“Vivere come minoranza fra credenti di un’altra fede aiuta anche noi oggi a purificare il nostro giudizio, imparando a vedere noi stesse e l’Islam con lo sguardo di Dio”: lo scrivono in una lettera di aggiornamento ai loro benefattori le monache trappiste di Valserena (Pisa) che hanno aperto un “monasterino” in Siria per “accogliere l’eredità” dei sette monaci martiri dell’Atlas, Algeria, trappisti anche loro, uccisi nel 1996. Ad Aleppo dal 2005, l’estate scorsa si sono trasferite nel territorio del villaggio maronita di Azeir, su un colle vicino al confine con il Libano, nella fascia centrale della Siria. Ne abbiamo parlato qui con un post del 18 gennaio del 2010. Allora erano quattro, ora sono sei. Le saluto con un bicchiere di Vino Nuovo.
Sei trappiste in Siria mentre tanti scappano
31 Comments
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Molto bello il sito.
Mi hanno colpito le immagini, piccole, poche, da cui si irradia lampante il messaggio: “nobile semplicità” e “disciplina”.
I monasteri sono il cuore del mondo.
Grazie Luigi di avermi fatto scoprire questa esperienza.
Con queste perle,
metti la lampada sul lucerniere
e
ci illumini.
Curiosità – Come lo sguardo di Dio vede l’Islam ?
Penso che sia difficile esprime un opinione, l’unico modo sarebbe quello di chiederlo a Lui ! E Se la Scrittura è “Parola Rivelata” dovrebbe esserci la risposta.
(Esodo 20.2 – NM) : -“Io sono Geova tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa degli schiavi. Non devi avere altri dèi contro la mia faccia.”
Ed è ancor più strano perché continuando a leggere dice:
( Esodo 20.8-11): – ““Ricordando il giorno del sabato per ritenerlo sacro, sei giorni devi rendere servizio e devi fare tutto il tuo lavoro. Ma il settimo giorno è un sabato a Geova tuo Dio. Non devi fare nessun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava né il tuo animale domestico né il tuo residente forestiero che è dentro le tue porte. Poiché in sei giorni Geova fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposava il settimo giorno. Perciò Geova benedisse il giorno del sabato e lo rendeva sacro.”
Non dice mica che il settimo giorno è uno qualunque dopo i precedenti sei, dice proprio il sabato è un sabato e a ben vedere nè quelli che stanno in convento l’osservano perché riposano la domenica e lo rendono sacro mentre l’islam lo fa il venerdì.
Vuoi vedere che si sbagliano tutti e due ?
Gesù Cristo figlio di Dio è morto e risorto per me il primo giorno dopo il sabato:
sono certa di non sbagliarmi se festeggio questo fatto – nel Giorno del Signore
Ho orrore del fondamentalismo.
Il cristianesimo non è la religione del libro.
Quindi sarebbe bene lasciare ad altri il fondamentalismo.
Io gioisco quando le persone si pongono a seguire Gesù il Vivente,
e con il loro comportamento
si sporcano i piedi come Gesù quando camminava per le strade di Galilea, di Samaria….
e mi mostrano concretamente le varie possibilità
nell’oggi.
I monaci dell’Atlas
hanno dato la vita per i fratelli islamici
Non c’è amore più grande di chi dà la vita….
@ nico
E’ sempre bello vivere di certezze, così se le prospetto una certezza diversa certo che non la disturberà essendo lei certo della sua certezza.
Senza tenere conto che i comandamenti dicono “sabato” e sorvolando questo dettaglio le spiego come lo vedo io “Il Giorno del Signore “
Gesù disse che Abraamo aveva visto il suo giorno, – “Il padre vostro Abraamo si rallegrò grandemente alla prospettiva di vedere il mio giorno, e lo vide e si rallegrò”. ( Giovanni 8.56)
E Pietro aggiunse che non si tratta di un giorno di 24 ore : – “ Comunque, non sfugga alla vostra attenzione questo solo fatto, diletti, che un giorno è presso Geova come mille anni e mille anni come un giorno. ( 2 Pietro 3.8)
Paolo spiegò che i cristiani sarebbero stati un reciproco motivo di vanto fra loro in quel giorno : – “come avete pure riconosciuto, in parte, che noi siamo per voi un motivo di vanto, come voi lo sarete anche per noi nel giorno del nostro Signore Gesù. ( 2 Corinti 1.14)
E Giovanni rivelò cosa sarebbe accaduto durante quel giorno: – “Mediante ispirazione mi trovai nel giorno del Signore,” ( Rivelazione 1.10)
Si tratta dunque di capire quando sarebbe iniziato quel giorno.
Daniele descrive l’abbattimento del dominio della dinastia del re Davide ma disse che dopo “sette tempi” si sarebbe capito “che l’Altissimo domina sul regno del genere umano, e che lo dà a chi vuole”. (Daniele 4:23, 24, 31, 32) e Lo avrebbe dato a Gesù a cui aveva detto “siedi alla mia destra finché sottopongo i tuoi nemici”
La desolazione del regno di Giuda, fu completata per l’ottobre del 607 a.E.V. – e (Rivelazione 12:6, 14) mostra che 3 tempi e mezzo equivalgono a 1.260 giorni. Di conseguenza sette tempi (cioè il doppio) devono essere 2.520 giorni. Calcolando “un giorno per un anno” come specifica ( Numeri 14.34; Ezechiele 4.6 ) , si arriva a 2.520 anni come durata dei “sette tempi”. Contando 2.520 anni dal 607 aev si arriva al 1914 ev. Iniziò la 1à guerra mondiale contrassegnando “il principio dei dolori di afflizione”, dolori che hanno continuato ad affliggere l’umanità fino ad oggi. I sanguinosi avvenimenti verificatisi sulla terra a partire dal 1914 hanno confermato in maniera davvero rimarchevole che quell’anno segna il periodo in cui Dio sottopone i suoi nemici ed è vicino l’inizio del “giorno del Signore” come aveva detto Gesù in Matteo 24:3-14.
E l’angelo rivelò che queste cose si sarebbero comprese solo “ nel periodo della fine” – “Ed egli proseguì, dicendo: “Va, Daniele, perché le parole sono rese segrete e sigillate sino al tempo della fine. Molti si purificheranno e si imbiancheranno e saranno raffinati. E i malvagi di certo agiranno malvagiamente, e nessun malvagio comprenderà; ma quelli che hanno perspicacia comprenderanno.” (Daniele 12.9-10) – Strano eh ?
@ matteo
Permetta una domanda semplice e facile. E chiedo scusa per l’arroganza se può apparire tale.
Ma se il cristianesimo non è la religione del libro, lei dove avrebbe letto la storia di Gesù ? e perché mai Gesù si sarebbe sporcato i piedi per le strade di Galileo e di Samaria ? Se non per i suoi amici.
Se me lo permette, le svelo un particolare non di poco conto.
Gesù disse: “Nessuno ha amore più grande di questo, che qualcuno ceda la sua anima a favore dei suoi amici. Voi siete miei amici se fate quello che vi comando. ” ( Giovanni 15.13-15)
Vede lei ha citato solo la prima parte del ragionamento, ma così è fuorviante, perché dimentica che Gesù ha detto di farlo per gli amici, non per tutti. Gli amici sono coloro che fanno ciò che Lui comanda e non tutti lo fanno.
Cedere la vita per altri che non sono amici, che senso avrebbe ? Favorirebbe solo i nemici e non sarebbe saggio. Le pare ?
Valuti lei se le quadra.
Vede, Gioab, noi due affermiamo certezze di ordine diverso.
La mia è una certezza di ordine morale, che chiama in causa me e il mio festeggiare (“sono certa di non sbagliarmi se festeggio…”).
Non mi pronuncio sul giorno del Signore in senso escatologico, ma in merito ad una prassi che si radica nell’Evento della Risurrezione.
Lei si pronuncia in merito ad una certezza di ordine cosmico, ed afferma di avere strumenti per leggere il senso della storia e il progetto di Dio su di essa in modo assai più chiaro di quanto io desideri mai immaginare.
No, lei non mi disturba…
Rettifico:
quando lei afferma che è giusto dare la vita solo per gli amici sì, un pochino mi disturba
@ matteo
Piccola aggiunta, Ho dimenticato, la questione “fratelli”.
I fratelli sono coloro che sono figli dello stesso Padre, infatti la preghiera è “Padre Nostro” e non mi risulta che i mussulmani abbiano questa specifica caratteristica anche alla luce di ( Giovanni 8.44); Poiché Gesù aveva detto che c’erano figli e figli alcuni figli di un padre altri figli di un altro Padre.
Avendo Lui fatto questa differenzazione non si può vantare l’unica figliolanza dall’unico Dio perché : “Egli mostra misericordia a chi desidera, ma lascia divenire ostinato chi desidera.” ( Romani 9.18) e
(Romani 9.27: – “ Inoltre, Isaia grida riguardo a Israele: “Anche se il numero dei figli d’Israele fosse come la sabbia del mare, è il rimanente che sarà salvato. Poiché Geova farà una resa dei conti sulla terra, portandola a termine e abbreviandola”.
Non avrebbe senso se fossero tutti figli uguali no ?
@ nico
La ringrazio per la gentilezza con cui replica alle mie “stravaganze” e considerando le sue parole non ho molti argomenti da proporre perché in fondo ciascuno di noi deve rispondere alla propria coscienza quale ultimo giudice, mostrando responsabilità e indipendenza di giudizio
.
Non posso che augurarle tanti giorni sereni e felici pieni di buone cose.
p.s. mi ricorda solo una scrittura : ““Il cuore è più ingannevole di qualunque altra cosa ed è difficile da correggere. Chi lo può conoscere? “ ( Geremia 17.9-10)
Saluti
Che strano destino…
ogni volta che mi fermo a discutere con un fedele di Geova ottengo lo stesso risultato:
tutti rinunciano a convertirmi…
🙂
Giorni sereni anche a lei, Gioab
@ nico
Accetto la provocazione, intanto grazie, ma la domanda è: – “perché dovrei convertirla ?” Lei aspetta qualcuno che lo faccia ?
Le assicuro che non potrò essere io.
Sottopongo alla sua cortese attenzione un pensiero che nasce da (Esodo 25.1): – “E Geova parlava a Mosè, dicendo: “Parla ai figli d’Israele, perché mi prendano una contribuzione: Da ogni uomo il cuore del quale lo inciti voi mi dovete prendere la contribuzione.” – IL CUORE DEL QUALE LO INCITI –
Il risultato fu : – “Quindi vennero, ognuno il cuore del quale lo spinse, e portarono, ognuno lo spirito del quale lo incitò, la contribuzione di Geova per l’opera” – OGNUNO IL CUORE DEL QUALE LO SPINSE –
Come avrà certamente capito non sono io che porto la contribuzione per lei. E’ il suo cuore che deve decidere in armonia con la sua Ragione se vale la pena fare quel sacrificio.
Non pretenderà da me che faccia io ciò che dovrebbe fare lei spero ?
“I padri non devono essere messi a morte a causa dei figli, e i figli non devono essere messi a morte a causa dei padri. Ciascuno dev’essere messo a morte per il suo proprio peccato.” ( Deuteronomio 24.16) – Vale anche al contrario per la ricompensa.
Buon lavoro
«Vivere come minoranza fra credenti di un’altra fede […]»
Anche noi, solo che non ce ne siamo ancora accorti.
Il coraggio di queste suore fa pensare, soprattutto oggi in cui c’è motivo di lamentarsi per il fatto che la UE non ha nemmeno avuto il coraggio di pronunciare la parola “cristiani”.
“….imparando a vedere noi stesse e l’Islam con lo sguardo di Dio” : tutto bello (npn sto facendo dell’ironia).
Ma anche i musulmani cercheranno di imparare a vedere il cristianesimo con lo sguardo di Dio?…
Non so davvero cosa pensare e cosa sperare…; che volto avra’ il “loro” Dio? Povero Dio, abbi pieta’ di noi.
Magari con lo sguardo del “loro” Dio c’ammazzano pure tutti quanti ‘sti qua!
In questo caso, sono disposto a sorbirmi persino Gioab1 e Gioab2 (da lontano).
… vita non anima
Caro Mabuhay,
proprio i monaci e martiri dell’Atlas
mi aiutano
a cercare di far entrare nella categoria dei fratelli
gli islamici,
grazie agli scritti di fr. Christian de Chargé e degli altri monaci
pubblicati nel libro:
“più forti dell’odio”
e
grazie agli scritti-diario di fr. Christophe
pubblicati nel libro:
“il soffio del dono”.
Io li uso in una sorta di lectio continua.
Ne ho bisogno.
Cara Antonella,
non vedo in Italia un’opinione pubblica Cristiana,
tanto sconvolta ,
o che scende in strada
per far sentire la vicinanza ai cristiani dove sono perseguitati.
Ergo non capisco perchè dovrebbe farlo il parlamento europeo.
Difendere i cristiani e la loro libertà nel mondo
è un dovere dei cristiani.
Come dovere di uno Stato laico,
è difendere tutte i diritti umani,
divorzio, unioni civili, libertà religiosa, etc….
Così come il Papa non ritiene
che appartengano ai diritti umani
il divorzio, le unioni civili etc…
ma eminentemente la libertà religiosa.
La “fede” del Papa,
e la “ragione” dello Stato,
non si incontrano….
Dunque tocca ai cristiani italiani fare sintesi,
e scendere nelle piazze.
E fino ad ora non è accaduto!
Caro Matteo, non solo non sono (siamo) scesi nelle piazze, ma nemmeno nei blog!
Leonardo ( forse mi sarò rinc..to a risponderti, sapendo che serve a nulla, chissà)
“«Vivere come minoranza fra credenti di un’altra fede […]»
Anche noi, solo che non ce ne siamo ancora accorti.”.
——
Altrochè se ce ne siamo accorti.
E’ la gerarchia che continua a far finta di nulla, come se niente fosse.
Quì non ci sono altre fedi maggioritarie che attraggono adepti a danno di quella che definisci minoritaria.
Piuttosto laici, cristiani battezzati, che progressivamente abbandonano la “VIA”, per il fatto che chi dovrebbe incarnarla, l’ha barattata con il puro e semplice POTERE SECOLARE dandosi alla macchia.
Trattasi del più classico degli autogol!
Segue,
comunque a me frega nulla di essere minoranza, per me l’Eucaristia la celebra Cristo, non il prete.
proprio così, Antonella.
Cristiani in Italia?
Chi sono?
Dove sono?
Cosa sono?
Quanti sono?
Qualcuno può azzardare qualche risposta?
Io ci ho rinunciato ormai da un pezzo!
Ciao Elsa,
ci sono delle ottime analisi pubblicate sulla tematica.
La rivista “Il Regno” è una di quelle che mi aggiorna.
I cristiani ci sono,
anagraficamente lo sono correttamente tutti i battezzati,
quindi,
sono diversificati per esperienze, luoghi, espressioni e testimonianze,
lo sono anche quelli
che non credono nei preti o nella chiesa,
lo sono i fondamentalisti religiosi,
ci sono,
ci sono…
La Storia della Chiesa
ci insegna che questa diversificazione c’è sempre stata.
Diversificazione
un tempo in misura minore,
perchè non era evoluto o accettato il concetto di libertà
di pensiero, di religione, di fede, di governo (governanti civili e religiosi l’hanno sempre combattuta)
oggi
naturalmente in misura di molto maggiore,
e ovviamente
perchè non esisteva l’alfabetizzazione che esiste oggi
Meglio liberi
anche se troppo diversificati.
@ Mabuhay
Così da lontano, stia tranquillo la leggerò e non la importunerò, a meno che la provocazione non sia così eclatante da costringermi alla rettifica ma le assicuro che non viene meno la stima e il rispetto.
@ elsa.F
I cristiani Chi sono ? dove sono? – posso assicurarle che ci sono, ma non sempre sono appariscenti. La questione può essere messa in questi termini, faccio un esempio:
Se le avessero insegnato che un somaro ha le gambe corte, la testa da topo e le orecchie del labrador con il mantello blu, accadrebbe che benché le passino davanti una quantità di somari come me, non li riconoscerebbe perché l’immagine che le hanno insegnato è diversa dalla realtà.
Così per poter riuscire a vedere il vero somaro, dovrebbe avere una foto chiara dell’animale ma fino ad allora può solo continuare a cercare e non troverà.
Invece il Dio dice: – “E certamente ci sarà una strada maestra, sì, una via; e sarà chiamata la Via della Santità. Non vi passerà l’impuro. E sarà per chi cammina nella via, e [in essa] non erreranno gli stolti. Non ci sarà nessun leone, e non vi salirà alcuna sorta di rapaci bestie selvagge. Là non se ne troverà nessuna; e [vi] dovranno camminare i ricomprati. E i medesimi redenti da Geova torneranno e certamente verranno a Sion con grido di gioia; e allegrezza a tempo indefinito sarà sulla loro testa.” ( Isaia 35.8-10)
“durante quel tempo il tuo popolo scamperà, chiunque si troverà scritto nel libro” ( Daniele 12.1)
Potrebbe anche essere che il Dio che ha fatto scrivere il Libro si sia sbagliato………. oppure che non c’è Dio e non c’è Libro ! e nessun motivo.
@matteo
Io vedo tante piccole fazioni, che impegnano tutte le loro energie a darsi martellate a vicenda;
Non mi pare che si tratti semplicemente di idee a confronto, quanto piuttosto di una lotta fratricida per assicurarsi il diretto al marchio di vero cristiano.
Io credo che possa chiamarsi cristiano colui che cerca di far vivere Cristo dentro di sé e quindi fa fare un passettino indietro al proprio io smisurato.
Mi chiedo: chi c’è al centro della mia vita? Il mio Io, oppure Cristo? Oppure ancora il mio Io che si fa scudo di Cristo?
Non basta ricorrere a Cristo nel bisogno o nella disperazione per chiamarsi cristiani; occorre orientare la propria vita, tutta la propria vita a Lui; di Lui fidarsi, a Lui affidarsi e in Lui confidare.
Diceva Luigi che ci sono tanti modi diversi di essere cristiani, quanti sono i modi di essere uomo. D’accordo, basta però che concordiamo che ci sono almeno altrettanti modi per non esserlo.
Occorre riconoscersi su valori condivisi e non su etichette.
Non credi?
Ciao Elsa,
anche io nel mio ideale concordo con te su chi dovrebbe essere il cristiano.
Poi mi ricordo che Gesù non incontrava uomini ideali,
ma uomini e donne concreti.
Allora capisco che ciascuno è cristiano,
ciascuno secondo le proprie sensibilità, percezioni, formazioni.
In fondo mi ritrovo a pensare,
che Gesù non è venuto a fondare una religione,
e non ci ha mai detto
che sarebbero dovuto esistere i cristiani…..
Ha chiesto ai suoi amici e fans Ebrei di amare il prossimo, di dare la vita per il prossimo,
non di diventare cristiani.
Probabilmente direbbe la stessa cosa ai fratelli islamici,
ai fratelli induisti…….
Amare il mio prossimo come me stesso è la fonte di ogni valore da condividere,
senza amare, non esistono valori.
Ma
accidenti
quanto è difficile!
Almeno per me!
@ matteo
Se matteo me lo permette senza nessuna presunzione volevo fare qualche precisazione perché è vero “che ciascuno è cristiano, e ciascuno secondo le proprie sensibilità, percezioni, formazioni.” Ma ciò non esula dal seguire gli insegnamenti del fondatore del cristianesimo. Secondo le proprie sensibilità percezioni e formazioni.
Concordo anche con il fatto che Gesù non è venuto a fondare una religione, tanto è vero che i suoi primi seguaci erano chiamati “la via” o seguaci della via perché trattasi di un modo di vivere (Atti 9.2; -22.4) e “fu ad Antiochia che per la prima volta i discepoli furono per divina provvidenza chiamati cristiani.” ( Atti 11.26)
Non concordo invece con l’affermazione : “di dare la vita per il prossimo,” perché questa affermazione potrebbe trarre in errore. Se per prossimo si intende un fratello di fede è vero altrimenti non è vero.
“Nessuno ha amore più grande di questo, che qualcuno ceda la sua anima a favore dei suoi amici. Voi siete miei amici se fate quello che vi comando.” ( Giovanni 15.13-14) – In favore dei suoi amici e gli amici fanno ciò che Egli comanda.
Concordo con la questione amare, ma amare è una cosa complicata che non va confusa con il sentimentalismo e bisogna sapere come si fa dato che la parola amore ha molti significati. In greco ci sono 4 tipi di amore, storgè, philia, eros e agape. Andrebbero esaminati tutti.
Infatti, accidenti quanto è difficile ! Anche per me.
….VITA non anima!… VITA, VITA, VITA!