Mi sono innamorato di Norina Ventre, 85 anni, detta “Mamma Africa” per l’impegno che mette – da più di dieci anni – a sfamare i neri che lavorano nelle campagne di Rosarno. Ho visto l’intervista che le ha fatto il Tg1 delle 13,30 e l’ho ritrovata nelle foto della manifestazione contro il razzismo che si è tenuta nel paese calabrese ieri pomeriggio. Le sue parole riscattano l’anima cristiana di Rosarno: “Sono poveri ragazzi, venuti qui a spaccarsi la schiena nella raccolta; senza pane, senza coperte, senza un tetto e un fuoco che riscaldi: come possiamo dirci cristiani se non apriamo le porte a chi ha bisogno? Non voglio morire prima di vedere un centro di accoglienza in questa città”. Il suo casale di campagna dove organizzava tavolate domenicali per gli immigrati – “I miei ragazzi hanno tanta fame” – è stato assaltato dai concittadini che hanno dato la caccia ai neri: “Ricostruiremo tutto!” Anche oggi ha fatto le provviste di sempre: “Ce ne sono che stanno nascosti per la campagna e io andrò a cercarli”. Il suo amore ai ragazzi africani è totale: “Ho detto al parroco che quando muoio saranno loro a portarmi a spalla”.
Rosarno: un bacio a Norina detta “Mamma Africa”
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[Segue dal post] Ecco un video su Mamma Africa girato il gennaio scorso: http://www.youtube.com/watch?v=2ZJQKkRNAQU. Qui altre notizie: http://www.newstin.it/rel/it/it-010-002481176. Altre ancora: http://it.peacereporter.net/articolo/19556/Gli+africani+di+Rosarno
Rischio di andare off topic ma a proposito dei calabresi (eh sì va anche detto: Mamma Africa è una donna calabrese) che sono stati massacrati indiscriminatamente sulla stampa nazionale e in molti commenti dopo i fatti di Rosarno, ritengo emblematico quanto successo a Pisa in questi giorni. Ne dava notizia il quotidiano La Nazione di martedì. Due fratelli vibonesi, in Toscana per ragioni di studio, passeggiavano di notte scambiando qualche battuta. Parlavano tra loro in dialetto. Alcuni ragazzi li hanno sentiti e si sono scatenati: “Terroni bastardi, tornatevene a casa”. E quando quelli hanno chiesto spiegazioni, giù botte contro i ragazzi venuti dal Sud. Uno di loro ha riportato una prognosi di trenta giorni. E’ proprio vero: la Calabria è una regione razzista. Al contrario del resto d’Italia che, a giudicare dal perbenismo scandalizzato di alcuni commenti, si reputa un luogo molto accogliente.
LIBERAL ha pubblicato ieri un mio articolo su quanto il papa, la Cei e la Chiesa locale hanno detto a proposito dei fatti di Rosarno. Lo riporto per segnalare la piena rispondenza tra il Vangelo da loro predicato e il fatto di Vangelo posto da Norina:
“Il problema è innanzitutto umano” ha detto ieri il Papa sulla rivolta e la cacciata dei neri da Rosarno. Lo stesso hanno affermato, con straordinaria coralità, la Curia Romana, la Cei, la Chiesa locale, i preti e i volontari delle tre parrocchie di Rosarno. Abbiamo appena assistito al caso sociale forse più chiaro e parlante di questo inizio di millennio nel quale la nostra Chiesa abbia saputo porsi con spontanea concordanza sulla frontiera dell’umano e a difesa dei calpestati.
Eravamo abituati a vedere questa difesa come vocazione delle Chiese del Sud del mondo, chiamate a echeggiare il “grido” di giustizia dei loro popoli in situazione di tremendo conflitto – dall’America Latina della “sicurezza nazionale” all’Africa della fame, all’India dei senza casta – e mai avremmo immaginato di vedere lo stesso dramma rappresentato così presto in Italia. L’accelerazione è venuta dalla presenza tra noi di un pezzo dolorante dell’Africa affamata e insanguinata.
Già venerdì Avvenire riusciva a farsi voce dei cristiani d’Italia – e si sa quanto quell’impresa risulti ardua – con un titolo che segnalava efficacemente l’interpretazione ecclesiale dei fatti: “Non si ferma la rivolta degli ‘schiavi’ di Rosarno”. Sabato l’arcivescovo di Capua Bruno Schettino, responsabile Cei per i migranti, denunciava l’inadeguatezza della categoria di “clandestino” per dire il nostro atteggiamento verso i manifestanti di Rosarno: “Gli immigrati clandestini sono persone e le persone devono avere la precedenza su tutto”. Poneva la questione del riconoscimento di “umanità” nei confronti di “queste” persone e affermava che quel riconoscimento deve avere “precedenza sulle leggi” quando si trovi a configgere con esse: “anche sulle leggi giuste”.
Ed eccoci al Papa che domenica rivolgeva un appello che aveva i suoi fuochi sui concetti di “persona” e “umanità”, esattamente come quello dell’arcivescovo Schettino: “Un immigrato è un essere umano (…),una persona da rispettare (…). Il problema è anzitutto umano! Invito a guardare il volto dell’altro e a scoprire che egli ha un’anima, una storia e una vita”. Siamo abituati agli appelli papali, ma forse ci è possibile cogliere l’intensità di queste parole: “Invito a guardare il volto dell’altro”.
Come si vede l’ottica è non solo diversa – che sarebbe ovvio – ma opposta a quella del ministro Maroni che aveva indicato nella “immigrazione clandestina” l’origine dei guai di Rosarno. Ed era stato facile all’arcivescovo Agostino Marchetto – segretario del Consiglio vaticano per i migranti – segnalare come “troppo semplicistiche” le risposte del ministro, mentre la condizione “inumana” di quei lavoratori avrebbe richiesto “parole più approfondite”.
“Condizione inumana” dice l’arcivescovo Marchetto che è un uomo di studio e un diplomatico, ma la stessa lingua dell’umano è parlata da don Pino Varrà, uno dei parroci di Rosarno, che condanna le “violenze” dei dimostranti e afferma che il vero problema – al quale devono dare risposta “le autorità” – è quello di “aiutare queste persone a vivere in una condizione umana”.
Tutte le voci cristiane che si sono fatte sentire in questa occasione hanno condannato i gesti violenti compiuti dagli immigrati e hanno affermato che “la violenza non risolve le difficoltà”. Ma tutte hanno anche distinto tra la violenza dello sfruttatore e quella dello sfruttato.
Sulle responsabilità dei politici – che si tratti del Comune di Rosarno commissariato per infiltrazione mafiosa, della Regione Calabria governata dal Centrosinistra, o del Governo nazionale di Centrodestra – la parola più netta è venuta dal sacerdote Pino Demasi, vicario generale della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi a cui fa capo la comunità ecclesiale di Rosarno: “Abbiamo sperimentato l’assenza totale del Governo centrale, della Regione e delle amministrazioni locali, i quali ricorrono alla scusa che i clandestini non esistono per la legge: ma lì ci sono tremila persone che esistono!” L’idea che muove gli uomini di Chiesa è sempre quella: le persone vengono prima delle leggi.
Tra i manifestanti violenti di Rosarno che – bruciando e devastando – hanno fatto passare le vittime dalla parte del torto, ce n’era almeno uno pacifico con un cartone sul quale aveva scritto: “Noi siamo persona come voi”. Ecco il fatto straordinario, la rispondenza anche verbale tra quello che hanno detto gli uomini di Chiesa – dal Papa ai volontari – e il sentimento degli “schiavi” che ancora una volta e ancora inutilmente si sono ribellati.
Luigi Accattoli
Il papa… la Chiesa…
Sono “chiesa” anche anche i parroci del bergamasco e del veronese…..
eppure mi piacerebbe sapere cosa si predica in determinate parrocchie…..
Tutte belle parole (detto col dovuto rispetto) quelle dei vari monsignori e compagnia cantante.
Parole, che nel contesto di una epoca di liberismo sfrenato, utilitarismo assoluto, nell’epoca del nasci-consuma-crepa (possibilmente con benedizione e sacramenti inizio-durante-fine), dove le “persone” sono: “numero”, “utilità”, “produttività”, “mercato”, “reddito”, “flessibilità”
“delocalizzazione”, “part-time”, “atipici”, o “trasferibili in …..”, “mobilità”, “razionalizzazione delle Risorse umane” (Questa mi sa di “negriero”), “ammortizzatori sociali”, ecc… ecc…
mi fanno rendere conto che forse sono io.. che vivo sulla Luna… (o su Marte?).
E gli altri dormono….
Meno male che la storia ci tramanda ricordi.
Mi sovviene quello del serafico santo che esclamava:
“Tanto è il bene che mi aspetto che ogni pena mi è diletto”.
… ma guarda un poco che si trova in giro… manco a farlo apposta……
http://archiviostorico.corriere.it/1997/marzo/30/Questo_razzismo_figlio_Satana__co_0_97033013681.shtml
Ubi attento: se le belle parole dei predicatori sono avvalorate dall’attestazione dei credenti, non sono più soltanto belle parole. Il fatto Norina rende vera la predica del suo parroco, non credi?
Signor Luigi, fraintende.
Non è colpa sua però, sono io che non so spiegarmi.
Non ha importanza Ubi, buonanotte.
Talvolta mi domando se ce lo ricordiamo mai di essere stati emigranti. E visto che anche la nostra gente ha subito ingiustizie e prevaricazioni,sarebbe pacifico attendersi atteggiamenti diversi. Accetto tutto il contraddittorio che volete su questo argomento, ma solamente se siete stati nelle mie scarpe o in quelle di qualche familiare del secolo scorso che è venuto da queste parti (USA) o è andato altrove e di cui siete a conoscenza della storia.
E’ facile parlare dai comodi divani, senza mai essersi mossi dal proprio focolare e con un lavoro al massimo a 20 km da casa.
Tutto ciò con la premessa che anche coloro che arrivano nel nostro Paese sappiano adattarsi e rispettare le leggi e le regole della nazione in cui cercano fortuna,mi pare ovvio.
L’impressione è che ci dimentichiamo troppo spesso che prima di nero,africano,rumeno,straniero,diverso, tutta questa gente è formata da esseri umani con sangue rosso,sentimenti,una madre che li ha generati e spesso dei figli che li attendono, proprio come me e come tutta la popolazione di questo mondo.
Hai voglia a pontificare! su qualunque argomento! e poi perdere di vista l’appartenenza di base al genere umano!
Consentitemi di condividere con voi una delle poesie più belle che ho mai letto.E’ di Senghor, il poeta della negritudine…
……………………………………………….
Pace agli uomini di buona volontà!
Signore, avete elargito al mondo diviso
la neve della vostra pace…
Dimentico
le mani bianche che premendo il grilletto
fecero crollare gli imperi,
le mani che fustigarono schiavi e
che vi flagellarono.
le vecchie mani bianche che vi schiaffeggiarono,
le mani sicure che mi spinsero
alla solitudine e all’odio,
le mani bianche che abbatterono
la foresta di palma
che dominava l’Africa…
Il mio cuore, Signore, si è sciolto come neve
sui tetti di Parigi
al sole della vostra tenerezza.
E tenero si è fatto ai miei nemici, fratelli
dalle mani già bianche senza neve,
anche per queste dita di rugiada che sento,
ogni sera,
sulle mie guance brucianti.
Buon giorno.
Infatti cara Principessa. Certe cose bisogna conoscerle sulla propria pelle.
E se mi sono “inflazionato” sull’argomento immigrazione, sud, ecc…
è perchè ne so qualche cosa.
Sono un “emigrante” pendolare per lavoro e mi muovo tra Napoli e Firenze.
Mio fratello per lavoro è in pianta stabile a Bologna.
E mia sorella negli Stati Uniti.
Il mio papà “all’epoca” si è fatto anni nel “profondo veneto”.
Cosa vuol dire Immigrazione (o emigrazione, è uguale) e razzismo (e quello tra italiani è il peggiore) lo conosciamo bene.
E se poi dal sud deve partire gente al nord per fare lavori che non sono manco di “basso livello” un motivo ci sarà…..
con tutte le implicazioni e connessioni del caso che riportavo negli altri post.
Ovvio poi che a sentire le “anime candide”, una animaccia nera come la mia si arrabbia….
Grazie, Principessa: bella testimonianza, davvero.
A domani !
Roberto 55