Simon Pietro alle prese con quel gallo che canta nei secoli

Caravaggio, Rinnegamento di Pietro, 1609-1610: per introdurre la registrazione audio dell’ultima serata di Pizza e Vangelo nella quale leggemmo, dal capitolo 14 del Vangelo di Marco, lo smacco del primo degli apostoli che giura per tre volte “non conosco quell’uomo” dopo aver giurato a Gesù che era pronto a morire con lui. Nella registrazione si svolge anche una lettura di questa tela dell’ultimo drammatico Caravaggio; di un’immagine sul rinnegamento di Duccio di Buoninsegna, singolarmente acuta come presa interpretativa sull’episodio evangelico; e di una terza che prendemmo dalle Catacombe di Santa Domitilla, con l’importunissimo gallo issato su un pilastrino. Qui sotto il link alla registrazione audio, nel primo e secondo commento due testi del monaco André Louf sul rinnegamento di Pietro tratti dalla Via Crucis papale del 2004

2 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Su Pietro e il gallo la parola al monaco Andrè Louf. I testi della Via Crucis papale del 2004 furono composti per Giovanni Paolo II da Dom André Louf (1929-2010), belga, monaco cistercense della stretta osservanza. Quell’anno la via Crucis seguì lo schema biblico: qui di seguito la meditazione della quarta stazione, intitolata Gesù è rinnegato da Pietro e al commento seguente la preghiera composta dallo stesso monaco a coronamento della meditazione.

    MEDITAZIONE
    Dei discepoli in fuga, due tornano sui propri passi,
    seguendo a distanza la coorte e il suo prigioniero.
    Affetto misto a curiosità, forse; mancanza di consapevolezza del rischio.
    Pietro non tarda a essere riconosciuto:
    lo inchiodano l’accento galileo
    e la testimonianza di chi l’ha visto sguainare la spada nell’orto degli Ulivi.
    Pietro si rifugia nella menzogna: nega tutto.
    Non si accorge che così rinnega il suo Signore,
    smentisce le sue ardenti dichiarazioni di fedeltà assoluta.
    Non capisce che così nega anche la propria identità.
    Ma un gallo canta, Gesù si volta,
    posa il suo sguardo su Pietro e dà senso a quel canto.
    Pietro capisce e scoppia in pianto.
    Lacrime amare, ma addolcite dal ricordo delle parole di Gesù:
    “Non sono venuto per condannare, ma per salvare” (Gv 12, 47).
    Ora le ripete quello sguardo di “tenerezza e di pietà”,
    lo stesso sguardo del Padre “lento all’ira e grande nell’amore”,
    “che non ci tratta secondo i nostri peccati,
    non ci ripaga secondo le nostre colpe” (Sal 103, 8.10).
    Pietro si inabissa in quello sguardo.
    Al mattino di Pasqua
    le lacrime di Pietro saranno lacrime di gioia.

    11 Dicembre, 2024 - 17:49
  2. Luigi Accattoli

    ORAZIONE
    Gesù, unica speranza di coloro che, deboli e feriti, cadono;
    tu sai quello che c’è in ogni uomo (Gv 2, 25).
    La nostra debolezza accresce il tuo amore
    e suscita il tuo perdono.
    Fa’ che, alla luce della tua misericordia, riconosciamo i nostri passi falsi
    e, salvati dal tuo amore,
    proclamiamo le meraviglie della tua grazia.
    Concedi a quanti hanno autorità sui fratelli
    di vantarsi non dell’essere stati scelti, bensì delle loro debolezze
    per cui abita in essi la tua potenza (2Cor 12, 9).

    Gesù,
    posando lo sguardo su Pietro,
    susciti lacrime amare di pentimento,
    fiume di pace di nuovo battesimo.

    R/. A te la lode e la gloria nei secoli.

    https://www.vatican.va/news_services/liturgy/2004/via_crucis/it/station_04.html#top

    11 Dicembre, 2024 - 17:49

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