Saluto Franco Battiato con la canzone Le nostre anime (2015) con la quale diceva – in un’intervista con Vincenzo Mollica – d’aver voluto cercare l’aldilà: “Ora tendo all’aldilà, tento di andare nell’aldilà”. Nel primo commento il testo della canzone.
Saluto Battiato che è mio coetaneo cercando con lui altri mondi dove non c’è dolore
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Le nostre anime
T’incontro… nella stessa galleria
Dove… ci siamo lasciati
T’incontro nella stessa galleria
Dove ci siamo lasciati e persi di vista
Come succede spesso nella vita
Mi ricordo che ti piaceva danzare
Alla maniera classica
C’eravamo tanto amati
E non l’abbiamo capito
Forse eravamo troppo giovani
Legati a storie di sesso
Non è strano che ci si trovi come un tempo
Quando ci capivamo… guardandoci negli occhi
è bello rivederti… davvero
Scendono inaspettatamente… lacrime
Come pioggia spontanee
Da allegria, riprendiamo il sentiero
Con lo stesso cammino
Verso la stessa meta
Nell’aria del mattino.
Abbiamo attraversato una vita
Piena di cambiamenti
Abbiamo imparato a contemplare
La natura e i desideri
Verso l’immaginazione
Le visioni arriveranno
Improvvise e impensabili
Riserviamo al cuore
Una lode
Il sole tramonta
E nasconde il raggio
Della sua conoscenza
Riprendiamo il sentiero
Con lo stesso cammino
Verso la stessa meta.
Le nostre anime
Cercano altri corpi
In altri mondi
Dove non c’è dolore
Ma solamente
Pace
E amore
Amore
https://www.youtube.com/watch?v=6nZUHWntDvI
Si Battiato ha espresso la ricerca di ogni uomo di risposte profonde e libere
https://gpcentofanti.altervista.org/verso-la-verita-tutta-intera-o-verso-riduttivi-ragionamenti/
Difendimi dalle forze contrarie,
la notte, nel sonno, quando non sono cosciente,
quando il mio percorso si fa incerto
E non abbandonarmi mai…
Riportami nelle zone più alte
in uno dei tuoi regni di quiete:
è tempo di lasciare questo ciclo di vite.
Ricordami, come sono infelice
lontano dalle tue leggi;
come non sprecare il tempo che mi rimane.
E non abbandonarmi mai…
Non mi abbandonare mai!
Perché la pace che ho sentito in certi monasteri,
o la vibrante intesa di tutti i sensi in festa,
sono solo l’ombra della luce.
Questo è il brano a me più caro, anche se la mia visione della vita oltre la vita non risponde del tutto a quella che percepisco essere del Maestro Battiato più vicino a dottrine olistiche , e, talvolta , mi appare sconfini nell’antroposofia, almeno , è questa l’impressione che traspare dalle sue opere , che sono un vero capolavoro.
Buon viaggio Maestro, che tu possa raggiungere la via che porta all’Essenza da te tanto bramata in questa vita, nelle zone più alte, in uno dei Suoi regni di quiete.
Riposa in pace!
https://youtu.be/4dKARE-48-0
Franco Battiato, attratto dai Sufi, da Rene’ Guenon, da Gurdijeff, non era solo il musicista ma un pittore.
Bellissimo il suo quadro “Dervisci”
https://web.archive.org/web/20120513201834/http://www.battiato.it/wp-content/uploads/2010/quadri/quadro_13.jpg
Nell’Album “L’era del cinghiale bianco” un brano si intitola” Il Re del Mondo” . Si rifa’ alla leggenda, riportata da Rene’ Guenon, che esista un Centro del mondo, chiamato Agartha,in cui ,nel segreto ,dei saggi guidano le sorti del mondo. Leggenda che corrisponde alla credenza sciita dell’ Imam nascosto , e a quella cristiana medioevale del Regno del Prete Gianni.
Tale misterioso Centro del Mondo si troverebbe in Tibet, sotto le cime dell’Himalaya