Sempre invitando alla “gioia del Vangelo” (Evangelii Gaudium) Bergoglio il 28 maggio ha chiarito che per conseguirla occorre bandire la “tristezza pagana”: una locuzione inedita in questa parte del mondo, dove sempre i pagani hanno accusato di tristezza i cristiani, da Celso a Nietzsche, da Rutilio Namaziano a Giosuè Carducci. Forse un tale rovesciamento delle costellazioni poteva tentarlo solo un Papa venuto dall’emisfero australe.
Se la tristezza si sia fatta pagana
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E’ il mio “spillo” di questa settimana, pubblicato a pagina 23 della “Lettura”, il supplemento culturale del Corsera, che sarà in edicola fino a sabato.
Per sapere che siano gli spilli, vedi il post del 9 luglio 2017:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/accusa-er-papa-a-santuffizio/
Vedi il contesto. Ecco il link all’omelia nella quale Francesco ha parlato di «tristezza pagana» ed ha affermato che «la tristezza non è un atteggiamento cristiano»:
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2019/documents/papa-francesco-cotidie_20190528_santamarta.html
Date ragione della speranza che è in voi, dice la lettera di.Pietro.
Paganesimo indifferente. “L’indifferenza è la manifestazione più elegante del paganesimo attuale”: è un’espressione usata da Francesco nell’incontro che ha avuto il 31 maggio a Bucarest con i gesuiti della Romania:
https://www.acistampa.com/story/papa-francesco-ai-gesuiti-lindifferenza-la-manifestazione-piu-elegante-del-paganesimo-11579