“Tutti gli enti connessi con il governo della Chiesa cattolica vengono da oggi inseriti nel sistema di principi e strumenti giuridici che la comunità internazionale sta edificando con la finalità di garantire una convivenza giusta e onesta in un contesto mondiale sempre più globalizzato”: così la nota del portavoce vaticano che accompagna la pubblicazione – avvenuta oggi – di una “Lettera Apostolica in forma di ‘Motu Proprio’ per la prevenzione e il contrasto delle attività illegali in campo finanziario e monetario” e di quattro nuove leggi riguardanti i “proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo”, la “frode e contraffazione di banconote e monete in euro”, le banconote in euro e loro “riproduzioni irregolari”, altre questioni sulla circolazione di “monete in euro”. La lettera papale istituisce l’Autorità di Informazione Finanziaria (AIF) che presiederà a queste materie. – Sono contento di questi passi che finalmente mettono il Vaticano alla pari con i paesi viruosi in materia di contrasto alla malavita della finanza e nella finanza, ma sarei più contento se la Santa Sede rinunciasse a disporre di un proprio istituto finanziario – come provo a dire nel primo e nel secondo commento a questo post.
Se il Vaticano rinunciasse alla sua banca
21 Comments
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[Segue dal post] Come narrato a suo tempo nel blog, il 30 novembre ho partecipato a un’assemblea autogestita del Liceo scientifico Cavour – a Roma – sul tema Chiesa-Stato con Stefano Rodotà: la metà delle obiezioni mosse dai ragazzi alla Chiesa riguardavano l’uso del denaro, gli scandali dello IOR, i sospetti su sue attività recenti che sono attualmente sotto l’indagine della magistratura italiana (vedi post del 1° dicembre). Perché portarsi dietro questo peso? Nel mondo globale di oggi le esigenze di indipendenza dalle politiche economiche degli Stati – che furono all’origine dell’Istituto – possono benissimo essere soddisfatte con delle convenzioni con le maggiori banche dei maggiori paesi: distribuendo depositi e investimenti in una molteplicità di istituti ci si garantirebbe dai rischi di crisi o manovre ostili da parte di malintenzionati. Certo si pagherebbe un pedaggio in termini economici, come ognuno di noi paga i servizi bancari di cui si avvale, ma quel costo sarebbe ripagato dal vantaggio di immagine che verrebbe alla Chiesa da un gesto forte di distacco dal mondo – reale o presunto – del mercimonio.
[Segue dal primo commento] Che sia fattibile quello che auspico, lo mostra la buona e longeva esperienza del CEC di Ginevra che – ricorrendo a istituti bancari di diversi paesi – gestisce fondi e distribuisce aiuti in risposta a esigenze del tutto simili a quelle della Santa Sede, operando su un teatro planetario equivalente o comunque paragonabile, in sostanziale autonomia da ingerenze statuali.
La proposta di Luigi mi sembra un po’ utopistica. Anche Gesù aveva una piccola “cassa”, di cui Giuda presumibilmente approfittò (c’è un’allusione nei Vangeli). La Chiesa è una comunità di fede ma in quanto vive nella storia si serve ANCHE di mezzi umani, che non fanno parte della sua essenza e possono variare nel tempo.
Ogni scelta ha elementi a favore e contro. Anche l’extraterritorialità della s. Sede può sembrare un “peso”, ma è servita a salvaguardare uno spazio di libertà per la Chiesa di fronte ai totalitarismi.
Raffaele trovo più calzante il paragone con il CEC che non con la “cassa” di Giuda. Il CEC gestisce risorse su tutto il pianeta servendosi di banche svizzere, tedesche, inglesi, americane e così via – perchè una “banca” vaticana dovrebbe funzionare meglio, ai fini della Chiesa, di una tedesca o italiana?
OT
Se Nichi (Vendola)rinunciasse a proclamarsi un ottimo cattolico:
Nichi Vendola ha dichiarato che è religioso ( benissimo) che si confessa regolarmente ( arcibene!!!!, che bravo !!!!, io mi confesso una volta all’anno, e molto a malincuore !)
ma ha aggiunto ” non vivo la mia sessualità come peccato anche perchè il mio confessore non la considera tale”
WOW.. potrei sapere il nome del suo confessore???’
Deve essere un fenomeno!!!
com’ è che il mio riesce sempre a farmi venire voglia di cambiare e di non continuare orgogliosamente a persistere nei miei peccati?????’
MC
quello che non mi convince e che mi suona falso in Nichi Vendola è il tono…. un vero cristiano si sente sempre un po’ in colpa ( a torto o a ragione) non si sente mai del tutto “nel giusto”!!!.. quale cristiano vero si sento così sicuro di se’ da vantarsi di non aver peccati sessuali????
MC
… ma!?….discepolo…con tutto il rispetto, ma è mai possibile che nessun argomento proposto da Luigi vada bene o sia di gradimento? c’è sempre qualcosa che la interessa di più e di cui non si può frenare di parlare mentre si conversa su qualcosa di altro?
Lo dico con molta simpatia e affetto, davvero!,e vorrei capire le ragioni di questo modo di fare che accade sempre più spesso…
Un augurio a discepolo e a tutti per un nuovo anno sereno, in buona salute e senza troppe difficoltà
Non so quantificare l’eventuale danno o il vantaggio economico che avrebbe la Santa Sede in caso di rinuncia allo IOR.
Ma senz’altro io ci guadagnerei moltissimo: i miei amici non cattolici e/o anticlericali avrebbero qualche domanda maliziosa in meno da farmi.
Appoggio la mozione Accattoli. Dove si firma?
Discepolo non sembra darsi pace del fatto che Nichi Vendola sia cattolico e – addirittura ! – osi persino dichiararlo: mah !
Ciò posto, auguri a tutti – e, per primo, al nostro impareggiabile padrone di casa – d’un felice 2011 !
Auguri anche a te, Discepolo: che l’anno nuovo ti sia sereno.
Roberto 55
Onestamente non vedo ragioni per cui il Vaticano debba rinunciare alla sua propria banca…
Luigi, io non conosco il CEC ma da quello che leggo fugacemente in internet adesso ho l’impressione che – per grandezza, mole di gestione, diffusione, patrimonio – le due organizzazioni/istituzioni non siano comparabili.
Altro è chiedere di amministrare in modo trasparente e nobile un patrimonio (con la corretta adesione alla rete internazionale del sistema interbancario), altro è chiedere di rinunciare all’amministrazione in proprio, che è una libera e degnissima scelta che non ha ragione di essere tolta al Vaticano. Salvo voler aderire alla proposta di Marcello di togliere argomenti polemici agli atei.
Bene ha fatto il papa ad adeguare il Vaticano agli standard internazionali di trasparenza finanziaria… finalmente!
Il fatto che Luigi auspichi di rinunciare alla banca vaticana dimostra già che questo potrebbe essere un passo non solo mosso da argomenti “esterni” ma innanzitutto da esigenze “interne” alla Chiesa.
Auguri di un sereno 2011 a Luigi e a tutti!
Mi sembra grave comunque che (sempre che la notizia sia vera) il Vaticano prima che alla banca abbia rinunciato al latino (proprio ora che mi avevano dato qualche spazio …).
http://www.repubblica.it/rubriche/il-monsignore/2010/12/30/news/a_qualcuno_non_piace_il_latino-10714567/
A tutti auguro un felice sereno e proficuo anno nuovo.
A U G U R I !
La parola che più da significato all’introduzione è “finalmente”. Peccato che quel finalmente renda ritardatario tutto il successivo attuato ciò che doveva essere fatto prima e che rende facilmente sospetta l’azione ritardata che appare non una volontaria opera di cooperazione al virtuoso, quanto una costrizione obtorto collo a partecipare onde non sparire. Il male minore anche se fa male e procura danno. Ecco il finalmente. Insomma si chiudono le porte “DOPO” che i buoi sono usciti. Non c’è molta gloria in una resa.
“Nessuno può essere schiavo di due signori; poiché o odierà l’uno e amerà l’altro, o si atterrà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete essere schiavi di Dio e della Ricchezza.” (Matteo 6.24)
Buongiorno atutti e auguri di un sereno 2011.
Io lavoro dal 1984 in banca e devo dire che non Mi scandalizza se il vaticano ha una Banca, mi scandalizza se non segua le normali regole che le Banche italiane debbono seguire.
Lo scandalo non è lo IOR ma quelloche lo IOR ha fatto.
Quindi ben vengano nuove regole, mi stupisce che non ci siano state fino ad oggi…
A mio modesto parere “discepolo” nei suoi commenti su Vendola OT si pone in posizione contraria al Vangelo perché non tiene conto dei seguenti:
“Chi sei tu da giudicare il domestico di un altro? Egli sta in piedi o cade al suo proprio signore. In realtà, sarà fatto stare in piedi, poiché Geova può farlo stare in piedi.” ( Romani 14.4)
“La fede che hai, abbila in armonia con te stesso dinanzi a Dio. Felice l’uomo che non giudica se stesso mediante ciò che approva” ( Romani 14.22)
“Chi parla contro un fratello o giudica il proprio fratello parla contro la legge e giudica la legge” ( Giacomo 4.1)
“se il [nostro] cuore non [ci] condanna, abbiamo libertà di parola verso Dio;” ( 1 Giovanni 3.21)
Spesso è presuntuoso esprimersi prendendo quale metro il proprio giudizio o gusto personale senza tenere conto del Vangelo e senza aver esaminato cosa in realtà Egli suggerisce. Specialmente per chi si definisce cristiano.
Il dito accusatore va sempre puntato vero di noi non verso altri.
Non posso che condividere pienamente i commenti di Gioab e di Leone. Istintivamente mi viene da seguire la proposta di Luigi (nessuna banca del Vaticano) ma la cosa piu’ grave e seria e’ quel “finalmente” e la piu’ o meno dichiarata connivenza di decenni con imbrogli e inganni x “tirar su soldi” e poteri economici, naturalmente in nome del Vangelo!!!! Ahi Gesu’ Gesu’ Gesu’ mio…
E un sincero augurio -accompagnato da una preghiera- di un benedetto e sereno 2011 a tutti i compagni di cammino di questo Blog, specialmente x Luigi, il nostro amabilissimo ospite!
Gioab le parole di Romani 14,4 che hai riportato qui sopra mi sono care e amo tenerle dentro di me secondo questa versione: “Chi sei tu, che giudichi un servo che non è tuo? Stia in piedi o cada, ciò riguarda il suo padrone. Ma starà in piedi, perché il Signore ha il potere di tenerlo in piedi“.
“Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata Mondiale della Pace, ha inviato a sua Santità Benedetto XVI un messaggio che richiama i temi della libertà religiosa e della persecuzione dei cristiani nel mondo, tema di drammatica attualità dopo gli attentati nella notte in Egitto e Nigeria.”
Questo tema, ha detto Napolitano, deve essere particolarmente sentito in Italia. Parole importanti.
Forse sorprenderò qualcuno ma io lo IOR lo lascerei lì dov’è.
Bene ha fatto B-XVI ad allinearsi agli standard europei, così da rendere più difficili gli errori del passato.
Smantellare lo IOR potrebbe essere molto pericoloso per la Chiesa in un Mondo che per tanti motivi le è ostile. Basti pensare a Cina, Paesi islamici fondamentalisti e lobbies occidentali.
Allo stesso modo ritengo politicamente necessaria la Curia vaticana e la Sede apostolica nonché l’Autorità centrale del Papa.
Non riesco ad essere radicalmente evangelico come Luigi.
sono d’accordo con “raffaele.savigni” e “Marco”.
Quello che propone luigi a prima vista “popolare” per far “breccia e immagine”, ma la chiesa deve guardarsi da questi atteggiamenti: è un modo di conformarsi un po’ a un moralismo di moda. Cambiare le istituzioni, le regole, le leggi, i meccanismi appare una soluzione molto mondana, e ben applaudibile, soprattutto oggi: richiama gli applausi di molti, ma non garantisce buoni effetti: primo perchè chi è scettico nei confronti della chiesa solo perchè lo IOR fa questa o quella schifezza, non si convertirà di certo se lo IOR domani venisse smantellato: continuerà anzi a pretendere questo o quella “riforma”, perchè ci sarà sempre qualche cosa che non gli aggrada. Si convertirà solo se incontra Gesù Cristo e solo dopo potrà essere “nella” Chiesa perchè la riconosce come sua sposa. Punto.
Ciò che bisogna cambiare invece non sono tanto le istituzioni, ma i cuori: se i cuori non sono puri, se non c’è riforma dei cuori (a partire quindi dai signori in Curia) i casini ci saranno tanto con IOR (riformato o non riformato) tanto senza altri istituti: è vero le leggi e la trasparenza sono importanti perchè “inducono” a comportamenti più o meno virtuosi, quindi ben vengano i mezzi migliori: ma non dimentichiamo che sono solo mezzi. Non sono le leggi a salvarci, lo sappiamo bene; bisogna puntare in alto: sarà un viaggio più lento, meno evidente e meno appariscente, ma certamente più efficacie nel tempo.
Ben venga pure la riforma dello IOR, ma sarebbe illusorio contarci troppo se i cuori non vengono convertiti da Cristo: Lo sforzo del Santo Padre è incessante e insistente: riportare la gente a Gesù Cristo (in primis chi è dentro la Chiesa), mettere Lui al centro, il volto di Dio fatto uomo e morto e risorto per noi.