Sono stato a messa dai lefebvriani in segno di vicinanza, come avevo promesso nei giorni scorsi in questo blog. Ho ascoltato una buona omelia e ho fatto la comunione. E’ stata una bella esperienza, in tutto simile alle occasioni in cui ero andato alla Trinità dei Pellegrini, la parrocchia “personale” dedicata alla forma straordinaria del rito romano (vedi post del 15 e 17 giugno e del 27 luglio 2008). Una cinquantina di persone affollavano la piccola chiesa di Santa Caterina in via Urbana 85, dipendente dal Priorato di Albano, dove si tiene l’unica celebrazione domenicale in Roma della Fraternità San Pio X. Quattro suore giovani e linde cantavano leggere il gregoriano a una sola voce. Mediamente giovane l’assemblea, con molti bimbi e ragazzi, in buona maggioranza composta da non italiani. Giovane anche il celebrante, pure egli straniero, sotto i trenta, con chierichetto ricciuto quindicenne. Tutto in latino stretto tranne il Vangelo: dopo averlo letto in latino rivolto all’altare, il celebrante si è girato al popolo e l’ha riletto in italiano. Ascoltando la colletta – ad defensionem nostram dexteram tuae maiestatis extende – l’epistola di Paolo “ad Ephesios” – Estote imitatores Dei sicut filii carissimi – e Luca che al capo 11 narra di Gesù “eiciens daemonium” mi andavo dicendo che mia moglie alla stessa ora, in parrocchia, stava ascoltando altre pagine della Scrittura. Ma il salmo graduale cantato meravigliosamente dalle quattro sorelle – Exsurge Domine non praevaleat homo – mi ha allontanato ogni tristezza. Ho molto apprezzato che il giovane prete nell’omelia non abbia fatto alcun riferimento ai fatti recenti che toccano la Fraternità. Questo mi piace: che nella liturgia ci si stacchi un momento dai fatti correnti. (Segue nel primo commento)
Sono stato a messa dai lefebvriani
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(Segue dal post) Lodavo sopra il prete che nell’omelia parlava di Gesù e non della cronaca della settimana. Ma ora passo io alla cronaca. Mentre infatti la liturgia mi aveva fatto sentire un cuore solo con quei cinquanta cristiani riuniti in via Urbana (io abito a duecento metri, in via di Santa Maria Maggiore), la stampa in distribuzione all’ingresso mi ha riportato al contenzioso di queste settimane. Ho preso con me l’ultimo fascicolo de “La Tradizione Cattolica”, che è la “Rivista ufficiale del Distretto italiano della Fraternità Sacerdotale San Pio X” e vi ho ritrovato quei toni superbi e saccenti di cui si è lamentato il papa nella lettera che ha appena inviato ai vescovi. Afferma vibratamente che “la Fraternità non è un mattone adatto per la costruzione del villaggio ecumenico”: e pazienza! Il papa e i vescovi vengono qualificati come “ rappresentanti della gerarchia ufficiale” e mi pare peggio di quando i “cristiani per il socialismo” parlavano con distacco della “Chiesta istituzione”. Viene riproclamata “la sostanziale incompatibilità del rito di Paolo VI con la dottrina cattolica”: e io che ero andato lì – interpretando, me pivello e a modo mio, i sentimenti di papa Benedetto – in nome della “compatibilità”! Addirittura a p. 42 ho trovato riaffermata la cabala fatimita: che cioè il Vaticano mente e “il terzo segreto di Fatima è ancora nascosto”. Io continuerò a frequentarli, ma vedo bene che il cammino sarà lungo e pieno di sassi.
Io ieri, invece, mi sono trovato di nuovo a passare per Torre Angela.
Credo di aver capito – me lo spiegava una mia amica del luogo – che la parrocchia ha diversi luoghi di culto, che sono tutti molto vivi, oltre alla chiesa principale.
Sono entrato in uno di questi, la Madonna dei Lumi.
Un sacco di bambini, giovani coppie che stavano insieme e si organizzavano per la serata.
Dentro la cappellina, arrivava l’eco delle voci esterne: “Stasera chi cucina? Io porto la pizza con le patate, ecc.”.
Tra essi un giovane prete in borghese, dall’aria simpatica, che mi ha chiesto – qualificandosi come sacerdote – se avevo bisogno di qualcosa, magari della confessione.
Tenete conto che questo piccolo complesso – con annesso campetto di calcio – è in un edificio basso di impianto abitativo, tipica edilizia abusiva della periferia Est di Roma, risalente agli anni ’50 circa.
Insomma, un contesto un pò diverso dalla Trinità dei Pellegrini e dalle Messe della FSPX!
Mi sono chiesto di nuovo, lì: come arriveranno qui tutte queste dispute liturgiche, dottrinali e disciplinari?
🙂
Capisco e apprezzo la buona intenzione, ma rimango dell’idea che Luigi avrebbe fatto meglio a non partecipare alla liturgia dei lefevriani.
tra tante cronache dalla domenica, eccone una ambrosiana.
chiesone a tre navate, ampio e alto, strapieno alle 11 (adulti e famiglie), zeppo all’inverosimile alle 12 (famiglie giovani, ragazzi e bambini).
150 persone in mattinata hanno partecipato ad un incontro con il viceparroco, conclusosi con la messa.
Nel pomeriggio 6 battesimi (domenica scorsa 12) di catecumeni tra i 6 e i 10 anni.
caro Luigi: a dire il vero apprezzabilissimo gesto di affetto nei confronti dei disinteressati, il tuo, dico. Però loro sono proprio degli UFO.
Hai fatto male ad andare , Luigi, non sei andato per pregare ma per spiare.
E il terzo segreto di Fatima dice che sul trono di Pietro sederà un antipapa della votra corrente , un progressista fino in fondo , per questo non lo vogliono farlo conoscere . Il 3 ° segreto di Fatima è confermato da quello di Garabandal per filo e per segno.
Giovanni XXIII quando lo lesse svenne e ci sono le testimonianze ……
A voi invece fa sorridere e parlare di UFO.
Ma Luigi, scusa, ho letto bene questa frase riguardo il Vangelo:
“dopo averlo letto in latino rivolto all’altare”?
No, dico, cos’è va a leggere il Vangelo al Signore nel Tabernacolo? E pure in latino che non è la lingua di Gesù?
Ma che è: il celebrante Gli stava rifacendo il verso, oppure Gli stava insegnando la lingua della Chiesa (evidentemente)?
Mah! Mi sta bene tutto, Luigi … ma mi sto chiedendo se loro avrebbero avuto la stessa cortesia e delicatezza nel celebrare la Messa post- CVII!
Ignigo74 … più che loro ad essere UFO, mi pare lo sia molto di più Luigi.
Affus il terzo segreto non svelato è una bufala come il sito ticinodiocesi, il cardinale Bacci che porta a Padre Pio la dispensa dalla nuova liturgia e la lettera con francobollo usata dal vescovo Bello per spedire ostie in Argentina. La tua adesione alla cabala fatimita è una conferma del carattere fasullo della stessa: le bufale ti attirano come il miele le mosche.
La comunità di ignigo74 mi sembra davvero molto vasta, ma resto un po’ impressionato dell’età dei catecumeni: forse ho capito male, ma si battezzano ancora bambini (infanti) sulla fede dei loro genitori nell’ambrosiano chiesone a tre navate? Già, può trattarsi di tante cose (rispetto per la loro scelta e un più consapevole impegno che il figlio più maturo vorrà – o non vorrà – assumere, o magari solo disinteresse per un rito, una “forma”… o una formalità?). Certo possono esserci tante ragioni (per prima la diversità di religione tra i genitori, o la nessuna religione), ma 18 catecumeni bambini/ragazzini in 8 giorni mi danno da pensare, anche sulla fede dei fedeli (scusate il bisticcio, ma è voluto). Vengono un po’ di dubbi, non tanto sull’affollamento delle messe delle 11 e delle 12, ma su cosa davvero sia quella fede, che pure è molto nutrita dalla Parola.
Vorrete scusarmi di queste parole un po’ provocatorie e (apparentemente) fuori tema, ma quel che mi preme capire è se il battesimo sia ancora ritenuto importante, un dono e una ricchezza, o faccia parte di rituali tradizionali (scorie, in fondo, di epoche irrevocabilmente passate e rilevanti solo per le fisime legalistiche delle vecchie zie o per regolarizzare una situazione anagrafica, bisbigli espressi in qualche lingua viva o morta).
Non è poi vero che la salvezza è per tutti, perché tutti (già) siamo figli di Dio e quindi perché attardarsi in segni, sacramentali, parole, questioncelle causidiche, magari come il “pro multis” e la sua corretta traduzione?
I numeri sono importanti, tutti, ma è più importante conservare la fede, innanzi tutto nella nostra, privata, domus ecclesiae familiare, dove nessun genitore si pone il dubbio se nutrire con il latte il bambino che ha tra le braccia, o aspettare che scelga lui stesso un cibo diverso e più gradevole al palato.
La vera sfida, io credo, sia quella descritta da Benedetto XVI, secondo il quale “…in vaste zone della terra la fede è nel pericolo di spegnersi come una fiamma che non trova più nutrimento, la priorità che sta al di sopra di tutte è di rendere Dio presente in questo mondo e di aprire agli uomini l’accesso a Dio. Non ad un qualsiasi dio, ma a quel Dio che ha parlato sul Sinai; a quel Dio il cui volto riconosciamo nell’amore spinto sino alla fine (cfr Gv 13, 1) – in Gesù Cristo crocifisso e risorto. Il vero problema in questo nostro momento della storia è che Dio sparisce dall’orizzonte degli uomini e che con lo spegnersi della luce proveniente da Dio l’umanità viene colta dalla mancanza di orientamento, i cui effetti distruttivi ci si manifestano sempre di più.”
Marta09. Prima della riforma il Vangelo – come anche l’epistola, cioè la prima lettura – veniva letto dal sacerdote rivolto all’altare. L’epistola sulla destra per i fedeli che guardano l’altare, il Vangelo sulla sinistra. Il chierichetto spostava il leggio con il messale mentre il celebrante pregava inchinato davanti alla croce che sormontava l’altare. – Non so che vuoi dire con la questione della “stessa cortesia e delicatezza nel celebrare la Messa post-CVII”: non solo non la celebrano, ma la considerano “incompatibile con la dottrina cattolica”. Almeno così ribadisce la rivista “Tradizione cattolica” di cui ho riferito nel primo dei commenti a questo post.
Caro Luigi ,informati bene, la Madonna disse che il terzo segreto andava rivelato nel 1960 mentre il Concilio fu annuinciato nel ’59 a sorpresa da Giovanni XXIII ,ora rivelare il contenuto del 3 ° segreto , che non è quello sbandierato dal tifoso del genova Bertone ,significava dare una sterzata enorme ai contenuti del Concilio perchè parlava dei pericoli del comunismo .
E da quest’orecchio a roma non si voleva sentire perchè avevano appena fatto accordi con spie comuniste che non bisognava parlare di comunismo nel concilio . E sai perchè ? perchè c’è ancora chi , fino ad oggi, va dicendo che i valori della rivoluzione francese , infondo, sono valori cristiani.
Vi conviene parlare di ufo e non studiare i fatti come stanno .
Ma io sapevo che il terzo segreto era: “i primi due non valgono”.
🙂
Il prete ,poi, non è un rappresentante dell’ asseblea, uno che guida le preghiere del popolo ,uno che convoca i fedeli per la festa domenicale e gli da il pane spezzato a tutti , il pane che ci socializza e ci fa tutti uguali .
Il prete, col pane spezzato condiviso, può andare bene a chi ha ridotto il vangelo a una dotina sociale , al massimo .
Può andare bene alle donnette pettegole che debbono elavare un pò il loro sentimentucci per socializzare .
Caro Luigi il sito ticinodiocesi ha 2000 viste al giorno , quello della diocesi di lugano una ventina , questa è la reatà dei fatti .
Vuol dire che “ticinodiocesi” è una bufala di successo.
Per Affus. “Poiché Suor Lucia, prima di consegnare all’allora Vescovo di Leiria-Fatima la busta sigillata contenente la terza parte del « segreto », aveva scritto sulla busta esterna che poteva essere aperta solo dopo il 1960, o dal Patriarca di Lisbona o dal Vescovo di Leiria, Sua Ecc.za Mons. Bertone le domanda: « perché la scadenza del 1960? È stata la Madonna ad indicare quella data? ». Suor Lucia risponde: « Non è stata la Signora, ma sono stata io a mettere la data del 1960 perché secondo la mia intuizione, prima del 1960 non si sarebbe capito, si sarebbe capito solo dopo. Ora si può capire meglio. Io ho scritto ciò che ho visto, non spetta a me l’interpretazione, ma al Papa»”. Questo si legge nel COLLOQUIO AVUTO CON SUOR MARIA LUCIA DE JESU E DO CORAÇÃO IMACULADO il 27 aprile 2000 da parte dell’arcivescovo Bertone per mandato di Giovanni Paolo II. – Come fa affus il gladiatore a sapere che la Madonna ha detto del 1960, se suor Lucia affermò di essere stata lei a mettere quella data? E come fa affus il gladio ad affermare che il segreto doveva essere reso noto nel 1960 se suor Lucia di sua iniziativa aveva scritto “dopo il 1960”? – Senza contare il fatto che affus, bufala e ufo hanno in comune le lette u e f…
Ecco, caro Gerry, proviamo a pensare, a visualizzare tutta una mentalità che fa proprio, assume in proprio il «disinteresse per un rito, una “forma”… o una formalità», che derubrica liturgia e sacramenti come «scorie, in fondo, di epoche irrevocabilmente passate e rilevanti solo per le fisime legalistiche delle vecchie zie o per regolarizzare una situazione anagrafica, bisbigli espressi in qualche lingua viva o morta», fino a farne – di «segni, sacramentali, parole, questioncelle causidiche, magari come il “pro multis” e la sua corretta traduzione » – forme patenti di ritardo spirituale e, perché no?, mentale.
Ecco, proviamo a pensarla e a visualizzarla, questa mentalità, come il sottofondo oscuro di teologie e pastorali, di teorie e di pratiche applicative, di una “volontà generale”.
Ce n’è abbastanza per immaginare l’inimmaginabile, che pure è accaduto.
Caro Luigi, Bertone , il salesiano , è persona poco affidabile , ha tentato di fare il pacco o paccotto piu volte dicendo che il papa che cade è muore nel messaggio è Giovanni Paolo II e altre sciocchezze che a lui conveniva dire ….
Questo salesiano ha dato tre versioni diverse dell’invenzione di Sr Luicia che avrebbe ingannato parecchi cardinali e lo stesso papa .
Di Bertone abbiamo tre versione diverse , la versione del 26.06.2000, quella del 10.05.2007 e quella del 31.05.2007 dove si è contraddetto palesemente .Socci ne sa qualcosa .
Sulla busta consegnata da Lucia col terzo segreto c’era scritto ” Per ordine espresso della Madonna ” .Il canonico Barthas(canonico Bartha,Fatima,Merveille du XX seicle (Fatima edition 1952 ), che chiese a sr. Lucia perchè doveva essere rivelato proprio nel 1960 , Lucia rispose : “PERCHE’ LA MADONNA VUOLE COSI ” .
La consacrazione della Russia sarebbe stata l’equivalente della pubblica condanna mondiale del comunismo , non ci sarebbero stati i gulag e intere nazioni non sarebbero scomparse .
Gli Ufo si moltiplicano e gli ultracorpi Gerry e Lycopodium ne sono ambasciatori (che portano pena nel senso della miseria argomentativa e spirituale).
Per tornare sui numeri che tanta invidia e acidità hanno suscitato in qualcuno ridotto al lumicino dal proprio moralismo palloso e paternalista: 12 – 16 sono i pedobattesimi mensili ordinari.
6 battesimi di catecumeni con licenza dell’ordinario e dopo i relativi scrutini nei tempi e nei modi opportuni richiesti dalle rubriche.
Questo lo dico – e non ne parlerò più – solo per rispondere a chi, anche in una stupenda mattina di sole, riesce a concentrarsi sulla cacca di un moscerino e a dire il suo acidulo “bella giornata, sì, però…”.
Non risponderò ad altri solipsistiche osservazioni di questo genere perchè frequentare gli scritti di Luigi mi insegna a voler bene a tutti e poi con l’aceto di Gerry e Lyco ci condirò l’insalata che ho piantato oggi.
a marta dico che le sue osservazioni sul rito latino non mi sono piaciute per nulla e in nulla.
ciao.
Ignigo che bello: “Nel pomeriggio 6 battesimi (domenica scorsa 12) di catecumeni tra i 6 e i 10 anni”. Io faccio grande festa quando vi sono battesimi di ragazzi o di adulti nelle chiese di Roma: e ve ne sono sempre più spesso.
Caro Luigi , le dichiariazioni esplicite del salesiano attribuite a Sr Lucia , guarda caso, rivelate da lui solo dopo la sua morte , non si trovano mai da nessuna parte e da nessuno sono mai state citate e nemmeno dallo stesso bertone quando organizzò un incontro nell’aula magna alla Pontificia univerisità urbaniana il 21 settembre 2007 .
In quella conferenza ebbe a dire che la versione del 6.2000 è il testo autentico .
Questo ci fa capire che c’è un testo autentico in vaticano , quello depurato dai commenti alle visioni dove si parla di spaccatura della Chiesa e dell’antipapa che salirà al soglio pontifico dove il portogallo conserverà la fede , e quello non autentico che poi sarebbe autentico, che è quello che ci ha ammannito bertone . in sintesi . Poi ci sono altri cardinali , ad esempio il card. Oddi , che sono pure persone affidabili che non provengono dall’oratorio, dove la coincidenza del 1960 espressa nel messaggio di fatima , gli richiama subito alla mente un grande evento accaduto in quell’anno .
Non “dopo la sua morte” affus: quel rapporto dell’arcivescovo Bertone è del giugno del 2000 e suor Lucia muore nel 2005.
Ops!
Ignigo, scusami davvero, parlavo in termini generali e ci sei finito dentro pure tu. In effetti, avrei dovuto operare un sacco di distinguo. Non l’ho fatto e pago dazio. Hai un po’ di cenere (scegli pure la 2° formula)?.
Tuo pentitissimo
Lycopodium
Qui
http://liturgia-opus-trinitatis.over-blog.it/
(post del 16.3.09) uno splendido menu quaresimale.
Caro Luigi, c’è di più , quando il 26 ottobre 2001 la rivista Inside the Vatican , pubblica un articolo intitolato ” Il segreto di Fatima : c’è di più ? ” in cui si parla di una lettera di sr lucia consegnata a GPII , in cui si ribadisce che gli eventi narrati nel 3° segreto di fatima non si sono ancora mai realizzati , l ‘allora arcivescovo Bertone organizzò un ‘altra intervista privata a sr lucia , il 17 novembre , pubblicata con un trafiletto sull’Oservatore romano del 21 dicembre 2001 in cui in pochissime righe si afferma che sr. lucia , dopo aver letto e meditato il fascicolo ” Il messaggio di Fatima della Congregazione per la Dottrina della Fede ; conferma tutto cio che esso dice .
A NOI SEMBRA UN Pò STRANO CHE SR. LUCIA ABBIA APPROVATO ANCHE CHE …….” LA CONCLUSIONE DEL SEGRETO RICORDA IMMAGINI CHE LUCIA PUò AVERE VISTO IN LIBRI DI PIETA’ ED IL CUI CONTENUTO DERIVA DA ANTICHE INTUIZIONI DI FEDE ”
e CHE CIOE’ QUELLE COSE POTREBBE ESSERSELE INVENTATE LEI DI SANA PIANTA !
a ROMA , dopo il colloquio truffaldino di Betone con sr Lucia , egli poteva poteva fargli dire tutto ciò che gli pareva , tanto non avrebbe avuto nessun interlocutore , quindi ha potuto manipolare come gli è meglio piaciuto .
Il card. Ratzinger , in un intervista al quotidiano ” Repubblica ” ( 27 giugno 2000 ) ” precisa e sottoliena che su Fatima non ci sono definizioni ufficiali , nè interpretazioni obbligatorie della Chiesa “.
Quindi tutte le menzogne che Bertone diceva o gli facevano dire dalla Santa Sede , sono considerazioni di un privato cittadino e non le intepretazioni ufficiali della Chiesa su fatima .
Un’altra testimonianza da Milano.
Anche nella mia parrocchia c’è il “pienone” domenicale e i corsi di
catechismo sono pieni di bambini ma cosa succede dopo la
cresima (cioè in seconda media?) spariscono la maggior parte dei ragazzini che non vanno più alla Messa (dati rilevati dal Parroco), ma quel che è peggio è che spariscono anche le mamme e i (pochi)papà che non vanno più alla Messa perchè non hanno più i pargoletti da accompagnare..
inoltre si nota un impressionante carenza di adulti tra i venti e i trentacinque anni che a loro volta “ritornano” quando si devono sposare o hanno il primo figlio da battezzare (oppure a Natale).
Insomma la religione cattolica come “folclore ” italiano, come festa
sociale, come “noi non siamo praticanti ma comunque è bene per i bambini avere una educazione cattolica” , “noi non andiamo in chiesa ma nostro
figlio deve fare la prima comunione come tutti i suoi compagni”.
Finita la stagione di battesimi comunioni e cresime.. chi s’è visto
s’è visto. come diceva il proverbio “Finita la festa gabbato lu santu”
Non ci dovrebbe far pensare una comunità religiosa dove quelli che
mancano sono proprio i giovani adulti soprattutto maschi?
Andrò controcorrente , ma a me commuovono e colpiscono quelle adunate sulle nostre piazze di tanti uomini nel fiore degli anni che si inchinano verso la
Mecca come un sol uomo per fede in Dio che chiamano Allah, ma che è
l’ unico onnipotente Dio…..Io trovo che i musulmani possano darci
una grande lezione di cosa sia “fede”.
Le dolorose e lucide parole della Papa risuonano in me in questi giorni come un rintocco ” Dio è scomparso dall’orizzonte degli uomini” e mi
fanno pensare a quelle del poeta Holderlin , suo conterraneo:
“O uomini del mio tempo quando vi sentite deperire nel vostro intimo non
rivolgetevi ai vostri medici o ai vostri preti. Avete
perso la fede in tutto ciò che è grande e allora dovete, dovete
scomparire, se quella fede non ritorna, come una cometa
da cieli stranieri………..
Contrariamente alle aspettative del mondo intero , l’8 febbraio 1960 il vaticano rilasciò il seguente laconico messaggio attraverso lagezia di Stampa A.N.I .
La lettera su cui sr. Lucia ha scritto le parole che la Vergine Maria indirizzò ai tre pastorelli non verrà mai aperta .
Quindi elenca tutta una serie di scusanti e menzogne in cui si smonta per filo e per segno il messaggio di fatima .
Però questo stesso comunicato ci fa capire che il segreto rivelato il 26.06.2000 in cui c’è solo una visione senza commento di una visione ,
non potrebbe mai essere tutto il messaggio perchè li si critica molte altre cose che nel messaggio del 2000 non ci sono .
Scusate , il Vaticano poteva mai pubblicare un messaggio in cui si diceva che sul soglio di Pietro sarebbe salito un antipapa in combutta con un aticristo ?
mettetevi nei panni del vaticano , se non vi siete gia messi .
Affus capisco bene che le date e i documenti non si addicono ai gladiatori. Siccome tu ritieni che l’arcivescovo Bertone poteva attribuire a suor Lucia “tutto ciò che gli pareva”, ne deduci la libertà – tua – di affermare che quelle dichiarazioni – alle quali facevo riferimento in un precedente commento – egli le ha fatte “dopo la morte” di lei e nulla ti cale che io segnali come invece le abbia fatte cinque anni prima della morte. Ognuno veda se questo è un modo di procedere.
Affermi poi che “il card. Ratzinger, in un intervista al quotidiano La Repubblica del 27 giugno 2000”: non è un’intervista a un quotidiano, ma il resoconto della conferenza stampa in cui Ratzinger e Bertone il 26 di quel mese presentarono a due voci il dossier IL MESSAGGIO DI FATIMA, con posizioni tra loro concordate e convergenti. Vedilo qui: http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20000626_message-fatima_it.html
Bertone era andato là per conto del papa e di Ratzinger e dunque non c’è sugo a contrapporli.
Affus ancora una minuzia rispetto alla potenza del tuo gladio. Tu affermi che il cardinale Bertone è “persona poco affidabile” e dice “sciocchezze”, organizza un “colloquio truffaldino” con suor Lucia e le attribuisce “quello che vuole”. Queste sono accuse gravi e le accuse si firmano. Quando si dà del truffatore sciocco e non affidabile a qualcuno non ci si può affusolare dietro uno pseudonimo. Facendolo si diventa cecchini.
Caro Luigi dai documeti da me consultati le uniche dichiarazioni esplicite di Bertone su Sr. Lucia per smontare quello che lei afferma sono del 21 settembre 2007 ,due anni dopo la morte di Sr. Lucia , in cui si fa dire a sr Lucia tutto il contrario di quello che ha detto .
Devi tenere presente che quando Ratzinger e Bertone parlano di messaggio autentico , si riferiscono alle successive traduzioni col messaggio depurato , perchè quello autentico si trovava nella scrivania personale di Giovanni XXIII che custodiva come una reliquia . Quando loro parlano di messaggio autentico si riferiscono a messaggi davvero autentici recapitati alla Dottrina della Fede perchè loro quello conoscono , cioè un altra traduzione dal portoghese depurata , come ha confermato Mons Capovilla .
Quindi mi scuso se ho detto truffaldino a qualcuno , perchè questo qualcuno ha parlato senza tutta la conoscvenza dei fatti .
Caro Luigi io le mie generalità non le posso declinare a terzi per avere, presuntamente, offeso terzi . Mi devi capire . O tu sei il difensore dei terzi che si trovano sparsi un pò ovunque lungo le strade della vaticanità ?
Scusa, ma io le generalità le do solo a quei terzi che si ritengono offesi e non ad anonimi interlocutori che si scambiano colpi nella disanima di un dibattito .
Io di minacce , devi sapere , ne ho avute moltissimee anche pesanti ( anche una sfida a un duello con la spada a Roma davati a S . Andrea della Valle ) ,ma se dovessi accettare tutte le sfide l’elenco sarebbe troppo lungo .
anche io ho avuto una domenica di “gita”… abbiamo partecipato (con qualche difficoltà con i bimbi, anche per via dell’orario, le 12) alla messa celebrata in località Frattocchie (fuori Roma, appena sotto ai Castelli) presso un vecchio istituto religioso presso cui il celebrante sta realizzando un oratorio.
Il celebrante è un “ex-salesiano” (se si può dire, visto che citava sempre con passione don Bosco…), ora sacerdote diocesano e animatore di una comunità-casa famiglia vicino a Pavona. Una messa per aficionados (si conoscevano più o meno tutti), alla ricerca del carisma e del linguaggio terra-terra del bravo – devo dire – sacerdote.
Bravo perché nonostante la situazione “di nicchia” e da palco, sembra saper allentare la tensione intorno al suo carisma, ha fatto una messa rigorosamente paolina, ha pregato per il papa e non ha sparlato “dell’altra” chiesa (come ho visto fare in altre situazioni, di “destra” e di “sinistra”, soprattutto con “l’arma” del Vangelo di ieri), nonostante sia uno di quelli che umanamente avrebbe ragioni biografiche per farlo.
In genere, le situazioni limite mi stressano sempre. Invece, sono uscito sereno… buon segno!
Sono uscito però anche con due domande: come far incontrare quei fratelli e quelle sorelle con la chiesa “ufficiale” delle parrocchie senza cominciare a sentirsi parte di una chiesa “ad personam”; e come convincere la “chiesa ufficiale” (ivi inclusi i “bravi parrocchiani”) che ci sono delle realtà umane e personali che chiedono accoglienza e comunione anche nel linguaggio liturgico ed esegetico (la predica è stata assolutamente ortodossa nei contenuti, con il tocco di alcuni accenni alla dimensione esperienziale che sono determinanti…)?
ne basta una ben fatta, di sfida, Affus. e non ne fai più…
è facile parlare da dietro i muretti a secco.
Io ne so qualcosa.
Saludus
Moralista la butto così: noi siamo cristiani, non parrocchiani.
La parrocchianità non è l’unica forma della fede…
e te lo dico io che sono diocesano doc e non appartengo a nessun movimento e ho un po’ di orticaria quando mi trovo a dover partecipare ad una messa tra intimi appartenenti a un gruppo.
Epperò mi accorgo pure che in un parrocchione come il mio (7000 abitanti, mica poi tanti), è difficile un rapporto umano con le persone, soprattutto a livello liturgico, poichè sparita la “sacralità”, il “senso del mistero” e tutte quelle altre cose che altri qui meglio di me sanno enumerare, spesso la Messa diventa un casino… e noi dobbiamo letteralmente salvare il salvabile…
Non dico che sia colpa della gente indisciplinata o dei preti post CVII, ma è così.
E qualcosa bisogna pur fare, perché uno vada via dalla Messa con qualcosa in più di un precetto assolto…
La parrocchia la fanno anzitutto il bravo parroco e i bravi preti.
Non è per essere clerico-centrici, ma l’esperienza ormai lo dimostra: possono esserci i laici più attivi, più entusiasti, più qualificati. Possono operarvi i gruppi più ricchi di carisma e di spiritualità. Possono circolarvi le energie migliori di giovani e vecchi.
Ma se i preti non funzionano, non sanno animare, non sanno fare la sintesi e costruire un’unità effettiva che nel contempo non sia immobilismo, c’è poco da fare.
La parrocchia diventa un dormitorio, oppure il luogo di ritrovo di qualche setta, secondo gusto e simpatia.
E i cristiani comuni non trovano più accoglienza in essa, se non appunto per qualche celebrazione di precetto.
Affus io non voglio le tue generalità nè sono il difensore dei “terzi” sparsi nella vaticanità. Ma non voglio che vengano mosse accuse e calunnie dal mio pianerottolo. Cioè non voglio cecchini sotto il mio tetto. Facciamo così: quando hai da muovere accuse personali, fallo dal sito “Ticinodiocesi” che ha tanti più visitatori. Quando vuoi berciare con me vieni pure qui.
Per il duello davanti a sant’Andrea avvertimi il giorno prima.
Sono andato a visitare il sito TicinoDiocesi, così ora i contatti giornalieri saranno diventati 2001, e mi sono rafforzato nella convinzione che la vera piaga da estirpare sia l’ignoranza.
In compenso, l’idea della sfida a duello con la spada a Roma davanti a S.Andrea della Valle è divertente, ma certamente meno dell’idea di usare la bomba atomica per diffondere i Comandamenti: della serie, ti ammazzo per insegnarti a non uccidere.
.
Francesco73, non sono d’accordo, ma immagino che siamo sempre alle solite su questi argomenti 😉
So che il parallelismo apre un abisso di contraddizioni possibili, ma ieri parlavo con una coppia di amici, missionari per 4 anni in Ciad, e mi testimoniavano proprio l’altra faccia rispetto a quel che dici tu, ossia di comunità che restano vive – non solo dal punto di vista sociale – solo grazie ai catechisti laici (la liturgia della parola e la condivisione settimanale della parola – partage lì è una cosa importantissima), in assenza di sacerdoti.
Come la mettiamo? Chi ci dice che non sarebbe uguale anche qui? E’ che noi (e dico noi, noi, cioè anche io) siamo talmente, radicatamente e strutturalmente preto-dipendenti che non ci rendiamo conto delle frontiere del possibile e, direi, dell’opportuno.
E, altro versante della vicenda, poi non sappiamo renderci conto della Grazia di avere sempre un prete a disposizione financo per i lavori domestici o per bersi un caffè insieme… che non sarebbe proprio il suo ministero, solo tecnicamente parlando. Vero don Marco? 🙂
@ moralista
Perchè siamo alle solite? Ci capita spesso di essere in disaccordo? Non me ne ero accorto, davvero.
L’esempio degli amici missionari in Ciad è illuminante: lì non hanno il prete, non è che c’è quello sbagliato! 🙂
Vuoi mettere la differenza?
🙂
no, “alle solite”, perché in genere dibattiamo sempre sullo stesso tema… 😉
Mi sembrava degno di commento l’osservazione di discepolo, relativa alla composizione demografica dei cattolici praticanti. Manca la fascia degli adulti di età giovane/media. Sarebbe interessante sentire qualche opinione in proposito sui motivi di questa dato, che credo sia sotto gli occhi di tutti.
A differenza di discepolo, io non sono molto attratto dall’esempio degli amici musulmani, la cui spiritualità trovo piuttosto distante.
Sono ripetitivo, ma a me viene in mente invece Bonhoeffer, con la sua idea della necessità di una fede “al centro del villaggio”, che parli alla vita comune di noi persone comuni e “borghesi”, invece che relegata ai margini, cioè a condimento e chiosa solo di certi passaggi quali nascite e morti.
è la stessa constatazione che abbiamo fatto ieri sera col mio parroco: mancano i giovani dai 25-35 anni.
Mancano dapertutto.
Perchè? Mistero
è la stessa constatazione che abbiamo fatto ieri sera col mio parroco: mancano i giovani dai 25-35 anni.
Mancano dapertutto.
Perchè? Mistero
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Non mi pare un mistero, quella/questa è la generazione nuova dei non cittadini cresciuti e alimentati dalla società degli spot. Sono la nuova categoria dei CONSUMATORI.
Nati, cresciuti e pasciuti da genitori troppo presi dallo yuppismo e che hanno delegato educazione e conoscenza alla TV.
Vuoi mettere un colpo di cu.. in un provino dalla De Filippi o dalla Ventura e un cu.. da farsi su libri di scuola o nell’apprendere un’arte, un mestiere?
Figurarsi l’impegno alla conoscenza e all’approfondimento della Parola.
Inoltre vorrei ricordare ai cari amici del blog che in Brasile la chiesa cattolica perde ogni anno 1.000.000 un milione di fedeli. Alcuni parlano di sette altri di altro. Anche questo un mistero? Oppure dopo Dom Helder Camara il vuoto e ti ritrovi, seduto nella sua stessa diocesi, un successore che scomunica tutti fuorchè chi ha procurato il danno a sua figlia?
Domanda ma che cavolo di senso ha la scomunica? Roba da matti! (naturalmente è il mio pensiero e vale meno di zero)
Caro Massimo,
sono d’accordo con te ” è necessaria una fede che parli alla vita comune”
anzi direi ribaltandola “è necessaria una vita che parli della propria
fede”
I musulmani pregano 5 volte al giorno , sono obbligati a farlo ovunque si trovino inginocchiati versola Mecca e toccando con la fronte la terra.. ok mi dirai, tutto questo è Medioevo,è sciocco fanatismo, noi occidentali non possiamo più concepire una religione così, non nel ventunesimo secolo…
eppure se vivi una giornata con un musulmano sai di che fede è, anche senza bisogno di parole.. se vivi un giorno con un italiano non sai, dalla sua vita potrebbe essere qualsiasi cosa , ateo, cattolico o buddista, tanto poco la sua fede cambia la sua vita quotidiana…
come diceva una canzone per molti di noi la fede è solo
“parole , parole, parole”
E forse è questo uno dei motivi per cui nell’età in cui l’uomo cerca
di realizzare concretamente la sua vita, l’età della giovinezza e maturità virile,
quella benedetta fascia dai venti ai trentacinque, quando senti che si sta giocando la tua vita ,una religione solo fatta di
parole , di ricordi infantili, di buoni sentimenti e di poca sostanza, viene
demolita dalla critica della ragione e del buon senso e va in frantumi…
No, Nino scusa… non voglio fare polemica con te (spesso ti leggo e qualche volta siamo d’accordo)… ma la tiritera sui “giovani d’oggi” che non si vogliono impegnare etc etc, no… Sarà che ho smesso da poco di avere 35 anni…
Il fatto è che non gli offriamo niente di affascinante forse (e qui sono con te sul ruolo dei genitori, se credenti, o sedicenti tali), qualcosa che appassioni, che giustifichi scelte forti, senza idealismi d’assalto (di varia colorazione) slegati dal cuore e dall’esperienza quotidiana della gente…
La deriva opposta a quella del disimpegno è notoriamente quella della militanza ideologica, del cattolicesimo del “aut aut” culturale, del “si si no no” reinterpretato alla bipolarista maniera…
Io credo da tempo che manchi una proposta vocazionale generalizza (non solo “per fare i preti”… ahimé, bisogna spiegarlo ancora a qualche vescovo…): “Lo sai che Dio cerca proprio te da sempre? E tu cosa cerchi? Tu chi sei e chi vuoi essere?”…
Dai 25 ai 35 anni, oggi, si è nel tempo in cui si cerca la propria identità e il proprio posto nel mondo, in cui si decide quasi una volta per sempre, chi è davvero il Re, quello che comanda nella nostra vita, e come rispondiamo all’amore che Egli ha per noi… si decide se essere cristiani è un hobby domenicale, un modo per rimorchiare nei vari gruppi di parrocchia o un’appartenenza socio-politica; o invece è, sopra tante bellissime cose, un percorso (avevo scritto “cammino”, ma oggi sembra non si possa più scrivere, salvo malinterpretazioni) per cui si fanno delle scelte precise, si dicono dei sì, perché…
fine del pistolotto in apnea… aspettate, rifiato un attimo…
Affus, tu che accusi gli altri di “spiare” i lefevriani, sei venuto in questo blog per spiare e diffamare?
cavolo, sono andato lungo un’altra volta… ed è pure Quaresima… abbiate pazienza…
@moralista
sui “giovani d’oggi” che non si vogliono impegnare etc etc, no… Sarà che ho smesso da poco di avere 35 anni…
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Io non ho parlato di disimpegno dei giovani d’oggi, ho detto un’altra cosa assai più grave e che cioè loro malgrado, sono consumatori e non più cittadini. (abbiamo a che fare con nuovi e assai più complessi e complicati paradigmi e la chiesa stessa non ha capito o fa finta di non capire)
Il resto discende.
Su: Dai 25 ai 35 anni, oggi, si è nel tempo in cui si cerca la propria identità e il proprio posto nel mondo.
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Anche 40 anni fa era lo stesso, si lasciavano amici, parrocchia, club, circoli annessi e giustamente. Motivi di lavoro ed altro. Solo che, parlo della mia esperienza, dovunque andassi nel mondo tra i punti fermi del mio girovagare visitavo comunità ecclesiali, mi intrattenevo con i sacerdoti locali e per il tempo che rimanevo in quei luoghi, lì avevo la mia parrocchia.
Voglio dire che la costruzione del cammino di senso era stata forte e significativa. Oggi trovare preti, sacerdoti che coinvolgono giovani e meno giovani sulla Parola è, a mio avviso, diverso in senso negativo.
Chi sono i formatori oggi?
Chi forma i formatori, oggi?
Ha detto -fra l’altro- oggi, il Papa, alla Plenaria della Congregazione per il Clero:
“La consapevolezza dei radicali cambiamenti sociali degli ultimi decenni deve muovere le migliori energie ecclesiali a curare la formazione dei candidati al ministero. In particolare, deve stimolare la costante sollecitudine dei Pastori verso i loro primi collaboratori, sia coltivando relazioni umane veramente paterne, sia preoccupandosi della loro formazione permanente, soprattutto sotto il profilo dottrinale e spirituale. La missione ha le sue radici in special modo in una buona formazione, sviluppata in comunione con l’ininterrotta Tradizione ecclesiale, senza cesure né tentazioni di discontinuità. In tal senso, è importante favorire nei sacerdoti, soprattutto nelle giovani generazioni, una corretta ricezione dei testi del Concilio Ecumenico Vaticano II, interpretati alla luce di tutto il bagaglio dottrinale della Chiesa. Urgente appare anche il recupero di quella consapevolezza che spinge i sacerdoti ad essere presenti, identificabili e riconoscibili sia per il giudizio di fede, sia per le virtù personali sia anche per l’abito, negli ambiti della cultura e della carità, da sempre al cuore della missione della Chiesa.
Come Chiesa e come sacerdoti annunciamo Gesù di Nazaret Signore e Cristo, crocifisso e risorto, Sovrano del tempo e della storia, nella lieta certezza che tale verità coincide con le attese più profonde del cuore umano. Nel mistero dell’incarnazione del Verbo, nel fatto cioè che Dio si è fatto uomo come noi, sta sia il contenuto che il metodo dell’annuncio cristiano. La missione ha qui il suo vero centro propulsore: in Gesù Cristo, appunto. La centralità di Cristo porta con sé la giusta valorizzazione del sacerdozio ministeriale, senza il quale non ci sarebbe né l’Eucaristia, né, tanto meno, la missione e la stessa Chiesa. In tal senso è necessario vigilare affinché le “nuove strutture” od organizzazioni pastorali non siano pensate per un tempo nel quale si dovrebbe “fare a meno” del ministero ordinato, partendo da un’erronea interpretazione della giusta promozione dei laici, perché in tal caso si porrebbero i presupposti per l’ulteriore diluizione del sacerdozio ministeriale e le eventuali presunte “soluzioni” verrebbero drammaticamente a coincidere con le reali cause delle problematiche contemporanee legate al ministero.”
http://212.77.1.245/news_services/bulletin/news/23540.php?index=23540&lang=en
E poco prima, aveva annunciato:
” Certamente, la grande tradizione ecclesiale ha giustamente svincolato l’efficacia sacramentale dalla concreta situazione esistenziale del singolo sacerdote, e così le legittime attese dei fedeli sono adeguatamente salvaguardate. Ma questa giusta precisazione dottrinale nulla toglie alla necessaria, anzi indispensabile, tensione verso la perfezione morale, che deve abitare ogni cuore autenticamente sacerdotale.
Proprio per favorire questa tensione dei sacerdoti verso la perfezione spirituale dalla quale soprattutto dipende l’efficacia del loro ministero, ho deciso di indire uno speciale “Anno Sacerdotale”, che andrà dal 19 giugno prossimo fino al 19 giugno 2010. Ricorre infatti il 150° anniversario della morte del Santo Curato d’Ars, Giovanni Maria Vianney, vero esempio di Pastore a servizio del gregge di Cristo. Sarà cura della vostra Congregazione, d’intesa con gli Ordinari diocesani e con i Superiori degli Istituti religiosi, promuovere e coordinare le varie iniziative spirituali e pastorali che appariranno utili a far percepire sempre più l’importanza del ruolo e della missione del sacerdote nella Chiesa e nella società contemporanea.”
”
COMUNICATO: INDIZIONE DELL’ANNO SACERDOTALE , 16.03.2009
In occasione del 150° anniversario della morte del Santo Curato d’Ars, Giovanni Maria Vianney, Sua Santità ha annunciato questa mattina che, dal 19 giugno 2009 al 19 giugno del 2010, si terrà uno speciale Anno Sacerdotale, che avrà come tema: “Fedeltà di Cristo, fedeltà del sacerdote”. Il Santo Padre lo aprirà presiedendo la celebrazione dei Vespri, il 19 giugno p.v., solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù e Giornata di santificazione sacerdotale, alla presenza della reliquia del Curato d’Ars portata dal Vescovo di Belley-Ars; lo chiuderà, il 19 giugno del 2010, prendendo parte a un “Incontro Mondiale Sacerdotale” in Piazza San Pietro.
Durante questo Anno giubilare Benedetto XVI proclamerà San Giovanni M. Vianney “Patrono di tutti i sacerdoti del mondo”. Sarà inoltre pubblicato il “Direttorio per i Confessori e Direttori Spirituali” insieme ad una raccolta di testi del Sommo Pontefice sui temi essenziali della vita e della missione sacerdotale nell’epoca attuale.
La Congregazione per il Clero, d’intesa con gli Ordinari diocesani e i Superiori degli Istituti religiosi, si preoccuperà di promuovere e coordinare le varie iniziative spirituali e pastorali che saranno poste in essere per far percepire sempre più l’importanza del ruolo e della missione del sacerdote nella Chiesa e nella società contemporanea, come pure la necessità di potenziare la formazione permanente dei sacerdoti legandola a quella dei seminaristi.
”
http://212.77.1.245/news_services/bulletin/news/23541.php?index=23541&lang=en
Vedendo quest’indizione, mi vien da rileggere -col senno di poi, diciamo- le parole -il 7 marzo scorso- di ringraziamento del Papa al Cardinale Arinze, che aveva appena concluso la predicazione della settimana di Esercizi Spirituali quaresimali per la Curia romana :
“In questo momento vorrei, a nome di tutti noi e di tutti voi, di cuore dire grazie a Lei, Eminenza, per queste meditazioni che ci ha donato. Ci ha guidato, illuminato, aiutato a rinnovare il nostro sacerdozio. La Sua non è stata un’acrobazia teologica. Non ci ha offerto acrobazie teologiche, ma ci ha dato una sana dottrina, il pane buono della nostra fede.”
http://212.77.1.245/news_services/bulletin/news/23500.php?index=23500&po_date=07.03.2009&lang=en
Cronaca della domenica: ritiro spiritule per giovani organizzato dalla pastorale giovanile e vocazionale. Molti a dire il vero hanno 30-35 anni, ma continuano a partecipare alle iniziative rivolte ai giovani perchè lamentano una mancanza di proposte nelle loro parrocchie (anche perchè tra l’altro non si tiene sufficientemente conto degli orari e degli impegni delle persone oggi). Molte giovani coppie mi chiedono se non possiamo organizzare anche ritiri e incontri di preghiera per loro. Quando vado a Bose o nel monatero della Canopi trovo famiglie giovani e 35enni.
Ho l’impressione che ci sia poca sensibilità pastorale verso questa fascia della popolazione e credo che la creatività nasca dall’ascolto e dalla consocenza delle persone.
Per quanto rigurda la gita domenicale di Luigi, apprezzo molto il suo gesto (senza se e senza ma): ha valore in termini assoluti ed è estremanente evangelico. E la sua cronaca mi aiuta a capire.
Per Affus: non sono degno di sostenere una conversazione con lui, se non su un punto: Bertone non tifa per il Genoa, ma per la Juve.
don mario , allora parliamo di congiurati .
qui ho trovasto la foto dei congiurati :
http://holywar.org/txt/complot/manueldearbues/pecorelli.htm
oppure in inglese
http://www.newolivepress.co.uk/appendices.htm
per Ignigo74 … ehi! brutta giornata? Era solo una battuta di spirito, da non prendere neppure in considerazione! Mi dispiace non ti sia piaciuta, davvero! Ma non essere così duro, per favore!
ciao ed in futuro eviterò di fare battute, anzi forse sarebbe meglio che evitassi anche di … parlare
La Fraternità San Pio X disposta a dibattere sul Concilio Vaticano II
Comunicato di monsignor Fellay in risposta alla lettera del Papa
MENZINGEN, venerdì, 13 marzo 2009 (ZENIT.org).- “La Fraternità Sacerdotale San Pio X assicura a Benedetto XVI la sua volontà di affrontare le questioni dottrinali considerate ‘necessarie’ dal Decreto del 21 gennaio”. Lo ha affermato il Superiore della Fraternità, il Vescovo Bernard Fellay, in risposta alla Lettera di Benedetto XVI ai Vescovi cattolici del mondo sulla remissione della scomunica ai presuli “lefebvriani”, resa pubblica questo giovedì dalla Santa Sede.
Fellay ringrazia il Papa per aver restituito, “dopo la recente valanga di proteste”, “il dibattito al livello a cui deve stare, quello della fede”, e concorda con lui sul fatto che la prima preoccupazione è la predicazione “nel nostro tempo in cui in vaste zone della terra la fede è nel pericolo di spegnersi come una fiamma che non trova più nutrimento”.
Allo stesso modo, ribadisce la sua volontà di affrontare il dialogo previsto dal Papa sulla questione del Concilio.
“Lungi dal voler fermare la Tradizione al 1962, desideriamo considerare il Concilio Vaticano II e l’insegnamento post-conciliare alla luce di questa Tradizione”, afferma il presule, “senza rotture e in uno sviluppo perfettamente omogeneo”.
Di seguito, offriamo la traduzione del testo del comunicato, il cui originale è in francese:
Comunicato del Superiore Generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X
Papa Benedetto XVI ha indirizzato una Lettera ai Vescovi della Chiesa cattolica, datata 10 marzo 2009, in cui rende note le intenzioni che lo hanno portato all’importante passo rappresentato dal Decreto del 21 gennaio 2009.
Dopo la recente “valanga di proteste”, ringraziamo vivamente il Santo Padre per aver restituito il dibattito al livello a cui deve stare, quello della fede. Condividiamo pienamente la sua preoccupazione prioritaria per la predicazione “nel nostro tempo in cui in vaste zone della terra la fede è nel pericolo di spegnersi come una fiamma che non trova più nutrimento”.
La Chiesa attraversa, infatti, una grande crisi che potrà essere risolta solo con un ritorno integrale alla purezza della fede. Con Sant’Atanasio, professiamo che “Chiunque voglia essere salvato, deve prima di tutto mantenere la fede cattolica: colui che non la conserva integra ed inviolata andrà, senza dubbio, verso la sua rovina eterna” (simbolo Quicumque).
Lungi dal voler fermare la Tradizione al 1962, desideriamo considerare il Concilio Vaticano II e l’insegnamento post-conciliare alla luce di questa Tradizione che San Vincenzo di Lérins ha definito “ciò che tutti gli uomini hanno creduto in ogni tempo e ovunque” (Commonitorium), senza rotture e in uno sviluppo perfettamente omogeneo. E’ così che possiamo contribuire efficacemente all’evangelizzazione voluta dal Salvatore (cfr. Matteo 28,19-20).
La Fraternità Sacerdotale San Pio X assicura a Benedetto XVI la sua volontà di affrontare le questioni dottrinali considerate “necessarie” dal Decreto del 21 gennaio, con il desiderio di servire la Verità rivelata, che è la prima carità che bisogna manifestare a tutti gli uomini, cristiani o meno. Gli assicura anche la sua preghiera affinché la sua fede non si affievolisca e possa confermare tutti i suoi fratelli (cfr. Luca 22,32).
Poniamo questi dibattiti dottrinali sotto la protezione di Nostra Signora della Fiducia, con la sicurezza che ci otterrà la grazia di trasmettere fedelmente ciò che abbiamo ricevuto, “tradidi quod et accepi” (I Cor. 15,3).
“Gli Ufo si moltiplicano e gli ultracorpi Gerry e Lycopodium ne sono ambasciatori (che portano pena nel senso della miseria argomentativa e spirituale).
Per tornare sui numeri che tanta invidia e acidità hanno suscitato in qualcuno ridotto al lumicino dal proprio moralismo palloso e paternalista: 12 – 16 sono i pedobattesimi mensili ordinari.”
Così ignigo 74. Avevo già scritto a Luigi di non sentirmi adeguato alla forma blog e di voler quanto meno diradare gli interventi: questo post mi rafforza nella mia convinzione. Lascio giudicare a chi voglia perdere il suo tempo con me e controllare il mio post delle ore 22.34 di ieri per verificare la mia “miseria argomentativa” (può darsi) “e spirituale” (riguardo alla quale mi appello a Colui che avendo “si gran braccia” prende comunque tutto ciò che Gli si rivolge) se io sia un ufo o un ultracorpo. Certo, ho usato un registro stilistico preciso (un po’ d’ironia, qualche domanda retorica…) ma – dopo rilettura attenta – non ci trovo né un giudizio su persone né una parola offensiva verso nessuno. Certo c’era angoscia, perché i numeri dei battesimi di bambini non infanti, di età dai 6 ai 10 anni (permettetemi di non usare l’espressione “pedobattesimi”, non so perché, ma non mi piace, forse a causa della povertà dei miei strumenti culturali) giustapposta alla descritta vivacità della vita parrocchiale, alla grande partecipazione alle messe mi ha fatto riflettere.
Io sono felice per ogni battesimo, a qualunque età, ma – in assenza di precisazioni ulteriori – se chi tanto partecipa alla vita ecclesiale e parrocchiale non fa battezzare i suoi figli o pospone così tanto la data del battesimo, secondo me c’è un problema, quanto meno riguardo alla comprensione del valore e del significato del sacramento: se ho un tesoro prezioso io lo vorrei donare a un mio figlio, come del resto ho fatto quando, insieme a mia moglie, ho fatto battezzare i miei. Dove sia in tutto ciò l’acido acetico (meno male che non è stato evocato il vetriolo…) davvero non lo so.
Termino facendo, come molti, la mia cronaca della domenica (la mia è ovviamente ufologica). Mi spiace, non sono andato a messe di lefebvriani e neppure in chiese ove si celebra col rito tridentino: ho partecipato con mia moglie ad un pellegrinaggio paolino al carcere mamertino (ove Paolo ha subito la detenzione a Roma, prima della decapitazione), organizzata dalla , credo nota, associazione Tardini (Villa Nazareth) di cui non faccio parte, ma nella quale ho amici (a settembre con loro sono stato dieci giorni in Turchia sulle orme di San Paolo), quindi – sempre ai Fori, nella Basilica dei Santi Cosma e Damiano – messa celebrata dal Card. Achille Silvestrini, che – come molti sapranno – guida l’Associazione.
Ma Gerry suuuu non te la prendere ma che permalosiiii (ma sono permaloso anche io, lo so). Dai, su per favore vai avanti a dire la tua che se fosse stata una scemenza mica mi mettevo li a rispondere… ok??
Un caro saluto ma accettiamo, tra adulti, un pò di confronto anche movimentato… altrimenti che divertimento c’è?
sbaglio?
per motivi di insanità mentale ho gusrdato velocemente uno dei link di affus.
in spagnolo di dice che i seguenti chierici furono denunciati blabla. Tra i seguenti chierici c’è un tale “Italia Drusilla”.
Un chierico trans? Che documenti indiscutibili!! Di grande valore storico, davvero. I sacri palazzi tremano.
Ignigo74 … sono io che ti chiedo scusa per la scemata del mio commento. E l’UFO-Luigi è per la sua bontà di sguardo e di trasparenza: caratteristiche davvero rare!
ciao
marta daiii anche tu nn fare la permalosa.
a scrivere e leggere sul blog si impara con il tempo.
un suggerimento: le cose scritte e lette non sono mai attacchi personali, ma discussioni su un tema. uno può dirti che una cosa non gli piace o no? il problema è che qua non si vedono i volti e non si sentono i toni delle frasi: è una ambiguità difficile da gestire ma si impara. persino affus secondo me di persona mi farebbe impazzire dal ridere: secondo me gli piace il campari, come a me.
No! non sono permalosa, ma il dubbio che io ci possa ver messo dentro qualche cosa che ha scavallato il mio 8°dono dello Spirito Santo (il kit anti-superbia) mi ha preoccupato non poco … quindi rinnovo le mie scuse ed ho anche pregato Luigi di portele personalmente con una mia mail.
Per quanto riguarda la sensazione di inadeguatezza di Gerry … è anche la mia … ma con fatica cerco di essere come sono, magari banale.
Per quanto riguarda i Battesimi ho l’esperienza di un’amica di mia figlia i cui genitori – atei – non l’avevano battezzata. Questa ragazza – che conosco molto bene – a 18 anni ha deciso da sola, ha seguito tutto il percorso catechetico e – alla notte di Pasqua – è stata battezzata, comunicata e cresimata. Ed è con commozione che ricordo ancora tutta l’assemblea che spontaneamente è esplosa in un lungo applauso gioioso.
Il problema sui sacramenti in genere nascono dopo il Sacramento del Battesimo … specialmente se siamo di fronte a bambini/ragazzi “disabili” mentali. E qui si apre una voragine i sofferenza, destabilizzazione, abbandono e quant’altro.
Comunque Ignigo74 … da questo blog … potremmo anche imparare tutti a scrivere in modo tale che nessuno si possa sentire attaccato … credo si possa sai … credo proprio che si possa (io ci sto provando almeno).
Ma chissà perchè … ho la vaga impressione che quelle “cordicelle” di ieri di Gesù al Tempio vengono “teneramente” usate nel nostro pensiero e ci aiutano “a buttare fuori” tutto quello che non va.
ciao e grazie
Essendo un uomo che vive nel presente, rimango perplesso che alle odierne problematiche, si risponda nella stessa identica modalità di decenni passati e che non pare abbiano sortito fastosi risultati.
Dopo l’anno Paolino, l’anno Sacerdotale.
Mi sembrava che Paolo dinanzi a nuove sfide, cercasse anche un modo nuovo di rispondere adatto ai suoi tempi e alla realtà che incontrava.
Dalla problematica delle circoncisioni, alla Legge, ai Gentili.
Grazie comunque, santo Padre di farci riflettere.
Molto bella, Luigi la cronaca della tua esperienza tra i fratelli Lefebvriani.
Con il tempo e con la pazienza anche loro troveranno lo spazio di cui hanno bisogno, nella nostra Chiesa.
In questo ti sono grato, per averci offerto un lungo cammino di preparazione, attraverso le tue riflessioni ed emozioni.
Grazie
Syriacus, grazie della segnalazioni.
Senz’altro è un mio limite, devo essere prevenuto e sospettoso oltre misura. Ma… sono l’unico che in interventi papali come questo legge un chiaro intento di ridimensionamento di certe aperture conciliari che sembravano acquisite?
Ad esempio: tutto questo uso del termine “sacerdote” con riferimento al sacerdozio ordinato non suona anche a voi come un ridimensionamento del sacerdozio comune e del ruolo dei laici? È questa la “corretta ricezione del concilio” di cui si parla?
Lungi da me sminuire l’importanza dei ministeri ordinati, ma se si ha in mente una chiesa clericale, se l’essere laico cristiano vuol dire avere un ruolo puramente passivo, nella chiesa e se possibile anche fuori di essa, poi non meravigliamoci se la gente scappa. Io di sicuro scappo.
Geremia 48,10-13
10 Maledetto chi compie fiaccamente l’opera del Signore,
maledetto chi trattiene la spada dal sangue!
11 Moab era tranquillo fin dalla giovinezza,
riposava come vino sulla sua feccia,
non è stato travasato di botte in botte,
né è mai andato in esilio;
per questo gli è rimasto il suo sapore,
il suo profumo non si è alterato.
12 Per questo, ecco, giorni verranno
– dice il Signore –
nei quali gli manderò travasatori a travasarlo,
vuoteranno le sue botti
e frantumeranno i suoi otri.
Massimo: siamo una razza in via di estinzione, quindi abbiamo bisogno di maggior tutela a nostra salvaguardia…
Un po’ come i gorilla albini o i panda cinesi…
Personalmente, pur essendo sensibile alle ragioni della Messa in latino e un estimatore (frustrato, ovviamente) del canto gregoriano, non credo che me la sentirei di andare a Messa dai Lefebvriani, anche se capisco e apprezzo l’apertura mentale di chi decide di andarci. Eppure, col passare del tempo, mi ritrovo su posizioni sempre più “conservatrici” in materia di religione … non senza un certo genuino fastidio per coloro i quali ritengono che 2000 anni di cattolicesimo non siano poi così decisivi a fronte della necessità di rivedere, aggiornare, ecc., ecc.
Non c’è soltanto la storia di Williamson, che pure da sola basterebbe e avanzerebbe, è che a me sembra che questa gente incarni, in qualche modo, qualcosa di malato, di autoreferenziale, una specie di clericalismo senza … ciò che dovrebbe sostanziare e giustificare il clero medesimo. Va bene, c’è la storia del negazionismo anche dietro questa mia personalissima percezione: come si può credere in Gesù Cristo e tenersi uno come Williamson come vescovo? No, niente da spartire con una comunità che accetta nel suo seno e non prova disgusto per quest’uomo. Meglio, infinitamente meglio, rassegnarsi a messe senza l’amato gregoriano, con le chitarre e i tamburelli, e le voci stonate di parroci e fedeli musicalmente analfabeti, e per giunta amplificate da microfoni se possibile ancora più “punitivi” … Uno si conquista il paradiso anche così, se non sbaglio: fare penitenza, auto infliggersi questi ed altri castighi, tanto qualcosa per meritarli lo abbiamo fatto di certo, anche la mancanza di carità cristiana (da parte dello scrivente) che queste parole rivelano impietosamente … Penitenziagite!
Mah! maioba, ma no … non siete in via di estinzione … diciamo che che siete in via di perfezione! Ce l’hai presente Noè? Ecco una cosa simile (senza annegati/morti o altro però) 😀
E l’abbinamento Anno Paolino con Anno sacerdotale è interessante davvero! 🙂
@ massimoD
chissà perchè mi sembra che non sei assolutamente il solo ad avere quelle sensazioni……
Bisogna ricordare a Benedetto che nell’indire l’anno Sacerdotale affianchi la l’espressione “ministeriale”, o sennò sarà la festa di tutti noi cristiani battezzati, popolo sacerdotale, profetico e reale. Se è realmente così, Un duplice Grazie a Benedetto
Quando ero seminarista c’era una battaglia ideologica sull’uso delle parole sacerdote, prete, presbitero. L’esternazione della propria identità avveniva con l’immaginetta preparata per l’ordinazione: alcuni sarebbero diventati preti, altri sacerdoti (ogni parola veniva caricata di una visione ecclesiale alternativa). Ma, sia gli uni che gli altri, giuravano che non sarebbero stati clericali…
Alla fine il problema è proprio questo…
windrosehotel quando hai fame mangia e abbuffati a casa tua , lascia stare la chiesa e la messa .
Maioba, splendido intervento quello delle ore 10:09.
Viene a proposito con la mia messa domenicale.
Dunque, parrocchia ultrapopolare, 5 neonati da battezzare (uno con nome straniero, tipo Sue Ellen Cuccu), coro amatoriale ma amabile (c’è pure un mio collega, che visto le 40/die non canta certo da controtenore), canti dignitosi, celebrante vero uomo di Dio, in stile devotamente naif, gioia comunitaria,
splendida partecipazione sino alla liturgia battesimale.
Ma dopo … il diluvio: una chiacchera continua, inutile l’interruzione del canone per scongiurare il silenzio (povero parroco, trattato peggio di Benedetto 16), inutile chiusura d’emergenza delle porte a vetri; non era (solo) dal portico che proveniva il brusio, ma da dentro, con le concave pareti in cemento armato a far da cassa di risonanza …
Almeno ne fossi uscito con l’idea di un precetto assolto.
Per Massimo.
Scusami,
ma non mi è proprio chiaro il contesto dove “l’essere laico cristiano vuol dire avere un ruolo puramente passivo”; o ancora: qual è il significato di “attività” che atribuisci al laico cristiano.
E ancora per Maioba.
Non temere, c’è Chi vi tutela.
E, poi, non siamo tutti un resto, un piccolo gregge?
Ripeto: è senz’altro un effetto dei miei pregiudizi, ma dal testo riportato da Syriacus, ovviamente ineccepibile in termini giuridico/teologici, mi sembra che traspaia una visione della chiesa centrata sul ruolo dei “sacerdoti” (termine utilizzato per indicare, e questo è già significativo, il solo sacerdozio ministeriale). Per cui ad esempio si attribuisce ai sacerdoti (ordinati) la missione dell’annuncio, così descritta:
Ammetto la mia ignoranza, ma ero convinto che questa fosse la missione del cristiano (sacerdote comune).
Attività e passività in che contesto? Nell’elaborazione delle linee pastorali, nella morale, nei pronunciamenti con rilevanza politica, nella vita ecclesiale e nella sua proiezione esterna. Diversità di ministeri, d’accordo, ma mi sembra che come cristiani “comuni” siamo trattati come dei minus habentes. Poi ci si stupisce che le truppe non partono all’assalto quando i generali chiamano alla battaglia…
http://www.youtube.com/watch?v=g88KkevGi3c
“Hebdomada tertia quadragesimae ????????Exsurge
Exsurge, Domine, non praevaleat homo: iudicentur gentes in conspectu tuo. In convertendo inimicum meum restrorsum, infirmabuntur, et peribunt a facie tua.
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Graduale Romanum p.96. Liber usualis p.553.”
[Nota explicativa circa quanto al link precedente :
http://antoniodipadova.blogspot.com/2009/02/l-universalita-della-chiesa-e-i-suoi.html ]
Non so se è un OT o che altro, ma – onestamente – l’unica cosa che mi fa stare davvero male in una chiesa e durante ogni celebrazione è … l’incuria dell’ambiente della chiesa.
Polvere in ogni dove, fiori appassiti, arredo improvvisato e molto improbabile, tovaglie che hanno conosciuto tempi migliori, candelieri pietosi, vetri improponibili … per arrivare ai paramenti indossati dal celebrante che non conoscono il calore del ferro da stiro, tovaglie idem (e non posso vedere la parte sopra l’altare), chierichetti sciatti ecc. ecc.
Se proprio vogliamo parlare di sacro, beh …iniziamo da qui, dall’ambiente in cui il Sacro abita perchè anche questa è liturgia con tanto di norme.
Se proprio vogliamo parlare di partecipazione inziamo da qui, perchè la gente entrando in certe chiese non avverte “la cura” per qualcosa che si ama, al contrario, ne avverte l’indifferenza e la noia.
Se proprio vogliamo parlare di bellezza, iniziamo da qui, che sono cose che tutti vedono.
Se proprio vogliamo parlare – appunto – di norme, iniziamo da qui.
Scusate, ma potrebbe anche non importamene niente di una Messa ben celebrata (impossibile in questi casi) se il celebrante indossa una casula sghimbescia, un camice “ad orlo variabile” e via discorrendo.
Come si fa a chiedere rispetto per il luogo se il luogo non è rispettato in queste cose così basilari e semplici? 🙁
E’ un mio disagio, lo ammetto, ma non si può pretendere amore per un qualcosa (che poi è Qualcuno) che non porta i segni evidenti di un amore che si prende cura delle cose piccole.
Mi rifiuto di parlare di liturgia, mi rifiuto di parlare di persone che celebrano (male secondo alcuni e condannandole), prima di non aver “sistemato” il dove queste persone dovrebbero essere accolte (e non lo sono, proprio per l’incuria del luogo).
Casi limite sono queste chiese secondo voi? No, ve lo posso assicurare!
Da qui dovrenno iniziare a celebrare bene, dalle piccole cose!
Massimo, non so se può aiutarti, ma : ti segnalo questo Ratzinger Prefetto dell’ ’83 . (No, non sono un sommelier magisteriale 🙂
Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede
‘Sacerdotium Ministeriale’
lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica
su alcune questioni
concernenti il ministro dell’Eucaristia
” I – Introduzione
1. Nell’insegnare che il sacerdozio ministeriale o gerarchico differisce essenzialmente e non solo di grado dal sacerdozio comune dei fedeli, il Concilio Ecumenico Vaticano II espresse la certezza di fede che soltanto i Vescovi e i Presbiteri possono compiere il mistero eucaristico. Benché infatti tutti i fedeli partecipino dell’unico e identico sacerdozio di Cristo e concorrano all’oblazione dell’Eucaristia, solo il sacerdote ministeriale, in virtù del sacramento dell’Ordine, è abilitato a compiere il sacrificio eucaristico nella persona di Cristo e ad offrirlo a nome di tutto il popolo cristiano (Lumen Gentium, 10. 17. 26. 28; Sacrosanctum Concilium, 7; Christus Dominus, 15; Presbyterorum Ordinis, 2 et 3; cfr. etiam PAULI VI Mysterium Fidei, die 3 sept. 1965: AAS 57 (1965) 761).
[…]
Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, nel corso dell’Udienza concessa al sottoscritto Cardinale Prefetto, ha approvato la presente Lettera, decisa nella riunione ordinaria di questa S. Congregazione, e ne ha ordinato la pubblicazione.
Roma, dalla Sede della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, il 6 agosto 1983, nella festa della Trasfigurazione del Signore.
JOSEPH Card. RATZINGER
Prefetto
”
http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19830806_sacerdotium-ministeriale_it.html
Una cosa che mi fa sentire in qualche modo vicino ai Luterani.
Diversi lo sanno, ma non molti:
“L’anno liturgico della Chiesa Luterana tedesco deriva da quello cattolico precedente al Concilio di Trento. Alcune domeniche sono indicate con il nome latino della prima parola dell’introitus della messa di quella domenica.”
http://it.wikipedia.org/wiki/Anno_liturgico_della_Chiesa_luterana
Ieri, anche per loro, oltre che per gli ‘extraordinari’, era la Domenica “Oculi” .
Mentre nell’uso ordinario le domeniche ‘verdi’ sono quelle…del tempo ordinario , nell’uso extraordinario, sono per la gran parte quelle ‘dopo la Pentecoste’. Per I Luterani (probabilmente è cosa pretridentina, non so) sono quelle ‘dopo la Trinità’.
In ogni caso, mi ha sempre commosso vedere tabelle fuori dalle chiese , o in bollettini parrocchiali luterani, con indicazioni come le seguenti:
“– VORPASSIONSZEIT —
Septuagesimä – 3. Sonntag vor der Passionszeit (8. Februar 2009)
Wir liegen vor Dir mit unserem Gebet und vertrauen nicht auf unsere Gerechtigkeit, sondern auf Deine große Barmherzigkeit (Dan. 9,18)
– Der Name des Sonntages weist auf die Zeitspanne von 70 Tagen bis zum Ende der Osterwoche hin –
Sexagesimä – 2. Sonntag vor der Passionszeit (15. Februar 2009)
Heute, wenn Ihr seine Stimme hören werdet, so verstockt eure Herzen nicht. (Hebr. 3,15)
– lat.: Sexagesimus – Sechsigster –
Estomihi – Sonntag vor der Passionszeit (22. Februar 2009)
Seht, wir gehen hinauf nach Jerusalem, und es wird alles vollendet werden, was geschrieben ist durch die Propheten von dem Menschensohn. (Lk. 18,31)
– Esto mihi = Sei mir –
— PASSIONSZEIT —
Invocavit – 1. Sonntag der Passionszeit (1. März 2009)
Dazu ist erschienen der Sohn Gottes, daß er die Werke des Teufels zerstöre (1.Joh. 3,8b)
– Invocavit me = Er ruft mich an… – Psalm 91,15 –
Reminiscere – 2. Sonntag der Passionszeit (8. März 2009)
Gott erweist seine Lebe zu uns darin, daß Christus für uns gestorben ist, als wir noch Sünder waren (Röm. 5,8)
– Reminiscere miserationum tuarum = Denk an Deine Güte –
Oculi – 3. Sonntag der Passionszeit (15. März 2009)
Wer seine Hand an den Pflug legt und sieht zurück, der ist nicht geschickt für das Reich Gottes. (Lk. 9,62)
– Okuli (Oculi mei semper ad Dominum) = Augen (Meine Augen sehen stets auf den Herrn – Ps. 25) –
Laetare – 4. Sonntag der Passionszeit (22. März 2009)
Wenn das Weizenkorn nicht in die Erde fällt und erstirbt, bleibt es allein; wenn es aber stirbt, bringt es viel Frucht. (Joh. 12,24)
– Laetare = Freue Dich! –
Judica – 5. Sonntag der Passionszeit (29. März 2009)
Der Menschensohn ist nicht gekommen, daß er sich dienen lasse, sondern daß er diene und gebe sein Leben zu einer Erlösung für viele. (Mt. 20,28)
– Judica me, Deus = Gott, schaffe mir Recht! (Ps. 43,1) -”
http://www.luthergemeinde-bruchsal.de/kirchenjahr.shtml
[Ah, incidentalmente , visto che si è parlato di Battesimi ; nota curiosa sulla Domenica Oculi -III di Quaresima- dalla storica opera del benedettino ottocentesco francese Dom Guéranger, ‘Lanno liturgico’ :
“La Domenica degli Scrutini.
La terza Domenica di Quaresima è chiamata Oculi, dalla prima parola dell’Introito della Messa; ma la Chiesa dei primi tempi la chiamava Domenica degli scrutini, perché in questo giorno si cominciava l’esame dei Catecumeni, che dovevano essere ammessi al santo Battesimo la notte di Pasqua. Tutti i fedeli erano invitati a presentarsi in chiesa per testimoniare della vita e dei costumi di coloro che aspiravano alla milizia cristiana. A Roma tali esami, cui si dava il nome di Scrutini, si svolgevano in sette sessioni, a causa della moltitudine degli aspiranti al Battesimo; ma lo scrutinio più importante avveniva il Mercoledì della quarta settimana. Ne riparleremo più avanti.
Il Sacramentario Romano di san Gelasio riporta la formula della convocazione dei fedeli per tali assemblee, concepita in questi termini: “Fratelli carissimi, voi sapete che s’avvicina il giorno dello Scrutinio, nel quale i nostri eletti dovranno ricevere la divina istruzione; vogliate perciò riunirvi con zelo in quel giorno della settimana, all’ora di Sesta, affinché siamo in grado, con l’aiuto di Dio, d’adempire rettamente il mistero celeste che apre la porta del regno dei cieli ed annienta il diavolo con tutte le sue pompe”. Tale invito era ripetuto, all’occorrenza, anche nelle Domeniche seguenti. In quella che oggi celebriamo, se lo Scrutinio aveva già fatta l’ammissione d’un certo numero di candidati, i loro nomi s’inserivano nei dittici dell’altare, insieme a quelli dei padrini e delle madrine, e si recitavano nel Canone della Messa.” ]
No, me ne ero quasi dimenticato… ma poi me ne sono ricordato. E da bastardo extraordinario mukasperiano (che fra l’altro oggi a Messa nella forma ordinaria è stato deliziato nel trovare in un unico salmo responsoriale sia il salmo 41 del Sicut Cervus di Palestrina, che il salmo 42 delle Preghiere ai piedi dell’Altare, Introibo…) , dedico agli uomini di buona volontà una sintesi di tutti gli Oculi sin qui aperti -prima di chiudere i miei per questa notte- : per una felicissima coincidenza… eh sì, uno dei capolavori in un oceano sterminato di capolavori…:
Cantata BWV 54
“Widerstehe doch der Sünde”
Cantata BWV 54 – ‘Resisti al peccato’
(con testi liberamente ispirati a 1 Gv 3,8-9)
Occasione: Terza domenica di Quaresima [Oculi]
I Movimento:, aria del Contralto:
Widerstehe doch der Sünde,
Sonst ergreifet dich ihr Gift.
Laß dich nicht den Satan blenden;
Denn die Gottes Ehre schänden,
Trifft ein Fluch, der tödlich ist.
in Italiano, più o meno:
Resisti al peccato,
prima che il suo veleno si impadronisca di te.
Non lasciarti ingannare da Satana;
disonorare la gloria di Dio
è una sventura che conduce alla morte.
In un documento veramente extraordinario (un Glenn Gould televisivo del …1962!)
http://www.youtube.com/watch?v=iRSjZB-j0sQ
(il controtenore Russel Oberlin -una specie di Alfred Deller statunitense- non è paragonabile ai colleghi o ai contraltisti che circolano oggidì, ma è un gran documento dello stato dell’arte dell’epoca..)
Va bene, in effetti ieri era Oculi per TUTTI: Cattolici (nuovo e vecchio messale) e Luterani:
(Sal 24 ,15-16)
Oculi mei semper ad Dóminum,
quia ipse evéllet de láqueo pedes meos.
Réspice in me et miserére mei,
quóniam únicus et pauper sum ego.
(Vulgata)
“I mei occhi sono sempre rivolti al Signore, perchè libera dal laccio i miei piedi. Volgiti a me e abbi misericordia, Signore, perchè sono povero e solo.”
(CEI 2007)
“Meine Augen sehen stets zu dem HERRN; denn er wird meinen Fuß aus dem Netze ziehen. Wende dich zu mir und sei mir gnädig; denn ich bin einsam und elend.”
(Lutero)
—————–
Notte
http://blog.libero.it/LADESTRA/view.php
TiV gar ouk oiden Ellhnvn, tiw de barbarvn, oti kai para Yhbaiovn kai para tvn Lakedaimonivn kai para tou Persvn basilevw meta pollhw xaritow tout’ an asmenvw edoyh th+ polei, o ti bouletai laboush+ kai ta eauthw exoush+ to keleuomenon poiein kai ean eteron tvn Ellhnvn proestanai; Alla ouk hn tauye, vw eoike, toiw Ayhnaioiw patria oud’ enekta oud’ emfuta, oud’ edunhyh pvpote thn polin oudeiw ek pantow tou xronou peisai toiw isxuousi men, mh dikaia de prattousi prosyemenhn asfalvw douleuein, all’ agvnizomenh peri prvteivn kai timhw kai dojhw kinduneuousa panta ton aivna diateteleke. Kai tauy’ outv semna umeiw upolambanet’ einai vste touw tauta prajantaw malist’ epaineite. Eikotvw: tiw gar ouk an agasaito tvn andrvn ekeinvn thw arethw, oi kai thn xoran kai thn polin eklipein upemeinan eiw taw trihreiw embantew uper tou mh to keleuomenon poihsai; Ou gar ezhtoun oi tote Ayhnaioi oute rhtor’ oute strathgon di’ otou douleusousin eutuxvw, alla oude zhn hjioun, ei mh meta eleuyeriaw ejestai touto poiein.
Traduzione italiana
Chi infatti dei Greci, chi degli stranieri non sa che sia da parte dei Tebani, sia da parte degli Spartani, sia da parte del re dei Persiani sarebbe stato dato volentieri alla città con molta gratitudine questo, cioè di voler, avendo preso e avendo tenuto i suoi possessi, eseguire gli ordini e lasciare che un altro stesse a capo dei Greci? Ma questo non era, come sembra, per gli Ateniesi conforme alle patrie tradizioni, né tollerabile né naturale, e nessuno poté mai convincere la città durante tutto il tempo ad assoggettarsi a coloro che erano potenti, ma non facevano cose giuste, ma combattendo per la supremazia, per l’onore e per la fama e correndo tutti i pericoli ha continuato per lungo tempo. E voi pensate che queste cose siano così nobili che elogiate soprattutto quelli che le hanno fatte. E’ naturale: chi infatti non ammirerebbe il valore di quegli uomini che sopportarono di abbandonare la terra e la città dopo essersi imbarcati sulle triremi per non eseguire gli ordini? Infatti gli Ateniesi di allora non cercavano né un oratore né uno stratego con cui avrebbero servito felicemente, ma non si ritenevano degni nemmeno di vivere, se non era possibile farlo in libertà.
Esopo
Testo originale
I beni e I mali
Ypo twn kakwn taa agata ediwcqh ws asqenh onta. eis ouranon de avhlqhn. Ta de agaqa hrothsan ton dia pws eivai met¢ anqrwpwn. O de eipen met¢ allhlwn panta, ev de kaq¢ ev tois anqropois epercesqai. Dia touto ta men kaka sunhch tois anqropois, ws plhsion onta, epercetai, ta de agata bradion, ex ouravou kationta. Oti agaqwn men oudeis tacews epitugcanei, upo de twn kakwn ekastos kaq¢ ekasqhn plhttetai
Traduzione italiana
I Beni erano troppo deboli per difendersi, e così furono cacciati via dai Mali. Allora se ne volarono in cielo, chiedendo a Zeus come dovevano fare per aiutare gli uomin. Ed egli li consigliò di non andare tutti insieme, ma di presentarsi uno alla volta. Ecco perchè i mali, che dimorano vicini agli uomini, li assalgono senza tregua mentre i beni, dovendo scendere dal cielo, arrivano con molta lentezza. I beni, nessuno riesce ad ottenerli rapidamente, mentre non passa giorno senza che ognuno sia bersagliato dai mali
Testo originale
L’aquila e la volpe
AetoV kai alwphV filian proV allhlouV poihsamenoi plhsion eautwn oikein diegnwsan, bebaiwsin filiaV thn sunhqeiavn poioumenoi. Kai dh o men anabaV epi ti perimhkeV dendron eveottopoihsato: h de aiselqouta eiV ton upokeimenon qamnon eteken. ExelqoushV de authV pote epi nomhn, o aetoV, aporwn trofhV, kataptaV eiV ton qamnon kai ta gennemata anarpaV,meta twn eautou neottwn kateqoinhsato. H de alwphV epanelqousa, wV egnw to praxqen, ou epi tw twn newttwn qanatw eluphqh oson epi th amunh: cersaia gar ousa peteinon diwkein hdunatei. Dioper porrwqen stasa, de monon tois adunatoiV kai asqenesin upoleipetai, tw extrw kathrato. Sunebh d autw ths eiV thn filian asebeiaV ouk eiV makran dikhn uposcein. Quontwn gar tinwn aoga epi agrou, kataptaV apo tou bwmou splagcnon empuron avhvegken. O logoV dhloi oti oi filian paraspondountes, kan thn twn hdikhmenwn ekfugwsi dia asqeneian, alla oun ge thn ek qeou timwrian ou diakrouontai
Come mi piacerebbe ci fosse San Paolo presente in questo blog!! 😀
comfermato, il concilio fu svolta epocale !
http://www.ticinodiocesi.net/modules.php?name=News&file=article&sid=189&mode=&order=0&thold=
Grazie grazie Syriacus per la splendida cantata BWV 54
e per tutte le segnalazioni di musica .. sei un grande!
E io che credevo che su you tube ci fossero solo i video tipo quelli dei miei
figli e dei loro amici bamboccioni che fanno i salti con lo skate o suonano la
chitarra negli scantinati….!
Ma dall’ora in cui mandate i post in questo blog mi chiedo
ma voi non dormite mai?
Io stanotte mi sono letto “Conversazioni notturne da Gerusalemme”
di CM Martini, il mio rimpianto ex-Vescovo…
“Gli uomini si allontanano dai propri documenti di base, i Dieci
Comandamenti, e si costruiscono una propria religione , questo rischio esiste anche per noi. Non puoi rendere Dio cattolico. Dio è di la’ dei limiti e
delle definizioni che noi stabiliamo. nella vita ne abbiamo bisogno
è ovvio, ma non dobbiamo confonderli con Dio, il cui cuore è sempre più vasto. Egli non si lascia dominare o addomesticare.
Per proteggere questa immnsità non conosco modo migliore che continuare
a sempre a leggere la Bibbia” (pag. 20-21)
“Non puoi rendere Dio cattolico” Detto da un Cardinale di Santa
Romana Chiesa è uno splendido splendido paradosso!!!!!
noi chiediamo una nuova enciclica contro il modernismo e il progressimo cattolico !
A meno che Ratzinger non ci spieghi il senso di tutte quelle encicliche dei suoi predecessori .
Si decida ; o le annulli , allora sappiamo da che parte andare ; oppure le riconfermi senza vie di mezzo .
La dottrina cattolica non va soggetta a privata contrattazione e cedimenti .
AFFUSSSSSSSS
SCRIVI AL PAPA
se hai da far richieste, falle al diretto interessato,
ma da noi lettori che cavolo vuoi???????????????
Ma scrivi ar vaticano ar papa a li carrdinali tua
ma nun ce sbomballa’
“Noi siamo come siamo, non abbiamo altra scelta, così disse Glenn una volta. L’insensatezza che sopportiamo è totale, disse inoltre”.
(T.Bernhard, Il soccombente, Adelphi 1985, p.50)
“Quia unicus et pauper sum ego.
…
Innocenti et recti adhaeserunt mihi”
Discepolo, capisco il tuo entusiasmo per il libro di Martini e per affermazioni come quella che “Dio non è cattolico”. Ma se ci pensi non c’è nulla di paradossale: Dio non può essere cattolico e neanche cristiano.
La frase però è bella perché non si limita a questa ovvia constatazione, ma vuole metterci in guardia dal rischio di pensare che in quanto cattolici (o cristiani) possediamo Dio, ne abbiamo il monopolio e l’esclusiva.
Nulla di personale.
Ma i paradossi dell’astrattezza eliminano in nuce la logica stessa scelta dal Padre per rivelarsi.
Non in un qualunque posto, nè a chiunque indiscriminatamente, con logica massificatoria.
Ad uno, in un tempo e in un luogo; e poi, di generazione in generazione, ai suoi eredi, ad un popolo.
Poi ad un altro, da una terra ad un’altra Terra.
Ed infine all’Eletto oggetto di compiacenza e nel cui Nome c’è la Salvezza.
Ed al Popolo che è il suo Corpo, in ogni tempo e in ogni luogo, finchè continuerà a ripresentare l’Oblatio Munda al suo Nome.
Stiamo lì, optime, e lasciamo i paradossi agli intervistatori che si credono gli intervistati.
Con affetto,
Lycopodium
Lyco, non sei d’accordo che il paradosso sarebbe proprio affermare che “Dio è cattolico” (o cristiano)? Se una cosa che a pensarci è ovvia ci appare un paradosso, forse è perché, pur appagati del fatto di essere il Popolo, tendiamo spesso a perdere la direzione.
Dio ha scelto, chi sono io per gonfiarlo come l’omino Michelin, fino a farlo deflagare?
@ MassimoD,
ti rendi conto quanto è scandaloso dire a dei cattolici che Dio non è cattolico?
Certamente che Dio non può avere una religione,
è Dio.
Ma oltre a Madre Teresa e a Martini,
quando mai in passato erano state fatte affermazioni di una semplicità ed ovvietà così disarmante?
Matteo, che qualcosa di ancora più semplice e disarmante, e la sai benissimo anche tu: Dio , quel “Dio che ha parlato sul Sinai; … quel Dio il cui volto riconosciamo nell’amore spinto sino alla fine – in Gesù Cristo crocifisso e risorto”, ha scelto.
Dio è cattolico?
caro Lycopodium,.
anche la teologia “negativa” cristiana , Dionigi l’Aeropagita e i grandi mistici di ogni epoca , penso a Meister EcKart e San Giovanni della Croce, ci insegnano che “Dio è al di la’ di ogni definizione ” .
Credo che questo non significhi che non dobbiamo dirci cattolici e professare con convinzione il Credo degli apostoli , ma solo che dobbiamo sempre ricordare che nessuno di noi, neppure il Papa, è più vicino a Dio di qualunque altro uomo, anche il più lontano da Dio secondo i nostri criteri umani, perchè la distanza è comunque infinita ….
Per citare ancora il grande Carlo Maria Martini ( secondo me
grande “quasi” come Ratzinger al quale è stato contrapposto, stupidamente, perchè la Chiesa cattolica ha spalle abbastanza grandi per portarli tutti e due
questi pesi massimi):
“Non pensare in modo Biblico ci rende limitati, ci impone dei paraocchi non consentendoci di cogliere l’ampiezza della visione di Dio. Chi legge la Bibbia e ascolta Gesù scoprirà che lui si meraviglia della fede dei pagani. In un passo del vangelo Egli non propone come modello il sacerdote, bensì l’eretico, il
samaritano. Quando pende dalla croce , accoglie in cielo il ladrone.
Nella Bibbia , Dio ama gli stranieri, aiuta i deboli, vuole che soccorriamo e serviamo in diversi modi tutti gli uomini.”
In poche parole, Dio ha meno pregiudizi dei suoi devoti !
agli eretici vorrei dire che Cristo è nato da Maria sempre Vergine e non da una qualsiasi donna figlia d’israele !
affus
cominciaci a parlare della tua verginità,
forse sarai più credibile.
Bellissimo quel sapore di antisemitismo…. finale..
Non risulta da nessuna parte che Dio ha scelto di essere cattolico.
Peccato, che non lo sia mai stato nemmeno Gesù Cristo.
Spero di non essere io ad imporre una religione a Dio,
nientedimeno che allo stesso Creatore.
La creatura che dice al Creatore a quale religione deve appartenere e in che cosa deve credere.
Forse la Prima Lettura della Liturgia (rito latino romano -forma ordinaria) di ieri, può venirci incontro:
” Dal secondo libro dei Re (5,1-15)
In quei giorni, Naaman, capo dell’esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la vittoria agli Aramei. Ma questo uomo prode era lebbroso.
Ora bande aramee in una razzia avevano rapito dal paese di Israele una giovinetta, che era finita al servizio della moglie di Naaman. Essa disse alla padrona: “Se il mio signore si rivolgesse al profeta che è in Samaria, certo lo libererebbe dalla lebbra”. Naaman andò a riferire al suo signore: “La giovane che proviene dal paese di Israele ha detto così e così”. Il re di Aram gli disse: “Vacci! Io invierò una lettera al re di Israele”.
Partì dunque, prendendo con sé dieci talenti d’argento, seimila sicli d’oro e dieci vestiti. Portò la lettera al re di Israele, nella quale si diceva: “Ebbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Naaman, mio ministro, perché tu lo curi dalla lebbra”.
Letta la lettera, il re di Israele si stracciò le vesti dicendo: “Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi mandi un lebbroso da guarire? Sì, ora potete constatare chiaramente che egli cerca pretesti contro di me”.
Quando Eliseo, uomo di Dio, seppe che il re si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: “Perché ti sei stracciate le vesti? Quell’uomo venga da me e saprà che c’è un profeta in Israele”. Naaman arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Eliseo. Eliseo gli mandò un messaggero per dirgli: “Va’, bagnati sette volte nel Giordano: la tua carne tornerà sana e tu sarai guarito”. Naaman si sdegnò e se ne andò protestando: “Ecco, io pensavo: Certo, verrà fuori, si fermerà, invocherà il nome del Signore suo Dio, toccando con la mano la parte malata e sparirà la lebbra. Forse l’Abana e il Parpar, fiumi di Damasco, non sono migliori di tutte le acque di Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per essere guarito?”. Si voltò e se ne partì adirato. Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: “Se il profeta ti avesse ingiunto una cosa gravosa, non l’avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: Bagnati e sarai guarito”.
Egli, allora, scese e si lavò nel Giordano sette volte, secondo la parola dell’uomo di Dio, e la sua carne ridivenne come la carne di un giovinetto; egli era guarito.
Tornò con tutto il seguito dall’uomo di Dio; entrò e si presentò a lui dicendo: “Ebbene, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele”.”
E, sempre ieri, a seguire:
” Vangelo Lc 4,24-30
In quel tempo, giunto Gesù a Nazaret, disse al popolo radunato nella sinagoga: “In verità vi dico: nessun profeta è bene accetto in patria. Vi dico anche: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Zarepta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro”.
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò. “
“Per citare ancora il grande Carlo Maria Martini ( secondo me
grande “quasi” come Ratzinger.”
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In effetti il Venerabile Padre Carlo non avendo avuto in gioventù l’esperienza della wehrmacht, rimane una spanna sotto al megagalattico Ratz.
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Totò: ma mi faccia il piacere, mi faccia!!!
scusa Luigi , ma qui io sto su un sito cattolico , oppure di atei che dicono di credere in qualcosa di generico ?
chi cita martini merirerebbe una querela in quanto martini si oppone e calunnia ratzinger,papa cattolico, quindi non può scrivere su questo piamerottolo dove c’è un cattolico che si sente offeso solo a sentire il nome di satana .
Joseph Ratzinger non fu nella Wehrmacht, ma nella Contraerea -se vedete il film “La Caduta”, peraltro vedrete ragazzetti del tutto simili obbligati a fare lo stesso in una Berlino semidistrutta e terminale… (ma fanno la parte delle vittime solo nel film – se becchi la foto di un innocente adolescente bavarese in divisa della Contraerea, puoi sempre sbatterlo in prima pagina su un tabloid inglese, se per ventura lo eleggono Papa … -già che c’era, perchè non ha seclto il nome Nazi I ?? )
Nino, non capisco cosa vuoi dire.
di quale esperienza della wehrmacht stai parlando?
Inoltre il mio “quasi” è fra virgolette
inoltre è una mia considerazione personale
inoltre io ammiro tutti e due
Da prendere come sempre più o meno con le molle -ma essendo un voce così importante, credo che l’abbiano editata e controeditata per bene, sino ad una certa ‘oggettività’ – :
“Al compimento dei 14 anni, il giovane Joseph fu arruolato per legge nella Gioventù hitleriana come “membro forzato”,[2] ovvero non volontario. Due anni dopo fu costretto a partecipare al programma Luftwaffenhelfer (“personale di supporto alla Luftwaffe”) a Monaco e fu assegnato in un reparto di artiglieria contraerea esterno alla Wehrmacht che difendeva gli stabilimenti della BMW. Fu assegnato per un anno ad un reparto di intercettazioni radiofoniche. Con il peggioramento delle sorti tedesche nel conflitto fu trasferito e incaricato allo scavo di trincee, quindi inviato insieme a gruppi di coetanei a compiere marce in alcune città tedesche cantando canti nazionalsocialisti per sollevare il morale della popolazione[2]. Ratzinger afferma che nell’aprile 1944 disertò durante una di queste marce, evitando la fucilazione prevista per i disertori grazie ad un sergente che lo fece scappare[3]. Con la disfatta tedesca, nell’aprile 1945 Ratzinger fu recluso per alcune settimane in un campo degli Alleati, vicino a Ulma, come prigioniero di guerra; venne rilasciato il 19 giugno 1945. Ratzinger ha precisato di non aver mai sparato un colpo e di non aver mai partecipato ad una battaglia[3].”
http://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Benedetto_XVI
attaccato da destra (Affus) e da sinistra (Nino ) chiedo
scusa a tutti, ma temo di non essere stato affatto capito…..
http://it.wikipedia.org/wiki/Wehrmacht
Wehrmacht (tedesco: forza di difesa) è il nome assunto dalle forze armate tedesche a partire dal 1935 e per tutta la durata della seconda guerra mondiale. Nata dalle ceneri della Reichswehr, nel dopoguerra è stata sostituita dalla Bundeswehr nella Repubblica Federale di Germania e dalla Nationale Volksarmee nella Repubblica Democratica Tedesca.
Io ho detto correttamente Wehrmacht, non altro.
E’ la storia che ha associato la Wehrmacht, ovvero l’esercito tedesco dell’epoca, al nazismo.
Rimane il fatto che, se per te ed altri sia cosa buona e giusta che il successore di Pietro abbia fatto parte, pur come soldato di leva, della contraerea di un esercito che ha seminato sangue e lacrime. Beh, a ognuno il suo.
A Napoli dicono: tienetello, caro caro.
————–
Credo che nemmeno Joseph Goebbels o Albert Speer abbiano mai sparato un colpo.
La frase “Dio non è cattolico” è un’espressione paradossale, che, come osserva MassimoD, “vuole metterci in guardia dal rischio di pensare che in quanto cattolici (o cristiani) possediamo Dio, ne abbiamo il monopolio e l’esclusiva”. Dio non è “nostro”, non lo possiamo manipolare (comne osservava Barth); al contrario noi siamo “suoi”, siamo afferrati da Lui e portati al di là del nostro “io” e delle nostre barriere.
Ma la frase può essere interpretata anche in modo assai discutibile, se presa alla lettera, come se tutte le religioni fossero uguali davanti a Dio: invece la Chiesa di Gesù Cristo “subsistit” nella Chiesa cattolica, anche se la voce di Dio risuona in vari modi anche fuori di essa.
Mi sembra quindi una di quelle affermazioni che contengono una verità ma non vamnno ripetute troppo spesso, per non avallare equivoci ed interpretazioni sbagliate.
Discepolo
Alcune precisazioni.
-non attacco nessuno tantomeno te che sei tra coloro che hanno riguardo per il Venerabile Padre Carlo.
-La mia era volutamente una forzatura che ha prodotto l’effetto che mi aspettavo e sorprendentemente da altri che non mi aspettavo (Syr)
-Attacco da sinistra? Io non ho blog né siti che inneggiano a un bel niente, uso la testa e il cuore. Forse per certe questioni uso più il secondo, che stà naturalmente a sinistra, che la prima.
Forse è tempo di guardare alle cose come stanno, ai fatti, all’esperienza di vita fatta sul campo, di persona, per capire i segni dei tempi e da che parte stà la ragione, la verità o più semplicemente il buon senso.
Allora finiremmo una volta per tutte di categorizzare, etichettare, ovvero semplificare usando due piccole, misere e oggi sempre di più insignificanti parole: Destra; Sinistra.
Concordo con discepolo. La frase di Nino mi sembra invece di pessimo gusto: quasi come quelle di Affus. Ratzinger fu COSTRETTO a far parte della contraerea, come capitò a tanti altri, e non sparò mai un colpo. Costretto, capito? Provi a rileggere la sua Autobiografia. Comunque anche il futuro Giovanni XXIII fece parte dell’esercito (non c’era ancora il Concordato che esonerò i preti dal servizio militare).
Mi dà poi fastidio che qualcuno dia del “venerabile” a un uomo di Chiesa autorevole ma ancora in vita: a parte l’ambiguità del termine (che qualcuno usa anche in riferimento a Licio Gelli), mi pare che la venerazione ed il riconoscimento della santità di una persona siano possibili solo dopo la morte (magari dopo qualche tempo: io non condivido lo zelo di chi ai funerali di Giovanni Paolo II gridava “Santo subito”, anche se credo che sia stato un uomo di grande spiritualità, degno di aspirare alla canonizzazione).
Io non sono “martiniano” né “ratzingeriano”: ammiro entrambi (Martini e Ratzinger), ma non credo che debbano diventare delle bandiere per dividere la Chiesa.”Io sono di Martini”, “io sono di Ratzinger”: non vi ricorda gli slogans criticati da Paolo in I Corinzi (“io sono di Cwefa”, “io sono di Apollo” e così via)?
“Non risulta da nessuna parte che Dio ha scelto di essere cattolico”.
A Dio non possiamo imporre etichette. Ma è Lui che ha SCELTOo (vogliamo riconoscergli questa libertà?) di rivelarsi pienamente in Gesù Cristo, il quale ha SCELTO di affidare agli apostoli (ed ai loro successori) la continuazione della sua missione, e di fondare la Chiesa.
Se questo non fosse vero che senso avrebbero tanti passi del Nuovo Testamento (“Andate e predicate a tutte le genti…”) e le stesse missioni? Saltiamo pure i secoli della “cristianità” (che hanno accentuato il senso dell’appartenenza alla Chiesa in modo talora unilaterale): basta andare a rileggere gli apologisti del secondo secolo, che “perdevano tempo” nel tentativo di convincere giudei e pagani che Dio si era rivelato in modo unico e definitivo in Gesù Cristo.
“chi cita martini merirerebbe una querela in quanto martini si oppone e calunnia ratzinger,papa cattolico, quindi non può scrivere su questo piamerottolo!.
Sei forse tu il padrone del pianerottolo? Questo si chiama “millantato credito”.
Inoltre chi paragona Martini a Satana mi dà fastidio quanto chi demonizza il papa accusandolo falsamente di essere nemico del Concilio. Sono contro tutti gli “opposti estremismi”: è forse vietato?
“La mia era volutamente una forzatura che ha prodotto l’effetto che mi aspettavo e sorprendentemente da altri che non mi aspettavo (Syr)”
Tenente Nino, Lei mi ha delusa.
Il Caporale (come Hitler, d’altronde -così Le facilito l’operazione sputtanamento “antinazifascista” verso il sottoscritto, che non ha mai avuto nulla né di nazi, né di fascista-) Syriacus.
(Mi prendo una licenza dal blog per ventiquattrore almeno.)
Come si gioca bene sulle parole.
Dio ha scelto…..
e per qualcuno deve aver per forza scelto di essere di religione cattolica.
Ecco perchè le querre di religione!!!!
Islam, cristiani, indù, e vaiiiii,
ognuno a rivendicare l’unico Dio come il proprio in esclusiva con tanto di “Copyright”.
“ciascuno di voi dice: Io sono di Paolo! oppure: Io invece sono di Apollo! E altri: E io sono di Cefa! O ancora: Io sono di Cristo!
Ma Cristo è stato forse diviso?» “
@ Discepolo
Massimo rispetto e ammirazione per la teologia negativa. Con la piccola postilla che si tratta di “teo-logia”.
Infatti dire che Dio è aldilà della definizione è un giusto correttivo della tendenza di ogni “-logia” umana ad impossessarsi di ciò che non può possedere; giusto correttivo di ogni tendenza “gnostica”, che fa della “ragione” non solo la “misura” della realtà, ma il “possesso” stesso della realtà (e qui potrai renderti facilmente conto come siano diversi tra di loro i tre Grandi che hai citato; più quello che non hai citato: l’Aquinate).
Lo slogan di Sporschill, nel suo essere non tanto paradossale quanto provocatorio, è invece sommario e fuorviante.
Dimentica infatti una dimensione che non può essere adeguatamente descritta e praticata per “via negativa”; quella dimensione, “positiva”, in cui è Dio stesso a legarsi irrevocabilmente prima a dei luoghi, poi ad una terra e ad un popolo, fino ad assumere –al culmine della historia salutis – un corpo e un volto, quello di Gesù Cristo.
È la dimensione dell’Alleanza e del Sacramento, che comprende inscindibilmente l’Ecclesia sancta et cattolica, come Popolo, come Corpo e come Tempio, che è presente e si diffonde in ogni tempo ed in ogni luogo.
E se gli Ebrei e i Cristiani sono figli di una unica alleanza?
È la stessa questione che si poneva quando si affrontava la problematica della necessità dell sacramento per la fede e per la morale. Affermare il principio della libertà di Dio nei confronti dei Sacramenti si configura come una petizione di principio, anch’essa con velleità di provocazione profetica e con esito fuorviante e estraniante, di destrutturazione dell’identità e dell’appartenenza.
Petizione di principio che sembra affermare che Dio è Dio, ma finisce per affermare che Dio è il Mondo. Infatti afferma una libertà di Dio, arbitraria e a modo di moderna autodeterminazione, pensata come “emancipazione dalla sua Promessa”. Così quel Dio che stabilisce in principio e dispensa nel tempo la sua Alleanza, fino ad instaurare nel sangue del Figlio quella nuova ed eterna, in questa logica se ne disferebbe e la revocherebbe. Con un paradosso tutt’altro che splendido, mentre, seguendo l’accidentato ma benefico cammino da Nostra Aetate in poi, si postula una persistenza della promessa ad Israele, nel contempo si sostiene che l’unica davvero revocabile sia quella in Cristo. Non è certo un esito fausto.
Qui la disputa si è fatta grande, come avviene spesso e io d’istinto mi faccio piccolo e mi applico alle date. Syriacus il brano di Vikipedia da te postato e relativo alla biografia del giovane Ratzinger credo contenga un errore di data e precisamente qui: “Ratzinger afferma che nell’aprile 1944 disertò durante una di queste marce, evitando la fucilazione prevista per i disertori grazie ad un sergente che lo fece scappare”. Tutto è più o meno esatto ma dall’Autobiografia (San Paolo 1997, p. 35) risulta che la “diserzione” avvenne un anno dopo: del resto converrai che nell’aprile del 1944 un disertore diciassettenne imbranato com’era quello non l’avrebbe certo fatta franca: “La morte di Hitler rafforzò la speranza che la fine fosse vicina. Alla fine di aprile o ai primi di maggio – non ricordo più con precisione – mi decisi ad andarmene a casa”. Hitler si uccide il 30 aprile 1945 e dunque questa diserzione realizzata “facendo il vago” – come si direbbe a Roma – va collocata di sicuro nella prinavera del 1945. Attento Syriacus: ho scritto questo commento per farti tornare tra noi prima delle 24 ore che hai minacciato (io tengo a te più che a ogni altro visitatore, visitatrici esclude), o per indurti a correggere il testo di Vikipedia?
X Syriacus
Non mi pare di averle dato del nazista o del fascista o del nazi-fascista.
Anche perché non l’ho pensato e non lo penso.
Siccome, il dirlo di una persona, sarebbe una calunnia insopportabile, e io non sono un calunniatore, se l’avessi pensato me lo sarei tenuto per me.
Se la licenza fosse connessa a questo increscioso malinteso di cui mi scuso, la prego di soprassedere anche perché non merito così tanta considerazione.
Altrimenti le auguro una buona vacanza.
Un confronto sereno non ha bisogno di star con annunci da stampa scandalistica.
Quando io voglio astenermi mi astengo, senza bisogno di farne annuncio ufficiale.
Se poi si vuole avere il riconoscimento doc,
la scala per scendere della Wandissima,
l’esclusiva di espressione….
tutta la mia comprensione, verso una multiforme natura umana.
Lyco, voli troppo alto, non riesco a seguirti nel ragionamento.
Però, mi permetto di rilevare che il fatto che Dio si sia rivelato in Gesù Cristo ancora non basta per dire che ha scelto la chiesa cattolica. Infatti, la Chiesa cattolica non “possiede” l’esclusiva nemmeno di Gesù Cristo. Altri si richiamano a lui. Io credo che al massimo possiamo rivendicare (ma su quale base? non mi è chiaro) che nella nostra chiesa la verità sia più presente che in altre chiese e confessioni. Ma arruolarlo nelle nostre fila cattoliche… la mia visione della fede è ahimé troppo “debole”, non me la sento.
però, santo cielo, non si dice che la redenzione della croce è universale e definitiva? se è universale e definitiva potrà bene verificarsi il caso che un non battezzato vi acceda? il senso del “Deus non alligavit” mi pare stia nell’amore redentore che vuole che tutti gli uomini siano salvi. Questo amore redentore universale non è mica diverso da quell’amore redentore particolare della croce di N.S.G.X., che nella Chiesa si effonde nei sacramenti (ma non solo in essi).
o no, Lyco e tutti?
Caro Marco don,
parole sante, semplici, chiare, profonde.
Grazie.
A Discepolo, Massimo, Maioba – e quanti hanno qui ragionato della mancanza, nelle chiese, dei ragazzi e dei giovani dai 25 ai 35 anni – dedico questo passo del libro del cardinale Martini “Conversazioni notturne”: “Vi sono comunità dove non troviamo più giovani. Soprattutto nelle grandi città bambini e ragazzi sono una presenza rara alla messa domenicale. Manca la prossima generazione” (p. 42). E come l’interpreta e che gli suggerisce.
nassimo perchè non ti sei iscritto a una bella loggia massonica ?
sapessi quanto bene che fanno , e che aiuto fraterno attuano !
Non le chiacchiere nostre .
Affus, perché invece di tormentare i cattolici non frequenti quelli della tua setta, qualunque essa sia?
Maioba e Massimo.
Sapessi volare con ali d’aquila!
Cmq, terra terra: “elezione”, nel caso nostro, non vuol dire certo “esclusione”, ma “misteriosa inclusione”; il mistero di questa inclusione tormenta ed esalta le intelligenze, dai “semi del Verbo” in poi; io, sperando di cavarmela, lascio l’ultima Parola al buon Dio.
“terra terra”, tu dici,lycopodium: ed è un altro volo. Su ali di colomba, questa volta. E in questi termini, in termini di mistero, mistero dell’inclusione, l’elezione è davvero la scelta di un Dio che non esclude nessuno e a cui non si può che gioiosamente lasciare l’ultima Parola.
Segnalazione.
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/03/17/il-metodo-di-benedetto-xvi-pietro-de-marco-commenta-la-lettera-del-papa/
scusate… torno tardi causa malattia… intanto grazie a Nino della risposta.
e poi una domanda a sacerdoti e non che appassionerà affus: ma è vero che si fa ancora un giuramento “anti-modernista”?
Questa non la sapevo e me l’hanno appena detta… ovviamente, scongiurandomi di non parlarne sul blog… il mio no, ma qui… 😉
su Conversazioni notturne e giovani-adulti: cavolo Luigi, non sono ancora arrivato a pag. 42… ce l’ho sul comodino, ma procedo a passo di formica…
Affus: “Martini calunnia Ratzinger”. Affus sei tu che calunni Martini senza firmarti. Ti ricordo che qui – nel mio pianerottolo – non si può non dico calunniare ma neanche accusare una persona senza firmarsi. Le calunnie anonime poi considerale gelosamente cosa tua. Ricordi quella che muovevi al vescovo Tonino?
Luigi io ho scritto al vescovo di molfetta con nome e cognome nel mittente e anche con la firma non solo circa don tonino che si esibiva a favore dei poveri, ma anche di tale p. pancrazio di quella diocesi , un frate francescano che ha fondato una coinonia di frati e suore tutti sotto lo stesso tetto e la stessa camerata a dormire e mangiare insieme e avevano l’avallo di tonino ora defunto per farsi approvare a roma .
Frati e suore non separati da un loro superiore e ma quando la suora doveva chiedere i pannolini assorbenti , doveva andare nell’ufficio dal superiore a chiedere i soldi . Che poi se dovevano assolversi dai peccati , avveniva tutto all’interno, internos sit dicutum . capito mi hai ?
moralista una volta si faceva quel guiramento
ad inizio anno scolastico , adesso è stato abolito dai progressiti ,è stato abolito dal ” grande ” GPII !!!!!!!
ma l’avete visto la sua foto in paradiso ?
mica c’è bisogno che vi posti il link ?
afffuuuuusss
fa finta di non capire o e’ duro di cervice.
Il responsabile legale del Blog è Luigi Accattoli, che non è un nik come “affus” che può benissimo essere un terrorista qualsiasi.
Dinanzi alla legge penale, chi risponde delle diffamazioni non firmate che si scrivono su questo blog è Luigi e non affus.
Normalmente in altri casi dinanzi a persone simili l’amministratore banna il commentatore diffamatore, già più volte ammonito.
Luigi non è la persona che caccia di casa,
e affus se ne approfitta abbondantemente.
Pane al pane.
ehhh e …….. non conosco l’ultima normativa ….. e tutti i commi derivati
e poi , perchè la volete applicare solo a me sta normativa , molte persone che scrivono su questo blog, allora , dovrebbero già stare in carcere …..
apri le orecchie……. matteus
tu mi sa che fai lo scemo per non andare in guerra .
No problem affus: quando vedi qualcuno che qui calunnia e non si firma, fallo osservare e io ti verrò dietro. Intanto io ti dico che anche nei confronti del “p.pancrazio” che io non so chi sia tu hai svolto accusa non firmata. Come mai ti è difficile intendere che lo sparlare di qualcuno restando nascosti è lavoro da cecchino e traditore? E’ un elemento base della convivenza.
ma io confido che sto pancrazio nessuno lo conosca sebbene lo conoscesse tonino
non c’è pericolo, è un povero frate incolto e ignorante !
il problema come responsabile è solo di Luigi,
per noi la rottura di sorvolare ogni volta che vediamo scritto affus…
con tanta carità….
L’amico e “padrone di casa” Luigi, ed anche i molti amici qui intervenuti (MassimoD., Lycopodium, Francesco73, Ignigo74, Marta09, Matteo, Syriacus, Fiorenza, Moralista, Nino, Raffaele Savigni, Maioba, Don Mario, Discepolo, Leopoldo, etc.: ho dimenticato qualcuno ? Sorry !) non me ne vorranno se mi assumo la libertà di confessarvi che questo è stato il “post” – da che frequento il “pianerottolo”, cioè, da quasi un anno – più noioso che io ricordi.
A renderlo tale, inanzitutto, l’argomento (la comunità “lefebvriana”: perdonatemi ma me ne sfugge l’importanza) e le petulanti interruzioni pubblicitarie della “TicinoDiocesi” e dei suoi incommentabili messaggi promozionali (Luigi: oscurarli, no ?).
Va bè, scusate il disturbo: buona notte !
Roberto 55
http://almanaccoromano.blogspot.com/search/label/Il%20ridicolo%20dei%20riti%20moderni