In più commenti del 21 marzo al post La veste la croce l’anello: Francesco o della semplicità un visitatore affermava che le scarpe rosse erano una specificità di Papa Benedetto e chiedeva: “Se per 25 anni le scarpe ai piedi del Papa sono sempre state un normale paio di scarpe, c’era bisogno di rimettere in voga le scarpette rosse?” Non è vero che le scarpe rosse siano state introdotte o riprese dal Papa teologo dopo che Giovanni Paolo le aveva abbandonate: nelle occasioni rituali e cerimoniali, sia in Vaticano sia nei viaggi, il Papa polacco, come già Papa Luciani e Paolo VI, ha sempre usato le scarpe rosse, dopo che sono state introdotte sotto Montini quando si trattò di aggiornare il guardaroba papale alle nuove esigenze dopo l’abbandono della sedia gestatoria e l’avvio delle celebrazioni con il popolo e dei viaggi. In sedia gestatoria i Papi usavano babucce rosse di raso con bordature e cordoncini dorati. Da lì vengono i mocassini rossi dei Papi conciliari. Nel primo commento un aneddoto su Paolo VI contenuto nell’opuscolo Pellegrino dalla scarpe rosse pubblicato nel 2008 dalla Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri.
Se le scarpe rosse le abbia inventate Benedetto
115 Comments
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Segue dal post: “Un giorno il segretario personale riordinando gli effetti personali chiese a Paolo VI che fare di certe vecchie scarpe che il Papa non usava più da anni: ‘Sono le mie scarpe da pellegrino, con queste ho fatto tutti i viaggi apostolici. Mi rimane un pellegrinaggio da compiere, il più importante. Quando partirò le chiedo di calzarmi queste scarpe’. Alla morte di Paolo VI qualcuno, vedendolo esposto alla venerazione dei fedeli, non capì perché non gli erano state messe delle scarpe nuove”.
Ho fatto il post e il commento per mostrare ai visitatori che anche delle scarpe del Papa si può trattare con intelletto d’amore.
http://lafeltrinelli.unita.it/products/9788882723590/Perche_il_Papa_ha_le_scarpe_rosse/Ganswein_Georg.html
Il segretario di Benedetto ha dato il titolo ad un libro con questa spinosa questione.
🙂
http://1.bp.blogspot.com/_cyg9RuC_zQY/TIifXGvaj3I/AAAAAAAAAbU/j8PzvmFeupw/s1600/adriano-stefanelli-e-benedetto-xvi.jpg
http://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/2013/03/20/861502-sarti-papa-francesco.shtml
“”Monsignor Guido Marini, il cerimoniere del Vaticano, ci ha contattato venerdì mattina. Venite subito, sarete voi a realizzare la casula di Papa Francesco. Il pomeriggio eravamo a Roma. Abbiamo dovuto vedere la mitra (il copricapo) che avrebbe indossato il Papa, per poi realizzare una causa coordinata ad essa, e le dalmatiche riservate ai religiosi che lo avrebbero assistito a messa”. In quell’occasione Sorcinelli e i suoi collaboratori hanno avuto così l’occasione di fare la conoscenza di Papa Francesco.
Venerdì notte sono tornati a Santarcangelo, e sabato si sono messi da subito al lavoro. “Io, Marcello, Marco, Mascia, Simona e Claudia abbiamo lavorato ininterrottamente per due giorni, per un totale di 150 ore. Lunedì pomeriggio siamo andati a Roma per consegnare casula e dalmatiche”. Il risultato è quello che tutti hanno potuto ammirare ieri: la veste di seta bianca, i quattro agrimani, i dodici fiocchi alla stola a ricordare la successione apostolica. “Ci auguriamo sia soltanto l’inizio di una lunga collaborazione con il nuovo Papa, a cui auguriamo un lungo e sereno pontificato”.”
Quando ero piccola mia nonna lavorava all’uncinetto i pizzi per le tovaglie da mettere sull’altare, rimanevo ore a guardarla.
Sono per il minimalismo, ma mi piace che si dia peso al lavoro e alla passione di chi fa queste cose.
Un altro appunto sull’abbigliamento e poi basta che davvero non ci ho mai badato più di tanto.
Mi aveva colpito tempo fa questo episodio.
“Papa Benedetto XVI celebrava in un noto santuario mariano dell’Austria. Il vescovo del luogo aveva fatto preparare per il Pontefice i paramenti contestati da Messainlatino. So da fonte certa che, arrivati in sagrestia, il Maestro delle celebrazioni pontificie, Piero Marini, disse al Pontefice che quei paramenti non sembravano appropriati per la celebrazione eucaristica. Il Papa, però, ha voluto indossarli lo stesso in ossequio al vescovo. Il giorno dopo, è capitato qualcosa di simile a Vienna; alle osservazioni di Piero Marini, il Papa ha risposto: li abbiamo indossati ieri, li possiamo indossare anche oggi.”
In ossequio al vescovo, a me parse un gesto molto delicato.
http://liturgia-opus-trinitatis.over-blog.it/article-il-blog-messainlatino-si-dovrebbe-documentare-meglio-81989498.html
Sono bellissimi i paramenti liturgici: stole, scapolari, casule, mitrie vescovili,piviali e le dalmatiche…straordinarie quelle antiche ricamate con fili d’oro, grappoli d’uva spighe e croci gemmate. Non potrò mai dimenticare quelle che ebbi la fortuna di vedere, e toccare, all’interno dell’ antica enorme sacrestia delle suore benedettine di Santa Cecilia in Trastevere. Paramenti e corredi Liturgici straordinaria risalenti XV-XVII sec. Cose straordinarie!
A me piacciono le scarpe rosse del papa, infatti, non condivido la scelta di Papa Francesco. Brutti quegli scarponi neri che sgusciato dall’abito bianco: sono un pugno in un occhio!
Tra l’altro bisogna sfatare la presunta esosità del costo. Quelle scarpe le confeziona un artigiano del nord, è un dono al papa, un omaggio, un onore che non ha prezzo. Poi, quando si consumano c’è un ciabattino a due passi dal Vaticano che le ripara, a pagamento .
Anche l’anello d’oro del pescatore, che papa Bergoglio ha voluto d’argento -brutto perché quando si ossiderà sarà orribile- è leggero, è vuoto dentro, potrà pesare 5 grammi al massimo…l’equivalente della fede nunziale. Mah….io non ci vedevo nulla di trascendentale….de gustibus..
Penso che i paramenti incriminati fossero questi-
http://1.bp.blogspot.com/-rhgY8mCemOU/Tk06H0Pi0iI/AAAAAAAAAWc/TtsfwAvu_8U/s1600/Marini+Piero.jpg
A mio modo di vedere anche indossare brutti paramenti per non offendere nessuno è segno di povertà, come può esserlo tenere le proprie scarpe magari perchè comode e conosciute, o mettersi un buffo cappello per il freddo.
Insomma a me va bene tutto.
Cara Clodine la perdita del senso della BELLEZZA è uno dei segni dello povertà e aridità spirituale dei nostri Tempri.. sempre quando vi è amore per la bellezza , penso ai popoli che nel Medioevo hanno eretto le Cattedrali, penso alla musica sacra che da palestrina a bach e Mozart ha eretto cattedrali di suoni, sempre quando c’è amore per la bellezza c’è amore per Dio. Perchè Dio è bellezza e armonia suprema.
La bruttezza e il cattivo gusto imperante e quasi esibito con orgoglio dalla Chiesa odierna, non solo le orribili scarpe da funzionario nere, e l’orribile anello d’argento e le orribili chiese-hangar, e le orribili canzonette pop-liturgiche, significano solo che il legame con le radici spirituali è stato tagliato, che l’albero comincia a disseccarsi, che la bellezza divina non è più ricercata e goduta, ma quasi negata.
La bellezza salverà il mondo , ha detto Dostoevskji. Speriamo che le radici , il legame , non siano spezzati del tutto. preghiamo che la Bruttezza non trionfi,
preghiamo che l’amore di Dio non si identifichi coll’amore del brutto e dello sciatto ma del bello, in tutte le sue manifestazioni!
viva gli artigiani orafi che hanno creato stupendi reliquiari con oro e pietre preziose! viva le suore che hanno ricamato stupendi lini e tovaglie d’altare!
viva i sarti e gli artigiani che hanno creato con amore stupendi paramenti sacri intessuti d’oro e di materiali preziosi! Viva gli anonimi organisti e Maestri del coro che hanno contribuito a rendere belle le Liturgie1 Che il Signore li benedica!
Il mondo sarà salvato dalla bellezza.
Ma quale bellezza salverà il mondo?
La bellezza dell’amore che si spense e che si dona.
Credo che tanto Benedetto che Francesco (i frati e i papi) siano espressione di questa bellezza, e ciascuno cerchi di viverla secondo i carismi ricevuti.
E.C. “che si spende…”
C’è una cosa che forse non sapete, interessante dal punto di vista del perpetuarsi di gesti e rituali risalenti ai primi secoli della Chiesa,una tradizione tramandata con precisione millimetrica come se il tempo non fosse mai trascorso. Si tratta della sciarpetta bianca a croci rosse, molto simbolica, che viene indossata sia dai vescovi che dal pontefice durante il rito d’intronizzazione.
La lana di quella sciarpetta è il vello di piccoli bianchissimi agnellini che vengono allevati all’interno della clausura delle monache benedettine di S. Cecilia – ma forse anche in altri conventi di clausura- le quali, dopo aver tosato gli agnelli, lavanol la soffice lana ben bene, la passano al fuso, ne ricavano dei fili sottilissimi e tortili che tessono con grande perizia al telaio, rigorosamente a mano.Ho visitato quei luoghi ed ho visto con i miei occhi, mentre l’abade ssa con dovizia mi raccontava, ed io ascoltavo rapita. Una volta confezionata la stola attende di essere usata. Il giorno prima dell’Intronizzazione viene portata nel luogo dov’è avvenuta la sepoltura di S.Pietro-nei sotterrai della Basilica- e li giache per molte ore.
Brava discepolo…è proprio così!
corrige: giace per molte ore.
No! nico, non sono d’accordo . Dovresti leggere i trascendentali nel “De Veritate”, di San Tommaso d’Aquino sul : Verum, Bomun;Pulchrum…e poi mi dirai…
Poi mi tocchi sul vivo, lo sai…amo troppo l’arte -potrei starmene ore ed ore in silenzio a contemplare- e la musica – a me fa piangere- la natura poi, non è mirabile? Quanta perfezione, varietà e bellezza di forme e colori…come non pensare a Dio e alle potenze Angeliche celate ai nostri sensi .
Bellezza contemplazione natura perfezione varietà bellezza forme colori
Dio potenze angeliche celate.
Se sapessimo mirare con occhi puri anche il più semplice filo d’erba…
Laudato sii…
[…] rosse” di papa Benedetto XVI e quelle “semplici” di Francesco, ma sorvolo [un interessante post di Luigi Accattoli, vaticanista affronta la questione]. l’arcivescovo Jorge M. Bergoglio bacia un bambino malato di […]
Discepolo livorosa verso le scarpe nere del papa, “orribili…da funzionario”: orribili mi sembrano le tue parole… e se il paap avesse biosgno di scarpe ortopediche, claudicante com’è? Aspettare un po’ prima di giudicare no, eh!
E. C., “papa”
Beh, Stephanus, che nesso c’è, onestamente e obiettivamente, tra il colore di una scarpa e la tenerezza nel baciare un bambino. C’è un modo di abbigliarsi “istituzionale”, di prassi -vedi l’inghilterra dove i giudici usano ancora le parrucche- che non impoverisce l’amore e, a dire il vero, e le persone che vanno oltre e comprendo, distinguono ciò che è essenziale e fa la differenza!… Una volta si diceva :” l’abito non fa il monaco”-proverbio in disuso, in questo mondo capovolto dove quelle che un tempo si dicevano”prostitute” ora sono “escort”, e quel: “maschio e femmina li creò” ha perso la sua ragion d’essere ecc ecc ecc…potremmo proseguire all’infinito.
Forse hai ragione circa la scarpa correttiva. Non avevo contemplato questa possibilità …molto verosimile…in tal caso ..alzo le mani.
Proprio qui il problema: contempliamo sempre e solo le possibilità che rientrano nel nostro orizzonte mentale. Invece, come insegna l’esegesi biblica, dovremmo più spesso lasciarci suggestionare dalla così detta “lectio difficilior”… io stesso, di solito, cerco di lasciarmi affascinare anche dall’ipotesi più “stravagante” (non solo per croci e scarpette eh!) proprio perchè mi costringe a dilatare gli spazi del mio ragionamento e ad acquisire nuove ipotesi di pensiero.
Sinceramente rosse mi piacevano ma nere van bene uguali.
Che si ritorni all’essenzialità delle cose mi pare un bene, con Benedetto alcuni avevano distorto le sue parole sulla liturgia per darsi all’estetismo più puro e si vede del resto la loro spiritualità oggi come è franata di schianto al semplice cambio di Papa.
Quello che mi importa è che questo passaggio avvenga nella carità e non si limiti al solo cambio di segni (ferro contro oro, ma uguale astio e livore).
Sarà fondamentale quello che farà, molto più di ciò che indosserà. Anche perché a livello liturgico non può sottrarsi a quell’estetica di cui il cristianesimo -e la Chiesa in modo eminente nei sacri riti- è impregnata, e questo da sempre, per tradizione…prerogativa non solo del cristianesimo, ma di ogni credo e ogni liturgia sotto il cielo.
In ogni caso i “ratzingeriani” stanno ripagando Benedetto molto molto malamente della sollecitudine che ha avuto per loro, non ne hanno mai inteso l’invito all’unità che con linguaggio magari diverso, è sempre stato presente nel suo magistero, né la spiritualità profonda.
Diciamo che l’abito non fa il monaco ! Però aarebbe anche giusto dire che l’abito fa il prete ! Oggi si vede in giro un tale turbinìo di abbigliamenti (fuori dal contesto liturgico) diciamo “a la carte” , che distinguere un prete, cioè un consacrato, dal resto del popolo diventa molto difficile.
Forse anche a san Pietro e a Gesù sarebbe piaciuto calzare un bel paio di scarpette rosse di Prada.
O anche un bel paio di gemelli come quelli indossati ed esibiti con non chalace da quell’elegantone di Fisichella – ella.-ella.-ella.
Ho l’impressione che a certi alti prelati ed anche a qualche monsignorino e parrocuccio non abbia ancora capito che la ricreazione è finita.
Come si dice a Roma li giochi sò finiti.
Le scarpe rosse non sono di Prada, ho anche messo una foto dell’artigiano che le dona al Papa.
http://1.bp.blogspot.com/_cyg9RuC_zQY/TIifXGvaj3I/AAAAAAAAAbU/j8PzvmFeupw/s1600/adriano-stefanelli-e-benedetto-xvi.jpg
Che poi, Prada è specializzata in scarpe rosse? (donde è uscito il nome di Prada?).
Immagino che nessuno soffrirà del fatto che io a questo dibattito non mi senta di partecipare; senza timore di risultare dissacrante, ma delle scarpe che porta il Papa, francamente (sarà pure un mio limite, non lo nego), non mi può fregare di meno: quando vanno bene a lui, per me, tanto basta ……….
Buon sabato a tutti.
Roberto 55
http://video.repubblica.it/dossier/il-nuovo-papa/a-castel-gandolfo-lo-storico-incontro-tra-i-due-papi/123281/121771
http://www.repubblica.it/esteri/2013/03/23/news/papa_francesco_incontra_ratzinger-55175169/?ref=HRER3-1
🙂 🙂
Quello che conta davvero…
http://www.youtube.com/watch?v=cuTSEQQdWW8
Commovente.
Tks, Nico
Ho seguito in diretta nico. Mi sono commossa….è sto un incontro di una tenerezza indicibile….Due papi in preghiera per una CHiesa all’ipogeo…incredibile !
corrige:è stato un incontro…
Avete notato che Benedetto XVI è invecchiato in un modo impressionante?
Ma quale chiesa all’ipogeo, abbiate pazienza?
E adesso che i due papi ( udite! udite!) si sono incontrati sotto l’occhio avido delle telecamere e immediatamente buttati in pasto al voyerismo -cattolico e non- mondiale, vogliamo uscire da questo psicodramma che dura dall’ 11 febbraio , da questo ininterrotto chiacchiericcio da salotto che mescola bizzarramente ciarle, citazioni di encicliche, osservazioni sartoriali, pareri personali , tifi da stadio, voti da pagelle, confronti di ogni tipo, interpretazioni le piu’ bislacche, e tornare a fare qualche cosa , qualche piccola cosa concreta, per Gesù Cristo? Muoviamo le pie chiappe e cerchiamo di apparecchiare per quanto si puo’ qualche fatto, se non una vita intera, qualche fatto di Vangelo.Magari senza strombazzarlo ai quattro venti.Piantiamola di fare finta che tutto dipenda dal Papa in essere, dal si/no tradizone, dalla veste mozzettata o cabriolet e da tutto quello che ci viene in testa. Piantiamola di seppellire Gesù Cristo di chiacchiere da the.Diamoci da fare noi, che è l’unica cos ache possiamo fare. Qualche fatto di vangelo, noi.Uno solo di questi vale da solo enormemente di piu’ di ogni rituale pontificio, di ogni opera sublime d’arte, di ogni dissertazione teologica squisitamente dotta.
Muova le chiappe lei Lorenzo scusi eh…
Non ci crederete ma non avevo mai notato le scarpe rosse ai piedi dei papi, né quelle nere indossate oggi da Papa Francesco. Mai fatto caso all’abbigliamento dei pontefici se non all’ unico dettaglio visibile anche ad un orbo:la veste bianca. E tanto mi basta.
Mi interessano molto di più le parole pronunciate da un Papa. Molto, molto di più.
Però leggendo tutti gli interventi, vedo disquisizioni varie sulla bellezza dei paramenti, sull’estetica: una ama l’arte quindi…, un’altra con grande candore dice :”la perdita del senso della BELLEZZA è uno dei segni dello povertà e aridità spirituale dei nostri Tempri..”
Non avevo mai pensato a questa “verità”.
Beato chi ama l’arte e chi parla di segni di aridità spirituale in chi non coglie la bellezza di certi imponenti cattedrali medioevali e non, e dei paramenti liturgici ad onore e gloria di Dio.
Io amo l’arte e lo splendore di chiese e monumenti vari, ma confesso che non trovo il nesso fra magnificenza e lodi e gloria a Dio.
Deficienza mia? Può darsi, ma francamente, pur ammirando il bello praticamente dai miei primi anni di vita, e pur avendo il senso dell’estetica–così mi sono sempre sentita dire da altri–, trovo un più sostanziale legame con Dio nel prediligere la povertà e la semplicità.
Gli orpelli e la ricchezza, soprattutto se ostentati per distinguere gli uni dagli altri, mi hanno sempre allontanata dall’idea che io ho del Dio di Gesù Cristo.
A me risulta che Gesù non amasse esibirsi né amasse le ricchezze.
Ma forse ho sbagliato tutto anche in questo, secondo alcuni. O forse sarebbe meglio ritornare alla povertà della Chiesa dei primordi, per attirare davvero chi vorrebbe una reale vicinanza fra Chiesa e popolo di Dio.
Il poverello di Assisi aveva ripudiato splendore e ricchezze, e tutti ancora oggi lo esaltano come un nuovo Gesù.
La Chiesa cristiana va in senso contrario, predicando però povertà ed essenzialità.
Con quanta inutile zavorra si è appesantita la Chiesa nel corso dei secoli?
A chi devono rivolgersi i poveri cristi che cercano di raccappezzarsi fra i due opposti?
In teoria è come dice lei Marilisa, però se prendiamo ad esempio questo passo dell’apocalisse ci accorgiamo che non è peregrina l’idea di glorificare Dio con gli oggetti più preziosi.
Poi venne uno dei sette angeli che hanno le sette coppe piene degli ultimi sette flagelli e mi parlò: «Vieni, ti mostrerò la fidanzata, la sposa dell’Agnello». 10 L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. 11 Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. 12 La città è cinta da un grande e alto muro con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. 13 A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e ad occidente tre porte. 14 Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello.
15 Colui che mi parlava aveva come misura una canna d’oro, per misurare la città, le sue porte e le sue mura. 16 La città è a forma di quadrato, la sua lunghezza è uguale alla larghezza. L’angelo misurò la città con la canna: misura dodici mila stadi; la lunghezza, la larghezza e l’altezza sono eguali. 17 Ne misurò anche le mura: sono alte centoquarantaquattro braccia, secondo la misura in uso tra gli uomini adoperata dall’angelo. 18 Le mura sono costruite con diaspro e la città è di oro puro, simile a terso cristallo. 19 Le fondamenta delle mura della città sono adorne di ogni specie di pietre preziose. Il primo fondamento è di diaspro, il secondo di zaffìro, il terzo di calcedònio, il quarto di smeraldo, 20 il quinto di sardònice, il sesto di cornalina, il settimo di crisòlito, l’ottavo di berillo, il nono di topazio, il decimo di crisopazio, l’undecimo di giacinto, il dodicesimo di ametista. 21 E le dodici porte sono dodici perle; ciascuna porta è formata da una sola perla. E la piazza della città è di oro puro, come cristallo trasparente.
22 Non vidi alcun tempio in essa perché il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono il suo tempio. 23 La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna perché la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello.
24 Le nazioni cammineranno alla sua luce
e i re della terra a lei porteranno la loro magnificenza.
25 Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno,
poiché non vi sarà più notte.
26 E porteranno a lei la gloria e l’onore delle nazioni.
No, Sara, non è teoria; deve essere “pratica”.
Se si fa distinzione fra teoria e pratica, non se ne esce più, in religione come in ogni altro campo.
Altrimenti non ci si raccapezza più, come dicevo.
Non si può inneggiare alla povertà e percorrere la strada opposta.
Io guardo al Vangelo (che è l’unico testo che fa da caposaldo), e vedo un Gesù che dice al giovane ricco che voleva seguirlo queste parole: va’, vendi i tuoi beni e poi torna da me.
Il passo dell’Apocalisse da te citato, e tanti altri passi di testi sacri, sono puramente simbolici, Sara, per esprimere una grandiosità solo immaginata ma inesprimibile in realtà.
La vera GRANDEZZA del Signore sta nell’Amore, come ci ha insegnato Gesù Cristo, e la sua Chiesa deve rappresentarlo dal vivo, quest’Amore, con semplicità e senza ricorrere a “insegne” esteriori.
Questo è il mio pensiero.
E’ il suo pensiero, però nella storia della Chiesa testi come questo hanno avuto un impatto molto forte, il medioevo specialmente ha una ricca simbologia nelle costruzioni religiose, compreso l’uso di materiali preziosi.
Esiste e fa parte della Chiesa esattamente come la semplicità e la povertà.
Ma siete veramente sicuri? Ma sicuri sicuri che Gesù Cristo fosse un miserabile? ….basterebbe documentarsi un tantino, non ci vuole molto…
Gesù non era povero, anzi, era benestante.
Aveva una bottega di carpenteria e falegnameria…un artigiano e nella mentalità ebraica gli artigiano erano imprenditori; occupavano un posto abbastanza elevato nella gerarchia. Che ci tenesse alle vesti, e che queste fossero di grande pregio lo si deduce dalla tunica inconsunta descritta con dovizia nei Vangeli: tessuta tutta d’un pezzo. Una tunica di un certo valore commerciale tanto che se la divisero avidamente; strano eh!! guarda un po!! Costava un botto una tunica di quel genere. E quella era una delle tante che indossava regolarmente. Narra Giuseppe Flavio nelle sue “antichità giudaiche” che quel tipo di tunica [cucita tutta d’un pezzo] potevo permettersa solo i dignitari,e coloro che erano ai vertici nella gestione del tempio perché maneggiavano molti denari. I grandi sacerdoti. E Lui lo era. Era un Rabbi.
Inoltre, teneva moltissimo ai capelli che portava legati dietro a guisa di treccia. E’ un particolare evidenziato dalla Sindone: una treccia lunga 50 centimetri.
Questo per sfatare il mito-fasullo per altro- di un Gesù povero in canna .
Stesso discorso su Maria Maddalena, ritenuta “una donna di facili costumi”. In realtà, alcuni antiche epografi, nonché la narrazione di testimoni oculari descritte con dovizia -era una vedova molto istruita, una donna autonoma e moderna per la mentalità del tempo, per questo dava scandalo-. Ricca abbastanza da aiutare economicamente Gesù e il gruppo dei dodici nel loro pellegrinare tra la Galilea e la Giudea. La stessa che versò quel profumo costoso sui Suoi piedi e lo asciugò con i capelli…Profumo dentro una bottiglietta d’alabastro. Molto costoso…
Chi non ama l’arte, chi non si commuove all’ascolto di una musica sublime ,, chi non si sofferma rapito dinnanzi allo splendore di un fiore, alla meraviglia di un tramonto, chi non si profuma il capo e non ha cura del proprio corpo e lo abbiglia con decoro perché dono di Dio da custodire…non ama neppure il CREATORE! ….
“a me risulta che Gesù non amasse esibirsi né amasse le ricchezze”
Ah si! Cosa glielo ha fatto credere? AH…capisco, ha fatto due più due :
nasce nella grotta = è un povero !!.
Non è così: le doglie arrivarono e gli alberghi erano occupati. Questo dicono i Vangeli, non che fossero Poveri e miserabili, infatti.. si recano in Egitto e vi si insediarono perché avevano soldi abbastanza per vivere.
Quanto descritto sopra [indico col naso] è lo stereotipo di chi vuole a tutti i costi imporre una visione pauperistica, falsa e ipocrita. Nelle nostre case non manca nulla e non vedo perché debbano essere più eleganti i garage delle chiese, o eleganti pellicce, ma paramenti sacri che sembrano stracci..
Tutti gli oggetti sacri del culto: anello, icalici, ostensori, paramenti ricamati non sono proprietà di chi li usa,ma appartengono alla comunità che celebra… celebra Dio, l’Onnipotente e Gesù Cristo il RE DEI RE…
Per questo sono importanti gli antichi documenti facenti parte della TRADIZIONE scritta, che unitamente al Nuovo Testamento, sono la linfa vitale della Chiesa. Il famoso “deposito della fede” (« depositum fidei »), affidato alla totalità della Chiesa. Ma vige un’ignoranza abissale in merito, abissale e avvilente!
Il discorso sul bello e brutto però è questione estetica non pauperistica.
oggi esteticamente anche i ricchi ricchi adottano uno stile minimale, nessuno si sogna di essere più bello ed elegante con gorgiere, crinoline e parrucche, anche a gioielli badate bene la mondanità, un pezzo solo al massimo due.
I ricchi sottraggono i poveri abbondano, questo è.
Rettifico: quella TUNICA di Cristo se la contesero, per questo si trappò. SE LA CONTESERO avidamente!
Certo, ci mancherebbe. Non giustifio affatto l’esibizione della ricchezza, quello è un vezzo tipico delle miseria interiore perché il vero signore non ha bisogno di esibire, anzi, ricusa l’ostentazione. Mii riferivo agli oggetti di culto…
Ma chi parla di Gesù accattone? E fatemi il favore!!
Io mi riferisco alle Sue parole. Vangelo! Vangelo! Nient’altro che Vangelo.
Non mi interessa l’impatto dei testi interpretativi, non considero il famigerato “pauperismo”( termine oggi di moda) che ogni tanto viene tirato in ballo da chi vorrebbe giustificare sfarzo e ricchezze.
Mi interessa l’impatto che il Vangelo ha, e deve avere, su chi lo legge.
Il divario fra chi teorizza e chi vuole vedere messo il pratica il messaggio evangelico è scandaloso.
I contorcimenti mentali di chi vuole giustificare a tutti i costi, magari per partito preso, una realtà che smentisce le parole di Gesù, sono pretestuosi e anche amorali. Amorali!!! Questa è davvero ipocrisia.
Fatemi il favore di non uscire dal seminato. Siate credibili almeno per una volta.
Clodine mi riferivo al fatto che alcuni tradizionalisti accusano al Chiesa di non coltivare il bello.
In realtà non è proprio così, è che non riescono a condividere gli ideali estetici della contemporaneità.
Se la Cei chiama Botta o Fuksas fa quello che faceva in passato, chiama i grandi nomi.
In questo caso il risultato può essere quello di semplicità e rigore che piacerebbe a Marilisa però non è pauperistico perchè in effetti si tratta di opere costose.
Però la modernità è così non puoi fare una cattedrale neogotica senza cadere nel ridicolo.
Marilisa si parlava appunto di vestiti e quindi di futilità, per una volta si può senza doversi dare degli ipocriti?
In tutte le religioni ci sono oggetti di culto dall’ enorme valore commerciale. Sono manufatti di pregio,materiali costosi in vista in della funzione che svolgono all’interno del rituale…Sono Per LODARE DIO!! Pensi che il CHANUKKAH o candelabro a nove lumi ebraico costi meno di una croce gemmata? O LAMPADA DI SABBAT costi meno delle ampolle per la celebrazione eucaristica? E che dire dello sfarzo, della magnificienza dei luoghi di culto islamici. Credi, Sara che il mihr?b, la lampada, la brocca non siano di grande pregio e costo? O gli ori, i lapislazzuli, le ceramiche, i vetri, gli stucchi,i marmi, le pitture e miniature che abbelliscono le pareti interne ed esterne delle moschee non siano costissime?
Clodine io non ne faccio questione economica, lo dico da appassionata di moda, spesso oggi un oggetto più è “semplice” più è costoso, per chi se ne intende si riconosce subito la purezza di un taglio o di un decoro.
E’ solo che lo “sfarzo” oggi è “inelegante”.
Costo o meno.
🙂
Ma quelli sono paramenti sacri, hanno un valore cultuale con un significato altamente spirituale “La forma delle vesti, dunque, dice che la liturgia viene celebrata in persona Christi e non a nome proprio. Colui che compie una funzione cultuale non attua in quanto persona privata, ma come ministro della Chiesa e come strumento nelle mani di Gesù Cristo. Il carattere sacro dei paramenti risulta anche dal fatto che vengono assunti secondo quanto descritto nel Rituale Romano”….Lo sapevi sara che la vestizione dei paramenti liturgici è accompagnata da preghiere relative ad ogni veste e vi sono preghiere il cui testo si trova ancora in molte sagrestie….
E che all’inizio della vestizione, il sacerdote si lava le mani recitando un’apposita preghiera…vi è un simbolismo profondo, significante il il passaggio dal profano al sacro, dal mondo del peccato al puro santuario dell’Altissimo. Lavarsi le mani equivale in qualche modo al togliersi i sandali davanti al roveto ardente (cf. Esodo 3,5). La preghiera accenna a questa dimensione spirituale:
Da, Domine, virtutem manibus meis ad abstergendam omnem maculam; ut sine pollutione mentis et corporis valeam tibi servire.
Clodine non ho nulla contro i paramenti anche molto ricchi e decorati.
Notavo solo che la Chiesa conciliare della “nobile semplicità” è la Chiesa che sposa il gusto del suo tempo. Può non piacere il gusto contemporaneo però non si può dire che non ci sia alcuna attenzione al bello.
Non esistono solo i Vangeli. Noi siamo cattolici, NON PROTESTANTI, il rituale liturgico è tramandato da 2000 anni e va eseguito così come è stato trasmesso. Perciò, per quanto riguarda il culto religioso non accadrà mai che si accantonino i sacri paramenti e relative suppellettili !
E poi la povertà è altro…e l’essere ricco o miserabile è cosa di cuore, non di estetica…. e lei ne sa qualcosa vero signora? Lo si evince dai suoi commenti.
ma i paramenti decorati e antichi sono parte di un patrimonio STORICO! Sono DONI che la Chiesa ha ricevuto nel suo bimillenario cammino….
Io NON capisco cosa cavolo state dicendo…cosa volete…che la Chiesa lasci in soffitta i paramenti sacri, preziosi manufatti di culto, per paura delle critiche?…Questo è un prurito eslusivamente cattolico. Non si sente da nessuna parte una roba del genere…ma per carità!
Io non voglio lasciare in soffitta nulla, difendevo solo il gusto contemporaneo, (che non è brutto è solo diverso).
Va bene sara, ho capito cosa vuoi dire…ma..preferisco chiudere questa parentesi, e desidero farlo con la preghiera che per tradizioni viene fatta sulle vesti dei celebranti, con richiamo alla lettera di San Paolo Apostoli agli Efesini
“Impone, Domine, capiti meo galeam salutis, ad expugnandos diabolicos incursus.
(Imponi, Signore, sul mio capo l’elmo della salvezza, per sconfiggere gli assalti diabolici).
Eh, ti assicuro cara sara che anche i paramenti contemporanei sono bellissimi, non meno decorati né meno costosi, solo stilisticamente diversi….ma non meno eccellenti.
Su questo sono d’accordo!
🙂
scusa scusa….ho rinominato “forchettino del piano di sotto”…mannaggia…t’avevo promesso con la croce sul cuore !! Non lo farò piùùùù !!
🙂
Grazie Nico. Commovente
“E poi la povertà è altro…e l’essere ricco o miserabile è cosa di cuore, non di estetica…. e lei ne sa qualcosa vero signora? Lo si evince dai suoi commenti.”
Lei crede? E i suoi commenti, come questo per es., a chi li lascia?
Il bue dice cornuto all’asino, signora lefebvriana.
La povertà è anche questione di paramenti. Gesù non ne aveva, la Chiesa degli inizi non ne aveva.
Quando ha cominciato ad avere potere temporale, ha assunto anche cornice mondana attaccandosi alle ricche prebende e al bello futile e per niente povero.
E non vada a parlare dei ricchi paramenti delle altre religioni. Cavoli a merenda.
Qua si sta parlando di una religione che si rifà a Gesù, la cui sobrietà ed essenzialità non viene seguita dalla “sua” Chiesa.
Il che le viene rimproverato da tantissime persone, incominciando dai giovani, che in essa non trovano quegli esempi che cercano e, delusi, se ne allontanano.
E poi si ha la pretesa di parlare di crisi di fede, di chiese semivuote ed altre robette del genere.
Se non le è chiaro questo, non ha presente la necessità della coerenza per un’istituzione o per una persona che voglia essere credibile.
Ma ciò non mi fa meraviglia.
Ma lei legge quello che gli altri scrivono , o deve sempre fare la bestia e rispondere come un animale bavoso per il gusto di tirare fuori la sua aggressività? Ciò che sto per dire NON giustifica NE’ intende APPROVARE la ricchezza della Chiesa [cosa implicita, anche superfluo e ozioso dirlo] ma non si può depauperare il CULTO A DIO!
a) Vede, quello che scrive, per un curioso paradosso, dimostra che lei NON ha mai letto veramente il Testo Sacro: la Bibbia, tutta; altrimenti si sarebbe resa conto di quanto il tema della ricchezza [nel N.T come nell A] non ammette errori.Far rasa della Verità,manipolare per assecondare ideologie, sono mezzucci che non aiutano….
A.T:
A) re Salomone fece duecento scudi grandi d’oro battuto, per ciascuno dei quali adoperò seicento sicli d’oro…fece un grande trono d’avorio che rivestì d’oro puro..Dodici leoni d’oro si ergevano…Tutti i vasi erano d’oro; tutti gli arredi del palazzo erano d’oro fino..Il re Salomone superò, dunque, per ricchezza e saggezza, tutti i re della terra.
Nell’A.T c’è l’elogio della ricchezza che è vista come una Benedizione.L’afflitto, l’umile è una categosia MORALE. L’umile, l’afflitto, non è né ricco né povero, ma è alieno da possibili etichette. L’umiltà e la povertà nel contesto riguardano la sfera interiore, animica…
Umiltà, povertà. = anì ovvero : il mansueto davanti a DIO. così Zaccaria profetiaaa l’Incarnazione.
POVERO = ANAW [VIII sec A.C] ovvero: “POVERO IN SPIRITO”, per cui l’uomo è benedetto in virtù della Sua Fedeltà e Giustizia e maledetto per la propria EMPIETA’, il ricco e il povero parimenti verrano giudicati non in base ai loro averi ma in virtù della giustizia o dell’empietà
N.T
Anche qui ricchezza e povertà sono assimilabili in base alla giustizia e al rapporto con Dio. Per cui per entrambi il pericolo, il tarlo che vi si nasconde, è LA SUPERBIA, la cupidigia. Ai ricchi comanda di condividere, nel contesto scritturisto sta’ per “affidarla a Dio”, poiché il distacco da essa postula anche la povertà interiore.Ma, la cosa sorprendente è che questo processo di espoliazione Gesù lo chiede anche ai poveri!!!
chiede ai poveri di non bramare la ricchezza, di non invidiare il ricco e in questo senso anche il povero deve convertirsi : da poveri a “poveri in spirito”
Cristo, in ultima analisi, è ricco e povero allo stesso tempo e mette in guardia il ricco dal pericolo della Cupidigia: fossa diabolica, laccio che induce alla bramosia del potere e ventre molle di ogni nefandezza ieri, come oggi…
L’uomo ricco, così come uno stato ricco, una associazione ricca -anche la Chiesa, certo- non è forse timorosa di perdere il prestigio? , non passerebbe sopra i cadaveri pur di conservare il potere? Vedi Berlusconi,il mercimonio allucinante, vedi la supremazia dgli stati ricchi affamatori e capestro
Ma la ricchezza che presiede al culto verso Dio è prefigura del sacerdozio eterno, della Gerusalemme celeste, della Sposa,senza ruga e senza macchia profumata e adorna per il Suo sposo…In attesa…in perenne preghiera …pronta d accogliere il Suo Signore con la lampada accesa
Buona domenica delle Palme a Tutti
Ultima cosa : signora M… lei è dotata di una grande furbizia: lancia il sasso, provoca, riprende le parole altrui, le manipola a piacimento, se fa beffa, ridicolizza,sputa in faccia poi nasconde la mano e quando l’interlocutoe -che si riconosce nelle sue furbate- le risponde…gira la frittata! Lei è una gran brava FRITTATARA per questo è una intenditrice di aria fritta…ecco svelato l’arcano!
elsa.F scrive, @ 17:52
“Avete notato che Benedetto XVI è invecchiato in un modo impressionante?”
Si’ hai ragione; in cosi’ poco tempo si vede molto piu’ invecchiato…
Che tenerezza! Quanto dispiacere mi ha dato rivedere quella figura di pontefice …fragile,Incurvato sotto il peso della croce…una grande croc:, eredità di un passato che ha voluto eludere i problemi e il marciume della curia…
Si è fatto ancora più piccolo, sembra una porcellana vestita di bianco.
Una tenerezza incredibile, un abbraccio veramente fraterno, segno di amore e unità dopo tanti mesi di sconforto.
Buona domenica delle palme a tutti!!
“Nell’A.T c’è l’elogio della ricchezza che è vista come una Benedizione.”
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Un’anti-protestante
che scrive una cosa che piu’ calvinista non potrebbe essere.
Un concetto che sta a fondamento della filosofia della felicità
negli U.S.A.
Certi teologi improvvisati
mi lasciano troppo perplesso, ma proprio troppo,
si allontanano dal messaggio dei Vangeli,
e insultano i poveri.
Capisco
pure
che la povertà di Gesù
è scandalo per tutti
lo è sempre stato
e
continuerà a fare e dare scandalo
fino alla fine dell’universo.
Ci devo fare il callo !!!!!!!!!………………
Gesù non avrà mai dove poggiare il capo per riposarsi……….
” lancia il sasso, provoca, riprende le parole altrui, le manipola a piacimento, se fa beffa, ridicolizza,sputa in faccia poi nasconde la mano e quando l’interlocutoe -che si riconosce nelle sue furbate- le risponde…gira la frittata!”
Parla di me o di sé stessa, signora lefebvriana?
“Animale bavoso” è lei, signora. Non ricorra agli insulti quando non riesce ad averla vinta. Non convince nessuno con la sua bile rancorosa.
Oggi è la domenica della Palme. Vada a farsi benedire per trovare un po’ di pace!!
” il rituale liturgico è tramandato da 2000 anni”
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Quanto è vero che c’è una “ignoranza abissale e avvilente”
come dice chi ha scritto la bufala che ho sopra riportato.
Prima di scrivere corbellerie,
andare a lezione di Liturgia no ?
Ma perchè contiua a scrivere di codeste amenità ?
Umiltà !
Io capisco che fossimo al bar dello sport,
e ognuno le spara grosse come gli pare,
Ma santa grazia! al bar nessuno conosce di materia liturgica e non ci prova nemmeno.
Qui invece assisto allo spettacolo,
chi non ci capisce nulla,
scrive pure come uno Chef a 5 stelle………….
“Ma la ricchezza che presiede al culto verso Dio è prefigura del sacerdozio eterno, della Gerusalemme celeste, della Sposa,senza ruga e senza macchia profumata e adorna per il Suo sposo…In attesa…in perenne preghiera …pronta d accogliere il Suo Signore con la lampada accesa”
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Sì ?
anche le amabili prostitute si adornano per sedurre.
e allora ?
Caro Matteo, qui non ci sono “teologi improvvisati”, questo termine dispregiativo, gratuito, questo si, francamente lascia l’amaro, e….fa male!ci sono persone che studiano per passione, e anche per dovere, affinché non siano impreparati quando si troveranno “dinnanzi alla bocca del leone” [libro di Ester].
Posso dirti con tutta sincerità [poi penserai e dirai ciò che a te piacerà e garberà dire, ma non è la verità scritturistica] la verità scritturistica, dell’AT inverp è un’altra e tutti i testi profetici parlano chiaramente dell’elogio della ricchezza considerata un bene mentre la povertà è segno di divisione e spaccatura simile a quella che avvenne nei 40 giorni nel deserto in cui povertà e fame causarono la ribellione e la costruzione del vitello d’oro. Tutto l’AT è pervaso da parole quali : abbondanza di beni, di greggi, di fecondità e di campi attribuendo la ricchezza a predilezione da parte di Dio mentre la povertà spinge alla schiavitù, troverai al riguardo nei Proverbi un’ampia documentazione in merito 18,23 in cui il povero in sudditanza supplica il ricco il quale risponde aspro! Una asprezza che induce al RANCORE, per questo entrambe le condizioni sono ritenute schiavizzanti.
Tutto qui
buona domenica delle Palme
Sottolineo : “veniva ritenuta”, per la concezione ebraica, una benevolenza elargita da Dio [vedi Giobbe il quale dopo le grandi pene patite le verrà restituito il centuplo di quanto perduto….lo stesso centuplo che ricorrerà nel N.T promesso a coloro che avranno lasciato madre, padre, famiglia, case, beni, per seguire Gesù. Ed è un centuplo anche materiale oltre che spirituale…tutto è riconducibile alla fede
Un saluto a Clodine a Marilisa a Matteo e a tutti con questo twitt:
La ricerca del Signore va fatta nel timore per i propri limiti e non si addice a essa il disprezzo per i convincimenti altrui.
questa l’idea di fondo: la fede…o fiducia in quel Dio giusto che solleva il misero dall’indigenza, che ne ha cura, si fa garante dinnanzi alla superbia che il ricco -spesso, ma non sempre e non necessariamente- manifesta sempre in ogni tempo e fino alla fine dei tempi-
et aggiungo : non vi è nulla di populistico o demagogico nell’ira dei profeti contro il lusso e la malvagità e arroganza del ricco, ma certezza, piena FIDUCIA nella giustizia di Dio unita ad una piena, decisa protesta e condanna di chi opprime! Per questo il povero è l’amico di Dio per eccellenza…
E’ lei signor M…, e la conosciamo tutti ormai, che esagera …non si consumi nel tentativo di rispondere con le stesse parole con le quali ci si cerca , tutti noi qui su questo blog, di difendersi dal suo linguaggio violento…stia tranquilla lei è un personaggio di grande violenza verbale …la conosciamo tutti signora…non si preoccupi! Vada con Dio, in pace…un consiglio fraterno? studi di farsi amare…glie lo consiglio caldamente!
Vada in pace sorella benedetta, la perdono!
Buona Domenica delle Palme Luigi
Un abbracio a te e alla tua famiglia.
La fragilità e l’umiltà di Benedetto XVI sono un dono straordinario per Chiesa….
Grazie Luigi,
Grazie Clodine,
Per me sentire che:
da 2000 anni si ripete lo stesso rituale liturgico,
quando invece gran parte che di quello che si conosceva della liturgia fino agli anni ’50
sono incrostazioni storiche di costume di molto incrostatesi soprattutto dal 1600 in poi,
sento il bisogno di dire che è necessario andare a lezione di liturgia.
Non si possono continuare ad inventare falsità sulla liturgia.
per esempio,
le pianete sono una invenzione moderna (storicamente intesa),
che ha fatto incavolare tante persone,
le casule per la foggia sono estremamente antiche.
Si sono inventati pizzi e merletti e varie, inventandone tutta una simbologia.
E’ ora di cominciare a dire E’ FALSO, quando E’ FALSO.
Se uno è convinto del falso,
io rispetto il suo convincimento,
ma non devo dire che è falso ?
Viene anche negato l’assassinio di quasi 6 milioni di ebrei,
e allora che faccio ?
Rispetto quel convincimento ?
Matteo, proprio tu parli di “corbellerie”, proprio tu azzardi a sottolineare le “bufale” altrui?
SEI STATO TU a scrivere che fu Benedetto XVI a reintrodurre le scarpe rosse, sei stato tu a insistere (in almeno due o tre interventi) sul fatto che Giovanni Paolo II avesse abbandonato l’uso delle scarpe rosse per altre “marroni”.
E sono stato io a ricordare sommessamente che le cose non stavano proprio così.
Grazie a Dio Luigi ha fatto chiarezza anche su questo particolare e tu, Matteo, invece di scusarti (scusarti con il papa emerito, per averlo accusato di aver voluto indossare scarpe da fr.cio, scarpe lussuose e via dicendo) ti permetti anche di fare le pulci al prossimo?
E meno male che sei esperto del “mondo del clero”…
Mo va là.
Ti inviterei almeno a non sputar sentenze.
@Sara,
la polemica delle scarpe rosse di Prada fu un’invenzione di Repubblica, che lanciò la sua solita campagna anticlericale contro Benedetto XVI partendo dall’unico aspetto al quale poteva aggrapparsi: un paio di scarpe che “sembravano” quelle di Prada. Era nell’aria una forte campagna mediatica sull’evasione dell’IMU da parte degli enti ecclesiatici (=la Chiesa) e cosa c’era di meglio che scatenare i furori laicisti contro presunti lussi e sprechi del Papa? I poveri laici italiani pagano l’IMU e stentano, la Chiesa evade l’IMU e ingrassa nel lusso. Come sempre si è dato credito agli anticlericali senza interessarsi alla verità, come sempre i cattolici di sinistra (perlomeno i lettori di Repubblica) non hanno avuto nulla da obiettare, afasici e succubi.
Ti leggo solo adesso, Luigi, e ti ringrazio per il twitt, cioè per l’intenzione di calmare gli animi.
Di certo io non ho disprezzo per i convincimenti altrui; altri ( sempre gli stessi, sempre la stessa! ) ce l’hanno per i miei.
Io respingo, e sempre lo farò, la presunzione arrogante di chi ritiene di possedere la Verità. E vorrebbe prevaricare.
Sono sicura che la tua intelligenza sa discernere, anche se non vuole– non può– esporsi né prendere posizione.
Buon proseguimento di giornata, Luigi.
Eh, non ho dubbi sulla capacità di discernimento del dott Accattoli…
“Habemus Lamam ” tra le tante volgarità passaerà agli annali come il più eloquente esilarante rappresentativo spot di questo blog…che dire una delle tante “chicce”uscite dalla sua boccuccia di rosa!
Sa qual’è la sua tragedia? Che ha trovato chi le tiene testa, evidentemente lei è abituata amettersi sotto i piedi tutti…ma con me ha trovato un osso molto duro! Non le conviene continuare a provocare…
saludos
Quando si tratta di rappresentare la “povertà” , i poveri della terra, e le miserie dell’umanità ho in mente alcune scene di film di Pasolini da Accattone, al Vangelo secondo Matteo e in particolare all’episodio de “La Ricotta” in RoGoPaG.
So per certo che Papa Bergoglio ha frequentato e vissuto in prima persona quei tipi di povertà e magari anche visionato quei film.
La naturalezza e la profonda leggerezza con cui tratta l’argomento lascia immaginare una profonda rivoluzione e un cambio dello stile di vita di tutto il popolo cristiano e non solo.
Quando si tratta di rappresentare la “povertà” , i poveri della terra, e le miserie dell’umanità ho in mente alcune scene di film di Pasolini da Accattone, al Vangelo secondo Matteo e in particolare all’episodio de “La Ricotta” in RoGoPag.
So per certo che Papa Bergoglio ha frequentato e vissuto in prima persona quei tipi di povertà e magari anche visionato quei film.
La naturalezza e la profonda leggerezza con cui tratta l’argomento lascia immaginare una profonda rivoluzione e un cambio dello stile di vita di tutto il popolo cristiano e non solo.
http://www.pasolini.net/cinema_ricotta.htm
Nell’area della povertà e della miseria umana, rientra a mio avviso a pieno titolo anche questo illuminante articolo dell’ex Cardinale Bergoglio – Papa Francesco
La corruzione, male del cuore
di Mario Jorge Bergoglio in la Repubblica del 24 marzo 2013
“ogni corruzione sociale non è altro che la conseguenza di un cuore corrotto… Il cuore umano è cuore nella misura in cui… è capace di amare o di negare l’amore… «Là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore» (Mt 6,21)… un percorso doloroso demoralizza… si arriva alla mediocrità e alla tiepidezza…
Esiste il timore che Dio ci imbarchi in viaggi che non possiamo controllare… il Signore non si stanca di chiamarci: «Non avere paura…»”
http://www.finesettimana.org/pmwiki/index.php?n=Stampa.HomePage
Chiedo scusa per la ripetizione di un copia-incolla
Signora lefebvriana, la smetta di insultare. Chi la sta cercando?
Io ho parlato con Luigi, non con lei.
Di quale provocazione parla? Si rende conto, almeno, di essere ridicola e puerile? Si accorge di parlare molto spesso a vanvera?
Dovrebbe mettere sotto i piedi il suo orgoglio, enorme come il mondo, che la induce a ritenere di avere sempre ragione in materia di teologia e di poter fare la maestrina da applaudire ad ogni costo.
Con me non è così: stia sicura che le sue argomentazioni non potranno mai avere presa su di me. Non mi piacciono e sono troppo distanti dalle mie idee.
Quindi si metta il cuore in pace, e non rompa…
E, tanto per puntualizzare, mai io mi sono permessa di “mettere sotto i piedi” qualcuno. Forse lei sì, invece.
Segua il consiglio di Luigi: rispetti una buona volta chi ha convincimenti diversi dai suoi ( e meno male!).
E si allontani, per favore. Più sta lontana da me, meglio è per me ed anche per lei. Vade retro!
Chi crede di intimorire dicendo che “è un osso duro”?
Se vuole continuare su questa strada, sappia che le sue repliche indispettite e velenose non rimarranno senza risposta, glielo posso assicurare.
Ha trovato pane per i suoi denti, caso mai non lo avesse ancora capito.
Io rispetto chi mi rispetta.
La signora lefebvriana, come ha preso il vezzo di chiamarmi, da persone che si vantano di non porgere mai l’altra guancia ma amano dare sberle sa come difendersi. Piuttosto stia lei alla larga lei da me, ma mooooltooo alla larga, perché glie l’ho detto: con me ci rimette e su tutti i fronti..ma prorpio su tutti.
Lei, la prepotente, la malandrina del quartierino, la faccia altrove. Il blog è una piazza e ci sono persone adulte che non ci stanno a farsi prendere a sberle da lei. Quando entra qui dentro, lasci fuori il suo atteggiameneto da professorina frustrata…è un consiglio e un auspicio.
Un ultima cosa: io non tengo affatto a interloquire con lei, e sa perché, trovo i suoi discorsi sciapi, sterili, di nessuna edificazione e generalmente, siccome per mia formazione non indugio su cose di poco valore formativo, trovo sia tempo perso. Tuttavia le do’ un consiglio, tante volte non fossi stata chiara: stia attenta alla sua dentiera, le conviene!
Bello il post di Nino…che ringrazio e saluto.
Ah, un’altra cosa signora M….a
Si rilegga, scripta manent! E’ lei, unicamente lei, che riprende puntualmente i commenti, non solo i miei, ma di chiunque disturbi i suoi convincimenti, e l’elenco delle persone che han subito le sue ingerenze e volgarità sono molte….
Perciò, non si renda ridicola, alla sua età…faccia la persona seria!
AB OVO:
Marilisa scrive,
23 marzo 2013 @ 18:53
Non ci crederete ma non avevo mai notato le scarpe rosse ai piedi dei papi, né quelle nere indossate oggi da Papa Francesco. Mai fatto caso all’abbigliamento dei pontefici se non all’ unico dettaglio visibile anche ad un orbo:la veste bianca. E tanto mi basta.
Mi interessano molto di più le parole pronunciate da un Papa. Molto, molto di più.
Però leggendo tutti gli interventi, vedo disquisizioni varie sulla bellezza dei paramenti, sull’estetica: una ama l’arte quindi…, un’altra con grande candore dice :”la perdita del senso della BELLEZZA è uno dei segni dello povertà e aridità spirituale dei nostri Tempri..”
Non avevo mai pensato a questa “verità”.
Beato chi ama l’arte e chi parla di segni di aridità spirituale in chi non coglie la bellezza di certi imponenti cattedrali medioevali e non, e dei paramenti liturgici ad onore e gloria di Dio.
“Però leggendo tutti gli interventi…”
Ecco, faccia una cosa: non li legga, e vedrà che tutti i problemi si risolveranno…ok!
Buongiorno a tutti. Torno a proporre a Clodine e a Marilisa di ignorarsi a vicenda a partire da questo momento: è una proposta che feci già due volte e in ambedue i casi aveva funzionato. Un bacio a Marilisa e uno a Clodine. Buona Settimana Santa a tutti i visitatori.
; ))
E uno, anzi tre, a te Luigi! Grazie …
Luigi, scusa il ritardo della replica. Ho tanto di quel da fare in questo periodo che a mala pena riesco ad accendere il computer.
Allora: dispostissima ad ignorare. Del resto, Io per prima avevo invitato la signora in questione a farlo.
Però consentimi, Luigi, un’ ultima annotazione imposta dagli ultimi interventi a ruota della suddetta, a partire dal cuore della notte.
Se la signora lefebvriana, che mi copre di insulti quando non tollera le mie argomentazioni discordi dalle sue– forse anche perché si rende conto, con grande stizza, che non sono fasulle–, rileggesse i suoi interventi furiosi nei miei confronti, e riuscisse a farlo con quella obiettività di cui invece è del tutto incapace, forse vedrebbe con chiarezza a chi appartiene davvero la “violenza verbale” di cui mi accusa. Dico “forse”.
“Sputa in faccia” “prepotente” “ridicolizza” “animale bavoso” “frittatara” ( che ridere…) “boccuccia di rosa” ( che ridere…) “malandrina del quartierino” “professorina frustrata”( che ridere…) “stia attenta alla sua dentiera” ( che ridere…) etc…etc…,sono tutte “amenità” uscite dalla bocca biliosa della signora.
Mai io mi sarei rivolta ad altra persona con questi termini. Se non altro perché sono di uno squallore che parla da sé.
La quale signora, inqualificabile( ed è poco!!), poi si premura di parlare di “tenerezza” nei confronti di questo o di quello, di “baci ed abbracci” verso quell’ altro (soprattutto della sua linea), e così via. E di tanti altri delicati termini di questo genere, che farebbero commuovere soltanto chi è cretino. Io ne resto stomacata.
Ci sarebbe da piangere se non fosse che invece si può ridere, e anche di gusto.
Ciò che ti lascia di stucco, poi, è che ogni tanto ti dice, col veleno in bocca, che ti “perdona”.
Di che cosa, signora? Cominci a perdonare sé stessa, prego.
Un caro saluto, Luigi.
Parli per lei, cattiva, perfida e maligna…lei è la persona più orribile che mi sia mai capitato di incontare…pussa via…!!
Lei non incanta nessuno…Su questo blog la conosciamo tutti perfettamente; lei quella famosa che “non porge l’altra guancia: mai!”, ma gode sommamente nel picchiare e dare sberle! Allora ragazzi del blog? uno due tre…: tutti giù le brache, facciamoci sculacciare dalla signora…
E ce ne sono state per tutti su questo blog, ha torturato tutti: elsa, discepolo, fededicoB, marta09, ha tentato con la lignani,Leonardo…ora fa la martirel la vittima…ma mi faccia il piacere!
Gentile Clodine, io sospetto che il dottor Accattoli abbia come cardine della sua Weltanschauung che anche la merda è buona (o perlomeno che si deve dire che è buona), a dispetto dell’immortale aforisma di Flaiano: ” Sei si incomincia a dire che anche la merda non è poi tanto male, finisce che te la danno da mangiare tre volte al giorno”.
Però in questa circostanza mi sento di condividere il suo suggerimento: ignori quella signora. Anzi, si convinca della sua inesistenza. Vedrà, non è poi così difficile.
Concordo amico Franti, terrò a mente e farò tesoro del suo prezioso consiglio!
Suggerisco l’opera di misericordia spirituale: sopportare pazientemente le persone moleste”.
Grazie per il sostegno e la solidarietà.
Luigi Franti: “anche la merda è buona”. Sempre dietro alla Littizzetto…
Chi è fatto della stessa pasta, solidarizza sempre. Niente di nuovo sotto il sole.
Geniale signor Franti, mi permetto di farle presente che l’invito di Luigi Accattoli aveva ben altro significato che quello che lei gli ha attribuito così “allegramente”, richiamando subito–e non c’era da dubitarne– i “ringraziamenti” di qualcuna.
Lei non è riuscito, o non ha voluto, coglierlo e ciò la dice lunga sul suo comprendonio e sul suo spiccato senso di obiettività. Allegria !!
Federico B., mi commuove davvero tanto la tua pietas di carattere pasquale.
Prendi queste mie parole come un’ altra opera di misericordia spirituale: “perdonare le offese”.
Un suggerimento: impara a non immischiarti !
E questo risponde, come avrai ben capito, all’ “insegnare agli ignoranti”.
Don Bosco un giorno in confessionale ascoltava lo sfogo di una sposa, che riferiva di continui litigi con il marito. Alla sua richiesta di aiuto, il santo rispose offrendole una bottiglietta d’acqua benedetta:
“Quando tuo marito inizia a scaldarsi e dice qualcosa che ti offende, metti in bocca un sorso d’acqua, e non deglutirla finchè lui non ha smesso o non è andato via”
Dopo non molto tempo, la sposa tornò a ringraziare don Bosco per quell’acqua, “davvero miracolosa”.
Allora, l’acqua benedetta per i polpastrelli?
Buona Settimana Santa.
Dio ti benedica!
Caro dottore Accattoli, a dire il vero io avevo citato Flaiano, ma lei non dovrebbe disprezzare la Litizzetto … (noblesse oblige: dovrebbe mandarle almeno un abbraccio dei suoi …)
Se Luigi disprezza la Litizzetto,
io lascio casa e famiglia
e
io mi faccio trappista.
Che Franti vada dietro alla Litizzetto,
ohibò, …..
ma io sono un fan sfegatato della Lucianina
la trovo laicamente PROFETICA
come sanno fare quei folli di memoria della santa Russia.
Sia Luigi Franti sia Matteo scrivono Litizzetto con una sola t: ci sarà un significato?
Per il signor Matteo non saprei dire, per me significa che la seguo così poco che nemmeno sapevo come si scrive il suo cognome (e, quel che più dovrebbe far specie in me, nemmeno me ne curavo).