Le invettive scritte sui muri possono avere forza. Ecco una scritta contro gli spacciatori di droga che ho letto stasera in via Castrense, a Roma, sul muro di un edificio delle Ferrovie dello Stato che si trova sulla destra per chi cammina allontanandosi da San Giovanni: “Sanguisughe vendete sofferenza”. Tornavo da una lectio alla parrocchia di Sant’Elena in via Casilina. Ho avvertito un fratello nell’autore dell’invettiva.
Sanguisughe vendete sofferenza
3 Comments
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.
Io, Luigi, avverto anche ira e disperazione in quest’urlo rabbioso: il Signore stia vicino all’autore della scritta.
Buona serata !
Roberto 55
Ira sì, disperazione e rabbia no. Voglio dire che io non le avverto, la disperazione e la rabbia che dici. Quando Gesù grida ai SEPOLCRI IMBIANCATI è certamente irato, ma non rabbioso nè disperato. Detto altrimenti: chi scrive quelle parole non è schiavo della droga ma un suo nemico deciso a combattere gli spacciatori.
Spero abbia ragione tu, Luigi: personalmente, nutrivo una sensazione diversa (e peggiore).
Buona notte a tutti !
Roberto 55