Leggo sul sito del collega Marco Tosatti, “Stilum Curiae”, un testo del cardinale Burke sui limiti del magistero papale che condivido: e mi rallegra condividerlo. Vuol dire che ci si può intendere nella lontananza. Ho sempre sostenuto che Papa e sacerdozio devono diminuire mentre devono crescere i cristiani comuni, donne in primis. Papa Francesco è provvidenziale per le due imprese. E’ forte condividere con l’altra sponda quest’idea chiave per la Chiesa di oggi.
Sono d’accordo con Burke sull’idolatria del Papato
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Uomo e Papa. Burke 1: “Trattare ogni parola pronunciata dal Pontefice come se fosse insegnamento ufficiale della Chiesa sarebbe cadere in un’idolatria del papato. I cattolici devono cercare di restare fedeli a Cristo e alla Chiesa che ha fondato e imparare a discernere fra le parole dell’uomo che è papa e le parole del papa come vicario di Cristo in terra. Papa Francesco ha scelto di parlare spesso nel suo primo corpo, il corpo dell’uomo che è papa. In effetti persino in documenti che in passato rappresentavano un insegnamento più solenne, dichiara chiaramente che non sta offrendo un insegnamento magisteriale ma il suo proprio pensiero”.
Diverso parlare. Burke 2: “Quelli che sono abituati a un modo diverso di parlare papale vogliono rendere ogni sua dichiarazione in qualche modo parte del Magistero. Agire così è contrario alla ragione e a ciò che la Chiesa ha sempre compreso. È semplicemente sbagliato e dannoso per la Chiesa ricevere ogni dichiarazione del Santo Padre come un’espressione di insegnamento papale o di Magistero”. Burke ha definito “assurdo” per chiunque pensare che papa Francesco come Vicario di Cristo sulla terra possa ufficialmente “insegnare qualche cosa che non è in accordo con quello che i suoi predecessori, per esempio San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, hanno insegnato solennemente”.
Opinioni personali. Burke 3: Il cardinale ha aggiunto che fare una distinzione fra “le parole dell’uomo che è papa e le parole del Papa come Vicario di Cristo” è cruciale per mostrare “il massimo rispetto” per l’Ufficio Petrino. “Senza la distinzione, perderemmo facilmente rispetto per il papa o saremmo portati a pensare che, se non siamo d’accordo con le opinioni personali dell’uomo che è papa, allora dobbiamo spezzare la comunione con la Chiesa”. Ogni dichiarazione del Papa deve essere capita “nel contesto dell’insegnamento costante e nella pratica della Chiesa, per evitare che confusione e divisione sull’insegnamento e la pratica della Chiesa entrino nel suo corpo per grande danno alle anime e a grande danno all’evangelizzazione del mondo”.
Leggendo le parole di Burke il pensiero che mi è venuto in mente è stato : che dirà Lorenzo Cuffini visto che io avevo fatto – contemporaneamente ma indipendentemente – una osservazione similare ?
E quando io denunciavo la attuale sempre peggiore papolatria,come al solito su questo blog sono stata definita “nemica de Chiesa”.
Ma ormai siamoabituati alle giravolte.
Come quella sui migranti.Fino a ieri si predicava l’accoglienza senza se e senza ma. perche la carita’e’piu importante della Legge,,ora ci si ricicla come araldi della prudenza e della legalita’ nella gestione dei migranti
Contrordine,compagni!
Una giravolta di 180 gradi ed opla’….si sostiene il contrario di quanto si e’sostenuto fino ad ieri.
C’ e ‘ una bella differenza tra dissentire su alcune questioni e denigrare sistematicamente, insultando, dando al papa del satana. Burke a confronto di alcuni frequentatori di questo blog e’ un papolatra. Al papa va comunque dovuto rispetto pur nel dissenso e riconoscimento del suo ruolo.
La papolatria forse era più diffusa ai tempi di Giovanni Paolo II.
Ma se ne parlava poco.
Ora però cosa succede?
Coloro che non condividono alcune prese di posizione di Francesco, accusano quelli che stanno dalla sua parte di papolatria. Se stai con papa Francesco sei un papolatra. Questo è un uso manipolatori o del termine che vuole dare maggior forza alle proprie posizioni squalificando in partenza l’interlocutore che sta dalla parte del papa. Non accetto lezioni da chi si comporta così.
🙂
Credo che “di che cosa dirà Lorenzo Cuffini ” credo che tu sia il solo ad interessarti, caro Beppe Zezza.
Comunque, rispondo alla tua curiosità.
Dico che Burke ha scoperto l’ acqua calda.
Scoperta che, evidentemente, aveva ritenuto superfluo consegnare ai posteri sotto il pontificato, per esempio di Benedetto: e giustamente, data la ovvietà della esternazione.
Resta il fatto che quello che il mantellato cardinale estrena in questo caso , non ha nulla a che fare con la becera infamia con cui Bergoglio è trattato da una serie di rancorosi nanerottoli con la bava alla bocca del mondo cattolico ( nanerottoli è detto rispetto alla loro rilievo nullo).
Una quantità di accuse ingiuriose, infamanti e completamente propagandistiche, cioè non documentate e basate su assunti diffamatori e ineistenti,di cui, per non far nomi , ci sono rigogliosi esempi anche su questo blog: le parole restano, altroche se restano.
E provano, altroché se provano.
Maria Cristina Venturi corre a infilarsi addosso il costume di Viola Mammola per poterselo stracciare fragorosamente davanti al fatto di essere stata definita ” nemica della Chiesa”.
Certissimamente quello che lei ha scritto e continua a scrivere qui la qualifica così: nemica dell Chiesa cattolica.
Non certo per la somarata della papolatria inesistente, ma per tutto il molto resto.
Se desidera un riassunto, quando vuole.
🙂
Difficile credere che le quotidiane omelie a santa Marta non siano insegnamento papale e dunque insegnamento ufficiale della Chiesa.
In esse, al di là di qualche parola detta su un aereo che lo riporta a casa, risuona chiarissimo il pensiero di papa Francesco e la dottrina del suo ministero.
L’intento di Burke è più che evidente, in linea col suo orientamento conservatore, volto a creare divaricazione, ovvero divisione, tra il Papa e i fedeli che ne condividono la linea pastorale.
Parlare di papolatria è pretestuoso e mistificatorio. E Burke lo fa con un preciso intento accusatorio nei confronti di chi approva le parole del Papa.
Mi meraviglio che qualcuno, forzando un po’ le cose, condivida quel che qualcun altro ha detto con lo scopo non certo nascosto di sostegno alle parole di Burke.
Quanto al fatto che la questione del papa sia enormemente sopravvalutata, concordo da tempo immemore con Luigi.
L’ho sempre trovata un bell’alibi per non occuparsi di altro da se stesso
che è l’unica cosa che uno dovrebbe fare.
Si capisce poi che le ragliate sul Papa non possono essere ignorate, e via, parte la giostra.
Beppe,
‘io avevo fatto – contemporaneamente ma indipendentemente – una osservazione similare ?’
quindi smentisci ufficialmente che il cardinale sia il tuo portavoce? 🙂
caro Salvi le arrampicate sugli specchi lasciano il tempo che trovano, non crediate che persone che trattate da idioti siano idiote e non abbiano memoria Beppe Zezza si ricorda benissimo e io mi ricordo benissimo.
Quanto a Burke lo.hanno trattato pubblicamente coi peggiori insulti compreso quello.di “Vermilinguo”,da parte di padre Spadaro.
Non fate gli. innocentini caro Salvi,gli equidistanti,i corretti, quellibuoni che si distinguono dai “cattivoni ” tradizionalisti.
Rispetto piu’ Victoria Boe che rivendica coerentemente la sua assoluta devozione a ogni parola che esce dalla bocca di Bergoglio e la suaacredine contro oBurke e i tradizionalisti ai finti ” democristiani”chepretendono di dare un colpo al cerchio e uno alla botte.
Acca’nisciuno e’fesso ,diceva Toto’
Le ultime giravolte ecclesiastiche,da togliere il sostegno papale ,finora assicurato, a Maduro e al.suo regime ,a dare l’appoggio al governo Gentiloni nella stretta sui migranti, finora invitati all’accoglinza indiscriminata e senza limiti, mostrano a tutti l’opportunismo che guida questi pastori.
Altro che principi!E’la realpolitik in tutto il suo squallore.
Forse ilcalo.drastico dell’8 per mille ha la sua parte.
Il tuo intervento si qualifica da solo. Tu sei Francesco fobica e Burke e’ rispetto a re un papolatra.
E’ sei anche cattiva perché insinui motivazioni economiche nelle posizioni papali. Questo non è dissenso e’ odio.
a Enrico Usvelli
si. smentisco UFFICIALMENTE che il card Burke sia il mio portavoce (come anche che io sia il suo!) ( non so come si inseriscano gli emotikon da un desktop! fate conto che ce ne siano cinque che si esprimono in una fragorosa risata )
Caro Salvi
Poiche’,Lorenzo Cuffinii mi ha dato del “somaro” e tu dici che sono “cattiva”penso che per par condicio anche io posso dire qualcosa su di voi,o il diritto all’insulto e’solo vostro?
Saro’moderata ,caro Salvi, usando parole evangeliche:
Ipocriti,razza di vipere,sepolcri imbiancati.
Il Burke che adesso “condividete”lo avete insultato fino ad ieri! Lo avete boicottato ,, demonizzato,emarginato, il papa lo ha spedito a Guam!Ma avra’mai fine la vostra ipocrisia ? NE abbiamo piene le scatole della vostre “misericordia “a senso unico e delle vostre quotidiane menzogne ricoperte dallaglassa dolciastra di buonismo.
Siamo sull’orlo di una scisma e voi giocate ai “buoni”e “cattivi”.Signora Maestra la Venturi e’cattiva,hadetto male del papa! Signora Maestra noi invece siamo buoni!
Ma dai,Andrea Salvi,siamo seri.
Davanti a Cristo,come se fossi il giorno del Giudizio ti dico:siamo seri!
“Siamo sull’orlo dello scisma”: queste parole, forti, esprimono bene perché l’espressione “papolatria” è più sentita oggi, di fronte ad un pontificato rivoluzionario e conseguentemente “divisivo”, che ai tempi di San Giovanni Paolo II.
Si sta sottovalutando il dissenso nei confronti dello stile imposto da Bergoglio al ministero petrino e ad alcune sue scelte innovative nella guida della Chiesa. Non si tratta solo di quattro gatti integralisti o tradizionalisti, liquidabili con la parola “misericordia”. Avete gli occhi?
Burke non mi e’ mai piaciuto. Anche istintivamente per il solo fatto che nel 2017 si mostri in cappa magna…
Detto questo ribadisco che per quel che dice, rispetto a MCV, appare un papolatra
Se poi qualcuno vuole fare uno scisma, se ne assumera’ la responsabilità come e’ successo nel passato.
Di fronte a Dio e di fronte agli uomini
Ah certo Burke e’ stato mandato a Guam perché papa Francesco sapeva che Kim sarebbe stato in grado di bombardare l’isola. Sto aspettando che qualcuno pubblichi le recondite machiavelliche intenzioni del nostro papa. Sarebbe tutto perfettamente in linea con quanto qui ci e’ stato propinato in questi mesi fino alla nausea
E a me non sono mai piaciuti i gesuiti, quindi?
Il punto non è minacciare uno scisma per dare forza a un capriccio, ma avere gli occhi abbastanza aperti per rendersi conto che ci sono divisioni sempre più profonde e la figura del Papa è sempre meno segno di unità nella Chiesa.
Lo dico in modo polemico, perché in questo blog funziona così, ma anche con dolore e con la speranza che le cose possano presto migliorare. Aprire gli occhi e pregare.
Per Salvi
L’uso della cappa non è mai stato abolito, è facoltà dei vescovi e cardinali utilizzarla nelle proprie diocesi per le feste solenni o eventi degli di nota.
Non è indegno usarla. E’ indegno invece, e inqualificabile, che un figlio della Chiesa non riconosca il senso profondo, rituale, sacrale, insito nella foggia e nei colori dei paramenti liturgici che rimandano ad altro e sono necessari per la Celebrazione proprio come le candele,i fiori, il sacro crisma, l’incenso, il pane e il vino – Lo stesso Cristo aveva una tunica senza cuciture, e le cronache dell’epoca raccontano che quel tipo di tunica era una roba per ricchi, di gran pregio, che non tutti potevano permettersi se non i sacerdoti.
Andre Salvi , ma credi veramente che sia un vezzo,una forma di snobbismo, uno schiaffo alla povertà, una passeggiata di salute indossare una cappa con una coda che supera i tre metri ?
Forse pensi che sia di seta, o di raso, o di organza georgette. No! E’ di LANA DI CAPRA, pesante, pesantissima, è un purgatorio indossarla caro Andrea. IO ho visto cardinali portarla in piena estate….e mi si accappona la pelle al solo pensiero di cosa si potesse sentire sotto quella montagna di lana, e neppure troppo raffinata anzi, abbastanza irta pungente e rossa come il sangue.
Burke non è il papa, sia chiaro. Se a te non sono simpatici i gesuiti, il papa rimane comunque anche il tuo papa mentre Burke e’ uno dei tanti cardinali. Non hanno lo stesso ruolo nella Chiesa. Se non riconosci il papa come papa ti poni di fatto fuori dalla Chiesa, anche se non sei stato scomunicato.
Sulla scisma, beh, mi sembra evidente. E’ evidente che la Chiesa è dentro il vortice di uno scisma e il Papa, sempre più isolato, mi sembra lo dimostri .
Penso ci sia un piano massonico alla base di tutto, ne parlarono tutti i papi, almeno fino a Benedetto XVI. Ma a quanto pare, Bergoglio lo ignora.
Senza dubbio è un argomento terribile, che mette in luce profonde spaccature all’interno della Chiesa : aspra battaglia tra fazioni.
Uno strano, minaccioso presentimento aleggia. E mentre, frattanto, noi cattolici discutiamo litighiamo tra noi, non ci accorgiamo che sulla Via Appia in direzione della Urbe, una figura curva, stanca, passo lento s’intravede da lungi
Presi da curiosità ci avviciniamo e, in silenzio, ne seguiamo il passo. Sarebbe impossibile per noi non riconoscere quel volto affranto. Allora, prendendo coraggio, con una sola voce gli domandiamo:
-Domine, quo vadis? «Signore, dove vai?»- ed egli risponderà
– Romam, ut iterum crucifigar «A Roma, per essere crocifisso una seconda volta»
“Detto questo ribadisco che per quel che dice, rispetto a MCV, appare un papolatra”
Ma che “papolatra”! Quello è un gran furbone.
Vuol dare a vedere, apparentemente, che c’è differenza fra il Bergoglio-papa e il Bergoglio-uomo, che c’è una dicotomia come se fossero due persone distinte.
Peccato che non ci sia una terza persona a formare una nuova santa Trinità.
Solo gli ingenuotti possono credere ad una simile gigantesca fola.
O solo quelli che amano i compromessi e vogliono la moglie ubriaca e la botte piena.
L’intenzione di quel cardinale ha doppia valenza neanche tanto occulta, secondo me:
1°) dire e ribadire che la Chiesa è quella del Cristo e non di un papa qualsiasi, specie se non è impalcato su una cattedra.
Sottinteso: non badate alle “stupidaggini” che questo Papa dice, perché il Magistero non è rappresentato da lui. Francesco non insegna niente di essenziale.
2°) La Chiesa vera è quella della Tradizione.
Sottinteso: chiunque si presenti come un innovatore fa un buco nell’acqua.
Mia lettura: La Chiesa legittima è, secondo Burke, quella medioevale e tridentina, fissa, immobile,ingessata, imbalsamata in saecula saeculorum.
In realtà, il buco nell’acqua lo fanno quelli che ragionano come lui, che sono fuori del tempo, hanno la mente chiusa, temono le novità, sono convinti che la Chiesa abbia incorniciato, con caratteri in oro fino, delle regole atemporali da seguire per convincere sé stessi di essere dei buoni cristiani, e tutti gli altri sarebbero dei cristiani per modo di dire, atipici o addirittura eretici.
Papa Francesco, ad onta di quel che possono pensare Burke e compagnia, sta svolgendo il suo incarico in modo eccellente mostrando al mondo intero che la Chiesa deve avere come riferimento solo ed esclusivamente il Vangelo del Cristo e deve essere al servizio dei fedeli, soprattutto di quelli più deboli. Nessun potere, nessuna autoreferenzialità, nessun attaccamento al danaro, nessun respingimento di chi professa un’altra religione. Per promuovere e diffondere la fede nel Dio di Gesù Cristo, si deve andare al cuore del Vangelo. Questo sta dicendo a gran voce papa Bergoglio, e sta dando l’esempio in prima persona.
Ed è questo che gli ha conquistato da subito la simpatia e l’affetto della maggior parte dei fedeli, suscitando nel contempo la malignità, anche invidiosa, di chi lo vede troppo al di sopra di sé.
Lui è arrivato nel momento giusto e ha già lasciato un bel solco nella storia della Chiesa.
Mi si dica pure che sono “papolatra”, ma io, al di là di un termine orrendo per le mie orecchie, sostengo convintamente che un papa così lo si aspettava da gran tempo.
Dello scisma sommerso chi se ne importa? A ben vedere, nella lunga storia della Chiesa di scismi sommersi ce ne sono sempre stati.
Per Andrea
Tu sai che sono romana, e Roma con i Papa ha sempre avuto un rapporto di grande confidenza e amore, ma non si è mai risparmiata feroci critiche e aspri conflitti. Tanto che le pasquinate iniziate attorno al 1509 , compresi i sonetti, sono arcinote. Fustigare i Papi era quasi un dovere. Immagina se un Giulio III Del Monte potesse passare inosservato,o un Urbano VIII Barberini (1623-1644) fino al 1938 quando Roma ospitò per la prima volta Hitler furono affisse intere facciate di pasquinate.
Criticare un papa non significa porsi fuori, non ci si pone fuori, ma si esercita un diritto sacrosanto. Molti Papi caddero nell’eresia . Penso a Papa Onorio (eresia monotelita. condannato dal Sesto Concilio Ecumenico ) Papa Virgilio (537), anche lui condannato dal V concilio . Papa Giovanni XXII e molti altri.
Come giustamente fa notare Luigi, concorde con quanto afferma il Cardinale Burke, il Papa non è Cristo, ma è il suo Vicario e noi , uniti alla Chiesa tutta gerarchicamente costituita, abbiamo il dovere di vegliare affinché la mistica nave, che nel corso di duemila anni di storia ha affrontato bufere e tempeste, continui impavida il suo cammino fino al ritorno glorioso del Re dei Re.
Detta così possiamo anche essere d’accordo, ma dire che Francesco cambia idea per via del calo dell’8 per mille e tante altre cose simili che qui sono state dette la ritengo tutt’altra cosa. Inaccettabile. E qui non c’entra la papolatria. E’ denigrazione sistematica. Calunnia.
Ma tornando all’incipit, il collega di Luigi Marco Tosatti che si distingue perché nel suo blog posta contro papa Francesco un articolo si’ e un articolo sì, ha recentemente consigliato la lettura di un romanzo “Il padrone del mondo” di Robert Hugh Benson.
Non si è accorto che e’ stato recentemente pubblicato in una collana del Corriere intitolata all’incirca “i libri preferiti da papa Francesco.”
Una gaffe? Una convergenza inconsapevole?
Comunque curioso
Nell’ultimo dibattito Accattoli- Rusconi al quale ho assisrito uno degli argomenti che sono stati trattati è stato proprio il fatto che Jorge Bergoglio, papa Francesco, esprimesse tramite i media delle sue idee personali. Rusconi lo criticava, perché – diceva – siamo abituati a che le parole di un papa siano sempre poche, meditate e perciò investite della autorità del ruolo; Accattoli invece lo accettava alla luce del nuovo modo, meno “sacrale”, di esercitare il ministero petrino – che considerava una novità positiva di questo pontificato.
Per questo, credo, ha iniziato questo thread dicendosi d’accordo – in questo – con quanto detto da Burke.
Possiamo dirci d’accordo con Accattoli? che il considerare positivamente o negativamente il fatto che papa Francesco esprima delle idee personali è cosa “opinabile” e non sia, di per se’, indice di essere “scismatici”?
Attribuire i recenti “aggiustamenti” delle posizioni politiche espresse dal Vaticano ai soldi dell’8 per mille e l’intervento di Burke a una sottolineatura che c è una chiesa “vera” distinta da quella di papa Francesco sono entrambi sintomi di quello che i francesi chiamano un esprit mal tourne’ , cioè di prevenzione di chi esprime quei giudizi.
Direi a Claudia Floris Leo di pensare intanto al dovere, che vederi primario, di non rovesciare il proprio pitale maleodorante tutti i santi giorni sulla mistica nave e su chi la conduce.
Cosa che anche oggi, maldestramente contorcendosi, non ha evitato di fare.
Quanto agli scisma ci vuole bene altro che una frase buttata li in un tour di conferenze.
Poi: chi vuole andare dalla parte opposta rispetto alla Catholica può farlo in qualunque momento.
Bon voyage.
“Uno strano, minaccioso presentimento aleggia”.
Veramente aleggia solo l’aria pesante che sporgono intorno coloro che fanno le ben note osservazioni.
Che ha un semplicissimo nome:puzza.
Nessuna contorsione Cuffino, anche se ho un fisico invidiabile che mi consentire finanche la danza del ventre.
Non si contorca lei piurrosto, che rischia sta rischiando l’ulcera tanto il travaso di bile trasborda dal monitor…stia calmino Cuffino…
E’ tutto così talmente chiaro, ma così chiaro e limpido di ciò che sta succendo, che c’è ben poco di cui contorcersi.
Non sa neppure il significato di Chiesa il Cuffino, il mistero che sottende questo straordinario “Sacramento di Salvezza” per lui è …una sorta di protettorato, un’associazione , dove si deve tacere, per non urtare il gran maestro: concezione tutta massonica che mi fa orrore. …
La Chiesa, se lo metta bene in testa, non è sua Cuffini, né mia, e neppure del Papa da poterne disporre a piacimento, è nvece di Cristo e in quanto battezzata con tanto di mandato di Catechista ricevuto per ben due volte da mons. Ruini in San Giovanni i Laterano e in questo senso è anche MIA e, in Cristo, sono libera di dire quello che penso…
Peggio del peggio del peggio.
Voglio sperare che ti astenga dal dare del falso e dell’eretico al Papa nella tua funzione di Catechista.
L orrore provalo per una qualunque delle cose che rovesci qui sopra “contro”. Ne hai da esaurirlo.
Anche usare tre volte il termine massone e gran maestro in due commenti in modo da schizzare comunque un po di melma della calunniaccia che si azzecchi a chi di dovere è tutto tuo.
Altroche Pasquino.
Tu sei una banalissima calunniintrise della Chiesa. …pardon, mistica nave.
Rispetto a Lc. 22,32 (…e tu conferma i tuoi fratelli) la richiesta delle preghiere eucaristiche postconciliari, fedelmente non accettate dai lefevriani in nome della devota libertà critica propria dei romani pasquinari – è meno papalista: conferma nella fede e nell’amore la tua Chiesa…il nostro papa…e tutto il popolo redento”. Al Papa – sulla base della promessa e della preghiera del Signore – chiediamo di essere confermati in ciò in cui ci mantiene anzitutto il Signore. E analogamente: preghiamo che la Chiesa sia perfetta nell’amore (immagino: sostenuto da perfetta fede) in unione con il Papa.
Fin qui la nostra identità di cristiani che si esprime nella preghiera autentica e autenticata da secoli di fedeltà – mutabile nelle forme, nelle lingue e riti liturgici – alle parole del Signore.
Poi si vede che ogni papa ha la sua fede, che è quella della Chiesa, la sua cultura e la personale lettura della storia in cui si vive e così trova e propone il suo “stile” nel confermare i fratelli nella fede.
Che si possano distinguere modalità, opportunità, quantità e qualità (e inutilità) di singoli o reiterati interventi dei papi non ce lo deve venire a insegnare oggi, con l’infallibile sicumera di chi scopre l’acqua calda, il cardinale Burke (a proposito: la scelta di fare cardinale un vescovo è atto infallibile di governo o è valutazione di politica complessiva ecclesiastica di un papa? o è atto infallibile solo se lo compie papa Wojtyla o papa che gli assomigli?). In anni ’70 – ero in formazione come religioso e prete – mi sono trovato a destare scandalo per avere gridato pubblicamente che non si doveva fare caso in nessun modo agli angelus di Paolo VI (ed erano “angelus” ben meditati, che han fatto scuola). Erano “magistero della domenica” – ritenevo, sbagliando.
Sottoscrivo – quindi – le parole dette sopra in tutti gli interventi da Andrea Salvi.
Ogni papa ha avuto i suoi “cultori” e i suoi oppositori, capaci (come sembra di vedere adesso) di essere anche calunniatori. E mi spiego anche con un esempio. Quando il 30 marzo 2006 in un calibratissimo intervento al convegno del partito popolare europeo papa Benedetto ha affermato che “la Chiesa presta particolare attenzione ai principi che non sono negoziabili” e tre questi (“che non sono verità di fede ma illuminati dalla fede”) ne emergono – per lui – tre, il Papa ha parlato “come uomo che è papa o come papa che è vicario di Cristo”?. Io so che ci sono valori di fede e di ragione; ma “i principi non negoziabili” sono una traduzione politica (chiesta a dei politici “popolari” più che cristiani) di tali valori, discutibile, offerta legittimamente, e illegittimamente manipolata, in un preciso contesto storico. Nel 2006 i papolatri sono quelli che si scandalizzano di me che prendo le distanze – umilmente – da questa formulazione “politica”. Nel 2017 il papolatra (eretico) sono io, contento che papa Francesco non usi questa formula, la cui noncuranza manda in bestia i superfedelissimi ad alcuni vescovi, che, dimentichi della loro trentacinquennale papolatria, scoprono, solo oggi, tutta la bellezza della volgarità e della sinfonia critica nella santa Chiesa di Dio. E che dire del “famoso fumo di satana”, finissima evocazione del grande Paolo VI in un testo di elegante valore letterario, diventato – agli occhi dei “papolatri d’occasione” – magistero ex cathedra sul diavolo, la rovina della Chiesa, la massoneria, i segreti di Fatima e il peggio immaginabile ?
I passi del discorso di Burke riportati da Luigi sono inequivocabilmente contro il Papa. La distinzione che lui fa tra l’uomo Bergoglio e il Bergoglio papa-vicario di Cristo è un sofisma inaccettabile, da respingere con determinazione, se si ha un minimo di serietà e di onestà intellettuale.
Lo scopo evidente di quelle parole è quello di contrastare questo Papa. E le conseguenze nefaste si sono viste anche in questo blog. Qualche frequentatore a cui non piace la figura di Francesco, ha subito cavalcato le parole del cardinale dicendo che è lecito fustigare il papa come ai tempi di Pasquino. Si tratta di quegli stessi critici che abbracciavano, e ancora lo fanno, con quattro e sei braccia i “valori non negoziabili” proclamati dal Papa emerito, strumentalizzandoli a piacere e perfino politicamente, dimostrando quindi, in pienezza, una faziosità indecente sulla base del proprio indirizzo conservatore e ideologico nella Chiesa.
Il cardinale Burke, per non parlare di altri cardinali allineati con lui, si è fatto promotore di ulteriore divisione nella Chiesa, e lo ha fatto in modo subdolo, pertanto ancora più ipocrita e colpevole. E allora una seria autocritica, con un bell’esame di coscienza di fronte a Dio e a Gesù Cristo, andrebbe fatta da chi parla di scisma sommerso. Lo scisma lo stanno provocando proprio quei cattolici, ecclesiastici e laici, che si scagliano contro Bergoglio.
Qualcuno poi ha parlato con grande soddisfazione di isolamento del Papa. Mi dispiace, proprio non è così. Finché Francesco avrà l’appoggio dei fedeli, quasi tutti, della Chiesa cattolica e anche di molti presbiteri intelligenti, il Papa non sarà isolato. E lui lo sa bene.
La conclusione è che in tempi di relativismo ognuno può pensare ciò che vuole,persino del Papa. È questo che mina l’unità e genera divisioni e conflitti, anche aspri.
Occorre che la gerarchia, cominciando proprio dal romano pontefice e dai suoi collaboratori, si faccia carico di questo problema e si impegni per unire i “vicini”, oltre che a costruire ponti e ad altre iniziative. In fondo non è questo il senso più profondo del ministero petrino? Eppure sembra proprio l’ultima delle preoccupazioni del Papa…
Ad Amigoni p Luigi
Ha perfettamente ragione. La papolatria non è un problema di oggi, ma di sempre.
In ogni generazione ci sono stati i “papolatri” che presentavano se stessi come la crema del cattolicesimo con grave danno alla diffusione della fede. Un “papolatra” è un “ideologo” non un uomo di fede. Ce ne sono in questo forum, ce ne sono stati al tempo di BXVI, di GPII, di PVI, di GXXIII, di PXII ( più indietro non vado, a motivo della mia età)
Beppe Zezza
La mia ipotesi che dietro la “svolta”della Cei sulla linea migrazionista ad oltranza sia stata dettata anche da preuccupazioni sul calo dei sostenitori non e’poi cosi’assurda.
Due giorni prima su Avvenire trionfava ancora la linea “galantiniana”con il direttore Tarquinio che spuegava che lOng che non volevano firmare il.codice avevano ragione a non farlo.
Due giorni dopo la svolta.Tutti i giornalisti oggi si affrettano a spiegarla,anche Luigi Accattoli parlando di un incontro segreto fra il governo italiano e la Segreteria di Stato Vaticana.
Sicurammente qualcosa e’successo.Che cosa non sappiamo.La mia e’un ipotesi come un altra:il calo drastico delle entrate col l’8per mille potrebbe aver suggerito ai vertici della CEIche una politica troppo radical ,troppo schierata,quale quella di Galantino,
non paga.
O tu pensi caro Beppe che ai vescovi italuani al di la’della retorica sulla “chiesa povera”sorrida l’idea che nel futuro le loro entrate calino ancora di piu’?
La cappa magna e’ un abito di origine rinascimentale.
Liturgicamente non ha nulla a che vedere con altri segni liturgici universali, senza tempo, come candele,i fiori, il sacro crisma, l’incenso, il pane e il vino.
I cardinali la portano di seta, tranne noi periodi di penitenza in cui e’ di lana.
Per essere precisi
A maria cristina venturi Che lo 8 per mille sia una preoccupazione per la Cei non ho dubbi, che la svolta di questi giorni sia dovuta a quello mi pare invece improbabile. È come chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati.
Questa storia degli attacchi a Burke perché in qualche caso indossa la cappa così come a suo tempo quelli a BXVI per le scarpette rosse mi provoca crisi di rigetto.
È un modo becero di attaccare gli avversari.
Potrà anche essere una “vanità”. ( ammesso che lo sia ) …. e allora? Quelli pericolosi sono i “vizi” nascolti o occultati.
Ma Burke non viene attaccato per la cappa magna!
La cappa magna e’ la ciliegina sulla torta.
E allora lasciatela perdere!