Con il titolo RIENZO COLLA CHE SI CIBAVA DI LOCUSTE. L’AVVENTURA DI UN EDITORE CORAGGIOSO il Regno ha pubblicato un mio piccolo studio sul fondatore della Locusta, qui ricordato in occasione della morte con un post del 20 luglio. Lo si può leggere nella pagina COLLABORAZIONE A RIVISTE elencata sotto la mia foto. In quell’indagine – che mi ha occupato per buona parte dell’estate – sono stato aiutato da Annarita Bartoli, Angelo Bertani, don Tarcisio Cesarato, Romina Gobbo, Paolo Marangon, Albino Morello, Mario Serafin, Giovanni Tassani. Tutti ringrazio.
Se mangi troppe locuste poi vedi come gridi
21 Comments
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Sono cinque giorni che ho letto l’articolo.
Mi ha profondamente emozionato.
E’ un bell’esempio di come non occorra essere preti,
per fare “presenza evangelizzatrice”.
La cifra interessante, l’ho trovata nel NO ricevuto al suo profondo desiderio del cuore,
era il segno che il Signore lo destinava ad un altro servizio,
che da come ho letto, ha svolto egregiamente,
in uno spirito di povertà,
obbediente profondamente alla propria coscienza rettamente formata.
Mi hai dato l’idea, che ha servito il Signore e gli uomini,
con cuore libero ed indiviso.
Un bellissimo esempio per noi laici…..sempre bisognosi di attaccarci alle sottane…
Grazie per la preziosa perla, Luigi,
è uno straordinario incoraggiamento,
in quella santità del quotidiano.
I libri della Locusta, come anche quelli di una collanina della Morcelliana che si chiamava “I fuochi” e un po’ gli somigliavano, erano così belli che ci si sentiva più cristiani anche solo a tenerli in mano e a sfogliarli.
L’articolo di Luigi è molto bello: complimenti, Luigi !
Ho clamorosamente scoperto d’avere conservato, in quell’antica bolgia di carta che è la mia piccola libreria (termine impegnativo: ma lo uso per comodità di discorso), un (beh, si, uno) libro della “Locusta”, scritto da Wladimiro Dorigo, intellettuale cattolico veneziano ed esponente del PCI, che fondo, nel dopoguerra, la rivista “Questitalia”, attiva, a Venezia e dintorni, e sotto la sua direzione, fino ai primi anni ’70 (feci in tempo a leggerla anch’io): il libro s’intitola “Polemiche sull’integrismo” ed ho il dubbio ed il ricordo d’averlo comprato a “prezzo politico” in qualche stand di qualche Festa dell’Unità.
Buona notte a tutti !
Roberto 55
Grazie Luigi,
La tua è una profonda e commovente riflessione.
Sulla storia di piccolo grande uomo che volava alto per orizzonti lontani che amava, riamato dal Signore e dagli uomini..
Tratteggiata mirabilmente con un tocco lieve e gentile.
Con il cuore
E’ bene – fa bene- ricordare Rienzo Colla. E quei “piccoli libri”, quelle “cose belle” nate da un “solitario fervore”. Locuste, ma anche miele. Miele selvatico. Grido, ma anche tanto silenzio. Luigi, mi hai fatto innamorare di Rienzo Colla.
Roberto55 ecco come figura il tuo libretto nel catalogo inedito della Locusta curato da Albino Morello, al n. 41 su 325:
Dorigo Wladimiro, Polemiche sull’integrismo. 1962; 197 pp.
“Nell’intenzione dell’autore e dell’editore queste Polemiche sono un’occasione di ripensamento dei motivi ideologici che stanno alla base della crisi religiosa e civile della società italiana”. (Dalla presentazione)
Grazie davvero, dr. Luigi, per il ricordo di Rienzo Colla; come lui percepì il fascino di don Primo Mazzolari, ancora nella giovinezza, così la mia generazione – e penso anche qualche altra antecedente – ha percepito il fascino di Rienzo stesso attraverso i nitidi volumetti della “Locusta”. Ricordo quasi con emozione le incursioni nelle due librerie “cattoliche” della città e il soffermarsi su quei titoli in parte misteriosi quanto ad autori e a temi, per un ventenne quale ero, unita alla sensazione che attraverso quelle pagine si affaciasse a noi la medesima Verità vista da un altro versante. Nella provincia veneta “provinciale” (scusate il gioco di parole) negli anni ’70 – ’80, è stato un dono non da poco…
Non conoscevo la storia di Rienzo Colla. Grazie Luigi, molto bella.
Ciao a tutti!!
Un caro saluto all’amico Roberto55.
Un abbraccio a Clo!
Cari amici, anche io ho ricevuto nel 1999 una lettera da Rienzo Colla: grafia minuta e parole cristalline. Gli avevo scritto per sapere alcune cose circa l’edizione anonima del “Tu non uccidere” di Mazzolari.
Un Editore che risponde a uno che, nel 1999, aveva 25 anni, ti resta nel cuore in modo incancellabile. Grafia minuta e parole delicate: una ricetta per essere indelebili.
Io conosco La Locusta dal ’96, galeotto un libretto su Aldo Moro regalatomi da un cappuccino marchigiano.
Da allora ho preso diversi volumi, tutti ordinati al telefono parlando con Colla stesso. Lui poi mi mandava un pacchetto che conteneva sempre qualche libercolo in più di quelli chiesti, con un lievissimo arrotondamento del prezzo.
Mi pareva un modo tutto suo per dire: partecipa, dammi una mano.
L’ultima volta che chiamai mi rispose quello che doveva essere un badante: in un italiano difficile mi disse che Colla non stava più bene, non era in grado di conversare.
Mi chiedo oggi se ciò che resta del suo magazzino sia in vendita, e presso chi.
Il, destino dei profeti è quello di camminare con un passo lungo e spesso talmente avanti che difficilmente gli si può star dietro. Rienzo Colla era di quelli il cui linguaggio parla poco: pochi interventi ridotti all’essenziale, ma sempre determinati, “scandalosi”, proprio perché scaturiti dal silenzio. Silenzi inquietanti come le sue invettive, perché il profeta sa tacere; contemplativo -qualità che oggi molti cristiani scordano volentieri- eppure mai dimesso, o conformista, forte di quella forza che viene dallo Spirito di Verità che mai rende pavidi , tagliato nella stoffa della libertà e dell’amore . Giudicato “ribelle” per aver dato voce a chi la voce era stata tappata, censurata. Ed e’ proprio attraverso queste voci che Dio guida la Chiesa. Diceva don Mazzolari, che quando non si guadagna nient’altro che sofferenza, quando si paga di persona, la strada è quella giusta. E Rienzo Colla ne ha tracciata un bel segmento, uno stimolo agli addetti ai lavori affinché ne seguano l’esempio.
Grazie Luigi per avercelo ricordato!
Volevo abbracciare Ignigo e rinnovargli le mie congratulazioni, e al mio Fabricianus un saluto e un bacio!
Clo
Ben due OT.
Forse non sono proprio OT.
Gli editoriali: Preti nella rete
Il gesuita padre Antonio Spadaro, scrittore de “La Civiltà Cattolica”, riflette sul tema della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali 2010
http://www.romasette.it/modules/news/article.php?storyid=5212
L’EREDITÀ DI GIUSEPPE LAZZATI NEL CENTENARIO DELLA NASCITA http://www.laciviltacattolica.it/Quaderni/01_quad.html
O.T [sembra che il lodo Alfano sia stato respinto. Si mette male per il Berlusca]
sono grato a Nino e a Clodine x gli OT se non si arrabbia Luigi 🙂
Comunque questo post è ricco
pur tenendoci lontani da beghe politiche o teologiche.
Ora lo sento come un bene.
Per il resto mi viene da pensare,
di come il popolo gridò: libero Barabba!!!!
…. Gesù andò a morte…
è legittimo che il popolo in una notevole percentuale,
anche se non di maggioranza possa parteggiare per i ladroni,
è il peccato che alligna nel cuore dell’uomo o della donna…. 🙂
Ora forse ci tocchera’ tenercelo…..
una corona ogni sera…
libera nos a malo…..
(io preferivo Arsenio Lupin… quello …George Descriere…almeno gentiluomo… lo rivedo con piacere ancora oggi…)
GOLPE, GOLPE !
FARABUTTI, FARABUTTI !
COMUNISTI, COMUNISTI !
……………………… ops !, scusate, ho ancora nelle orecchie le notizie delle ultime ore, e, sapete com’è !, …………………
Grazie, Luigi, per l’indicazione: m’è, poi, venuto in mente d’aver acquistato questo bel libro di Wladimiro Dorigo “Polemiche sull’integrismo” al Festival Nazionale dell’Unità di Venezia, nel 1973 (beata gioventù).
Ricambio con affetto il saluto dell’amico, fratello in Cristo e (più prosaicamente) “fratello di fede calcistica nerazzurra Fabricianus.
Un saluto a tutti, e, se mi permettete, dico, in una sera come questa, anche: VIVA LA NOSTRA REPUBBLICA, VIVA IL NOSTRO CAPO DELLO STATO !
Roberto 55
😀 …ciao Roby…mi fai ridere!
Clo, ciao !
Beh, mi fa piacere se sono riuscito ad infonderti un pò di buonumore.
Ma oggi, Luigi, il nostro inimmaginabile Premier s’è incontrato – ho capito bene ? – con il Cardinale Bertone ? E di che hanno parlato, di grazia ? Forse il nostro Premier vuole chiedere asilo politico alla Città del Vaticano e s’è informato sulle norme in tema di respingimenti anti-clandestini colà vigenti ?
Buona notte a tutti !
Roberto 55
C’è poco da ridere, temo. E’ ormai passato il ’24. Studiare la storia serve ormai solo a rendere più amara la consapevolezza.
“Polemiche sull’integrismo”.
Non sopite, chissà mai di che parlava il libro.
Mi sono sempre tenuto prudente sull’argomento, memore del detto:
“l’anti-integrismo come DIS-INTEGRAZIONE della Fede”.
LA CIVILTA’ CATTOLICA
Via di Porta Pinciana,1
00187 Roma- tel 06 69.79.201
Sabato 17 ottobre, alle ore 18,00 si terrà nella sede della Civiltà Cattolica un incontro sul tema:
MATTEO RICCI E LA CINA
UN GESUITA NEL REGNO DEL DRAGO
Intervengono:
P.GianPaolo Salvini Sj, direttore de la Civiltà Cattolica
Dott. Gian Mario Spacca, Presidente della Regione Marche
P.Luciano Larivera Sj, scrittore de la Civiltà Cattolica
Dott. Gjon Kolndrekaj, regista
Seguirà la proiezione del film Matteo Ricci. Un gesuita nel regno del drago di G.Kolndrekaj (Rai ERI/Cda 58 min)
Alle 17,15 verrà celebrata la S. Messa prefestiva.