Ho aggiornato l’agenda telefonica e ho evidenziato – seguendo l’alfabeto – Giuseppe Alberigo, Oreste Benzi, Rosalio Josè Castillo Lara, Orazio Petrosillo, Giorgio Rumi, Luigi Sartori, Pietro Scoppola. Lo faccio una volta all’anno, nell’ottavario dei morti. Ho disegnato un fiore accanto ai nomi che da decenni ero abituato a chiamare al telefono e con i quali ormai parlerò faccia a faccia.
Sette amici che ora mi sono vicinissimi
10 Comments
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Che ne dice di far pubblicare tutti gli scritti di Petrosillo sulla Sindone (compreso l’eroico IL TABU’ DELLA SINDONE COME RELIQUIA?).
Prima (il post del 25 ottobre) la ‘passeggiata’ con Luca sotto l’ufficio. Ora “..ho disegnato un fiore…”. Te lo devo dire, Luigi, mi ricordi il ‘piccolo principe’ di Saint-Exupéry e un po’ anche Giorgio La Pira, quello ‘privato’ che raccontano i suoi amici. Una bella coppia
A lycopodium: ovviamente io non ho alcuna competenza in materia di scritti di Petrosillo, nonchè di Sindone. Le suggerisco di rivolgersi a Emanuela Marinelli che con Orazio ha pubblicato un paio di lavori sindonici, l’ultimo dei quali – “La Sindone: storia di un enigma” RIZZOLI – è del 1998. Luigi
“Ora vediamo come in uno specchio antico, in maniera confusa; ma allora [quando saremo dinanzi a Dio] vedremo a faccia a faccia…” (1 cor 13,12)
E rivedremo tante persone con cui oggi (ci) manca il faccia a faccia…
Andrea
Anno triste, per noi che non siamo ancora nell’eternità (o meglio, ci siamo ma ce ne rendiamo conto poco, poco…).
Non sono mai riuscito a cancellare dalla mia rubrica di giornalista i nomi di chi se n’è andato. Purtroppo sono sempre di più. Ma non avevo mai pensato di metterci un fiore accanto. Il fatto è che però il computer non lo permette…Acciderbola! Rigidità e feddezze della tecnologia. Grazie, Luigi.
Requiescant in pace. Amen
Un caro saluto. F.
Penso che per il credente l’immortalità cominci con la nascita e che il messaggio fondamentale di Gesù Cristo – noi non moriremo – sia oggi anche troppo trascurato dalla Chiesa, che non ha più il coraggio di porlo al centro della sua missione.
Lasciatemi ricordare quegli ultimi accanto al cui nome nessuno disegnerà un fiore.
Leopoldo
Sul portale d’ingresso di un piccolo cimetero ho letto una scritta ultimamente che mi ha indotto ad una profonda riflessione; diceva ” non cercateci qui, perché siamo altrove”.
Meditando su questa frase non ho potuto non considerare la realtà della morte la quale dovrebbe equivalere ad un sonno. Così come abbiamo bisogno nella vita materiale di dormire, allo stesso modo – quando il tempo che Dio ci consegna giunge a termine- lo spirito sente l’urgenza del riposo. Infatti quel’è il significato della parola cimitero -parole che tra e origine dal grego “kometeiron”- se non “luogo di riposo” ..koimon “fare addormentare”.
Dormono i nostri cari. Si addormentano a questa dimensione fatta di peso, e di piombo..per svegliarsi in un’altra che al momento, di fatto, non conosciamo. Apparentemente non conosciamo, se ascoltassimo le parole che ci vengono indicate dal Cristo riusciremmo, se non a sollevare il velo, almeno ascorgere la luce: “se il chiicco di frumento, caduto in terra non muore, rimane da solo, ma se muore porta molto frutto”.
Luigi di questi amici potresti e potremmo inserire su questo BLOG alcuni articoli tra i più significativi.
Buona Domenica