In avvicinamento ai Santi e ai Morti propongo altre parole parlanti del Leopardi, simili a quelle dell’idillio “Il Sogno” che ho riportato il 22 ottobre: “Sei tu quella di prima?”. Anche l’attacco del canto “A Silvia” è mosso dalla corda dell’interrogazione a colei che non è più. Stavolta non si tratta di parole in sogno, ma di una diretta interpellanza rivolta da Giacomo alla persona amata. Nel primo commento la strofe d’apertura, che è la più intensa dell’intero volume dei “Canti”.
Silvia rimembri ancora
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Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?
Trovo un fratello in Leopardi perché io parlo così ai miei morti. Ho imparato da lui. Dopo Silvia, tra qualche giorno chiamerò qui Nerina.
Qui il canto A Silvia compose. Un amico di Lucca mi manda questa foto scattata a Pisa, in via della Faggiola 17:
A Silvia nelle interpretazioni di:
– Arnoldo Foà: https://www.youtube.com/watch?v=5qODyZtfvZA
– Vittorio Gassman: https://www.youtube.com/watch?v=7hEbvxBi2ZQ
– Giorgio Albertazzi: https://www.youtube.com/watch?v=V3kkEmHTmrQ