, 2008 - 17:49
  76. picchio

    Guarda che sei tu che hai postato la lettera e dici, implicitamente, che il papa vuole arrivare ad un risultato che lui, da papa, ha negato. E quindi…

    Dovresti esorcizzare te stesso.

    19 Giugno, 2008 - 17:49
  77. lycopodium

    S. M. Q. L.
    I.V. B.

    19 Giugno, 2008 - 17:51
  78. Come mai siamo liberi figli di Dio?

    19 Giugno, 2008 - 17:53
  79. lycopodium

    Figli nel Figlio (R. Tremblay)

    19 Giugno, 2008 - 17:59
  80. picchio

    LuigiM
    puoi leggere quello che ho scritto sopra sulla realtà dei seminari americani.

    Non è un mistero quale sia l’opinione del Card Castrillon e pensiamo a quale uditorio si rivolgeva. Ma francamente dire “Questo tipo di celebrazione è così nobile, così bello. La preghiera, la musica, l’architettura, la pittura creano un insieme che è un tesoro. Il santo Padre è desideroso di offrire a tutti questa possibilità, non solo ai pochi gruppi che lo chiedono” vuol dire IMPORRE, non offrire qualcosa che il papa ha definito straordinario, non quindi il rito abituale.Direi che Castrillon si dimostra sempre più, più realista del re.

    19 Giugno, 2008 - 18:02
  81. lycopodium

    “Questo tipo di celebrazione è così nobile, così bello. La preghiera, la musica, l’architettura, la pittura creano un insieme che è un tesoro. Il santo Padre è desideroso di offrire a tutti questa possibilità, non solo ai pochi gruppi che lo chiedono”
    Sarebbe magnifico poterlo dire di ogni Rito, nuovo o antico che sia.

    19 Giugno, 2008 - 18:06
  82. picchio

    Lunedi ho partecipato al funerale di un prete morto di cancro. Per tanti anni parroco e poi capellano dell’ospedale. Un uomo con un cuore grande così, che ha portato tante persone a Dio. In cattedrale non c’era quasi posto, se non in piedi e la celebrazione, NO , è stata proprio come si augura Castrillon.

    19 Giugno, 2008 - 18:14
  83. Sumpontcura

    Caro Ignigo,
    in ogni gruppo di persone c’è sempre una minoranza rumorosa che si fa molto sentire, ma resta minoranza. Quelli poi che si atteggiano a pagliacci (poveretti, avranno qualche problema d’identità) sono la minoranza della minoranza, praticamente quattro gatti, ma spiccano davvero tanto: prenderli sul serio non conviene in nessun modo.
    Sto tentando di dire che noi fedeli che preferiamo il vecchio rito non siamo affatto (quasi) tutti di destra, o filomonarchici: il folclore tradizionalista riguarda una minoranza sparuta fra noi.
    Quanto all’omelia in latino, plaudo alla provocazione; ma per tutti gli anni cinquanta e sessanta, anni in cui ho partecipato attivamente e quotidianamente alla celebrazione della Messa tradizionale, ho sempre sentito “prediche” in italiano: sempre, senza eccezione; e il “predicatore” era sempre rivolto coram populo.

    19 Giugno, 2008 - 18:30
  84. Sumpontcura

    Matteo scrive: “Quindi in futuro io sarò privato della libertà di seguire l’attuale liturgia-Paolo VI?”.
    Per quel che può valere il mio parere, credo proprio di no. Certo, ogni riforma può a sua volta essere riformata. Ma il rischio di un’azione di forza (come quella perpetrata a fine anni sessanta da Annibale Bugnini e dai suoi referenti) mi sembra davvero minimo. Ci sarà pure qualche “fondamentalista della tradizione”, fra noi; ma incomparabilmente meno potente (e meno autoreferenziale) degli allora potentissimi “fondamentalisti dell’innovazione”.
    Comunque, la tua domanda mi pare preziosa: hai capito, adesso, come ci siamo sentiti, impotenti e basiti, quarant’anni fa?

    19 Giugno, 2008 - 18:40
  85. TVTTB PFV.RPS.SMS (svp). SVEV. VCR!

    19 Giugno, 2008 - 18:43
  86. (nel dubbio, esorcizza, lycopo’ 😉 )

    19 Giugno, 2008 - 18:47
  87. Sumpontcura

    A Ignigo:
    i pagliacci vestiti da crociati mi spaventano poco: la percentuale di imbecilli è costante dappertutto, e quindi anche anche fra i fedeli francesi: gravi danni non ne faranno di sicuro. In Francia mi preoccupa di più che in tutte le chiese cattoliche da quarant’anni si reciti un “Credo” per taluni aspetti eretico: “consubstantialem Patri” non è tradotto – come nella versione italiana, correttissima: “della stessa sostanza del Padre” – ma “de la meme nature que le Père”! Fra natura e sostanza vi è qualche differenza: quella che passa fra l’eresia e l’ortodossia, come ben sapevano i Padri della Chiesa…

    19 Giugno, 2008 - 19:02
  88. picchio

    Sum
    mi fa piacere leggere quello che scrivi ad Ignigo, perchè la mia limitatissima esperienza, ho conosciuto una decina di persone che frequentavano o frequentano il VO, è come quella di Ignigo. Tutte sono di destra, ma molto di destra, e i francesi nostalgici monarchici. Qualcuno frequenta anche le messe NO, ma la maggior parte no perchè come mi disse uno:” perchè andare a una messa invalida?, tanto vale non andarci”.
    Nessuno è della mia Diocesi, per ora l’interesse qui da me nel VO è zero.

    19 Giugno, 2008 - 19:05
  89. Sumpontcura

    Su questa faccenda della natura e della sostanza, l’azione di forza io la farei e come! Tanto… Se il nostro buon Manzoni aveva solo venticinque lettori, da quelle parti i fedeli sono ridotti, mi pare, a ventidue (o ventiquattro, non ricordo bene…).

    19 Giugno, 2008 - 19:10
  90. Sumpontcura

    Cara Picchio,
    ogni domenica mi trovo a Messa (vecchio rito) con cento-centoventi fedeli. Ora, la fede monarchica uno non ce l’ha scritta in fronte: ma prima e dopo la Messa mi capita di scambiare due chiacchiere con più d’uno (o una): sarà che qui a Torino siamo immunizzati, ma di monarchici non ne ho trovato nessuno, e i nostalgici cripto-simil lefebvriani saranno due o tre. Per il resto, tutta gente “normale”, di ogni età, con un buon senso dell’umorismo e nessuna tendenza ai bruciori di stomaco.

    19 Giugno, 2008 - 19:18
  91. solo una citazione dotta per Lyco: “Figli nel Figlio” è un’espressione originale di Emile Mersch SJ, grande teologo belga dimenticato… e non di Réné Tremblay…
    Giusto per dare a Cesare quel che è di Cesare… Ma la mia riflessione è molto molto off topic!
    🙂

    19 Giugno, 2008 - 20:03
  92. ignigo74

    Interessantissima la questione della traduzione dal latino al francese, ancora di più sarebbe risalire all’impossibilità di tradurre una parola greca in latino… parola greca che tra l’altro contiene lo svolazzo linguistico accecato e disorientato dall’oriente della Luce e dall’infinito orizzonte del semitico JHWH-Adonai. Bisogna capire che ricaduta semantica ha nature in francese e non liquidare così in un post la chiesa gallicana (!… e questo rito… non vogliamo ristabilirlo? E quello mozarabico che è stupendo…?!) tout court come eretica… dai su.
    Che bel tramonto su Milano.
    Dopotutto, domani è un altro giorno.
    Afterall, tomorrow is another day.
    (Via col vento, Scarlett, Rossella)

    19 Giugno, 2008 - 20:13
  93. ignigo74

    maioba: ma chi se ne frega di andare off topic!!! Facciamo i rivoluzionari parliamo di girini e lucertole!

    19 Giugno, 2008 - 20:40
  94. Sumpontcura

    Concilio di Nicea: (in greco: homousios; in latino: consubstantialis; in italiano: della stessa sostanza; in francese: consubstanciel, o – volendo – de meme substance).

    Citazione dal Catechismo della Chiesa Cattolica, edizione francese: “Suivant la tradition apostolique, l´Eglise avait proclamé en 325,au premier Concile oecuménique de Nicée, que le Fils est “consubstanciel” au Père, c´est à dire qu´il ne forme qu´un seul Dieu avec lui”.

    Il concetto filosofico di “natura” non s’identifica affatto con quello di “sostanza”. E comunque: visto che l’aggettivo “consubstanciel” ha piena cittadinanza in lingua francese, qualcuno potrebbe spiegare perché il Credo parla, invece, di “nature”?

    19 Giugno, 2008 - 20:46
  95. ignigo74

    caro Sum,
    sembra che al concilio di Louvre IV la cifra “nature” sia passata con il voto dell’ispettore clusò e della pantera rosa.

    19 Giugno, 2008 - 20:55
  96. Clodine

    Io credo -lo dico timidamente e, per carità, è solo una opinione personale- che la potenza evocativa della lingua latina nella liturgia sia incomparabile ai fini del rito. Forse per taluni sarà incomprensibile non lo nego, anche per me è di difficile approccio linguisticamente parlando, viceversa assolutamente inerente dal punto di vista del “sentire” spirituale.
    Forse dal Concilio Vaticano II in poi si è assistito ad uno svuotamento : tutte le riforme introdotte nella liturgia cattolica (la completa abrogazione del latino, la sostituzione dell’altare con un semplice tavolo, la comunione in piedi e nella mano, la sostituzione del Canone tradizionale con altre preci eucaristiche dal sapore vagamente protestante (non me ne vogliate) ecc… a partire dalla Costituzione conciliare sacrosantum CONCILIUM e soprattutto dalla successiva Istruzione EUCHARISTICUM MYSTERIUM, abbiano avuto come logica conseguenza forse sottovalutata al momento, l’affievolimento e la morte della pietà e della fede eucaristica nel popolo cristiano, e del clero per certi aspetti.

    Anche la Messa di Paolo VI quale movimento liturgico mondiale della Chiesa romana sentì l’esigenza del cambiamento quale: sforzo tardivo compiuto per sviluppare una partecipazione attiva ed intelligente dei laici alla messa, in modo che il popolo possa credersi co-celebrante con il sacerdote. Ma fu davvero così? O non è stato invece magari inconsapevolmente sottratto qualcosa di essenziale ? A me sembra si siano andate scardinando gradatamente e lentamente altre prerogative che rendevano unico quel rito: come la graduale scomparsa di alcuni dei libri sacri, ritirati a poco a poco dalle librerie e quindi mandati silenziosamente al macero; la Comunione in piedi, primo passo per poi riceverla da seduti e nella mano; la trascuratezza per il culto mariano; il rapido declino dell’autorità papale e accanto a queste altre moltissime omissioni, e poi: l’aperta opposizione dei Vescovi gli uni contro gli altri talvolta, una “questione” dolorosa come un nervo scoperto. Per non parlare del sorgere di nuove sette gruppi e groppuscoli che si identificano e si richiamano ora a quello ora l’altro prelato o direttore spirituale ecc. Gruppi con proprie liturgie sempre più numerosi, compresi alcuni fenomeni eretici….
    Come la storia insegna, alla fine un ritorno alle origine sarebbe salutare per spazzare via tanti obrobri, con un certo criterio ovviamente, senza scossono repentini che provocherebbero un danno peggiore, ma..abituare il popolo di Dio ad un lento ritorno dell’ortodossia sarebbe auspicabile.

    19 Giugno, 2008 - 20:57
  97. cara Clodine,
    forse…. forse…..
    ma la storia, purtroppo non la fanno con i forse…..
    forse

    19 Giugno, 2008 - 21:12
  98. Leonardo

    Bada a te, Ignigo, la questione trinitaria è una delle due o tre su cui non si può scherzare. Mai.
    Un amico

    19 Giugno, 2008 - 21:19
  99. Clodine

    Non sono che un’umile ancella Matteo, non sta a me decidere, posso dare un parere scevro da giudizio frutto di constatazione oltre che di analisi e di una discreta esperienza.
    Gli imperativi, quelli, spettano al Santo Padre e al sinodo dei vescovi.
    Ma sono certa che alla fine sarà il buon senso a prevalere, nonché il soffio inestinguibile dello Spirito Santo promesso dall’Onnipotente alla sua Chiesa, sarà lui stesso a soffiare sulla pula affinchè emerga e brilli ciò che è eterno ed immutabile.

    19 Giugno, 2008 - 21:21
  100. ignigo74

    Scusa leonardo, quali sono le altre due o tre?
    Lo chiedo per essere informato poichè sinceramente colpito dal tuo amicale avvertimento.

    19 Giugno, 2008 - 21:24
  101. ehi! Clodine!
    parli come una madre superiora! 🙂

    19 Giugno, 2008 - 21:30
  102. accidenti Ignigo, sei rimasto colpito anche tu!
    un avvertimento davvero da amico.

    19 Giugno, 2008 - 21:33
  103. quando volete si può sempre parlare di colombi e cocorite o diamantini che svolazzano nelle mie voliere, tanto per il resto s’è belle che capito.

    19 Giugno, 2008 - 21:34
  104. picchio

    Clodine

    Penso che stai dando troppa importanza alla liturgia, nel cambiamento che c’è stato anche nella Chiesa.
    E’ la nostra società che è profondamente mutata, siamo passati da una società agricola a una industriale, poi ad una postindustriale, il boom economico,il ruolo della donna ( fino alla riforma del diritto di famiglia le donne non potevano neppure ereditare i beni del marito morto) la diffusione della contraccezione e quindi della possibilità di scegliere se e quando avere figli, i mezzi di communicazione, la diffusione della televisione risale a una decina di anni prima del Concilio, e ora Internet, siamo diventati una società molto secolarizzata. La chiesa è cambiata perchè la società è cambiata.
    Come scrissi in un altro post sono cambiate 100 cose, una di queste è la liturgia. Come si può dire se questa non fosse cambiata la Chiesa Cattolica sarebbe ancora quella dei (pseudo)fasti preconciliari?

    E poi io non prenderei mai la comunione in ginocchio, ma non per questo non credo nella presenza reale. E quando passo in chiesa un attimo a dire una preghiera davanti al Santissimo, vedo sempre qualcun altro che prega, che come prende la comunione in piedi.

    19 Giugno, 2008 - 21:48
  105. ignigo74

    matteo ma quella che tu chiami diamantina sarebbe la Geopelia Cuneata?
    Quante ne hai?
    Sai che le ho allevate anche io in casa e hanno fatto la cova ben quattro volte… poi non sapevo più dove metterle e le ho regalate. E’ bellissimo quando allattano – tu sai che intendo – i pulcini e anche quando ovviamente covano e si schiude l’uovo.
    La matriarca l’ho fatta imbalsamare da una mia amica che faceva la tassidermista al Museo della Scienza di Milano: lavoro perfetto ma alla fine grottesco così sono andato in campagna e l’ho seppellita.
    Che bei tempi quando avevo le tortore, facevo l’ultimo anno del Liceo Classico: Geo, il maschio, e Pelia, la femmina.
    Ah che nostalgia… non solo delle geopelie.

    19 Giugno, 2008 - 21:54
  106. la coppia di diamantini è in cova, anche la cocorita ha deposto l’uovo due giorni fa, e la coppia di colombi stanziali, sono con il loro pulcino, ancora con peluria gialla, un altro colombo ormai adulto mi vola libero sul terrazzo.
    Gli inseparabili, quest’anno non si decidono ancora, mentre i pappagalli-Calipsite, fanno …. tutti i giorni, ma non depongono, si vede che pensano solo a rilassarsi….

    19 Giugno, 2008 - 22:18
  107. ignigo74

    calopsite…. non calipsite… ma è un errore da stanchezza.
    Vedrai che deporranno, sono molto prolifici.
    Ma sei Noè? Non ti avevo riconosciuto.
    Io ho degli ulivi, casomai dovesse passare una tua colomba.
    Si però adesso vado a letto.

    19 Giugno, 2008 - 23:12
  108. RELIGION
    Latin Days Are Here Again?

    Pope Benedict wants to revive the Latin mass in Roman Catholic worship. But what exactly does that mean?

    By George Weigel | Newsweek Web Exclusive

    Jun 19, 2008 | Updated: 11:19 a.m. ET Jun 19, 2008

    http://www.newsweek.com/id/142217

    19 Giugno, 2008 - 23:55
  109. Sabato ero al matrimonio di un amico coetaneo che comprendeva anche battesimo della figlia di pochi mesi … (intelligenti pauca) : rito ordinario, vivace prete africano -diciamo- ‘à la Milingo’ con microfono gelato che neanche gli animatori del villaggio vacanze (o meglio: Lerner all’Infedele) … Tutto sommato ‘carino’ il tutto . Come ha detto il buon sacerdote “Siete venuti qui con pacco completo” (sic) … Egli ha fatto del suo meglio per animare da par suo la (altrimenti ingessata :”Più forte l’amen! E’ un funerale o un matrimonio??” -Cmq i due si amano, si amano..) celebrazione (infine, su richiesta dello sposo, alla firma delle carte ho pure cantato un Lied d’amore di Beethoven). In effetti in certe occasioni noti che, se i presenti non sono abituati a ‘partecipare’ regolarmente a liturgie, vanno prepotentemente animati… Il rito antico offrirebbe loro uno spiazzante ‘Grande Silenzio’ , il nuovo necessita (matrimoni e funerali?) di una incalzante ‘Grande Animazione’ …

    Ma -che dire?- : viva la Chiesa perchè è varia..!

    “Ho capito che l’unica via è gettare ponti. Se la sua è vera carità lei, ammirato del Rito antico, aiuti i suoi amici ad apprezzare la bontà del nuovo così come io, ammiratore del nuovo, aiuto chi mi ascolta ad amare l’antico. ”

    ‘Quoto’ il ‘”pontifex” Luigi.. 🙂

    20 Giugno, 2008 - 0:48
  110. Dear Syr, non sono d’accordo: il “sacro silenzio” fa un grandissimo bene anche al Nuovo, quasi non sopporto più le messe dove lo tagliano come un ferrovecchio inutile. E sì, lo so che sono tante. Ma abusus non tollit usum , ricordiamocelo…

    Sono anch’io ben lieto di quanto dici sulla “normalità” degli affezionati al vecchio rito. A girare certi blog sembrano tutti ultras monarchico-fascisteggianti (che beninteso hanno pieno diritto di cittadinanza nella Chiesa, eh) o criptolefebvriani-lefevbrianisenzacripto ecc. ecc…. è bello che il mondo reale sia decisamente più vario.

    Comunque i nostri amici sono passati dalla botanica all’ornitologia, sta’ a vedere che alla fine Iginio non aveva tutti i torti…

    P.S. Io non scherzo sulla Trinità, sull’Incarnazione e su Leonardo. Come si nota.

    20 Giugno, 2008 - 7:39
  111. varie ed eventuali…

    Lyco. a) sulle questioni liturgiche tu sei sempre in agguato… ero facile profeta. b) (con maioba) non mi citate invano p. Real (non René) Tremblay ché sono suscettibile… ma non mi espongo.

    fabrizio. Sul tema bambini a Messa mi pare ci siamo già confrontati in questa sede a suo tempo. Credo che i bambini possano partecipare sin da piccoli alle liturgie se queste sono ricche di segni e la comunità è abituata a questa presenza; sono scettico – ma convincibile – sugli spazi ad hoc (senza genitori) e sulle “messe dei bambini” (mia moglie mi uccide!); infine, ma se non li portiamo a Messa (e non ci sono alternative in parrocchia) i bambini con chi stanno? Non è facile la soluzione.

    fantapolitica. Anche io ho maturato il pregiudizio manifestato dalla provocazione di Ignigo. Ma lo stile di Sump mi aiuta molto a non cadere in tentazione…

    20 Giugno, 2008 - 8:13
  112. L.G.: “Dear Syr, non sono d’accordo: il “sacro silenzio” fa un grandissimo bene anche al Nuovo, quasi non sopporto più le messe dove lo tagliano come un ferrovecchio inutile. E sì, lo so che sono tante. Ma abusus non tollit usum , ricordiamocelo…”

    In effetti, prima della scoperta del rito antico, una delle forme di celebrazione del nuovo rito che più apprezzavo, era (è) proprio quella della messa feriale piena di silenzi (magari in compagnia di quattro beghine..) , soprattutto se il sacerdote pratica l'”Unbeliebigkeit” già raccomadata dal Cardinale Ratzinger, ovvero l’assenza, ove possibile, di arbitrio/arbitrarietà nel celebrare..

    20 Giugno, 2008 - 8:41
  113. ragazzi miei, non vorrei che con tutti ‘sti silenzi ci scordiamo che sull’altare si porta anche la “rumorosa” vita reale…

    20 Giugno, 2008 - 9:24
  114. E per fortuna: ma la porta nel Regno celeste.

    20 Giugno, 2008 - 9:35
  115. fabrizio

    moralista, hai ragione, ne avevamo già parlato…mi è scappato un pistolotto che avevo già fatto.

    La realtà è che, non essendoci i presupposti per cambiare la situazione nella mia parrocchia, ogni tanto ho bisogno di sfogarmi qui.

    20 Giugno, 2008 - 10:33
  116. Sono venuto come al solito a curiosare,
    e mi fa piacere vedere un’atmosfera rilassata,
    complimenti,
    a differenza di altri blog
    questo ha mostrato una bella capacità di automoderarsi,
    senza nemmeno il bisogno che l’amministratore del condominio intervenisse.
    Permettetemi di dire che è fantastico.
    ciao a tutti

    20 Giugno, 2008 - 10:40
  117. fabrizio, figurati… io pure c’ho “il pistolotto” in canna… tipico armamentario moralista 😀

    ps. tanto per rovinare il clima giustamente sottolineato da matteo, mi scappa una provocazione “off topic”: attendo impaziente la valutazione di alcuni sul valore, la dimensione e la sensibilità delle politiche per la famiglia nel DPEF del governo…

    20 Giugno, 2008 - 10:56
  118. Però, Luca, mi ha fatto impressione al matrimonio l’affermazione del religioso africano (nero il suo abito di agostiniano e nero il colore dell’epidermide; ma non so da che paese venga di preciso..) : “In Italia le messe durano tre quarti d’ora, da noi in Africa, tre ore : domenica, il giorno del Signore!” . A casa da lui, tre ore di ‘chiassosamente vitaliastica’ liturgia africana, a Sud… altrettante ore di ‘silenziosamente misticheggiante’ Divina Liturgia, a Est… Tempi, forse sì, determinati da profondamente radicati fattori antropologici locali, etc… Ma a me piace vedere la molteplicità dell’offerta simbolico-religiosa in un medio paese occidentale, e non solo: che bello poter visitare diversi riti, e scoprirne le ricchezze.. Bello però anche poter avere un minimo di ‘porto sicuro’ di una comunità di riferimento (parrocchiale ma non necessariamente) di cui far parte in qualche modo con relativamente maggiore stabilità. Ecco: credo che, se l’esperimento (ma padre Kramer mi sembra sia stato nominato Parroco per almeno i prossimi nove anni) di Trinità dei Pellegrini darà buoni risultati, allora sarà bellissimo vedere cattolici legati alle rispettive comunità che vivono regolarmente una delle due forme dello stesso rito romano, che occasionalmente anche frequenteranno e apprezzeranno l’altra forma. A Roma c’è già una parrocchia personale ucraino-bizantina, come qualcosa di simile qui a Genova. Già in America vi erano, sono, diverse simili strutture , di notevole successo (anche come vocazioni nate in seno ad esse) : applaudo a +Benedetto che, primo vescovo in Europa, ha eretto nella sua diocesi una parrocchia personale per i fedeli “che si sentono legati alla tradizione liturgica latina” , dei quali il compianto Giovanni Paolo II scrisse che “dovrà essere ovunque rispettato l’animo”.

    20 Giugno, 2008 - 11:09
  119. Carissimi, oggi è il secondo giorno di sole che accarezza le verdi campagne marchigiane ! Speriamo che continui così !
    Ieri sera, a latere dell’impegnativo discorso postato qua, prima di compieta sono andato ad aprire alcuni polverosi scatoloni, ormai chiusi persino con un grosso nastro adesivo.
    Nell’intervo c’era una domentazione, in parte mia in parte donatami, ad perpetuam rei memoriam, che si rifà al triste periodo di fine anni ’60 ed inizio ’70 in cui oltre che all’incipiente buco dell’ozono si sta aggiungendo quello della mancanza dell’ermeneutica della continuità nella Santa Chiesa di Dio.
    Mi sono riletto gli appelli, ciclostilati, che alcuni pii fedeli inviavano via lettera, in cui scongiuravano le famiglie “che potevano farlo” di acquistare reliquari, reliquie, paliotti, pianete, piviali ecc ecc e quant’atro oggetto, destinato alla lode divina, che in quegli anni si stava svendendo in ogni angolo dell’italico suolo.
    Tutto quel materiale, conservato, pro tempore, in pie case doveva essere ridestinato al culto cattolico quando la Provvidenza lo avrebbe permesso.
    Dopo la pubblicazione del Motu Proprio “summorum Pontificum” ci sono state alcune spontanee donazioni da parte di alcune famiglie deiderose di rivedere splendenti di sacri arredi gli altari , nel frattempo, spogliati di diverse chiese.
    Altre lettere, e pubblicazioni pro-manuscripto, dell’epoca sono delle suppliche ai Vescovi ed ai parroci di allora, affinchè venga concessa almeno una Messa nell’antico rito.
    Le struggenti richieste, da giovanottoni liceali alle nonnine piangenti, di quella povera gente sembrano essere un’ infelice conclusione di quel totalitarismo intelletuale , con tanto di inarrabili sorprusi, di cui il ‘900 si era sporcato.
    La povera gente, nella maggior parte dei casi, non meritò neppure una risposta da parte dell’Autorità : ignorati e confinati nei nuovi ghetti senza alcuna doratura o confort.
    La rilettura, notturna, dei documenti di quei terribili anni mi fa apprezzare ancor più la grandezza, di cui gradatamente tutti ne potranno ammirare l’enorme consistenza teologico-culturale, del Motu Proprio “Summorum Pontificum” e le “ragioni positive” che lo hanno ispirato.
    Mentre ringrazio Dio per avermi fatto vivere in un periodo storico in cui la democrazia è fermamente permeata nelle nostri menti e nei nostri cuori mi auguro fermamente che le accorate suppliche, allora inascoltate, di tanta povera gente affichè si sia lasciata libertà di pregare con le espressioni cultuali dei loro padri, siano solo dei tristi ricordi del passato post-bellico.
    Alla povera gente ed ai Sacerdoti ghettizzati a causa della fedeltà all’ecclesiologia dei padri va il mio ricordo nella preghiera assieme all’auspicio che tanta crudeltà non si abbia più a verificare !

    20 Giugno, 2008 - 11:12
  120. Syr, quel che giustissimamente ha detto quell’africano conferma che il problema – ed evidentemente problema c’è – non è il Vetus o il Novus Ordo.

    20 Giugno, 2008 - 12:37
  121. raffaele.savigni

    L’ultimo intervento di “CHaritas vera” mi sembra francamente eccessivo, soprattutto laddove parla di “totalitarismo intellettuale” novecentesco. C’è stato, ma sotto i regimi fascistio o comunisti, non da noi: da noi ci sono state ingenuità, atteggiamenti iconoclastici, ma non “totalitarismo”. Io sono nato nel 1953 in provincia di Bologna, e sono cresciuto sotto l’episcopato di Lercaro e poi di Poma: per quel che ho visto, il passaggio dal vecchio al nuovo rito è avvenuto serenamente, a parte le intemperanze di Tito Casini (autore dell’ignobile libello “La tunica stracciata”) e certi atteggiamenti iconoclastici di piccoli gruppi. Non ho visto buttar via pianete e simili; ho visto gente che imparava a partecipare più attivamente e consapevolmente alla liturgia.Inoltre osservo che ogni movimento storico segue il moto del pendolo: oscilla tra i due estremi (non dimentichiamo gli estremismi dei gruppi tradizionalistici nei primi vent’anni del Novecento….) per poi trovare un punto di equilibrio.

    20 Giugno, 2008 - 14:15
  122. PETRUS:
    La confessione dell’Architetto Fuksas: “Convertito grazie a Benedetto XVI, gli dedico la progettazione di una nuova Chiesa a Foligno”

    di Bruno Volpe

    CITTA’ DEL VATICANO – Massimiliano Fuksas (nella foto), il più grande e apprezzato architetto italiano nel mondo insieme a Renzo Piano, racconta la sua conversione in esclusiva a ‘Petrus’. Una conversione aiutata e favorita da Benedetto XVI e sostenuta da un padre spirituale d’eccezione: Monsignor Giuseppe Betori.

    IN AUDIO= FUKSAS: SMENTISCE http://temi.repubblica.it/micromega-online/fuksas-io-toccato-dalla-fede-uninvenzione/

    20 Giugno, 2008 - 16:20
  123. Sumpontcura

    Per chi, avendo qualche difficoltà con la lingua inglese, non abbia potuto gustarsi a fondo il link di Syriacus delle 11:18, ecco un brano tratto da un articolo di Antonio Socci (“Il foglio”, 16 dicembre 2006). Qualcuno troverà irritante, qua e là, il tono, ma le notizie cui fa riferimento sono solide e sufficientemente “curiose” da stimolare tutte le “anime” presenti nel pianerottolo:
    “Quando 40 anni fa – contravvenendo ai documenti del Concilio – fu imposta la proibizione dell’antica liturgia della Chiesa (quella peraltro con cui si era celebrato anche durante il Concilio) vi fu una grande e meritoria protesta degli intellettuali più rappresentativi, che consideravano questa decisione come un taglio alle radici della nostra civiltà cristiana (la liturgia è stata da sempre centro e sorgente dell’arte più sublime).

    Due appelli furono pubblicati in difesa della Messa di s. Pio V, nel 1966 e nel 1971. Ecco alcuni dei nomi che li sottoscrissero: Jeorge Luis Borges, Giorgio De Chirico, Elena Croce, W. H. Auden, i registi Bresson e Dreyer, Augusto Del Noce, Julien Green, Jacques Maritain (che pure era l’intellettuale prediletto di Paolo VI, colui a cui il Papa consegnò, alla fine del Concilio, il documento agli intellettuali), Eugenio Montale, Cristina Campo, Francois Mauriac, Salvatore Quasimodo, Evelyn Waugh, Maria Zambrano, Elémire Zolla, Gabriel Marcel, Salvador De Madariaga, Gianfranco Contini, Giacomo Devoto, Giovanni Macchia, Massimo Pallottino, Ettore Paratore, Giorgio Bassani, Mario Luzi, Guido Piovene, Andrés Segovia, Harold Acton, Agatha Christie, Graham Greene e molti altri fino al famoso direttore del Times, William Rees-Mogg.

    Si tratta perlopiù di intellettuali laici perché il valore culturale e spirituale dell’antica liturgia latina è un patrimonio di tutti, come lo è la Cappella Sistina, come lo è il Gregoriano, come lo sono le grandi cattedrali, la scultura gotica, la Basilica di San Pietro. Tanto più oggi che tutta la nostra civiltà europea rischia drammaticamente di recidere e rinnegare le proprie radici.

    Curiosamente proprio i “cattolici progressisti”, che facevano del dialogo col mondo e con la cultura moderna la loro bandiera, non ne tennero alcun conto e s’impuntarono per 40 anni per mantenere questa incredibile proibizione. Un arbitrio senza precedenti. Nell’aprile 2005, alla vigilia dell’elezione di Benedetto XVI, su Repubblica, fu uno scrittore laico, Guido Ceronetti che scrisse una lettera aperta al nuovo papa nella quale chiedeva “che sia tolto il sinistro bavaglio soffocatore della voce latina della messa”.”

    20 Giugno, 2008 - 17:47
  124. Allora io parto da un fatto assodato.
    Oggi in italia oltre alla Liturgia Ambrosiana e al Missale Romanum Paolo VI è riaffermato il messale riveduto da Giovanni XXIII e che risale storicamente fino all’incirca al 1570 o giù di lì, non un secolo di più (informarsi prego.)

    @ Sump
    Quello che viene affermato è in parte falso,
    forse è il caso di rispolverarsi un po di conoscenza di storia delle Liturgie.

    Per il resto
    alle brutte, possiamo riaprire un’aula e incominciare questa informazione che è estremamente carente se non quasi zero, almeno per chi non ha fatto Teologia,
    non mi meraviglio che chi ha fatto Teologia “temporibus illis” preso da insicurezze psicopersonali, non abbia bisogno di andarsi a riinfarinare, e al di là della letteratura in merito, ci sono i fatti incontestabili, che chi ha studiato conosce. Dunque sulla Liturgia e sulle Liturgie, per favore non si inventi nulla, è già tutto scritto e documentato, basta andarselo a leggere.

    20 Giugno, 2008 - 18:00
  125. Sumpontcura

    Caro Matteo:
    non ho mai “fatto” Teologia, sono solo un ex-chierichetto e ho ben presente la mia ignoranza; però, sia pure in ritardo e da autodidatta, qualcosina ho studiato anch’io. Abbastanza, ad esempio, per poter esprimere forti dubbi sulla datazione al XVI secolo dell’impianto del Messale tridentino. L’operazione del 1570 fu, nell’insieme, una sorta di edizione critica (arricchita dalle rubriche di Giovanni Burcardo – inizi Cinquecento) di uno strumento in grandissima parte corrispondente al Messale tradizionale della Curia romana, lo stesso che San Francesco adottò per il suo ordine, lo stesso che Gregorio IX (secoli XII-XIII) tentò di diffondere in tutta la Chiesa d’Occidente. L’impianto essenziale – soprattutto per quanto riguarda il Canone – era peraltro già presente ai tempi di papa Damaso (IV secolo) e San Gregorio Magno (VI secolo).
    Questo risulta a me; magari sbaglio: approfondirò e allargherò le mie letture.
    (Peraltro, anche se fosse vero che il Messale tridentino ha “solo” 450 anni, ‘mbeh? Quello di Paolo VI ha quarant’anni scarsi… Cerchiamo di volare un po’ più alto: la Messa di Paolo VI, così come la Messa di Giovanni XXIII, giovane o vecchia che sia, è SANTA, è il rito che la Chiesa celebra in ricordo del sacrificio di Cristo, è la nostra partecipazione attiva alla Redenzione, è Cristo che rinnova il suo sacrificio, in modo incruento ma reale, è Cristo che diviene corpo e sangue, cibo e bevanda per coloro che credono in lui. E’ davvero così importante l’antichità del rito?)

    20 Giugno, 2008 - 18:55
  126. Caro Sump,
    grazie alla non conoscenza (come vogliamo chiamarla?)
    si stanno dicendo un sacco di corbellerie intorno alla Liturgia
    senza tener conto di una lunghissima storia di circa 2000 in cui varie liturgie hanno convissuto fino all’imposizione del messale che origina a san Pio V.

    Purtroppo non è come la racconti tu.

    E non credo che chi si trova a voler approfondire mediante lo studio teologico sia un chierichetto
    (chiaro elemento dispregiativo in chi ha voglia di conoscenza!).
    Forse che la superficialità la deve far da padrona?

    [E’ davvero così importante l’antichità del rito?)]

    E chi lo dice che è importante?

    Ma mi sembra che diversi tradizionalisti affermino questa importanza
    affermando che il messale originariamente risalente a san Pio V sia l’unica vera antica liturgia.

    Per la storia non è assolutamente così.

    E per la storia dal 1700 in poi nella Chiesa Cattolica (quindi nemmeno tanto dal Messale Tridentinum !!!!) si ha un continuum di approfondimento e richiesta di riforma Liturgica che da Pio X in poi cominciano a trovare una graduale accoglienza sino al buon Pio XII che mette in atto alcune serie innovazioni. (approfondire prego)

    Vogliamo cominciare a fare un elenco bibliografico? Sarebbe noioso, e basterebbe la buona volontà di andare ad approfondire coscienziosamente e onestamente.

    Dunque come vedi non si tratta di cosa è antico,
    ma di apprendere che la materia liturgica è stata sempre soggetta a riforma,
    mai si è dato nella storia della Chiesa un ritorno posteriori.

    Probabilmente in questo secolo si costruirà l’eccezione nella storia dell’umanità.

    20 Giugno, 2008 - 19:15
  127. ovviamente gli approfondimenti seri,
    si fanno sui libri o in biblioteca,
    e non sul web.

    20 Giugno, 2008 - 19:19
  128. come volevasi dimostrare !

    20 Giugno, 2008 - 19:27
  129. Sumpontcura

    Matteo, ma che cosa dici? “Mai si è dato nella storia della Chiesa un ritorno posteriori”? La seconda preghiera eucaristica del Messale di Paolo VI è una delle più antiche in tutta la storia della liturgia della Chiesa: è più antica di quanto non sia il Canone Romano del Messale vetus ordo. (Tra l’altro, è bellissima: peccato che non sia tra quelle che si ascoltano di più…). Lascia perdere le regole, l’eccezione e l’idea di progresso. Ogni giorno, pregando e vivendo, noi torniamo indietro, al modello unico e immenso, vissuto duemila anni fa, vivo e grande due miliardi di anni fa, e nel 1570, e nel 1962, e nel 1970, e l’altro ieri, e adesso.
    Un abbraccio.

    20 Giugno, 2008 - 19:27
  130. il web come conoscenza ontologica nel globale,
    quanti danni ancora dovrà fare?

    Ma si’ lasciamoli fare!

    20 Giugno, 2008 - 19:28
  131. Mi sembra proprio che io non affermo quello che tu dici,
    se estrapoliamo parole da un contesto si può far dire di tutto all’interlocutore,
    anche il suo esatto contrario.
    Nella mia riflessione sono stato molto chiaro,
    non ho scritto di preghiere o di canone,
    conosco benissimo quanto riguarda i canoni o cio che sono intrinseci alla storia delle Liturgie,
    io ho citato Liturgie, Liturgie, Liturgie, Liturgie e i loro ambiti storici.

    Io con me stesso e con gli altri sono onesto.

    Che altri non lo siano con me,
    non posso far altro che accettare……

    20 Giugno, 2008 - 19:34
  132. Per Lycopodium:

    “Ti voglio tanto tanto bene. Per favore rispondi al messaggino (s’il vous plait). Si vales ego valeo. Vivat Christus Rex!”

    20 Giugno, 2008 - 19:40
  133. lycopodium

    Sump, dove abiti?
    Certo in un posto di originali, dove non si celebra mai con la altrove inflazionata PE 2 …

    20 Giugno, 2008 - 19:42
  134. faccio ammenda sul “chierichetto” ho frainteso,
    questo per onestà personale.

    20 Giugno, 2008 - 19:46
  135. Sumpontcura

    Caro Matteo, grazie per la precisazione delle 19:46. Voglio dirti che se qualche volta non interpreto bene il tuo pensiero, la causa risale a miei limiti intellettuali, non a disonestà.

    A Lycopodium: forse ero “sfortunato”… Per lo più mi capitava la Preghiera Eucaristica III (oggi, come ho detto altra volta, frequento il rito vetus ordo). Ma quel che capita a me è statisticamente irrilevante: non sono Camillo Langone, impegnato in una ricerca nazionale sulla qualità di chiese e celebrazioni, con tanto di simbolini graziosissimi…
    (A volte ho incontrato anche un sacerdote “creativo”, che proponeva un originale pot-pourri, con inserimenti di preghiere mai ascoltate altrove, farcite da riferimenti ai “diversi”, ai “derelitti”, ai “suicidi” e via innovando: le ricavava da un quadernetto formato mignon…).

    20 Giugno, 2008 - 20:28
  136. Sumpontcura

    Vorrei chiudere la discussione, per quanto mi riguarda stasera, con una citazione “accattoliana” del cardinale Dario Castrillon Hoyos, Presidente della Commissione Pontificale Ecclesia Dei: Fra il vetus ordo e il novus “non è il caso di uno scontro, ma di un dialogo fraterno”. Lo ha detto proprio nella famosa recentissima intervista che tante polemiche sta scatenando. A mme, me piace. Buona notte a tutti.

    20 Giugno, 2008 - 20:36
  137. Nei primi secoli dell’era cristiana,
    esistevano i “libelli”, (quaderni)
    fondamentalmente delle liturgie che seguivano la realtà del luogo, e che
    il celebrante riportava su “libelli” per aiutarsi nella celebrazione.

    Verso il 218, Ippolito di Roma nella sua “Traditio apostolica”:
    “Il vescovo faccia la preghiera dell’Eucarestia, come s’è detto più sopra,. Ma non è necessario che egli dica le stesse parole, come se le dicesse a memoria; piuttosto ciascuno preghi secondo la propria capacità. Se quialcuno è capace di pregare abbastanza a lungo e di fare una preghiera solenne, sta bene; ma se uno nel pregare fa una preghiera moderata, non ne sia impedito; l’importante è che sia una preghiera di sana ortodossia”
    nella preghiera eucaristica”

    20 Giugno, 2008 - 20:47
  138. 1790 anni… 438 anni… cosa sono di fronte all’eternità..?

    20 Giugno, 2008 - 22:38
  139. Leonardo

    Matteo scrive tranquillo: «Verso il 218, Ippolito di Roma nella sua “Traditio apostolica”». Beata ingenuità delle persone di mezza cultura, che credono di sapere di che cosa parlano.

    20 Giugno, 2008 - 22:48
  140. “gli approfondimenti seri,
    si fanno sui libri o in biblioteca,
    e non sul web.”

    Lo si vada a dire agli accademici -seri, di qualsivoglia disciplina :

    http://www.elsevier.com/

    Tempora mutantur…

    “il web come conoscenza ontologica nel globale,
    quanti danni ancora dovrà fare?”

    Ne farà ancora moltissimi, almeno quanto ne ha fatto un malinteso principio d’autorità de / timor sacro verso il Libro Stampato (e lo scrivo da discreto bibliofilo) .

    Mi chiedo: un libro -che so- di Aimé-Georges Martimort ,digitalizzato, indicizzato e messo sul web pro omnibus, a sola distanza di Google, vale forse di meno di un pamphlet ‘antimodernista’ stampato pro multis su carta Fabriano e riposto -previa catalogazione- a impolverarsi su di un recondito scaffale di una biblioteca comunale o universitaria ?

    Ovvio, la Rete non è lo specchio dell’Essere… E un blog è sempre un blog…

    20 Giugno, 2008 - 23:01
  141. @ Syriacus,
    fatti e non parole,
    fatti,
    finche’ si rimane chiusi nella propria torre,
    all’esterno vedrai solo nemici

    20 Giugno, 2008 - 23:06
  142. Grazie Leonardo,
    incoscienza o crassa ignoranza?

    20 Giugno, 2008 - 23:08
  143. @ Matteo

    Primo: non son chiuso in alcuna torre… (Poi, se vuoi vederne, vedine quante ne vuoi, magari complete di omini Lego Castello medievale rinserrati al loro interno, nessuno te lo vieta…)

    Secondo: portami un (meglio due o tre, già che ci siamo) esempio di ‘fatti’.
    Anzi: di ‘fatti, e non parole’.

    20 Giugno, 2008 - 23:22
  144. @ Matteo: non sono paranoico.

    (Peraltro, come dice una frase variamente attribuita, “Anche un paranoico può avere nemici veri”.)

    20 Giugno, 2008 - 23:27
  145. fino ad ora sono stato abbastanza chiaro,
    attaccate anche le citazioni storiche,
    Alla fine dei conti
    non mi sembra che sia il caso che io presti il fianco alle provocazioni.
    Carissimi Leonardo e Syriacus, non c’è perggior cieco di chi non vuol vedere,
    sonatevela e cantatevela.
    Per fortuna l’Onnipotente riesce a fare cose molto più grandi,
    nonostante le meschinità degli uomini.

    20 Giugno, 2008 - 23:29
  146. Ma Matteo, io ho forse attaccato la tue citazioni storiche? Quando l’ho fatto? Quando??

    20 Giugno, 2008 - 23:52
  147. E ti prego, Matteo, non parlare de “le meschinità degli uomini” se vuoi dare del ‘meschino’ al sottoscritto. Almeno con me, sparami guardandomi in volto..

    20 Giugno, 2008 - 23:55
  148. Leonardo e Syriacus apparivano in successione.
    Relativamente alle citazioni mi riferivo a Leonardo che è molto bravo ad attaccare gratuitamente senza apportare nulla di costruttivo.

    Syriacus, ti guardo in volto, e un certo modo di condurre i propri interventi, non supportandoli documentalmente, e con supposizione che gli altri sbaglino, e l’importante e’ avere SEMPRE ragione e la necessità di vedere nemici, mi sembra meschino.

    Tutti gli uomini sono ricchezza del creato a prescindere dalle loro idee.

    Se alcuni sentono la necessità di fare discriminazioni, a mio avviso si mettono contro la creazione.

    Proprio grazie a voi cattolico-tradizionalisti, che vi ritenete esclusivi,
    ho risentito il bisogno di andarmi a rileggere dopo 15 anni il libro di
    Bernard Häring
    (fondatore dell’Accademia Alfonsiana)
    “perché non fare diversamente?”
    e solo alla luce dei vostri ragionamenti, mi sono accorto che si sta tentando di far camminare la chiesa alla maniera del gambero, ma questo essendo profondamente antistorico, non riuscirà.

    La Chiesa-Popolo di Dio (gerarchia e popolo) nella storia ha avuto momenti di stagnazione, ma non ha mai potuto tornare indietro, perché il mondo in cui siamo, guarda avanti, affronta sempre nuove sfide, e la Chiesa, non potrà, volente o nolente che affrontare le stesse sfide alla stessa maniera in cui Pietro e Paolo si trovarono ad innovare il loro modo di proporre il Cristo risorto inculturandoli negli specifici contesti. Alla stessa maniera in cui si trovarono tutti i Papi, ricordando specificatamente Leone XIII, Pio X, Pio XII, Giovanni XXII, Paolo VI, Giovanni Paolo II. Dell’attuale, nulla si puo’ concludere, non avendo ancora finito il suo mandato, e quindi il suo pontificato da poco iniziato, sarà giudicabile alla sua conclusione. (i pontificati non sono esenti dal giudizio degli uomini e dal giudizio della storia stessa, non godono dell’immunità. Scandalo!)

    21 Giugno, 2008 - 9:31
  149. Leonardo

    “Grazie Leonardo,
    incoscienza o crassa ignoranza?”

    Prego, Matteo.
    Quanto alla disgiuntiva: se riferite a me, una buona dose di entrambe (con un pizzico di aspirazione al raggiungimento di una dotta ignoranza).
    Se riferite a te, per quanto posso vedere dalla tua produzione, direi – come ho già detto – né l’una né l’altra: mezza-cultura.

    21 Giugno, 2008 - 11:16
  150. @Leonardo
    tu sì che sei un Signore
    Auguri e buon proseguimento

    21 Giugno, 2008 - 11:21
  151. iraniana di 21 anni, Hana Abdi,
    è stata condannata a cinque anni di reclusione da scontare in una sperduta località di frontiera, Gharmeh,
    provincia dell’Azerbadjan orientale.
    La sua colpa, secondo il Tribunale rivoluzionario iraniano,
    è appunto quella di aver organizzato raduni e incontri
    per riformare le leggi islamiche che limitano fortemente i diritti delle donne.
    ————————————————————–
    Coerenza

    21 Giugno, 2008 - 11:46
  152. Il giorno prima del mio compleanno: all’inizio del mese scorso, mi trovo alla stazione di Pisa Centrale, di ritorno dal Bruxelles (dove sono andato a trovare mia sorella che vive laggiù) . Purtroppo il volo Ryanair da Charleroi è arrivato quella mezz’oretta dopo che mi ha impedito di pigliare la coincidenza per Genova delle nove … cosicchè devo attendere sino a mezzanotte e mezza, per un treno diretto alla Francia, che dovrebbe farmi scendere a Genova verso le tre e mezza.. Sul marciapiede , desolato, attendo pazientemente (e/ma imprecando comunque di quando in quando, considerato che allo scadere della mezzanotte, avrei compiuto gli anni nella attesa solitaria di un espresso) . A guardar meglio l’orario, verso le undici sarebbe giunto un interregionale che avrebbe poi terminato la corsa, verso mezzanotte e qualcosa, a Sestri Levante : troppo lontano da casa -se nessuno ti viene a prendere. Quindi mi metto il cuore in pace, e attendo. Ma che succede? Alla banchina giungono due giovani donne, diciamo pure due ragazze (avranno forse 25 anni). Nazionalità imprecisata, ma non certo finlandesi, a quanto sembra. Accento non ben definito al mio orecchio – pare però spagnolo, chissà perchè. Chiedono infatti in inglese ad un tipo che lavora alla stazione, se c’è un treno per Genova. Il tipo risponde allegramente quanto incoscientemente che sì, c’è un treno (quello per Setri Levante..). Noto con sgomento che le due accettano il consiglio e si apprestano ad attendere fiduciose l’IR per Sestri. Allora, vado a precisare che di Genova non si tratta, e che se a Genova vogliono giungere, il treno successivo devono prendere. Così, chiarito il tutto, aspettiamo il treno assieme. Loro mi spiegano che entrambe vengono dalla Turchia (da dove di preciso, non so), dove studiano “social work” (ovvero da assistente sociale) : interessante. Entrambe stanno facendo l’Erasmus (o simile) . Una è a Goteborg, Svezia, l’altra ad Anversa, Belgio. Ma si stanno facendo un viaggetto per l’Italia, pretesto una conferenza a Milano sul loro campo di studio.. Poco prima di mezzanotte, mi metto a spiegare ad una delle due che, di lì a pochi minuti, avrei a rigore compiuti gli anni, 32, e che passarsi il compleanno mentre aspetti un treno a Pisa sapendo che poi arrivi a Genova alle tre e mezzo e se va bene vai a letto un’ora dopo e poi l’indomani devi andare al lavoro, non è bello… A mezzanotte e qualcosa mi faccio scattare da lei una foto con ‘Pisa Centrale’ sullo sfondo. Il tempo scorre e giunge il treno. Si trova uno scompartimento quasi vuoto per fortuna, a ci si stravacca tutti e tre . La tipa che mi ha fatto la foto, mi dorme vicino. (Effettivamente, ricorda fenotipicamente una studentessa molto snob di medicina della mia città, con cui ero uscito una volta e non di più. Proprio somigliante. Molto meno refiosa. ‘Bel regalo’, mi dico.. Ha del contrappasso.) Giunti a Genova, cerchiamo sull’orario il primo treno per Milano, alle sei circa. I posti d’attesa non esistono, è tutto chiuso. Pure i bagni sono chiusi. Vabbè, saranno pazienti per qualche ora. Mi accompagnano alla piazza Prinicipe, dove attendo il taxi. Dopo i saluti e i ringraziamenti, decidiamo di scambiarci gli indirizzi. Prendo dalla borsa qualche cartolina umoristica sull’EU e l’Euro, che a Bruxelles sono un classico. Le compilo con il mio indirizzo e email. Loro fanno altrettanto. Prima di congedarmi , curiosità : chiedo il significato del loro nome, che stavano scrivendo. (Negli anni ho notato che molta gente fuori dall’Italia conosce il significato del proprio nome : turchi e persiani che ho conosciuti, quasi sempre, e ci tengono.)
    La ragazza che mi ha dormito vicino e scattato la foto, tutto sommato più taciturna (ma ai mei occhi più affascinante) ha un nome che mi sorprende: significa “la favorita (preferita)” . (Il nome dell’altra, apparentemente più pragmatica, significa “frumento, grano” ). Ci si saluta e me ne vò.
    La favorita ha risposto ad una mail, e mi ha annunciato che torna in questi giorni -prima però visiteranno Spagna e Olanda.- in Turchia, di mandarmi una cartolina là. (E pensare che nell’incipit della mail mi ha scritto “pensavo di averti disturbato metre dormivi sul treno” . In effetti, a un’ora dalla partenza, usciti temporanemanete entrambi dal dormiveglia per un attimo, lei mi chiese, con assonnatissima quanto dolce umanità: “Hai compiuto gli anni allora? …Trentadue? …Auguri! …Che i tuoi sogni possano realizzarsi nell’anno a venire..!” -Formula comune quanto gentile, fuori dall’Italia.)

    ——————————————

    Coerenza

    22 Giugno, 2008 - 2:48
  153. lycopodium

    Urka urka Syr,
    chi ti fece un certo consiglio rischia di far la figura di quello che voleva “insegnare al gatto ad arrampicarsi sull’albero” o anche, una volta [per non andare off topic], “insegnare al prete come celebrare la messa”.

    22 Giugno, 2008 - 8:03
  154. Syriacus

    “Una volta per tutte dunque ti viene imposto un
    breve precetto: ama e fa’ ciò che vuoi; sia che tu taccia, taci per amore;
    sia che tu parli, parla per amore; sia che tu corregga, correggi per amore;
    sia che perdoni, perdona per amore; sia in te la radice dell’amore, poiché
    da questa radice non può procedere se non il bene.”

    22 Giugno, 2008 - 18:10
  155. Syriacus

    L’altra volta è stato grandioso il sacerdote africano quando ha detto: “Pensate, c’è gente che si separa, e dice ‘Meglio un cane, per avere compagnia’…” Stava spiegando il concetto della “costola”…

    (Certo, non è così semplice…. ma retoricamente efficace.)

    22 Giugno, 2008 - 18:52
  156. Syriacus

    [Nota: non ho mai partecipato a Crismon. In ogni caso, consultarlo di quando in quando, non lo trovo peccato mortale…]

    23 Giugno, 2008 - 21:43
  157. Syriacus

    E allora tutti gli altri cattolici sarebbero ‘infedeli’ ? (E magari orgogliosamente tali..?)

    23 Giugno, 2008 - 21:44
  158. Syriacus

    E poi: ‘fedeli’ a chi?

    Le provocazioni devono essere fatte bene, a regola d’arte.

    23 Giugno, 2008 - 21:45
  159. Syriacus

    (Cmq ho capito che per ‘fedeli’ si intendono fra l’altro i Codini & Inginocchiati , non preoccuparti… Se vuoi continuare a vedere nemici selettivamente collocati in qualche ambito preciso dell’orbe terraqueo, nonchè cattolico, libero di farlo… Non ti seguirò.)

    23 Giugno, 2008 - 21:48
  160. ??????????………..:=)

    23 Giugno, 2008 - 22:05
  161. Syriacus

    [Nota esplicativa per chi ha letto quanto al link riportato da Matteo: da quel che ho capito, ciò che lì è scritto dovrebbe essere l’opinione personale del proprietario esclusivo del sito, non dei molti -seppur decisamente ‘tradizionali’- che per mesi vi hanno contribuito -spesso in cozzando con il Proprietario (di idee che definire ‘tradizionaliste’ è ancora poco..) ]

    23 Giugno, 2008 - 22:12
  162. Syriacus

    [“spesso in cozzando” : involontario refuso

    (ma leggibile tutto sommato come :’ spesso in rotta / cozzando con’…) ]

    23 Giugno, 2008 - 22:15
  163. “Anche tu eri di quelli” ?
    Io mi vanto di aver consultato quotidianamente Crismon.
    Grazie a quel forum sono state fatte ottime conoscenze anche Sacerdotali.
    Il forum era nato, anch’esso, con un peccato originale : i diritti erano statio pagati da uno solo!
    Ovvio che, bene o male, quel tizio si sentiva “padrone” anche perchè lo era veramente.
    Crismon ora non c’è più!
    Ora è morto e sepolto sotto una lapide che è meglio non citare.
    Ne arriverà un altro direttamente collegato dal Movimento Liturgico Benedettiano, senza se e senza ma .
    Il nuovo forum sarà collegato direttamente ai nostri amati Pastori che dentro e fuori il Vaticano donano ai fedeli la bellezza della Liturgia antica.
    I garanti del nuovo forum saranno coloro che la Provvidenza ha posto a “sentinelle” della Sua Chiesa .

    24 Giugno, 2008 - 9:36
  164. sentinelle “de che” ??? (mi si perdoni il “romanismo” alla matteo). Non ho capito…

    24 Giugno, 2008 - 9:51
  165. Syriacus

    No, io non ero di quelli, in senso attivo, per alcune perplessità maturate già dopo pochi giorni di consultazione.. Però, tali perplessità non mi hanno frenato certo dal visitare il forum, e seguirne alcune discussioni, dalle quali emergevano informazioni comuque interessanti -a parte piuttosto frequenti giudizi tranchant di diversi utenti..

    24 Giugno, 2008 - 10:00
  166. Ricordando una sentinella,
    che ha dato la vita,
    in un momento in cui la Germania era nel pieno del proprio integralismo,
    un teologo
    LUTERANO
    fedele fino all’ultimo al dettato di Cristo,
    e in cristo diceva la verità contro la menzogna dell’integralismo e patriottismo tedesco incarnato da una persona liberamente e democraticamente eletta.
    Il 9 aprile 1945, D. Bonhoeffer venne impiccato nel campo di concentramento di Flossebürg per ordine diretto di Hitler.

    La sua teologia è divenuta patrimonio anche nella Chiesa Cattolica.
    Leggersi “SEQUELA”

    24 Giugno, 2008 - 11:30
  167. Syriacus

    “Con l’ascesa di Hitler al potere alla fine del gennaio 1933, la Chiesa evangelica tedesca, cui Bonhoeffer apparteneva, entrò in una fase difficile e delicata. Molti protestanti tedeschi accolsero favorevolmente l’avvento del nazismo; in particolare il gruppo dei cosiddetti “cristiano-tedeschi” (Deutsche Christen) si fece portavoce dell’ideologia nazista all’interno della chiesa, giungendo perfino a chiedere l’eliminazione dell’Antico Testamento dalla Bibbia. Nell’estate 1933 costoro, ispirandosi alle leggi ariane dello Stato, proposero un “paragrafo ariano” per la chiesa, secondo il quale veniva impedito ai “non-ariani” di diventare ministri di culto o insegnanti di religione. La disputa che ne seguì provocò una profonda divisione all’interno della chiesa: l’idea della “missione agli ebrei” era molto diffusa, ma adesso i cristiano-tedeschi sostenevano che gli ebrei fossero una razza separata che non poteva diventare “ariana” neanche tramite il battesimo, negando così la validità del Vangelo. Bonhoeffer si oppose fermamente al paragrafo ariano, affermando che la sua ratifica avrebbe sottomesso gli insegnamenti cristiani all’ideologia politica: se ai “non-ariani” fosse impedito l’accesso al ministero, allora i pastori avrebbero dovuto dimettersi in segno di solidarietà, anche al costo di fondare una nuova chiesa, libera dall’influenza del regime.”

    http://www.chiesaluterana.it/it/index.php?mod=pagina&id=72

    24 Giugno, 2008 - 11:43
  168. Syriacus

    Notare:

    http://www.ev-kirchengemeinde-mariendorf.de/MLGK/mlgk03.htm

    …La ferita è così profonda, che pure il sito della comunità cui appartiene la chiesa in questione, aggiunge ad alcune date fondamentali della storia dell’edificio sacro, diffuse note sulla situazione politica interna in Germania -con particolare riferimento alla condizione degli ebrei.

    24 Giugno, 2008 - 12:00
  169. Stesse contraddizioni che viveva la Chiesa Cattolica,
    che era interessata a che non gli si toccasse assolutamente il proprio patrimonio morale, sociale…. e economico.

    Io non linco proprio un bel nulla,

    un consiglio si’

    leggersi le lettere e omelie del “Leone di Munster”
    fervente patriota,
    si accorse che stava dalla parte sbagliata,
    quando Hitler comincio’ a toccare la sua Chiesa,
    allora scopri’ il proprio serivzio sacerdotale al Popolo di Dio,
    e divenne “Leone”

    Non è mai un ben servizio alla verità,
    cercare sempre il negativo negli altri, quando testimonianze di fede e martirio
    di grandi personaggi, magari non della propria chiesa ma di una chiesa sorella,
    ci dà un senso di incertezza,
    perchè certe cose le abbiamo impatate che le fanno solo i cattolici….

    Eh no!

    Siamo tutti accomunati dalla Grazia che non che non fa distinzioni secondo schemi umani,
    siamo tutti accomunati
    dal peccato che alligna nel cuore di tutti, tutti gli uomini, di ogni fede, di ogni tradizione, di ogni credo.

    Fantastico leggere la storia con gli occhiali a filtro!

    Circa 30 milioni di tedeschi nella seconda guerra mondiale erano cattolici…..
    tutti martiri…
    certo sono molti che non hanno condiviso e hanno contrastato l’integralismo patriottico di Hitler,
    così come accadde nella chiesa Luterana.

    Brutta bestia l’ipocrisia!
    storica!

    Che ora guarda alle radici cristiane…..
    in una Europa che si è sempre scannata,
    in barba ad ogni radice
    e fregandosene alla grande del messaggio di Cristo.

    Forse qualche tetesco e filotetesco comincia a non avere più memoria

    24 Giugno, 2008 - 12:08
  170. Syriacus

    No, la chiesa luterana si appiattì in misura decisamente maggiore.

    24 Giugno, 2008 - 12:17
  171. Syriacus

    Ma non ho mai voluto “fare a gara”… Perchè anch’io credo nel peccato originale.

    24 Giugno, 2008 - 12:18
  172. Syriacus

    ‘Linkare’ è forse peccato?

    24 Giugno, 2008 - 12:19
  173. Syriacus

    …Mi credi così idiota “con gli occhiali a filtro”??

    Ma credi che non abbia mai letto (letto, sì) di padre Tiso, del cardinale Innitzer, e persino delle ‘titubanze iniziali’ di von Galen?

    24 Giugno, 2008 - 12:23
  174. Linkare non è peccato

    travisare e strumentalizzare la storia
    è un peccato contro gli uomini
    e la storia dell’umanità.

    Lo capisco

    C’è sempre qualcuno
    a cui non va bene che un fratello di una chiesa cristiana di altra tradizione,
    ha dato il proprio sangue per Cristo,
    questa è una cosa che possono fare solo nella chiesa cattolica!!!!!

    E allora è di grande conforto potersi dire che le altre chiese
    non possono fare che di peggio….

    24 Giugno, 2008 - 12:24
  175. Syriacus

    Ma io ho visto con i miei occhi dove son morti i martiri di Lubecca! Ospite della famiglia di un pastore luterano! Pastori protestanti e cattolici assieme!! Ma che caspita vai farneticando su di me??

    Chi ha gli occhiali a flitro??

    24 Giugno, 2008 - 12:27
  176. Syriacus

    “Molti casi potrebbero essere citati: recentemente Mons. Moll, incaricato dalla Conferenza Episcopale Tedesca per l’aggiornamento del martirologio in senso lato, ha voluto in un recente articolo indicare la vicenda emblematica di quattro cristiani di Lubecca, giustiziati il 10 novembre 1943, dopo essere stati arrestati nella primavera precedente dalla Gestapo. Il primo a cadere nelle mani degli aguzzini nazisti fu il pastore evangelico Karl Friederich Stellbrink, sembra a causa di alcune sue prediche. Scoperti successivamente i suoi contatti con preti cattolici, si giunse quindi il 28 maggio 1942 all’arresto del cappellano Johannes Prassek, attivo presso la parrocchia del Sacro Cuore di Gesù. Il 15 giugno 1942, fu la volta del responsabile dei gruppi giovanili della medesima parrocchia, il vicario Hermann Lange. Una settimana più tardi fu catturato l’aggiunto Eduard Muller. Le sedute del tribunale popolare, che si protrassero dal 23 al 25 giugno ‘43, misero in evidenza l’indecente leggerezza dei giudici, rendendo chiaro a tutti come la condanna a morte fosse già decisa in partenza. Tutti furono giustiziati mediante la ghigliottina. Tutti si avviarono verso il patibolo recitando insieme la losung “Eterna fedeltà a Cristo Nostro Re” (Libro di preghiera dei protestanti luterani).”

    http://www.vatican.va/jubilee_2000/magazine/documents/ju_mag_01061998_p-47_it.html

    (“Linkare non è peccato”)

    24 Giugno, 2008 - 12:30
  177. non vado farneticando,
    tranquillo,
    ho letto e ho analizzato.
    Ho sbagliato?
    Mi fa piacere se su questi argomenti mi sbaglio.
    Io ho piacere se mi si dice:non mi hai capito.
    Io non sono un integralista,
    non ho bisogno di avere ragione a tutti i costi.

    Se parliamo di storia e di storia della chiesa e di vita cristiana,
    mi capita di sapere qualcosa….
    e se leggo amenità particolari,
    fatico a lasciarle… intonse

    Comunque anche tu,
    giovane fratello,
    alle 12.34
    hai preso un abbaglio bello grosso…….. grossissimo….
    e te lo lascio tutto

    24 Giugno, 2008 - 12:46
  178. per il leone di Munster
    ti passerei volentieri il libello che ho preso nel duomo di Munster
    con tutte le omelie del Leone,
    sono interessantissime da analizzare.

    Il resto è…..apologia da santini che fanno tanto style 1900,
    nella mia biblioteca ho diversi libri di santi su quello stile e persino datati.
    Interessanti per capire la nemesi storica della percezione della “santità” ai tempi odierni.
    Purtroppo alcuni si sono bloccati-atrofizzati al 1900, e della personalità di alcuni santi si vuole sempre riportare le luci, mai le ombre, come se queste non facessero parte del cammino umano verso la santità.
    Mah!

    24 Giugno, 2008 - 12:53
  179. Luigi Accattoli

    Che propone “lo stile del padrone di casa” (grazie Sump della benevolenza) sulla questione dell’atteggiamento luterano-cattolico nei confronti del nazismo? Propone di cercare in positivo, per esempio indagando sulla gara a comprendere che ci fu in profondo, certo guidata dall’alto, in due santi appartenenti all’una e all’altra Chiesa: la nostra Edith Stein e il citato Dietrich Bonhoeffer. Nel giro di una settimana o due, nel gennaio-febbraio del 1933, Edith scrive al papa e Bonhoeffer interviene a un’assemblea della sua Chiesa dicendo nella sostanza la stessa cosa: dobbiamo subito prendere posizione contro le decisioni hitleriane sugli ebrei, altrimenti ne verrà una grande persecuzione e una macchia indelebile al nome cristiano. Ora dalla vacanza non dispongo dei testi. A suo tempo pubblicai un ampio servizio sul Regno 6/2003, quando fu pubblicata la lettera della Stein. Nessuno dei due “profeti” (siamo all’inizio del 1933!) fu ascoltato. Oggi il meglio è studiarli ambedue parola per parola – per intendere la lingua dello Spirito quando soffia in riferimento alla grande storia – e pregarli ambedue.

    24 Giugno, 2008 - 16:25
  180. Luigi Accattoli

    Syriacus stupenda la tua notte tra Pisa e Genova con le due ragazze turche e l’assonnatissima quanto dolce umanità di quella che ti ha dormito accanto. Ma com’erano vestite le turche? E com’è una ragazza refiosa? Domande che faccio anche a nome di Leonardo, il curioso delle donne.

    24 Giugno, 2008 - 16:39
  181. … ma, soprattutto, erano vestite, le turche? (non è la prima volta che Syriacus mi trascende sulle sue compagnie femminili, se non ricordo male…) … non so mica se si può fare… 🙂

    24 Giugno, 2008 - 16:49
  182. Syriacus

    Le turche? Esattamente come le nostre, a quell’età (magari un pò più castigate e pratiche… tipo… la nostra moda..un cinque-dieci anni fa..:)

    24 Giugno, 2008 - 18:48
  183. Syriacus

    Luigi, non so quando sia cominciato il processo canonico per la beatificazione (avvenuta nel 1987) Edith Stein … ma, spulciando da un rigattiere di Treviri, dodici anni fa trovai dentro un libro di canti/messalino cattolico di quella diocesi, un santino (absit iniuria verbis!) a lei dedicato, piuttosto ‘precoce’ – credo addirittura del 1955 . (Purtroppo è anni che non lo trovo più in casa… Spero sempre un giorno di ritrovarlo, ci tenevo molto. Far l’atro la foto di suor Edith di quel santino l’associavo immediatamente all’immagine dell’attrice Maia Morgenstern nell’indimenticabile film biografico ‘La settima stanza’, di Marta Meszaros, che , combinazione, vidi pochi mesi prima di trovare il santino..)

    24 Giugno, 2008 - 19:04
  184. Syriacus

    “Refiosa” è un genovesismo. Refioso è l’antipatico.

    (Ma per noi zeneisi suona in una maniera tutta particolare. Non puoi rendere pienamente in italiano l’esclamazione di una massaia genovese che -butta caso- vedendo in tv un personaggio pubblico che sorride poco, scherza poco, se la tira molto, si prende troppo sul serio -e magari aggiungigli anche un cipiglio…- dice : “Mia un pò.., che refiusuu….!!!”

    Per il genere femminile, a mio avviso aggiunge -a seconda dei casi- un chè di ‘altezzosa’ e ‘gattamorta’ alla già ‘antipatica’… )

    24 Giugno, 2008 - 19:24
  185. Syriacus

    (Prima ho scritto nella fretta “suor Edith” . Errore: avrei docuto scrivere “suor Teresa Benedetta della Croce” . Al secolo Edith Dr.Stein. )

    24 Giugno, 2008 - 19:29
  186. Luigi Accattoli

    Allora devo dire che ne ho conosciute di refiose, ma più sui vent’anni che oggi. Forse la “refia” è tra i malanni della gioventù?

    25 Giugno, 2008 - 8:18
  187. raffaele.savigni

    Ho trovato un po’ troppo “acidi” gli ultimi interventi di Matteo (anche se condivido il suo giudizio su “CHrismon”). Non mi pare che Syriacus abbia travisato la storia delle Chiese cristiane sotto il nazismo…

    26 Giugno, 2008 - 21:31
  188. già,
    mi ricorda l’ultimo numero di una rivista, in cui ho tovato un accenno di papolatria

    acido ma nella verità

    che faccia comodo o dispiaccia

    27 Giugno, 2008 - 20:17
  189. lycopodium

    modesto …

    28 Giugno, 2008 - 9:33
  190. Syriacus

    ‘Veritatem faciens in aciditate’

    28 Giugno, 2008 - 10:14
  191. raffaele.savigni

    Matteo, quale sarebbe la rivista su cui hai trovato un accenno di papolatria?

    1 Luglio, 2008 - 10:15

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