Silvio: un fatto di Vangelo raccontato da Igor Man

Ci sono fatti che sfuggono a ogni tentativo di approfondimento ma li devi raccontare lo stesso perché sai che sono veri e rari. E’ il caso di Silvio D.M. – un convertito sulla strada della droga e dell’Aids – narrato da Igor Man in un articolo sul quale ho molto lavorato ma che non sono riuscito a completare: neanche il cognome per esteso ho potuto rintracciare.  Lo riporto con le parole di Man e poi dico che ne è stato della mia indagine. Silvio D.M. è “un ragazzo di vita colto dalla morte il 25 di marzo del 1998 a 38 anni”: così lo presentava il giornalista  in un articolo pubblicato da La Stampa di Torino il 10 aprile del 1998, che era Venerdì Santo, con il titolo: “Il ragazzo che parlava a Gesù”. – E’ l’avvio di una storia che si può leggere nel capitolo 14 DALLA DROGA DALLA STRADA DALL’AIDS E DA OGNI MALE della pagina CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto.

11 Comments

  1. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] Igor Man è morto il 18 dicembre a 87 anni e la storia di Silvio D.M. mi è capitata tra le mani quand’egli non c’era più e non potevo chiedergli informazioni aggiuntive. L’avevo visto l’ultima volta il 1° novembre alla Trinità dei Pellegrini e ci eravamo stretti la mano dicendo a una voce: “Anche tu qui?” – Il suo testo su Silvio mi è stato segnalato da un visitatore del blog che si firma Adriano che ringrazio, rinnovando l’invito a tutti perchè mandino segnalazioni.

    13 Febbraio, 2010 - 9:32
  2. PS: magari qualcuno lo ha già citato, ma bello anche l’incontro di Bagnasco e i trans a Genova.

    13 Febbraio, 2010 - 12:19
  3. Le più belle parabole evangeliche, in quel breve lasso di vita, emergono da quel racconto!
    Bellissimo, grazie.

    13 Febbraio, 2010 - 15:56
  4. Clodine

    Non sapevo che Igor Man fosse ci avesse lasciato, mi piaceva tanto, non immaginavo neppure avesse 87 anni, non li dimostrava: un bellissimo uomo, distinto, così elegante, mi piaceva.
    Io, Luigi, conobbi una donna straordinaria che chiamerò Maria -il suo nome preferisco non dirlo- la quale, dopo essere passata attraverso l’inferno dell’eroina assieme al compagno -che poi non riusci ad uscire dal tunnel e morì lasciandola giovanissima con un figlio- fu una delle prime ospiti della comunità “incontro” di don Pierino Gelmini, una delle prime pioniere che faticosamente, dal niente, preparò la strada, assieme a don Pierino ad altre creture sfortunate. Lei rimase in comunità per 4 anni, seguendo fedelmente la cosidetta “Cristoterapia”. Uscita faticosamente dal tunnel, e dopo la morte del compagno avvenuta mentre era in comunità, Sola con un figlio si mise a studiare ostetricia prese il diploma e cominciò a lavorare! Ora è una donna di oltre 50 anni, addetta al centro di primo servizio della comunità che si trova a Roma. Ebbene, lei anche se stanca morta, dopo i turni di notte in ospedale fa la staffetta , nel senso che va’ a prendersi i ragazzi ridotti in pezzi,a volte abbandonati dagli stessi genitori, se li carica sulla vettura e li porta in comunità, se sono soli li segue con la costanza di una madre. E’ un angelo, una persona meravigliosa! L’ho vista in azione personalmente – gli occhi cerchiati, magrissima, stanchissima, con ancora su il camice e gli zoccoli andarsi a prendere chiunque a lei si rivolga- non so davvero dove potrebbe prendere tanta forza se non da Cristo della quale è innamorata! Un apostolato continuo nel totale nascondimento, i suoi occhi cerchiati, stanchi, buoni si stagliano su un volto precocemente invecchiato dal quale traspare quella luce di chi è passato attraverso le grandi prove della vita. Una volta gli chiesi:” perché lo fai? “, mi rispose :” perchè li amo, non ho potuto salvare il padre di mio figlio; voglio strappare alla morte quanti più mi sarà possibile”.
    Io non so se sarei in grado di fare tanto…forse no…

    13 Febbraio, 2010 - 21:26
  5. Clodine

    dimenticavo di dire che la comunità incontro si trova in Umbria, a “Mulino Silla”…questo significa che due volte la settimana carica sulla sua macchina una media di 5/6 ragazzi per volta,se ne parte dal centro di Roma li porta in Umbria alla casa madre, poi torna, va a lavorare in ospedale e due giorni dopo di nuovo…e così da anni…

    13 Febbraio, 2010 - 21:32
  6. Clodine

    chiedo venia..”del quale è innamorata”..e “le chiesi”..pardon…

    13 Febbraio, 2010 - 21:53
  7. Luigi Accattoli

    Clodine mandami per e-mail un recapito di “Maria” in modo che io possa intervistarla per la mia inchiesta.

    13 Febbraio, 2010 - 22:53
  8. roberto 55

    Tra i vari “fatti di Vangelo” narratici da Luigi, la “storia di Silvio” è, forse, quella che m’ha toccato di più.
    Anche la figura di “Maria”, ccosì intensamente raccontataci da Clodine, mi sembra meritare tutto l’approfondimento che vorrà dedicarle Luigi.
    Vorrei salutare Alessandro Canelli – che ho avuto occasione di conoscere su di un altro blog – e che rileggo con piacere per la misura e la competenza dei suoi interventi (a proposito, Alessandro: no, nessuno, se non erro, ha parlato in questo “pianerottolo” – e, quindi, hai fatto bene ad accennarne tu – della bella iniziativa del Cardinale Bagnasco d’incontrare i transessuali).
    Vorrei anche salutare – sono certo che ci stanno leggendo – gli amici (citati l’altro giorno da Clodine) Ignigo74 e Sump: mancate anche a me.

    Domani tutti sulla montagna ad ascoltare Gesù !
    Buon San Valentino !

    Roberto 55

    P.S.: non mi pare che nessuno, ancora, abbia qui ricordato Vittorio Bachelet, ucciso trent’anni or sono dalle Brigate Rosse; comincio, del tutto indegnamente, io a riparare a quest’omissione (per inciso, neppure la RAI ha voluto parlarne, e questo perchè il figlio di Vittorio Bachelet, Giovanni Bachelet, è oggi deputato del PD: tutto, come si vede, in nome della libertà d’informazione ……).

    13 Febbraio, 2010 - 23:43
  9. principessa

    Quando , in un Paese democratico, accade che la cosiddetta politica usurpa con le sue regole – giuste per l’eguaglianza – la celebrazione e il ricordo di un servitore dello Stato trucidato dai terroristi e che aveva sempre “lavorato” per la democrazia, ho impressione che ci sia qualcosa che non funzioni proprio a dovere.
    Giovanni Bachelet sarà pure un deputato del PD, ma oggi – sono certa – avrebbe solo vestito i panni di un figlio (che tra l’altro pronunciò parole di perdono e di preghiera già al funerale del padre) ospite di un programma religioso.
    Queste sono le cose per cui rimanere basiti e perplessi!!
    Ma dove sono gli uomini ( quelli con gli attributi!) che una volta dirigevano il servizio pubblico d’informazione? vado domandandomi………..

    14 Febbraio, 2010 - 1:49
  10. principessa

    E se proprio si doveva “onorare” la par condicio prima di onorare Vittorio Bachelet, quanto più elegante sarebbe stato avere i rappresentanti di tutte le forze politiche, o una dichiarazione di ciascuno, in ricordo di questo grand’uomo.
    Ma ce lo ricordiamo ancora il senso di giustizia e di eleganza, in Italia?

    14 Febbraio, 2010 - 1:57

Lascia un commento