In un giro stretto di giorni il Dalai Lama loda la presenza sul pianeta di tante religioni, l’Isis chiama allo sterminio degli infedeli, don Antonio Mazzi compie gli 80 giurando che la religione gli dà fastidio, Igor il Serbo svolge in tribunale la mistica della latitanza: “Sono religioso e quattro ore al giorno le dedicavo alla lettura della Bibbia”. Il senso religioso sarà pure il più antico ma pare sia rimasto, ad oggi, il più resistente a ogni schiarimento.
Se il senso religioso sia nemico di ogni schiarimento
14 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
E’ il mio “spillo” di questa settimana, pubblicato a pagina 45 della “Lettura” del Corsera che sarà in edicola fino a sabato.
Per sapere che siano gli spilli, vedi il post del 9 luglio:
http://www.luigiaccattoli.it/blog/accusa-er-papa-a-santuffizio/
Nei commenti che seguono altri quattro spilli recenti che non avevo avuto occasione di riprendere nel blog.
Nostalgia della vergogna. Da quando Adamo ed Eva s’accorsero d’essere nudi, e fu prestissimo, nessuno quanto i sacerdoti hanno ragionato della vergogna e oggi ne parla quasi ogni giorno il buon Bergoglio. La parola ricorre più di 300 volte nei suoi discorsi, 184 volte nelle omelie, 30 volte nelle interviste, 10 volte nella preghiera al Colosseo dell’ultimo Venerdì Santo quando segnalò la “vergogna di aver perso la vergogna”. Diminuendo il sentimento della vergogna, cresce la sua nostalgia.
Spillo pubblicato a pagina 16 della “Lettura” del 22 aprile 2018.
Vi esorto alla ribellione. Bergoglio invita i giovani a “ribellarsi” contro le ingiustizie del mondo e proclama beato Teresio Olivelli (1916-1945), partigiano cattolico autore della “Preghiera del ribelle”. “Vi esorto alla ribellione” dice l’arcivescovo di Milano Mario Delpini presentando ai giovani una vita del santo di Assisi pubblicata dal frate minore Enzo Fortunato con il titolo “Francesco il ribelle” (Mondadori 2018). Finiti in minoranza papi, vescovi e frati agitano idee di rivolta.
Spillo pubblicato a pagina 3 della “Lettura” dell’8 aprile 2018.
Arretramenti dell’infallibilità. I Papi italiani non sbagliavano mai. Tant’è che il polacco, appena arrivato, mise le mani avanti: “Se mi sbaglio mi corrigerete” (1978) e si riferiva al parlare italiano. Il tedesco estese la possibilità dell’errore: “Ognuno è libero di contraddirmi” (2007). Ed eccoci all’argentino che non mette limiti alla Provvidenza: “Posso sbagliarmi come chiunque” (17 marzo). Dalla lingua all’interpretazione dei Vangeli, a tutto: arretramenti progressivi dell’infallibilità.
Spillo pubblicato a pagina 29 della “Lettura” del 25 marzo 2018.
Scritture piene di stolti. Benedetto difende il successore bollando come “stolto pregiudizio” l’idea che sia rude in teologia e i nemici di Bergoglio opinano che quelle parole non può averle scritte un uomo fine come Ratzinger che mai avrà usato l’aggettivo “stolto”: e invece sempre l’adoprò, perché le Scritture sono piene di vergini stolte, di ricchi stolti, di stolti che costruiscono sulla sabbia, o dicono “Dio non c’è” e va da sé che il predicatore delle Scritture veda stolti per ogni dove.
Spillo pubblicato a pagina 31 della “Lettura” del 18 marzo 2018.
Il “ senso religioso” dell’ uomo vuol dire che l’ uomo sente, sa , intuisce, crede che ci sia qualcosa di piu’ grande di lui, di piu’ potente di lui, che ci sia un Essere infinitamente superiore a lui da cui tutto procede. Da questo deriva “ timore e tremore” come defini’ Kierkeegard il fenomeno religioso.
Il senso religioso, di qualsiasi religione, riconosce “ Dio” questo Essere infinito, onnipotente, supremo da cui tutto procede. Il senso religioso ce l’ avevano i popoli primitivi, ce l’ avevano i pagani, c’è l’ avevano gli aztechi, c’è l’ avevano gli ebrei, c’è l’ hanno molti musulmani, il timore e tremore davanti all’ Essere Supremo, ma non c’è l’ abbiamo piu’ noi , la maggioranza di noi , anche quelli che si dicono cristiani, noi che viviamo in Europa in questo secolo. Semplicemente abbiamo perso il senso religioso, come sostiene un intellettuale ebreo Martin Buber nel suo libro L’ eclisse di Dio. Non abbiamo piu’ il senso , l’ intuizione, di questa realta’ soprannaturale. Non “ sentiamo” piu’ la presenza di Dio. Dio si e’ eclissato dal nostro
La perdita del senso religioso comincia quando non si da’ piu’ a Dio il primato, non si riconosce piu’ Dio come il principio supremo , ma si fa dell’ uomo stesso il centro dell’ universo. . Martin Buber nel suo libro dice che fra persone colte e beneducate nell’ Europa di oggi non si puo’ parlare di Dio ma solo dell’ uomo.
Un nuovo umanesimo e’ sorto anzi un trans-umanesimo.
Lasciamo il senso religioso ai popoli primitivi, noi oggi non lo possediamo piu’.
Se questo e’ un progresso o un regresso ciascuno di noi potra’ giudicare.
Il senso religioso rimanda alla religione, ma la religione non è la fede nel Dio dell’ Amore. Almeno per noi cristiani non è così, perché noi abbiamo capito che sono due cose diverse.
Ce lo ha detto a chiare lettere il Cristo. Solo che molti sedicenti cristiani non hanno compreso il messaggio cristiano, che è stato veicolato male per un lungo periodo di tempo.
L’uomo non è il centro dell’Universo; fa parte dell’Universo ed è la creatura “privilegiata” perché ha un pensiero libero che può innalzarlo, nello Spirito, al Principio dell’Universo che noi chiamiamo, genericamente, Dio.
Ma Dio non è l’Essere superiore dominante e giudicante. Dio è l’Emmanuele, cioè il Dio con noi; il Dio in stretta relazione con l’uomo, e cammina nella Storia con l’uomo. E ci ama e non aspetta altro che noi ( tutti!) Lo amiamo. Dio e l’uomo si incontrano nell’AMORE.
Se la religione cristiana si fonda su delle regole da rispettare per sentirsi in pace con la propria coscienza, questa religione fallisce l’obiettivo, anzi ha già fallito da un bel pezzo. Per questo motivo avviene l’eclisse di Dio.
Quando finalmente si arriverà a far capire a tutti, fin dai tempi del catechismo, che il vero volto di Dio è quello dell’Amore, allora Dio ricomparirà all’orizzonte.
E non per esigenze di religione ma per amore verso Dio.
La FEDE necessariamente si traduce in una RELIGIONE, altrimenti evapora.
Gesu’ nella sua vita terrena si è comportato da “uomo religioso” : ha frequentato la Sinagoga, ha celebrato lo Shabbat, ha partecipato alle feste religiose ebraiche Pesah, Succot, Shavuot, Hannukkah, ha invitato i suoi ascoltatori ebrei a rispettare la Torah fin nei suoi particolari.
Dire che Gesu’ abbia voluto ABOLIRE la religione è una inesattezza: ha affermato che una RELIGIONE che non abbia alla base la FEDE è una falsità. E questo è tutt’altra cosa.
Al centro della Religione Ebraica e della Religione Cristiana ( ad essa imparentata ) c’è la FEDE nel DIO-AMORE.
È vero che molti seguaci dell’Ebraismo e del Cristianesimo non hanno al centro della loro vita religiosa la FEDE ma altro, come le PRATICHE religiose. Ma questo avviene per loro insufficienza, principalmente per ignoranza di cosa sia la Fede .
rigettare la RELIGIONE è camminare in una direzione sbagliata. Si tratta invece di riportare la FEDE al centro.
Per quanto concerne la INFALLIBILITÀ papale, è vero che il “sentire popolare” ( e forse anche un certo catechismo spicciolo ) andava molto, molto, molto al di là della formulazione dogmatica del Concilio Vaticano I.
Vero che, come dice Luigi, le dichiarazioni degli ultimi papi sono state per un “arretramento” del concetto (popolare) di infallibilità pontificia, ma, mi chiedo perché non lo so, nelle loro dichiarazioni ufficiali i papi si sono esplicitamente richiamati alla loro personale infallibilità? Hanno cioè “avvalorato” quel sentire popolare che andava oltre la formulazione dogmatica del Vaticano I o, semplicemente, non lo hanno “contrastato”?
“Dire che Gesu’ abbia voluto ABOLIRE la religione è una inesattezza: ha affermato che una RELIGIONE che non abbia alla base la FEDE è una falsità. E questo è tutt’altra cosa.ha affermato che una RELIGIONE che non abbia alla base la FEDE è una falsità. E questo è tutt’altra cosa.”
C’è qualcuno che ha detto che Gesù abbia voluto abolire la religione? A me non risulta.
Chi ha detto, poi, che Gesù ha affermato che una religione deve avere alla base la fede, altrimenti sarebbe una religione-falsità? Neanche questo a me risulta.
Gesù ha sempre affermato che la vera fede, anche piccola come un granello di senape, è in grado di smuovere una montagna, senza chiamare in causa una religione.
Proviamo noi, allora, a non inventarci falsità, mettendo in bocca a Gesù cose mai dette.
Gesù andava contro la falsa religione dei farisei che non avevano nessun amore per il prossimo ed erano convinti di essere graditi al Signore per il rispetto delle regole.
Gesù veniva da loro considerato un eretico perché, spinto dall’amore, faceva tutto quel che loro evitavano accuratamente di fare, e ne restavano scandalizzati. Per questo motivo fu crocifisso.
Per loro l’uomo era fatto per il sabato e non il sabato per l’uomo.
Se non si comprende che Gesù rivoluzionò la religione ebraica, si è cristiani per modo di dire.
Un eretico è sempre visto come “ribelle”, anche oggi, quando quel che fa e che dice è controcorrente ma è giusto. La cosiddetta eresia è , risalendo all’etimo del termine, una scelta che si fa per amore della verità concepita dalla retta coscienza di una persona che non si adegua al pensiero corrente.
Quanto all’infallibilità papale, questa, stabilita come dogma nel C.V.I, è qualcosa che il buon senso della gente rifiuta categoricamente alla luce degli errori fatti da certi papi del passato e mostrati con chiarezza dalla realtà dei fatti.
C’è poco da girarci intorno.
Ho detto che è inesatto dire che Gesu’ abbia inteso “Abolire la Religione”.
Victoria non lo pensa? Me ne compiaccio.
Che Gesu’ abbia polemizzato con coloro che ponevano la loro sicurezza nel rispetto esteriore delle regole non c’è alcun dubbio : perfettamente nella tradizione dei profeti di Israele.
Che il Sabato sia stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il Sabato è affermazione che anche maestri ebrei hanno fatto prima di Gesu’ .
( Credo che una conoscenza un po’ più approfondita della RELIGIONE giudaica, al di là delle espressioni polemiche del Vangelo nei riguardi di un certo modo di viverla , non guasterebbe )
Che il fatto che Gesu’ sia stato condannato perché “eretico” sia un buon motivo per considerare tutti coloro che lungo la storia sono stati considerati eretici come dei “giusti perseguitati” è decisamente discutibile.
Di che “errori” fatti dai Papi parla Victoria? Mi pare che lei sia decisamente ancorata alla versione estesa “popolare” del dogma , forse una conoscenza più approfndita del significato dei dogmi non guasterebbe
Non lei, Zezza, deve suggerirmi di approfondire il significato del termine “dogma”.
Io a lei suggerisco invece, e con buone ragioni, di aggiornarsi bene sulla storia della sua( e mia) religione, non trascurando le pagine delle inique persecuzioni e degli scandalosi ostracismi dei cosiddetti eretici.
E la finisco qui.
Anima e corpo sono cose diverse. Un corpo senza anima è morto. Un’anima senza corpo è un’ombra evanescente.
Fede e Religione sono cose diverse. Una Religione senza Fede è morta. Una Fede senza Religione è una cosa evanescente, senza concretezza.
la Fede sta alla Religione come l’anima sta al corpo.
Sinceramente non vedo motivo di polemizzare.
Sto leggendo un vecchio libro di Carmine Di Sante: la preghiera di Israele. Resto ammirato dalla profondissima spiritualità che anima un ebreo che ha fede.
È la Fede che va ri-animata nel corpo della nostra Religione cristiana.
Rif. 12.48 – Confermare nella fede
Gesù parlò dell’incarico a Pietro di “confermare i fratelli” (Luca 22,32); più tardi si parlò di infallibilità pontificia (dogma) e anti-infallibilità. Oggi si parla di tifosi e anti-tifosi di Bergoglio. Tornare alle origini, si deve.