Ieri oggi e domani si tiene a Verona il primo Banco editoriale d’Italia: una “colletta culturale” che invita i cittadini a visitare le 9 librerie aderenti all’iniziativa per scegliere e acquistare il libro che “ha cambiato loro la vita” e donarlo per Natale ai carcerati di Montorio e ai minori delle case-famiglia Don Calabria: un’idea del collega Lorenzo Fazzini e amici aiutati da 130 volontari. Gli stessi volontari porteranno i libri “raccolti” (181 nella prima giornata) nel carcere e nelle case-famiglia. Alla colletta partecipano il vescovo Zenti (ha regalato I promessi sposi), il presidente della provincia Miozzi (Il giorno in più di Fabio Volo) e il sindaco Tosi (ha detto che sceglierà un classico). Il motto dell’iniziativa è coinvolgente: Regala il libro che ha cambiato la vita. Di Lorenzo Fazzini – che mi è caro – qui si è parlato il 17 luglio 2011, il 27 maggio 20010, il 22 novembre 2009.
Regala il libro che ti ha cambiato la vita
21 Comments
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Io forse regalerei “Introduzione al Cristianesimo” di Ratzinger. Ma, dal momento che è certamente moltio difficile, consiglio a tutti “Lontana terra” dell’Archivio Nazionale dei Diari di Pieve Santo Stefano. E poi, ci sono sempre i libri di Luigi Accattoli!
“Alla chiusura delle librerie, i volumi raccolti oggi nella seconda giornata del Banco editoriale hanno raggiunto quota 286. Insieme a quanto raccolto ieri, il Banco editoriale sfiora i 500 libri in soli due giorni”: così un comunicato dei promotori che mi arriva alle 20,15..
Bello l’incontro del papa con i carcerati stamattina. Forse si potrebbe regalare “Gesù di Nazaret”.
Il Libro che mi ha cambiato la vita ? _ La Bibbia. dopo 35 anni di studio analisi e approfondimento non smette di stupirmi. Incredibile.
Il Libro che regalo ? E che me lo chiedi a fare ? E’ ovvio no ? Tra Dio e il papa scelgo Dio, non c’è discussione !
p.s. però, mai la traduzione Cei ! troppo sbilanciata….. in alternativa “dialogo tra un filosofo, un giudeo e un cristiano.”
“Nel giorno in cui il Papa visita il carcere romano di Rebibbia, Verona raccoglie 1000 libri per i detenuti del carcere di Montorio e gli ospiti delle case-famiglia della comunità San Benedetto (istituto Don Calabria) grazie al primo Banco editoriale d’Italia”: così nel comunicato che mi è arrivato stasera.
Io vorrei andare a Verona: regalerei “La valle dell’Eden” di Steinbeck, con quello straordinario “timshel” – tu puoi
Mi ha fatto ridere Tosi (avrà mai letto un libro?) che sceglierà un classico ahahahaha
@Gioab
Meno male che è sbilanciata l’edizione della CEI… chissà invece quella dei TdG com’è letteralmente valida…
A parte ciò, lodo con tutto il cuore tali iniziative perchè promuovere nuovi obiettivi ai carcerati non ha prezzo…
Io consiglierei a tutti la rilettura dell’intramontabile “Quo Vadis?”.
Ma, forse, Luigi, ti interessava sapere per ciascuno dei tuoi coinquilini quale fosse il libro che ha cambiato loro la vita?
L’iniziativa è bellissima, lo spunto per conoscersi attraverso le letture, anche….ma, mi pare che abbia più seguito il post con i politici e le tasse…..sai com’è? abbiamo perso l’abitudine al bello, alla condivisione, alla conversazione. Ora se non ci azzanniamo, convinti ognuno di possedere le verità assolute, non siamo contenti, ma soprattutto perdiamo l’ennesima occasione di svelenire un clima saturo di luoghi comuni e di cose dette,ridette e trite che di più non si può.
I libri, le parabole d’amore, i gesti, i sentimenti………ma a chi vuoi che interessino Luigi?……ma dai!
Sorrisi amari come quelli di questi giorni non ne ho mai avuto.
Hai ragione Principessa: come te io non amo l’eterna diatriba tra chi è di destra e chi di sinistra, tra quelli del catechismo di Pio X e quelli del catechismo di Giovanni Paolo II, tra quelli di Concilium e quelli di Communio, tra quelli che sul bus stanno davanti e quelli che stanno dietro. Per scombinare gli schieramenti lancio provocazioni in ogni direzione e su ogni materia. Ma vedo che gli schieramenti tendono a ricomporsi e a riprendere la battaglia restata incerta nel post precedente. Il mondo è pieno di volenterosi che immaginano di inchiodare l’avversario con una battuta ben azzeccata. Io tuttavia continuo i miei lanci scombinatori. Vedo che qualche risultato – nel senso di schiodare etichettature ritenute inamovibili – lo vengo ottenendo, Ma soprattutto so che quelle mosse in libertà interessano a molti, stando alla tenacia delle presenze e – soprattutto – alle statistiche del blog.
@Principessa
per me “La valle dell’Eden” è stato un libro davvero importante.
Se dovessi raccontartene la trama, non la ricordo.
Ricordo però nettamente l’impressione che ha lasciato in me l’idea che ci si potesse accostare alla bibbia con una prospettiva diversa, più profonda dell’approccio letterale a cui, ahimé, ero stata abituata.
E ricordo come ho ripensato la libertà, e la responsabilità, come mi ha colpito l’idea di poter scegliere, di essere chiamata in causa con tutta la mia persona nella scelta di fare il bene, e vivere, o di fare il male, e non-vivere…
Il coinvolgimento emotivo causato dal racconto ha fatto luce, una schiarita in anni di riflessioni nebbiose.
Ero molto giovane. Ma se devo citare un romanzo per me importante, è ancora il primo che mi viene in mente.
Al secondo posto “Le chiavi del Regno” di Cronin
…al terzo posto “Cordula. Ovvero sia il caso serio”.
Ma è venuto molto, molto tempo dopo…
Buona la segnalazione di “Cordula”, un testo che non conoscevo e che mi ha molto interessato vedendo le segnalazioni in Internet. Ma forse sarebbe opportuno trovare qualcosa di più leggero.
Facciamo …. L’idiota di Dostoevskij.
Certo, Gioab ha ragione. Niente di meglio della Bibbia, ma perché non suggerire l’Iliade e l’Odissea? Danno tanti spunti per riflettere.
“Lazarillo de Tormes” è il più breve tra i libri che mi hanno insegnato la felicità della lettura.
Mia moglie suggerisce Piccole Donne.
A me piaceva molto “Il cucciolo”. Poi i libri di Verne. Dico la verità, di quelli che ho letto ad adulta non ricordo quasi niente, mentre ricordo benissimo quelli che ho letto da ragazzina. E poi perché non un romanzo storico?
“Le memorie di Adriano” della Yourcenar: polare rispetto a quanto citato sopra, ma così affascinante…
…oppure “Le crociate viste dagli arabi” di Amin Maalouf: illuminante.
Gabriel Garcia Marquez “Cent’anni di solitudine”
Kalhil Gibran “Il Profeta”
Helene Hanff “84 Charing Cross Road”
solo per citarne alcuni, ma sono tanti i libri che mi accompagnano da una vita…