L’intelligenza di Google ripete e completa come quella umana. La mamma dice “la forchetta serve per mmm…” e il bambino completa la frase con la parola “mangiare”. Digito su Google “Giacomo Leopardi nasce nel” e lui subito mi dice “1798”. La differenza è che mamma e bambino con il tempo possono arrivare dove nessuno ha mai messo piede mentre Google ti porta soltanto nei luoghi già noti alla comunità dei suoi visitatori.
Similitudine di Google e del bambino
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E’ una verità che il primo calcolatore fu fatto senza averne uno.
L’ ‘homo faber’ è quello che si costruisce gli strumenti dei quali pensa di aver bisogno, anche se sovente non è capace di finalizzarne l’uso.
Internet, come web e posta elettronica, in particolare, fu inventata al CERN di Ginevra per facilitare le comunicazioni tra i membri dei team scientifici, che pur lavorando ad esperimenti localizzati al CERN erano sparsi per le università e istituzioni scientifiche del mondo. Quindi il calcolatore e internet non possono che restituire quello che qualcuno ci ha messo.
La parole chiavi possono essere – ovunque a chiunque; e per altro verso – di che qualità?
Detto questo, Wikipedia mi pare un bel fenomeno. Come anche il presente blog. Si mette qualcosa in comune.
Google serve, moderne Pagine Gialle, per trovare il depliant di un frigorifero e l’indirizzo dove acquistare uno. Di solito è utile.
Veramente la rete ARPA fu inventata dalla Difesa americana per le proprie comunicazioni interne. Scienziati e militari già dal 1970 (il primo nodo era stato aperto nel 1969 all’UCLA, California) potevano leggere la posta elettronica.
Ma non è questo il punto. Il punto è che la Rete è uno strumento. Non ha coscienza né anima. Non è la sentina del vizio pedofilico o il bazar delle donne nude, come tanti (la metà degli italiani che non vi hanno messo mai piede) sostengono. E’ invece un posto in cui gente con malattie rare riesce a trovare la cura o raccontare la propria esperienza. In cui cyberfamiglie come questa crescono insieme. In cui le notizie viaggiano velocemente, molto più di quanti possano pensare. Questo non è un rapporto madre-figlio, è semmai lo stesso rapporto di chi si serve di un ponte per scavalcare un fiume e raggiungere chi vuole bene, tutto qua.
Che poi questo Paese non sia pronto – affatto – alle nuove tecnologie è evidente. Come è evidente, quando dico di scrivere per un giornale online, sentire la risposta “Ah, Internet”. E il discorso finisce là. Come se noialtri dell’online passassimo il giorno a guardare le donne nude. Venite a lavorare in un giornale online e poi ne riparliamo.
Poi uno si lamenta che alla stazione si mettono ancora in coda per chiedere l’orario del treno…
Quella presentata sopra è la visione americana.
Tuttavia esiste anche una parte europea: il World Wide Web (WWW !) che comincia così: (http://en.wikipedia.org/wiki/Tim_Berners-Lee)
“While an independent contractor at CERN from June to December 1980, Berners-Lee proposed a project based on the concept of hypertext, to facilitate sharing and updating information among researchers. While there, he built a prototype system named ENQUIRE. etc.”
Certo che Internet è uno strumento, anzi un potente strumento, che si può usare per buone cose che abbiano uno spirito.
Per esplorare Wikipedia:
http://en.wikipedia.org/wiki/Bible
http://en.wikipedia.org/wiki/Christianity
o in italiano
http://it.wikipedia.org/wiki/Cristianesimo
http://it.wikipedia.org/wiki/Bibbia
Per rivedersi un documentario sul Papa
http://www.rai.tv/mppopupvideo/0,1067624,RaiUno-Asuaimmagine%255E%255E22673,00.html