Trovata a terra una manciata di zolfanelli il capo scout Matteo s’ingegna a dare fuoco alle code di paglia del partito. Ne vengono fiamme che arrossano l’occhio del piromane Civati e le scaglie firmate della salamandra Cuperlo. Matteo Matteo non ti fermare, sono troppo belli la salamandra e il piromane rossi di sera.
Renzi il piromane e la salamandra
130 Comments
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Su tutti e tre e facciamo prima:
http://video.repubblica.it/tvzap/apocalypse-now-e-l-odore-del-napalm/133637/132153
😀
http://www.repubblica.it/economia/2014/03/28/news/caritas_contro_troika_e_austerity_ricette_sbagliate_pagano_i_deboli-82134508/?ref=HRLV-5
Anche il nostro Scalfari si è accorto che Francesco va randellando:
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201403/140330scalfari.pdf
Però misericordioso, come diceva Don Camillo: “Non è mica di noce, Signore, è di pioppo! Leggero, morbido..”
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201403/140330riccagnoli.pdf
Come volevasi dimostrare, le grane piu’ grosse Renzino non se le troverà addosso per opera di Civati e Cuperlo, ma per opera dei vecchi papaveri dell’ intelligencija di sinistra , che oggi hanno battuto un colpo e dato a intendere che non si lasceranno scalzare facilmente .. …
http://m.huffpost.com/it/entry/5059655/
Non solo i vecchi papaveri a quanto pare.
Bella la Serracchiani che dice alla seconda carica dello stato di allinearsi al Pd e zitto!
🙂
C’è un problema e, nel complesso, io che non sono stato un suo sostenitore ne sono dispiaciuto: Renzi è in difficoltà…..(Purtroppo).
Difficoltà che riguardano Legge Elettorale, riforma del Senato, discrasie tra Ministri su staffetta generazionale nella Pub. Amministraz., coperture finanziaria per gli 80 euro.
Condivido questo Galli della Loggia:
http://www.corriere.it/politica/14_marzo_30/i-sacerdoti-non-si-puo-465f63b6-b7d0-11e3-9fea-b6850cd5b15f.shtml
Condivido dalla prima all’ultima parola: “stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato (…) per creare un sistema autoritario che dà al presidente del Consiglio poteri padronali».
Della Loggia è molto superficiale nella sua analisi costituzionalistica: nessuno pensa che sia il monocameralismo a permettere l’avvento di un nuovo fascismo, ma una camera sola di fronte a un premierato senza freni, così come Renzi lo intende e lo sta promuovendo, certamente si avvicinano a un bel sistema antidemocratico (che poi è il riflesso del suo modo attuale di procedere).
Checché se ne dica, i pesi e i contrappesi che la Costituzione repubblicana aveva saggiamente previsto nel 1948 hanno permesso di resistere (certamente con molte ammaccature e gravi ferite da sanare) a venti anni di Berlusconi.
Le prospettive autoritarie di Renzi diventeranno un problema serio. Renzi sta giocando a risiko con il Paese e pensa di spostare i carri armatini. E’ un bravo manipolatore di immagini e parole, non diversamente dal suo maestro di Arcore.
Concordo al 100%.
Non è il massimo, e non entusiasma manco me mettere mano alla ” costituzione piu’ bella del mondo”,… tuttavia una cosa mi sembra assai piu’ pericolosa di tutti i rischi- calcolati- che si possono prendere con riforme di questo tipo.
Non fare nulla , e galleggiare , in una situazione come questa, nel blablarume dibattitoso senza fine che si sta trascinando dai tempi della bicamerale.
Anche perché quii c’è Grillo con le sue “legioni” che lievita di giorno in giorno e , in caso di permanere della palude, balzerà agevolmente…… al 30?35?40%?
Cosa legittimissima.
Dopodiche, che si fa con questa variabile impazzita ?
Oltretutto mi pare che i rischi dell’antidemocrazia ,lì, abbiano già preso piede in modo gagliardo, con un sinistro venticello da rivoluzione francese che soffia tra obbligo di streaming, minacce di espulsione, processi sommari via web e espulsioni con infamia…
Se la alternativa è , oggi come oggi, tra tre extraparlamentari piu’ o meno alla pari: Renzi, Grillo e Berlusconi, beh la situazione mi pare ben oltre quella del dibattito paludato e degli appelli dei soliti soloni. Tra i tre, Renzi giocherà anche a Risiko con i carrarmatini, ma almeno lo fa alla luce del sole, non è pregiudicato, ha un partito – o quel che ne rimane- alle spalle che ha girato come un calzino, e mi pare che non rappresenti solo sé stesso o ogni malcontento possibile e immaginabile come fa Grillo.
Eccoci ai primi seri ostacoli per Renzi.
Ho seguito l’intervento di Pietro Grasso nella trasmissione di Lucia Annunziata, e anche lui si è espresso contro l’abolizione tout court del Senato, precisando di farlo come semplice cittadino e rivendicando il diritto di esprimere, come tale, la sua opinione.
Più volte ha ribadito di non essere un conservatore e di essere convinto che la riforma del Senato va fatta ma con ponderazione.
Renzi presenterà una bozza di cambiamento dell’ assemblea senatoriale nella quale sarebbero presenti, a detta di P.Grasso, certe contraddizioni che limiterebbero, di fatto, la democrazia.
Il presidente del Senato sta lavorando “per proporre al Consiglio di presidenza una riorganizzazione che risponda ad alcune esigenze attese da anni. Questo non ostacola le riforme, anzi le anticipa: razionalizzando le strutture, eliminando quelle non necessarie, valorizzando la prospettiva regionale ed europea del Senato, tagliando dal 30 al 50% le posizioni apicali e andando a ricoprire i posti restanti con nomine a costo zero, senza alcun aumento in busta paga per nessuno. Inoltre è già stato deliberato l’accorpamento di molti servizi con quelli corrispettivi della Camera, e si va verso l’unificazione dei ruoli del personale di Camera e Senato.”
Nella “Repubblica” di ieri c’è una intervista nella quale espone, in sostanza, le argomentazioni esposte all’Annunziata.
Ecco il link:
http://www.repubblica.it/politica/2014/03/30/news/grasso_i_futuri_senatori_devono_essere_scelti_anche_dalla_gente-82274935/?ref=HRER1-1
…sarà che io sto a Torino, da anni sotto il governo Chiamparino & Fassino, di cui si puo’ dire bene o male a piacimento. Fatto sta che i due, sono renziani: fuori età completamente ma non sospettabili di essere saltati sul carro del vincitore- dal momento che lo sostengono da tempi non sospetti. Pragmatici e blairiani da far storcere il naso a piu’ di un vecchio comu torinese duro e puro ( tipologia che a Torino ancora ha una sua vitalissima personalità, per fortuna, anche se un po’ frustrata) bene, vi garantisco che nessuno penserebbe mai di vedere in loro l’ombra del benché minimo autoritarismo….
🙂
Capirai, oggi son tutti renziani, giusto il povero Fassina resiste.
a corrente alterna, ma resiste…
Qualcuno ricorda l’elezione di Renzi? (Taccio la domanda sulle modalità con cui è andato al governo….è mi chiedo se una segreteria di partito possa sostituire un parlamento intero, ma su questo vedi dopo)
Qualcuno mi sa dire se Berlusconi – che sarebbe l’altra colonna delle riforme costituzionali – è ancora senatore e perché?
Qualcuno conosce cosa dice dell’attuale parlamento la sentenza della corte costituzionale che ha annullato il c’è porcellum? Questo ve lo riassumo io: dice che è un parlamento eletto invalidamente (!) e che nonostante tutto, per opportunità di continuità provi a andare avanti e a rifare una legge elettorale.
Può secondo voi un insieme di usati campioni non dico cambiare un articolo di costituzione ma proporre una nuova forma di governo?!?!? A me sembra un’assurdità che solo dei delinquenti e degli incompetenti egocentrici possono pensare. Uno prima di paragonarsi a Giorgio la pira dovrebbe avere il buon gusto di conoscere i lavori della costituente e la caratura democratica dei padri costituenti….ma come ho detto prima, se la costituzione ha resistito a 20 anni di Berlusconi figuriamoci se non resiste agli scommettitori di rischia tutto.
C’è = cd
Usati = questi
Probabilmente andrà tutto a finire come il mitico jobs act…..due anni a cercare di capire cosa fosse questa meravigliosa creatura e poi….contrattini a tempo determinato per tutti!!!!
Certo è che come minimo è una gran perdita di tempo…
Buon giorno Mattlar e tutti. I tuoi argomenti – ragionevolmente condivisibili, a parte gli abbaglianti alti: “delinquenti e incompetenti egocentrici” – non tengono conto delle alternative a Renzi, che non sono i padri costituenti o chissà quale riformatore calibrato, ma Bersani nel Pd e Letta al governo. Bersani riuscì a perdere avendo i sondaggi a favore, facile immaginare che cosa riuscirebbe a fare in versione Cuperlo avendoli contro, com’erano al momento della spallata di Renzi. Continuando Letta, alle Europee e subito dopo alle politiche stravincerebbero Grillo e Berlusconi: bada a quello che sta avvenendo in Francia. Se uno tiene conto della realtà, grande maestra, magari Renzi gli appare meno delinquente, non credi?
Vero, peccato che Renzi abbia lavorato di brutto per affossare sia Bersani che Letta.
Cioè ha fatto campagna contro di loro anche la notte e poi perchè Grasso (uno che non campa di politica da una vita come lui tra parentesi alla faccia della casta) gli fa un appunto anche pacato e ragionato gli dicono a cuccia e allineati al PD?
E poi qualcuno ha capito quale idea di istituzioni ed economia, di Italia in generale ha a parte il culto di sè stesso e il godimento di essere il Pdc più ggiovane di tutti?
Discutiamone.
A maggio in ogni caso giuro che non voto, nemmeno faccio la finzione di mettere scheda bianca questa volta.
Il peggior nemico di Renzi è l’apparato del PD, che lui spera di addomesticare e domare. Lo hanno votato alle primarie solo per disperazione, perché era visto come l’unica alternativa alla perdita del potere (unico vero scopo del PD). Come ricordava Sara anche Renzi è frutto di questo meccanismo e anche lui a suo tempo a contribuito a rottamare i suoi predecessori.
Il governo cadrà come e quando i gruppi parlamentari del PD ( scelti da Bersani e dal vecchio apparato) lo decideranno.
Dipenderà molto dai prossimi risultati elettorali…
E’ da febbraio dello scorso anno che i giochini interni al PD, pre e postcongressuali, vengono condotti nelle istituzioni e sulla pelle degli Italiani. Non se ne può più…
Mi auguro solo che si organizzi presto un’alternativa decente e capace di rispedire tutta questi “pirlomani” all’opposizione!
Perfetto quello che dice Sara1.
Luigi i toni forti sono funzionali a risvegliare l’attenzione su una situazione che non è affatto normale e sta degenerando democraticamente ogni giorno di più.
Sulla realtà, al momento io vedo la seguente.
Renzi non è mai stato eletto ed è arrivato con un colpo di mano al Governo, sacrificando un delicato equilibrio stabilito dal Governo Letta (imperfetto, lento, non del tutto efficace). Berlusconi, suo alleato, per le riforme è dimissionato dal Senato, a seguito di reati (r-e-a-t- i). Il Parlamento è stato eletto (rectius nominato) con una legge dichiarata invalida (i-n-v-a-l-i-d.a): la Corte costituzionale ha detto al Parlamento di rifare la legge elettorale e di tornare al via, non di arrivare al 2018 e tantomeno di stravolgere la Costituzione.
Renzi è uno che ama se stesso e ama annientare le opposizioni, cioè chi la pensa diversamente da sé e sta preparando una architettura costituzionale squilibrata, che elimina ogni istanza oppositiva alla Presidenza del Consiglio: ciò vuol dire che l’annientamento dei diversamente pensanti che oggi fa con i tweet, un futuro presidente del consiglio lo potrà fare con il potere e la forza delle istituzioni.
Quindi Luigi, ammesso che Renzi sia una brava persona e non soltanto uno sconsiderato, ti sei chiesto cosa potrebbe succedere se – nella malaugurata ipotesi che questa splendida riforma costituzionale passi – vincesse la destra francese di cui parli? Di quale potere potrebbe disporre un leader come grillo che non abbia un impianto costituzionale solido, stabile, forte e con poteri razionalmente e ragionevolmente diffusi?!?!
Chi è Debora Serracchiani per mettere a tacere le opportune considerazioni di un Presidente del Senato? Nominato dal PD o nominato da una maggioranza assoluta della sua camera? Ha mai letto Serracchiani qualche passaggio della assemblea costituente per capire quale percorso condiviso, intellettualmente onesto, sofferto, meditato c’è alla base della fondazione di questa Repubblica: oltre a scrivere in 140 caratteri i suoi pensieri Renzi ha mai riflettuto sull’equilibrio costituzionale?
Confermo la mia opinione che Renzi sia un egocentrico non diversamente da Berlusconi. Basta farsi un giro sui siti dei migliori costituzionalisti per confermarsi nell’idea che è un incompetente (per carità, evidentemente insieme a Serracchiani e magari anche a Bersani ed altri. Purtroppo – dopo 20 anni di sondaggi e 2 di tweet, tutti constatiamo penosamente che i politici non siano oggi particolarmente ispirati) Confermo la delinquenza per Berlusconi, ma non serve la mia conferma visto che credo sia evidente a tutti che ci sia una condanna definitiva.
L’esempio Francese dovrebbe aver chiarito bene che l’antipolitica, l’antieuropeismo tutta la retoricà sulla liq
liquidità delle istituzioni poi vanno a vantaggio di partiti non propriamente democratici e progressisti.
Per cui si dice attenzione, che non significa lasciare tutto com’è, significa guardare anche ai rischi che un accentramento di poteri potrebbe portare.
Renzi mi lascia perplessa.
Ostenta grande sicurezza e fa riferimento di continuo all’essere stato sindaco di Firenze, per cui avrebbe dalla sua una buona capacità di amministrazione. Ma amministrare una città e governare un Paese sono due cose molto diverse.
Sicuramente si intende di politica avendola praticata da quando era giovanissimo, ma ho l’impressione che sia debole in politica estera e che, comunque, stia correndo a marce forzate, il che gli impedisce di soppesare bene le conseguenze di certe sue decisioni.
Ho avuto anche l’impressione che i suoi partners europei, soprattutto la Merkel,gli abbiano fatto buon viso pur essendo alquanto scettici sulla riuscita dei suoi programmi di governo.
Però io ho apprezzato che abbia fatto intendere che l’Italia non ha da imparare da nessun altro dei paesi europei, e quindi non deve subire a testa bassa i diktat degli altri, dal momento che assume come suo dovere primario quello di pensare al proprio bene.
Perché è vero che Germania e Francia hanno assunto un ruolo di preminenza, in virtù del quale impongono — soprattutto la Germania– agli altri paesi le loro decisioni. Ovvero restrizioni e ancora restrizioni.
Poi vai a vedere bene, e ti rendi conto che i lavoratori italiani sono quelli che fanno i maggiori sacrifici, cosa che agli altri non importa per niente.
La realtà che descrive Mattlar è quella, ma con alcuni passaggi da chiarire.
Di Renzi, nessuno si sogna di dire-almeno non certo io, forse nemmeno lui, che pure è dotato certamente di una robusta considerazione di sè- che sia un novello padre della patria o un De Gasperi redivivo.
La sua rapidissima ascesa non è tuttavia frutto di un colpo di mano, né tantomeno di un colpo di stato, o similia.
E’ molto semplicemente frutto della rovinosa ( e già passata nel dimenticatoio, evidentemente) e incredibile sconfitta , per meglio dire perdita autoinflittasi, subita lo scorso anno alle elezioni dal PD dell’improvvido Bersani.Bersani avesse non dico smacchiato il giaguaro, ma portato a casa il minimo sindacale di successo preventivato, lo scenario sarebbe stato assai diverso. Non certo roseo e tutto risolto, ma certamente in movimento in un’altra direzione.A questo si è aggiunta la mancata disponibilità del M5 stelle di partecipare in alcun modo alla azione di governo e alla possibilità di riforme che il fantasma di Bersani cercò in tutti i modi – e a mio parere giustamente- di mattere sul tavolo con loro. Anche in questo caso, la direzione sarebbe stata assai diversa … ma non si è realizzata, dando l’esatta misura di quello che Grillo & i suoi vogliono essere: dei catalizzatori del dissenso puro,di ogni risma e colore, senza avere la minima intenzione di sporcarsi le mani in una gestione concreta dei problemi del paese( con in piu’ una allarmante propensione al monoblocco del pensiero unico grilliano, ammesso che ci sia, di stampo sovietizzante).La situazione determinatasi da quel momento in avanti, con l’incresciosa pagina delle votazioni per il quirinale, la supplenza isitituzionale di Napolitano, il governo Letta- governo del presidente, ok, guidato da un ottimo elemento, ok, ma finito nel cul de sac dell’immobilismo arcinoto- ha spalancato a Renzi le porte prima del partito ( legittime primarie vinte, così come legittimamente e sonoramente le aveva perse la volta prima) e poi, con il Letticidio, quelle del governo.
Anche qui, per quanto odiosa e ai limiti del grottesco sia stata la defenestrazione immediata e sui due piedi di Letta, va precisato che certo Renzi ne è stato l’attore protagonista, ma con il PARTITO INTERO, praticamente, a soffiargli il vento in poppa. Come già con l’impallinamento brutale di Prodi per il Quirinale, il PD si dimostra in questa fase un soggetto pronto a gettare in campo e divorare molti dei suoi figli illustri e padri nobili: cosa che ha fatto fin dalla sua costituzione ( basta pensare alla mesta galleria di teste ghigliottinate in casa sua nel ventennio berlusconiano, a fronte della presenza inamovibile del cav dall’altra parte), ma che adesso sembra fare con particolare cinismo e rapidità. Resto anzi convinto che la inusuale compattezza e velocità con cui Letta fu messo alla porta dalla sera al mattino, compreso Fassina, nasconda in realtà la speranza evidente di molti del partito che Renzi, arrivato al podio , diventi il prossimo facilissimo bersaglio da impallinare….
Tutto questo per dire che la presunta ” svolta autoritaria” che è stata evocata, unita alla rapidità dell’ascesa di Renzi, alla sua mancata ratifica elettorale, sembrerebbe prestarsi a dipingere scenari di pericolo democratico che, francamente, su di lui io non vedo minimamente.
Io vedo una azione politica spregiudicatissima ma alla luce del sole volta ad arrivare al potere, ma dichiarata da mò e con obiettivi chiarissimi; una innegabile abilità politica nel muoversi sulla scena; una altrettanto innegabile vocazione ad essere, in un certo senso, il “Berlusconi del 94” di sinistra .Il che, a differenza di molti che strorcono naso e bocca e tutta la faccia, per me è cosa che non necessariamente è un male. Perché qui non si tratta di un tycoon miliardario che scende in campo, ma di un politico che viene dalla politica locale, che conduce una battaglia politica, che dichiara degli obiettivi precisi- magari anche abbaglianti – che dichiara anche di avere la consapevolezza che, nel suo caso, o la va o la spacca: o riesce, o a casa, finis.
Quindi, lo si contrasti dal punto di vista della battaglia politica, se si vuole . Argomenti non ne mancano.
Quello che a me suona strano è il richiamo all’autoritarismo, alla svolta autoritaria, all’allarmismo istituzionale. In questo trovo che Galli della Loggia abbia perfettamente ragione: i sacerdoti dell’intelletualismo politico di sinistra
rischiano di diventare dei sacerdoti dell’immobilismo.
E questo, a mio parere personale, puzza un po’.
Specie se alcuni di costoro, vedi Rodotà, non disdegnano di flirtare , anche in modo abbastanza opportunistico come fu per la candidatura al quirinale- con Grillo furens che, se vogliamo parlare di svolta autoritaria, a me pari la incarni in potenza e in nuce assai piu’ da vicino….
Ecco. Se, come giustamente dice Mattlar, Renzi ha un egocentrismo di tutto rispetto, questi papaveroni mi sembrano rispondere piu’ che altro a un loro egocentrismo di notevolissime dimensioni.
Diversa la posizione di Grasso, che mi pare sia di tutt’altra natura e anche di altra motivazione, venendo da una carica istituzionale e dalla isitituzione di cui si sta pianificando la soppressione morbida.
Mattlar, questa storia dell’arrivare al governo da “eletti” è una corbelleria che ci viene propinata da 20 anni da Berlusconi. La nostra Costituzione prevede che al governo ci si arrivi eletti dal Parlamento e non “dal popolo”. E Renzi dal Parlamento è stato eletto. Tutto regolare. Lo si può giudicare “politicamente inopportuno”, ma nulla di più. Per carità.
Io penso che il bicameralismo italiano abbia solo prodotto problemi e l’idea di eliminarlo mi piace molto. Non vedo il rischio dello strapotere del Presidente del Consiglio (“premierato senza freni” scrivi). Anzi con una sola Camera ritengo che si otterrebbe l’effetto contrario.
Il sistema inglese è quello che preferisco: una sola Camera con poteri sul governo e maggioritario secco.
A te piace?
Lorenzo condivido la tua analisi.
Sulla svolta autoritaria di Renzi. Renzi si è dotato di un governo, nel quale spicca soltanto la sua persona e quella della Madia, brillante esponente dell’Italia meritocratica e competente. L’idea di premierato che propone prevede un uomo solo al comando con poteri fortissimi e contrappesi quasi inesistenti.
Marcello sono ben consapevole che per essere ministri o presidenti del consiglio non si deve essere deputati e ho sempre affermato che non c’è nulla che lo impedisca. Ma direi che per modificare la costituzione un minimo di legittimazione democratica qualcuno la dovrà pure manifestare e magari avere: qui i principali attori della proposta di modifica costituzionale (e ripeto, non parlo di una modifica qualunque, ma di una modifica che altera molto fortemente i rapporti governo/parlamento e altri poteri dello Stato) sono: un soggetto mai eletto se non come sindaco della sua città, un soggetto condannato penalmente e un parlamento eletto con elezioni non valide. Tu pensi davvero che questi soggetti possano garantire una rappresentanza che possa modificare solidamente la costituzione con la certezza che queste modifiche rappresentino il terreno comune di 2/3 degli italiani?
Purtroppo, la prassi di (pensare di) modificare la costituzione come parte del programma di un Governo deriva dagli infausti anni berlusconiani. Sono dell’idea che la Costituzione non si cambi a maggioranze di governo ma dopo ben ponderate valutazioni, che tengano conto di ampie convergenze di tutte le forze politiche, tali da rispecchiare una convergenza sociale larghissima: per questo il procedimento di modifica della costituzione è aggravato (maggioranze straordinarie e doppio passaggio in parlamento). Se non ci sono queste maggioranze meglio restare come stiamo, si.
Pensi davvero che si possa cambiare la forma di governo con un ddl del Governo in cui il PdC dice “o passa così o io fine”. Ti sembra democratico? Ti sembra democratico che se un presidente del Senato fa qualche osservazione sugli equilibri saltati una giovane rampante del suo partito lo richiami all’ordine? Oggi ci sono due boy scout come Renzi e Serracchiani; domani in quelle posizioni potrebbe esserci Grillo e allora come la mettiamo? Ti piacerebbe un PdC con potere di nomina e di revoca dei ministri, così a simpatia?
Sai che cosa ha comportato la riforma del Titolo V approvata a colpi di maggioranza nel 2001? Un caos istituzionale e una confusione gigantesca sulle competenze tra Stato e Regioni, un conflitto perdurante, un dispendio di soldi e di energie spaventoso. La riforma di oggi è la replica, ma qui trattiamo di equilibri un po’ più delicati.
http://www.associazionedeicostituzionalisti.it/osservatorio/articolo/i-limiti-di-un-parlamento-delegittimato
Avvertendovi che si tratta di più di 140 caratteri, quindi meno affascinante delle opere del Presidente del consiglio, io consiglierei di leggere l’opinione dei “professoroni”: non si tratta di niente di particolarmente complicato e sono solo tre pagine.
http://www.corriere.it/politica/14_marzo_31/senato-riforma-governo-renzi-giannini-f9e31780-b8bf-11e3-917e-4c908e083af6.shtml
segnalo anche una modesta considerazione del ministro Giannini, che per la seconda volta in due giorni, porta un po’ di riflessione politica nei nostri speedy gonzales problem solvers.
visto che l’inglese e va di moda mi adeguo…
Registro il ritorno di grandi e autorevoli commentatori politci come i CT della nazionale alla vigilia di un torneo importante.
I neo della loggiani a tutto tondo : ex teocon, post fascisti, liberalissimi alla caimano ghè pensi mi.
Quelli che pensano di vivere nel granducato di Lussemburgo, in Svizzera in Germania o in Inghilterra.
Dove vivono, alternandosi liberal democrazie e social democrazie.
Dove chi evade le tasse finisce in galera.
Chi dichiara il falso, altrettanto.
Chi passa con il giallo al semaforo si becca dal ritiro della patente oltre a 1000 euro e passa di pena pecuniaria aggiuntiva.
Se parcheggi dove è vietato ti portano via l’auto, e tempo fa in Germania la rottamavano direttamente restituendo un contributo di 100 euro.
Qui dove la democrazia è morta da almento un trentennio, i neo democratici
duri e puri invocano le regole e il rispetto delle stesse.
Guai a provare a fare anche la più piccola riforma, si scatena la giungla e il condominio.
Nel frattempo mentre si discetta sugli emolumenti milionari ai 10 boiardi di Stato, non sanno che il numero dei dipendenti pubblici di tutta l’amministrazione degli USA è inferiore ai dipendenti del nostro ministero della pubblica istruzione, che le auto blu sono 2500 e in Italia 65.000.
Che i membri dell’avvocatura generale dello stato e di altri organi isttuzionali
mantenendo l’incarico con stipendio, fanno anche i capi gabinetto di ministri
percependo emolumenti aggiuntivi, fanno lodi e arbitrati milionari etc.
Che i direttori generali fanno i ministri e i sottosegretari.
E poi discettano, i nostri ipercostituzionalisti che si sono beccati un trentennio di leggi ad personam, ministri e grandi dirigenti dello stato plurindagati e pluricondannati per corruzione, truffa e quant’altro e ciò malgrado percepiscono e percepiranno la pensione.
E che, dulcisi in fundo, con la faccia come il didietro si sono sorbiti le mazzate di francesco come se nulla fosse tra un tweet e l’altro mentre era in corso la Messa.
Votato renzino Nino?
Ahi ahi ahi…
In ogni caso: stiamo sereni.
(Però che spettacolo rivoltante ogni governo e’ peggio)
Mi sembra molto interessante questo articolo:
http://www.repubblica.it/politica/2014/03/31/news/repubblica_preterintenzionale-82342360/?ref=HREC1-2
Sottolineo questo paragrafo:
“Più in generale, mentre si toccano, in modo deciso, punti sostanziali del nostro sistema istituzionale, non si spiega a quale modello si guardi. Che cosa vogliamo diventare. E si rischia, così, di proseguire quello stesso percorso intrapreso vent’anni fa. Quel riformismo episodico e sussultorio che ci ha condotti dentro a questa singolare Repubblica preterintenzionale.”
Stiamo andando, senza accorgercene, verso una repubblica presidenzialista?
Vogliamo un cambiamento in tal senso?
Ricordiamoci che questo è sempre stato il sogno del Berlusca.
Però vale la pena di mettere in evidenza che oggi quel partito(F.I.) sta facendo il doppio gioco.
Strumentalizza il contrasto fra Renzi e Grasso per esultare, sostenendo che un PD così diviso non ha credibilità.
Brunetta gioisce dei dissensi altrui dimenticandosi di quelli in casa propria.
L’ orribile politica del qualunquismo.
@Marcello,
c’è del buono anche nella c.d. seconda repubblica. Ad esempio era una buona cosa che le coalizioni di governo si formassero PRIMA delle elezioni e che agli elettori si presentassero coalizione, programma e un candidato alla Presidenza del Consiglio. La costituzione non prevedeva obblighi, ma indubbiamente questo sistema consentiva una legittimazione popolare in grado di superare i limiti delle varie leggi elettorali maggioritarie.
Non so cosa succederà in futuro, ma di sicuro aver collezionato tre governi che non hanno avuto investitura popolare (né programma, né coalizione, né premier) ha allargato ulteriormente le distanze tra l’elettorato e la “casta”.
Certo che si va verso una repubblica presidenziale ricordo di avere seguito il dibattito sul sole 24 già l’estate scorsa.
Quando si dice riforme bisogna anche informasti bene su cosa siano riforme che l’Europa ci chiede (vedi famosa lettera di Draghi e vedi governo Monti).
Sostenere che il PD è (da tempo) diviso e che rischia di non essere credibile è solo espressione di buon senso. E’ sotto gli occhi di tutti, anche dei militanti.
Mi sembra più “qualunquista” avere il paraocchi e rimanere affezionati ad un antiberlusconismo ormai fuori tempo massimo.
Anche il partito di B. si è diviso in due, mi risulta. E comunque gioire delle divisioni in casa d’ altri è meschino e riprovevole al massimo.
Meglio tacere e lasciar perdere il doppiopesismo. È più corretto.
C’è una differenza: il PD è al governo e al momento occupa tutte le più alte cariche politiche e istituzionali dello Stato.
Per effetto dei premi di maggioranza (non certo per consenso) attualmente ha la maggioranza assoluta alla Camera dei Deputati e la maggioranza relativa al Senato.
Le divisioni interne al PD quindi incidono in maniera dirompente sulla vita politica e istituzionale del Paese in modo molto, molto, molto più significativo che non eventuali divisioni nei partiti d’opposizione.
Nessuno credo ne possa gioire, ma evidenziarlo è doveroso.
E doveroso sarebbe anche impegnarsi per organizzare un’alternativa, possibilmente unita e credibile.
Ad ogni modo arrivare a negare l’evidenza non giova a nessuno.
Caro mattlar, le riforme costituzionali si fanno così, con accordi fra le forze politiche. Quello in questione -peraltro- è stato fatto prima del governo Renzi, quindi non c’è un problema democratico e/o costituzionale. Resta il fatto che potrebbe essere una pessima riforma o una riforma “politicamente inopportuna”, ma nulla più.
Caro Federico, nella Prima Repubblica non c’erano programmi e candidati alla Presidenza del Consiglio, ma solo una gran corsa al potere e l’incombere pesante della guerra fredda che garantiva soltanto un minimo di governabilità. Ma proprio un minimo (!!), vista la durata dei governi e la litigiosità della coalizione di governo.
Io -lo ripeto- preferisco il sistema inglese: parlamentare (evita le coabitazioni del presidenzialismo) e maggioritario secco (non amo né il proporzionale perché produce governi instabili o deboli, né i premi di maggioranza perché generano troppa distanza tra numero dei voti e numero degli eletti).
Quanto hai ragione mio caro amico mattlar eppure quanto hai torto….
E’ un ossimoro lo so, più tardi cercherò di spiegarmi meglio.
Con stima e affetto.
F.
Accordi quali Marcello se hanno detto che la riforma e’ blindata?
È poi quando era stato esplicitato prima delle elezioni che il senato sarebbe stato abolito? Nero su bianco nei programmi elettorali.
Accordo blindato. Che male c’è? Mai detto che era stato proposto prima delle elezioni. Non è mica obbligatorio.
Una cosa è dire “sarebbe stato meglio fare in modo diverso” o “questa riforma è una schifezza”, una cosa è dire “questa riforma è antidemocratica”.
La seconda affermazione è sbagliata e -per me- pure un po’ pericolosa.
Sì, trovo che Marcello abbia ragione.
L’accordo quindi sarebbe tra Renzi e Verdini dopo di che il Parlamento può giusto schiacciare il pulsante.
Messa così non è di troppo solo il senato ma anche la camera.
Resta se che lo avessero detto nero su bianco nei programmi elettorali prima sarebbe stato più democratico.
Sara1, se usi la parola “meglio” al posto di “più democratico” mi fai felice.
Blindatura o no non ci sta nemmeno Silviuzzo.
http://editoriale.com.unita.it/politica/2014/03/30/1275/
🙂
In particolare, basta leggere l’appello “LA SVOLTA AUTORITARIA” per rendersi conto, almeno secondo me, che si tratti piu’ che di un appello in difesa della Costituzione, di un semplicissimo attacco politico diretto alla attuale maggioranza del PD ( con l’intento di rinfocolare gli animi della piu’ che esangue opposizione interna, evidentemente ).
Basta considerare a questo proposito la presenza vagamente ossessiva del nome di Berlusconi, che viene riportato quattro volte contro una sola per Renzi; la ” responsabilità enorme del PD “, non nel manomettere la cost., ma nel portare avanti un processo berlusconiano; quella frase sibillina che non capisco che voglia dire :”Il fatto che non sia Berlusconi ma il leader del Pd a prendere in mano il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di opposizione.” . Infine la chiamata alla barricata per bloccare il piano, come avvenne nel caso di Berlusconi.
Ma là c’era un tentativo di cambiare le regole a colpi di maggioranza, e i referendum risposero picche. QUi. ammesso e non concesso che tenga, se si trova un accordo tra le forze politiche ( come tutta la costituzione fu frutto di accordi di tal fatta), e queste forze votano legittimamente in parlamento con i voti richiesti dalla costituzione stessa, dove sta lo scandalo e il motivo per stracciarsi le vesti? Non ci sta. Anche la storia del parlamento delegittimato
per la sentenza della Corte Costituzionale , che fondamento concreto giuridico ha, se la stessa Corte scrive nella sentenza …. che l’incostituzionalità delle varie norme del Porcellum «non tocca in alcun modo gli atti posti in essere in conseguenza di quanto stabilito durante il vigore delle norme annullate, compresi gli esiti delle elezioni svoltesi e gli atti adottati dal Parlamento eletto»? Non ne ha.
Invece tutto l’insieme ha un valore politico netto e chiarissimo:legittimo, ovviamente, e persino doveroso, se la si pensa così. Però, allora, perché non chiamare le cose col proprio nome e invece che intitolare l’appello ” La svolta autoritaria”, non lo si chiama , piu’ trasparentemente,” L’inciucio di Renzi,” come avrebbe ringhiato il terragno DiPietro?
Infine, cosa che mi lascia davvero sconcertato, è il fatto che gli insigni giuristi abbiano accolto senza un boh, anzi con evidentemente compiaciuta approvazione silenziosa, l’adesione senza riguardi di Grillo alla loro mozione.
Si legge su un non sospetto di renzismo blog del Fatto quotidiano:
” Lo spirito di adesione del bi-leader all’iniziativa è lo stesso del torero che sottoscrive una campagna contro la violenza sugli animali. Grillo è il leader politico più autoritario ed allergico al dissenso d’Italia.”
Consiglio a chi volesse l’interessante e scoppiettante riflessione
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/31/abolizione-del-senato-la-svolta-autoritaria-e-il-grillo-opportunista/932172/
che, significativamente, conclude:
“Chissà se se ne renderanno conto gli insigni giuristi?”
Non sarà che , semplicemente, gli insigni giuristi qui stanno semplicemente facendo della normale e lecitissima battaglia politica, cammuffata da richiamo a alti & nobili principi?
Io, personalmente, propendo per il sì.
Però scusi Lorenzo noi che solleviamo dubbi siamo insigni giuristi e professoroni o cittadini come tutti?
Lasciamo perdere l’appello dei firmatari che purtroppo per loro hanno abusato troppo in passato di ciò.
Io dico si doveva fare la legge elettorale ,presentarsi con un programma chiaro e andare al voto.
Quando mai Renzi prima delle primarie aveva promesso di riscrivere la costituzione con Verdini e Berlusca?
Giusto per chiarire poi facessero come si pare e chi se ne frega non vale nemmeno perderci tempo.
Marcello, il metodo di porre una sostanziale fiducia sul ddl costituzionale è scorretto, arrogante ed è un pessimo modo di procedere. La fiducia corrisponde sostanzialmente a un ricatto; la modifica costituzionale è invece l’atto sommamente libero delle camere, perché le regole del gioco si decidono insieme. Comunque, i toni di renzi sono inaccettabili e patetici: se non fate come dico io me ne vado. Se mettiamo insieme questa affermazione insieme a quella per cui si è praticamente nominato da solo di fronte a un parlamento totalmente esautorato, sfioriamo il ridicolo. D’altra parte, le modalità sono molto simili a quelli del suo amico silvio che riteneva di essere “sceso in campo” come unto del Signore sacrificando la sua vita per noi.
Se non ci fosse una disinformazione martellante che fa credere che alcune cose siano la versa svolta della situazione, saremmo in una situazione grottesca. Tutto dipende dal nome che si dà alle cose.
Il cd Jobs act sembrava la riforma del mercato del lavoro ed è stato un piccolo cambiamento sui contratti a tempo determinato. Se ne è parlato per mesi.
Auto blu: le mettiamo su ebay. E intanto Consip ha appena concluso l’acquisto di 3000 nuove auto per lo Stato.
80 euro in busta paga: riusciamo a fare tutto giusto giusto un mese prima delle elezioni. Un tempo si raccontava di cento euro sotto i piatti dei pranzi elettorali. Oggi è tutto alla luce del sole.
Domani promette la riforma del Senato: c’è bisogno di due passaggi parlamentari a distanza di 3 mesi e se il secondo non ha la maggioranza qualificata si va al referendum.
Vedremo. Per fortuna abbiamo una Costituzione solida che ha respinto tutti i tentativi di violenza antidemocratica. Resisterà anche questa volta.
siamo cittadini come tutti, e solleviamo tutti i dubbi che vogliamo.
Non ci vedo tanto il pericolo di autoritarismo, tutto qua.
Il che non significa che non si possa essere lo stesso in disaccordo con l’abolizione del senato, con la legge elettorale, con Renzi tutto intero ecc ecc, ovvio.
“Le divisioni interne al PD quindi incidono in maniera dirompente sulla vita politica e istituzionale del Paese in modo molto, molto, molto più significativo che non eventuali divisioni nei partiti d’opposizione.” (Federico)
A dire il vero qui c’è diversità di vedute fra Renzi, presidente del Consiglio scaturito dal PD, e Grasso, presidente del Senato, anche lui del PD, che però non parla a nome del suo partito e nemmeno in qualità di seconda carica dello Stato ( lo ha ribadito più volte, e ci sarebbe mancato altro che non fosse stato così).
Quindi è totalmente pretestuoso, e quindi inaccettabile, attaccarsi ad ogni cavillo per intorbidare le acque.
Chi lo fa è in malafede.
Mattlar, togli la parola “scorretto” e mi fai felice.
Puoi sostituire con “una zozzeria politica”.
La malafede è di chi chiude gli occhi per fedeltà al Partito.
Marilisa, stai serena!
Federico, nessuno è più sereno di me.
Lo diceva anche Enrichetto Letta…
31 marzo 2014 @ 16:48
“Auto blu: le mettiamo su ebay. E intanto Consip ha appena concluso l’acquisto di 3000 nuove auto per lo Stato.”
//////
Dove l’hai letto?
Ieri da Fazio tl sottosegretario al PDC Del Rio a domanda a risposto:
E’ stata esperita una indagine di mercato ( non l’acquisto ) per 3000 auto blindate per magistrati e persone affidate alla custodia cautelare che nel caso dovessero essere acquistate , saranno messe a gara da Consipi con bando pubblico che verranno assegnate e gestite direttamente dai ministeri interessati, prevalentemente dal ministero della Giustizia, che stabilirà le priorità e le reali necessità.
Amico mio mattlar, spiego meglio il concetto che mi son permesso di esprimerti prima; concetto che è un “ossimoro”: quanto hai ragione, eppure quanto hai torto.
Matteo Renzi, è come lo descrivi tu: bastava fare attenzione ai media locali di Firenze oltre al Quotidiano La Nazione per capire di quale pasta fosse fatto.
Non solo: era sufficiente sentire anche l’umore dei fiorentini sui Social e sui Blog, (per quanto con questo non intenda io dare “giudizi assolutizzanti”, anche perchè di persona non l’ho mai conosciuto).
Chi mi legge sul blog di Luigi sa che alle due primarie del Pd, votai prima Bersani e poi Cuperlo, ma, ora c’è paradossalmente bisogno di Matteo Renzi.
Io non so di preciso cosa contenga il testo di riforma del Senato, di certo, come affermato dal Ministro Giannini, è “anomala” una proposta di Riforma della Costituzione che arrivi dal Governo, ma il tempo delle lunghe discussioni, il tempo delle mediazioni infinite penso che nel nostro Paese non siano più “sopportabili”.
Ovviamente, il contributo deve essere dato da tutti, ma poi, (per parlare in bersanese), il giro di cacciavite va dato e va dato con forza e decisione.
Questo perchè, secondo me: perchè non siamo un Paese normale, lo dico con dolore, ma non lo siamo: oggi rabbrividivo mentre leggevo gli articoli del Corriere della Sera sulla ‘ndrangheta e sulla città di Taranto, dove ad ogni scarcerazione di boss avviene una festa e dove, parole del Procuratore Capo: la mafia vince e ha consenso.
No, non se ne può più….Chiaramente Matteo Renzi non ha la bacchetta magica e dopo di lui non c’è il diluvio, ma libere Elezioni Democratiche…
Però senza le sue Riforme che mirano a una revisione dell’assetto dello Stato e della sua forma di Governo, al fine anche di un segnale dato al Paese Italia e all’Europa, noi SI’ CHE allora correremmo veramente il rischio di una deriva autoritaria e antidemocratica: Grillo e il M5S, Berlusconi e la sua Forza Italia, i quale secondo me godono (purtroppo) ancora di molto, molto consenso nel Paese.
Non è facile accettare i cambiamenti; credimi caro mattlar, non è facile per me che spesi molte energie (banchetti, volantinaggio etc…etc…) per far in modo che al Referendum di diversi anni fa non passasse la riforma Costituzionale c.d. “Devolution”.
E’ uno sforzo, uno sforzo grande accettare il cambiamento, ma ora sento che come cittadino (per quanto valga il mio pensiero) devo farlo, anche se compiuto da chi non ho votato alle Primarie, (e nè tantomeno alle Elezioni).
Un carissimo e affettuoso saluto,
F.
Fabri proprio perché l’aggravarsi della crisi spinge verso “l’uomo forte” e’ importante tutelarsi verso ipotetiche derive autoritarie.
Anche perché lo stesso Renzi ha giocato nei mesi scorsi nel frenare il governo per poi fare il Salvatore della patria.
Non che io sia meno stanca di questa politica cialtrona, però stiamo attenti.
Non concordo, fabricianus. Le mascalzonate o come le chiama marcello le zozzerie politiche (e giornalistiche: vedi il titolo del corriere di questa sera “si chiude un dibattito di 30 anni” quando si tratta di un disegno di legge che va approvato da due rami del parlamento con procedimento aggravato per due volte) si pagano. Speriamo che il conto non sia troppo salato. Oggi abbiamo questo egocentrico al governo che crede di essere il messia e fa il prestigiatore con le parole: parla e non dice nulla, annuncia ma non fa nulla. Domani verrà un grillo qualunque e saranno dolori.
Stanno chiaramente puntando alla massa di popolazione più popolare: abbindolano con i titoli: “domani riforma del senato”, “80 euro in busta paga”, “soppressione delle province”. E sembra – come dice giustamente sara1 – che Renzi sia l’uomo forte in grado di salvare tutti. Speriamo che non siano dolori troppo forti.
la chiameremo anche Costituzione della repubblica renziana
Però c’è una differenza non di poco conto, mattlar, tra questo egocentrico e gli altri due egocentrici che passa oggi il convento, Grillo e Berlusconi forever: che quelli sono venuti dal nulla e si sono creati l’uno un partito, l’altro un movimento, del tutto emanazione di sé stessi, su cui imperano con guanto de fero: al di fuori di loro, il nulla.
Ma l’egocentrico Renzino è il segretario regolarmente eletto- a furor di primaria- del PD: partito vero, strutturato, con una nomenklatura, un dibattito e una feroce e dilaniante lotta interna costanti. E con correnti e correntine e anime e animine e fior di gente magari improvvida e destinata al precoce olocausto ( Bersani, Letta, e ogni altro nome va bene) ma comunque politicante esperta.
Com’è che tutto st’apparato è finito nelle mani dell’imbonitore di Firenze, se fosse solo così? Qui non è questione di titoli di giornali e di campagne a colpi di slide ( goffine) ma di consenso politico.Magari cinico e calcolato, ma consenso politico. QUello, per il momento c’è. Interno al partito, dico. Anche chi dissente, incomprensibilmente approva.
E questo non è fuori, ma dentro la democrazia.
Anche se ci sta sulle scatole.
Che i giornali sbaglino ed esagerino nei titoli non è una novità, carissimo mattlar .
Che tutto debba passare attraverso la procedura prevista dall’art. 138 della Costituzione non vi è alcun dubbio…
Dell’egocentrico Renzi non temere: il Pd non è ne Forza Italia, nè il M5S. E ciò è una garanzia.
@sara1
Penso che non dobbiamo più temere “l’uomo forte”, con i giusti contrappesi repubblicani.
Nel senso che l’ “uomo forte” doveva essere temuto quando si presentò come capo di coalizione alle Elezioni con tre televisioni, giornali, assicurazioni e banche.
http://www.famigliacristiana.it/articolo/repubblica-di-weimer.aspx
Avvenire invece si accoda al vincitore:
http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/ancora-piu-duro-dire-no.aspx
A forza di temere l’uomo forte abbiamo avuto una politica debole, debolissima…
E adesso che a dettare legge è uno dei vostri va bene tutto, vero?
Ma va là!
Fabricianus, avresti fatto bene a votare a favore di quel referendum, come ho fatto io. Avremmo avuto delle riforme imperfette, ma perfettibili e magari, un po’ alla volta, saremmo arrivati alla quadratura del cerchio.
Il mito della “costituzione più bella del mondo”, pura propaganda promossa da vecchissimi ultraconservatori come Scalfaro, ha impedito di riformare le istituzioni e il Paese. Oggi paghiamo la superficialità di quella campagna e di quella propaganda elettorale (che portò infatti all’effimera vittoria dell’Ulivo nel 2006).
Sarebbe ora di fare un po’ autocritica…
Sara,
per il superamento del bicameralismo perfetto sono d’accordo tutti gli Italiani.
Avvenire scrive cose sensate, FC come al solito si perde per strada…
Caro Federico che tutti i partiti di destra centro destra e simili siano contenti dell’abolizione e del nuovo uomo forte è palese. ieri sera Vespa gongolava (a proposito molto carina la Madia, fine, chic, una vera bambola di porcellana).
Sono contenta che il mio voto a Bersani abbia reso felice Bruno Vespa.
🙂
Sara,
Vespa gongola perché percepisce la possibilità di tutta una serie di trasmissioni e puntate speciali, magari in prima serata e con il plastico di Palazzo Madama…
Quanto all’abolizione del Senato, faccio notare che la riforma del centrodestra del 2005 non prevedeva nessuna abolizione e i senatori, ridotti di numero (come anche i deputati), sarebbero stati eletti in una sorta di Senato Federale (oggi si dice Senato delle autonomie, ma il concetto è quello) con competenze limitate ma non del tutto simbolico, come sembrerebbe quello di cui si parla oggi.
Ma i “sinistri”, cosa vogliono? Ancora il bicameralismo perfetto?
Si è capito cosa vuole Renzi, ma cosa ne pensano gli altri non si sa: è il solito fumo di chi non vuole cambiare niente ma non ha il coraggio di dirlo. Weimar appartiene ad un’altra epoca ed evocarla oggi in Italia è solo un modo per giustificare le proprie paure e nascondere il propria opposizione al cambiamento.
Cosa vogliono i sinistri non lo so e onestamente manco me ne frega più. noto solo che oggi Libero e il Giornale con il nuovo metro renziano sono diventati progressisti e Unità e Fatto conservatori.
il mondo cambia siamo sulla barca e non possiamo scendere che ci si vuole fare??
Mi scoccia solo aver dato il voto al PD in nome di un partito pluralista e non personalistico e ritrovarmi cicciobombo cannoniere al governo, sapevo così mi sarei organizzata diversamente ma tant’è.
p.s Weimer appartiene ad un’altra epoca ma basta guardare un po’ in giro e vedere un “progressismo” nero all’orizzonte che sa tanto di antico no?
e fanno anche bene che se la sinistra è questa…
“Avvenire scrive cose sensate, FC come al solito si perde per strada…”
Per Federico le cose sensate sono quelle che pensa lui e chi è sulla stessa linea.Troppo semplice.
FC invece “si perde per strada”.Come mai? Forse perché è un giornale cattolico sì ma “comunista” come certi imbecillotti dicono.
E Federico–mi pare di capire– è pronto, ovviamente, ad accodarsi a questi ultimi.
Se Federico pensasse con la sua testa, farebbe molto meglio.
I “sinistri”, come lui li chiama, non vogliono il bicameralismo perfetto, lo dicono da tantissimo tempo. Fa perdere tempo e basta. Intralcia i lavori legislativi.
Ma vogliono che una riforma così importante venga fatta con ponderazione e con lungimiranza, valutando tutti i pro e tutti i contro.
Tanto difficile da capire?
E infatti ci vorrà del tempo prima che il progetto di Renzi divenga legge. Dovrà passare al vaglio di Camera e Senato, e verranno fatti degli aggiustamenti.
Renzi ha il merito di avere dato avvìo al cambiamento, e questo merito nessuno glielo può togliere. Lo rivendicherà per tutta la vita.
Potrei giurarci che un giorno il suo nome, per questo motivo, verrà citato nei libri di storia e di educazione civica.
Resta il fatto che io credo che la maggioranza degli italiani sia più interessata alle riforme economiche, cioè a quegli 80 euro in più che si ritroveranno nelle tasche ogni mese.
L’odore dei soldi è più forte e gradevole di qualsiasi legge. A molti solo quelli interessano.
Ti pare di capire male, come sempre.
Ho azzardato a scrivere “si perde per strada”, perché penso che in questo momento evocare la repubblica di Weimar e i suoi fantasmi è solo un modo per annebbiare la vista e perdere tempo. L’obiettivo è urgente, siamo in ritardo di anni: si è discusso e approfondito abbondantemente.
Non guardare la meta e perdersi nelle nebbie di chi non vuole toccare la costituzione nemmeno per migliorarla (cosa che i c.d. padri costituenti non avevano mai pensato) a mio parere è “perdersi per strada”, perdere tempo inutilmente. Peggio ancora: perdere l’occasione di un contributo positivo, fatto di proposte e idee migliorative.
FC, come in altre occasioni, sceglie di dare voce a questi interventi anziché partecipare al dibattito con un contributo.
In questa discutibile riflessione non ho alluso minimamente ad un supposto comunismo di FC: lo scorge solo chi ha dei pregiudizi ed è in malafede, come sempre.
Non si parla di Weimar come il babau. a parte la situazione europea evidente a tutti, se la costituzione sembra farraginosa in questi processi è proprio perchè si era rimasti scottati da governi democraticamente eletti che poi avevano svuotato la democrazia dall’interno.
In ogni caso le analogie con l’inizio del secolo scorso ci sono oggi più che all’epoca di Berlusconi perchè 10 anni fa l’economia tirava e le persone con la pancia piena non si danno alle dittature.
Oggi la disoccupazione e la crisi sociale sono una minaccia cui bisogna rispondere evitando le fughe autoritarie.
http://www.lastampa.it/2014/03/13/esteri/chi-ha-nostalgia-delluomo-forte-la-crisi-della-democrazia-e-la-tentazione-del-passato-kD9DHmzOdOnz9mvnVvSWGM/pagina.html
Sara1 scrive,
1 aprile 2014 @ 12:29
Sara, diciamo che con un po’ di buona volontà il tuo discorso “storico” si può interpretare. Però, scusami, se non siamo chiari e precisi neanche noi… Nel nostro paese i “governi democraticamente eletti” non sono mai esistiti (neanche nella c.d. seconda repubblica), tanto meno nel 1919, anno al quale presumo tu ti riferisca.
Mi riferivo più al caso tedesco dove si arrivò al potere tramite regolarissime elezioni. In quanto ai governi democraticamente eletti è vero non c’è l’elezione diretta del presidente del consiglio ma i governi si formano in funzione dei risultati elettorali.
In pratica la storia ha mostrato che si può partecipare alle elezioni vincerle e arrivati al potere svuotare la democrazia dall’interno per questo nel dopoguerra si è provveduto a stabilire dei contrappesi istituzionali in grado di garantire anche la rappresentatività delle minoranze e un miglior controllo.
Con questo non si intende dire che eliminando il senato si arrivi ad una dittatura, assolutamente, ma che ci sia nell’aria un atteggiamento antidemocratico diffuso, sotto l’apparente antipolitica, che dovrebbe scoraggiare il linguaggio del nostro attuale Presidente del consiglio, non si può dare del parruccone e mettere a tacere chiunque sollevi una sacrosanta critica.
http://editoriale.com.unita.it/politica/2014/04/01/i-passi-necessari-per-non-fallire/
“FC, come in altre occasioni, sceglie di dare voce a questi interventi anziché partecipare al dibattito con un contributo.”
Sbagli, Federico.
F.C. un contributo lo dà sempre.È un ottimo giornale.
Dell’articolo di Elisa Chiari il paragrafo più importante e significativo, che del resto è condensato nel titolo, è questo:
“Chiunque avanzi un dubbio – e sono sorti dubbi autorevoli in materia: Gustavo Zagrebelsky, Nando Dalla Chiesa, Pietro Grasso, Elena Cattaneo per citarne solo alcuni – viene di questi tempi tacciato di “gattopardismo”. Ma tra la conservazione dello status quo e la fretta di cambiarlo comunque sia, costi quel che costi solidità della democrazia compresa, esistono le vie di mezzo. Ponderare, ascoltando le voci contrarie, gli effetti del cambiamento è una di queste.”
Mi trovo completamente d’accordo.
Quoto Sara1, come spesso mi accade.
@Sara
“In quanto ai governi democraticamente eletti è vero non c’è l’elezione diretta del presidente del consiglio ma i governi si formano in funzione dei risultati elettorali.”
E adesso, di quale paese parliamo? E di quali governi parliamo? E di quali risultati elettorali? Presumo, di nuovo, che tu non stia parlando dell’Italia. Peccato.
http://www.lastampa.it/2014/04/01/cultura/addio-allo-storico-le-goff-raccont-la-vita-del-medio-evo-MHMBLEJNk0kCZ5Dfqh3fNI/pagina.html
🙁 🙁
In che senso Nicoletta?
Sara, tu scrivi: i governi si formano in funzione dei risultati elettorali. E perciò ti chiedo a quale paese ti riferisci, perché nel nostro paese questa frase è più uno slogan che una realtà (specialmente nel secondo dopoguerra). Però parliamo di Italia, se non sbaglio, e allora la tua affermazione la voglio riferire a noi (e non alla Germania, tanto per dire).
Da qualunque manuale di storia sappiamo che nel 1947 il Pci fu estromesso dal governo; sappiamo anche che, fino al crollo del muro di Berlino e dell’Urss, il Pci non governerà mai più – e questo a prescindere dai risultati elettorali, per altro egregi: ti ricordo le elezioni del 1976 (si stava proprio a un pelo dal mitico “sorpasso”; poi, invece, è arrivato l’orrore del caso Moro).
I governi italiani non si sono formati in funzione dei risultati elettorali, ma in funzione di logiche “extra-italiane” che prevedevano e consentivano l’alleanza con chiunque ma non con il Pci, se non a livello locale (e anche per far entrare i socialisti ci fu da discutere). E quindi, per esempio negli anni 80, vai pure col pentapartito, in cui l’1,5% dei liberali (o il 2% dei socialdemocratici) serviva ad avere (forse) la maggioranza in Parlamento, salvo essere ogni giorno sotto ricatto. Niente di nuovo sotto il sole.
Dal 1945 questo paese (che ha perso la guerra, e l’ha persa malissimo) è a sovranità limitata. Non è il voto popolare che ha deciso i governi o la condotta politica. Chi ha provato a tirarsi fuori da questo “gioco” è finito male assai: Enrico Mattei; Aldo Moro; a suo modo perfino Craxi, guarda (che è tutto dire…).
Io non credo che sia possibile né giusto riscrivere la storia per portare acqua ai propri ragionamenti. L’Italia non è nata vent’anni fa; e non è la Francia, non è l’Inghilterra e non è nemmeno la Germania; non lo era nel 1919 e non lo è oggi.
Per l’ottimo mattlar.
“Se in mezzo a questo immobilismo uno si mette a correre, desta sospetto.”
http://www.internazionale.it/opinioni/gerhard-mumelter/2014/04/01/la-svolta-autoritaria/
Dai commenti sembra l’articolo abbia destato entusiasmo.
🙂
Nicoletta riguardo la Germania mi riferivo a quella dopo Weimar perchè la discussione era partita dall’articolo di famiglia Cristiana.
🙂
Scrive Federico:
Fabricianus, avresti fatto bene a votare a favore di quel referendum, come ho fatto io
Il mito della “costituzione più bella del mondo”, pura propaganda promossa da vecchissimi ultraconservatori come Scalfaro, ha impedito di riformare le istituzioni e il Paese. […]
Sarebbe ora di fare un po’ autocritica…
No, caro Federico: dal mio punto di vista fu sacrosanto votare per la non conferma della riforma Costituzionale del 2005 voluta dal Centrodestra, per due motivi:
-Il pluriconcentrato di conflitto di interessi Silvio Berlusconi era nel pieno della sua espansione politica e non si poteva secondo me accettare una riforma fatta un po’ “su sua misura”
-Non potevo certo immaginare che il Paese sarebbe crollato nella più grande crisi economico-sociale-(istituzionale) dal dopoguerra in poi.
Oscar Luigi Scalfaro ebbe il grande merito di bloccare chi voleva nominare Ministro della Giustizia il suo Avvocato personale, altro che fermare le riforme.
Zero in Educazione Civica.
In 50 anni
non mi pare che la Repubblica Italiana
sia cambiata nelle sue leggi fondamentali.
La Repubblica Italiana
è
una Repubblica PARLAMENTARE.
i cittadini italiani
votano il solo P A R L A M E N T O
e
delegano al PARLAMENTO/PARLAMENTARI.
L’assetto costituzionale non è ancora cambiato.
E’ il Capo dello Stato che nomina il Capo del Governo,
sentiti….. quanto previsto.
Ma come c…….. è che la memoria di mezza Italia
se nè andata a fottìo,
inventandosi un’altra costituzione che non c’è ?
Berlusconi in 20 anni è riuscito a convincere mezza Italia
di una scelta cittadina
che non esiste
che non è prevista.
Ovviamente anche tra i commentatori ?
“Se in mezzo a questo immobilismo uno si mette a correre, desta sospetto.”
Dalle mie parti si dice: foss ch’an corr, al puzza, cioè l’acqua dei fossi deve scorrere rapida altrimenti ristagna, marcisce e non serve a nulla.
@Matteo,
mai sentito parlare di costituzione formale e costituzione materiale?
Lo dicevano i comunisti ben prima della discesa in campo di B.
E’ che in politica si usano sempre due pesi e due misure, secondo le convenienze del momento.
@Nicoletta,
il PCI ha preso sempre meno voti della DC, anche nel ’76. Un sorpassino c’è stato alle elezioni amministrative, ma quando si trattava di votare per il Parlamento gli Italiani rinsavivano. Inutile cercare complotti all’estero, si accetti che democraticamente gli Italiani non volevano i comunisti al governo (e non li volevano per quello che era e che predicava il PCI, per la sua fratellanza con il Komintern al di là della propaganda e delle favole sull’eurocomunismo). La tua ricostruzione della storia repubblicana dell’Italia è piuttosto di parte e omette alcuni elementi fondamentali.
Fabricianus,
adesso Renzi vi farà digerire una riforma che in buona parte poteva già essere in vigore da dieci anni. Questo è il valore di una campagna referendaria fatta contro l’Italia prima che contro B.
Scalfaro era portato in giro come l’ultimo garibaldino: ci vedeva poco e faceva fatica a parlare eppure venne utilizzato come simbolo di una vecchia Italia (quella del ’46!) pura e intoccabile: conservatorismo al 100%.
Si sapeva da molti anni che la costituzione del ’48 era da riformare e si discuteva da tempo di premierato, federalismo e riforme istituzionali.
Si è mancata un’occasione storica solo per odio politico e ideologico di una parte contro l’altra: questo ha bloccato il Paese e ha determinato quella crisi economico-sociale-istituzionale che tu dici inimmaginabile.
(Sì perché un sistema politico più “agile” avrebbe saputo dare risposte più veloci e più fruttuose anche in merito alla crisi economica).
Io non ero entusiasta di quella riforma, ma capivo che si trattava di un’occasione unica e che andava colta al volo, senza ipocrisie, interessi di parte (la sinistra non voleva riconoscere il riformismo del centrodestra e ha voluto ancora una volta alzare i toni e gridare allo scandalo) e pregiudizi.
Adesso, con dieci anni di ritardo, il Parlamento si rassegna ad andare ancora in quella direzione e ho l’impressione che alla fine la riforma della costituzione, se mai ci sarà, potrebbe anche essere peggiore di quella del 2005.
L’autocritica ci vuole, eccome.
@Federico
Be’, se oltre 12 milioni e mezzo di italiani votano Pci (esempio politiche 1976, la Dc prende poco più di 14 milioni di voti) non direi proprio che non vogliono quel partito al governo, non trovi? Che fosse impossibile avere un comunista al governo non è una mia idea e nemmeno un tesi complottistica, ma è una realtà storica ribadita e confermata negli anni da fior di politici italiani (Cossiga il più loquace), da politici Usa (e non solo) e da ex ambasciatori di vari paesi.
Se la Dc aveva i numeri governava da sola con un bel monocolore; quando non li aveva, li racimolava con un tri-quadri-pentapartito, a seconda della necessità. Il primo presidente del consiglio non democristiano è stato Giovanni Spadolini nel 1981: guidava un partito, il Pri, che alle elezioni di cui sopra aveva preso 500 mila voti – e dunque, occhio e croce, non proprio al top del gradimento degli elettori…
Perciò: “si accetti che democraticamente gli Italiani non volevano i comunisti al governo” è una frase senza senso e magari a omettere alcuni elementi fondamentali sei tu.
Però il PCI è stato fondamentale nella stesura della Costituzione. Infatti in genere è la destra ad accusarla di comunismo e a volerla cambiare, tre anni fa per due parole di Berlusconi si organizzarono pubbliche letture della stessa nemmeno fosse la bibbia. oggi se non la cambi in 24 ore sei una palude reazionaria e parruccona.
http://video.repubblica.it/dossier/difendo-scuola-pubblica-perche/con-claudio-bisio-e-paola-cortellesi-a-difesa-della-costituzione/63672/62306
Come battute comunque supera pure il Berlu.
http://inagist.com/all/450933233182855168/
Nicoletta,
capisco che la cosa ti abbia fatto soffrire per anni e ancora adesso, ma se il PCI ha sempre preso più voti contro che a favore significa che la maggioranza degli italiani non voleva il PCI al governo.
E cosa significa che il PRI non avesse consensi? Nelle coalizioni, da sempre e ovunque, è così: si trova un accordo tra forze diverse. Il Pentapartito aveva deciso che dopo trent’anni fosse arrivato il momento di un’alternanza a Palazzo Chigi tra alleati: gli elettori di questa coalizione hanno accettato la questione e l’hanno sostenuta con il proprio voto (oltre il 55% nel 1979 e qualcosa di più nel 1983). Ai comunisti non piaceva? Pazienza… E’ la democrazia: chi raccoglie più voti governa.
Le elezioni sono sempre state democratiche e la posta in gioco era chiarissima. Le eventuali pressioni internazionali hanno avuto un peso, ma poi a scegliere erano gli Italiani. C’era la guerra fredda e questo inevitabilmente ha influito, ma le pressioni arrivavano da Washington come da Mosca e il PCI ha fatto la sua parte.
Se il popolo della sinistra avesse dato la maggioranza relativa dei voti al PSI anziché che a un PCI legato mani e piedi a Mosca, forse la storia sarebbe andata diversamente. Ma questa è fantapolitica.
La storia dice che nel ’76 il PCI ha avuto il consenso solo di 12,6 mln di voti (34%) mentre 24,1 mln di Italiani (il doppio, 68%) ha votato diversamente, cioè contro un governo del PCI. La DC aveva la maggioranza relativa (38,7% alla Camera) e ha raccolto in Parlamento il consenso per un governo monocolore. Democraticamente.
Sara,
ti stupisci?
I soliti due pesi e due misure…
Federico, ma dove l’hai studiata la storia, su Topolino? Ma quando mai, fino al 1994, si è votato per una coalizione? Si vota “per” un partito o “contro” un partito? E che modo hai di interpretare i risultati elettorali? Seguo il tuo ragionamento e scopro che 36 milioni di italiani hanno votato “contro” il Pri al governo… Oppure no, e il voto “contro” riguarda solo il Pci, evidentemente.
“Il Pentapartito aveva deciso l’alternanza a Palazzo Chigi…”, “gli elettori di questa coalizione hanno accettato…”: siamo al delirio. Il primo pentapartito è del 1981 ed è un governo, non un’alleanza elettorale (del resto non ci furono elezioni in quell’anno; ci fu però lo scandalo P2, che fece cadere il quadripartito Forlani…).
Sì, c’è una cosa che mi fa soffrire, ed è la riscrittura e l’interpretazione della storia a proprio uso e consumo, anche a costo di negare l’evidenza e dire assurdità.
P.S. Nel segreto della cabina elettorale Dio ti vede, Stalin no! E nemmeno Federico, che pensa di sapere ma, in effetti, non sa!
(ma poi, dalla distorsione e dalla mistificazione cosa abbiamo da guadagnare?)
Ma piantala.
Si votava per i partiti, certo, ma si sapeva benissimo che nessun partito avrebbe raggiunto la maggioranza assoluta e che, essendoci un sistema proporzionale, i partiti avrebbero stretto delle alleanze.
La DC dal 1948 ha sempre governato con il PRI e il PSDI. Qualche volta c’erano anche i liberali, altre volte saltavano un giro, ma un accordo si trovava sempre. Gli elettori lo sapevano benissimo.
Negli anni ’60 si è cominciato ad allargare l’alleanza di governo al PSI, e questa è stata una novità sofferta, ma insomma l’area di governo era quella. Non a caso i libri di storia (non Topolino) parlano di “centrismo” e di “centro-sinistra”. Alle elezioni ognuno per conto suo, ma poi gli interlocutori con cui la DC trattava per formare la maggioranza parlamentare, a sostegno di governi di coalizione o monocolore, erano sempre quelli. Gli elettori lo sapevano anche al momento del voto. Tanto è vero che ad un certo punto hanno formalizzato l’accordo con il nome “Pentapartito” e non è stato un trauma per nessuno. Lo sapevano tutti.
L’unica a non saperlo eri tu?
Quanto al voto “contro” un partito, non l’ho certo inventato io. Basta pensare agli slogan dal ’48 in avanti (e fino ai giorni nostri): ogni voto è a favore di uno e contemporaneamente contro il suo avversario principale.
Non sono assurdità, né interpretazioni fantasiose. Al massimo qualche semplificazione.
Assurdo è sostenere che il PCI dovesse governare solo perché aveva il voto di 12 mln di Italiani, come se il voto dei comunisti valesse più di quello degli altri (guarda caso in grandissima parte anticomunisti).
ma poi che modo è di confrontarsi?
Cosa risolvi insultando?
Talvolta i Lauro ritornano.
“Dentiere a metà prezzo, l’ultima campagna del club Forza Silvio
Dopo i maxi sconti per le cure veterinarie, Vincenzo Leli, presidente del club azzurro di Roma nord avvia un’altra iniziativa per aumentare il numero degli iscritti. “Voto di scambio? Macchè, anche in un municipio come il nostro c’è la fila della gente che ci chiede aiuto per tirare avanti”
http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/04/02/news/dentiere_a_met_prezzo_l_ultima_campagna_del_club_forza_silvio-82533162/?ref=HREC1-2
Lui, Lauro prima del voto dava una scarpa, dopo il voto consegnava l’altra.
Se seguiranno l’esempio laurino, prima consegneranno l’arcata superiore, poi dopo il voto quella inferiore.
Grandi ideali sta destra.
Federico, amico mio, a me spiace che tu interpreti qualunque opinione contraria alla tua, o anche solo differente, sempre (sempre) alla stregua di un insulto e di una persecuzione. Francamente, non è che i tuoi toni e i tuoi modi siano tanto angelici quanto a te piace credere, ma tant’è: fa parte del gioco. Poi, a prescindere dagli scazzi, forse una scheggia di arricchimento si può comunque tirar fuori. Ciao.
Nino,
abbiamo tutti da imparare dai grandi ideali del PD, specie quelli che pubblicizza in occasione delle primarie:
http://news.supermoney.eu/politica/2014/03/pd-primarie-sospette-a-modena-e-salerno-possibili-espulsioni-0070242.html
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2014/03/03/news/soldi_agli_stranieri_per_votare_modena_primare_pd_al_veleno-80133444/
http://www.ilrestodelcarlino.it/reggio_emilia/politica/2014/03/04/1034157-primarie-centrosinistra-soldi-immigrati-inchiesta.shtml
E vogliamo parlare delle tessere?
http://www.today.it/politica/primarie-pd-tessere-congresso.html
http://www.giornalettismo.com/archives/1195247/le-tessere-gonfiate-di-frosinone-fanno-tremare-il-pd/
http://www.cremonaoggi.it/2013/11/11/lo-scandalo-tessere-veleni-sulle-primarie-pd/
http://www.lettera43.it/politica/tessere-pd-la-procura-di-salerno-indaga_43675114008.htm
🙂 🙂
Wiva il papa!
Gioisci per le parole del Papa sulla famiglia fondata sul matrimonio?
http://it.radiovaticana.va/news/2014/04/02/il_papa:_per_fare_pace_in_famiglia_non_servono_le_nazioni_unite,/it1-787048
Condivido e gioisco.
Bello!!!
E rilancio questo articolo rimasto inosservato che ci aiuterebbe molto a vedere la famiglia come motivo di Unione tra chi ha una visione più tradizionale e una più sociale,
Perché anche immigrati e poveri hanno famiglia, spesso entrambi gli schieramenti sembrano dimenticarlo,
🙂
Ops dimenticavo
http://www.avvenire.it/famiglia/Pagine/rapporto-cisf-integrazione-famiglia-immigrati.aspx
http://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/cei-cei-cei-33156/
Nino!
Nino, conserva un po’ di sdegno anche per i sindaci del PD che collaborano con la ‘Ndrangheta…
http://www.ilgiorno.it/lecco/cronaca/2014/04/03/1047918-valmadrera-sindaco-arrestato.shtml
Che si fa Federico? Che famo?
http://www.avvenire.it/famiglia/Pagine/divorzio-breve-pd-e-fi-ci-riprovano.aspx
Non per fare la solita rompiscatole ma ormai in Europa il progresso è ridotto a queste cose.
Tagli, precarietà, mancanza di aiuti però massima velocità se devi romporere un legame. Forse volendo le cose sono correlate però non c’è destra e sinistra che tenga la strada è questa.
Che poi:
http://www.repubblica.it/cronaca/2014/03/30/news/caritas_i_separati_e_i_divorziati_sono_i_nuovi_poveri-82289628/
@Fabricianus,
mala tempora currunt.
Si è creato un’asse trasversale “laico” per ridurre il matrimonio ad una formalità, poco più di una stretta di mano.
Una burletta senza sostanza.
Ecco i diritti civili!
Faccio notare che tra i firmatari mancano esponenti del NCD e del gruppo UDC-popolari: confido nel fatto che almeno loro facciano da argine a questa deriva. I cattolici più impegnati del PDL sono passati nel NCD e in FI la loro assenza si comincia a notare…
Sottolineo anche come sono state strumentalizzare e fraintese le aperture del Papa alle coppie separate: invece di aiutare le famiglie a restare unite, magari riducendo le tante difficoltà con interventi mirati, di facilitano i divorzi!
A chi conviene una legge di questo tipo? Quale visione della società e della famiglia viene promossa? Possibile che dall’Europa dobbiamo sempre copiare le cose peggiori, specie quelle che riflettono una politica laicista e radicale, alla Zapatero?
E il prezzo chi lo paga?
Un asse, ovviamente non un’asse.
Ma con tutto questo parlare di gender e di maschile /femminile alla fine ci si confonde anche con l’italiano…
I punti sono diversi, buon Federico, secondo me:
La preparazione al Matrimonio è “cosa” seria che deve cominciare dall’esempio e dall’educazione in famiglia.
Trovo assolutamente insufficienti quelle quattro/cinque serate di corso pre-matrimoniale organizzato dalle Parrocchie.
E’ dal mio punto di vista ormai improrogabile, ma nessuno mi ascolterà (anche perchè non ho alcun potere) inserire nell’Ordinamento Italiano, prima di qualsiasi Legge sul Divorzio Breve cui sono tutto sommato contrario, l’obbligo del doppio rito: Civile e Religioso.
Almeno io la penso così.
Si Fabricianus però mi sembrerebbe un modo per disinteressarsi delle famiglie sposate solo con il rito civile, come dire, facciamo un matrimonio a parte per quelli forti nella fede e lasciamo gli altri al loro destino.
Gli effetti delle separazioni dovrebbero riguardarci in ogni caso tutti. (quando sono negativi ovvio )
Ma è solo l’inizio.
Ci aspettano tempi duri, grazie anche alle scelte politiche di quei cattolici che hanno votato per partiti laicisti e avversari irriducibili dei valori non negoziabili.
Ieri sera dalla Bignardi ho assistito alla santificazione di Scalfarotto: chiunque si opponga alla legge contro l’omofobia o ai prossimi obiettivi dell’ideologia gender è un fanatico da disprezzare. Così sono state dipinte le Sentinelle in piedi. Ignorate completamente le opinioni divergenti, dimenticato l’appello accorato del card. Bagnasco. Ma nessuno invoca un po’ di par condicio contro questa propaganda ossessiva e martellante?
@Fabricianus
Ma l’obbligo del doppio rito esisteva ed è stato tolto con il nuovo Concordato del 1984. Adesso si chiama infatti “matrimonio concordatario”.
http://www.studiolegalecotini.it/matrimonio-concordatario-efficacia-civile-del-matrimonio-canonico.htm
No, Sara1 non penso sia così: il doppio rito sarebbe secondo me un vero e proprio rafforzativo del Matrimonio Cristiano, ma ciò non creerebbe Matrimoni di Serie A o Serie B.
Ho una coppia di amici sposata solo civilmente e sono una bella unione.
Giustissimo nicoletta z. e fu a mio modesto avviso un errore la modifica.
Un abbraccio.
Pure io ho amici sposati solo in comune o conviventi. Mi riferivo alle difficoltà pratiche o emotive di una separazione, è giusto che la riflessione riguardi un po’ tutti senza cadere in confessionalismi.
Poi nello specifico non che divorziare dopo un anno o dopo tre cambi però bho, spingere sempre sull’accelleratore senza guardare in faccia anche gli inconvenienti non sempre rende.
@Fab
Non so se fu un errore, di sicuro c’erano vantaggi reciproci. Per esempio la possibilità che lo Stato riconosca le sentenze di nullità emesse dalla Sacra Rota, considerando quindi nullo anche il matrimonio civile e rendendo praticamente inapplicabile la legislazione sul divorzio nella parte che regola il mantenimento del coniuge più debole… (una nuova verginità a tutti i livelli, insomma…)
Da ragazzina ho conosciuto un’anziana coppia di coniugi che era sposata soltanto in chiesa; perché, spiegavano divertiti, ai loro tempi il divorzio non c’era, ma la Sacra Rota sì!
In ogni caso, penso che la cosa migliore sia la libera scelta e questa, oggi, è garantita.
@nicoletta z.
Dici bene Nicoletta, ma il problema risiede nel fatto che, come ban sai, ottenere la nullità canonico-ecclesiastica del Matrimonio è impresa ardua.