«Nei giorni dell’isolamento, della difficoltà di assistenza nelle case, dell’impossibilità di accompagnare i nostri cari in chiesa e poi insieme al cimitero, è morta mia moglie dopo un lungo male. Era la notte tra mercoledì e Giovedì santo. Venerdì si è mossa la bara con la persona che più abbiamo amato, nel carro funebre seguito solo da me e dai figli. Davanti ai cancelli del camposanto, a distanza, stavano, appoggiati ai cipressi, i giovani nipoti, composti, con gli occhi accesi dalle lacrime». Così su “Famiglia Cristiana” Adriano Sansa, già presidente del Tribunale dei minori di Genova ed ex sindaco della città, racconta l’accompagnamento al cimitero della moglie Maria Carla. Nel primo commento il resto della narrazione.
Sansa: così il Venerdì Santo ho accompagnato mia moglie
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Il nostro patimento. «Nessuno di noi ha protestato per le regole che vietano i funerali con l’incontro di persone e le funzioni religiose. Eppure avevamo una sensazione di straniamento, quasi di allucinazione. La morte ci aveva visitato in un’atmosfera mai veduta né immaginata. Il dolore restava solo in noi, non potevamo condividerlo né piangere con le sorelle, i fratelli, gli amici, gli antichi compagni di scuola e di lavoro». Sansa da mezzo secolo collabora con Famiglia Cristiana. La formazione giuridica e l’esperienza di amministratore, il lungo impegno di cristiano nella vita pubblica accreditano le sue parole presso ogni persona di buona volontà che voglia cercare lumi nel buio di queste giornate: «Sapevamo, di dover agire nel modo più rispettoso della vita e della salute, nostra e di tutti. Questa era la regola di giustizia, umana e cristiana, che ci stava guidando e accompagnava in quella crudele maniera il nostro patimento».
Non dimenticheremo mai questi morti.
Le mie più sentite condoglianze al Dott. Pansa, di cui ho sempre letto per arricchimento mio professionale tutti i suoi interventi su Famiglia Cristiana.
Mi scuso per il refuso precedente: le condoglianze sono rivolte al Dott. Sansa