Covid: Rupnik mette medici e infermieri intorno al Trono dell’Agnello
10 Comments
Luigi Accattoli
Rupnik dixit. E poi [accanto ai santi che si affollano intorno al Trono dell’Agnello] vediamo due personaggi che sono anonimi ma hanno molti nomi sotto il volto, che sono un medico e un’infermiera, o viceversa, del nostro tempo che viviamo noi adesso, un tempo nel quale è impossibile fare un Regno dei Cieli senza rappresentanza di queste persone, credenti o non credenti non importa: noi saremo giudicati se abbiamo amato, se abbiamo donato la vita. Quante persone dell’infermieristica e della medicina hanno dato veramente tutto e sono morti e veramente, come dice Cristo, ci precederanno nel Regno. Mi sembrano testimonianze che il parroco ci ha tenuto molto che ci siano e io penso che è giusto che ci siano.
Parole che ho trascritto dal video della conferenza tenuta dal padre Rupnik nel Duomo di San Donà di Piave il 12 maggio 2021 e rintracciabile nel sito della Parrocchia del Duomo: https://www.youtube.com/watch?v=kshMEM6C7zU.
19 Gennaio, 2022 - 22:13
Luigi Accattoli
Pastori preti e pastori medici. Papa Francesco il 3 maggio 2020: La Chiesa oggi nella quarta domenica di Pasqua celebra la domenica del Buon Pastore, Gesù Buon Pastore. Questo mi fa pensare a tanti pastori che nel mondo danno la vita per i fedeli, anche in questa pandemia, tanti, più di 100 qui in Italia sono venuti a mancare. E penso anche ad altri pastori che curano il bene della gente: i medici. Si parla dei medici, di quello che fanno, ma dobbiamo renderci conto che, soltanto in Italia, 154 medici sono venuti a mancare, in atto di servizio. Che l’esempio di questi pastori preti e “pastori medici”, ci aiuti a prenderci cura del santo popolo fedele di Dio.
Vocazione cristiana e vocazione d’uomo. Ciro Fusco ed io nel volume “Fatti di Vangelo in pandemia” [Vitrend 2021 alle pagine XI e XX: Abbiamo condotto la ricerca nel nome cristiano ma – sapendo che lo Spirito soffia dove vuole – non ci siamo limitati alle vicende segnate da un rimando evangelico esplicito. Lavorando a queste storie ci siamo incontrati a ogni pagina con sofferenze e generosità che meritano ascolto. L’incoraggiamento che trasmettono è il dono di questa stagione tribolata e noi ci siamo proposti di segnalarlo con l’arte della comunicazione giornalistica che è quella della narrazione di storie di vita […]. Le scelte che portano al soccorso dei fratelli noi le chiamiamo “fatti di Vangelo” pur sapendo che chi le ha compiute spesso non l’ha fatto in risposta alla vocazione cristiana ma alla vocazione d’uomo. C’è un insegnamento nel fatto che in profondo le due vocazioni s’incontrino.
A questo punto demenziale perche’ non mettere i no vax e no green Pass fra le fiamme dell’ Inferno fra dannati ? Secondo me si e’ perso il senso spirituale e tutto diventa materialismo cieco .
20 Gennaio, 2022 - 9:03
Lorenzo Cuffini
Rif 20 gennaio, 9,03
“Si è perso il senso spirituale e tutto diventa materialismo cieco”?
Come no? Allora buttiamo nella carta straccia , che so, tutta la Divina Commedia, tre quarti della pittura cristiana, ecc ecc ecc.
Comunque l’idea di Rupnik mi sembra molto bella. Intensi ed espressivi i volti dei personaggi, bello soprattutto lo sguardo, come accade a chi ha la maggior parte del volto coperta.
Io confesso di aver provato un minimo di emozione nella mia ultima visita al centro vaccinale. Infermieri e medici al lavoro, probabilmente senza compenso; e poi le persone, grandi da una parte e piccoli dall’altra.
Ho pensato che ci fosse un che di eroico in questo impegno, anzi, diciamolo bene, in questa impresa collettiva. Per il fatto che oggi non ci facciamo più illusioni sul vaccino.
Sfuggente è questo virus, e probabilmente la prenderemo comunque una forma di COVID; stiamo solo cercando di metterci al riparo, noi e il nostro prossimo, dalle forme gravi.
Come diceva Mattarella, tanti avrebbero desiderato questa difesa in più e non ce l’hanno fatta. E in tante parti del mondo questa difesa non possono averla.
E noi ci gioviamo di questa difesa non invicibile per tornare ad una vita in presenza, una vita con relazioni, ciò che ci rende persone.
Per questo la apprezzo questa invenzione di Rupnik, così come tante opere d’arte del passato, grandi o minori, hanno sempre registrato qualcosa delle epoche in cui sono state prodotte.
Rupnik dixit. E poi [accanto ai santi che si affollano intorno al Trono dell’Agnello] vediamo due personaggi che sono anonimi ma hanno molti nomi sotto il volto, che sono un medico e un’infermiera, o viceversa, del nostro tempo che viviamo noi adesso, un tempo nel quale è impossibile fare un Regno dei Cieli senza rappresentanza di queste persone, credenti o non credenti non importa: noi saremo giudicati se abbiamo amato, se abbiamo donato la vita. Quante persone dell’infermieristica e della medicina hanno dato veramente tutto e sono morti e veramente, come dice Cristo, ci precederanno nel Regno. Mi sembrano testimonianze che il parroco ci ha tenuto molto che ci siano e io penso che è giusto che ci siano.
Parole che ho trascritto dal video della conferenza tenuta dal padre Rupnik nel Duomo di San Donà di Piave il 12 maggio 2021 e rintracciabile nel sito della Parrocchia del Duomo: https://www.youtube.com/watch?v=kshMEM6C7zU.
Pastori preti e pastori medici. Papa Francesco il 3 maggio 2020: La Chiesa oggi nella quarta domenica di Pasqua celebra la domenica del Buon Pastore, Gesù Buon Pastore. Questo mi fa pensare a tanti pastori che nel mondo danno la vita per i fedeli, anche in questa pandemia, tanti, più di 100 qui in Italia sono venuti a mancare. E penso anche ad altri pastori che curano il bene della gente: i medici. Si parla dei medici, di quello che fanno, ma dobbiamo renderci conto che, soltanto in Italia, 154 medici sono venuti a mancare, in atto di servizio. Che l’esempio di questi pastori preti e “pastori medici”, ci aiuti a prenderci cura del santo popolo fedele di Dio.
https://www.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2020/documents/papa-francesco-cotidie_20200503_mitezza-tenerezza-buon-pastore.html
Vocazione cristiana e vocazione d’uomo. Ciro Fusco ed io nel volume “Fatti di Vangelo in pandemia” [Vitrend 2021 alle pagine XI e XX: Abbiamo condotto la ricerca nel nome cristiano ma – sapendo che lo Spirito soffia dove vuole – non ci siamo limitati alle vicende segnate da un rimando evangelico esplicito. Lavorando a queste storie ci siamo incontrati a ogni pagina con sofferenze e generosità che meritano ascolto. L’incoraggiamento che trasmettono è il dono di questa stagione tribolata e noi ci siamo proposti di segnalarlo con l’arte della comunicazione giornalistica che è quella della narrazione di storie di vita […]. Le scelte che portano al soccorso dei fratelli noi le chiamiamo “fatti di Vangelo” pur sapendo che chi le ha compiute spesso non l’ha fatto in risposta alla vocazione cristiana ma alla vocazione d’uomo. C’è un insegnamento nel fatto che in profondo le due vocazioni s’incontrino.
Rupnik per certi aspetti costituisce un caso a parte rispetto agli orientamenti ecclesiali qui descritti. Ancbe se forse non e così lontano dal secondo.
https://gpcentofanti.altervista.org/le-piu-diffuse-tendenze-nella-chiesa/
A questo punto demenziale perche’ non mettere i no vax e no green Pass fra le fiamme dell’ Inferno fra dannati ? Secondo me si e’ perso il senso spirituale e tutto diventa materialismo cieco .
Rif 20 gennaio, 9,03
“Si è perso il senso spirituale e tutto diventa materialismo cieco”?
Come no? Allora buttiamo nella carta straccia , che so, tutta la Divina Commedia, tre quarti della pittura cristiana, ecc ecc ecc.
Non penso che si possano dare giudizi affrettati e semplicistici.
Rif. 9.03 – No vax pitturati all’inferno
Non è una brutta idea
Comunque l’idea di Rupnik mi sembra molto bella. Intensi ed espressivi i volti dei personaggi, bello soprattutto lo sguardo, come accade a chi ha la maggior parte del volto coperta.
Io confesso di aver provato un minimo di emozione nella mia ultima visita al centro vaccinale. Infermieri e medici al lavoro, probabilmente senza compenso; e poi le persone, grandi da una parte e piccoli dall’altra.
Ho pensato che ci fosse un che di eroico in questo impegno, anzi, diciamolo bene, in questa impresa collettiva. Per il fatto che oggi non ci facciamo più illusioni sul vaccino.
Sfuggente è questo virus, e probabilmente la prenderemo comunque una forma di COVID; stiamo solo cercando di metterci al riparo, noi e il nostro prossimo, dalle forme gravi.
Come diceva Mattarella, tanti avrebbero desiderato questa difesa in più e non ce l’hanno fatta. E in tante parti del mondo questa difesa non possono averla.
E noi ci gioviamo di questa difesa non invicibile per tornare ad una vita in presenza, una vita con relazioni, ciò che ci rende persone.
Per questo la apprezzo questa invenzione di Rupnik, così come tante opere d’arte del passato, grandi o minori, hanno sempre registrato qualcosa delle epoche in cui sono state prodotte.