Sei giorni a Natale: “Anche tu aspetti? A che mese sei?”

Due incinte, una poco e una molto, si incontrano in metropolitana. “Anche tu aspetti? A che mese sei? Hai già il nome?”

17 Comments

  1. Luigi Accattoli

    “Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua”: Luca 1.

    19 Dicembre, 2009 - 9:06
  2. discepolo

    Una bella notizia.
    la mamma di un mio paziente , rimasta incinta la seconda volta, alle prime ecografie è stata avvertita dai medici di una grave malformazione del bambino, e consigliata ad abortire. Ha deciso di di non farlo e di portare avanti la gravidanza con gravi, inenarrabili tormenti psicologici e umani. Ha partorito giorni fa. Il bimbo è perfettamente sano. Miracolo?’
    NO, è che la scienza presume troppo della propria infallibilità. un ecografia non è infallibile.
    La gioia di quella mamma, di quella famiglia è indescrivibile
    “Oggi c’è nato un Pargolo, ci fu largito un Figlio”

    Qui a Milano c’è la neve. Vado a fare il Presepe, buon sabato a tutti .
    MAria CRISTINa

    19 Dicembre, 2009 - 9:25
  3. discepolo

    OT
    Leggo che il rappresentante africano Fry, alla conferenza di Copenaghen sul clima, ha dichiarato in lacrime “Avete svenduto per trenta denari il nostro popolo”
    Quel “per trenta denari” di origine evangelica , i trenta denari di Giuda, è passato nel parlare comune come simbolo dell’odiosità dello scambio di denaro con qualcosa che non ha prezzo.. (in questo caso la vita futura del continente africano, scambiato con 100 milioni di dollari dati dai Paesi ricchi)
    bisognerebbe fare una studio di come questi simboli, queste metafore evangeliche siano passate nel nostro parlare e come le pronunciamo anche senza renderci conto, sarebbe uno studio interessante.
    MC

    19 Dicembre, 2009 - 9:35
  4. fiorenza

    ” Due incinte, una poco e una molto”, io le contemplo ogni giorno sulla parete della mia stanza, dove sta appesa una grande riproduzione su tela della Visitazione di Carmignano del Pontormo. Non l’intera tavola vi è riprodotta, ma solo la parte superiore: i quattro volti assorti, la luce che accende e muove i veli sulle nobilissime teste delle due madri, le loro braccia, i loro corpi visibili solo fino alla vita, all’affacciarsi del grembo colmo di vita. E le altre due figure, due testimoni, assistono e invitano a entrare in quel mistero; ti convocano perché anche tu sia presente a quell’incontro. Mi pare che nessuno come il Pontormo abbia colto il senso dell’incontro delle “due incinte”, che dovrebbe essere il senso di ogni incontro reale: due figure, una di fronte all’altra, che si protendono, amorosamente prossime e indicibilmente separate, una verso l’altra. Consapevoli del miracolo che le avvolge e le segna entrambe. Nell’attesa, nella certezza, del compimento di qualcosa che una volontà superiore ha predisposto per ciascuna di loro.

    19 Dicembre, 2009 - 11:48
  5. fiorenza

    E, se questo è “il senso di ogni incontro reale”, pare proprio che la parola maschile non sia in grado di esprimerlo. Per “parola maschile” non intendo, naturalmente, quella pronunciata dai maschi.

    19 Dicembre, 2009 - 11:58
  6. fiorenza

    “O Radix Iesse,
    qui stans in signum
    populorum, super quem
    continebunt reges os suum,
    quem gentes deprecabuntur,
    veni ad liberandum nos:
    iam noli tardare.”

    19 Dicembre, 2009 - 12:01
  7. mattlar

    Sono preoccupato per le condizioni di salute di Noemi Letizia. Rifiuta di nutrirsi. E’ una notizia terribile…

    19 Dicembre, 2009 - 14:36
  8. Luigi Accattoli

    Dal blog http://nicodemodinotte.wordpress.com/ ricevo questa segnalazione di un post simile al nostro, sul tema della Visitazione:
    “Il [nostro] commento al Vangelo è fortemente influenzato dal bellissimo tempo che stiamo vivendo, ovvero l’attesa per la nascita del nostro terzo figlio (o figlia).
    Così mi viene spontaneo associare questo brano all’incontro sì di due mamme in attesa, ma anche e soprattutto di due bambini che devono ancora nascere ma che sembra si conoscano e riconoscano fin da questo momento”.

    19 Dicembre, 2009 - 21:46
  9. roberto 55

    Bene, domani vivremo insieme la riflessione sull’incontro di altre due donne, Elisabetta e Maria: non s’incontrarono in metropolitana, ma, egualmente, il loro dialogo c’è stato tramandato ed è una bella testimonianza.

    Buona IV (VI, per gli “ambrosiani”) domenica d’Avvento a tutti dal Nordest !

    Roberto 55

    P.S.: qui, nel frattempo, la situazione è un pò migliorata, non nevica più, e sulle strade si riesce a camminare e circolare in automobile (la “Provinciale”, poi, è stata “spalata” ancora stamane ed è agibile), ma la coltre bianca permane e fornisce un tono quasi fiabesco alle nostre campagne.

    20 Dicembre, 2009 - 0:09
  10. Syriacus

    Per Fiorenza (in particolare) :

    http://www.youtube.com/watch?v=VRzOsCF6gSw

    “The Great antiphon sung on 19 December by the Dominican student brothers in Oxford.”

    (“Studenti domenicani” oxoniensi, che hanno pure un sito ‘Godz dogz’, slang per ‘Domini canes’ 🙂

    20 Dicembre, 2009 - 0:14
  11. Syriacus

    [Per completezza: il sito dei summenzionati giovani domenicani di Oxford : http://godzdogz.op.org/ ]

    20 Dicembre, 2009 - 0:18
  12. Syriacus

    [Comunque, per Fiorenza: dall’anno scorso alla chiesa di Santo Stefano a Genova c’è la Novena ‘tradizionale’ in gregoriano.. almeno si tenta 🙂 (…e quest’anno si sono aggiunti i vespri delle domeniche d’Avvento, more antiquo, più lunghi.. Sono stati sinora una bella esperienza..) Auguri a tutti! S.]

    20 Dicembre, 2009 - 0:22
  13. fiorenza

    Syriacus, grazie per averci fatto conoscere questi giovani domenicani di Oxford. Che bello il commento di fr.Daniel Mary Jeffries alla Visitazione: “Two women share in each other’s joy”!
    Dio ti benedica, te che ci aiuti a vedere e riconoscere “all many things he has freely given to us” (così fr. Gregory Pearson, il 12 dicembre ).

    20 Dicembre, 2009 - 13:30
  14. fiorenza

    E, così, Syriacus, stasera 20 dicembre, canterai, nella chiesa di Santo Stefano a Genova, “O Clavis David”?
    “O chiave che apri e non chiudi,
    che chiudi e non apri e conduci
    teneramente il vinto fuor della casa del carcere
    e fuor dell’ombra della morte”
    (così traduce la mia Cristina Campo)

    20 Dicembre, 2009 - 13:36
  15. fiorenza

    Quello che mi affascina di Syriacus è il fatto che ti fa sentire che vive a Genova (e che “vive” Genova) ma, contemporaneamente, non sai se è a Oxford o altrove in Inghilterra, o in Germania, o in Belgio, o… Con lui entra il mondo ( e la musica del mondo) ed è sempre un mondo rivolto a Dio. Ma non è solo questo: a dire la verità, io non lo so spiegare. Misterioso, inesplicabile Syr.

    20 Dicembre, 2009 - 13:42
  16. fiorenza

    E, sui vespri delle domeniche d’Avvento more antiquo, l’understatement di quel: “sono stati finora una bella esperienza”, là dove io avrei sprecato 50 aggettivi!

    20 Dicembre, 2009 - 13:48

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