La terza domanda dopo quella conferenza (vedi post del 24 e 22 marzo) fu: “Lei vuole scagionare il cardinale, ma non potrà negare che ha giudicato ‘inopportune’ le parole del papa sui conviventi. Ecco che lo scrive oggi (19 marzo, ndr) il quotidiano Il Giornale, in un articolo che è firmato addirittura da un vescovo, Sandro Maggiolini”. Ho risposto che era una notizia totalmente falsa: tra le parole dette dal cardinale Martini ai pellegrini ambrosiani in Terra Santa o ai giornalisti che li accompagnavano non c’è nulla di simile. Si può controllare sul sito dell’arcidiocesi di Milano, dove è possibile anche ascoltare in voce le mditazioni dei due cardinali e sulle cronache dei quotidiani che avevano laggiù degli inviati. “Ma non è possibile! Ecco qua il titolo: ‘Se Martini tifa per i Dico e scomunica Ratzinger’. Le chiedo come sia accettabile un simile falso”, protestava il mio interrogante. E io a dire che non c’è fine all’imbroglio mediatico, favorito stavolta dalla condizione di salute del vescovo Maggiolini depistato da qualche informatore male intenzionato. E protestavo il mio dispiacere, essendo io estimatore e amico sia di Maggiolini (vedi post del 5 gennaio) sia di Martini. “Ma è vero o no – saltava su un altro obiettante – che il cardinale Martini ha compiuto ‘uno strappo sui Dico’, parlando contro la nota che la Cei sta preparando? Questo lo ha scritto il Corriere della Sera tre giorni fa”. Neanche questo è vero, è stata la mia risposta, ma almeno in questo caso si tratta di una forzatura interpretativa e non di un’invenzione di parole. Conclusione: occorre verificare ogni volta le parole che vengono attribuite a Martini. Sulle convivenze la sua posizione è assolutamente rispondente a quella ufficiale e la si può controllare – sempre sul sito milanese – leggendo il discorso su “Famiglia e politica” che tenne per la vigilia della festa di Sant’Ambrogio nel dicembre del 2000: dunque in tempi non sospetti. Le battute dette ai giornalisti e quella dell’omelia di Betlemme (passo citato nel post del 24 marzo) erano riportate anche da Avvenire il giorno 16 marzo ma senza l’interpretazione forzata di Repubblica e del Corriere della Sera. Leggendo Avvenire si aveva l’impressione di ascoltare un cardinale saggio e magnanimo, leggendo i titoli degli altri due l’immagine era di un cardinale spregiudicato e provocatore. Tanto di cappello ad Avvenire.
Se il cardinale Martini sia un antipapa – 3
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Auguro a tutti gli accusati a torto o a ragione di avere lei come avvocato o amico, caro signor Accattoli !
La sua tenacità, perseveranza e fedeltà è lodevole.
Detto questo, i suoi due ultimi post ,mi hanno fatto riflettere e ritornare nella discussione .
I suoi post mostrano almeno una cosa e cioè che il cardinal Martini si considera come un elettrone libero, in margine del sistema entra o esce (di preferenza) secondo il suo buon volere,stimando di non dover rendere conto a nessuno dei suoi atti se non alla sua coscienza e, immagino, a Dio.
“Veni, vidi,vinci” diventerebbe ” veni,vidi, loquisti” ( carino ma senza dubbio sbagliato…un latinista mi correggerà). Ma non si può accettare di incontrare la stampa e poi disinteressarsi della trascrizione delle proprie parole. “Ca ne tient pas la route!” si direbbe da noi, non è credibile !.
Anche se la seguissi nei suoi argomenti, signor Accattoli, continuo a domandarmi:
perchè il cardinal Martini sceglie di intervenire sovente ,su temi delicati, dopo interventi importanti del Papa e quando il suo magistero è sotto il fuoco nemico della stampa laicista e anticlericale?
È stato il caso per la “Sacramentum caritatis”, era veramente utile e necessario parlare in quel momento di “comandi venuti dall`alto, o di parole strane e incomprensibili” ? Nel momento in cui Papa Benedetto richiama TUTTI i vescovi alla loro responsabilità di richiamare costantemente i valori non negoziabili ?
Mi sembra che la Verità che la Chiesa è chiamata a trasmettere è “venuta dall`alto” e chiamata a portare frutti.
Mi sembra che Gesù abbia detto :” Andate e ammaestrate tutte le nazioni insegnando loro tutto ciò che io vi ho comandato”.
Quanto alle parole strane e incomprensibili, una cosa è arrivare alle menti e ai cuori della gente , un`altra dire loro quello che hanno voglia di sentirsi dire, annacquando il Vangelo. Non mi sembra che Gesù sia stato così accomodante !
Per riassumermi, se potessi parlare al cardinal Martini, gli direi :” Eminenza,per favore vorrei chiederle, quando è sollecitato dalla stampa, di tener presente il rischio , che poi è un a certezza, della strumentalizzazione delle sue parole e inoltre le sarei grata tenendo conto di ciò che precede, di non intervenire subito dopo un atto importante del Magistero Petrino . E se malgrado tutto la stampa manipola i suoi propositi, le sarei infinitamente grata di intervenire per rettificare”
Luisa
Allora sarebbe il caso di chiedere delle continue rettifiche a tutti i cardinali che rilasciano interviste o fanno pubblici interventi che puntualmente possono venire fraintesi. Primo fra tutti al card Ruini o al card. Trujllo. Anzi visto che ci siamo chiediamo anche al papa di rettificare l’intervento di Ratisbona perchè doveva tener presente il rischio-che-è-poi-una-certezza di strumentalizzazioni.
Anzi il card. Martini potrebbe risponderti (alla Ruini) che “è meglio essere fraitesi che irrilevanti”.
Preferisco il suo silenzio che lascia spazio al dialogo con le coscienze di chi vuole ascoltare…senza forzature. Un bello stile!
Diego
Cara Luisa la ringrazio dell’attenzione. Continuerò a trattare il tema, perchè ho altro da dire. E continuerò anche se a qualche interrogativo non ho risposta. Ma quando questa mancanza di risposte si profilerà, magari perchè evidenziata dalla sua tenacia critica, io la riconoscerò. Non direi che il cardinale Martini si ritenga un “elettrone libero”, ma la mia tesi – enunciata nel primo dei post che gli ho dedicato – è proprio che egli tenda a proporsi come voce libera nel collegio dei vescovi, libera non in quanto irresponsabile ovviamente, ma in quanto slegata da ruoli istituzionali e di governo e percò meglio collocata per cogliere inquietudini e attese delle componenti anche marginali del popolo di Dio che è più vasto della Chiesa visibile. Ma su questo tornerò. Luigi
Benvenuto a Diego, che è arrivato mentre rispondevo a Luisa! Anch’io nel silenzio di Martini vedo altro che il disinteresse per la confusione interpretativa. Per esempio se non rimbecca Maggiolini che gli attribuisce parole non dette di certo lo fa per magnanimità, non per snobismo. Luigi
Piccola “nuance”,o leggera differenza, non ho ancora visto un giornale impadronirsi delle parole dei cardinali citati da Diego per attaccare il Papa o il suo magistero , o se questo è stato il caso, sopratutto per il cardinal Ruini, è perche i propositi tenuti andavano nello stesso senso e appoggiavano il magistero petrino.
E ancora una volta osservo che si mette sullo stesso piano Papa Benedetto XVI e i suoi vescovi, il suo magistero con i magisteri che certi vorrebbero imporre come paralleli.
Le posizioni su questo blog sono abbastanze chiare, se io domando a un cardinale di essere più prudente nelle sue dichiarazioni, non mi sembra esagerare , visto le conseguenze, ma rispondermi che allora anche il Papa deve controllarsi , mi sembra assistere a una singolare mancanza di rispetto verso l`autorità del Papa e del suo magistero.
Ma siccome non ho l`intenzione di convincere nessuno, e che nessuno mi convincerà che la voce libera del cardinal Martini sia sempre , comunque e ovunque un bene per la Chiesa , penso sia inutile continuare e forse non avrei nemmeno dovuto riprendere la discussione. Luisa
Caro Accattoli,è un vero peccato che il Papa non abbia un avvocato difensore come Lei.
Il cardinale Martini è molto fortunato.
Saluti MG
Difendere Martini in questo caso non è anche difendere il papa? Io la vedo così. Luigi
“Pro veritate adversa diligere, et prospera formidando declinare” (Gregorio Magno, Regola Pastorale)
Il mio riferimento sul Papa era solo una “boutade”. Mi dispiace che Luisa mi abbia attribuito pensieri che non avevo pensato. Evidentemente non mi sono ben spiegato.
Il profondo rispetto che ho per le parole e l’insegnamento dei miei pastori mi fa essere poco incline a chiedere rettifiche a cicchessia. La varietà e richezza della chiesa è una ricchezza non un ostacolo al suo magistero.
Penso che bisognerebbe leggere o meglio ascoltare, se ce ne fosse la possibilità, direttamente alla fonte i discorsi e non solamente i pezzi o meglio ancora le trascrizioni, perchè si tende a dare una valutazione soggettiva e non oggettiva in qualsiasi caso.E mai come in questi ultimi mesi si sono viste interpretazioni di discorsi fuorviate.
Luigi, non credo che difendere Martini sia come difendere il Papa. Ad ogni buon conto, penso che saresti un ottimo avvocato del diavolo.
Saluto Diego e gli faccio però notare che il Papa, dopo le interpretazioni forzate del discorso di Ratisbona, ne chiarì subito e pubblicamente il senso e non lasciò campo libero ai media (diciamo pure che fu quasi costretto, ma comunque lo fece).
Gianluca, metiamola così: se io mostro che le parole di Martini costituiscono – oggettivamente e soggettivamente – una legittima varietà della sinfonia cattolica e non un attacco al papa, questa operazione non va anche a vantaggio dell’immagine papale? Che guadagno sarebbe per il pontificato se si desse per acquisito che una minoritaria ma vasta componente cattolica non può profilarsi sulla scena pubblica se non contrastando frontalmente il vescovo di Roma? Luigi
“Se io mostro”, non pensa, caro signor Accattoli,che sarebbe più corretto scrivere: “se io cerco di mostrare”..perchè almeno per quel che mi concerne e malgrado la sua tenacia , non è affatto arrivato a convincermi che la sua operazione di difesa delle parole di Martini “va anche a vantaggio dell`immagine papale”.
Non devo avere la sua stessa configurazione di pensiero e di porsi davanti a una situazione, ma questo è il bello della varietà dell`essere umano !
E posso permettermi de dirle, con tutta la mia simpatia, che la prossima volta che Benedetto XVI sarà attaccato, e non saranno certo le occasioni che mancheranno,mi farebbe un immenso piacere vederla difendere il Papa con la stessa forza e spirito di convinzione con cui lei difende il cardinal Martini.
Un caro saluto, Luisa
Se io cerco di mostrare: ha ragione, Luisa, è meglio metterla così! Quanto a “difendere” il papa, non si potrebbe intendere che io lo faccia con il mio lavoro quotidiano di divulgazione della sua parola e anche con questo blog? Sono trentacinque anni che lo vado facendo, con Paolo, Giovanni Paolo e Benedetto. Ma lei ovviamente pensa alla difesa in contraddittorio, ebbene provi a leggere in quel senso l’articolo che pubblicai sul Regno dopo l’elezione del papa teologo e che trova nella pagina “Collaborazione a riviste” e i post del maggio scorso in reazione alle polemiche sul discorso di Benedetto ad Auschwitz. Entro in contraddittorio con chi accusa Martini perchè questo avviene anche nel blog, ma lo farei con la stessa convinzione se nel blog ci fossero accuse al papa. Immagino che lei non creda che io appartenga ad altri schieramenti… Luigi
….e il bello con lei è che difende, con grande ardore , ma senza cadere mai nel tranello di aggredire o abbassare la “la parte avversa” !!
La ringrazio per la sua risposta, un caro saluto, Luisa
Luigi, grazie della risposta! Come spesso accade, la vediamo in modi diversi, soprattutto per quanto riguarda il Cardinal Martini, ma con te il confronto non diventa mai scontro e di questo devo davvero ringraziare la tua santa pazienza nel sopportarmi.
Stamattina mi son ricordato di un gioco che facevo da giovanissimo studente universitario con alcuni miei compagni di corso. Allestivamo una specie d’aula di Tribunale e mettevamo sul banco degli imputati un personaggio famoso dell’epoca o della storia. C’era la corte, c’era l’accusa, c’era la difesa, c’era l’imputato. A me hanno sempre dato la parte dell’accusa…e posso vantarmi di aver visto quasi sempre accolte dalla “corte” le mie tesi. Potendo tornaere indietro, con quei compagni di studio e di giochi farei la stessa cosa con il Cardinal Martini: un bel processo immaginario, con Martini imputato, te, Luigi, suo difensore, me nei panni della pubblica accusa e qualche altro amico del blog, purchè imparziale, ad interpretare la “corte”. Chissà chi la spunterebbe…
Sarebbe naturalmente un modo per sdrammatizzare ma anche per far valere le nostre ragioni, visto che in questo blog nessuna tesi sembra prevalere sull’altra.
Un caro abbraccio a tutti
Gianluca
Errata corrige: è ovvio che quando scrivo “potendo tornare indietro…” mi riferisco al periodo della mia vita un po’ scanzonata, considerato che il “processo” immaginario lo allestirei, come ho spiegato subito dopo, volentieri con voi.
Gianluca
P. S.: spero di nn aver scritto troppe scemenze
Il ruolo del difensore l’accetto volentieri, non solo nel caso di Martini ma anche se l’imputato fosse – come qui si è visto nei giorni e nei mesi – Sandro Magister, o Lucio Brunelli, o Benny Lai, o Marco Politi, o Fabio Zavattaro, o Enzo Bianchi, o Sandro Maggiolini, o Gianluca da Battipaglia! E’ un mio scongiuro per i rischi di questa professione: se difendo tutti è probabile che qualcuno all’occasione difenda me. Luigi
….mah, chissà perchè ho l`impressione che lei si troverà difficilmente in situazione di essere attaccato e dunque difeso. Non per calcolo ( anche se mi diverte il suo scongiuro per i rischi), ma per natura ,ho sovente detto che mi è stato dato raramente di “incontrare” una persona così capace di vedere il meglio nelle persone e nelle situazioni. Mi sbaglio ?
Saluti, Luisa
Luigi, te l’ho già detto una volta scherzosamente al telefono e lo ripeto ora: quando sarò al cospetto di Dio, per alleggerire il mio Purgatorio e guadagnare quanto prima un posticino in Paradiso, chiamerò te a testimoniare sulla mia buona fede di uomo e di peccatore davanti all’Altissimo. Sono certo che con le tue argomentazioni, anche Gianluca da Battipaglia potrà aspirare alla Gerusalemme celeste.
Un caro saluto
P. S.: naturalmente speriamo entrambi (?) che quel giorno venga il più tardi possibile.
Alla nostra salute!
Gianluca
Più tempo passa, meglio mi preparo! Luigi
Veni, vidi, dixi (opp. locutus sum): può servire?
Benvenuto a Domenico, che fornisce a Luisa (vedi il primo commento di questa serie) l’invocato soccorso del latinista. Ma Francesco73 non sarà geloso? Luigi
Grazie Domenico…..i due mi piacciono molto ma ho una piccola preferenza per “veni, vidi, locutus sum” mi sembra più imperiale e adatto al concetto che ho cercato di esprimere ! Saluti, Luisa
Luigi sa benissimo che la mia citazione latina altro non è che il motto episcopale di Carlo Maria, che oltre ad essere bellissimo (come tutta la Regola di San Gregorio) è sempre molto azzeccato per tutti i grandi e autentici uomini di Dio, come il Papa e lui.
Capitò un giorno che un tale fatto vescovo di Aversa motteggiando avesse a dare questa risposta al cardinale Martini che gli chiedeva come si trovasse in Terra di Lavoro: “Pro caritate Aversam diligere”. Luigi
Caro Luigi, oltre alle scritte sui muri e per la strada, occorebbe raccogliere qui i motti araldici dei vescovi, quando capita: ce ne sono alcuni di bellissimi, mi incuriosiscono sempre quando esprimono un programma di vita e non solo o semplicemente il blasone di famiglia o il richiamo al paesello d’origine…
Siri: “Semper idem”. Monari: “Non enim erubesco Evangelium”. Chiarinelli: “In claritate liber, in caritate servus”. Luigi
Motto del Cardinale Francesco Marchisano: “In caritate radicati et fundati”.
Laghi: “in verbo tuo”.
Schonborn: “vos autem dixi amicos”.
Ravignani (Trieste): “donec dies elucescat”.
Matarrese (Frascati): “in hoc signo”.
Fisichella: “viam veritatis elegi”.
Scuppa (già Vescovo di Fabriano): “pater meus agricola est”
(segue)
…e mi permetto di correggere Luigi: “semper idem” è di Ottaviani, mentre il motto di Siri è: “non nobis Domine”; ma il lapsus è froidiano, si capisce…:-)
“ubi fides ibi libertas” (S. Ambrogio, Ep 65, 5), motto che include il nome del titolare, ovvero G. Biffi
Benvenuto a Luigi e grazie a Francesco per la restituzione a Ottaviani di ciò che è suo. Ratzinger: Cooperatores veritatis. Luigi
Vi ringrazio perchè mi avete fatto scoprire un piccolo tesoro!
Grazie a Google….un piccolo contributo:
Ruini : “Veritas liberabit nos”
Albini : “Humilitas”
Roncalli : “Oboedentia et pax”
Bertone : ” Servare concordiam fidem custodire”
Newman : ” Cor ad cor loquitur”
Cottier : “Veritas et misericordia”
Buona giornata, Luisa
A me piacciono molto quelli paolini:
“maior est caritas” (Fagiani, Camerino)
“to live is Christ” (mihi vivere Christus est) (Bernard Law)
altre spigolature:
“crux fidelis arbor una nobilis” (Silvestrini)
“illum oportet crescere” (Grocholeski)
“veritatem dico in Christo” (Coccia, Pesaro)
“pastor in sanguine testamenti eterni” (Marinelli, Urbino)
“pro vobis episcopus, vobiscum cristianus” (Poupard)
e poi il mio preferito:
Totus Tuus
“Ascoltino gli umili e si rallegrino” Salmo 33,3 (Tonino Bello)
in latino fa “audiant mansueti et laetentur”.
Francesco, che cosa vuol dire “spigolatura”? E sì non è solo in latino che ho delle lacune! Grazie.
Non sapevo se potevo permettermi di dare il mio preferito, ma dal momento che Francesco lo fa…il mio preferito (fra quelli che ho letto) ,dopo quello di Giovanni Paolo II, è quello del cardinal Newman : ” Cor ad cor loquitur”.
Saluti, Luisa
Credo che “cor ad cor loquitur” sia anche il motto di Renato Corti (Novara). Luigi
Se fossi vescovo o cardinale, il mio motto sarebbe semplicemente “Ave Maria”
spigolature, nel linguaggio figurato, vuol dire cose piccole, fattarelli, notizione, rimanenze
mi piace molto anche il motto di Tisserant: “ab oriente et occidente”
e poi ci sono le espressioni che riconducono – più che al legame familiare o geogafico con una terra – alla funzione ecclesiale collegata a quella terra:
ad esempio, Mindszenty aveva scelto “Pannonia sachra”, e si concepiva appunto come un vescovo-principe della nazione ungherese, con un’idea regale della presenza e del ruolo della Chiesa
bello anche il motto di Caffarra: “sola gratia tua”
Casaroli diceva “pro fide et justitia”, ma ha una tonalità troppo “terrestre”
Troppo facile riportare i motti degli altri; i vostri quali sarebbero?
Bella domanda, Gianluca, ma non lo so.
Forse un pezzo di una preghiera che mi piace molto, che il sacerdote recita sottovoce prima della comunione: “numquam separari permittas”
(fa’ che non sia mai separato da Te)
Senza riflettere , spontaneamente mi è venuto : ” fiat voluntas tua”.
“Alzatevi e levate il capo” (Luca 21, 28)
Io baro e ne scelgo due.
“Non fatevi un’idea troppo alta di voi stessi” (Romani 12, 16)
e
“Resurrexit, sicut dixit”.
Ah, ma se se ne può scegliere più d’uno, allora io aggiungo:
“non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me” (San Paolo, non ricordo il passo)
è evidente che i miei motti sono fortemente cristocentrici…
Temo che qualcuno, se verrà eletto, si incarterà nel motto! Luigi
allora il mio primo motto lo riassumo, copiando Albini, in “humilitas”.
Albini copiava da Carlo Borromeo, non è vero? Luigi
Scusate l’ignoranza, ma chi è Albini? “Humilitas” non era il motto di Luciani?
Fabrizio, con il suo “resurrexit”, mi ha fatto pensare al motto di Giuseppe Mani (Cagliari): “Surrexit Dominus vere”;
lo stesso Mani, in un’intervista, ne ha citato uno di un suo amico, che però non ha nominato: “per speculum et in enigmate”; da quel che ho capito, è un espressione paolina per dire la modalità con cui noi possiamo conoscere la Verità
degno di mansione mi pare anche quello di Boccaccio (Frosinone):
in manus tuas
La prima a scrivere “Albini” è stata Luisa, Fabrizio e io l’abbiamo ripreso da lei. Lei dunque ci dirà se è un refuso per Albino Luciani (Giovanni Paolo I) o se si tratta di un altro vescovo. “Humilitas” era infatti il motto del vescovo e patriarca Luciani ed è oggi il titolo del trimestrale dell’associazione “Papa Luciani”. Luigi
“Anestis.”
Non sfuggirà che è in greco. E che ho voglia di Pasqua, in molti sensi.
Francesco, touché. Ho ripreso “Albini” ignorando chi fosse.
Chi mastica il greco mi può tradurre il motto di Luca?
Scusate: “E’ risorto”.
Errare humanum est….sono io che ho trasformato Albino Luciani in…Albini, rendiamo dunque a Luciani il suo motto: ” humilitas”.
salve a tutti… se dovessi scegliere un motto (ma mi ritengo già l’ ultimo dei fedeli, figuriamoci se potrei mai ergermi a principe della Chiesa…), sarebbe senz’altro “Non sum dignus”. L’ unica frase che un cristiano può dire di fronte a Cristo.
Benvenuto Wallace tra i mei visitatori. Il suo motto richiamerebbe quello di Siri: “Non nobis Domine non nobis”. Luigi
“Non serviam” . Ecco quale dovrebbe esser il motto cardinalizio del Martini.
Chi ricorda colui che lo proferi’ per primo?
Benvenuta “guardia svizzera” nel mio blog! Lei arriva con un commento a un anno dal post iniziale e qui nessuno – o quasi – la leggerà. La ringrazio per essersi spinto fin qui a leggere. Se lei è di Cagliari potremmo vederci in settembre, quando Benedetto verrà là credo il giorno 7. Mi cerchi in sala stampa. Saluti. Luigi
La ringrazio dr. Accattoli. Allora ci troveremo sicuramenteanche in Cattedrale. La’ saro’infatti per la preghiera personale del Santo Padre in quanto parrocchiano.
Perdoni la distrazione cronologica mia relativa ai posts….
Non so se potrò essere in cattedrale, magari i giornalisti non saranno ammessi. Ma in sala stampa mi trova di sicuro.