Manzoni 12. “Aveva così poco da lodarsi dell’andamento ordinario delle cose, che si trovava inclinato ad approvare ciò che lo mutasse in qualunque maniera”: così il Manzoni nel capo 11 dei “Promessi Sposi” dice di Renzo appena entrato in Milano, che prova un “sentimento di piacere” nel vedere che quella era una “città sollevata” in un “giorno di conquista”. Cioè di esproprio proletario, si sarebbe detto in tempi più recenti. Un Renzo che mi somiglia ai cinquestelle. Nel primo commento riporto un branetto di poco precedente dove mi pare di somigliare – io – a Gervaso. Il tumultuoso capitolo termina con le parole “il vortice attrasse lo spettatore”, che fanno da prologo al capo 12, quello dell’assalto ai forni e al vicario.
Renzo come i cinquestelle
7 Comments
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Io come Gervaso. Nessuno s’adonti se ho paragonato Renzo a Grillo, tant’è ch’io mi paragono al Gervaso che nello stesso capo 11 propala notizie sulla notte degl’imbrogli: “Gervaso, a cui non pareva vero d’essere una volta più informato degli altri, a cui non pareva piccola gloria l’avere avuta una gran paura, a cui, per aver tenuto di mano a una cosa che puzzava di criminale, pareva d’esser diventato un uomo come gli altri, crepava di voglia di vantarsene”. Alle volte – non dico sempre – noi giornalisti scriviamo per motivi simili a questi. Ed è uno spasso vedere l’inchiesta che ne segue: chissà perchè il “Corsera” ha fatto quell’attacco?
Renzo fino agli anni ottanta ha votato DC. Poi credo abbia simpatizzato con la Lega (benché il nome non gli piaccia: «Si vede dunque chiaramente che il re, e quelli che comandano, vorrebbero che i birboni fossero gastigati; ma non se ne fa nulla, perché c’è una lega. Dunque bisogna romperla» … ).
Attualmente penso che sia renziano.
“Un Renzo che mi somiglia ai cinquestelle.”
Anzi, somiglia a Grillo stesso quando prende coraggio e si mette a denunciare i soprusi dei potenti. Solo che fa un discorso, o qualcosa di simile, sui casi suoi personalissimi. E tanto gli basta per sentirsi importante.
Renzo va a finire male e se la cava solo per il rotto della cuffia
Non so se gli grillini avranno la stessa fortuna.
Quanto ai giornalisti, più che a Gervaso, in estate mi ricordano quel detto dell’abate all’arrivo inatteso di un nuovo frate per l’ora di cena:
“Padre Abate, è giunto un frate!
Brodo lungo e seguitate”…
Ecco, allungano il brodo per compensare la scarsità di “sostanza”.
Hai ragione, Federico.
Il brutto è che chi legge, il più delle volte dà pieno credito.
Il peggio è che certi titoli ad effetto sono fatti apposta per attirare l’attenzione e ingannare i creduloni. Qui ci vedo un bel po’ di malafede e disonestà.