“Siamo stati a Roma e il mondo può anke finire. 6.10.05 Cri e Vero“. Letto su una parete della Galleria Principe Amedeo Savoia-Aosta, lungo il marciapiede di destra per chi cammina verso il Tevere. Quando si dice l’entusiasmo! Imagino che i due si chiamino Cristian e Veronica e che la loro venuta a Roma sia costata qualcosa. Mi piacerebbe risentirli dopo quasi due anni, per sapere che cosa ne è venuto. – Per un’altro grido di felicità con annesso ringraziamento a Roma, in occasione – probabilmente – dell’ultima notte bianca, vedi post del 27 marzo.
Roma e la fine del mondo
8 Comments
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Roma in ottobre è stupenda. Specie se si è in due. Specie se il tramonto da Castel Sant’Angelo accende il cielo dietro San Pietro di un fuoco che brucia.
Per quanto ferocemente conservatore io sia, la sostituzione della “k “al “ch” è un’innovazione grafica così di buon senso che non si riesce a condannarla.
No… è terribile invece… ma a due ragazzi innamorati si perdona questo e altro.
Sto con Leonardo: la semplificazione grafica favorita dagli sms incontra un gene della nostra lingua che avrebbe potuto avere uno sviluppo che non ci fu. La Carta di Capua del 960 aveva quelle stesse rapidità di buon senso: “Sao ko kelle terre per kelle fini que ki contene…”. Luigi
Comunque è risaputo che fin da ragazzo Dante Alighieri messaggiava come un matto col telefonino: e tale allenamento lo ha portato a produrre un camion di endecasillabi concentratissimi,che senza il background di sms non gli sarebbe mai riuscito
Ah, sì, come ad esempio:
“nell’ora che la sposa di Dio surge
a mattinar lo Sposo perché l’ami,
che l’una parte l’altra tira ed urge,
Tim Tim sonando con si dolce nota,
che il ben disposto spirto d’amor surge”.
[Chiedo perdono. Non farò mai più una cosa così abietta. Ma volevo ripagare giorgioceccon della sua stessa ignobile moneta. E poi oggi è stata davvero una brutta giornata. Il Poeta abbia pietà di me …]
Quando vedo queste cose mi diverto da pazzi. Dio benedica questo blog e il suo fondatore!
In effetti nel rimpallo tra Giorgio Ceccon e Leonardo non si potrebbe immaginare altro che un Tonizzo divertito. Luigi