Sono contento del Sinodo che si apre domani e mi sono impegnato a scriverne ogni giorno in un blog che la rivista “il Regno” – alla quale collaboro da più di quarant’anni – lancerà tra poche ore con questo indirizzo: http://ilregno-blog.blogspot.it/. Reputo i due Sinodi, quello che si apre domani e l’altro che si farà il prossimo anno, un grande fatto, di collegialità e di aggiornamento, della Chiesa di Roma. Riuniti con il Papa ci saranno gli uomini più rappresentativi dell’ecumene cattolica: nelle due prossime settimane verrà vagliata in ampiezza la questione famiglia, per un anno verrà approfondita e in una nuova più vasta assemblea si trarranno le conclusioni. Da padre di cinque figli ringrazio il Papa d’aver avuto il coraggio di mettere il tutto della famiglia davanti agli occhi di tutta la Chiesa. Nei commenti le parole dette da Francesco durante la veglia per il Sinodo.
Sono contento del Sinodo che si apre domani
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L’odore degli uomini d’oggi. Già il convenire in unum attorno al Vescovo di Roma è evento di grazia, nel quale la collegialità episcopale si manifesta in un cammino di discernimento spirituale e pastorale. Per ricercare ciò che oggi il Signore chiede alla Sua Chiesa, dobbiamo prestare orecchio ai battiti di questo tempo e percepire l’«odore» degli uomini d’oggi, fino a restare impregnati delle loro gioie e speranze, delle loro tristezze e angosce (cfr Gaudium et spes, 1). A quel punto sapremo proporre con credibilità la buona notizia sulla famiglia.
Senza mai perdere la pace. Dallo Spirito Santo per i padri sinodali chiediamo, innanzitutto, il dono dell’ascolto: ascolto di Dio, fino a sentire con Lui il grido del popolo; ascolto del popolo, fino a respirarvi la volontà a cui Dio ci chiama. Accanto all’ascolto, invochiamo la disponibilità a un confronto sincero, aperto e fraterno, che ci porti a farci carico con responsabilità pastorale degli interrogativi che questo cambiamento d’epoca porta con sé. Lasciamo che si riversino nel nostro cuore, senza mai perdere la pace, ma con la serena fiducia che a suo tempo non mancherà il Signore di ricondurre a unità.
Povera e amica dei poveri. Il nostro ascolto e il nostro confronto sulla famiglia, amata con lo sguardo di Cristo, diventeranno un’occasione provvidenziale con cui rinnovare – sull’esempio di San Francesco – la Chiesa e la società. Con la gioia del Vangelo ritroveremo il passo di una Chiesa riconciliata e misericordiosa, povera e amica dei poveri; una Chiesa in grado di “vincere con pazienza e amore le afflizioni e le difficoltà che le vengono sia da dentro che da fuori” (Conc. Ecum. Vat. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen gentium, 8).
Carità creativa. Possa soffiare il Vento della Pentecoste sui lavori sinodali, sulla Chiesa, sull’umanità intera. Sciolga i nodi che impediscono alle persone di incontrarsi, sani le ferite che sanguinano, tanto, riaccenda la speranza; c’è tanta gente senza speranza! Ci conceda quella carità creativa che consente di amare come Gesù ha amato. E il nostro annuncio ritroverà la vivacità e il dinamismo dei primi missionari del Vangelo.
E poi si dice che uno “stronca”…
Faccio un piacere a Luigi offrendo materiale per la sua raccolta sugli oppositori e stroncatori passando in rassegna alcune “chicche” del discorso di Bergoglio…
Ciliegina 1:
“convenire in unum attorno al Vescovo di Roma”
Sorvolando sul fatto che sembra la parola “Papa” per Bergoglio equivale a una parolaccia, si segnala come si possa fare a far finta, spudoratamente, di non sapere che, -dopo che nei discorsi lui stesso ha esortato a “non sprecare energie a contrapporsi“- altro che “unum”, domani scendono in campo due fazioni una contro l’altra armata, quella dei novatori/demolitori e quella dei conservatori…
Ciliegina 2
“dobbiamo prestare orecchio ai battiti di questo tempo”
La Chiesa al ritmo del “battito del tempo”…?!
Ciliegina 3
“il nostro edificio resterebbe solo un castello di carte e i pastori si ridurrebbero a chierici di stato”
A dire il vero il grosso dei preti è ridotto a “impiegati”, scrivania sedia e pc stile ufficio in Sacrestia…
e il Confessionale è sempre vuoto… si confessa (se il prete ha tempo) in “ufficio”… (ma forse il papa non lo sa, lui le visite in parrocchia le fa “annunciate”)
Ciliegina 4
“che i nostri padri hanno saputo superare con ostinata pazienza e creatività”
Creatività? Che vuol dire? Che se la “inventavano”?
Ciliegina 5
“Ci conceda quella carità creativa”
Creatività? Insiste…
E insisti pure tu…
Lo “Spirito del tempo“di hegeliana memoria guida la Chiesa bergogliana a. Lo storicismo e l‘immanentismo hanno preso il posto delle verita‘eterne e a-storiche. Lo Spirito dei tempi esige la comunione ai divorziati risposati e dunque bisogna inchinarci ai voleri dello Spirito dei tempi.
La dittatura del relativismo e‘ufficialmejte iniziata. Amen!
Caro Luigi, questo signore è molto peggio di quel t.d.G accompagnato cortesemente alla porta da te e da tanti altri. Te ne rendi conto? Prendi atto di questa verità.
Ciliegina finale
” rinnovare – sull’esempio di San Francesco”
Qui mi inc. ehm, mi arrabbio di brutto! San Francesco ha rinnovato, ma mai ha avuto intenzione di “innovare“!
E il rinnovamento di San Francesco è stato fatto in piena osservanza della fedeltà al Vangelo e alla dottrina della Chiesa! Vangelo che voleva si leggesse addirittura “sine glossa“! E tenga presente il papa che San Francesco è autore di numerose “Lettere“, e tra questa quella a “Reggitori di popoli“, dove chiede ai medesimi “dovete dare al Signore tanto onore fra il popolo a voi affidato“. Bene (male, molto male!), i “reggitori di popoli” sembra stiano approvando leggi e leggine che molto confliggono con il “dare al Signore tanto onore fra il popolo a voi affidato” e papa Francesco su questo tace da parecchio : Eutanasia bambini in Belgio: adozioni a coppie dello stesso sesso; matrimoni tra persone dello stesso sesso. Ora questo mi sembra che confligga molto con lo spirito e l’operato del Santo di Assisi…
Per non parlare poi della “Lettera ai fedeli”, in cui non è che usa toni leggeri e misericordiosi, ma ci va giù pesante…
Eh, siamo nell’epoca de “Liberté, égalité, creativité“
Una Chiesa che non ha piu‘il coraggio di dire semplicemente,che le cose fondamentali per l‘ essere umano non sono storiche ma ETERNE,che le verita‘fondamentali non cambiano con la storia che il messaggio di Cristo non e‘ storico ma sovra-storico,una Chiesa che non ha piu‘ il coraggio e la dignita‘di proporre un messaggio che va contro il mondo ma si lascia. assorbire ed omologar e. dalla mentalita‘ del mondo non n ha alcun senso di esistere.
A proposito, domani inizia la “Guerra nella Chiesa“.
Non si sa quanto durera. Un’unica cosa è certa: la vittoria!
Questo signore è talmente scorretto che preferisce mettere in evidenza, del discorso del Papa, i passaggi che non gli piacciono piuttosto che tanti altri che sono da sottoscrivere per la bellezza, la coerenza col Vangelo e la linearità che contengono.
In casa mia questo modo di fare è sempre stato chiamato “malafede”, quella che è volta a creare divisioni e inciampi. Il che proviene dal diavolo (colui che divide, appunto).
Ma lui che si professa difensore della verità cristiana, non conosce neppure le più piccole verità del Cristianesimo.
Vada retro,satana! Lei con tutte le ciliegine ( le consiglio di mettersele sulle chiappe).
( O forse gli si potrebbe consigliare di bere meno vodka, che lo rincitrullisce).
Discepolo, si metta d’accordo con il suo amicone e telefonate al Papa oppure mandategli un fax per dirgli come deve essere un papa e come deve parlare e quel che deve fare o non fare.
Vedrete che ve ne sarà grato.
A proposito… io non ho potuto seguire la diretta, ma chi ha potuto ascoltare dal vivo o via web, mi sa dire come era la voce del papa? Chiara o rauca? Mi premerebbe sapere se ha ancora la “laringite” o no…
Ma lasciamolo pure petulare, amici del “pianerottolo”: il “camerata” Ubi, più che un nostalgico, è un sopravvissuto.
Buona domenica.
Roberto 55
Cara Marillisa ma non vi definite chiesa del “dialogo“ e della misericordia?
E non siete. manco capaci dii dialogare senza insultare e di ascoltare. con rispetto chi jon la pensa come voi
Sai che ti dico cara Marilisacche il vostro dialogo e la vostra misericordia non. vale una minchia! Che siete solo chiacchere. distintivo ! Solo chiacchere e diestijtivo!
Ma quale dialogo e misericordia con chi sproloquia
e divide la chiesa?
Fatemi il santo piacere di smetterla di dire scempiaggini. Siete ridicoli.
Io mi rifiuto di dialogare con chi oltraggia il Papa. Non sono certo bigotta, ma non mi piacciono quelli che si divertono un mondo ad infangare la sua persona.
Toh, “Piombo&Moschetto, Cattolico perfetto” non sta più nella pelle per la guerra.
Gli consiglio un girettino presso l’ ISIS, così gli si snebbia un poco la cocuzza.
“il vostro dialogo e la vostra misericordia non. vale una minchia!”
La raffinata autrice di questo testo ha scordato la firma, giova ricordarla:
“A me , Maria Cristina Venturi, mi fa cagare questa caricatura della Chiesa del dialogo, questo papa mi sta sui coglioni.
Fine.”
“Domani scendono in campo due fazioni armate: quella dei novatori demolitori/ e quella dei conservatori.”
Come no: domani ci saranno anche gli asini che volano, le galline che fanno pipì, e le settimane con tre venerdì.
Forse l’umilissimo aruspice ne potrà trarre significanti presagi in termini della cantonata colossale che sta prendendo.
Domani succederà questo.
Da una parte un grande fatto, di collegialità e di aggiornamento, della Chiesa di Roma: con il papa che ha avuto il coraggio di mettere il tutto della famiglia davanti agli occhi di tutta la Chiesa.
Dall’altra un manipolo di facinorosi mestatori che si chiamano fuori dalla Chiesa,
convinti di essere una via di mezzo tra Santa Caterina da Siena e Giovanni il Battista , mentre son solo palloni gonfiati di sé.
Dice: Vittoria!
Ma qua vittoria, e vittoria de che?
Nun c’è stà partita propijo.
Cinque di ottobre 2014.
Che bellissima giornata!
Riecheggia un altro ottobre, l’11 di 52 anni fa, e riecheggiano quelle parole provvidenziali :
GAUDET MATER ECCLESIA quod, singulari Divinae Providentiae munere, optatissimus iam dies illuxit, quo, auspice Deipara Virgine, cuius materna dignitas hodie festo ritu recolitur, hic ad Beati Petri sepulcrum ecc ecc ecc.
Davanti ai gufamenti, ai rosicamenti, ai foschi presagi, e agli strilli scomposti,va da sé che ne riecheggiano anche altre:
“….Alcuni che, sebbene accesi di zelo per la religione, valutano però i fatti senza sufficiente obiettività né prudente giudizio. Nelle attuali condizioni della società umana essi non sono capaci di vedere altro che rovine e guai; vanno dicendo che i nostri tempi, se si confrontano con i secoli passati, risultano del tutto peggiori; e arrivano fino al punto di comportarsi come se non avessero nulla da imparare dalla storia, che è maestra di vita, e come se ai tempi dei precedenti Concili tutto procedesse felicemente quanto alla dottrina cristiana, alla morale, alla giusta libertà della Chiesa.
A NOI SEMBRA DI DOVER RISOLUTAMENTE DISSENTIRE DA CODESTI PROFETI DI SVENTURA CHE ANNUNZIANO SEMPRE IL PEGGIO, QUASI INCOMBESSE LA FINE DEL MONDO.”
Tra du’anni, ce se rivede.
Facile (e persino doveroso) dissentire dai “profeti di sventura” dopo averne fatto la caricatura. È un giochino che piace un po’ a tutti (si fa uno scemo e poi si dice che è scemo), però dispiace che in quell’occasione tanto solenne vi si sia lasciato andare anche un così pio e benintenzionato pontefice.
Si dice, peraltro, che qualche anno dopo il suo successore, non meno pio e non meno sollecito del bene della chiesa, abbia esclamato: “col Vaticano II ci aspettavamo una primavera della chiesa e invece è arrivato l’inverno!”.
Quanto al sinodo, io il mio dovere l’ho fatto: ieri sera ho detto la preghiera allo Spirito Santo e ho acceso un lumino sul davanzale della finestra, come proposto dalla mia diocesi. Per quanto mi riguarda, penso possa bastare: non riesco ad appassionarmi molto a questa vicenda, non credo che sarà un Armageddon e, se proprio la devo dire tutta, presumo che passerà come tanti altri sinodi … Poi vediamo, intanto a ciascun giorno basta il suo affanno.
Francesco, Il papa che tace:
Si approva l’eutanasia dei bambini in Belgio e … silenzio!
Sui “matrimoni omosessuali” … silenzio!
Sulla fecondazione eterologa… silenzio!
Sulle adozioni concesse a lgbt… silenzio!
Riesce addirittura a tacere sul fatto di essere “Papa”, parola che gli deve sembrare una arolaccia.
E’ sulla buona strada per essere ricordato come: “Colui che fece ….. …. il gran silenzio”.
Questa è la “creatività” al potere. Io di mio non tacerò…
Non avrà detto Papa ma ha detto :”convenire in unum” che nei fatti….
E anche citare i profeti di sventura a mo’ di clava….
Essere nel mondo e quindi non fuori dal mondo, ma non appartenervi.
Mi auguro che da questo SInodo emerga questo bisogno di andare controcorrente, di essere pietra d’inciampo, di essere alternativi in un mondo occidentale sempre più omologato.
A proposito di letture: ho trovato in libreria il resto di De Certeau su Favre. DC e’ il teologo preferito di Francesco e’ il primo libro sul che leggo.
Molto bello devo dire stile morbido e sensibile (lontano da certe asprezze bergogliane) molti elementi in comune con Francesco.
Compresa l’attenzione agli angeli.
Credo che aiuti a capire un po’ di cose.
Buona Domenica
http://youtu.be/crPqaCgeGLA
Se posso permettermi, gentile Sara1: stia attenta con Michel de Certeau. Fa bene a leggerlo, ma lo maneggi con cautela, stando in guardia.
(Poi sulla faccenda delle letture preferite di Bergoglio sono sempre un po’ perplesso. Voglio dire, sembra che gli piacciano anche dei libri belli, ma non si capisce come li legga. Ad esempio, quando ho saputo che tra questi c’era il Padrone del mondo di Benson sono andato a rileggermelo e mi ha fatto una grande impressione, molto più che la prima volta. Però mi sembra che non abbiamo letto lo stesso libro, il papa ed io).
A proposito di “prestare orecchio ai battiti di questo tempo”,l’unica che mi fa venire in mente è questa
“Credo abbiam perso la testa
o soltanto perso di vista le cose più vere nel mare in tempesta e forse non basta.
ti confesso di avere paura e non mi era ancora successo
paura del mondo, di te e a volte di me stesso,
no no non passa.”
http://www.youtube.com/watch?v=05bZLLcDCQI
Buona domenica, buon pranzo buona masticazione buona deglutizione, buona digestione e, a seguire, buona d……… a tutti..
Mettiamola così Franti: ho letto Marx, Nietzsche e Bakunin posso “permettermi” De Certeau.
🙂
Al di là degli scherzi il libro è bello e molto più “ortodosso” di quanto mi aspettassi (nel senso che si pone l’accento sulla vicinanza di Favre al misticismo luterano ma anche sulla sua profonda discordanza).
Secondo me chiarisce parecchie cose.
Riguardo al padrone del mondo non l’ho letto (conosco la storia) però oltre De Certeau Bergoglio ama anche De Lucac e nel suo libro sull’ateismo mette in evidenza (forse quando parla di Comte non ricordo bene) come un cristianesimo che rimanesse solo come insieme di valori sganciati dalla “croce” perderebbe in poco tempo la sua fecondità con il rischio di tradursi in antiumanesimo.
(sottolineature simili del resto a quanto so si trovano anche in De Certeau: http://books.google.it/books?id=FtmGH5cb1cwC&pg=PA29&lpg=PA29&dq=de+certeau+cristianesimo+culturale&source=bl&ots=4mOq9aX9cy&sig=v1uvGWyiRzZ2dvcA6LlOnaontLg&hl=it&sa=X&ei=pgcxVOScNozuaNuGgugH&ved=0CDAQ6AEwAg#v=onepage&q=de%20certeau%20cristianesimo%20culturale&f=false)
Marx non è pericoloso.
Il più pericoloso e’ N. è una vera montagna da scalare.
“Anche noi, nel Sinodo dei Vescovi, siamo chiamati a lavorare per la vigna del Signore. Le Assemblee sinodali non servono per discutere idee belle e originali, o per vedere chi è più intelligente… Servono per coltivare e custodire meglio la vigna del Signore, per cooperare al suo sogno, al suo progetto d’amore sul suo popolo. In questo caso, il Signore ci chiede di prenderci cura della famiglia, che fin dalle origini è parte integrante del suo disegno d’amore per l’umanità.
Noi siamo tutti peccatori e anche per noi ci può essere la tentazione di “impadronirci” della vigna, a causa della cupidigia che non manca mai in noi esseri umani. Il sogno di Dio si scontra sempre con l’ipocrisia di alcuni suoi servitori. Noi possiamo “frustrare” il sogno di Dio se non ci lasciamo guidare dallo Spirito Santo. Lo Spirito ci dona la saggezza che va oltre la scienza, per lavorare generosamente con vera libertà e umile creatività.
Fratelli Sinodali, per coltivare e custodire bene la vigna, bisogna che i nostri cuori e le nostre menti siano custoditi in Gesù Cristo dalla «pace di Dio che supera ogni intelligenza», (Fil 4,7). Così i nostri pensieri e i nostri progetti saranno conformi al sogno di Dio: formarsi un popolo santo che gli appartenga e che produca i frutti del Regno di Dio (cfr Mt 21,43).”
( Dice: ma nun ce doveva stà ‘A GUERA ?!!)
Alè, il cardinale Baldisseri smonta tutto il magistero di Giovanni Paolo II (lo hanno fatto Santo per gabbarlo?): “son passati 33 (!!) anni, è roba superata (la Familiaris consortio). Ma siamo pazzi?? Buttiamo nel cesso tutto il Magistero di San Giovanni Paolo? so per certo che molte famiglie sono nate e hanno avuto (anche tanti) figli, anche grazie al suo insegnamento. Io sono tra questi.
Beh, fa piacere che ormai il sito Vatican Insider dia spazio solo agli interventi “progressisti”. Vedi:
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-36739/
E anche l’ineffabile Cacciasri dice la sua:
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-36740/
Ma al signore divorziato/risposato nessun prete ha fatto una catechesi, ma sì, anche sulla “croce”. Ma già non bisogna parlare di croce-sofferenza- tutto va ben…..
Ma Gianrinaldo, invece di correr dietro a ogni intervista & articolo , non si potrebbe ascoltare quel che dice il papa, tra ierisera, veglia, e oggi, omelia?
La Chiesa, GR, invece che tanta paccottiglia assortita?
“Francesco, Il papa che tace…” e via sproloquiando e gufeggiando.
Ma quando si deciderà, lei ,a farglielo sapere personalmente che un buon papa non deve tacere su certe infamie? Quando si deciderà ad indicargli la strada giusta?
Il Papa non aspetta altro: un vero cristiano, come lei crede di essere, che gli indichi come deve essere un buon papa.
A questo punto mi permetto di dire che questo Papa è ben più illuminato dei suoi predecessori. Per il semplice fatto che, a differenza di loro che provenivano da piccoli paesi, viene da una megalopoli dove è stato a contatto vivo con una umanità variegata che ha sottoposto alla sua attenzione tutti i problemi del mondo. Li ha toccati con mano, li ha vissuti, gli hanno dato la possibilità di riflettere bene facendogli capire che dalla vita vera si impara molto di più che dalla teoria di formule scritte e, soprattutto, che il Vangelo è aperto alla realtà di tutte le epoche. Bisogna saperlo leggere senza schemi mentali precostituiti. Bisogna superare le prescrizioni e i tanti comandamenti fatti da uomini. Il che non significa mettere da parte Gesù, tutt’altro.
Ci sono sulla Terra tantissimi altri Gesù (lo ha detto lui con buone ragioni) che devono essere guardati bene da vicino, toccati ed essere ascoltati. È l’ “odore” dell’uomo, appunto.
Invece tanti cristiani, con la testa e gli occhi sempre rivolti al passato, e nutriti di pagine e pagine di testi scritti, vogliono ritornare a quel passato lì, vogliono una Chiesa ingessata e fuori dal mondo, una Chiesa che vive di formule stereotipate, mentre lo Spirito Santo spinge in avanti la Chiesa che tanti vorrebbero blindata e incartata su sé stessa.
Chi diceva e dice che nel C.V.II c’era il diavolo, prendeva e prende un granchio grande come il mondo. Chi prevede che dal Sinodo giungeranno decisioni catastrofiche, non sa quello che dice. Preghi il Signore, oltre che per il Sinodo, anche per sé stesso, perché gli apra ben bene mente, occhi e orecchie.
Gianrinaldo
che in 33 anni la famiglia e la società siano profondamente cambiati è un dato di fatto. La Chiesa vuole rispondere a questi cambiamenti, non vuole buttare nel cesso TUTTO il magistero di GPII.
E poi perchè tutta questa attenzione solo ad un aspetto del problema? Oggi Tornielli ha scritto un bel articolo sui problemi delle famiglie nel mondo:
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-36734/
A questo punto mi permetto di dire che questo Papa è ben più illuminato dei suoi predecessori.
Ah, sì? E chi gliel’ha dato il permesso? Se l’è preso lei dall’alto della sua sapienza? Ridicola!
“A cosa è dovuta questa accelerazione?
«Adesso gli effetti della secolarizzazione esigono parole che non sarà facile pronunciare. Tutto si giocherà sul fatto che la tradizione possa essere modificata oppure no. È molto di più della consueta contrapposizione tra conservatori e progressisti. Il dato di fondo è ridefinire il comunque assai labile confine tra ciò che è tradizione e ciò che è principio. I cardinali che come il prefetto per la Dottrina della fede Müller si oppongono a qualunque cambiamento su famiglia e matrimonio sostengono che non si discute puramente di tradizione».
Di cosa si tratta?
«Per Müller e gli altri cardinali del no alla revisione della dottrina sono in ballo aspetti che la tradizione ha sviluppato sulla base della parola di Cristo. In pratica bisognerà stabilire se si rimane fedeli a Cristo modificando la tradizione su famiglia e matrimonio. È di questo che si dovrà discutere al Sinodo. Qui sarà il dibattito autentico. E anche la principale difficoltà. Personalmente auspico che emerga la posizione teologica del cardinale Walter Kasper. Ossia: ciò che decide è la misericordia. È una speranza per tutti. Fuori e dentro la Chiesa».”
A me pare che Cacciari colga bene il motivo del contendere. Cioè dice che i cardinali che si oppongono a facili aperture non lo facciano perchè lefebvriani ecc. ma perchè hanno compreso che c’è un nucleo profondo nel Vangelo che non si può toccare senza snaturarlo.
E condivido anche la sua speranza finale, va riscoperta la dimensione dell’amore che è al cuore della legge. Il che non significa buttare la legge, ma ridarle il suo significato più profondo.
Non lo fanno (non facciano) scusate.
Poi, resta per tutti noi, il nocciolo della questione vera.
Che, se non ci si da una mossa, qua, adesso, noi, coppie e famiglie sposate, a farci carico dei problemi e e delle sofferenze delle convivenze familiari e parafamiliari, delle coppie regolari e di quelle scoppiate; se non ci diamo una mossa noi a par capire ai lontani e ai distanti la bellezza e la novità del matrimonio, quelli che , nei fatti, la Familiaris Consortio la buttano nel cesso per davvero, siamo noi.
Ma veramente crediamo che dal Sinodo, se noi continuiamo al massimo a parlare di quello di cui parlerà il Sindodo, potrà discendere QUALUNQUE cosa, se non ci mettiamo nella cocuzza che quel qualcosa dobbiamo viverlo nei fatti noi?
L’avevo postata due giorni fa la riprendo:
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/al-centro-del-sinodo-identita-della-famiglia.aspx
“Il magistero vincolante è quello che riguarda la sacramentalità del matrimonio tra cristiani e la sua indissolubilità. In questo caso invece si tratterebbe di uno sviluppo della disciplina. I principii non possono essere cambiati, ma la loro applicazione in situazioni concrete e contingenti, la disciplina, può esserlo. Questa distinzione è molto importante. Non c’è un dogma su questo punto. C’è una disciplina importante ma che di per sé non si può considerare immutabile.”
Messa così personalmente condivido. (però devono avere il coraggio di chiarire bene cosa rende valido e indissolubile il sacramento più che aggirare l’ostacolo con un facile invito alla misericordia)
http://ilsismografo.blogspot.it/2014/10/vaticano-langelus-del-papa.html?m=1
A voi che state informati volevo chiedere: ma il papa e i vescovi, presi dall’impegno sulla discussione sull’acqua calda, si saranno ricordati che oggi, prima domenica di ottobre, a mezzogiorno c’è la “Supplica alla Augusta Regina delle Vittorie“? Sapete dirmi se l’hanno recitata?
Cosi, giusto per curiosità…
Supplica alla
Regina del SS. Rosario di Pompei
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Augusta Regina delle Vittorie, o Sovrana del Cielo e della Terra, al cui nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, o Regina gloriosa del Rosario, noi devoti figli tuoi, raccolti nel tuo Tempio di Pompei, in questo giorno solenne, effondiamo gli affetti del nostro cuore e con confidenza di figli ti esprimiamo le nostre miserie.
Dal Trono di clemenza, dove siedi Regina, volgi, o Maria, il tuo sguardo pietoso su di noi, sulle nostre famiglie, sull’Italia, sull’Europa, sul mondo. Ti prenda compassione degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita. Vedi, o Madre, quanti pericoli nell’anima e nel corpo, quante calamità ed afflizioni ci costringono.
O Madre, implora per noi misericordia dal Tuo Figlio divino e vinci con la clemenza il cuore dei peccatori. Sono nostri fratelli e figli tuoi che costano sangue al dolce Gesù e contristano il tuo sensibilissimo Cuore. Mostrati a tutti quale sei, Regina di pace e di perdono.
Ave Maria
È vero che noi, per primi, benché tuoi figli, con i peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù e trafiggiamo nuovamente il tuo cuore.
Lo confessiamo: siamo meritevoli dei più aspri castighi, ma tu ricordati che sul Golgota, raccogliesti, col Sangue divino, il testamento del Redentore moribondo, che ti dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori.
Tu dunque, come Madre nostra, sei la nostra Avvocata, la nostra speranza. E noi, gementi, stendiamo a te le mani supplichevoli, gridando: Misericordia!
O Madre buona, abbi pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri defunti, soprattutto dei nostri nemici e di tanti che si dicono cristiani, eppur offendono il Cuore amabile del tuo Figliolo. Pietà oggi imploriamo per le Nazioni traviate, per tutta l’Europa, per tutto il mondo, perché pentito ritorni al tuo Cuore.
Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia!
Ave Maria
Degnati benevolmente, o Maria, di esaudirci! Gesù ha riposto nelle tue mani tutti i tesori delle Sue grazie e delle Sue misericordie.
Tu siedi, coronata Regina, alla destra del tuo Figlio, splendente di gloria immortale su tutti i Cori degli Angeli. Tu distendi il tuo dominio per quanto sono distesi i cieli, e a te la terra e le creature tutte sono soggette. Tu sei l’onnipotente per grazia, tu dunque puoi aiutarci. Se tu non volessi aiutarci, perché figli ingrati ed immeritevoli della tua protezione, non sapremmo a chi rivolgerci. Il tuo cuore di Madre non permetterà di vedere noi, tuoi figli, perduti, Il Bambino che vediamo sulle tue ginocchia e la mistica Corona che miriamo nella tua mano, ci ispirano fiducia che saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in te, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, e, oggi stesso, da te aspettiamo le sospirate grazie.
Ave Maria
Chiediamo la benedizione a Maria
Un’ultima grazia noi ora ti chiediamo, o Regina, che non puoi negarci in questo giorno solennissimo. Concedi a tutti noi l’amore tuo costante ed in modo speciale la materna benedizione. Non ci staccheremo da te finché non ci avrai benedetti. Benedici, o Maria, in questo momento, il Sommo Pontefice. Agli antichi splendori della tua Corona, ai trionfi del tuo Rosario, onde sei chiamata Regina delle Vittorie, aggiungi ancor questo, o Madre: concedi il trionfo alla Religione e la pace alla Società umana. Benedici i nostri Vescovi, i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l’onore del tuo Santuario. Benedici infine tutti gli associati al tuo Tempio di Pompei e quanti coltivano e promuovono la devozione al Santo Rosario.
O Rosario benedetto di Maria, Catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo d’amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell’ora di agonia, a te l’ultimo bacio della vita che si spegne.
E l’ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del Rosario di Pompei, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti.
Sii ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra ed in cielo. Amen.
Salve Regina
“Ah, sì? E chi gliel’ha dato il permesso? Se l’è preso lei dall’alto della sua sapienza? Ridicola!”
Più che essere ridicola LEI è PATETICA.
Non l’ha ancora iniziata quella cura antipsicotica che le avevo consigliato?
Lo faccia al più presto perché la vedo brutta per lei.
“I “segni dei tempi” erano, per Gesù Cristo, i segni della crisi che preludeva all’avvento del Cristo Salvatore (venuto a “fare nuove tutte le cose” e a liberare il cuore dell’uomo dalla durezza e dal peccato, non a consacrare l’esistente). Si tratta dunque di una espressione con connotazione negativa (i segni dei tempi indicano ciò che non va, non ciò che bisogna seguire), non certo positiva, come invece la si è voluta spacciare negli ultimi cinquant’anni, forse confondendola con le “magnifiche sorti e progressive” a cui troppi “intellettuali” ancora credono.”(S.Magister)
Ipse dixit. Ovvero, ognuno interpreta a modo suo, a seconda di ciò a cui vuol credere.
Ma quando si decideranno a mandarlo via da “Repubblica” ?
Devono mandarlo via perché interpreta a modo suo?
Ridicola!
Illuso dal bel post di Luigi e dai suoi successivi spunti, scorro con un po’ di tristezza i commenti del Blog che fino a qualche tempo fa leggevo con interesse.
Comunque la si pensi, il Sinodo è una grande occasione, quantomeno per parlarsi faccia a faccia, in ricerca e ascolto reciproco. Invece di riflettere su questi temi, in direzioni positive o negative ma con argomenti e esperienze sincere, nei commenti invece si gioca tutto sulla polemica pretestuosa, lasciando da parte cuore e intelligenza per dar fiato al livore. Che peccato.
Mi chiedo se un blog possa difendersi da un uso così deprimente del suo spazio di libertà. Chissà se Luigi saprà trovare una soluzione….
Patetica e Idiota”!!!
Luigi
“Da padre di cinque figli ringrazio il Papa d’aver avuto il coraggio di mettere il tutto della famiglia davanti agli occhi di tutta la Chiesa”
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Concordo pienamente.
Ipocritamente questo argomento è stato messo sotto il tappeto per lungo tempo.
Come se nacondere, far finta di niente, ignorare, convivere con problemi vasti e complessi come per il caso della pedofilia risolvesse le sfide sempre più impegnative della società multi tutto.
Lo Spirito Santo ispirerà per il meglio i sinodali.
Come sempre mi rimetto alla sua volontà, qualunque essa sia.
“Ipocritamente questo argomento è stato messo sotto il tappeto per lungo tempo.
Come se nacondere, far finta di niente, ignorare, convivere con problemi vasti e complessi come per il caso della pedofilia risolvesse le sfide sempre più impegnative della società multi tutto.” (Nino)
Concordo in toto. I grandi e gravi problemi è vano accantonarli facendo finta che non ci siano. Restano anche se relegati in un angolo o sotto il tappeto, e vanno affrontati inquadrandoli bene,senza sfumature che li attenuino, se non si vuole che si aggravino ogni giorno di più.
Oggi la società è molto diversa da quella di vent’anni fa, e i suoi molti problemi esigono risposte nuove alla luce di un’attualità che non può essere travisata e considerata sempre come figlia delle tenebre. Gesù Cristo è nell’attualità, cammina con la Storia.
Nel campo della Chiesa i tanti conservatori, ecclesiastici e laici, vedono l’oggi inquinato da “peccati” di vario genere che necessitano di reprimende a suon di citazioni categoriche tratte dai sacri testi, e avulse dal più ampio contesto del messaggio evangelico.
Già li immagino i padri sinodali a contrapporsi facendo uso di citazioni di questo tenore.
Ma i “peccati” di cui molti parlano, non sono peccati; sono situazioni che devono essere lette con la massima obiettività alla luce di una realtà complessa che cambia molte cose. Alla luce di una umanità diversa da quella di vent’anni fa e , a maggior ragione, di duemila anni fa.
A Lorenzo Cuffini delle12:11: che mi invita, a non “correr dietro a ogni intervista & articolo , non si potrebbe ascoltare quel che dice il papa, tra ieri sera, veglia, e oggi, omelia?” mi permetto di rispondere seppur in ritardo, dovuto a un bel pranzo in campagna con la mia famiglia e fidanzati/e dei figli (eravamo in 12). E’ vero e non mi sono mai permesso di criticare quello che dice il Papa, che condivido pienamente nell’essenziale (casi mai non capisco certi silenzi). Ma DEVO, come cattolico, anche ascoltare quello che dicono i miei Pastori. E, scusate, quando leggo quello che dice il card. Kasper, da ultimo (e spero che taccia per un po’….) questa intervista: http://kairosterzomillennio.blogspot.it/2014/10/sinodo-intervista-al-cardinale-kasper.html
come cattolico, marito e padre, che si è formato all’insegnamento di S. GP II, mi viene da piangere. Come si può dire: “Passiamo alle convivenze. Sono o non sono un segno dei tempi?
«Lo sono e per questo la Chiesa deve annunciare la bellezza del Vangelo anche a chi non si sposa».
Include pure le unioni omosessuali?
«Non sono famiglie, ma, se vissute con serietà e fedeltà, hanno un loro valore».
Scusate, non vorrei essere frainteso. Non intendo dire che conviventi/omosessuali devono essere scacciati a calci dalle Chiese. Parecchi miei parenti e amici sono conviventi o sposati civilmente o divorziati-risposati. Voglio dire che a questi che diceva Kasper non basta annunciare, come Chiesa, la bellezza del Vangelo, così genericamente, ma annunciare la verità, la bellezza del disegno di Dio sull’uomo (maschio e femmina), sulla Famiglia Cristiana, tra uomo e donna, indissolubile, aperto alla vita ! Questa è la misericordia ! Non lasciare che l’uomo soffra lontano dal disegno di Dio. Ma questi Cardinali di Santa Romana Chiesa credono ancora nel disegno di Dio sull’uomo? O bisogna, come lascia intravvedere Baldisseri, “aggiornarla”cioè buttarla nel cesso ? Dopotutto se dalla Familiaris consortio sono passati 33 anni ed è ora di aggiornarla, figuriamoci dal Vangelo!! Dopo 2000 anni è obsoleto! Parole come “L’uomo non separi ciò che Dio ha unito” bisogna leggerle al passo coi tempi, con le famiglie allargate, matrimonio gay, ecc. Vero Baldisseri-Kasper?
Kasper ha detto che le unioni omosessuali non sono famiglia nonostante ciò se c’è serietà e fedeltà sono degne di rispetto.
Serietà e fedeltà mi paiono meglio di relazioni usa e getta no? E’ l’inizio di un percorso.
Difendere la famiglia non vuole dire disprezzare gli altri la stessa familiaris consortio tanto citata diceva:
” senza-famiglia
85. Ancora una parola desidero aggiungere per una categoria di persone che, per la concreta condizione in cui si trovano a vivere – e spesso non per loro deliberata volontà – io considero particolarmente vicine al Cuore di Cristo e degne dell’affetto della sollecitudine fattiva della Chiesa e dei pastori.
Esistono al mondo moltissime persone le quali, disgraziatamente, non possono riferirsi in alcun modo a ciò che si potrebbe definire in senso proprio una famiglia. Grandi settori dell’umanità vivono in condizioni di enorme povertà, in cui la promiscuità, la carenza di abitazioni, l’irregolarità ed instabilità dei rapporti, l’estrema mancanza di cultura non consentono praticamente di poter parlare di vera famiglia. Ci sono altre persone che, per motivi diversi, sono rimaste sole al mondo. Eppure per tutti costoro esiste un «buon annunzio della famiglia».
In favore di quanti vivono in estrema povertà, già ho parlato dell’urgente necessità di lavorare coraggiosamente per trovare soluzioni, anche a livello politico, che consentano di aiutarli a superare questa inumana condizione di prostrazione. E’ un compito che incombe, solidarmente, all’intera società, ma in maniera speciale alle autorità in forza della loro carica e delle conseguenti responsabilità, nonché alle famiglie, che devono dimostrare grande comprensione e volontà di aiuto.
A coloro che non hanno una famiglia naturale bisogna aprire ancor più le porte della grande famiglia che è la Chiesa, la quale si concretizza a sua volta nella famiglia diocesana e parrocchiale, nelle comunità ecclesiali di base o nei movimenti apostolici. Nessuno è privo della famiglia in questo mondo: la Chiesa è casa e famiglia per tutti, specialmente per quanti sono «affaticati e oppressi» (cfr. Mt 11,28).”
La famiglia non è un patrimonio geloso da difendere ma una ricchezza da donare.
“Parole come “L’uomo non separi ciò che Dio ha unito” bisogna leggerle al passo coi tempi… ”
Premesso che anche a me piacciono molto le famiglie unite, chiedo: non potrebbe essere che Gesù si riferisse ad una terza persona, al di fuori della coppia, che si frappone–il che avviene spesso– fra i due coniugi “separando ciò che Dio ha unito”?
Chissà per quale motivo si ritengono responsabili sempre i coniugi(lui o lei), e non si pensa mai ad un terzo che ha contribuito in prima persona allo sfascio.
Per me è soprattutto quella persona la responsabile della divisione. In un certo senso “ruba” uno dei due coniugi all’altro.
Se poi due si dividono perché, anche senza una terza persona, la loro unione è fallita completamente, non vedo nessun senso nel fatto che restino insieme formalmente. Non c’è nessun amore né spirituale né fisico, e allora dov’è il significato di tale unione? Neanche il Dio-Amore la capirebbe, a parer mio.
Marilisa abbiamo capito che non crede nell’indissolubilità del matrimonio, ci dia un po’ di tregua.
Lei, Sara1, avrà capito tutto, ma non ha capito che io replicavo a Gianrinaldo
Quindi, si faccia da parte, per cortesia.
Inutile sorprendersi, poi, se, ad esempio, Mattlar non ci legge più, nè se, per citarne un altro, neanche Francesco73 ci legge più, ed a tacere, poi, di tutti gli altri amici che in questi ultimi anni hanno lasciato il “blog”, anche, ritengo, a causa del “clima” qui creato da alcuni partecipanti.
Comunque, amica Sara, e visto che t’hanno ordinato di “farti da parte”, sappi che se passi per l’ultimo banco ci sarà sempre un'”ombra” per te (sperando tu non sia astemia ………).
Buona notte (ed una preghiera allo Spirito Santo perchè ispiri al meglio i Padri Sinodali).
Roberto 55
“Inutile sorprendersi, poi, se, ad esempio, Mattlar non ci legge più, nè se, per citarne un altro, neanche Francesco73 ci legge più, ed a tacere, poi, di tutti gli altri amici che in questi ultimi anni hanno lasciato il “blog”, anche, ritengo, a causa del “clima” qui creato da alcuni partecipanti.”
Scusi tanto, Roberto 55, lei che si stupisce tanto del clima qui creato da alcuni partecipanti, con evidente allusione alla sottoscritta, come reagirebbe lei di fronte ad un maleducatissimo ed insofferente “ci dia un po’ di tregua” ?
Con bacio sulla fronte a chi lo ha detto ? Non credo proprio.
Non sarebbe ora anche per lei di cercare di essere obiettivo e non di parte?
Le posso assicurare, a lei che viene qui solo a fine settimana e non legge i numerosi post dell’intero periodo settimanale, che colei che lei appella come “cara Sara” non è per niente quella santarellina che lei ritiene. Almeno, non nei miei confronti.
Sono disgustata dai giudizi partigiani che qui regnano sovrani. È troppo chiedere di vedere senza faziosità, le ragioni che inducono a replicare in un certo modo, per cui è fin troppo facile pontificare sul “clima” creato da certi partecipanti ? Come anche ha fatto stamane un certo Giuseppe S. che io qua non ho mai visto?
È troppo chiedere almeno una buona educazione pur nelle opinioni diverse ?
A parte il fatto che io ritengo che invece molti siano andati via per altri motivi.
Non lo ha prescritto il medico di restare nel blog vita natural durante.
Si faccia da parte, per cortesia.
A questo punto….
Ripeto (a Sara1) che non disprezzo assolutamente le “non famiglie”, ma dicevo che la Chiesa (tutti noi cattolici sposati e non, quindi, ma anche i Pastori del gregge) abbiamo il dovere di annunciare e testimoniare la bellezza del disegno di Dio sull’uomo, tra cui la famiglia cristiana, il matrimonio cristiano, le relazioni tra sessi e tra persone, l’amore al nemico ecc. ed è questo che non mi pare sia annunciato dal “partito” (ahimè…) di Kasper & co. Attraverso la “misericordia” e l'”accoglienza” (che certo che ci devono essere!) bisogna che questi sedicenti pastori annuncino la bellezza del disegno di Dio sull’uomo. Mi pare invece che NON si annunci la verità, ma che va tutto bene (divorzi, matrimoni gay, convivenze…). Il “chi sono io per giudicare?” (travisato completamente nel suo significato) viene usato per omologare tutto. La Chiesa deve avere il discernimento per dire la verità: “va e non peccare più”, ha detto Gesù, mica : ok continua a vivere così. per quqanto riguarda la citazione della Familiaruis Consortio, mi sembra che si riferisca a situazioni degradate di promiscuità e povertà che si riscontrano purtroppo in Sud america e Africa, ad esempio, dove ci sono situazioni “familiari” degradate (uomini con varie famiglie ecc.). Ma la Chiesa (vedi appunto la Familiaris Consortio, annuncia a loro e a TUTTI GLI ALTRI che vivono situazioni familiari degradate (non usiamo la parola irregolari…) il disegno di Dio sulla famiglia fondata sul matrimonio cristiano: Matteo 19,3-12. http://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Mt19,3-12&versioni%5B%5D=C.E.I.
Kasper ha parlato di serietà e fedeltà mi sembra normale che una relazione seria e fedele anche se non rientra nei canoni classici della famiglia possa essere guardata con rispetto se paragonata ad una sessualità più disordinata fatta di relazioni fugaci.
http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/vienna-wien-austria-14073/
C’era Benedetto allora e non mi pare Schönborn sia stato richiamato
Poi è vero che la FC si riferisce a situazioni di povertà materiale, ma anche a quelle di povertà spirituale, il senso è che la famiglia non è una ricchezza personale in cui rinchiudersi sentendosi superiore.
MI ricordo qualche anno fa tutta la discussione sul preservativo e Papa Benedetto. Il senso delle sue parole era: a volte ci può essere una sessualità così povera e degradata che anche usare un preservativo ” può essere il primo passo verso una moralizzazione, un primo atto di responsabilità per sviluppare di nuovo la consapevolezza del fatto che non tutto è permesso e che non si può far tutto ciò che si vuole”.
Si sa che alcuni pagano le prostitute di più per non usare il preservativo mettendo a rischio la loro vita.
In questo caso vanno lette le parole di Benedetto.
E così se io dico relazione seria e fedele mi pare che ci sia già una positività che chiede rispetto, perchè nella fedeltà c’è amore, prendersi cura e donarsi.
Così è sempre parso a me proprio perchè da Giovanni Paolo II ho imparato il rispetto verso questi valori.
Giuseppe delle 14,33 di ieri. Ti ringrazio d’aver segnalato ancora una volta la situazione deprimente del blog: io ce la metto tutta a indicare una linea di responsabilità, ma ben pochi mi ascoltano. C’è un uso terapeutico, o psichiatrico, del commento che sono ormai costretto a riconoscere: molti hanno bisogno di uno sfogo, o di una tribuna dove mostrare i muscoli. La scena è pietosa ma chi ha quel bisogno non se n’avvede. Spero che a loro l’esibizione di aggressività cui si abbandonano sia utile. Chi non vive quei tormenti porti pazienza. Sono sempre in attesa che entrino altre persone – oltre le già presenti – che vogliono semplicemente dire la propria opinione. E che siano anche capaci di non mordere tutte le volte che interviene un altro a loro inviso, anche se l’altro non le chiama in causa: sembra nulla, ma tanti non ci riescono.