Bergoglio è un gesuita, il primo Papa gesuita della storia: e si sa che i Gesuiti hanno nella regola l’impegno a non accettare cariche e onori. Come hanno fatto i cardinali a convincere ieri chi già non volle il Papato? Si dice che nell’ultima Congregazione generale Bergoglio abbia parlato di povertà e di purificazione della Chiesa dal “peccato”: forse i cardinali da quelle sue parole hanno compreso che ora l’umile argentino si sentiva pronto ad osare il Papato, ed ecco che accetta e si fa da gesuita francescano. – E’ un passo di un mio pomposo articolo pubblicato oggi come fondo dal “Corriere della Sera”: Il Gesuita con il saio. Sempre il Corsera ha oggi un altro mio pezzo, a pagina 2, sul saluto dalla loggia: Papa Francesco dice: “Vescovo e popolo“
Se Ignazio diviene Francesco
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Che bell’articolo Luigi!
Soprattutto, quando ricordi le parole che il Signore ha detto al Santo di Assisi: “Francesco ripara la mia Chiesa”.
Il Cardinale Bergoglio ha sempre denunciato il rischio per la Chiesa di essere autoreferenziale: «Se la Chiesa rimane chiusa in se stessa, invecchia. E tra una Chiesa accidentata che esce per strada, e una Chiesa ammalata di autoreferenzialità, non ho dubbi nel preferire la prima».
Ora la chiesa ha di fronte sfide colossali: il ritorno a quella fede salda già desiderata da BXVI, fede salda che è indispensabile per dialogare col mondo secolarizzato, il radicamento dell’evangelizzazione e l’annuncio del Vangelo; senza dimenticare il dramma delle nuove persecuzioni e della diaspora dei cristiani, dall’Oriente al Nordafrica, passando per quel Medio Oriente che resta nodo cruciale; e ancora, i prossimi passaggi di un cammino ecumenico arrivato a discutere, in concreto, dell’esercizio del ministero petrino.
È attraverso queste onde che Francesco I dovrà guidare la barca della Chiesa oggi e domani.
E noi non gli faremo mancare il nostro affetto e la nostra preghiera!
“Francesco, va e ripara la mia casa”.
Casa e non Chiesa …
Una sciocchezza che mi è subito saltata all’occhio.
Questa mattina alla radio in un programma che di certo non è “di Chiesa” ho sentito parecchie telefonate di non credenti, sbattezzati addirittura, atei che gioivano per Papa-Vescovo Francesco.
Anche questo porta la firma del Signor Spirito Santo.
Faccio fatica a ricordare le tante battute che ascoltavo tra il popolo ieri sera.
“Se per stasera non l’hanno fatto,
vanno a letto senza cena”
Ascoltavo in auricolare, il giornalista di RV 105, che dice: “ho sentito la fumata”
Davanti a noi,
c’èera un gruppo che per due volte ha cercato di srotolare il proprio striscione, che non faceva vedere nè il comignolo, nè la loggia,
a furor di popolo è stato fatto arrotolare.
Fateci caso,
non si vedevano gli striscioni, che pur essendocene, non sono stati srotolati,
vedrete solo bandiere nazionali,
in piazza eravamo come sardine,
vedrete solo bandiere nazionali,
Finalmente pochi minuti prima di uscita del papa dal Loggione,
la pioggia è cessata,
gli ombrelli si sono abbassati,
e lo spettacolo è stato straordinario
Si chiama Francesco e basta.
E’ ufficiale
Il Padre Lombardi ha detto ora che si chiama “Francesco e basta, perchè non c’è stato altro Francesco Papa, quando ve ne sarà un altro quello sarà Francesco II”.
Ha detto anche che la croce pettorale era la stessa che aveva da cardinale e che non ha indossato al momento la “mozzetta”. Ha voluto con sè sulla Loggia il cardinale Vicario di Roma, cosa che non era abituale.
Terzo segno di novità segnalato dal portavoce: l’atto di omaggio dei cardinali nella Sistina, dopo l’elezione, l’ha ricevuto stando in piedi davanti all’altare e senza sedersi come previsto dal rituale.
Per il rientro al santa Marta non ha voluto l’auto targata CTV 1 che l’attendeva ma è salito sul pulmino con gli altri cardinali.
Durante la cena che è stata molto festosa Papa Francesco ha fatto un breve saluto dicendo: “Dio vi perdoni per quello che avete fatto”.
Lombardi, ancora: non dobbiamo aspettarci che vada oggi o domani a Castel Gandolfo a incontrare il Papa emerito – ci andrà ma non immediatamente. Il saluto, il contatto telefonico, il ringraziamento sono già avvenuti.
Stamane durante la visita a Santa Maria Maggiore ha portato di persona un mazzo di fiori all’altare della Cappella Paolina dov’è l’icona della Salus Populi Romani e ha sostato in preghiera per una decina di minuti. E’ poi andato alla Cappella Sistina dov’è l’altare al quale Ignazio di Loyola celebrò la sua prima messa una notte di Natale e lì Papa Francesco ha pregato, trattandosi di un luogo molto importante per i Gesuiti.
Il trasferimento per e da Santa Maria Maggiore è avvenuto senza grande corteo di auto ma semplicemente il Papa aveva preso posto in un’automobile della Sicurezza Vaticana. Durante il rientro in Vaticano ha sostato alla Domus internationalis Paolo VI dove aveva alloggiato prima del Conclave e ha pagato il suo conto “per dare il benvenuto”, non avendo potuto farlo prima perchè contava di rientrare lì, non prevedendo l’elezione.
Per l’omelia della messa di oggi pomeriggio nella Sistina non è previsto un testo scritto, il Papa parlerà probabilmente improvvisando e i giornalisti sono pregati di fare attenzione e di munirsi di un interprete se non intendono l’italiano.
In mattinata il Papa ha tolto i sigilli all’appartamento papale, l’ha visitato e ha dato disposizioni per un rapido lavoro di “aggiornamento”. Domenica l’angelus lo farà dalla finestra abituale, anche se nell’appartamento ci saranno ancora dei lavori, che si prevede finiscano presto.
Papa Francesco parla spagnolo, italiano, inglese, francese, tedesco.
Sempre in cammino verso una Chiesa delle coscienze, mi piace ricordare che nella prima regola di San Francesco c’era scritto che se il superiore ordina a un frate qualcosa di contrario alla sua coscienza il frate non è tenuto a obbedirgli. Il Papa di allora (Innocenzo III) non l’ha approvata, ma ora il Papa si chiama Francesco…….
Nell’università Gregoriana, un’eccitazione generale
Rivedendo il discorso di Giovanni Paolo II anche lui si è chiamato vescovo di Roma ( siamo ancora tutti addolorati dopo la morte del nostro amatissimo Papa Giovanni Paolo I. Ed ecco che gli Eminentissimi Cardinali hanno chiamato un nuovo vescovo di Roma. Lo hanno chiamato da un paese lontano… lontano, ma sempre così vicino per la comunione nella fede e nella tradizione cristiana. Ho avuto paura nel ricevere questa nomina, ma l’ho fatto nello spirito dell’ubbidienza verso Nostro Signore Gesù Cristo e nella fiducia totale verso la sua Madre, la Madonna Santissima.
Non so se posso bene spiegarmi nella vostra… nostra lingua italiana. Se mi sbaglio mi corrigerete. E così mi presento a voi tutti, per confessare la nostra fede comune, la nostra speranza, la nostra fiducia nella Madre di Cristo e della Chiesa, e anche per incominciare di nuovo su questa strada della storia e della Chiesa, con l’aiuto di Dio e con l’aiuto degli uomini. )
In effetti dal richiamo ai cardinali alla Madonna ci sono diverse concordanze con Ieri.
Visivamente invece mi è sembrato Luciani.
Un commento frivolo, dall’elicottero bianco, al conclave fino alla piazza di ieri sera, un catino di luci gioiose, devo dire che la Chiesa, alla faccia di chi la accusa di vecchiaia, ha saputo dare immagini veramente eccezionali.
Compreso il camino con gabbiano, siamo nel 2013 e il mondo si è fermato aspettando il fumo di un camino.
Incredibile.
Oremus pro Pontifice nostro Francisco: Dominus conservet eum et vivificet et beatum faciat eum in Terra et non tradat eum in animam inimicorum eius.
Torna mia moglie dalla scuola e mi racconta una battuta che ha sentito sul bus: “Aoh, ha scelto er nome de Francesco come Francesco Totti”.
Mi colpisce l’intensità con cui padre Lombardi ha appena sottolineato che Papa Francesco inizierà il suo ministero entrando nella Settimana Santa, ponendolo nel segno degli eventi pasquali.
Ha ribadito anche che certamente questo era nei progetti di Benedetto, quando ha deciso di dimettersi.
Trovo grande tutto questo, il fatto in sé, la preghiera che lo ha ispirato, la fede di chi lo ha raccontato…
Desidero condividere con voi la dichiarazione del P. Generale della Compagnia di Gesù sull’elezione di Francesco al soglio pontificio, che ho appena ricevuto.
DICHIARAZIONE DEL P. GENERALE DELLA COMPAGNIA DI GESÙ
A nome della Compagnia di Gesù ringrazio Dio per l’elezione del nuovo Papa, il cardinale Jorge Mario Bergoglio S.J., che apre per la Chiesa una tappa piena di speranza.
Tutti noi gesuiti accompagniamo con la preghiera questo nostro fratello e lo ringraziamo per la sua generosità nell’accettare la responsabilità di guidare la Chiesa in un momento cruciale.
Il nome “Francesco”, con il quale sarà chiamato d’ora in avanti, evoca il suo spirito evangelico della vicinanza ai poveri, la sua identificazione con la gente semplice e il suo impegno nel rinnovo della Chiesa.
Dal primo momento in cui si è presentato davanti al popolo di Dio ha dato testimonianza in modo visibile della sua semplicità, umiltà, esperienza pastorale e profondità spirituale.
Grazie per la dovizia con la quale ci hai fatto vivere i primi passi di questo pontificato che si prospetta, a mio sommesso avviso, molto complicato per questo papa mansueto ma, che avverto deciso e volitivo. Si dovrà confrontare con la curia romana, una curia godereccia e poco incline all’obbedienza. Una curia anche corrotta…sarà dura per lui…molto dura…soffrirà molto, e in silenzio, perché fidarsi di qualcuno, la dentro, sarà come mettere i piedi in un campo minato. Lo Spirito Santo, sono certa, lo assisterà….ma sarà una lotta impari.
Nico anch’io ho colto la stessa sequenza. Qui dove dici tu e in un altro momento un poco specialistico che ora racconto a tutti, dedicandolo a te.
Il protocollo che segue all’elezione aveva stavolta un cambiamento disposto da Papa Benedetto: che l’eletto, nel trasferimento dalla Sistina alla Loggia della Basilica Vaticana, sostasse in preghiera silenziosa davanti al Santissimo, nella Cappella Paolina. Questa preghiera silenziosa e previa a ogni azione pubblica del nuovo Papa prima non c’era. L’ha disposto Benedetto e l’ha svolta Francesco, il quale poi dalla Loggia ha chiesto al Popolo di Dio di invocare in silenzio la Benedizione del Cielo su di lui prima della benedizione sua Urbi et Orbi. Ecco il filo della preghiera silenziosa che passa come fiammella dall’uno all’altro Papa… facella o facellina si sarebbe detto nella lingua di Dante…
Se i saccenti di tutte le tifoserie si fermassero un attimo e vedessero e intendessero prima di sparare a salve e a piombo… nulla mai avendo visto e inteso… e non per altro compiono tali misfatti [id est male facere, francese antico mesfaire] se non per la furia d’essere i primi a insultare o protestare…
Ieri sera in piazza San Pietro un buontempone di fronte a me si è messo a cantare “Un capitano, c’è solo un capitano” sulle note di Guantanamera… un omaggio a papa Francesco Totti.
Una domanda per il nostro gentile ospite. Gira su internet una brutta frase contro le donne in politica che sarebbe stata pronunciata da Bergoglio nel 2007… è una bufala?
Luigi,
un attimo fa sentivo un collega dire che non immaginava che “vincesse” un papa come Francesco…
Se la logica è questa, uno “vince”, gli altri “perdono” e siamo sempre in guerra gli uni contro gli altri…
“Sorpreso e choccato «di avere un confratello come Papa. I gesuiti – dice – cercano di essere servitori della Chiesa, mi immagino che il padre Bergoglio si sia sentito chiamato da questa elezione a fare un servizio per la Chiesa che certamente non si sarebbe aspettato, ma ha accettato con grande semplicità pensando che fosse suo dovere fare questo servizio».”
“Si dice colpito pure dal fatto che alla sua prima apparizione da Pontefice, Bergoglio abbia chiesto la benedizione del popolo su di lui, «inchinandosi per ricevere prima di dare la sua benedizione. In questo c’è continuità con lo spirito di Benedetto XVI».”
http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/sorpresa_confratello_lombardi.aspx
Si…sarà sorprendente la continuità tra Benedetto e Francesco. Il primo ha vangato, disossato, rastrellato, a lui è toccata la fatica più grande. Ha infine seminato con grande fatica fino al crepacuore….E al secondo toccherà portare acqua perché quel seme germogli e dia molto frutto. Ma il Papa Francesco è uomo di fede e di preghiera: l’acqua necessaria non dovrà portarla con i secchi, faticando inutilmente, ma arriverà attraverso la preghiera e la croce e sarà come “albero piantato lungo il fiume”.
“Un dono particolare che la fedeltà nella preghiera darà è l’amore agli altri e il senso della chiesa: più preghi, più senti misericordia per tutti, più vorrai aiutare chi soffre, più avrai fame e sete di giustizia specie per i più poveri e deboli, più accetterai di farti carico del peccato altrui per completare in te ciò che manca alla passione di Cristo a vantaggio del Suo corpo, la chiesa. Pregando, sentirai come è bello essere nella barca di Pietro, docile alla guida dei pastori, sostenuto dalla preghiera di tutti, pronto a servire gli altri con gratuità, senza nulla chiedere in cambio. Pregando sentirai crescere in te la passione per l’unità del corpo di Cristo. La preghiera è la scuola dell’amore, è in essa che puoi riconoscerti amato e nascere sempre di nuovo alla generosità che prende l’iniziativa del perdono e del dono senza calcolo, al di là di ogni misura di stanchezza”
E’ una delle tante meditazioni di Bruno Forte, e …mi sembra cucita a misura.
Marcello non lo so.
Perchè i romani corrono – quanti possono – a piazza San Pietro quando arriva la fumata bianca? Perchè è antico convincimento che la prima benedizione “der Papa novo” valga di più, molto di più delle altre che seguiranno:
Così ne dà conto il Belli in uno dei sonetti più corrosivi ma anche più belli:
Senti, senti Castello come spara!
Senti Montecitorio come sona!
E’ segno che è finita sta caggnara,
E ‘r Papa novo già sbenediziona.
La “caggnara” sarebbe la corsa al Papato da parte dei papabili…
Sono stato entusiasta del nome Francesco e di tutto ciò che significa. Si è emozionato anche il mio bimbo che ha 2 anni e si chiama Francesco pure lui. Ma per un’altra ragione: in piazza San Pietro era tutto esaltato perché sentiva la folla gridare il suo nome!
Grazie. Speriamo di scoprirlo presto.
C’è un altro sonetto del Belli dove un popolano dice all’altro “corri Cremente” [che sarebbe Clemente, tipico nome romano] che hanno fatto er Papa, ma non mi riesce di ritrovarlo… chi ne sappia di più lo inserisca…
Marcello c’è qualche articolo in rete che non mi va di linkare, in ogni caso dei rapporti difficili con la Kirchner ne hanno parlato fin da ieri, magari dipende da quello.
Da Andreas a Marcello a tutti: vedete quanti motivi abbiamo noi romani per correre a San Pietro quanno sentimo che c’è sta’ a fumata bianca?
Ma quanto è durata l’omelia ?
a braccio e con due appunti !
Non è che gli scriba della Segreteria di Stato
stiano correndo il rischio di licenziamento ?
Ieri sera in piazza,
incontrando i tanti collari di preti e seminaristi
con foga gioiosa,
ripetevo,
“la Chiesa è in cammino”
Ieri sera si percepiva forte…….
L’omelia di ora mi conferma.
Come nell’ott.’78,
riprendo a sperare
contro ogni speranza.
Mi sfugge qualcosa,
nella Sistina,
mi pare d’essere ritornato alla familiarità di Woitila,
qualcosa parlava di fraternità.
Cosa c’è che mi sfugge ?
@Luigi
grazie
Ciao Luigi,
ma che te cori a fa a San Pietro! Tanto la benedizione di ieri sera era “urbi et orbi”, quindi aveva lo stesso valore anche per me davanti al televisore.
E, mentre c’ero, ho gradito anche l’indulgenza plenaria: ne ho sempre tanto bisogno…
L’ omelia è stata molto breve, con tre verbi che ne hanno sottolineato l’essenzialità: camminare, edificare, confessare.
Essere in movimento
Quanti cattolici sognano omelie così brevi come quella oggi della Sistina !
Papa Francesco ebbe a dire alcuni anni fa queste parole :”«Paradossalmente (…) proprio se si è fedeli si cambia. Non si rimane fedeli, come i tradizionalisti o i fondamentalisti, alla lettera. La fedeltà è sempre un cambiamento, un fiorire, una crescita. Il Signore opera un cambiamento in colui che gli è fedele». (intervista a Stefania Falasca di 30 giorni, fine 2007).
Trovo che sia verissimo e giusto.
“Chi non prega il Signore, prega il diavolo. Quando non si confessa Gesù Cristo, si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità del demonio!”
Abbastanza radicale.
Marta09 grazie del richiamo alla vera parola delle Fonti Francescane: “Va’, ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina” [Tommaso da Celano, Vita Seconda, capitolo VI].
Mi dice una figlia che ha sentito in metro un gruppo di romanisti che gridavano: “Se doveva da chiamà Francesco II perchè il primo è Totti”.
Anch’io Sara ritengo quel passaggio dell’omelia estremo. Infatti l’autore che cita era un convertito, e si sa che i convertiti diventano in genere degli integristi.
Nel web, oltre ai riferimenti a una vicenda che coinvolse due gesuiti quando lui era superiore della compagnia al tempo della dittatura, ci sono altre notizie di suoi pronunciamenti del passato. Come questi…
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/articoli/1085940/papa-francesco-le-donne-inette-per-la-polita.shtml
Quanto c’è di vero in questo articolo?
L’articolo l’avevo letto, ho fatto una ricerca, ho trovato molti riferimenti ai cattivi rapporti con la Kirchner più che altro.
Però certo il demonio, la dittatura, le donne inadatte alla politica, siam sicuri sicuri che sia un progressista?
http://www.ilfoglio.it/soloqui/17338
Perché, qualcuno ha detto che è progressista?
E’ un pastore.
E tanto mi basta.
In 76 anni di vita qualche cavolata l’avrà pur detta, no? E avrà ben avuto qualche antipatia personale? A Pietro stava sulle scatole nientemeno che Paolo, guarda un po’…
Insomma, sto con Luigi: niente tifoserie, voglio cominciare a camminare con lui.
(Scusate, mi incavolo, ma vorrei proprio evitare, stavolta, di cucirgli addosso una maschera, come è stato fatto prima di subito con il predecessore… Salvo ricrederci poi).
Riemergo da queste giornate papali per rivolgere un saluto a tutti voi e gioire per il nostro papa Francesco.
E’ stata un’elezione molto sorprendente, certo di compromesso, che ha portato alla ribalta del Cattolicesimo mondiale un uomo di Dio.
Un mio amico sacerdote, che ne fu allievo negli anni ’80, lo ricorda come un uomo austero ma giusto. E quando oggi pomeriggio abbiamo parlato della dittatura il commento è stato: “Le accuse contro di lui sono tutte fregnacce. Bergoglio aveva allontanato i due preti solo per evitare che finissero in mano ai militari”. Preciso che al tempo della dittatura il mio amico – che ancora non era prete – dormiva di notte in notte in un posto diverso per evitare di diventare un desaparecido. Non credo ricorderebbe l’attuale Papa con così tanto affetto e rispetto.
E poi, che dire delle foto in cui dà la Comunione a Videla… PALLE. C’è lui anziano che dà la Comunione a Videla, ecco qua.
http://www.giornalettismo.com/wp-content/uploads/2013/03/videla-bergoglio-3.jpg
MA c’è un ma. Bergoglio nel 1976 aveva quarant’anni, ed era invece COSI’:
http://image.nanopress.it/images/339X223/5141b6fd.jpg
Il basettone del celebrante accanto a lui inquadra il periodo storico, tipicamente ’70. A quel tempo si portava.
Bene, cari amici. La foto della Comunione a Videla è evidentemente una vaccata. Peraltro, per quanto importante, ma nel ’76 Bergoglio era così importante e potente da comunicare Videla? Mi pare un pelo esagerato.
Tanto vi dovevo. A scanso di puttanate e accuse di nazismo varie ed eventuali.
Mi riservo in altro post di parlarvi dell’America delle Pagliette e del fatto che Francesco non solo è italiano come noi, ma anche meridionale dentro. Pur essendo di origini piemontesi.
Buonanotte! Dio ci benedica tutti! W IL PAPA!!!
Tifoserie assolutamente, è solo che la frase “Chi non prega il Signore, prega il diavolo.” mi ha colpito parecchio.
O.T. per una cosa grave.
In mezzo a tanta gioia per Papa Francesco, 10 minuti fa mi è arrivata la notizia di una “morte bianca” che ha colpito una giovane coppia della nostra parrocchia.
La bimba aveva 4 mesi.
Scusate, ma vi chiedo tante preghiere di consolazione per questi genitori e per i nonni.
Oggi ho registrato la Messa celebrata alla Sistina, che comunque ho seguito in gran parte già in diretta. E mentre la seguivo ‘live’, molte mi hanno impressionato, in modi e per motivi diversi. Ovviamente l’omelia. E quella è stata, ‘a braccio’, certamente tutta uscita dalla bocca e dal cuore e dalla mente di Papa Francesco.
C’è stata però un’altra cosa che mi ha colpito molto. Nelle preghiere dei fedeli -chi le ha preparate? Francesco stesso?- , dopo la prima “Per il nostro Papa Francesco…perchè getti le reti..” , la seconda -verbatim- :
“Per Sua Santità, Benedetto XVI : serva la Chiesa nel nascondimento, con una vita dedicata alla preghiera e alla meditazione.”
(L’ho riascoltata da poco, per accertarmi che avessi capito giusto. Ma a questo punto, dando per scontato che il diacono -visibilmente emozionato- abbia letto bene sino all’ultima lettera, mi rimane in testa una domanda sulla scelta di quelle parole esatte -ed è da oggi pomeriggio che me lo chiedo: perché non “preghiamo perché Benedetto, ritiratosi nel nascondimento, serva…” ; oppure “pur nel nascondimento, continui a servire la Chiesa, etc..” ? La differenza -almeno a me- non pare, almeno a livello ‘stilistico’, di lana caprina.)
Volevo dire “molte cose mi hanno impressionato, in modi e per motivi diversi. Ovviamente l’omelia.”
Ecco, appunto. L’omelia. A parte i ripetuti e insistenti riferimenti alla Croce e al demonio, sui quali si è già detto, a me è saltato all’occhio, per così dire, un aggettivo, “pietosa” (non so se pensato in spagnolo e pronunciato in italiano..), riferito all’equivalenza “Chiesa che cammina ed edifica ma non confessa Gesù Cristo (crocifisso) = una ONG pietosa”
Ho trovato sul sito del Vaticano la trascrizione ‘ufficiale’ della “radicale” omelia francescana (e poi su questo aggettivo tornerò dopo) e, con mia grande sorpresa, l’aggettivo “pietosa” si è trasformato (previa autorizzazione o no di qualcuno) in “assistenziale”. Che per certi versi è equivalente, per altri meno, e ‘depotenzia’ quella freschezza colloquiale da predicatore verace (e, perché no, anche un pò ruspante) di Francesco .
Magister ( http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350467 ) riprende esattamente la trascrizione ufficiale a cura dell’ufficio stampa vaticano, e fornisce contestualmente tre traduzioni: francese, inglese, spagnola.
Beh, credo che la conferma della mia perplessità derivi anche dalla versione spagnola:
“Tercero, confesar. Podemos caminar cuanto queramos, podemos edificar tantas cosas, pero si no confesamos a Jesucristo, la cosa no va. Nos convertiremos en una ONG asistencialista, pero no en la Iglesia, esposa del Señor.”
Quindi, ‘asistencialista’ e non un “pietosa” in spagnolo.
Io, personalmente, quel “pietosa” , pronunciato con accento spagnolo (argentino) , voglio tenermelo caro, senza sbianchettamenti ‘diplomatici’ ed editing di sorta..
(E mi chiedo da ultimo se un qualunque vescovo italiano o europeo sarebbe ‘stato capace’, negli ultimi anni – uscendone incolume , intendo, davanti al sinedrio dei mainstream media, e non linciato manco fosse un negazionista del ‘volemose bbene collettivo’- di dire, letteralmente : “Se non confessiamo Gesù Cristo diventeremo una ONG pietosa, ma non la Chiesa, sposa del Signore.”
Un bel quaresimale breve di Pater Bergoglio SJ , papa Romae. )
Sull’aggettivo “francescano”. Già volevo dire a caldo qualcosa, ieri, ma poi ho lasciato stare, e ho solo preso appunti. Ora: non credo che vi sia già una “spiegazione ufficiale” della scelta del nome Francesco in riferimento esplicito ed esclusivo al Santo di Assisi. E non metto in dubbio che così sia.
Ovvio che ieri sera, in effetti, per il primo papa gesuita (e faccio una battuta: non ce l’ha fatta Carlo Maria nel 2005, coetaneo di Ratzinger, ma ce l’ha fatta, otto anni dopo, Giorgio Maria, coetaneo di Berlusconi! -fine della battuta) della storia, mi sarebbe piaciuto ciò che auspicava Nino (prima della fumata) : Ignazio I .
E certo che, per il cappuccino O’Malley, avrei visto una coerenza ‘interna’ con l’abito francescano, diciamo, non così ‘di rottura’.
Ché qui pare che Bergoglio abbia sì ‘rotto’ senza dubbio con i nomi dei papi precedenti, ma anche -almeno a primo acchito- con la sua storia ed essenza di gesuita.
Invece, devo dire che presto mi è stato caro pensare (fermo restando il possibile riferimento alla semplicità/povertà francescana), a un riferimento al missionario gesuita missionario quasi per antonomasia (è difatti patrono delle Missioni) Francesco Saverio (e qualcuno, vedo in giro, l’ha già notato.) Poco dopo però (anzi, lo confesso : poco prima, ché il santo mi è caro), ho pensato anche ad un altro riferimento, da parte del papa che “si ritirò nel 2005 dalla corsa per il papato” -e a me e in me “piace” pensare così- : quello a San Francesco Borgia.
Ora , è curioso, a ripensarci, come, qualche giorno fa, nel compilare un chilometrico e abbastanza assurdeggiante “totonome”, io avessi insistito, fra il serio e il faceto, sullo “sdoganare i Borgia” (zio Callisto e nipote Alessandro) scegliendo uno dei due nomi dei loro papi. Ora però (ripeto, anche contro ogni evidenza, ma dev’essere colpa di qualche annoso santino in un messale o della tela d’altare vicino al ‘mio’ confessionale alla chiesa gesuita che frequentavo da ragazzo), mi piace pensare ad una specie di omaggio che l’ “ironia della storia” rende dopo quasi mezzo millennio al (virtuoso nonostante l’impegnativo cognome) Borgia gesuita , secondo preposito Generale dopo Sant’Ignazio di Loyola (per sette anni, poco dopo la chiusura del concilio tridentino, dal 1565 al 1572) , che rifiutò -con esito diverso da Roberto Bellarmino cui, nel 1599, venne letteralmente imposta sotto obbedienza da Clemente VIII- la berretta cardinalizia.
“Nacque nella famosa famiglia Borgia di origini spagnole, infatti suo nonno paterno, Giovanni Borgia, secondo duca di Gandia, era uno dei figli di papa Alessandro VI; il nonno materno era l’arcivescovo di Saragozza Alfonso, figlio naturale del re Ferdinando II di Aragona. ”
“Nel 1565 fondò le missioni gesuite in Perù e in Florida. Fu anche nominato esecutore testamentario di Carlo V. Richiamato da Pio IV, nel 1561 tornò a Roma, dove strinse amicizia con i cardinali Michele Ghislieri e Carlo Borromeo e, il 20 gennaio 1565, venne nominato “Vicario Generale” della Compagnia.”
Anzi: il galero, rosso e ben visibile nell’iconografia “francescoborgiana” (che comprende anche simboli di potere mondano (caso analogo ma ancor più ‘ricco’ della rinunzia al marchesato del giovanissimo gesuita coevo Luigi Gonzaga) : http://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Borgia
(Biografia interessantissima e densissima di riferimenti incrociati, da far girral la testa, in senso buono.)
E non si dimentichi anche il -qui di nuovo francescano in senso stretto- santo sudamericano , anche questo coevo degli altri due già menzionati, Francesco Solano :
http://www.santiebeati.it/dettaglio/62600
“Montilla, Andalusia, marzo 1549 – Lima, Perù, 14 luglio 1610
Entrato nell’Ordine dei Frati Minori e divenuto sacerdote, si dedicò con grande frutto alla predicazione. Animato da zelo apostolico, andò missionario tra gli indigeni dell’America meridionale. Svolse il suo fecondo apostolato specialmente a Lima, nel Perù, e a Tucuman, in Argentina. Attirava gli Indios alla fede soprattutto con la sua carità evangelica e con l’esempio della sua vita.
Prese le loro difese contro l’oppressione dei conquistatori. Estenuato dalle fatiche e dalle penitenze, morì.
Etimologia: Francesco = libero, dall’antico tedesco
Martirologio Romano: A Lima in Perù, san Francesco Solano, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori, che per la salvezza delle anime percorse in lungo e in largo le regioni dell’America Meridionale e si adoperò con la predicazione e la testimonianza per insegnare ai popoli indigeni e agli stessi coloni spagnoli la novità della vita cristiana. ”
E curiosamente, infine, in questo ‘ibrido’, o ‘incrocio di destini’, ‘impollinazione incrociata’ tra francescani e gesuiti, mi piace notare che, stando almeno a quanto si dice qui http://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Solano , alle esquie del Solano avrebbe predicato un gesuita :
“Nel sermone funebre della sua sepoltura, Padre Sebastiani, S.J., disse che
« la Divina Provvidenza ha scelto Padre Francio Solanus perché fosse la speranza e la crescita spirituale dell’intero Perù, l’esempio e la gloria di Lima e lo splendore dell’ordine serafico »”
Salve Mr Pietro.
Ho sentito l’audio della predica di papa Francesco. Ne sono conteno, molto.
“Piadosa” in spagnolo (castellano) non significa “pietosa” in italiano. Piadosa si traduce meglio con “pia”, “devota”, ma soprattutto “pia”.
Forse lui voleva dire caritatevole…(assistenzialista) ma ha detto pietosa…con un effetto portentoso!
Detto questo, e’ chiaro che l’italiano di Papa Francesco e’ piu’ che accettabile ma con evidenti influenze (non solo di pronuncia) spagnole…grammatica e sintassi… Ce ne faremo una ragione, e qualcun’altro avra’ qualche altro motivo per sfogare la propria aggressivita’.
Condivido, parola per parola, Nico delle 23:00.
Fa impressione – bella, gioiosa e intensa impressione – leggere Bruno Forte che cita Gustavo Gutierrez nel suo commento all’elezione di Francesco.
“Ci sono molti sacerdoti che dicono la messa in latino e sono progressisti – conclude Introvigne – aspetterei a giudicare il Papa da questo aspetto: non sempre la liturgia va di pari passo con la dottrina”.
Chi si aspetta dunque un Papa mite, che non darà troppo fastidio al mondo, dovrà ricredersi: da cardinale Bergoglio ha parlato di “chiesa perseguitata in occidente tramite il metodo della diffamazione e della calunnia”, e di libertà religiosa in pericolo laddove il cristianesimo viene insultato. Difficile che Papa Francesco resti a guardare.
Introvigne
Ho sentito l’audio della predica di papa Francesco. Ne sono CONTENTO, molto.
Chi crede che un pontefice , il quale riceve direttamente da Cristo e da Pietro le chiavi della Chiesa Una Santa Cattolica Apostolica Romana -non le riceve dai predecessori, ma da Cristo e da Pietro in linea diretta- possa saltare a piè pari, rivoluzionare o modificare o sbollare, o smuovere anche di un pelo quanto i Papi precedenti in questi 2000 anni e 20 concili hanno infallibilmente decretato è decisamente fuoristrada! Atteggiamento incauto e pericolossissimo fu leggere il CVII supponendo che esso potesse comportare una rottura col passato, mentre in realtà si poneva nella linea della fede di sempre, fu decisamente fuorviante ed erronea che finì col portare la Chiesa e il popolo di Dio fuori strada, come un cieco che accompagna un altro…e di frutti velenosi e amari ne abbiamo piene le ceste. IL CVII cercò di stabilire un dialogo attivo con il mondo in spirito aperto affrontando i temi di attualità sul piano del rinnovamento sociale, della miseria, della giustizia e della pace. Altro fu il maldestro tentativo dei cosidetti “modernisti” di manipolare i testi per fare scempio e condurre alfine all’imperare di quel relativismo che tutto ha fagocitato fino a minare le basi della Chiesa, motivo per il quale la barca si rovesciò e BenedettoXVI indebolito dalla fatica dovette abbandonare il timone. Non si può eludere la Tradizione, né violare le regole perché è DEPOSITUM FIDEI’ IMPRESCINDIBILE. Questo punto deve essere chiaro, anche se per alcuni risulta essere un boccone indigesto.
Infatti: « Affinché il Vangelo si conservasse sempre integro e vivo nella Chiesa, gli Apostoli lasciarono come successori i Vescovi, ad essi “affidando il loro proprio compito di magistero” » per cui: Questa trasmissione viva, compiuta nello Spirito Santo, è chiamata TRADIZIONE in quanto è distinta dalla Sacra Scrittura, sebbene sia ad essa strettamente legata. Per suo tramite « la Chiesa, nella sua dottrina, nella sua vita e nel suo culto, perpetua e trasmette a tutte le generazioni, tutto ciò che essa è, tutto ciò che essa crede « la predicazione apostolica, che è espressa in modo speciale nei libri ispirati, doveva [condizionale in questo caso è d’obbligo, considerando lo scempio che seguì il CVII]essere conservata con successione continua fino alla fine dei tempi »
FINO ALLA FINE DEI TEMPI…questa è la fede e la dottrina della Chiesa Cattolica. Chi non vuole adedirne, si accomodi altrove. “C’erano altre barchette” cita il Vangelo; dunque, nessuna costrizione nell’adedire al piano di Salveza che Cristo offre nella Sua Chiesa: La UNA SANTA CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA..
Cara Marta, leggo solo ora. Pregherò tantissimo per questi giovani sposi colpiti tanto duramente. Due sabati fa, nella nostra parrocchia, abbiamo pregato su di una piccola bara bianca: un bambino di 4 anni…uscito da scuola, si sedette sulla sua poltroncina. “Era po’ pallido”- racconta la nonna- la mamma lo chiamò, ma era morto,seduto sulla poltroncina mentre guardava i cartoni, sembrava dormisse… Dicono si trattò di una leucemia fulminante che lo uccise nel giro di 48 ore.
Mabuhay Forte cita Gutierrez ma la frase sul demonio era presa da Leon Bloy che mi pare parecchio diverso da Gutierrez.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-03-14/quando-bergoglio-condanno-teologia-162954.shtml?uuid=
Comunque è probabilmente questione di linguaggio più popolare, la Chiesa del sud è più colorita e intensa, meno razionale e intellettuale di quella del nord.
Buongiorno a tutti
🙂
Sara, hai ragione e tocchi un punto importante (come ha fatto anche Pietro): ci dovremo abituare ad un linguaggio nuovo, che non pesa le parole una ad una (e di conseguenza legge per non sbagliare…)
Anche questa sarà una bella avventura: discuteremo sulle parole del papa per vedere se abbiamo capito bene, o ci chiederemo cosa intendeva, ma soprattutto ricorderemo quello che ha detto.
“Camminare, edificare, confessare”, per esempio, io non lo dimentico più…
Cara Nico, avendo adorato lo stile professorale e pacato di Benedetto di questi anni ieri sono rimasta letteralmente scioccata!!!
Con i pro e i contro ovvio.
In compenso mi sono andata a cercare un articolo sui primi giorni di Benedetto che mi ricordavo, mi è presa un po’ di nostalgia perchè mi sentivo spesso in sintonia con lui
http://archiviostorico.corriere.it/2005/maggio/01/Benedetto_XVI_trasloca_Non_saranno_co_8_050501017.shtml
Sulla Chiesa del sud giorni fa avevo indicato questo.
http://books.google.it/books?id=5rFUcznqQsIC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false
Buon giorno a tutti.
Mi sono svegliato, e finalmente convinto che è tutto vero (perchè avendo fatto il turno notturno dalla mattina prima dell’elezione a tutto ieri sera sono stato sveglio, e non mi capacitavo, temevo fosse un sogno…) 🙂
Direi che non è il caso di metterci ad “incasellarlo” per decidere (o sapere) se tifare per lui…
Tifiamo e basta!
Comunque Papa Francesco dai primi gesti promette bene.
Ps. I seminatori di zizzania si sono messi all’opera già subito dopo l’elezione.
Ignoriamoli!
Cara Sara,
volevo dire – in parabola – un po’ la stessa cosa di Ubi: “tifiamo” e basta!
Che non vuol dire -almeno per me- essere sordi, chiechi, muti ed ebeti davanti a tutto quello che dice o fa il papa, ma di evitare di “cucirgli addosso maschere” dal primo giorno: progressista, conservativo, pro, contro…, destra, sinistra…
Lasciamolo in pace! Invece di stiracchiargli la tonaca di qui o di la’… E’ un Pastore che ci riservera’ molte sorprese!
A te, una buona giornata! …;-)
Si certo Mabuhay diciamo che lo stile “irenico” dell’omelia di Sodano mi aveva fatto pensare ad un cristianesimo più sereno dopo anni di scontri, invece a quanto pare il cristianesimo non è fatto per la pace.
I primi segni del mio vescovo, mi hanno entusiasmato,
ma da non sono un bambino,
e nessuno mi può obbligare a tifare.
Nessuno può essere diminuito della propria libertà.
Ho desiderato un vescovo che fosse tale anche per i poveri in spirito,
ma nessuno può dirmi che debbo “sposarmelo”.
Ancora chi impone alle coscienze !!!!
Chi vuole tifare, lo faccia,
chi vuole fare del papa la sua ideologia, lo faccia,
ma non lo imponga agli altri.
Il devozionismo o l’adorazione verso il papa
non fanno più parte da tempo della mia cultura.
Per me è semplicemente il mio vescovo romano.
E sarebbe ora che il vescovo di Roma, lo fosse effettivamente,
non facendosi sostituire da un cosiddetto vicario, ma facendosi aiutare dal vicario.
Come romano sono nella mia chiesa locale.
@caro Luigi,
vorrei chiederti un chiarimento sul nome di Francesco. Come ieri osservava qualcuno, dobbiamo chiamarlo Francesco o Francesco I?
Come hanno fatto i predecessori? Penso a Giovanni Paolo I: è stato chiamato primo, dopo Giovanni Paolo II oppure fin da subito è stato “numerato”?
Io propenderei per Francesco I, mi trovo d’accordo con chi sosteneva questa tesi… ma com’è che funziona?
ti ringrazio molto,
E grazie dello spunto – che ho trovato tra i più originali – sull’incontro- passaggio di testimone tra il rinunciatario Bergoglio (all’elezione di Benedetto XVI) e il rinunciatario Benedetto XVI (per l’elezione di papa Francesco I).
@Mattlar,
ero io, per chiarezza, a sostenere che fosse meglio chiamare il papa Francesco I, ma Padre Lombardi ha chirito inequivocabilmente che ufficialmente il papa si chiamerà Francesco e basta, senza numeri ordinali.
Tuttavia mi ricordo di aver sentito che papa Luciani preferisse farsi chiamare Giovanni Paolo I, nella certezza che presto ce ne sarebbe stato un altro. Non so però se questa informazione sia vera o verificabile.
@Marta e Clodine,
mi unirò senz’altro alla preghiera per le famiglie di cui avere parlato.
Anche a me sembra che il Papa sia partito bene. Piace anche ai non credenti e questo è un segno provvidenziale. Parlando della scelta tra Cristo e il diavolo si è posto in un certo senso in continuità con l’impegno di Benedetto XVI contro il relativismo. E questo non può che allietare i ratzingeriani come me…
corrige: avete parlato.
Concludendo la mia risposta a Mattlar, aggiungo che personalmente obbedirò a Padre Lombardi e non userò il nome Francesco I, ma per evitare equivoci specificherò sempre “papa Francesco”.
Anche ieri in tv sentivo ripetere “Francesco, Francesco” e non si capiva se ci si riferisse al Papa, al Santo di Assisi, a Totti, a chi altro…
Anch’io ero convinto si dovesse dire comunque “Francesco I”, come il re di Francia. Ho sentito dire che “Giovanni Paolo I” fu un errore che alla fine s’impose, ma chissà (è anche vero che il fatto che il “secondo” sia arrivato così presto avrà pur influito sul fatto che l’altro fosse da chiamare “primo”). Concordo con Federico: “papa Francesco” è il modo migliore per chiamarlo, almeno quando non è assolutamente ovvio che ci si riferisce a lui.
È stato già detto, mattlar: Papa Francesco. Essendo il primo a imporsi questo nome, è superfluo dire Francesco I. In seguito, se qualche altro papa vorrà prendere questo nome, sarà Francesco II per distinguerlo dal primo.
Dimenticavo: anche l’assenza dell’ordinale crea una suggestione sia di maggiore semplicità (amplificando la connotazione del nome “Francesco”) sia di “Chiesa dei primi secoli” quando appunto i papi non avevano “numeri” (e da questo punto di vista non erano assimilabili a “sovrani”).
Io penso ci sia un equivoco di fondo, in certi articoli e commenti che ho letto e ascoltato dopo l’elezione di Jorge Mario Bergoglio a nuovo Pontefice.
Ed è l’errore di considerare l’ex vescovo di Buenos Aires un progressista stereotipato, come se il suo essere attento ai poveri bastasse a iscriverlo alla chiesa che piace ai vari Mancuso, in contrapposizione con gli ultimi due Papi, Benedetto XVI e Giovanni Paolo II.
In generale, ho assistito ad una triste gara a chi esulta di più, tra coloro che, insofferenti alla durezza di Ratzinger su certi temi, pensano adesso di avere un Papa più “morbido” e più “aperto”.
Penso che, prima di scadere a bassi isterismi degni dei peggiori tifosi di curva, sia giusto per un momento riflettere sul perché sia stato scelto il nome Francesco e soprattutto su chi sia stato San Francesco.
Francesco è un nome molto amato, in Italia. Ed è amato e diffuso anche nei paesi dell’America latina.
Un Pontefice che ha scelto il nome Francesco è, quindi, atteso da un compito molto difficile, cioè quello di onorare il nome del santo di Assisi: il giovane ricco e gaudente che scelse di diventare poverello e di vivere la “perfetta letizia” che nasce dalla carità, dall’umiltà, dall’imitazione di Cristo e dalla partecipazione alle sue sofferenze; il poeta del “Cantico delle creature”, il santo della religiosità popolare che regalò alla tradizione cristiana il presepe.
Fraternità, povertà, umiltà, obbedienza, castità: i cardini della regola francescana sembrano in questo momento quelli di cui la chiesa di Roma è accusata – talvolta in malafede – di essere carente, soprattutto nelle sue più alte gerarchie.
Ma San Francesco, fu, anche e soprattutto, il profeta nel quale si incarnò la possibilità di un grande movimento di rinnovamento.
Un rinnovamento che per San Francesco fu, però, improntato all’obbedienza al papato e al fermo rifiuto delle eresie che rischiavano di demolire la Chiesa.
Non va dimenticato che San Francesco fu anche colui che, durante le crociate, volle incontrare nel campo saraceno il nipote di Saladino per convertirlo, discutere con lui e annunciargli la salvezza nel Vangelo.
Se nel nome scelto da Papa Bergoglio è contenuto un programma e la promessa di uno stile, Francesco è nome eloquente e certamente di buon auspicio e di grandissima storia. E’ grande anche la storia di san Francesco di Sales, e di san Francesco Saverio, un altro gesuita e missionario che portò il vangelo in oriente.
Papa Francesco, il primo a darsi un nome così grande nella storia del cristianesimo, può ben dire di contare su grandi santi in paradiso.
Chi si aspetta dunque un Papa mite e arrendevole, che non darà troppo fastidio al mondo, dovrà ricredersi: la Chiesa si fa sempre nuova rimanendo fedele a se stessa.
Non è un mistero che da cardinale Bergoglio ha parlato di “chiesa perseguitata in occidente tramite il metodo della diffamazione e della calunnia”, e di libertà religiosa in pericolo laddove il cristianesimo venga insultato. Difficile che, una volta eletto Papa Francesco, si fermi e resti a guardare.
Wiva Papa Francesco! Pregheremo sempre per te!
Complimenti Luca. Ottima analisi e migliori auspici.
Chi si aspetta dunque un Papa mite e arrendevole, che non darà troppo fastidio al mondo, dovrà ricredersi: la Chiesa si fa sempre nuova rimanendo fedele a se stessa.
Sarà esattamente così…
Avevnodo fatto parte , subito dopo l’elezione di quelle “saccenti tifoserie”
che Luigi ha giustamente stigmetizzato, mi pento, recito volentieri il mea culpa, e vi autorizzo a insultarmi e punirmi per la mia cecità di cuore.
Adessoci vedo e ci SENTO, i miei occhi e le mie orecchie si sono aperte e il mio cuore esulta: un papa santo che ha riportato il centro la’ dove deve essere : la Chiesa non è una ONG pietosa e assistenzialista, un club di filantropi ed assistenti sociali, la Chiesa è seguire Cristo crocifisso e mettersi contro l’Avversario di Cristo , il Demonio.
Capisco che le orecchie moderniste siano urtate spiacevolmente da questo accostamento a cui non siamo più abituati da anni : nella stessa frase accostare Cristo e il demonio! il concilio Vaticano II non parlò mai , infatti , di demonio, quasi non esistesse più, e bisognò aspettare
le dolenti parole di Paolo VI negli anni del dopo-concilio , quando parlò di fumo di Satana, per sentire ancora nominare l’Avversario.
Del resto Bergoglio, ancora cardinale, sulle nozze gay in Argentina nominò ancora il Demonio quale ispiratore di tale nefasta legislazione.
E ancora delle parole dell’omelia sono da meditare per il loro valore mistico:
quelle sull Chiesa redenta dal SANGUE colato dalle ferite di Cristo sulla croce. Ricordiamoci che San Francesco aveva una venerazione speciale per il preziosissimo sangue di Cristo crocifisso!!
Mi sono divertito a curiosare in vari blog e siti di cattolici scoraggiati e spaesati,
alla sola citazione del demonio,
si sono rivitalizzati ed eccitati.
Fides et forma purtroppo ancora non si riprende,
e
la Raffaella papale è ancora sotto shock.
Io comprendo le infatuazioni e gli innamoramenti,
ma prego per loro,
riescano a vedere dietro qualsiasi uomo-papa
un riferimento fondamentale che è Gesù,
che si è incarnato già una volta,
e non si incarna in nessun altro uomo.
Certo faccio una fatica immensa
a vedere
un giovane di 33 anni,
nato nel 1980,
che vuole cose che non conosce,
cose che non ha mai visto,
cose, proiettate dal proprio immaginario.
A questo giovane di 33 anni di nome Francesco,
chiedo di prendersi uno spazio di silenzio e di ascolto,
lontano da ogni mondanità,
lontano da ogni successo….
Che il Signore lo benedica
Esattamente discepolo è proprio come hai detto. Condivido in toto!… E aggiungo la mia tesi ardita: esiste anche una contro.Chiesa, i cui prodromi sono rintracciabili al tempo di Adamo ed Eva con l’ nimicizie tra il serpente e la Madre di Gesù Cristo, tra la razza del diavolo e quella di Cristo.Non è un fatto contingente e relativo a Maria SS. e Satana, ma è una profezia di un
piano di una dottrina/forza contro Dio e la sua progenie dall’inizio sino alla fine della Storia umana.
Satana è il “Pater omnium liberalistarum” mentre Gesù è il “Pater et Episcopum omnium antimodernistarum”.
Non sono io da me che lo penso, né discepolo, ma la Chiesa. Già Pio VII parlava di una congiura («conjuratio») contro il Deposito della Dottrina cristiana». (Enciclica Diu satis, 15 maggio 1800) asserendo che «nella folle speranza di distruggere la Chiesa, la maggior parte dei nemici di Cristo si sono uniti in Società segrete e Sette occulte, per aggregare, in tal modo, un maggior numero d’adepti al loro ‘complotto’» (Enciclica Ecclesiam a Jesu Christo, 13 settembre 1821). Lo stesso Pio IX parla dei «figli di questo mondo che si sforzano […] di combattere, accanitamente, la Chiesa di Cristo […] con criminali ‘complotti’ […], in cui si riuniscono tutte le Società segrete, uscite dall’inferno per distruggere il Regno di Dio dappertutto» (Enciclica Qui pluribus, 9 novembre 1846).
Potrei agginungere Leone XIII e la sua Enciclica Humanum Genus del 1884, con riferimenti precisi ecc….
Ho letto entrambi gli articoli che trovo molto “centrati”. Due osservazioni a caldo: Il peso delle chiese extra-europee è ancora inadeguato ali numeri e ai valori che esprime. Credo poi che elettori dovrebberoessere soltanto i pastori veri cioè coloro che hanno svolto e/o svolgono funzioni episcopale. Quanti dei Cardinali di curia non hanno mai svolto la funzione di pastore?
Per quanto riguarda il riferimento alla qualifica di vescovo di Roma sottolineata nel 1° discorso da Papa tu dici che è stato intenzionale: io direi di pù. Papa Francesco ha detto quel che pensa intimamente con estrema naturalezza.
Penso che il nuovo Papa dovrà farsi fare una veste elasticizzata…perchè si comincia già a tirarlo di qui e di là sostenendo che sia moderno o tradizionale.
Era tradizione che si mettessero a tacere gli scandali, non si parlasse di soldi, non si nominassero gli abusi. Possa essere rotta questa usanza tradizionale!
Al museo vaticano i bellissimi tronetti ed ermellini…grazie ad una modernità sana, una modernità di design minimalista, disegno d’Autore, che recuperi il senso delle cose che si fanno ed il perchè le si fa.
“il concilio Vaticano II non parlò mai , infatti , di demonio, quasi non esistesse più, e bisognò aspettare
le dolenti parole di Paolo VI negli anni del dopo-concilio , quando parlò di fumo di Satana, per sentire ancora nominare l’Avversario.”
Noto il gaudio di discepolo e di qualcun altro quando si parla del demonio, dell’Avversario.
Come a dire:cari miei, sappiate che il demonio esiste e dovete temerlo. Abbiatene terrore, tremate, vivete nel timore costante che satana vi spinge al male.
Ecco, questo è proprio “tradizionalismo” della peggior specie.
Caro discepolo, sappiamo tutti che il Male esiste, è sotto gli occhi di tutti questa terribile realtà, la si vede anche quando non si vorrebbe.Tutti i giorni abbiamo a che fare con essa.
Non è però che il ricordarlo ad ogni istante convinca maggiormente che c’è o valga ad esorcizzarlo. Non è che insistere su questo aiuti a preservarci da esso.Non è, SOPRATTUTTO, che incutere paura arricchisca la Chiesa e aumenti la fede VERA.
Fa bene invece parlare dell’Amore di Dio e credere nella provvidenza divina e abbandonarsi ad essa. E fa bene la preghiera fiduciosa che invoca l’aiuto di Dio contro il Male.
In altre parole: per accrescere la fede è molto più efficace mostrare il volto luminoso e consolante del Dio Padre amorevole piuttosto che quello irato di un Dio giudice castigatore o castigamatti. E piuttosto che evocare ad ogni piè sospinto satana dietro l’angolo incutendo terrore.
Voi tradizionalisti, che come ha detto questo Papa non “crescete”, non avete capito questo e vi ostinate a proporre con insistenza il volto arcigno del Dio giudice e la visione tenebrosa dell’Avversario.
E quel che è peggio ci provate un grande gusto.
Siete reticenti a “cambiare, fiorire, crescere” nella fedeltà al Signore.
“non cediamo al pessimismo , all’amarezza che ogni giorno il diavolo ci offre”
Anche nelle parole di oggi del Santo Padre Francesco un accenno al diavolo.
Cara Marilisa io non sono nessuno e puoi anche insultarmi, anzi se mi insulti sono contenta perchè così il mio orgoglio viene ridimensionato e insultandomi mi fai del bene.
ascolta però ti prego le parole del Papa Francesco! egli non è ne’ tenebroso ne’ tradizionalista ne’ arcigno come tu accusi essere me. Non persiamo il tempo a discute uni contro gli altri. Ti do’ ragione su tutto , ma ti prego ascolta le parole del Papa! se egli in ben tre discorsi ha nominato il Diavolo una ragione ci sarà? e rirelli i Vangeli, se Gesù a ogni più sospinto parla di Satana , e chiama “satana” persino Pietro , una ragione ci sarà? O anche Gesù e gli evangeli sono frutto di una mentalità tenebrosa e tradizionalista?
Ti ripeto io non conto assolutamente nulla e quel che penso io non ha nessuna importanza,non mette conto neppure perder tempo a dirmi che ho torto, ma ascolta almento I Vangeli e le parole del Papa!.
Vuoi vedere che mò viene fuori che il Vangelo di Marco è “tradizionalismo della peggior specie”…
“Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.”
Per chi vuol leggere sul “combattimento spirituale”:
http://vivificat.wordpress.com/2011/06/07/la-battaglia-del-cristiano-e-spirituale-la-nostra-battaglia-infatti-non-e-contro-creature-fatte-di-sangue-e-di-carne-ma-contro-i-principati-e-le-potesta-contro-i-dominatori-di-questo-mondo-di-ten/
http://video.repubblica.it/dossier/il-nuovo-papa/papa-francesco-il-pessimismo-arriva-dal-diavolo/122401/120886?ref=HRER3-1
Se poi Marilisa ritiene che Isacco di Ninive sia troppo datato legga questo che è di ……. (a certi non sarà difficile indovinare”…)
“L’esortazione ad armarsi, a rivestirsi, la troviamo pure in Rm 13, 12 e in 2 Cor 10, 4. Quello agli Efesini è però il brano nel quale maggiormente viene svolta la metafora della panoplia, l’armatura completa del servitore di Dio, di colui che segue da vicino Gesù.
Il motivo: perché dobbiamo armarci così? Perché la nostra lotta è una lotta spirituale, contro i principati, le potestà, gli spiriti maligni. Possiamo tradurre facilmente queste espressioni in una realtà comprensibile perché essa è di evidenza quotidiana. Dobbiamo, cioè, vivere in un’atmosfera – lo spazio tra terra e cielo – che è invasa da elementi maligni, contrari al Vangelo, nemici di Dio. L’atmosfera in cui viviamo è satura di potenze contrarie a Cristo e quindi la nostra lotta si annuncia difficile. Questa mentalità, questa atmosfera che è frutto in parte della potenza del male e in parte dell’uomo soggiogato da questa potenza del male, crea una situazione nella quale siamo immersi e che ci minaccia da ogni parte. Da qui la necessità di armarsi con l’armatura di Dio. “
Che poi ciò che dice Papa Francesco sul “pessimismo portato dal diavolo”, è moooolto francescano…
Vangelo di Marco 8, 31
E cominciò ad insegnare loro che il figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi, dai sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e dopo tre giorni risorgere. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli voltatosi e guardando i suoi discepoli rimproverò Pietro e disse: Va’ lontano da me Satana! Perchè tu non pensi secondo Dio ma secondo gli uomini”
Ah!! Anche molto altro , caro Ubi….che tristezza constatare come molti cattolici insistano nel ritenere che parlare del male si oscuri il Volto amabile di Dio e ci si rattrappisca nel terrore di esser -udire udite- castigati.
Invero, colui che ama Cristo sa, sa perfettamente che temere il male postula una mancanza di fiducia nella potenza dell’Onnipotente. Nessun timore dunque finché professiamo il nostro credo battesimale e innalziamo al cielo quel confiteor accorato pregno di fede…ma …ingannevole quanto stolta e sdrucciolevole l’incauta via delle “buine intenzioni” perché: tanto, il Signore è misericordioso e buono.. dunque: tutto è concesso! Eluderne tale realtà -soprattuto quella che trova il suo ventre molle dentro quelle pseudo spiritualità [Extra/ intra Ecclesia] è sintomatico di auto-sufficienza liberal-modernistica e ’auto-divinazione dell’uomo. Non si può insegnare la Fede senza condannare gli errori…
Sono ovviamente d’accordo con Discepolo e Ubi e dissento totalmente con i giudizi sprezzanti di Marilisa.
Ricordo a Manuel gli insegnamenti di San Francesco secondo i quali la povertà si ferma davanti all’altare e al tabernacolo.
Premesso che io non insulto nessuno, proprio nessuno, vi esorto, cari tradizionalisti, a “leggere” bene le mie parole e a non travisare.
Non partite con i soliti preconcetti, non affrettatevi a interpretare a modo vostro, non fate di tutto per trovare quel che io non ho scritto.
Ve lo chiedo per favore.
Federico B., come fai a vedere “toni sprezzanti” nelle mie parole?
Hai forse la coda di paglia?
Vergognati!!
“Sono ovviamente d’accordo con Discepolo e Ubi ”
Chi ne avrebbe dubitato?
“Ovviamente…ovviamente…”, ma sì : troppo “ovviamente”, caro Federico.
Mia nonna amava parlare sempre del diavolo, alla fine della sua vita ne aveva il terrore, si alzava alla notte per pregare. Mia zia per un po’ frequentò Milingo parlava sempre di indemoniati una volta la beccai fare una specie di esorcismo, mi sono spaventata tantissimo.
Onestamente conosco moltissime persone che hanno fede anche senza dover vedere il diavolo in qualsiasi inconveniente quotidiano (dalla pasta scotta, al minimo imprevisto).
E’ sempre comodo dare la colpa di tutto al demonio.
Conseguenza,
la persona non è responsabile,
quando fa violenza a
– fratelli
– donne,
– bambini,
– deboli
– ….
Dietro il demonio,
c’è
la comodità
di continuare a fare confusione
tra peccato e reato
per difendere gli oppressori e i potenti.
Io al diavolo ci credo, mi sembra che papa Francesco ne parli in modo molto sano, mi sembra anche un’ulteriore prova che questo papa sia saldamente radicato nella tradizione e proprio non capisco gli strepiti dei cosiddetti tradizionalisti. Buon fine settimana e buona domenica a tutti. Viva il papa!
Sulle donne in politica: http://www.aleteia.org/it/religione/news/jorge-bergoglio-non-si-e-mai-opposto-alle-donne-in-politica-345003
Da questi primi giorni mi sembra vicino a quella spiritualità “carismatica” che impera nel sudamerica. Chiesa molto più liquida, meno istituzionalizzata, popolare ma teologicamente conservatrice.
In effetti scompagina le carte, non piace ai conservatori per lo stile libero in liturgia credo che non piacerà ai progressisti per il resto.
Poi stiamo a vedere.
Sara, mi auguro che non pensi a nessuno di noi quando affermi:
“vedere il diavolo in qualsiasi inconveniente quotidiano (dalla pasta scotta, al minimo imprevisto”.
Sinceramente mi ritengo equilibrato e assolutamente non superstizioso (pur essendo napoletano…), e credo lo siamo in buona parte quelli che qui partecipiamo a questo blog.
Naturalmente però credo all’esistenza del diavolo; non si dimentichino le scritture, e soprattutto si tenga sempre in mente il Battesimo e le promesse battesimali (Rinuncio, Credo).
Su Avvenire oggi smontavano anche le accuse di collaborazione con la dittatura, del resto quello che pensa delle donne avremo presto modo di conoscerlo.
Ubi non intendevo lei però mia nonna era il tipo che se ne usciva facile con frasi come, brucerete all’inferno e simili. E non aiuta secondo me più di tanto la fede.
Le parole che ho riportato (la mondanità del demonio) mi sembravano davvero molto forti, l’ho scritto per tranquillizzarmi più che altro.
Capisco, forse alludevi alla “minaccia del castigo”.
Posso convenire che magari non tanto spesso educhi, ma converrai che molto più spesso aiuta…
Insomma, ho fatto un sacco di fatica a liberarmi da un’idea cupa del cristianesimo, non vorrei dover ricominciare onestamente.
🙁
Non devi ricominciare.
Il Cristo è salvezza, è gioia!
Sara, hai visto il film “ostrov” (L’isola)?
No Ubi.
Non puoi perderti questo capolavoro!
http://www.youtube.com/watch?v=aO0pSpYtvAs
Comunque l’ha nominato anche oggi (Non passiamo a quella amarezza che il diavolo ci porge ogni giorno) il che significa che fa parte del suo linguaggio quotidiano e dobbiamo abituarci.
Beh, il cristianesimo nasce e si sviluppa per secoli nelle catacombe, cara sara1e la via Appia era costantemente piena di cristiani crocifissi a destra e a manca: tutta costellata. C’è poco da stare allegri! Assunsero quale segno distintivo un patibolo, non un palco di trionfo! Ardita scelta un simbolo di supplizi: quale fallimento,cupo presagio senso di sconfitta, tanto da volerlo bandire da scuole e luoghi pubblici! Testimoniare l’amore di Cristo, quell’amore che il non credente non riesce a vedere, è una sfida impegnativa per nulla facile. Segno di eterna contradizione, la croce, può coinvolgere, in certi casi, fino al martirio…non dico che questa sia un’idea cupa del cristianesimo ma è fuor di dubbio che dinnanzi alle moderne ideologie dove la parola “peccato” è bandita e dinnanzi alla sofferenza psicologica, fisica, si ricorre ai maghi, che dire…c’è da domanarsi quanto e cosa sia rimasto veramente circa la retta comprensione del nostro credo.
Cara Clodine siamo nel 2013 onestamente non mi piace che qualsiasi cosa, dalle nozze omosessuali alla tristezza diventi colpa del diavolo.
E’ un modo di pensare irrazionale che davvero faccio tanta tanta fatica a sentire mio.
Credo nel libero arbitrio non è che tutto quello di brutto che mi succede possa imputarlo ad altri.
Ah dimenticavo: W IL PAPA!!
certo, alla fine siamo sempre noi che scegliamo..
Ascolta…è interessante…ascolta attentamente…
http://youtu.be/TkorAPlr3wI
E ovviamente Marilisa offende…
matteo scrive,
15 marzo 2013 @ 8:41
—
Concordo, caro Matteo e se mi permetti aggiungerei:un rafforzativo alla tua tesi:
” BENEDETTO XVI
UDIENZA GENERALE
Piazza San Pietro
Mercoledì, 27 febbraio 2013
……Ma ho sempre saputo che in quella barca c’è il Signore e ho sempre saputo che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua. E il Signore non la lascia affondare; è Lui che la conduce, certamente anche attraverso gli uomini che ha scelto, perché così ha voluto. ”
—–
Di BXVI papa regnante e del suo staff, non ho condiviso nemmeno una virgola,
Ma le sue dimissioni, le modalità e le parole con cui le ha motivate, lo hanno reso GRANDE. Per questo atto rimarrà nella mia memoria, chapeau!
Certo che leggere di un cattolico che non ha “condiviso nemmeno una virgola” di quanto il Papa ha detto e fatto in otto anni di pontificato fa un certo effetto.
Consiglio una riflessione sull’omelia di papa Francesco di ieri: o con Cristo o contro Cristo, o con Cristo o con il diavolo. Benedetto XVI era certamente dalla parte giusta.
Confesso che oggi mi sono sentito un po’ tradizionalista. Mulier taceat in ecclesia: specialmente se ha l’intenzione di usare parole come quelle scritte da Clodine negli interventi alle ore 5:58 e delle 11:38.
A me fa specie che ci sino guardiani,
che non rispettano gli altri cattolici che la pensano in opinioni diversamente.
Io pur cattolico NON credo all’infallibilità del papa,
NON mi interessa se la madonna e’ vergine.
Che famo ?
Qualcuno mi vuole mandare subito all’inferno ?
O si lascia a Gesù di vedersela con me ?
O qualcuno vuolr fare il giudice al posto di Gesù ?
Caro Alexandros, faresti bene ad essere tradizionalista, ma bisognerà vedere cosa intendi e a quale dei miei interventi gridi allo scandalo. Quale antema mi viene imputato, cosa avrei detto di cos’ sconveniete e poco ortodosso. Se ti va di parlarne, giusto per avere la possibilità di sapere cosa contesti sono tutt’orecchie..ma se non vuoi, pazienza…
E allora, Matteo, non professarti cattolico se non credi nell’infallibilità ed altro… perché non lo sei!
“Chi non vuole adedirne, si accomodi altrove.”
Ma sì,
la sintesi del cattolicesimo pert taluni,
è tutta nel mandare all’inferno le persone….
Come è possibile ?
Ma le donne non sono fonte di vita ?
Clodine e chi sei tu per giudicarmi ?
chi sei tu per dire quello che devo fare ?
Io ho già il mio P.S. che mi accompagna,
non ho bisogno di te.
sono tanti i cattolici a cui non interessano i dogmi inutili !
Allora che vuoi fare ?
Accendere un falo’ e bruciarli ?
Hai questa potestà ?
Caro Luigi,
mi sono appena finito di vedermi l’incontro del nostro vescovo stamani con i cardinali.
La brevità e la semplicità delle parole pur forti,
sono un balsamo.
“Il Paraclito fa la diversità nelle Chiese, ma fà l’unità in quanto armonia”.
La gratitudine di parole sobrie e non arzigogolate,
parole forti e semplici,
il suo stesso corpo che comunica semplicità,
alla istessa maniera di Giovanni XXIII
ma quella voce, in qualche modo mi richiama lo straordinario papa Luciani.
Nonostante la voglia che in questo tuo blog alcuni hanno di menar le mani,
mi sento addosso una grande voglia di speranza, di fiducia.
Non sono in grado giudicare nessuno
dal momento che anch’io sarò giudicato e, nel momento del mio giudizio, spero nella misericordia di chi mi giudicherà (nel caso mio sono sicuro che sarà Gesù, ma è un pensiero che non desidero imporre: solo proporre).
Vorrei precisare qualcosa in merito “all’infallibilità del Papa”.
Sono andato su Wikipedia che, anche se non sempre è fonte attendibile, riferisce quanto sotto riportato:
“Il dogma dell’infallibilità papale (o infallibilità pontificia) afferma che il papa non può sbagliare quando parla ex cathedra, ossia come dottore universale della Chiesa. Dunque il dogma vale solo quando proclama un nuovo dogma o afferma una dottrina in modo definitivo come rivelata.
Tuttavia, secondo la dottrina cattolica anche il magistero ordinario della Chiesa, esercitato esclusivamente dal papa, possiede il carisma dell’infallibilità di cui Cristo ha dotato la Chiesa perché sia sacramento universale di salvezza. Gli insegnamenti dei vescovi invece non sono coperti dall’infallibilità papale, e difatti non sono assolutamente citati all’interno della definizione dogmatica stessa.”
Se vogliamo stare (almeno) a quanto riporta Wikipedia, quindi, non è che “ogni parola che pronuncia il papa” contiene il sigillo dell’infallibilità, ma solo quando proclama un dogma o quando “spiega la Parola di Dio ex cathedra”.
La maternità verginale di Maria, ad esempio, è uno dei dogmi della fede al quale, in quanto cattolico credente, non solo credo ma nel quale gioisco.
Però non è obbligatorio essere cristiani credenti: ci sono oltre quattro miliardi di persone sulla terra che non lo sono e io non voglio credere che la misericordia di Dio, quando sarà ora di giudicarli, li condanni solo perchè non sono stati cattolici credenti.
Così come spero nella misericordia di Dio quando giudicherà i “credenti fai-da-te”: a questi consiglierei però, prima di esprimere dei giudizi su questioni che non conoscono a fondo, di documentarsi preventivamente in maniera seria ed approfondita.
Però ripeto che, se da una parte non ho il potere di giudicare nessuno (e meno male), dall’altra parte, in quanto cattolico credente, ho il dovere di cercare di correggere qualche fratello (appartenente al genere umano) quando, magari in buona fede, “sbarella” un po’ su questioni di fede e di dottrina cristiana cattolica.
Scusate le divagazioni che, se volete, potete anche non codividere, in tutto o in parte.
Ratzinger e l’infallibilità:
Alla domanda di Seewald se il Papa sia veramente “infallibile” e se cioé è un sovrano assoluto il cui pensiero e la cui volontà sono legge, Benedetto XVI risponde: “questo è sbagliato”. “Il concetto dell’infallibilità è andato sviluppandosi nel corso dei secoli – spiega Ratzinger -. Esso è nato di fronte alla questione se esistesse da qualche parte un ultimo organo, un ultimo grado che potesse decidere”.Dopo le conferme su questo punto da parte del Concilio Vaticano II, che si è rifatto “ad una lunga tradizione che risaliva alla cristianità primitiva”, “in determinate circostanze e condizioni – spiega Benedetto XVI -, il Papa può prendere decisioni in ultimo vincolanti grazie alle quali diviene chiaro cosa è la fede della Chiesa, e cosa non è. Il che non significa che il Papa possa di continuo produrre ‘infallibilita’”.”Normalmente – osserva ancora Joseph Ratzinger -, il vescovo di Roma si comporta come qualsiasi altro vescovo che professa la propria fede, la annuncia ed è fedele alla Chiesa. Solo in determinate condizioni, quando la tradizione è chiara ed egli sa che in quel momento non agisce arbitrariamente, allora il Papa può dire: ‘Questa determinata cosa e’ fede della Chiesa e la negazione di essa non è fede della Chiesà”.
fonte: http://www.lastampa.it/2010/11/21/blogs/oltretevere/papa-non-infallibile-sempre-j4N02jNDWvg17XG6xsoQIJ/pagina.html
Quindi mi sembra di capire che in materia pastorale è tutt’altro che infallibile. Si prova una strada e si vede se porta frutto…altrimenti si decide per altra strategia!
No, Matteo, non sei cattolico, sei protestante….non c’è mica nulla di male a chiamare le cose con il loro vero nome. Qui la parola ” giudizio.” non ha senso alcuno…Io ho dovere, in carità, di dirti che è necessari chiamare le cose con il loro vero nome. Poi, è una scelta tua decidere se esere cattolico o meno…
Pace!
Federico B. scrive,
15 marzo 2013 @ 15:30
—
Talvolta la ricreazione e un bagno caldo sono salutari.
Anche quattro passi possono risolvere.
Clodine scrive,
15 marzo 2013 @ 15:48
“E allora, Matteo, non professarti cattolico se non credi nell’infallibilità ed altro… perché non lo sei!”
—
Dov’è che ci si iscrive al club?
Chi da la patente, l’abilitazione? Sei tu Clo?
Potresti indicare il luogo e l’orario dello sportello per il patentino, le indulgenze, le altre benemerenze e il tariffario SVP?
E chi non fosse cattolico, non è più figlio di Dio?.
Non è più nel suo cuore, il suo nome non è più scritto sulla mano di Dio? non ha più la sua misericordia?
Ma smettetela ridicoli !
Non sto dicendo che se non sei cattolico non sei figlio di Dio. Dico semplicemente che essere cristiano non vuol dire essere cattolico.
Perché tenere al nome “cattolico” quando in realtà non si sottostà o non si vuol sottostare alle regole per esserlo veramente. Purtroppo, caro nino e Matteo a me sembra ovvio dai vostri interventi piccati che appartenete alla folta schiera di quelli che i veri cattolici li denigrano, commiserano disprezzano emarginano e deridono. Perchè usare l’appellativo cattolico quando nell’intimo non lo si è? Sarebbe più onesto riconoscersi protestanti piuttosto di essere in realtà dei catto-semiprotestanti o semiortodossi o semimassoni o semicomunisti e via discorrendo. Perché non abbandonare il nome cattolico per riconoscersi apertamente per quello che si è in realtà… A che scopo continuare e con quali vantaggi mi domando…mah!
Cara Clodine,
purtroppo
non hai la ricetta assoluta per decidere che è e chi non è cattolico.
Non hai nessuna potestà.
Tu sei battezzata come me.
Tu vai all’Eucarestia come me.
Tu leggi i discorsi di papi, vescovi etc, come me.
Ma tu hai la pretesa di avere l’assoluta corretta e vera interpretazione di tutto,
come ogni bravo tuttologo come se ne vedono in TV.
Che questo ti dia serenità,
sono contento per te.
Ma io ho la libertà di dirti che i tuoi giudizi sui fratelli, e su di me,
hanno solo l’onore di cercare a tutti i costi di ferire e far del male e persino dare la morte ai fratelli.
Io credo di essere abbastanza vecchio
per fregarmene.
A me le esperienze di vita mi chiedono di capire la misericordia,
anche se per me è dura da capire.
Probabilemente una cosa che a te non tocca, immacolata fosti concepita.
Io no,
non ho nulla di immacolato,
sono contento di essere eretico,
peccatore (che vor dì ?),
perchè
mi costringe a cercare il cuore compassionevole di Gesù.
Non mi frega nulla di infallibilità,
di verginità,
di assunzioni varie.
Al centro di tutta la mia vita c’è
soltanto
la speranza della resurrezione (cosa che è già abbastanza assurda da accettare !)
Sono cattolico per tradizione battesimale.
Ma sono in una unica immensa Chiesa,
con tutti i fratelli
luterani,
ortodossi,
quaccheri,
anglicani,
valdesi,
e quant’altro,
perchè
prima di tutto la
Chiesa è di Xr.
non è dei cattolici,
e non è del papa.
Eppure il mio pensiero lo conosci da anni…
e mi scrivi sempre le stesse scomuniche……
e a me continua a non importare nulla.
Se la cosa scandalizza te, Federico, Luisa, Discepolo, e quant’altri
la cosa non interessa.
Finchè giudichi la fede degli altri, senza accettarne i limiti,
qualcuno avrà sempre il dovere di risponderti in modo appropriato.
“appartenete alla folta schiera di quelli che i veri cattolici li denigrano”
Dove abbiamo mai denigrato i veri cattolici ?????
Dove abbiamo mai detto chi sono i veri cattolici ?????
Perchè stai inventando cose che io o Nino abbiamo mai fatto.
Mai abbiamo detto chi è vero cattolico,
cosa che fanno solo te e alcuni altri del blog di Luigi ???’
Che gusto ci provi ???
Come fai tu a dire queste cose ????
Faccio fatica ad appropriare le parole che dici all’immagine che ho di te !
Perchè ?? Perchè ?????
Perchè hai bisogno di giudicare a tutti i costi ???
Beh allora sarebbe il caso che rileggessi quello che scrivi. E, soprattutto, capiste bene il senso di quello che ho detto.
@Nino “E chi non fosse cattolico, non è più figlio di Dio?.
Non è più nel suo cuore, il suo nome non è più scritto sulla mano di Dio? non ha più la sua misericordia”.
Qureste idiozie,questa nenia insulsa, insulta l’intelligenza di chi legge, e rivela l’ incapacità dello scrivente di saper dire cose sensate. Semplicemente
La definizione del termine “cattolico” non può essere lasciata di diritto all’arbitrio di alcun privato o di alcun raggruppamento religioso all’infuori della Chiesa (Una, Santa), Cattolica, Apostolica, Romana.
Et aggiungo:esiste uan regola definitiva e certa della Fede Cattolica che non ci è data né dai teologi, né dai filosofi, né dagli esegeti, né dagli storici, né dai profeti, né dai poeti, né dai carismatici, né dai veggenti, né dai comuni cristiani, per quanto in possesso dello Spirito Santo ed esperti nella Sacra Scrittura. Non ci è data neppure dai Vescovi, dai Cardinali o dalle conferenze episcopali o dal Concilio ecumenico se non cum Petro e sub Petro.
L’essere cattolico è un insieme preciso ed organico di elementi e fattori dottrinali e morali, un insieme al quale, come dice l’Apocalisse, nulla si può aggiungere e nulla si può togliere. Chi fa questo, lo sappia o non lo sappia, cade in quell’errore che si chiama “eresia”; non è più cattolico ma eretico. Oppure si può dire che resta cattolico laddove resta fedele ai princìpi suddetti, ma è eretico in rapporto al falso in cui cade PUNTO!
Onore e gloria alla beata Clodine, alla sua suprema intelligenza e scienza, al suo indefettibile carisma, modestia, umiltà.
Che illumina le nostre povere menti insulse.
Inchino, genuflessione e ogni benedizione a questo fulgido e splendente astro, dottore della chiesa cattolica apostolica romana.
Clodine,
ti leggo sempre,
anche quando non capisco le parole tue,
che sono pressocchè sempre molto dure e strane.
Taluni ti plaudono,
io non capisco e taccio.
Ma se giudichi gli altri,
io rispondo,
sperando solo di farlo con correttezza.
Il tuo cattolicesimo per la galera non lo capisco.
Pazienza !
Spero che passi.
Non si può vivere senza un cuore capace di commuoversi
per ogni persona,
la vita è troppo dura per non accettare la tentazione alla fraternità.
Poi
in quanto allo scrivere,
io so di essere pressocchè incapace,
già fatico di mio a esprimere.
Non mi dici nulla di nuovo.
Ma se ti fa piacere,
puoi ricordarmelo continuamente.
D-o ha misericordia di me,
sei tu che non vuoi averne per me.
Accettare che una bella donna possa farmi questo
non è facile,
ma nella vita
è successo altre volte !!!!!!
my God ! Clodine,
Ma che bisogno hai di dire cose così terribili ?????
Domanda impertinente:
Se CATTOLICO significa “UNIVERSALE”,
come può qualcosa essere al di fuori dell’universale?
ps CLODINE: “Credo Una, Santa, Cattolica, Apostolica” ok…ma “ROMANA” indove sta scritto? Papista non c’è?
Non ti preoccupare Manuel,
nel credo, “Romana” non è stato mai scritto.
La Chiesa o è universale o è romana, tertium non datur.
I Padri in illo tempore scelsero, universale.
GRAZIE Nino….non si disturbi…troppo buono!
Et aggiungo in dettaglio: La Chiesa Romana è ella sola “Una Santa Cattolica Apostolica”
a) º È una per l’unità della dottrina, e per l’unione di tutte le Chise particolari colla sede di S. Pietro, ovvero col Romano Pontefice capo della Chiesa universale
b).° E santa per la santità del suo capo e suo fondatore, che è Gesù Cristo; è santa la fede e la legge che professa; santi i Sacramenti che pratica, molti santi con la loro vita, più milioni di martiri da Dio confortati sparsero il loro sangue in testimonianza della divinità di questa medesima Chiesa.
c).° E cattolica cioè universale, perchè si estende a tutti i luoghi, a tutti i tempi, e malgrado ogni persecuzione durera in eterno.
d)° E Apostolica perchè insegua la medesima dottrina, che inseguarono i Ss. Apostole
e) E Romana in virtù del primato petrino !
Clodine Benedetto stesso però ha precisato i limiti dell’infallibilità papale e anche Francesco adesso sta agendo mi pare in quel senso.
Io sono la prima a dire che senza una guida rischiamo di disperderci in mille rivoli ma l’ecumenismo e il rapporto con le altre religioni sono state una priorità anche per lo stesso papato.
Quindi chiarezza dottrinale ok, è giusta e necessaria, ma fraternità e amore verso tutti.
Vorrei vedere!!!!
Il servizio di Pietro NON si tocca! Questa è una Verità incontrovertibile ci sono troppe prove storiche scritte in proposito, vorrebbe dire disobbedire alla Volontà stessa di Cristo. La cattedra di Pietro è il cuore della Chiesa…
Allora da lì appunto veniva il mio dubbio sull’affermazione chi non prega Cristo prega il demonio, ne capisco senza problemi il senso, lo posso anche condividere è un linguaggio però lontano da quello di Assisi o dal cortile dei Gentili.
E’ un linguaggio come dire solo per noi ecco.
Si apre sicuramente una stagione nuova.
Interessante questa discussione.
Sono sempre gli stessi (quattro o cinque) quelli che, professandosi veri cattolici e non “protestanti”, e impartendo scomuniche a destra e a manca,
dimostrano di essere pressoché lefebvriani e di non saper “fiorire e crescere”.
Chiedo: perché non aderiscono apertamente alla chiesa lefebvriana? Vadano lì. È stata perfino riaccolta dal Papa emerito.
Sarebbe più onesto, direi. Sarebbero pienamente soddisfatti e non dovrebbero polemizzare come dei forsennati cercando malamente di convincere chi si dice cattolico, e lo è a tutti gli effetti, seguendo però la Chiesa di Cristo riformata dal CVII ad opera dello Spirito Santo.
Che non ha escluso dal suo glossario Satana, ma ha inteso focalizzare (finalmente! era ora!) l’attenzione dei fedeli sull’aspetto del Dio, Padre e Madre, carità e perdono.
E smetterebbero di “catechizzare” saccentemente quasi esclusivamente nel segno del demonio e dei castighi divini, che, se pure ci sono, non devono terrorizzare persone semplici quali, per esempio, la nonna di Sara o altre vecchiettì di mia conoscenza, vissuti sempre senza capire un’acca del Dio Amore e Misericordia. Vissuti sempre nel timor di Dio inteso erroneamente come paura di finire all’inferno.
Dice l’equilibrato Ubi: “Cristo è salvezza e gioia”. Bella espressione fatta e ripetuta.
Sì certo, però, tanto perché non vi illudiate troppo, attenti al castigo divino che incombe su di voi.Guai a voi, peccatori!! Prima la carota, poi il bastone.
Mi spieghi, Ubi,il concetto “Cristo è gioia”. Mi catechizzi, me lo spieghi bene. Gliene sarei grata. Lei, voi, da veri cattolici quali ritenete di essere siete così gioiosi?
Forse Federico B.che “ovviamente” è solidale con lei e con altri, adesso pensa che io voglia offenderla. Non è così, stia sicuro.
Quanto detto vale anche per la sua zucca vuota signora!
Stride …. stride orribilmente.
Una bimba di 4 mesi morta
Gli occhi devastati e quasi folli dei giovani genitori (sono amici)
Un abisso di dolore
… e qui cosa leggo?
Sono sbalordita e sgomenta ed il solo stupore che avverto è – purtroppo – in senso negativo.
Meno male che c’è Francesco il Papa semplice e coraggioso
La zucca vuotissima e chiusa ce l’ha lei, signora lefebvriana.
Quella comunità l’ aspetta a braccia aperte, è fatta su misura per lei.
Ci vada al più presto e la smetta di sputare sentenze ammuffite.
Cara Marta,hai ragione. Quella notizia detta a bruciapelo questa mattina ha evocato in me antichi e recentissimi ricordi. Conosco bene gli occhi di cui parli: li ho vissuti in famiglia. Ma non stupirti per la mancanza di sensibilità di chi, pur leggendo, passò oltre….E’ facile riempirsi la bocca con parole quali: amore, carità, volemose bene, cristiano!!!! e non soffermarsi un istante per rendere un doveroso omaggio di preghiera! E questa osservazione chiude il cerchio di quanto detto fin d’ora… Vasa inania multum strepunt -Le botti vuote fanno solo tanto baccano-
Siate, Cristiani, a muovervi più gravi:
non siate come penna ad ogne vento,
e non crediate ch’ogne acqua vi lavi.
Avete il novo e ‘l vecchio Testamento,
e ‘l pastor de la Chiesa che vi guida;
questo vi basti a vostro salvamento.
Se mala cupidigia altro vi grida,
uomini siate, e non pecore matte,
sì che ‘l Giudeo di voi tra voi non rida!
Dante Alighieri
Paradiso canto V
quanta occasione persa.
Io ho già dato a pessimo spettacolo
Sono appena tornata dal Rosario recitato in chiesa per la piccolina
La chiesa strapiena e … neppure l’ombra di un prete.
E poi … gli abbracci in mezzo ad un dolore disumano.
Il nonno non riusciva a dire una parola
La nonna mi ripeteva “è stato un attimo … un soffio”
La mamma disperata ed il papà mi ha sussurrato “non ce la faccio più … aiutateci”.
Gesù era lì presente … la Chiesa si è sentita e vista anche senza un prete.
Leggo solo adesso, chiedo scusa anticipatamente per osare…:
Nino scrive,
15 marzo 2013 @ 15:12
“… Di BXVI papa regnante e del suo staff, non ho condiviso nemmeno una virgola, Ma le sue dimissioni, le modalità e le parole con cui le ha motivate, lo hanno reso GRANDE. Per questo atto rimarrà nella mia memoria, chapeau!”
Con rispetto, vorrei dirti, Nino, che – secondo me- la prima parte della tua affermazione, non fa onore ne’ alla tua intelligenza ne’ al tuo essere cristiano. Non e’ questo il linguaggio della Fede (e neanche dei gesuiti).
Non si tratta di essere papisti o integralisti o whatever. Si puo’ essere d’accordo o meno naturalmente su tante cose (a me la “contro-riforma” liturgica, il litteralismo imperante per esempio, non va propio giu’…)
ma quella tua frase per me e’ fondamentalismo puro.
Magari potresti anche tu – come tutti noi – imparare almeno un pochino dalla umilta’ e mitezza di Benedetto XVI.
Vorre dire alla sign.ra M……a
che amo troppo il Papa e la Chiesa di Cristo -tanto da dare la vita- per essere lefebvriana, e pur tuttavia affermo: meglio un lefebvriano dentro casa che un relativista dietro la porta!
Relativismo ideologia nefasta che spinge l’uomo “a lasciarsi portare qua e là da qualsiasi vento di dottrina, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi moderni. Si va costruendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultimo problema il
proprio io e le sue voglie».
BenedettoXVI .
Il nostro venerabile Papa Emerito: fulgido esempio di umiltà,diamante incastonato nella storia della Chiesa ab aeternum.
Relativismo un corno!! Lei (e tanti altri) non sa neppure cosa significhi questa parola e se ne è appropriata da quando l’ha pronuncata papa Ratzinger. Questo è becero clericalismo che neppure il Cristo approverebbe.
Non l’ ha neppure sfiorata il pensiero di cercare di capirne il significato, e la affibbia (la affibbiate) malamente a chi è lontano dal suo integralismo.
Per lei( per voi) sono “relativisti” perfino certi ecclesiastici di grande levatura spirituale, a cui né lei né io saremmo degni di sciogliere i calzari.
E solo perché guardano avanti e dicono ciò che è, senza indorare pillole.
Solo perché seguono lo Spirito del Vaticano II, che lei una volta definì “luciferino”. Il che basta per capire il tipo della sua cattolicità.
Non solo Benedetto XVI è “fulgido esempio di umiltà” con quel che segue; ce ne sono tantissimi altri anche fra quelli che voi impropriamente definite “relativisti” disprezzandoli senza umiltà, appunto.
Il cuore, glielo ricordo, vale molto più delle regole.
Effetivamente bisogna dare atto che i lefebvriani nella loro cocciuta attitudine scismatica sono “caldi”.
Che è sempre mooooolto meglio dei “tiepidi”.
Amennn!
; )
Mabuhay scrive,
16 marzo 2013 @ 3:55
—-
Mi spiace che tu abbia focalizzato e dato peso solo la prima parte della mia affermazione e non considerato la conclusione con cui ho reso gli onori che merita la figura di BXVI.
Come tanti non estimatori di BXVI che non hanno avuto il coraggio di dichiararlo, avrei potuto omettere la prima parte, ma ho preferito pubblicizzare il mio pensiero proprio per rimarcare un “ravvedimento” sincero, frutto di un discernimento pur se espresso ex post..
Beh, visto che la signora Marilisa afferma che Clodine non sa cosa sia il relativismo di cui parlava BXVI, le sarei veramente grata se potesse spiegarcelo lei stessa.
E guardi che non c’è cinismo né ironia nella mia richiesta.
Solo sete di sapere.
Grazie in anticipo.
Senza cinismo né ironia, cara Elsa, le dico : lei vada a dormire come ha fatto finora.
Ubi, qualche post fa le avevo chiesto: lei è un cattolico “caldo”?
Da che cosa desume che qualcuno sia “caldo”, “tiepido” o “freddo” ?
Adesso aggiungo: i lefebvriani, secondo lei, sono “caldi”? Sì, a quanto pare.
Ma sbaglia di grosso, non é informato.
Sono “caldi” di fanatismo, come tutti gli integralisti.
Per esempio, lei mi sembra un fanatico, altri frequentatori del blog mi sembrano pure fanatici ovvero intolleranti delle idee e delle posizioni altrui.
L’esatto opposto di quel che dovrebbe essere un “vero” cristiano cattolico moooolto “caldo”. Ed amennn anche da me.
Però insisto: può rispondere a queste domande? Così, tanto per sapere.
E ancora insisto: impari…impari…Si può imparare con umiltà anche dai “relativisti”, altrimenti da lei definiti, puerilmente e senza cognizione di causa, “tiepidi”. C’ è sempre tempo per imparare.
Abbia maggiore umiltà, si accosti senza pregiudizi ai cattolici postconciliari.
Avrà molto da apprendere e respirerà, glielo assicuro, aria nuova.
🙂
Risposta diplomatica di Marilisa che io traduco: “non ho la benché minima idea di cosa sia il relativismo; ma qualunque cosa esso sia, io certamente non lo sono!”
Brava Elsa! Ancora una volta non ha capito un tubo.
Vada a dormire come ha fatto finora, e non si svegli per dire cavolate come sempre. Non ne abbiamo bisogno.
Nino 12:51
Grazie Nino per il chiarimento (e la pazienza nel rispondere).
E che caspita!
Ma allora ce lo spieghi infine, di grazia, il relativismo!
Poi me ne tornerò a letto.
Cavolate! Ma….ma come cavolate!?
…ah…ho capito elsa…ma sigora “M” [furbetta]
voleva dare una sferzata al tuo intelletto dormiente affinché l’ardua risposta emergesse per illuminazione istantanea dal tuo inconscio!
Dedicato ai reverendissimi e cattolicissimi autoreferenzialisti laici del blog
UDIENZA AI RAPPRESENTANTI DEI MEDIA
DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
Aula Paolo VI
Sabato, 16 marzo 2013
—–“Vi avevo detto che vi avrei dato di cuore la mia benedizione. Dato che molti di voi non appartengono alla Chiesa cattolica, altri non sono credenti, imparto di cuore questa benedizione, in silenzio, a ciascuno di voi, rispettando la coscienza di ciascuno, ma sapendo che ciascuno di voi è figlio di Dio. Che Dio vi benedica. “
http://www.vatican.va/holy_father/francesco/speeches/2013/march/documents/papa-francesco_20130316_rappresentanti-media_it.html%5D
Chi ha orecchie per intendere….
Nino, ma cosa vuoi che intendano? Non illuderti, hanno la mente troppo CHIUSA per intendere.
E poi se non vogliono intendere (perché ci vuole la volontà) hai un bel dire…
Neanche il papa li convince. Cambiano le carte in tavola, interpretano a modo loro e via dicendo.
Non vedi che preferiscono arrampicarsi sugli specchi anche se poi scivolano di brutto sbattendo il sedere a terra?
Lascia perdere, Nino…non vale la pena…meglio riderne…
Cara Clodine,
mi riferivo alle tue espressioni come quelle di seguito, che ritengo violente:
“Chi non vuole adedirne, si accomodi altrove. “C’erano altre barchette” cita il Vangelo; dunque, nessuna costrizione nell’adedire al piano di Salveza che Cristo offre nella Sua Chiesa: La UNA SANTA CATTOLICA APOSTOLICA ROMANA”.
Satana è il “Pater omnium liberalistarum” mentre Gesù è il “Pater et Episcopum omnium antimodernistarum”
Noto che hanno suscitato, comprensibilmente, un acceso dibattito.
Buona domenica
Nino, caro.
Pensi davvero che qualcuno su queso blog abbia disapprovato il gesto del Papa?
Rifletti…