Putin che mette in allerta il comparto nucleare della Federazione russa e minaccia di colpire con “armi mai viste” i sostenitori dell’Ucraina. I paesi occidentali, tra i quali il nostro, che moltiplicano l’invio di armi e si impegnano a “fare il possibile” per “sconfiggere la Russia sul terreno”. – Nel primo commento dico per intero il mio spavento.
Sono spaventato dal grido di guerra che si alza dai due fronti
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Sono spaventato dal grido di guerra che si alza dai due fronti. Putin ha la responsabilità dell’invasione e del programma di distruzione totale del paese che ha invaso – programma che va attuando con errabonda determinazione, mettendo nel conto della sua follia la morte di decine di migliaia di ventenni che ha mandato ad uccidere altri ventenni. Ma gli occidentali non stanno facendo nulla di serio per fermare davvero la sua guerra. Sogno che tutti i 27 governanti dell’Unione Europea – compreso il nostro Draghi – vadano insieme a Mosca a chiedergli di fermarsi offrendogli in cambio il ritiro delle sanzioni e la convocazione di una conferenza per la sicurezza in Europa che si faccia carico anche delle preoccupazioni della Russia e dei diritti dei russi che vivono all’interno dei confini dell’Ucraina. Preso dallo spavento che dicevo e avvertendo la complessità del dramma che stiamo vivendo, ho evitato fino a oggi di dire qui nel blog la mia opinione sul conflitto, limitandomi a commentare gli appelli e le iniziative del Papa. Continuerò sul filo dei giorni il mio lavoro di vaticanista, ritenendo che il Papa sia l’unico che sta mostrando consapevolezza della posta in gioco. Ma da oggi interverrò anche per segnalare le parole e le iniziative dei governanti che più sanno di follia. Nelle questioni più gravi è importante misurare le parole per evitare di accrescere la confusione, ma c’è anche il dovere di segnalare il comportamento irrazionale – alienum a ratione – di chi danza sull’abisso.
Fra i Paesi piu’ zelanti nel mandare armi in Ucraina si e’ distinti il nostro paese l’ Italia, con un governo ultra_bellicista. Nessun partito si e’ dissociato, nessun dibattito in parlamento, Draghi ha deciso e tutti d’ accordo. Ecco poi la fine che fanno le armi mandate :
https://www.repubblica.it/esteri/2022/04/28/news/guerra_russia_ucraina_armi_italiane-347273567/
Non e’ ora che un dibattito veramente democratico Sorgà all” interno dei partiti, anche del PD ,sull’ opportinita’ o meno di continuare a mandare armi ?
Se vogliamo difendere la democrazia ,non e’ ora di iniziare a x casa propria ad ascoltare anche la minoranza e i pareri dei cittadini ?
https://www.ilmessaggero.it/politica/armi_italiane_missili_ucraina_quali_sono_carri_armati_blindati_artiglieria_draghi_guerini_news-6652326.html
” Vincolo di segretezza” sulle armi dall’Italia per l’Ucraina. Nel corso dell’audizione del ministro della Difesa Lorenzo Guerini, oggi oltre due ore al Copasir, si sono condivisi “i contenuti del secondo decreto interministeriale che autorizza la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative dell’Ucraina, sui quali il Comitato ha convenuto con il governo nella apposizione del vincolo di segretezza, e gli esiti della riunione svoltasi nella base americana di Ramstein in Germania lo scorso 26 aprile con la partecipazione dei Paesi alleati nel sostegno al governo di Kiev”. Lo rende noto il presidente del Copasir, senatore Adolfo Urso.
“Inoltre, con il ministro si sono approfondite le tematiche inerenti le due indagini conoscitive che il Comitato sta conducendo sulle prospettive di sviluppo della difesa comune europea e della cooperazione tra i Servizi di intelligence e sul dominio aerospaziale quale nuova frontiera della competizione geopolitica”, conclude Urso. ( androkonos)
Quanto di tutto questo e’ a conoscenza dei cittadini italiani che alle prossime elezioni dovranno votare per questi politici ? Il mio voto non andra’ mai a chi per fanatismo o per opportunismo o per servilismo verso gli USA ha preso decisioni opache e secretate sulla pelle del popolo ucraino.
” Vincolo di segretezza” sulle armi dall’Italia per l’Ucraina. Nel corso dell’audizione del ministro della Difesa Lorenzo Guerini, oggi oltre due ore al Copasir, si sono condivisi “i contenuti del secondo decreto interministeriale che autorizza la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative dell’Ucraina, sui quali il Comitato ha convenuto con il governo nella apposizione del vincolo di segretezza, e gli esiti della riunione svoltasi nella base americana di Ramstein in Germania lo scorso 26 aprile con la partecipazione dei Paesi alleati nel sostegno al governo di Kiev”. Lo rende noto il presidente del Copasir, senatore Adolfo Urso.
“Inoltre, con il ministro si sono approfondite le tematiche inerenti le due indagini conoscitive che il Comitato sta conducendo sulle prospettive di sviluppo della difesa comune europea e della cooperazione tra i Servizi di intelligence e sul dominio aerospaziale quale nuova frontiera della competizione geopolitica”, conclude Urso. ( androkonos)
Quanto di tutto questo e’ a conoscenza dei cittadini italiani che alle prossime elezioni dovranno votare per questi politici ? Il mio voto non andra’ mai a chi per fanatismo o per opportunismo o per servilismo verso gli USA ha preso decisioni opache e secretate sulla pelle del popolo ucraino.
Sui commenti dalle 8.14 alle 8,21, che vorrebbero adombrare una “mancanza di democrazia” in Italia a proposito dell’invio delle armi in Ucraina e a proposito dell’attività del governo ” ultra-bellicista” ( sic) di Mario Draghi, il tentativo non sta in piedi.
Il cosiddetto governo ultrabellicista, da solo, non potrebbe fare un tubo, e difatti- come peraltro riconosciuto implicitamente nei commenti- ha richiesto una autorizzazione al Parlamento che ha fornito un voto favorevole pressoché unanime. Si dovrebbe dunque parlare di “Parlamento ultra bellicista”, semmai. Ricordando che , in un regime parlamentare quale è il nostro, il Parlamento è liberamente eletto e rappresenta il popolo ( non siamo grazie a Dio in Russia). Nessuno vieta alle forze politiche di avviare al loro interno e al loro esterno tutti i dibattiti che ritengono e muoversi di conseguenza in parlamento. Nel momento in cui si materializzasse una maggioranza contraria all’invio delle armi, questo singolo problema prenderebbe una soluzione diversa, con le conseguenze politiche del caso.
Le posizioni contrarie a vario titolo, (fino a quelle di alcuni sconsiderati filoputiniani), sono nel frattempo amplissimamente rappresentate nei giornali, in Tv, sui social, nelle piazze e pure in questo blog. Come è giusto e naturale che sia in un paese libero come il nostro
( grazie a Dio non siamo in Russia).
La questione dell secretazione “militare”, sulla quale si può pensare anche tutto il male del mondo, per carità, è gestita secondo il funzionamento democratico previsto. Il governo rifersice al Copasir, che in questo caso (sempre?), conviene di non divulgare le informazioni ricevute. Cosa sarebbe la pietra dello scandalo? Una volta deciso l’invio di armi, dovrebbe essere pubblicizzato urbi et orbi, con dettaglio illustrativo del come, del quando, del dove e dell’obbiettivo?
Condivido invece lo spavento e le preoccupazioni di Luigi.
Per quanto mi riguarda, con una nota di marcato pessimismo in più.
Dovuta al fatto che, nei fatti, qalunque siano le iniziative adotatte dall’Occidente, il pallino della decisione resta- esclusivamente – nelle mani di Putin. Il quale non ha la minima intenzione di sedersi ad alcun tavolo, di imbastire alcuna conferenza, di trattare con chicchessia. Nemmeno se , in luogo dei 27 d’Europa al gran completo, si recasse da lui Gesù Cristo in persona: con tutto che la personcina è cristianamente ammodo e ha acceso la sua brava candelina nella Veglia Pasquale con aria compresa e pia.
E’ dall’inizio della “operazione speciale” che prende per il naso interlocutori di qualunque peso, Macron in testa, e ieri ( qualche ora fa) dopo aver ricevuto a corte il Segretario Genarale Onu, lo ha graziosamente bombardato alla successiva tappa diplomatica collegata, a Kiev.
Possiamo anche illuderci che esista una chissà quale mossa del cavallo da parte occidentale per “persuaderlo” a trattare.
Ma, per il momento, si resta alle illusioni.
Segnalo, come esempio di parole pacate, razionali e ferme, dunque lontane dal comportamento irresponsabile di chi “danza sull’abisso”, le parole di Mattarella a Starsburgo. Che evocano, peraltro, lo stesso scenario ” sognato” qui sopra da Luigi: cessazione immediata, ritiro delle sanzioni, conferenza internazionale. Questo mi pare che significhi questo passo del Presidente “La ferma e attiva solidarietà nei confronti del popolo ucraino e l’appello al Governo della Federazione Russa perché sappia fermarsi, ritirare le proprie truppe, contribuire alla ricostruzione di una terra che ha devastato, è conseguenza di queste semplici considerazioni.”
Ergo: se Putin si ferma e procede con il resto, altrettanto accadrà con la ” ferma e attiva solidarietà” nei confronti della ucraina.
Mattarella, pragmaticamente, indica anche un glossario minimo condiviso indispensabile a questa fase di disinnesco: e lo mutua dal recente passato della guerra fredda. Che sarà stato pure largamente imperfetto e depecabile, ma nei fatti ha inibito una situazione come quella con cui ci troviamo a fare i conti per decadi e decadi. I punti sono:
“Distensione: per interrompere le ostilità.
Ripudio della guerra: per tornare allo statu quo ante.
Coesistenza pacifica, tra i popoli e tra gli Stati.
Democrazia – come ci insegna il prezioso lavoro della Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa – come condizione per il rispetto della dignità di ciascuno.
Infine, Helsinki e non Jalta”
Ma anche in questo caso, resta l’incognita di fondo. Putin non si mostra interessato a nessuno dei cinque punti.
E si torna da capo: per “accordarsi” ci vuole, appunto, l’accordo, o almeno la partecipazione di chi si accorda. Insomma bisogna esere in due, se si è tra due, o in tutti, se si è in molti.
Se una parte si sottrae, il discorso muore sul nascere.
Qua il testo integrale del sicorso di Mattarella:
https://www.quirinale.it/elementi/67082
Non posso che unirmi allo spavento di Luigi. La contrapposizione e il livello di conflitto si è alzata di molto.
Sto con il papa, come stavo con San Giovanni Paolo II in occasione dell’attacco all’Iraq.
Quanto all’odierno conflitto, premesso che di geopolitica non capisco nulla, si sa che la guerra la fanno in due attesa e fuori discussione l’aggressione russa all’Ucraina che nessuno mette in discussione.
Ripristinando una breve cronologia dei fatti vi è però un Paese extra UE che affermò pochi giorni fa questo:
Per Londra non è “necessariamente un problema” se le armi donate dai britannici vengono usate per colpire gli obiettivi sul suolo russo. Lo ha detto il vice ministro della Difesa britannico a poche ore dalle dichiarazioni di Lavrov che invocavano lo spettro di una guerra mondiale.
E’ lapalissiano che Londra rispondesse a Lavrov, ma mi domando se l’intenzione di negoziare ci sia veramente.
Le parole di Mattarella sono fondamentali, ma anche Giuseppe Conte si sta distinguendo per equilibrio.
Sono in assonanza completa con Luigi. Mi meraviglia che l’intero arco politico italiano sia allineato sulle posizioni belliciste della Nato con soli pochi distinguo. Una manifestlazione in più del fatto che il Parlamento attuale è solo » formalmente « rappresentativo del Paese. Rilevo anche che personalmente vengo verbalmente aggredito e tacciato di putiniano, nemico della democrazia e amico dei dittatori non appena critico il presidente americano, la Nato e l’Italia per la loro determinazione a proseguire il conflitto fino alla sconfitta di Putin e della Russia ( perché anche l’essere semplicemente russo è diventato motivo di discriminazione). Si sta scatenando in Italia tra bellicisti e fautori della pace la stessa atmosfra carica di odio che ha caratterizzato la recnte pandemia tra fautori della vaccinazione di massa e critici , tutti questi racchiusi nella denominazione ingiuriosa di no-vax.
Rif. ore 7.35 – Contrapposizioni
Non credo che la contrapposizione sia solo tra bellicisti e pacifisti; o tra fautori della pace e fautori della sconfitta di Putin. Perchè non si può prevedere la pace con il ritiro di Putin? (si chiami vittoria o sconfitta sua, non fa differenza). Io, per esempio, sono decisamente per la pace rapida e per la fine immediata della invasione e della guerra da parte di Putin. E se uno mi chiama ucrainista o no putin non mi offendo. In tutto il pezzo cui mi riferisco manca anche la formalità iniziale di rito di “quelli che sono solo loro per la pace”: premesso che condanno chiaramente l’invasore russo ecc.. Anche io sono completamente in assonanza con Accattoli.