Ritengo una felice colpa quella del consigliere del presidente Sarkosy, Alain Minc, che l’altro ieri ha menato scandalo per le parole in difesa dei Rom dette domenica dal papa all’angelus e da tutti interpretate come una critica delle espulsioni in massa decise dal governo di Parigi: «Ce pape allemand ? Parler comme il a parlé ? En français ? On peut discuter (de) ce que l’on veut sur l’affaire des Roms, mais pas un pape allemand. Jean-Paul II peut-être, pas lui (…). Son insensibilité qu’on a mesurée quand il a réinstallé un évêque révisionniste, son insensibilité à l’histoire, dont il est comme tous les Allemands un héritier, non pas un coupable mais un héritier». Se uno è un Rom è un delinquente, se uno è tedesco è un razzista, se uno è un francese è un figlio dei lumi. La corta veduta porta a battere la testa e se questa è dura ne viene un notevole fracasso. L’utilità del fracasso – in questo caso – sta nell’aiuto a cogliere l’astuzia della Provvidenza che ha voluto prima un papa polacco e poi uno tedesco per disincagliare il Vangelo dalle appartenenze nazionali e riportarlo nel mezzo di ogni umanità.
Se un papa tedesco oggi difende i Rom
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[Segue dal post] Queste le parole dette domenica dal papa in francese, che hanno turbato Minc: Les textes liturgiques de ce jour nous redisent que tous les hommes sont appelés au salut. C’est aussi une invitation à savoir accueillir les légitimes diversités humaines, à la suite de Jésus venu rassembler les hommes de toute nation et de toute langue. Chers parents, puissiez-vous éduquer vos enfants à la fraternité universelle.
Certo, i francesi hanno dimostrato di essere molto, molto permalosi.
Su un piano più strettamente ecclesiale disse, due anni fa, in Francia , ai Vescovi francesi:
“Nul n’est de trop dans l’Église.
Chacun, sans exception, doit pouvoir s’y sentir chez lui, et jamais rejeté.”
(In questo caso penso che molti episcopi francesi siano dell’idea che “se uno è tedesco amante della tradizione è un clerico-nazista, se uno è un ‘antiintegrista’ francese è un figlio dei lumi”.)
http://press.catholica.va/news_services/bulletin/news/25947.php?index=25947&lang=en
“Viviamo tutti sotto lo stesso cielo,ma non abbiamo tutti gli stessi orizzonti” (Konrad Adenauer)
“La scissione tra gli uomini fa più vittime di quante può farne la scissione dell’atomo” (Louis Ginsberg)
“Tutti hanno diritto ad aver torto con le proprie opinioni, nessuno ha diritto ad aver torto con le proprie azioni” (Anonimo)
“Una società si giudica dal posto che riserva ai suoi figli più bisognosi” (Cardinale Pierre Veuillot)
“Cento volte al giorno ricordo a me stesso che la mia vita, interiore ed esteriore, è basata sulla vita di altri uomini, vivi o morti, e che io devo fare il massimo sforzo per dare nella stessa misura in cui ho ricevuto” (Albert Einstein)
… e per concludere (a proposito di brevità di vedute)
“la mente è come il paracadute, funziona solo quando è aperta” (Anonimo)
Le frontiere sono, o dovrebbero essere, -a livello di funzionalità- come il paracadute/ombrello?
Ovvero come la mente?
(E porre tale domanda non è necessariamente narrow-minded.)
By the way: oggi il già medico-senza-frontiere (e ministro degli affari esteri) ha difeso il suo President, e la France più in generale:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2010/08/27/visualizza_new.html_1789824656.html
[Per Principessa in primis, interessante off-topic dal blog del cardinale arcivescovo di Boston, O’Malley :
“On Saturday, I had the pleasure of visiting an Italian Navy training ship, San Giusto, which was docked in Boston Harbor to celebrate Mass with Italian and American sailors.”
http://www.cardinalseansblog.org/2010/08/20/the-return-of-our-relic-of-the-true-cross/
(il titolo del link si riferisce solo alla seconda parte del post, comunque interessante). ]
[correzione : il titolo del link si riferisce solo alla *prima* parte del post, comunque interessante]
Caro Syriacus, l’ANSA che tu hai linkato parla di un sondaggio francese secondo cui il 53% dei cugini d’oltralpe pensa che la Chiesa abbia fatto male ad inserirsi nella politica di espulsione con le critiche che Sua Santità ha espresso all’Angelus di domenica scorsa.
Ora, io mi domando, perchè mai tutti hanno diritto di parola su tutto e il Papa, invece, non dovrebbe beneficiare di questo diritto?
E’ la famosa storia del pelo e della trave. Dei giudici che giudicano pur avendo magagne incredibili.Di coloro che alzano steccati per difendersi, senza capire che se nessuno entra non hai neppure tu la possibilità di uscire. E il mondo non è fatto a compartimenti stagni:per galleggiare ci dobbiamo “inondare” a vicenda.
Grazie Syr della segnalazione per il blog del Cardinale O’Malley.
Vedo che avete scomodato mezzo mondo. Più trivialmente, mi limiterei ad osservare che Minc è già mezzo giudicato dal cognome. (Almeno in Sicilia)
Una chiosa delle tue migliori, Leonardo!!
Udite le parole del papa all’angelus il consigliere Minc badava sclamare: “Minchia, in francese!”
Possiamo anche riderci su, ma certo è molto triste. Perché non mandiamo un messaggio un po’ pepato a Minc? Intanto in Francia qualcuno si è mosso:
http://www.liberation.fr/societe/0101654193-andre-vingt-trois-alain-minc-et-l-heritage-du-passe
Un papa tedesco che parla in francese? Inammissibile, secondo Minc. Invece è bello che Benedetto XVI parli di regola in italiano; ne abbiamo bisogno, perché sembra che la nostra lingua sia a rishio di estinzione.
http://www.corriere.it/cultura/10_agosto_27/panikkar-sacerdote-filosofo_fdbddf64-b1b3-11df-a044-00144f02aabe.shtml
Ricordo che me ne parlò Ignigo,qualche tempo fa
e questo è il suo sito
http://www.raimon-panikkar.org/index.html
I bloggers che si lamentano sempre dell’8 per mille alla Chiesa hanno letto questo?
http://www.corriere.it/cronache/10_agosto_27/l-otto-per-mille-si-allarga-restano-fuori-i-musulmani-gian-guido-vecchi_a6163adc-b1a8-11df-a044-00144f02aabe.shtml
Chiedo scusa a Luigi per due argomenti che non c’entrano con il post, ma sono però due topic di cui si è discusso parecchio in passato.
Se i valdesi non “difendono” il crocifisso nelle aule…
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/309792/
Principessa, l’estimatore maximus del Panikkar, e il primo da cui ne sentii parlare, in questo blog, è LEONE .
Caro Leonardo! Grazie di avermi fatto ricordare che, da anni (ben prima di cominciare a dilettarmi a studiacchiare la lingua gallica), fra me e me, e in presenza dei più intimi, usavo talvolta l’ espressione (per ammorbidirne la italica-sicula asprezza dell’originale) “tête de minc” (o minque; allora non mi ponevo tanto la questione dello spelling).
Approposito: ulteriormente provvidenziale è questo video di una intervista (nella fattispecie : “Tête à tête avec Alain Minc” : manco farlo apposta) al Nostro (o meglio, al Loro) :
http://www.publicsenat.fr/vod/bibliotheque-medicis/tete-a-tete-avec-alain-minc/alain-minc/63383
“Tête à tête avec Alain Minc
Diffusée le 06/11/2009
Durée : 60 minutes
Il est partout : archiconnu et pourtant énigmatique et mystérieux. Il a publié une trentaine de livres, presque 1 par an : écrivain, oui aussi, homme de conseil. à condition d’être au sommet de l’Etat ou du CAC 40, homme d’influence, homme de réseau. qui est à lui seul un réseau. Il a réponse à tout, mais on ne sait pas ce qu’il pense, il se cache autant qu’il se livre.”
[Avviso: il personaggio suscita una naturale…simpatia, quintessenzialmente francese (scusate, son ligure; scherzi a parte: fisiognomicamente pare un clone francofono del ‘falco’ neocon USA Paul Wolfowitz, con un ammorbidente quelquechose di Marcel Lefebvre e Carlo Rossella..). (Notate che a circa minuti 7-9, dell’intervista oraria, costui spiega il suo point de vue su integration, expulsions, et cetera.) ]
“Fils d’un dentiste juif polonais naturalisé français en 1947 (et ayant à ce moment là francisé son nom de Minkowski en Minc), Alain Minc est né le 15 avril 1949 à Paris dans le 19e arrondissement. Il est marié, et père de trois enfants.”
Bene, allora forse è parente alla lontana di un famoso direttore francese di musica barocca (His mother is American, and his father was Alexandre Minkowski, a Polish-French professor of pediatrics and one of the founders of neonatology.) : http://www.youtube.com/watch?v=xS7UdLIaf0o
Comque, tornando al Loro, costui è un prodotto mirabile del sistema educativo “napoleonico” :
[Nato nel ’49] “Alain Minc est ingénieur diplômé de l’École nationale Supérieure des mines de Paris (promo 1968), diplômé de l’Institut d’études politiques de Paris (promo 1971), puis de l’École nationale d’administration (promo 1975), d’où il sort major de la promotion Léon Blum, voie d’administration économique.”
http://it.wikipedia.org/wiki/Alain_Minc
Nel corso dell’intervista, Minc junior presenta il libro di suo padre Joseph :
“L’extraordinaire histoire de ma vie ordinaire”
http://www.amazon.fr/Lextraordinaire-histoire-ma-vie-ordinaire/dp/2020893231
Descriptions du produit
Présentation de l’éditeur
Né en 1908 au sein de la communauté juive de Brest-Litovsk, Joseph Minc devient dès 1924 militant du Parti communiste polonais. Bientôt contraint à l’exil, il arrive en France à l’aube des années 1930. Mais l’histoire le rattrape. Quand éclate la Seconde Guerre mondiale, il rejoint les rangs de l’armée polonaise en France, puis s’engage dans la Résistance aux côtés de la MOI (Main-d’œuvre immigrée)… Il quittera le Parti au début des années 1970. Ce destin exemplaire, raconté avec une grande simplicité, permet de croiser des personnalités comme Menahem Begin ou Ramon Mercader, mais aussi d’appréhender un prolétariat immigré aujourd’hui oublié. Comme le souligne dans sa préface son fils Alain Minc, ” ce sont deux continents engloutis, le judaïsme d’avant l’extermination et le communisme de la grande époque, qui réapparaissent ici. Ils se croisent, se mêlent, s’opposent, se contre-disent dans l’esprit, les sentiments, les rêves de la génération de mes parents “.
Biographie de l’auteur
Joseph Minc a aujourd’hui 98 ans.
[Però! Joseph, come quell’altro, tedesco..]
Intanto i blog francesi dicono a Minc quello che pensano.
http://www.marianne2.fr/Minc-joue-les-antipapistes-et-les-antiboches-primaires_a196712.html?com#comments
[ “Chers parents, puissiez-vous éduquer vos enfants à la fraternité universelle.”
http://catholicanchor.org/wordpress/?p=1048 ]
Grazie della precisazione Syriacus, ma io ne ho sentito parlare la prima volta da Ignigo74 che è stato capace, con le sue parole, di ispirarmi la curiosità per padre Pannikar e una ricerca più approfondita del suo pensiero.
Un altro ringraziamento ti giunge per la sterminata cultura musicale, e artistica in generale, che è sempre un piacere scoprire dietro i tuoi suggerimenti.
Un saluto cordiale a tutti
A questo Alain Minc dedico, molto più modestamente dell’amico Syriacus (ma forse più in linea con lo spassoso commento di Leo), una frase del compianto giornalista sportivo Gianni Brera: “I francesi sarebbero formidabili, perchè coniugano in loro estro latino e nerbo nordico, se non avessero eternamente l’aria di chi fiuta escrementi”.
Buona serata a tutti !
Roberto 55
Forse possiamo scrivergli:
http://www.riposte-catholique.fr/action/m-minc-retractez-vous
Scrivergli. Ma: uno così, capirebbe? Lo vedo in quella categoria di persone di cui mi verrebbe da dire : “Non ti curar di lor” (“e la lor cieca vita è tanto bassa…”). E, tuttavia, “forse possiamo scrivergli”. Penso che lo farò. Forse.
L’odio di certi politicanti pseudo-cattolici è tale che sopportano senza fiatare le bordate del tiranno Gheddafi sull’Europa “che dovrebbe diventare musulmana” pur di avere la collaborazione di quel dittatore nei respingimenti degli immigrati, ed il suo petrolio.Ma non erano gli stessi (o gli amici di quelli) che spargevano sterco di porco sul terreno per impedire la costruzione di moschee?
Forse, visti i loro costumi sessuali non propriamente “cristiani”, hanno cambiato idea e pensano che è meglio convertirsi all’Islam per poter praticare la poligamia senza ricevere fastidiose critiche? Lo facciano, ma lascino in pace la Chiesa e consentano ad altri, più attenti al bene comune ed ai diritti umani, di governare.