Se il cardinale Sarah tira Ratzinger al suo mulino

Quando leggeremo per intero il libro del cardinale Sarah sul celibato potremo valutare quanto egli abbia tirato Ratzinger al suo mulino: il tiraggio di copertina – del nome Benedetto XVI posto a coautore e delle due foto appaiate – indubbiamente c’è stato ma forse c’è stato dell’altro. Mi porta a pensarlo il fatto che il Papa emerito gli abbia fatto chiedere non solo di “togliere il nome di Benedetto XVI come coautore del libro” ma di “togliere la sua firma anche dall’introduzione e dalle conclusioni”. Su questa faccenda delle firme appaiate all’introduzione e alla conclusione cavillo nei commenti.

5 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Galeotta fu la copertina. Ci fosse stata solo la captatio di copertina si poteva concludere per una forzatura dell’editore. Ma le firme appaiate a testi che erano stati scritti dal solo cardinale forse ci dicono di più. E’ un fatto che il cardinale oggi, nella sua dichiarazione, afferma d’aver portato all’attenzione del Papa emerito il 19 novembre il “manoscritto completo” comprese “introduzione e conclusione comune” e d’averne avuto il pieno gradimento anche “riguardo ai testi redatti in comune”. Ma è un fatto anche che Ratzinger ora gli chiede di togliere la sua firma, come a chiarire un elemento basilare: quei testi li hai scritti tu, li firmi tu. Nel manoscritto c’erano le due firme e Benedetto le aveva gradite, o le firme appaiate sono venute dopo? Magari chieste dall’editore?

    14 Gennaio, 2020 - 23:02
  2. Luigi Accattoli

    Firmo solo quello che ho scritto. Pur sapendo che debbo aspettare di leggere per intero il volume, io immagino che sia in quell’introduzione e in quella conclusione che il cardinale tira l’emerito al suo mulino. E l’emerito dice: un momento, la mia firma dovrà apparire soltanto sotto le pagine scritte da me. Nei commenti che seguono accenno a due passaggi del testo firmato dal solo cardinale – li ho letti nel blog di Sandro Magister – che mi paiono rivelatori di suoi convincimenti non rispondenti a quanto conosco di Papa Benedetto. Potrebbe essere che nell’introduzione e nella conclusione idee analoghe il cardinale le abbia proiettate su chi fu Papa con il nome di Benedetto.

    14 Gennaio, 2020 - 23:03
  3. Luigi Accattoli

    Portare l’Oriente in Occidente. Scrive Sarah nel testo di cui è unico autore: “Perché la Chiesa cattolica accetta la presenza di un clero sposato in alcune Chiese orientali unite? Alla luce delle affermazioni del recente magistero sul legame ontologico tra il sacerdozio e il celibato, penso che questa accettazione ha per fine di favorire una evoluzione progressiva verso la pratica del celibato, che avrebbe luogo non per via disciplinare ma per delle ragioni propriamente spirituali e pastorali”. Io non credo che Benedetto condivida questa tesi. Mi fanno ostacolo a crederlo l’onore che il decreto conciliare sui presbiteri tributa al clero uxorato delle Chiese orientali, il Codice di diritto canonico orientale che recepisce quel riconoscimento, la decisione personale di Papa Benedetto che nel 2008, a correzione della norma che vincola all’obbligo del celibato i preti delle Chiese Orientali cattoliche che esercitano il ministero al di fuori dei territori canonici, attribuì alla Congregazione per le Chiese Orientali la facoltà di concedere una dispensa da tale norma, previo benestare della Conferenza Episcopale interessata.

    14 Gennaio, 2020 - 23:03
  4. Luigi Accattoli

    E gli ex anglicani dove li mettiamo? Scrive ancora Sarah nel testo di cui è unico autore: “Si tratta effettivamente di eccezioni [quando uomini sposati sono stati ordinati preti nella Chiesa latina continuando a vivere “more uxorio” con le loro spose] nel senso che questi casi procedono da una situazione particolare che non deve essere portata a ripetersi. È il caso dell’ingresso nella piena comunione di pastori protestanti sposati destinati a ricevere l’ordinazione sacerdotale. Un’eccezione è transitoria per definizione e costituisce una parentesi nello stato normale e naturale delle cose”. Anche qui non credo che Benedetto possa essere d’accordo. Lo sarà di sicuro per i provenienti da varie Chiese protestanti che in passato ebbero tale “dispensa”, ma non mi pare verosimile che possa esserlo per i provenienti dalle Chiese anglicane, per i quali Benedetto nel 2009 stabilì regole di ampia accoglienza, comprendenti anche il ruolo di ordinario [che in precedenza non era stato mai riconosciuto], e comprendenti la previsione di nuove ordinazioni di sposati, e non solo l’ordinazione di quanti erano già sacerdoti nella comunità anglicana. Benedetto ha previsto dunque per gli ordinariati ex anglicani una normativa analoga a quella che da sempre vige nelle Chiese Cattoliche Orientali. Non ha quindi agito – io dico – in vista di un superamento dell’eccezione, ma di un suo prolungamento.

    14 Gennaio, 2020 - 23:05
  5. Luigi Accattoli

    Un vaticanista è un vaticanista. Mi scuso con i visitatori per la cavillosità di queste note. Ma ogni tanto un vecchio vaticanista viene preso dalla smania di far vedere che sa di uxorati, distingue ex protestanti da ex anglicani, ha sentito dire che esistono un codice occidentale e uno orientale. Una goduria.

    14 Gennaio, 2020 - 23:07

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