Report su McCarrick scardinalato e spretato da Francesco

Pubblicato oggi alle 16 il rapporto della Santa Sede sul caso MacCarrick, il cardinale statunitense abusatore scardinalato e spretato da Papa Francesco. Sono 447 pagine, ne ho lette la più parte ricavandone un forte ingombro d’occhi – a leggere sul monitor – e di mente, a vedere quanto fallace possa essere l’impegno pur generoso dei santi uomini posti a reggere la Chiesa di Roma. Nei commenti richiamo qualche passaggio che mi è parso più istruttivo e infine metto una mia noterella.

9 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Chiacchierato dagli inizi degli anni ’90. Giovanni Paolo II nomina McCarrick vescovo di Metuchen nel 1981, arcivescovo di Newark nel 1986, arcivescovo di Washington nel 2000, cardinale nel 2001. Le voci di comportamenti sessuali devianti arrivano alla nunziatura di Washington e in Vaticano già all’inizio degli anni ’90, ma sono formulate con lettere anonime e non vengono prese in considerazione. Nel 2000, durante l’istruttoria per la promozione a Washington, le voci si infittiscono e precisano: un prete lo accusa firmandosi ma non viene creduto perché lui stesso «aveva precedentemente abusato di due adolescenti». Le voci anonime riferivano «che McCarrick avesse condiviso il letto con giovani uomini adulti nella residenza vescovile a Metuchen e Newark» e che l’avesse fatto anche “con seminaristi adulti nella casa al mare sulla costa del New Jersey”. Il cardinale arcivescovo di New York John O’Connor, con lettera del 28 ottobre 1999 al nunzio apostolico scrive di ritenere un errore la promozione di McCarrick stanti quelle voci, sia pure “non provate”. Papa Wojtyla chiede al nunzio di indagare. Ma l’inchiesta scritta, anche questa volta, non porta ad alcuna prova concreta. Giovanni Paolo II accoglie la proposta dell’allora nunzio apostolico negli Usa Gabriel Montalvo, e dell’allora prefetto della Congregazione per i Vescovi Giovanni Battista Re, di lasciar cadere la candidatura.

    10 Novembre, 2020 - 22:29
  2. Luigi Accattoli

    Giura il falso. McCarrick viene a conoscenza delle riserve sul suo conto e il 6 agosto 2000 scrive al segretario particolare del Pontefice polacco, Stanislaw Dziwisz, giurando di non avere «mai avuto rapporti sessuali con alcuna persona, maschio o femmina, giovane o vecchio, chierico o laico». Dziwisz consegna la lettera a Giovanni Paolo II che crede al giuramento. Nel 2005 riemergono echi di molestie e abusi nei confronti di adulti e il nuovo pontefice, Benedetto XVI, sollecita la rinuncia di McCarrick – che era stato confermato per due anni dopo i 75. Lascia nel 2006. Nonostante che ora sia emerito le voci s’accrescono e il cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone presenta la questione a Papa Ratzinger. Ma non ci sono notizie di abusi su minori, e trattandosi di un cardinale ormai in pensione, Benedetto sceglie di non aprire un processo canonico e fa chiedere a McCarrick di condurre una vita più riservata, di rinunciare ai tanti appuntamenti pubblici, alle venute a Roma, ai viaggi per il mondo; di scegliere un’abitazione fuorimano, in un convento o in una parrocchia. Queste raccomandazioni gli vengono rivolte dai cardinali Re e Ouellet, responsabili della Congregazione per i vescovi e gli vengono trasmesse tramite i nunzi Sambi e Viganò, ma non vengono accolte dal destinatario.

    10 Novembre, 2020 - 22:30
  3. Luigi Accattoli

    Prove e decisioni arrivano solo nel 2017. Nuove denunce contro McCarrick sono formulate nel 2012 da un teste che il rapporto denomina “Prete 3” e Viganò riceve dal cardinale Ouellet l’incarico di verificarle con passi specifici presso l’accusatore e gli officiali diocesani al corrente dei fatti, ma “Viganò non fece questi passi e, di conseguenza, non si mise mai nella condizione di accertare la credibilità di Prete 3. McCarrick continuò a rimanere attivo, viaggiando a livello nazionale e internazionale”. Quando arriva Papa Francesco il cardinale ha più di ottant’anni. Al nuovo Pontefice «non vengono consegnati documenti o testimonianze che lo mettano al corrente della gravità delle accuse”: gli vengono citati «comportamenti immorali con adulti» prima della nomina a Washington. Francesco considera che le accuse sono state analizzate e respinte da Giovanni Paolo II, e, appurando che McCarrick è rimasto operativo durante il pontificato di Benedetto XVI, non ritiene necessario modificare «quanto stabilito dai suoi predecessori»: dunque «non corrisponde al vero affermare che abbia tolto o alleggerito sanzioni o restrizioni all’arcivescovo emerito». Arriva nel giugno del 2017 la prima accusa “ritenuta credibile” di abuso su un minore e in rapida sequenza Francesco lo dimette da cardinale e dallo stato clericale.

    10 Novembre, 2020 - 22:32
  4. Luigi Accattoli

    Mia nota. Giornata penitenziale per i vaticanisti. Documento di penitenza per tutta la comunità cattolica questo rapporto. Ma anche operazione di chiarezza. Direi chirurgica. Come i processi che finalmente si fanno sul variegato malaffare economico vaticano, così le indagini sul vasto, vastissimo malo funzionamento della prevenzione e dell’accertamento degli abusi sessuali. In ambedue i campi le nuove regole, dettate dai Papi Benedetto e Francesco, permettono la cura di storiche cancrene. Questo è l’unico elemento positivo che trovo nei risultati – e ancora prima nel fatto – di questa indagine durata due anni. Una volta – poniamo: vent’anni addietro – non si sarebbe fatta. Ora è fatta e pubblicata. Se letta in spirito di penitenza potrà aiutare a evitare analoghi errori. Le lettere anonime non sempre dicono il falso. Un testimone con scarsa credibilità può essere che per una volta dica il vero. Un arcivescovo può anche giurare il falso. Quando ti chiedono un parere su una nomina è bene che tu risponda schietto. Se ti incaricano di indagare tu indagherai. Piccoli insegnamenti per una grande penitenza.

    10 Novembre, 2020 - 22:33
  5. Luigi Accattoli

    Il Papa il giorno dopo. Francesco al termine della catechesi del mercoledì, che si è svolta in collegamento televisivo e streaming dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico:

    “Ieri è stato pubblicato il Rapporto sul doloroso caso dell’ex cardinale Theodore McCarrick: rinnovo la mia vicinanza alle vittime di ogni abuso e l’impegno della Chiesa per sradicare questo male”.

    Pronunciate queste parole, Francesco è rimasto a lungo pregante, in silenzio.

    11 Novembre, 2020 - 10:45
  6. Amigoni p. Luigi

    Rif. 10.45 – Parole misurate

    Le parole misurate del Papa confermano l’idea della serietà, importanza (e equilibrio) del Rapporto presentato.

    11 Novembre, 2020 - 11:21
  7. Alla radice un problema è la mancata sinodalità e la scuola senza libera ricerca identitaria e allora autentico scambio, cosa che tende a rendere la sinodalita’ comunque meno incarnata.

    Un salto di qualita’ epocale ai primissimi albori

    Molte persone si avvedono sempre più del sistema teleguidato dai potenti della finanza e di internet che sta dominando larga parte del mondo col pensiero unico, una sedicente solidarietà omologante che tende a rendere le persone meri individui consumatori persi in una massa anonima. Nasce il bisogno di una informazione alternativa che sia pluralista tessendo reti di partecipazione dal basso. Ci si può chiedere se non sia meglio che si tratti di una fitta trama di piccole realtà in modo che possano restare libere da problematiche economiche che rischierebbero di risucchiarle nelle logiche esiziali delle fonti di finanziamento.

    Il punto fondamentale è uscire dalla cultura della astratta ragione che svuota le persone e le mette in pugno allo pseudotecnicismo dei poteri succitati. Perché ciò avvenga è necessario liberare la società dalle false strutturazioni frutto di tali distorcenti impostazioni. Per prima cosa bisogna restituire all’unico legittimo detentore, il popolo, ciascuna persona, il diritto di venire formato, fin dalla scuola, alla luce della identità liberamente scelta e nello scambio con le altre. Il falso neutralismo intellettualista svuota, omologa, la gente e la orienta dove vuole il sistema. Si presenta con un’aura di oggettività scientifica ingannevole perché ogni forma di conoscenza matura invece con l’autentico maturare della persona, delle comunità.

    Venire formato alla luce della identità ricercata e nella condivisione con le altre può stimolare la vissuta maturazione, tendendo a favorire l’uscita dal riduttivismo razionalista. Si riaprono le vie del vivo, specifico, uomo integrale, non più scisso in ragione astratta, anima, valori, disincarnati, e resto emozionale-pragmatico.

    Benché alcuni filosofi abbiano descritto la china fallimentare del razionalismo essi stessi sono rimasti in tale orizzonte, guardando con fatalismo al drammatico processo segnalato. La ricerca di una informazione libera e pluralista è un primo germinale stimolo di liberazione ma spesso poco o per nulla consapevole del problema di fondo tecnicista. Si cerca la libertà ma per vie ancora figlie dell’intellettualismo. Per esempio meno attenti alla decisiva condivisione dal vivo. O propugnando un ideale di giustizia che poco va a toccare vie capaci di aiutare l’uomo ad aprirsi ad un’autentica, vissuta, ricerca personale ed interpersonale. Si resta ignari nelle spire dell’astratta ragione e delle sue già studiate conseguenze.

    Davvero pochi sono i soggetti e i gruppi noti più consapevoli della necessità di un salto di qualità che orienti verso la libera maturazione dell’uomo tutto intero. E anche tra questi possono scarseggiare quelli che cercano le adeguate vie per favorire nella società un tale cambiamento. La ricerca può conservare dunque venature intellettualiste.

    Vi è inoltre il problema che in una cultura ancora così pervicacemente della ragione astratta possono restare ignoti ai più soggetti e gruppi anche che da decenni si trovino sulle scie di tali fecondi percorsi. Risultano infatti vie spesso incomprensibili agli apparati e poco comunicabili appunto intellettualisticamente, specie a chi non avverta di suo la necessità vitale, personale e comunitaria, di un profondo rinnovamento. È la gente che beneficia di queste più umane vie quando si trova, spesso per caso, a lasciarsi aiutare a crescere in tali rinnovate direzioni.

    Siamo dunque ai primi albori di un vero salto di qualità. Esso potrebbe venire stimolato, per esempio nella Chiesa, tra l’altro dall’illuminazione di figure con importanti ruoli istituzionali. Ho riferito altrove (https://gpcentofanti.altervista.org/una-chiesa-famiglia/ ) ai processi ecclesiali che possono stare in varia misura favorendo queste trasformazioni. Un ritorno alla coscienza spirituale e psicofisica, al cuore, nella Luce serena, a misura. Anche un ateo, una persona di religione non cristiana, può in varia misura trovare un certo tal percorso tendenziale. Colpisce che Maria abbia detto a Fatima che il suo cuore immacolato trionferà. Suscita domande anche che abbia affermato che “alla fine” trionferà. Quanto sfacelo sarà necessario ancora sperimentare prima che ci si avveda diffusamente dell’artiglio mortale del razionalismo?

    11 Novembre, 2020 - 17:44

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