Un grillino dà forse del boia a Napolitano e tutti addosso ai grillini. Resto in disparte perchè ho un fatto personale con Grillo che mi fa di parte: il fatto che grida. Sarà colpa dei telegiornali che lo mandano gridante ma anche da comico gridava. Sgrulla la criniera e grida. Quand’uno grida, io sono contro. Il gridante stabile lo tengo per grullo: e questo è un avvertimento ai visitatori. “Ma non l’è grullo uno che costruisce un blog, nuota tantissimo, guida il terzo convoglio”. Non lo è ma lo sembra quando grida.
Sembra un grullo ma è Grillo
11 Comments
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Chi grida dà fastidio anche a me. Qualsiasi cosa dica.
Ho sentito recentemente in TV un noto politico milanese ripetere un proverbio lombardo, che riporto in italiano:
chi urla più forte, la vacca è sua.
Nel nostro DNA abbiamo una storia di mercati, di aste pubbliche, di rivoluzioni improvvisate, di litigi spudorati, di vicini di casa rumorosi, di mamme che chiamano i bambini e di gente che è convinta che sia assolutamente necessario “alzare la voce” per ottenere qualcosa.
Sarebbe tutto diverso se avessimo esperienza di biblioteche e di chiostri…
Lasciando perdere Grillo e parlando seriamente sul fatto in questione, dare del boia a Napolitano è da criminali: sia che si gridi sia che lo si sussurri.
E adesso chi vuole dica pure che ho gridato.
“Sgrulla la criniera” è troppo carino !!
Situazione Istituzionale molto, molto incandescente: sono abbastanza preoccupato.
Ci sono derive che non mi piacciono in alcun modo…Derive grilline intendo.
Fabricianus,
Grillo e i suoi sono dei mestatori che non dovrebbero stare in Parlamento.
Danno spettacolo, sono irrispettosi e propongono un rimescolamento istituzionale inammissibile.
Si arrampicano sugli specchi per cercare giustificazioni inesistenti.
[Vedi le dichiarazioni di oggi sull’impeachment verso Napolitano].
La responsabilità di questo stato di cose ricade, però, su una classe politica che negli ultimi vent’ anni ha dato il peggio di sé e ha portato moltissimi cittadini ad esprimere, in favore di Grillo, un voto di protesta fine a sé stesso.
Quel che avviene in Parlamento rasenta, a volte, l’oscenità.
E intanto, come conseguenza, cresce il “partito” degli astensionisti.
Mi spiace, ma sul punto specifico devo dare, per una volta, ragione ai grillini. “Boia dell’opposizione” è l’espressione di un giudizio negativo sul comportamento del presidente e come tale può essere condiviso oppure no, ma non vedo come possa essere considerato un insulto, o addirittura un reato!
Se si ritiene che il presidente “uccida” l’opposizione (nel senso che la opprime e le impedisce di manifestarsi) perché non si dovrebbe poterlo dire? La libertà di parola – di chiunque, ma tanto più di un deputato nell’esercizio delle sue funzioni – dovrebbe essere tutelata come un bene primario della democrazia.
Poi, naturalmente, si dirà anche che quelle dei grillini sono sempre e solo cazzate. Ma questo è un altro paio di maniche.
La parola “boia” è di un estremismo tale che da sé esclude ogni forma di vera democrazia.
Se i grillini la usano nei confronti di uno qualsiasi, si mettono, loro, al di fuori della democrazia che vanno sbandierando.
Se poi la usano nei confronti di un Presidente che da sempre si dà da fare per ridare dignità all’Italia–quella che i grillini e qualcun altro non riescono a vedere per cecità politica, e che per di più stanno contribuendo a degradare ogni giorno che passa–, allora non può che essere considerata una “cazzata” INSULTANTE ( ed è il meno!).
Poi, si sa che le opinioni discordano a seconda della mente che le esprime.
E se la mente ha un orientamento ideologico ben preciso, il resto viene da sé.
Ed è da escludere un giudizio obiettivo.
Comprendo Marilisa , comprendo bene ciò che tu dici…
Ciao.
Qui a Torino,
(ma credo anche da altre parti) si dice che “vale più uno che crea che mille che criticano”.
Da quando è apparso sulla scena come “organizzatore di eventi” (non so in quale altro modo definirlo) ho visto che Grillo è capace solo di urlare, criticare ed inframmezzare il tutto coi soliti “vaffa”. Proposte serie e costruttive zero.
I “vaffa” e le critiche li sappiamo dire tutti: pochi invece sanno come fare per evitare che la barca, in balia delle onde, affondi.
E non mi piace nemmeno il discorso (che già facevano gli agitatori del dopoguerra) di “spacchiamo tutto poi ricostruiremo qualcosa”. Non mi piace perché mi dovete dire “cosa” volete costruire dopo aver spaccato quel poco che abbiamo.
Perché, se quel qualcosa che avete in mente, è peggiore di quello che abbiamo già, meglio (o meno peggio) andare avanti così.
Certo che, come dici saggiamente tu Luigi, ogni tanto ci vuole qualcuno che dia “una sgrullata” al sistema però, dopo la “sgrullata”, bisogna rimettersi a lavorare in modo serio.
La Storia ci ha ormai raccontato di troppi Masaniello: io non ne voglio un altro.
È l’idea della rottamazione ad essere brutto, questa voglia di buttare tutto e tutti mi pare incomprensibile.