Adriana Zarri, scrittrice, eremita, amante dei gatti, se ne è andata nella notte, a 91 anni. Quando fu eletto papa il cardinale Ratzinger mi disse entusiasta: “Vuole bene ai gatti!” – Io volevo bene a lei. Ecco l’epigrafe che aveva scritto per se stessa:
Non mi vestite di nero:
è triste e funebre.
Non mi vestite di bianco:
è superbo e retorico.
Vestitemi
a fiori gialli e rossi
e con ali di uccelli.
E tu, Signore, guarda le mie mani.
Forse c’è una corona.
Forse
ci hanno messo una croce.
Hanno sbagliato.
In mano ho foglie verdi
e sulla croce,
la tua resurrezione.
E, sulla tomba,
non mi mettete marmo freddo
con sopra le solite bugie
che consolano i vivi.
Lasciate solo la terra
che scriva, a primavera,
un’epigrafe d’erba.
E dirà
che ho vissuto,
che attendo.
E scriverà il mio nome e il tuo,
uniti come due bocche di papaveri.
Se ne è andata Adriana Zarri: “Ho vissuto e attendo”
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Chi scrive parole come queste non se ne va, ma passa di vita in vita – come asseriva un grande a noi caro.
Grazie per queste parole che mi hanno detto in versi quello che il mio papà ha voluto: niente nero, niente marmi, solo terra in attesa della primavera dell’anima.
Una preghiera accorata per una “amica gattara”.
“Lasciate solo la terra
che scriva, a primavera,
un’epigrafe d’erba.”
Ho incontrato e sentito parlare Adriana Zarri a un convegno. Sicuramente non era una persona comune.
buona risurrezione Adriana!
Ho conosciuto Adriana nel 1969 nella sua casa sull’Appia Nuova, a Roma. L’ho poi sempre seguita nelle sue collaborazioni e pubblicazioni per lo piu`in disaccordo sulle sue posizioni trancianti ma sempre amando la sua liberta`di parola, la sua femminina parresia e il suo amore per la natura, montagna, fiori e gatti. Adriana ti mando una carezza nell’attesa.
Grazie Luigi per questo delicatissimo dettaglio informativo.
La ricordo, quando la leggevamo -noi giovani cristiani e un po’ “sregolati”…- quasi di nascosto dai nostri preti e famiglie; ricordo la sua parresia e le sue provocazioni… Che viva la liberta’ del Vangelo! E che Adriana riposi in pace.
Mezzo OT-
Dico mezzo OT xe’ penso alla Zarri e alle sue salate parabole…
Dall’Italia, mi hanno segnalato le reazioni/controcampagna di Avvenire -che mi sono andato a leggere- sul programma di Fazio e Saviano (che da qui io posso vedere solo a pezzettini attraverso youtube….). Davvero che non c’e’ speranza, e si sono tirati dietro pure Don Gallo…colpevole di essere li’, in parte a Englaro, etc, colpevole di essere vivo…
Sto’ Avvenire mi ha fatto proprio girare le scatole ancora. Anni fa in casa nostra si decise di sospendere l’abbonamento (che si pagava tra genitori e fratelli) e tenere solo Famiglia Cristiana, perche’ -se era buono il servizio di “formazione” cristiana che Avvenire dava attraverso materiali, documenti, servizi, “l’informazione” era una pena che ad un certo punto non si sopportava piu’, pur essendo i miei “superpii vecchi”, leggermente, ma proprio leggermente centro-sinistra.
Ma dico io: si puo’/poteva criticare, e anche ribadire i famosi “valori-non negoziabili”…eutanasia, etc etc…; Fazio e Saviano non sono i nuovi profeti dell’Italia. Va bene, ma si rendono conto di cosa gira sulle televisioni/ Un programma del genere fa o non fa la differenza? Oltre ad essere MOLTO cattolici, riescono ad essere UN PO’ cristiani?
Ancora una volta, i ruiniani fisichellizzati non sono proprio stati capaci di contestualizzare, come tra l’altro hanno saputo ben fare con vent’anni di Berlusconismo, Compagnia delle opere e Formighini varie, Grande fratelli, Betulle, Amici tuoi e miei, e stili e porcate varie veicolate quotidianamente da mediaset &c C. …tollerate nel nome del “bisogna contestualizzare” (e salvare le nostre lenticchie .. d’oro). Ma che vedano davvero in m….
Perdonatemi lo sfogo: meglio tornare al ricordo della Adriana. Ciao
No Mabu, non va bene. Come te detesto il Cav. e non vedo l’ora che si tolga politicamente dai piedi. Ciò non toglie che il laicismo che contraddistingue l’opposizione mi sembra del tutto irragionevole. E pure autolesionista.
Chi ci garantisce da questa opposizione quando governerà?
E chi ci garantisce che questa opposizione governerà?
Eh, Luigi, sono proprio le sue posizioni trancianti (chissà perché mi viene da dire “sincere”) che me l’hanno fatta amare!
Un saluto
Riposi in pace nel Signore! L’epigrafe poetica è bella.
Confesso però che non ho condiviso certe sue posizioni polemiche. E non condivido neppure le battute polemiche di Mabuhay. “Avvenire” è un po’ di parte, e mi pare che Saviano vada difeso quando critica certe ambiguità della Lega e del PDL. Ma i monologhi televisivi non mi piacciono. E Fazuio è fazioso (“nomina sunt omina”…) quando chiama a parlare sul “fine vita” i soliti Englaro e Mina Welby: perché nion prova, almeno una volta, a sentire una voce diversa, quella di chi vuol vivere anche in condizioni tremende? e quella di chi ha scelto di accompagnare con amore, spesso per lunghi anni, queste persone nella sofferenza?
Conosco persone (anche molto vicine a me) che hanno fatto questo. E nessuno le ha mai intervistate, nessuno ha mai proposto per loro la cittadinanza onoraria di Firenze o di altrie città, nessuno li ha mai presentati sulla grande stampa comwe “eroi del nostro tempo”.
Il berlusconismo mi fa schifo, e mi amareggia la connivenza con esso di certri ambienti cattolici. Ma mi amareggia altrettanto la connivenza di tanti altri con certe posizioni laiciste. Per quaqnto mi riguarda non sosterrò mai Vendola né Ignazio Marino.
Ho letto qualche volta la Zarri, e Marco Politi nel suo libro sui cattolici italiani di qualche anno fa ne tratteggia un ritratto bello e completo.
E’ stata una figura umanamente coraggiosa e interessante, ma le sue diagnosi mi sono sempre apparse politicamente corrette, nel senso di una certa sinistra ecclesiale e teologica che tende a ripetersi in diagnosi, letture e parole d’ordine.
Io credo che anche tra chi riflette sulla fede e sulla Chiesa ci sia bisogno d’altro, e che il discorso sulle ragioni del credere non possa passare sempre per una sociologia delle religioni e del dialogo tra esse, dove i focus sono sempre gli stessi: la condizione della donna, il celibato ecclesiastico, il primato di Pietro, la contraccezione, la buona morte.
Sono temi importanti, ma non dicono poi troppo sulle ragioni prime e ultime della ricerca di Dio, e semmai dell’appartenenza – anche tribolata – alla Chiesa di Cristo.
Ciò che mi sembri manchi sempre ai pensatori cattolici “progressisti” (fa eccezione Raniero La Valle, secondo me) è l’approccio alla radice esistenziale del cristianesimo, a ciò che attrae sempre di nuovo l’uomo verso Gesù e la sua Chiesa.
In tal senso, mi pare che abbiano molto più da dire Biffi e Scola, ad esempio.
«Englaro, etc, colpevole di essere vivo…». Lui, sì …
(Tra “papà Beppino” e “zio Michele” non avrei dubbi: meglio il secondo …)
Prima di tutto commovente ed “alta” e semplice quell’epigrafe, ciao Adriana.
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Ciao Francesco,
“Ciò che mi sembri manchi sempre ai pensatori cattolici “progressisti””
“(fa eccezione Raniero La Valle, secondo me)”.
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Luoghi comuni e semplificazioni prese in prestito dalla terminologia politica mi sembrano un esercizio fuorviante e fuoriposto riguardo a persone, fratelli e sorelle, che sperimentano un cammino spirituale quel che sia e nel modo che ognuno interpreta in buona fede ma sempre finalizzato alla maggiore gloria di Dio.
Quelli che chiami “pensatori” come R. La Valle o Scoppola o Bachelet o Lazzati ed altri sono laici e non preti carrieristi tipo Scola. Gente che vive o ha vissuto il Vangelo nel quotidiano mostrandolo e incarnandolo nello stile di vita.
Gente che poteva scegliere il potere e che invece è stata perfino all’opposizione di se stessa per essere fedele al Vangelo altro che i teorici con e senza tonaca che frequentano salotti “bbene”, gemelli ai polsi e abiti firmati.
A quelle e a queste anime belle, anzi bellissime non è mancato proprio nulla perchè hanno vissuto Cristo irradiandolo con il loro esempio.
Io li ringrazio e li benedico.
Ma io mica volevo giudicare la loro rettitudine ed esemplarità.
Figuriamoci se non dobbiamo ringraziare per aver avuto testimoni come Scoppola o Bachelet.
Dico solo che la mia sensazione, su un certo pensiero cristiano che per semplificare chiamiamo “progressista”, è che si tenda un pò alla ripetizione e anche al sociologismo.
Ma non volevo generalizzare e nemmeno accusare, nella Chiesa si sta tutti insieme, da Biffi e Maggiolini fino a Mancuso e alla Zarri.
Il bello è poter dire che non si è convinti, non attaccare le persone.
Dixit Ninus: «preti carrieristi tipo Scola».
O lo dimostra, o è un cialtrone.
Se c’è una cosa che non mi piace è demonizzare chi non la pensa come te: mons. Scola è carrierista (ammesso che lo sia) perchè ha – da tempo – una posizione diciamo più ratzingeriana della media dei vescovi italiani o perché è carrierista tout court? Ed essendo vescovo non può mostrare Cristo, non può incarnare il Vangelo nella sua vita? Avanti, non indulgiamo a contrapposizioni di tipo “politico italiano” che credo bastino ed avanzino per dar sfogo ad ogni tipo di pregiudiziale morale e antropologica. Chi non ha la mia (ora parlo in prima persona) posizione teologica ed ecclesiale è con tutta probabilità migliore di me, ha più fede, più speranza e più carità di me (ci vuole, ahimé, poco), non è antropologicamente diverso e/o meno degno: ha un’altra visione.
Io personalmente sulla Zarri penso quello che ha scritto Francesco73 – anche se capisco il suo modo “femminino”, per usare un termine usato da Luigi – ma so che la sua fede, quella che le ha fatto scrivere il bel distico finale, io non la possiedo.
L’anno scorso ho conosciuto una teologa italiana, qualificata e in gamba.
Abbiamo chiacchierato a lungo durante una visita in Terrasanta, con lei e con altri, anche in forma di dibattiti serali.
Molto sinceramente, non c’è praticamente nulla della sua visione di Chiesa che nel mio piccolo abbia trovato convincente.
Una sera mi accusò pure di essere ciellino (cosa non vera in punto di fatto.), e la cosa simpatica è che lei la riteneva proprio un’accusa, un capo d’imputazione.
Ciònondimeno, è stata una benedizione trovarci e chiacchierare, partecipare ai riti, pregare alla Natività, al Cenacolo e al Sepolcro.
Nella Chiesa occorre fare l’unità nella legittima libertà di opinione. Dove poi si sta al confine con la dottrina, ci sia correzione fraterna, non la sferza del buttafuori.
Il discorso del Papa ai medici è stato molto semplice e chiaro.
L’eutanasia e la manipolazione degli embrioni è contro la dottrina cattolica.
Punto e basta.
Io come medico e come cattolico mi attengo ad esso.
Io credo più nel Papa che in Saviano o in Welby.
Un “guru” , a quanto pare bisogna necessariamente averlo al giorno d’oggi.
Io diffido dei guru mediatici…
preferisco affidarmi alla vecchia Tradizione-
MC
Sulle teologhe, essendo io anziano vorrei restare affezionato ai miei pregiudizi (“mulieres in ecclesia taceant”). Capisco che purtroppo i tempi cambiano, bisogna adattarsi e quindi ci si dovrà rassegnare anche a questo, ma insomma … ci sono già tanti e mai tanti teologi, e scrivono talmente tanto, che uno non rischia certo di restare senza nulla da leggere.
A proposito di Scola: quel paio di volte che mi è capitato di sentirlo non è che mi abbia entusiasmato, ma capisco che, dopo Ratzinger, il convento (almeno quello dei cardinali italiani) non offre di meglio; anche qui bisognerà accontentarsi. (Del resto so già che, diventasse papa, mi piacerebbe subito moltissimo).
Leggo però or ora, sul blog di Raffaella, una cosa che gli fa immediatamente guadagnare cento punti: pare che in otto anni da che è patriarca di Venezia non abbia mai scritto una lettera pastorale, se non ora, in preparazione della visita del papa. Meraviglioso.
per Leonardo
“I tempi cambiano”
http://www.paolorodari.com/
“Nella Chiesa occorre fare l’unità nella legittima libertà di opinione. Dove poi si sta al confine con la dottrina, ci sia correzione fraterna, non la sferza del buttafuori”.
Perfetto. Sono completamente d’accordo. Adriana Zarri era una di queste persone da rispettare ed accogliere, anche nel dissenso rispetto a certe sue polemiche (se la prese anche con don Milani). Ricordo peraltro che ebbe il coraggio di prendere le distanze, in ambienti ultraprogressisti, da un teologo chiaramente eterodosso come Franco Barbero.
(Tra “papà Beppino” e “zio Michele” non avrei dubbi: meglio il secondo …)
Lo disse Leonardo e credo che lo pensi davvero. Povero, che non ha titolo a giudicare nessuno dei due.
si può dire di una poesia (e questa lo è davvero) che essa sia bella (e questa lo è davvero)?
Caro Francesco73, il problema è il confine, ma non vado oltre, altrimenti mi prendo del teologo low cost dall’Inquisitore.
Ho un ricordo in particolare, dell’Adriana Zarri “mediatica” per qual poco che poteva esserlo o possa io ricordare: quando, nei primi anni ’90 il TG3 (quello stesso delle rubriche “Visto da Lei”, in cui si chiedeva l’opinione a “donne esemplari” -ad es. Lella Costa, Margherita Hack, Dacia Maraini, etc..- ) , magari all’interno di un servizio sull’ennesimo pronunciamento wojtyliano, le andava a chiuedere un parere. E l’intro (magari pronunciata da una giovanissima Bianca Berlinguer) era quasi invariabilmente “…l’abbiamo chiesto alla teologa Adriana Zarri..” (quindi partivano le immagini della Zarri nella sua peculiare abitazione, almeno avevo l’impressione che fosse un locus tutto particolare) . Non so come, ma nella mia assoluta ignorantia, ho in qualche modo spesso associato l’idea della teologa Zarri con quella dell’agenzia di stampa Adista (che spesso il TG3 pure riprendeva..; ma sarà che entrambe cominciavano e finivano con “Ad” e finivano con “A”.)
(Scusate il commento un pò onirico e da dottor S…)
“le andava a chiuedere un parere”
(chiedere – prima che intervenga zio Léonard 🙂
[Comunque, ho pensato una cosa le ore scorse: Adriana Zarri ha lasciato questo mondo alla vigilia di un Concistoro in cui diversi “personaggi in talare e polsini” -che definire agli antipodi con la sua ‘poetica’ sarebbe riduttivo- saranno creati cardinali.
Premesso che i Cardinali Burke e Ranjit -ne cito due estremamente rappresentativi di questa ‘svolta drammatica’- sono due miei idoli assoluti…ecco, volevo rendere, nella mia infima piccolezza di fante, l’onore delle armi alla combattiva (a modo suo) Adriana Zarri.]
Mi sento molto ignorante, ma non conoscevo Adriana Zarri. E la sua poesia- epigrafe mi affascina moltissimo.
Francesco73,
19 novembre 2010 @ 14:29
“Dico solo che la mia sensazione, su un certo pensiero cristiano che per semplificare chiamiamo “progressista”, è che si tenda un pò alla ripetizione e anche al sociologismo.”
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Sul tendere alla ripetizione e al sociologismo.
Concordo ma provo a dirti la mia opinione a giustificazione di quella tendenza.
A circa mezzo secolo dal CVII e dalle encicliche che segnano la dottrina sociale della chiesa, molti cattolici si erano illusi che dopo GXXIII e PVI, e l’inizio del papato Witjliano la chiesa avrebbe proseguito con coraggio e fedeltà quegli indirizzi ecumenici onorandoli con la prassi e il cambio di passo, ad esempio in tema di giustizia sociale, la cui assenza rende carta straccia quei documenti e quelle nobili intenzioni.
Ed è la ragione prima dello sfacelo etico e delle povertà spirituali e materiali di questa moderna società.
Presbiteri di ogni ordine e grado e laici, tra cui quelli che avevo segnalato, in tutto il mondo trovarono nuova linfa ed entusiasmo.
Su queste nuove “piste” molti cambiarono il loro orizzonte: statico, conservatore e latino-centrico.
Ripensarono revisionandolo il loro cammino spirituale e pastorale passando dall’inconfutabilità del dogma e dall’autoritarismo dei “maestri”, alla testimonianza sul campo mostrando con il loro stile di vita che la prospettiva del Regno era ed è un obiettivo che si può realizzare in questa vita e non post mortem.
Penso a Tonino Bello, a Milani, Balducci, la Pira, a Camara a Romero e ai laici che ho citato nel post precedente.
Dopo quasi mezzo secolo poco o nulla è cambiato nella chiesa in quel senso, anzi.
Nel frattempo molti fedeli sono passati a miglior vita o sono prossimi senza vederne i frutti, così la generazione che segue e che condivide quel progetto ne ha preso il testimone replicando testardamente il repetita juvant nella speranza che s’incarni nel popolo di Dio.
Ciao Jerry,
“Se c’è una cosa che non mi piace è demonizzare chi non la pensa come te: mons. Scola è carrierista (ammesso che lo sia) perchè ha – da tempo – una posizione diciamo più ratzingeriana della media dei vescovi italiani o perché è carrierista tout court? Ed essendo vescovo non può mostrare Cristo, non può incarnare il Vangelo nella sua vita?”
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Scola è principe di CL e della chiesa. Forse questa appartenenza lo ha un po’ favorito nella “carriera”.
Ho dichiarato apertamente da tempo che non amo i cosiddetti movimenti e che li scioglierei, per altro non sono un entusiasta di questo pontificato né dei vertici che lo supportano . Quindi.
Non pongo limiti alla provvidenza, e le vie della santità sono imperscrutabili, per cui auguro a Scola di incarnare il Vangelo come e meglio di quanto hanno saputo mostrare i vescovi di cui ho riferito prima:Bello, Camara, Romero.
” Cleofe:
Concedi, o Maddalena,
Qualche tregua al martire,
Che un continuo languire
Puo con la vita anche scemar la pena;
E per un Dio ch’è morto
Cosi giusto è’l dolore
Che non convien di renderlo più corto.
Maddalena:
Cleofe, invano al riposo
Tu mi consigli, ed al mio core amante
Sarebbe più penoso ogni momento
Che potesse restar senza tormento.
Cleofe:
Se il tuo giusto cordoglio
Sol di pene ha desio,
Trattenerlo non voglio
Ma solo unire al tuo l’affanno mio.
Piangete, si, piangete,
Dolenti mie pupille,
E con amare stille
Al morto mio Signor
Tributo di dolor
Meste rendete !
Piangete, si, piangete,
Che mentr’ egli spartea
Tutto il suo sangue in corce,
Morendo sol dicea
Di pianto: Ho sete.
Piangete, si, piangete… ”
(da : ‘Oratorio perla Resurrezione di nostro Signor Gesù Cristo’
– composto a Roma, 1708 , da Georg Friedrich Haendel (1685-1759) )
Lycop, ieri 6:18: non mi dirai che tu -come cristiano- ti senti garantito da questi governanti? Suvvia, dai… Laicisti, relativisti, atei pratici e atei devoti, li trovi a destra e a sinistra. E al centro. Ripeto che non considero Fazio ne’ Saviano profeti dell’umanita’ felice o -peggio ancora- del sol dell’avvenire…eh eh… 🙂 A me sembra piu’ logico, interessante l’appello a dare voce a chi vive e testimonia scelte diverse (come scrive anche Raffaele), piuttosto che stroncare di brutto e con quel livore un programma che onestamente -nel suo insieme- e’ da salvare, se paragonato a cosa c’e’ in giro. E leggiti questa, giusto x parlare dei difensori dei valori non-negoziabili; difensori cosi’ cari ai Fisichella & compagnia varia. E questo e’ solo uno dei tanti, ma tanti esempi:
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_novembre_19/opera-dimissioni-consiglieri-bestemmie-birra-cattedrale-lega-1804207772684.shtml
Adesso ho guardato la prima pagina del website di Avvenire, e non c’e’ una sola parola circa la motivazione della condanna di Dell’Utri x collaborazione/mediazione con la mafia. Pero’ si’, la vita quella la difendiamo eh…mi raccomando!!!!
Buona solennita’ di Cristo Re: l’augurio sia cio’ che Cristo ci dice domani dalla croce: “Oggi sarai con me in paradiso” …Credo che questo sia il destino di tutti i cristiani: essere con Cristo, e non “solo” in Paradiso; e spero che sia il destino di TUTTI gli uomini, essere con Lui…Penso che il Regno vada in quel senso li’… Ciao
Ma caro Mabu, credo di essermi già espresso: odio e aborro il berlusconismo, con annessi e connessi, ma allo stesso modo e per diverse ragioni, anche lo zapaterismo dell’opposizione.
Con ulteriori aggravanti: non riesce a vincere e neppure a convicermi.
Quando sentii Scola parlare a Genova,non mi entusiasmò. Mi pare, però, “un bravo cristo”, e molto competente.
Ecco, già scherzavo con amici e conoscenti ciellini, all’università (io assolutamente non-ciellino) , scimmiottando il loro linguaggio infarcito di “Avvenimenti”, e loro che mi davano ingenuamnete spago. Era un bell’esercizio di stile (considerato che molta stampa ciellina me l’ero letta anni prima senza sapere quasi in cosa consistesse CL). Ma, essendo genovese, e con tessera COOP (anch’io ho messo la Falce nel Carrello, alfine), non saprei scegliere fra Compagnia delle Opere e Cooperative ‘rosse’.
In ogni caso: i cilellini in talare e polsini (si pensi ad es. all’opera della Fraternità di San Carlo in Russia, all’Arcivescovo Pezzi in Mosca..) non mi paiono non “rivolti al Signore”, almeno in maniera maggioritaria.
Quoto Lycopodium delle 8:28. (Anche se magari, io, al posto “di odio e aborro”, preferirei un “detesto e rifuggo”.
E talvolta aggiungerei un cristiano “compatisco” -che vale anche per i zapaterismi e i micromeghismi..)
[Wow, Leo! Che lapus! ” I cilellini” ! (ma pre-1988 -o -1990-o -1998, o -2006, scegli tu..) ]
Il Papa al Concistoro, nel creare un nuovo Cardinale (titolo di S. Emerenziana), ha appena detto: “…ad locum vulgo Tor Fiorenza”.
Fiorenza.
A Nino vorrei dire, da non ciellino, che i movimenti trionfano perchè gli altri ronfano.
Quando smetteranno di ronfare, torneranno a dire una parola interessante per l’uomo e pe la chiesa.
Ad oggi, grosso modo, chi non partecipa a qualche movimento non trova molti luoghi attrattivi in ambito ecclesiale.
Se ne rimane a casa, perciò. Da solo. Nemmeno questo, se ci pensi, è del tutto positivo in un ottica cristiana.
«Ho dichiarato apertamente da tempo che non amo i cosiddetti movimenti e che li scioglierei».
Fascista.
Francesco73
20 novembre 2010 @ 13:08
Dipende, caro Francesco.
Si tratta di capire se la frammentazione in tante piccole o grandi “parrocchie”, di fatto veri e propri centri di potere spesso divergenti con il magistero, sia utile o meno al progetto della chiesa cattolica apostolica romana fondata da Cristo, o piuttosto al singolo movimento e al “capo” carismatico ( un Cristo bonsai ) che l’ha originato.
Chi vuole rimanere a casa a ronfare lo fa perchè il ronfare è nella sua natura.
Un vecchio adagio dice: chi vuole vada, chi non vuole mandi.
Grazie a Dio la chiesa cattolica ha una tale e ricca varietà di spiritualità da ricoprire anche le più sofisticate esigenze.
Una moltitudine di cattolici, me incluso hanno vissuto e vivono esperienze, cammini e percorsi di spiritualità e di carità senza essere iscritti a club.
Cos’è, prima dell’Opus Dei, dei Legionari di Cristo, di CL, dei Focolarini, dei Carismatici, dei Neocatecumenali, di Sant’Egidio la chiesa era allo sbando?
Cos’era ronfare megagalattico?
O forse questi movimenti sono nati e nascono per “coprire” spazi spiritual-terapeutici scoperti, quando non d’interesse materiale?
Sarà un caso, ma quest’abbondanza di movimenti paradossalmente anzichè rivitalizzare e incrementare i flussi verso la chiesa cattolica non argina il progressivo calo delle vocazioni, lo svuotamento delle chiese e la più volte lamentata scristianizzazione dell’occidente.
l’unica cosa che si riempie sono le piazze e gli stadi, ora anche a pagamento come nei concerti delle rock star, alla fine tutti a casa, ognuno “il suo cammin ripiglia”
Francesco,
“i movimenti trionfano perchè gli altri ronfano.”
……..
in sintesi,
Trionferanno pure i movimenti ma non altrettanto la Chiesa universale.
Forse su questo bisognerebbe seriamente interrogarsi.
Leonardo,
20 novembre 2010 @ 15:20
«Ho dichiarato apertamente da tempo che non amo i cosiddetti movimenti e che li scioglierei».
Fascista.
—
Dunque nelle ultime 24 ore mi sono preso del cialtrone e del fascista, perfino con la f maiuscola.
Ma non è stato il fascismo a creare le corporazioni?
Su Adriana Zarri segnalo il ricordo dedicatole, su “Il Manifesto” di ieri, da Rossana Rossanda.
Buona serata a tutti !
Roberto 55
Non conoscevo Adriana.
La sua epigrafe mi ha commosso profondamente. Lei era una persona profondamente libera; libera dai pregiudizi, dai condizionamenti, libera di avere una fede e di viverla ed esprimerla nella sua sostanza.
Permettetemi di dire che guardo con un certo distacco e sospetto ai movimenti. Vedo al loro interno persone che si esprimono in modo standardizzato, come tanti soldatini in parata. Ho il dubbio che questi movimenti rispondano più ad una necessitò di rimediare alla solitudine, di trovare conforto in forme di aggregazione, piuttosto che ad un cammino di autentica e libera conversione.
Che bella l’immagine della primavera che scrive un’epigrafe di erba; sembra una parafrasi del Salmo 90.
Grazie alla poesia-epigrafe della Zarri, l’altra sera mi sono andato a rileggere “Il naufragio del Deutschland” di Gerald Manley Opkins. Le vie del Signore..
Pardon: Hopkins.
” ‘Some find me a sword; some
The flange and the rail; flame,
Fang, or flood’ goes Death on drum,
And storms bugle his fame.
But wé dream we are rooted in earth—Dust! 85
Flesh falls within sight of us, we, though our flower the same,
Wave with the meadow, forget that there must
The sour scythe cringe, and the blear share come.”
(« “C’è chi mi trova spada qualcuno
Invece la flangia e la rotaia; fiamma
Zanna, o flutto” la Morte batte sul tamburo
e le tempeste strombazzano la sua fama.
Ma noi sogniamo di essere radicati nella terra – Polvere!
Carne cade accanto a noi, noi, benché il nostro fiore abbia la stessa trama,]
Ondeggiamo col prato, dimentichiamo che lì è dovere
Dell’aspra falce d’acquattarsi e che verrà il vomere bruno.»)
(puoi leggere e ascoltare @ http://www.youtube.com/watch?v=uaR18d9gOL4 )
“In seguito a St. Beuno’s, nel dicembre 1875, egli lesse la notizia di un naufragio nel quale erano annegate cinque suore francescane, da poco esiliate a seguito del Kulturkampf di Bismark. Profondamente colpito, Hopkins diede inizio a una grande ode, The Wreck of the Deutschland .”
[Gerard Manley Hopkins (1844–89). Poems. (postumi) 1918.]
“To the happy memory of five Franciscan Nuns exiles by the Falk Laws drowned between midnight and morning of Dec. 7th. 1875”
[Un documento eccezionale: dal New York Times del gennaio 1876 :
http://query.nytimes.com/mem/archive-free/pdf?res=F60A11FA3A5B127B93CAAB178AD85F428784F9
Gute Nacht.]
Questa “Spring and Fall” (Primavera e Autunno) mi ha davvero commosso..
(Sunto: «A little girl is crying because the wood is shedding it’s leaves. He says that decay and fall are “the blight man was born for”.»)
“LA TRADUZIONE DELLA POESIA L’HO FATTA IO, QUELLA DEL COMMENTO FATTELA DA SOLO…”
(da prendere con le pinze…!)
Ma che capolavoro.
Risurrezione eterna ad Adriana e a Gerald.
[No, non ce la faccio: devo rettificare almeno la fine della traduzione offerta dalla tipa di Yahoo Answers, e la mia sarà molto libera..:
“E’ l’appassimento per cui l’uomo fu fatto,
ed è per questo, Margaret, che tu porti lutto.” ]
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
“It ís the blight man was born for,
It is Margaret you mourn for.”
Più letteralmente:
“E’ la moria per cui l’uomo nacque
ed è Margaret per cui tu piangi.”
( Bella foto di ‘spring and fall’, assieme, dall’Irlanda:
http://www.flickr.com/photos/droimarais/1563948276/ )
Buona domenica .
Sui movimenti – pur facendo anch’io parte di un movimento, sia pure di uno a maglie larghe – la penso in modo non molto dissimile da Nino, pur nella necessità di non fare di ogni erba un fascio. Il problema vero sono i movimenti che tendono a monopolizzare la vita dei membri ed a sostituirsi (nella realtà, non dico nella teoria) alla Chiesa, alla sana dottrina, alla liturgia comune e comunitaria: basti pensare alla assoluta autoreferenzialità del CNC che tende ad inglobare tutto in sè o a farlo morire, come accade nella maggioranza delle parrocchie loro affidate (e a Roma il fenomeno è particolarmente evidente, tanto che persino la maggioranza dei nuovi presbiteri viene dal loro seminario). Queste sono le situazioni gravi, ma dato che i neo-catecumeni (o eterni catecumeni di catechesi che non devono essere conosciute… per motivi didattici!) sono “bravi”, moralmente ineccepibili, motivati e ordinati un po’ come dei Testimoni di Geova, tutto è affidato loro, senza almeno chiarire ciò che andrebbe chiarito, persino dal punto di vista della dottrina. Sembra che non sia il movimento a fare ciò che vuole la Chiesa, ma questa ciò che vuole il movimento (anche se dicono di non essere un movimento e la ragione temo sia che si ritengono la vera Chiesa di oggi e di domani). La speranza è che il Signore provveda e protegga sempre la sua Chiesa, particolarmente da quelli che ci stanno dentro…
10 e lode, Gerry.
[…] è grazia (Aliberti 2011). A un anno dalla morte di Adriana – vedi post del 18 novembre 2010: “Ho vissuto e attendo” – dedico ai visitatori quelle sue gentili parole, come un saluto dall’eremo in cui viveva. […]