Sono sensibile ai nomi e ascolto le cronache calcistiche per sentire Socrates che colpisce di testa, Julio Cesar, Caio Mario e Adriano che corrono di qua e di là. Portoghesi e brasiliani mi mandano in visibilio: Ricardo Quaresma e Cristiano Ronaldo. Simplicio più di tutti. Aldair e ieri Altair, Ze Roberto, Dida e Kaka, Zico, Dunga e Rivaldo, Revilinho, Robinho e Ronaldinho. Che vuoi di più.
Simplicio e Julio Cesar che corrono di qua e di là
13 Comments
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Edison Arantes do Nascimento, Pelè, o Rei!
Luís Nazário de Lima, Ronaldo, o Fenomeno!
Nella Formula1 il grandissimo Ayrton Senna da Silva: “Nada pode me separar do amor de Deus”.
Scusa Marco, io sono ignorantissimo di ogni sport – tranne che del ciclismo degli anni cinquanta-sessanta, quando tifavo per Gastone Nencini – ma vuoi dire Ayrton Senna aveva fatto suo il motto “Nada pode me separar do amor de Deus”?
Sulla tomba del grande Ayrton c’è la stupenda frase di san Paolo.
Non solo: Ayrton era un uomo di grande fede. Portava sempre con sé la Bibbia e prima di ogni GP ne leggeva un passo e pregava.
Memorabile il fenomenale giro di qualificazione al GP di Monaco (Montecarlo) 1991 in cui abbassò il record della pista di non so quanto con la sua McLaren. Tutti rimasero a bocca aperta! Senna dopo quel giro smise di partecipare alla qualificazione perché disse di aver avuto come un’esperienza mistica e temeva di non aver più la necessaria concentrazione per non farsi del male.
Roba da matti!!!
http://www.youtube.com/watch?v=UpgyG-qc4e0
Luigi: se ti piace il brasiliano e il portoghese arriva fino alla fine di questo. Dura 1 minuto e 15 secondi, tempo in cui Magic Senna ha fatto il giro di Interlagos!!!
Volta que deu a Senna a pole position no GP do Brasil de 1991. Narração de Galvão Bueno.
http://www.youtube.com/watch?v=HZlh1URTwgY&feature=related
Il nostro “padrone di casa” propone quest’oggi, a sorpresa, un argomento (il calcio, lo sport) che, confesso, solletica una tra le mie personali passioni.
Non so, in particolare, se Ayrton Senna (forse Marco può aiutarmi) appartenesse agli “Atleti di Cristo” (associazione, presente in America Latina, e, sopratutto, in Brasile, e composta da atleti e sportivi impegnati nel vivere la loro professione in costante comunione con Cristo e nel diffondere il messaggio evangelico anche in ogni possibile occasione delle loro competizioni), ma, certo, è possibile (e Marco, ripeto, se vorrà e potrà lo confermerà).
Vorrei, però, anche segnalare agli amici del “pianerottolo” la figura di Javier Zanetti, calciatore argentino da molti anni in Italia e “storico” capitano della “mia” Inter, ma, sopratutto, altleta di grande fede cattolica e di straordinaria generosità verso il prossimo: da anni, “el capitan” è impegnato nel finanziare iniziative di aiuto e di solidarietà verso i “ninos da rua” del Brasile ed i bambini poveri e gli orfani latino-americani e mi piace anche ricordare come sia stato il promotore della recente costruzione, presso il centro sportivo dell’Inter, ad Appiano Gentile, di una piccola chiesa dove giocatori, tecnici, dirigenti ed impiegati dell’Inter possono andare a pregare ed assistere anche alle Funzioni religiose.
Buona serata a tutti !
Roberto 55
Solo un dubbio, Luigi: ma di questo Revilinho dove hai letto ? Io, ti confesso, non l’ho mai sentito nominare.
Buona terza domenica di Quaresima a tutti !
Roberto 55
Salve Roberto!
Forse Luigi voleva scrivere Rivelino…Brasile anni ’70…ricordi?
Comunque tra …inho …gno..gno ci si puo’ mettere pure Mourinho, che non e’ brasiliano, ma che suona sullo stesso tono…portoghese.
Senza cattiveria, magari – tu che sei interista- gli puoi dire al Moratti che di buffoni e ballerine in Italia ne abbiamo gia’ abbastanza, manca solo di doverli importare! Sia chiaro che non sto parlando di meriti o demeriti sportivi, dell’Inter che gioca bene o gioca male.
Ci mancava solo il Mourinho x continuare a fare dell’avanspettacolo il metodo di lavoro e di comunicazione…!
AMARCORD
VAVA’, DIDI’, PELE’ (di Cichellero – Giacobetti)
CANTA IL QUARTETTO CETRA
Vava’, Didi’, Pele’
Tre brasiliani neri neri
come tre chicchi di caffe’
Sono Vava’, (Vava’)
Didi’, (Didi’) Pele’
Vava’, Didi’, Pele’
Ti fan ballar la nuova samba
segnando gol a tre a tre
Sono Vava’, (Vava’) -RITORNELLO
Didi’, (Didi’) Pele’
Nel magico Brasil
ogni domenica, che festival
scoppian nei cieli
fuochi artificial
sono felici come
fosse eternamente carneval
Vava’, Didi’, Pele’
Tre giocolier di cioccolata
del verde regno del caffe’
RIT…..
Nel Brasil c’e’ la macumba
tutti san cos’e’
Nel Brasil, Copacabana
tutti san dov’e’
Nel Brasil ci son tre maghi
sono questi tre
Vava’, Didi’, Pele’
RIT….X2
Nel magico Brasil
ogni domenica, che festival
scoppian nei cieli
fuochi artificial
sono felici come
fosse eternamente carneval
Vava’, Didi’, Pele’
Tre giocolier di cioccolata
del verde regno del caffè
RIT..X2
Beh, che devo dire? Anche Nino ha un merito ai miei occhi (non l’avrei creduto possibile): apprezza il quartetto Cetra. Magari anche Carosone?
Pigliate na pastiglia siente a mme.
Due meriti
Rivellino, certo: come no ? E’ vero, non c’avevo pensato: grazie, Mabuhay.
Piuttosto: ma Vavà era di colore (come pare dalla lettura della canzone del Quartetto Cetra: complimenti, Nino, per la “chicca” !) ? A me non sembra (però, non sono così vecchio di poter ricordare con precisione).
Buona domenica pomeriggio a tutti.
Roberto 55
P.S.: se, Luigi, il motivo della “fantomatica” cancellazione dell’editoriale di Galli Della Loggia – cambio completamente discorso – dal “Corriere” di martedì scorso (poi, in realtà, il “pezzo” è stato pubblicato il mercoledì successivo), era da ricercarsi in un “passo d’avvicinamento” verso le forze politiche di governo (lo abbiamo sospettato in molti), come, però, spiegarsi che pure oggi, sempre sul “Corriere”, lo stesso Galli Della Loggia “rincara la dose” verso il PdL ? Mah ! Tu, Luigi, che ne pensi ?
Roberto55 non ho un’interpretazione del fatto così pungente che meriti di essere detta. Poni che tra Galli Della Loggia e Ferruccio de Bortoli vi sia divergenza di opinione sulla materia e che il direttore abbia provato a moderare l’editorialista e questi abbia insistito e il direttore si sia adeguato. Non sono fatti importanti. Guidare un giornale è come guidare un’automobile: si sposta il volante di qua e di là con continui aggiustamenti.