Sono salito sulla Pietra di Bismantova invitato da Dante
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Luigi Accattoli
Vassi in Sanleo. Pare siano più di 300 i luoghi geografici nominati da Dante nella Commedia [La geografia di Dante. Toscana e Italia, città e luoghi nella Divina Commedia Di Margherita Azzari e Leonardo Rombai, Aska Edizioni 2021] e alcuni li ho conosciuti e anche cercati appositamente, come fanno gli appassionati del commissario Montalbano che vanno in giro per la Sicilia alla ricerca di Vigata e della casa del commissario e della villa del mafioso e della sinistra tonnara.
“Montasi su in Bismantova”, dice Dante nel canto quarto del Purgatorio: arriva cioè a un punto arduo a salire e porta a paragone le più scoscese terre che conosce. Vassi in Sanleo e discendesi in Noli,
montasi su in Bismantova e ‘n Cacume
con esso i piè; ma qui convien ch’om voli;
dico con l’ale snelle e con le piume
del gran disio, di retro a quel condotto
che speranza mi dava e facea lume.
Parafrasando: si può salire sulla rupe di San Leo (Romagna), si può scendere dalla scogliera che sovrasta Noli (Liguria), ti puoi arrampicare sulla Pietra di Bismantova (Appennino reggiano) e sul monte Cacume (Ciociaria). Ho voluto fare queste fatiche e infine ho affrontato, ieri, quella di Bismantova, mettendo anche, qui sopra, la foto che ho potuto scattare dal parapetto dell’Eremo che è in basso, incastonato nella parete rocciosa.
9 Agosto, 2022 - 19:49
Luigi Accattoli
Monteriggion di torri si circonda. Altri luoghi danteschi a me cari: la cerchia tonda di Monteriggioni, la piana di Campaldino, il castello di Romena e quello di Caprona, la maestosa groppa del Pratomagno. L’impressione che hai sempre, andando sui luoghi di Dante, è che il poeta vi sia stato di persona, tanto precisa è l’evocazione. Per esempio questo richiamo al fiume Entella: Intra Sestri e Chiaveri s’adima / una fiumana bella”: canto XX del Purgatorio. O la fresca memoria dei rigagnoli del Casentino: “Li ruscelletti che d’i verdi colli / del Casentin discendon giuso in Arno, / faccendo i lor canali freddi e molli, / sempre mi stanno innanzi” Canto XXX dell’Inferno). O le rovine parlanti di città un tempo famose: “Se tu riguardi Luni e Orbisaglia / come sono ite, e come se ne vanno / di retro ad esse Chiusi e Sinigaglia” (canto XVI del Paradiso). Nel caso di Bismantova poi i linguisti osservano che il passo dantesco costituisce la prima fonte di quel toponimo in volgare. Prima di essa quella località è nominata solo in testi latini, nelle varianti Bismantum e Bismantua. Insomma Dante era curioso dei luoghi, li cercava e li annotava a perpetua memoria.
Un abbraccio fraterno, caro Luigi. Per te e per tua moglie, da parte di tutti noi. Con l’augurio più caro di serene giornate.
10 Agosto, 2022 - 9:17
Luigi Accattoli
Buongiorno Lorenzo. Ora siamo a Sestri Levante, avendo fatto tappa nel nostro viaggio prima a Boccadirio (Bologna) e poi a Bismantova (Reggio Emilia). Ricambio gli auguri di un agosto sereno.
Vassi in Sanleo. Pare siano più di 300 i luoghi geografici nominati da Dante nella Commedia [La geografia di Dante. Toscana e Italia, città e luoghi nella Divina Commedia Di Margherita Azzari e Leonardo Rombai, Aska Edizioni 2021] e alcuni li ho conosciuti e anche cercati appositamente, come fanno gli appassionati del commissario Montalbano che vanno in giro per la Sicilia alla ricerca di Vigata e della casa del commissario e della villa del mafioso e della sinistra tonnara.
“Montasi su in Bismantova”, dice Dante nel canto quarto del Purgatorio: arriva cioè a un punto arduo a salire e porta a paragone le più scoscese terre che conosce.
Vassi in Sanleo e discendesi in Noli,
montasi su in Bismantova e ‘n Cacume
con esso i piè; ma qui convien ch’om voli;
dico con l’ale snelle e con le piume
del gran disio, di retro a quel condotto
che speranza mi dava e facea lume.
Parafrasando: si può salire sulla rupe di San Leo (Romagna), si può scendere dalla scogliera che sovrasta Noli (Liguria), ti puoi arrampicare sulla Pietra di Bismantova (Appennino reggiano) e sul monte Cacume (Ciociaria). Ho voluto fare queste fatiche e infine ho affrontato, ieri, quella di Bismantova, mettendo anche, qui sopra, la foto che ho potuto scattare dal parapetto dell’Eremo che è in basso, incastonato nella parete rocciosa.
Monteriggion di torri si circonda. Altri luoghi danteschi a me cari: la cerchia tonda di Monteriggioni, la piana di Campaldino, il castello di Romena e quello di Caprona, la maestosa groppa del Pratomagno. L’impressione che hai sempre, andando sui luoghi di Dante, è che il poeta vi sia stato di persona, tanto precisa è l’evocazione. Per esempio questo richiamo al fiume Entella: Intra Sestri e Chiaveri s’adima / una fiumana bella”: canto XX del Purgatorio. O la fresca memoria dei rigagnoli del Casentino: “Li ruscelletti che d’i verdi colli / del Casentin discendon giuso in Arno, / faccendo i lor canali freddi e molli, / sempre mi stanno innanzi” Canto XXX dell’Inferno). O le rovine parlanti di città un tempo famose: “Se tu riguardi Luni e Orbisaglia / come sono ite, e come se ne vanno / di retro ad esse Chiusi e Sinigaglia” (canto XVI del Paradiso). Nel caso di Bismantova poi i linguisti osservano che il passo dantesco costituisce la prima fonte di quel toponimo in volgare. Prima di essa quella località è nominata solo in testi latini, nelle varianti Bismantum e Bismantua. Insomma Dante era curioso dei luoghi, li cercava e li annotava a perpetua memoria.
Che meraviglia l’arte che nasce anche da tanta diffusa libertà non fosse altro che per il fronteggiarsi di tanti poteri e interessi diversi
https://gpcentofanti.altervista.org/larte-predicibile/
Uno scorcio della Pietra di Bismantova fotografata dal Piazzale Dante.
L’Eremo che è piedi della Pietra di Bismantova.
Un abbraccio fraterno, caro Luigi. Per te e per tua moglie, da parte di tutti noi. Con l’augurio più caro di serene giornate.
Buongiorno Lorenzo. Ora siamo a Sestri Levante, avendo fatto tappa nel nostro viaggio prima a Boccadirio (Bologna) e poi a Bismantova (Reggio Emilia). Ricambio gli auguri di un agosto sereno.