“Un sacerdote di Novara mi ha riferito che il tema ‘Gesù’ è molto dibattuto sui blog dai ragazzi. Il loro approccio però è impostato da libri distruttivi oggi molto diffusi e non dal testo di Benedetto XVI su ‘Gesù di Nazaret’. Quale sarà tra dieci anni l’idea di Cristo se queste idee dovessero avere la meglio? Io non mi intendo di Internet, ma specialmente le giovani suore dovrebbero entrare nei blog per correggere le opinioni dei ragazzi e mostrare loro il vero Gesù”: l’ha detto il cardinale Ruini mercoledì scorso all’assemblea dell’Unione Superiori Maggiori d’Italia (USMI). Se qualcuno dei visitatori sa del dibattito su Gesù nei blog dei ragazzi me ne dà un’idea?
Ruini: “Le suore entrino nei blog”
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C’è da stupirsi?
Dopo il Codice da Vinci, Odifreddi, Augias e chi più ne ha più ne metta, presentati dai media come la nuova e vera rivelazione nascosta per secoli dalla Chiesa, è così sorprendente che i ragazzi ( ma anche gli adulti) vadano dietro a queste ricostruzioni?
putroppo non ho esempi sottomano, ma anche io avevo notato questo testo di Ruini (c’era un resoconto sull’ultimo RomaSette di Avvenire)… forse era per rivolgersi ad un uditorio molto specifico, ma perchè solo suore dovrebbero scrivere sui blog per “promuovere” il volto di Gesù Cristo? Perchè hanno meno da fare (?!)? O perchè altro?
In ogni caso, tutto vero su Codice da Vinci (su cui nel mio blog ho scritto a suo tempo anche una devastante recensione) & C… ma davvero possiamo proporre ai ragazzi, in uno scambio alla pari, il “Gesù di Nazareth” di Benedetto XVI?
Visto che il Cardinale cita un prete di Novara, credo si riferisca a Don Barbaglia.
Gli “Ur-text” da cui discendono i vari codici da vinci sono quelli soliti di Eisenman, Baigent, Leigh. In ogni caso il link dove si può leggere la proposta di Don Barbaglia è
http://bibbiablog.wordpress.com/2007/06/21/proposta-di-don-silvio-barbaglia/
Cordialmente,
Luigi
Non so niente di blog di ragazzi, ma sono un insegnante e li conosco bene.
Quando ho parlato loro delle falsità storiche del Codice da Vinci ho ottenuto solo un ascolto educato e un alzata di spalle. Traduzione: ovvio che dici così sei un insegnante e un credente, perchè dovremmo crederti?
Le suore sarebbero solo controproducenti, dovrebbero invece intervenire dei ragazzi credenti, loro sarebbero ascoltati.
Mi fa tristezza vedere la lontananza siderale della gerarchia cattolica dalla quotidianità.
Anche dal punto di vista morale: la stragrande maggioranza dei miei allievi sia maschi che femmine dorme abitualmente con la ragazza/o nello stesso letto, tanto per non essere frainteso, in casa dei genitori di uno dei due,a partire dalla seconda superiore.
Poi ci sono i raduni dei giovani e la gerarchia è convinta che quella sia la normalità.
Urgono nuove forme di evangelizzazione, ma anche il coraggio di confrontarsi con la realtà.
L’intervento di Picchio mette in evidenza il punto per il quale i contemporanei lasciano la Chiesa: la morale interpersonale (per non dire sessuale). Il grande divisorio Chiesa-masse fu l’enciclica ‘Humanae Vitae’ (25 luglio 1968). Paolo VI fu annichilito dalle reazioni e nei suoi ultimi 10 anni non scrisse più altre encicliche.
Poteva o può essere diverso?
Mi chiedo, a titolo di studio, come i giovani mussulmani nel nostro Paese, affrontino gli stessi problemi e che cosa venga insegnato loro.
Tra l’altro, magari tra qualche tempo si scoprirà con un “Oh!” atteggiamenti forse più rigorosi, come si fa già quando si parla del ‘ramadan’ dopo aver screditato la quaresima.
a proposito di quello che dice Picchio,
approfitto per mettere in luce una immensa ipocrisia che si continua a vivere mettendo la testa sotto la sabbia,
i grandi incontri mondiali e non, per i giovani cattolici ovviamente anche credenti,
sono una ottima occasiione per “rimorchiare” o se vogliamo essere più chiari per “scopare” (scusate!) , e tanti ho sentito che non se la facevano sfuggire anche per questo,
mentre la gerarchia si pavoneggia,
il magistero proprio in qell’ambito ribadisce sempre l’importanza del modo corretto (a proprio dire) di vivere la sessualità.
Sublime contraddizione!
Che va avanti da decenni!!!!!!!!!!!!!!!
Prima di pensare ai blog mi chiedo: noi genitori che vita (mi riferisco alla nostra vita) proponiamo. Se noi per primi non conduciamo una vita moralmente integra certo che non possiamo pretendere dai nostri figli una morale integra pur nella loro giovanile spensieratezza.
Piccolo e stupido esempio mio padre non ha mai fumato, io alla prima liceo stavo iniziando e mio padre mi sgamò subito e mi richiamò portandomi come esempio il suo non fumare che risultava così credibile, ma se avesse fumato quale credibilità avrebbe avuto?
I nostri figli sono quei talenti di cui parla Gesù mi chiedo sempre come poterli restituire cresciuti in grazia.
Forse sono uscito un po fuori tema, scusa Luigi.
La cosa è molto interessante, darò un’occhiata anch’io…
Grazie,
Ernesto
P.S. ieri sul treno per Tiburtina: “Sara, ti amo di bene. Jessica”
mi piace segnalare un forum che nasce proprio da un’intuizione simile del card. Antonelli: http://www.iabboc.it
forse la presenza di suore, preti e molti laici preparati (vedi il preziosissimo maranatha…) su internet è molto più forte di quello che si pensi
senza dire dei monaci e delle monache (i certosini, ad esempio, hanno un sito bellissimo coem anche le monache di carpineto romano…)
… non so come siamo finiti in tema di morale sessuale, ma va bene.
per domenico: … tra l’altro, come mi è capitato di accennare in un’altra occasione, la “Humanae Vitae” fu un parto davvero doloroso e sanguinosissimo. Ora, come al solito vado a memoria e quindi attendo il mitico Syriacus per le fonti, ricordo che la commissione che valutò e produsse la bozza di Enciclica (composta eccezionalmente anche da diversi laici… per fortuna…) era abbastanza possibilista su tanti aspetti. Poi il Papa venne “accerchiato” in Curia. Il clima da “assedio” (molto simile all’attuale) frutto del ’68, fece il resto. E approvò un’Enciclica che a detta di tanti lo fece soffrire davvero molto.
per matteo: concordo. Oltre alle Gmg, aggiungo alla lista anche la mitica Taizè, bellissimo luogo di grandi e mistiche conversioni per tanti (mia moglie inclusa… e non voglio sapere il resto!) ma inevitabilmente luogo di vartie forme di “perdizione”. Vi risulta?
Non so se il Matteo del post qui sopra è lo stesso Matteo sacerdote che ha scritto in altre discussioni. Se sì mi sembra capire che don Matteo ha ,diciamo ,una visione personale e particolare, se non un problema, nella relazione sacerdozio-sessualità , come se l`umanità del sacerdote fosse ridotta alla sola sessualità, e adesso leggo anche un problema gerarchia-sessualità, che addirittura pavoneggia e il magistero è cieco…
E tutto fa brodo a sostegno di questa visione, persino le GMG, e con che linguaggio fiorito ! C`è veramente bisogno di gettare fango, su questi raduni giovanili riducendoli a dei sex-party, occasione per “scopare” … che finezza…ancora una volta Matteo generalizza ,assolutizza, quello che nel caso delle GMG è senza dubbio un epi-fenomeno e ciò ad uso e consumo delle sue opinioni personali.
Il magistero non è cieco, Papa Benedetto non ha certo parlato a Colonia o a Loreto davanti a centinaia di migliaia di giovani esausti dopo una notte di sesso e forse anche alcol…e perchè no un pò di erba….
Il magistero trasmette un messaggio, dei valori,che sempre più giovani hanno il desiderio di ascoltare, poi certo resta la messa in pratica ed è chiaro che non c`è sempre coerenza e adeguazione fra ciò che il giovane ascolta e la sua vita di tutti i giorni .
Benedetto XVI è cosciente dei problemi dei giovani, che Matteo si rilegga i discorsi, omelie, risposte del Papa ai giovani e vedrà che non c`è nesssuna contraddizione, nessuna cecità davanti ai problemi, anzi il Papa li aborda con chiarezza , umanità.
Ma che cosa vorrebbe Matteo? che si distribuisse ai giovani durante le GMG dei preservativi ?
Che di sicesse loro: venite….andate… “scopate” ….
E quale è secondo don Matteo il modo corretto di vivere la sessualità che il Magistero dovrebbe insegnare ?
Benvenuto a fratel Francesco – se interpreto bene “frfrancesco“! Come vede in questo blog c’è sempre aria e sbattono un poco le imposte! Primo: non impressionarsi. Secondo: provare a muoversi all’aria aperta e magari a prenderci gusto!
Una volta il cardinale Ruini disse che le giornate mondiali della gioventù avevano mostrato la possibilità di una “nuova inculturazione della fede”. Credo sia una delle affermazioni più acute che ho udito dal cardinale, che mai parla per parlare. Nuova inculturazione è parola impegnativa e nella fattispecie la interpreto così: le giornate della gioventù hanno mostrato che è possibile essere cristiani in un modo nuovo, comprensibile alla e nella cultura giovanile del nostro tempo. E dunque anche con una nuova libertà e un modo rispondente di intendere la responsabilità sessuale. Perchè non provare a ragionare in questa direzione? Chi dispone di lana provi a filarla. Luigi
al moralista:
A Taizè si vive una ottima occasione di preghiera e fratellanza,
vi passano milioni di giovani e meno giovani,
ma se non avessi toccato con mano che non è solo quello….
Certo mi domando pure che cosa significa!
ho letto con ritardo altri intervenutio,
dico a me stesso,
che ciascuno è libero di vedere o non vedere,
La libertà è una grande cosa che il Signore ci ha donato.
x LUISA:
Non mi riconosco nel modo più assoluto nel tritratto che lei fa di me,
non ne ha azzeccato mai una, nei miei confronti,
continua a dipingermi come io non mi sono mai espresso,
perchè si ostina?
Certo lei è libera di vedermi come più le aggrada. faccia con comodo e continui su questa strada.
Non ho capito se faccio parte anche io dei figli di Dio, o qualcuno ha deciso a priori che non posso esserlo.
Grazie per la comprensione.
Vedo che ogni volta che provo ad esprimermi, qualche persona sente il dovere di sfracellarmi in nome della MIA stessa Chiesa, chissà da chi avrà ricevuto la delega……!!!!!!
Luisa, Matteo in uno dei suoi commenti ha scritto di sè “sacerdote in virtu’ del battesimo ricevuto” (come tutti noi), non ha mai detto di essere prete.
Moralista, non credo che nella bozza dell’Humanae Vitae fosse contemplato il modello sessuale oggi diffuso, ma non è questo il punto.
Il problema non è il contenuto di quell’enciclica, quanto piuttosto che ai giovani la Chiesa appare come una dispensatrice di divieti e proibizione piuttosto che annunciatrice di Cristo.
Ratzinger, prima da cardianle e oggi Benedetto, in ogni incontro non perde occasione di ricordare che il cuore della fede è l’incontro con Cristo e non la morale, sessuale e non sessuale, ma questo messaggio fatica a sfondare.
La morale sessuale è solo una conseguenza della sequela di Cristo.
Credo che la Chiesa tutta in questo debba fare autocritica (e anche questo lo disse Benedetto), riboccarsi le maniche e ripartire dall’annuncio della fede.
Quanto alle GMG, ho partecipato a due di queste: è vero che non tutti i partecipanti erano in estasi mistica, ma di grandi scopate non ne ricordo.
Luigi, hai ragione, “filiamo la lana”.
Però, è pur vero che pubblicamente si è fatto un abuso emotivo (da evento) ed una certa strumentalizzazione di quella grande occasione di incontro (mi riferisco alla Gmg 2000). Ma ancora si tentenna sull’ascolto profondo (e lucido) dei giovani e sulle proposte della pastorale quotidiana nelle parrocchie (e il tuo post in qualche modo lo segnala).
“Inculturarsi” (e mi riferisco anche al significato che questo termine ha in campo missionario) non significa solo “blandire” le abitudini o le passioni del momento, in questo caso, dei giovani.
Ma significa per me “stare” con loro, “perderci” molto tempo… Impararne sì i linguaggi, sapendo però di averne uno universalmente importante, che è quello di Cristo che si comunica con la vita; vivere sì nei luoghi della loro quotidianità, ma senza “viziarli” pur di non perderli.
Ecco, la tentazione che vedo è quella di pensare ancora di attirare i giovani solo con i flipper nell’oratorio o facendo con loro “gli amiconi” (o magari organizzando un mega evento mediatico, addirittura con i “rockettari” de Le Vibrazioni!!! Loreto 2007), più per paura delle statistiche (quanti giovani bazzicano la parrocchia o la Messa) che per amore della loro maturazione umana e di fede.
Se per “nuova inculturazione della fede” si intende quello cui alludo e non le deformazioni che lamento, allora “W Ruini” (oddio, l’ho detto davvero?)…
Molti giovani fanno sesso come mangiano e prendono i voli low-cost. Senza uno scopo preciso, solo perchè così fan tutti. All’epoca di Porci con le ali, era una forma di contestazione, ora è puro consumismo, anche se a parole sono tutti ecologisti. Quasi tutti i blog giovanilisti hanno la Chiesa come capro espiatorio (insieme all’America). Dovrebbero prenderserla coi propri genitori scialacquatori, ma la maggiorparte sono ancora “bamboccioni” ed è più comodo costruirsi un nemico esterno.
Certo sarebbe da capire cosa significa quando dicono che la sessualità fa parte di una modalità di relazionarsi.
Mi ricordo che quando ero ragazzo, si parlava del sesso nel matrimonio come di un peccato necessario.
Cosa è accaduto in questo ultimo secolo?
Quei ragazzi che lasciano parole spesso forti delle loro emozioni lasciando l’impronta del loro relazionarsi sul muretto, si sono relazionati nelle modalità che hanno trovato a loro congeniali.
Non posso chiudermi a riccio,
avendo davanti agli occhi solo il mio vecchio libro di Teologia Morale e del buon fraticello che ce lo insegnava alla Lateranense.
Ho bisogno di capire,
ho bisogno di farmi domande,
non tutto si esaurisce nell’insegnamento che mi è stato dato
anche se in una Pontificia Università.
Il mio intelletto non farà mai atto di assenso cieco
dinanzi a ness’un altro che non sia il Cristo.
Quindi continuerò sempre a domandarmi e a cercare risposte.
Non saprei dire lì per lì di blog giovanili in cui si parli di Gesù, anche se mi è capitato di finirci… quello che posso dire, da suora che ha un blog, è che la gente ha molta voglia di parlare e discutere della fede, del senso della vita e di altri temi “pesanti” che nelle chiacchiere della vita quotidiana non riescono evidentemente ad entrare…
In quanto a sesso e GMG … nel duemila ho accompagnato due ragazzi che si sono fidanzati intorno alla nona stazione della Via Crucis; alla Veglia affiorava in me un certo scandalo, dal momento che erano più interessati l’uno all’altra che all’universo mondo intorno… ma almeno finchè io sono stata sveglia erano ciascuno nel proprio sacco a pelo malgrado le bocche incollate (mi chiedevo come facessero a respirare) e oggi sono sposati. Quindi sto zitta. Evidentemente Lassù sapevano quello che stavano facendo più di me.
In quanto alla morale sessuale… è una trappola, che della Chiesa i giovani sappiano per filo e per segno solo cosa insegna in campo di morale sessuale. Una trappola da cui bisogna uscire; a costo -al limite- di non parlare più di morale sessuale!
Un bel benvenuto alla suora che si firma “nihlalieno“! Vedo con sollievo che papa Benedetto non parla mai di morale sessuale, consapevole che “in tale ambito è stato detto troppo e troppo spesso e, talvolta, senza la necessaria associazione di verità e amore” (vedi Joseph Ratzinger, Il sale della terra. Cristianesimo e Chiesa cattolica nella svolta del millennio. Un colloquio con Peter Seewald, San Paolo 1997, p. 195). Luigi
…”trappola” mi sembra azzeccatissimo.
non mi pare che si parli ai giovani ignorando la tempesta ormonale.
a chi crede che il problema sia cosa dei tempi nostri dico che è sempre stato così, agli alti come ai bassi livelli della scala sociale.
a me ha fatto un gran bene parlarne – a 16 anni ed in parrocchia – perchè ho approfondito le ragioni che ci stavano dietro e forse ora riesco a capire meglio cosa vuole dire che fede e ragione non si contraddicono.
non nascondiamoci la vita o bestemmieremmo.
e non pensiamo che esista la ricetta su come parlarne in modo cristiano e prendere applausi dal mondo, perchè bestemmieremmo di nuovo.
passando ad altro campo, ma di analoga “indicibilità” – possibile che l’idea di discutere tra 30-40enni di come la vita lavorativa venga vissuta in un rapporto schizofrenico con quella di fede susciti entusiasmi? eppure è quello che sta accadendo nella mia parrocchia
chi ha visto Animal House ricorderà il monologo sgrammaticato di incoraggiamento di Belushi ai compagni di fraternity freschi di espulsione.
quando si dicono “tutto è perso ma la situazione richiede un azione assolutamente futile” e si rispondono ” e noi siamo i più adatti a compierla”, beh, io la prendo come indicazione dello spirito con cui si deve vivere in questo mondo – non avere paura di perdere nulla perchè da cristiani lo abbiamo già perso agli occhi del mondo. ma godersi la futilità – umanamente parlando – dell’esserlo…. impagabile. per chi non l’avesse visto:
http://www.youtube.com/watch?v=wVdRKp0hXqI
sul bel commento di nihilalieno, anche per me “trappola” è azzeccatissimo. E aggiungerei “nevrosi”…
x Alessandro Canelli: non so se ho capito fino in fondo… ma mi pare di trovarmici… il lavoro è uno di quegli ambiti che per i cattolici (italiani) sembrano a “morale latente” o “a la carte”… per la serie, “l’importante sarebbe essere buoni e onesti bla bla bla”… ma bisogna pur campare.
x Moralista: metterla come dici tu (“… ma bisogna pur campare.”) vuole dire in fondo riconoscere le proprie responsabilità.
invece si straparla di giustizia sociale, e del fatto che la gerarchia non ne parla abbastanza, e poi non si vuole affrontare le proprie responsabilità sociali e personali. E qui parlo di laicato, non di gerarchia !!
per non parlare delle pregiudiziali anni ’60 che ancora imperano, legate a una economia dominata dalla grande industria.
grande danno fa anche il fatto che gran parte delle associazioni laicali sono guidate da professori e impiegati pubblici, che sono i meno adatti a capire la realtà economica.
con rare eccezioni – vedi Zamagni e la sua relazione alle settimane sociali.
in fondo ci vorrebbe uno spirito un po’ più partecipe del proprio tempo, come quello di S.Bernardino da Siena, che non parlava solo di eucaristia, ma rifletteva anche di credito e di … violenza sessuale.
Davvero bella e aperta questa discussione. Complimenti a Luigi che la ospita. Frequento da tempo i blog dove si discute di cose cattoliche e devo dire che è raro trovarne uno come questo, dove si confrontano posizioni molto diverse. Prevalgono i blog dove regna un pensiero unicom generalmente tradizionalista e non aperto al confronto con chi non crede o non è in linea col magistero.
La questione della morale sessuale mi pare centrale. E’ uno di quei segni evidenti della non corrispondenza tra la chiesa ideale (quella del magistero) e quella reale (quella dei laici credenti e praticanti).
Ditemi, nella vostra esperienza personale, quante persone conoscete che rispettano o hanno rispettato la castità pre-matrimoniale? Eppure non è un optional. Credo che è una contraddizione che la chiesa cattoliva non può lasciar sopravvivere a lungo.
Saluti
“contraddizione che la chiesa cattoliva non può lasciar sopravvivere a lungo”
in che senso dovrebbe risolverla, psico?
Mah! Solo le suore hanno competenze per entrare nei blog e nelle chat e correggere le visioni distorte della fede? Ma i laici, che magari con internet se ne capiscono di più, non vanno bene?
La fiducia nei laici da parte di Ruini è pari a zero, se in questi vent’anni non si era ancora capito.
se devo giudicare dalla mia esperienza personale, non posso dargli tutti i torti.
Davide, è colpa mia se si è capito così di traverso quello che diceva Ruini, perchè sono stato io a riportarlo “tagliato” e la stessa tua lettura alla Picasso (quando incrocia nasi e orecchie) faceva più sopra qualcun altro, mi pare il caro Moralista: il cardinale non diceva che “solo” le suore devono fare quello, che ovviamente è già fatto da tanti e forse meglio, ma stava parlando alle suore e tratteggiava possibili campi nuovi della loro missione e diceva “per esempio internet e i blog”. So che si fa a gara a polemizzare con il Vicario di Roma, ma stavolta non lo merita. Ho riportato quelle parole perchè mi erano sembrate giuste. Mi appello a nihilalieno per una verifica della mia lettura di Ruini da parte di una suora… Luigi
Caro Alessandro Canelli, se sapessi in che senso si può risolvere questa contraddizione te lo direi. Mi sopravvaluti. Ho solo la sensazione che più a lungo verranno portate avanti questa come altre schizofrenie della fede contemporanea più s’indebolirà la credibilità della chiesa. Non si può tollerare a lungo questa non corrispondenza.
Io non sono un fan di Biffi, che mi sta – anche epidermicamente – antipatico.
Ma leggendo un paio di passaggi dal suo libro in uscita, anche se con un po’ di fatica, non posso non riconoscermici:
“Qualcuno poteva addirittura incautamente pensare che il riscatto dei figli di Adamo dipendesse più dalle nostre arti di lusinga e di persuasione, che non dalla strategia soteriologica preordinata dal Padre prima di tutti i secoli, tutta incentrata nell’evento pasquale e nel suo annuncio; un annuncio “senza discorsi persuasivi di sapienza umana” (cfr. 1 Corinti 2,4).”
“5. Mi è stato raccontato di un buon cattolico che ha proposto al suo parroco di fare una presentazione della ‘Dominus Iesus’ alla comunità parrocchiale. Il parroco (un sacerdote per altro eccellente e ben intenzionato) gli ha risposto: ‘Lascia perdere. Quello è un documento che divide’. ‘Un documento che divide’. Bella scoperta! Gesù stesso ha detto: ‘Io sono venuto a portare la divisione’ (Luca 12,51). Ma troppe parole di Gesù oggi risultano censurate dalla cristianità; almeno dalla cristianità nella sua parte più loquace”.
… addirittura un Picasso… In effetti intuivo che era l’uditorio a condizionare la frase di Ruini (mea culpa, è che lui è un mio – motivato – bersaglio storico…).
Per quanto riguarda il resto, il centro è la dialettica sui ruoli di laici e ordinati nella società, ma direi prima ancora nella Chiesa. C’è una reciproca tendenza nevrotica a valorizzare a parole la controparte (“uh come sono importanti i laici” o “oh quel prete come parla bene”) salvo poi non fidarsi della medesima controparte fino in fondo (vedi il caso morale sessuale e lato sensu familiare, sul quale io stesso a volte non credo che i miei amici preti sappiano sempre come intervenire).
E poi è una questione di formazione: i preti non sono (mediamente) allenati a dare responsabilità e credito ai laici, i laici non sono (mai) educati e formati per prendersi delle responsabilità (laddove sia loro lasciato spazio…anche nella liturgia, per esempio) riconoscendo al prete il suo Ministero centrale, che è quello eucaristico.
Mentre la Chiesa ha proprio bisogno che questa dialettica si ricomponga in Cristo… al massimo (mi riferisco sempre ai casi eclatanti; nel piccolo le buone pratiche ci sono) assistiamo o all’intruppamento ovino dietro a parroci e vescovi o (di converso) a forme onanistiche di chiese e comunità di fede laiciste più che laiche.
e poi ce la mia fissa sul ruolo della famiglia della Chiesa…. ma aspetto un altro post di Luigi più a tema…
Rispondo subito (anche se con qualche giorno di ritardo, ero a Trieste), perche’ e’ un tema con cui mi scontro giornalmente, a ) sul mio blog b) su altri blog amici. Tra cui quello di don Alberto Poles di Roma, un giovane salesiano davvero in gamba. Ho gia incontrato varie suore nel mondo del blog. Alcune sono anche intervenute sul mio blog. In generale le ho trovate un po’ restie a combattere questa battaglia, dicono che e’ piu’ efficace la preghiera. Quelle 2-3 suore che hanno un blog non stanno ad argomentare o replicare (come invece possono fare sacerdoti, frati, laici impegnati, cristiani che ci credono veramente e preparati) ma ASCOLTANO. E poi portano in preghiera…
Mi ha colpito molto questo approccio.
AM
… è la famosa preghiera di internet-cessione…. 🙂
” V. La proliferazione del peccato
1865 Il peccato trascina al peccato; con la ripetizione dei medesimi atti genera il vizio. Ne derivano inclinazioni perverse che ottenebrano la coscienza e alterano la concreta valutazione del bene e del male. In tal modo il peccato tende a riprodursi e a rafforzarsi, ma non può distruggere il senso morale fino alla sua radice.
1866 I vizi possono essere catalogati in parallelo alle virtù alle quali si oppongono, oppure essere collegati ai peccati capitali che l’esperienza cristiana ha distinto, seguendo san Giovanni Cassiano 122 e san Gregorio Magno. 123 Sono chiamati capitali perché generano altri peccati, altri vizi. Sono la superbia, l’avarizia, l’invidia, l’ira, la lussuria, la golosità, la pigrizia o accidia.
1867 La tradizione catechistica ricorda pure che esistono « peccati che gridano verso il cielo ». Gridano verso il cielo: il sangue di Abele; 124 il peccato dei Sodomiti; 125 il lamento del popolo oppresso in Egitto; 126 il lamento del forestiero, della vedova e dell’orfano; 127 l’ingiustizia verso il salariato. 128
1868 Il peccato è un atto personale. Inoltre, abbiamo una responsabilità nei peccati commessi dagli altri, quando vi cooperiamo:
— prendendovi parte direttamente e volontariamente;
— comandandoli, consigliandoli, lodandoli o approvandoli;
— non denunciandoli o non impedendoli, quando si è tenuti a farlo;
— proteggendo coloro che commettono il male.
1869 Così il peccato rende gli uomini complici gli uni degli altri e fa regnare tra di loro la concupiscenza, la violenza e l’ingiustizia. I peccati sono all’origine di situazioni sociali e di istituzioni contrarie alla bontà divina. Le « strutture di peccato » sono espressione ed effetto dei peccati personali. Inducono le loro vittime a commettere, a loro volta, il male. In un senso analogico esse costituiscono un « peccato sociale ». 129 ”
http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s1c1a8_it.htm
le suore che entrino anche nei blog…
e mo’ o’ peccat che ciazzeccha?
mah!
“e mo’ o’ peccat che ciazzeccha?”
…E mo’ Taizè che ciazzeccha?
Io mi sono solo agganciato a Picchio,
ma mi ero reso anche conto che ero uscito dal topic,
e ne faccio ammenda,
comunque
non mi sono messo a editare interi libri…..
se vuoi del catechismo della Chiesa cattolica io ho la prima versione in francese e quella successiva in italiano, se vuoi le riporto anche io tutte quante in questo povero blog, ma so che farei una cosa di pessimo servizio.
Comunque nella mia incapacità non ho capito il senso del tuo riportare quegli articoli del CCC.
Magari puoi dedicarmi una sezione esplicativa.
Avro’ tempo per capirlo, appena avro’ trovato la chiave di cifratura.
“…se vuoi del catechismo della Chiesa cattolica io ho la prima versione in francese e quella successiva in italiano, se vuoi le riporto anche io tutte quante in questo povero blog, ma so che farei una cosa di pessimo servizio.”
Aah…, nella tua incommensurabile modestia, già che c’eri, potevi anche confidarmi coram populo internetico, che nei contatti del tuo cellulare hai il numero di Padre Christoph von Schoenborn OP…
“Comunque nella mia incapacità non ho capito il senso del tuo riportare quegli articoli del CCC.
Magari puoi dedicarmi una sezione esplicativa.
Avro’ tempo per capirlo, appena avro’ trovato la chiave di cifratura.”
La principale “chiave di cifratura” era ed è che, mentre qui si stava e si sta a discutere delle violazioni del VI Comandamento da parte di adolescenti e giovanissimi agli incontri varii organizzati per loro dalla Chiesa, il Catechismo della Chiesa stessa (o CCC, se preferisci) non pone necessariamente tali atti -oggettivamente disordinati e financo ‘mortali’ per l’anima, ve bene- fra quelli al sommo vertice della ‘gravità’ (oltre al fatto che, di pari gravità, ve ne sono molti altri…) .
Proprio oggi ho letto -ad esempio- notiziuole di cronaca come:
“CUNEO: NEONATO IN UN DIRUPO, TRE ARRESTI
FERMATI LA MADRE, IL CONVIVENTE E LA NONNA
Torino, 27 ott. – (Adnkronos) – Il corpicino di un bimbo appena nato trovato in un dirupo a Ponte Pianale, nel cuneese. E’ accaduto ieri sera e nella notte sono stati fermati, con l’ipotesi di infanticidio e occultamento di cadavere, una ragazza 20enne, la mamma del piccolo, il suo convivente, presumibilmente il padre, e la nonna del neonato, tutti italiani
“2007-10-27 11:52
CALABRIA: LO UCCIDONO PASSANDOGLI SOPRA CON L’AUTO
Un ingegnere civile di 33 anni, Antonio Saracino, prima percosso e poi colpito con lo sportello a Dipignano (Cosenza). Per finirlo gli sono passati sopra con la vettura.”
“2007-10-27 11:34
Schiava sesso albanese liberata da carabinieri in Sardegna
Nel cagliaritano, arrestato uomo che la teneva prigioniera
(ANSA) – CAGLIARI, 27 OTT – Liberata dai cc di Assemini (Cagliari) una donna albanese che veniva tenuta segregata da un uomo che la costringeva a prostituirsi. Arrestato anche l’uomo albanese che controllava gli incontri della donna all’interno dell’appartamento per evitare che la ‘schiava’ parlasse ai clienti della sua condizione. L’accusa per lo sfruttatore e’ riduzione in schiavitu’, violenza sessuale continuata e sfruttamento della prostituzione.”
Ora: in un mondo in cui accadono certe cose, la Redenzione non credo si sia occupata solo e soltanto -per essere chiari- di quante copule un diciassettenne attua con la sua fidanzatina dopo la riunione dell’AC del sabato…
Poi, vedila un pò come ti pare… So che sei molto più addottorato di me in materia di Religione Cattolica, e ti auguro di cuore di diventare un giorno Rettore di un’Università Pontificia, o di un prestigioso Seminario
Maggiore, o Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Syriacus grazie di queste ottime considerazioni. Un giorno – in un commento – ho scritto che i preti non erano così importanti e ora voglio aggiungere che anche il diritto non è il più importante e l’autorità e il celibato e neanche la sessualità. La figura di Gesù, il Vangelo, la carità, i sacramenti, la preghiera: questi devono crescere e quelli diminuire. Crescere di molto e diminuire di molto. Per riequilibrare. Ma credo che Matteo sia d’accordo. Non ho capito perchè vi scontrate. Luigi
Grazie.
ogni tanto ho l’impressione di sentirmi compreso!
Se fossi una “suora ruiniana on-line” , farei leggere a dei giovani “distanti” questo: http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/2001/september/documents/hf_jp-ii_spe_20010923_kazakhstan-astana-youth_it.html
Uno dei testi di Karol Wojtyla (e di autori cristiani) più belli in assoluto che abbia mai letto.
… continuo ad appellarmi alla mitica preghiera di internet-cessione… anche per appianare il dissapore tra Syriacus e matteo…
in ogni caso, mi pare evidente che la polemica di matteo non era sulla gravità del peccato dei giovani esuberanti copulatori “in luogo liturgico”, ma sulle inevitabili (?) incogruenze tra le intenzioni spiritual-pedagogiche di certe situazioni (eventi) x i giovani e i comportamenti che inevitabilmente (?) vi si tengono…
per il resto, sono d’accordo con la chiosa di Luigi.
ps. Taize l’avevo “azzeccata” fuori io…
Daiiii, io non stavo facendo assolutamente polemica,
certo dinanzi a riporti di interi testi del magistero, che nella maggior parte conosciamo, mi domandavo l’utilità o il senso,
posso domandarmelo? magari in forma pubblica? senza voler offendere nessuno.
Io credo che abbiamo abbastanza intelletto per dare ragione della nostra fede senza dover riportare interi testi del Magistero, visto che fondalmente chi interviene qui è un cristiano, impegnato o meno, che per un motivo o per un altro, già ha a che fare con i testi del Magistero Ecclesiale tutto.
Fondamentalmente è con il mio comportamento e con il mio intelletto che devo rendere ragione della miaa speranza e della mia fede in Cristo Gesù.
E qui, mi sembra che non siamo in una scuola di non-credenti.
Ringrazio “ilmoralista” che non capisco come fa a “leggere” con correttezza le mie espressioni-interventi, visto che ad altri capita di interpretarmi nella maniera del tutto opposta a quanto esprimo.
Grazie, Luigi
proprio oggi ho scoperto che un sito cattolico ha “processato” il mio blog, a mia insaputa, non trovandolo abbastanza cattolico, nè abbastanza suoresco.
Sono abbastanza scossa dall’esperienza, e mi è passata tutta la voglia di dichiarare la mia identità di religiosa, visto che posso trascinare nel fango oltre a me (che lo merito e quindi non posso lamentarmi) anche la mia Congregazione e l’intera categoria… Ho perfino cambiato il mio profilo.
Pare che per le suore non sia poi così facile essere accettate nel mondo della Rete, per lo meno da parte dei cattolici…
Carissima amica, non so chi ti abbia criticato ma io trovo buono il tuo blog e considero un dono il fatto che ti presenti come una suora. C’è chi applica alla fede i sentimenti della carne e si guarda intorno con gelosia e aggressività. A modo che fa il cane con l’osso. Tu prosegui per la tua strada con il bell’atteggiamento di accoglienza e gratitudine verso ogni creatura che ti caratterizza. Luigi
Cara nihilalieno… (ma qual è il tuo blog?) forse ci siamo imbattutti nella stessa esperienza con esiti diversi… sono stato invitato da un blog che si trova all’indirizzo http://www.blogcattolici.blogspot.com/…non so se è lo stesso, comunque vi ho trovato link a tanti siti decisamente non molto in linea con il mio spirito, ma la Chiesa è una grande madre. Ho chiesto di essere linkato anche io (mi sono detto: “Anche io sono cattolico, no, e scrivo per questo… Gli altri poi scrivano ciò che vogliono”). Ho dovuto subire un paio di email deliranti, tra l’altro una con citazione sbagliata di S. Agostino, che mettevano in dubbio la mia “cattolicità”, cui ho risposto divertito e seccato… poi il dispensatore di patenti mi ha riconosciuto sufficientemente idoneo e per ora mi ha linkato. Ci sono in giro diversi soggetti, anche molto giovani, che pretendono di stabilire chi sia cristiano o meno dal “colore” delle opinioni che leggono… a dimostrazione che è vero che nei blog girano tante cose brutte e deliranti contro Cristo e la Chiesa, ma anche che c’è un bel mucchietto di antipatici e controproducenti sostenitori di un cattolicesimo assoluto e ideologico che poco ha a che fare con Cristo… Continua, continua! Lascia stare… Ah, stasera, guarda un po’, sono a cena con due suore…. W le suore!!!!
Questi portali “noisiamoivericattolici.ebasta” sono una vera iattura. Ma in fondo basta non andarci perché non esistano.
… invece, pensa Luca, mi è venuto proprio il prurito di esserci… così anche in certe riunioni “reali” cui sono stato invitato di recente… si respirava un’aria di crociata, di assedio e di paura… e dicevo a mia moglie, che voleva fuggire: “Oggi è urgente esserci qui, non cercare il gruppo parallelo in cui ci accomodiamo perchè più vicino a noi”… tanto, male che va un po’ di limatura al proprio orgoglio e alle proprie convinzioni, non fa mai male! Lo dimostra anche il benefico influsso che hanno su di me i dibattiti su questi blog
Grazie degli incoraggiamenti…
beh, l’esperienza, dopo matura riflessione, mi è servita. Intanto dò ragione al moralista, che mi è pure venuto a cercare, sul fatto che chiudere non è una buona scelta; mi sono registrata su quel sito per difendermi, poi ho rinunciato a farlo, ma continuerò a frequentarlo, perchè se mi conoscessero meglio oso sperare che sarebbero meno duri nei giudizi, ed in ogni caso gli amministratori sono persone in gamba, e sono certa che dialogando tante cose si capiranno meglio… E’ un sito che stimo, per questo sono rimasta male, ma l’orgoglio ferito dimostra di esserci, ed è occasione buona per cercare di ammazzarlo del tutto (benchè difficile)!