Raccolta delle olive e meticciato di civiltà

“Quest’anno abbiamo raccolto le olive con l’aiuto di una tedesca, di un romeno, di una camerunense, di un marocchino. La tedesca è qui perchè arrivata alla pensione ha scelto, con il marito, di venire a vivere nella campagna marchigiana. Il romeno e il marocchino sono lavoratori immigrati, la camerunense è la badante del nostro vicino anziano. E’ cristiana, va con lui a messa la domenica con l’Ape. La resa non è stata buona: quindici litri di olio per un quintale di olive, mentre qualche anno siamo arrivati ai venti litri. Ma siamo contenti lo stesso. Quando raccogli devi essere contento. L’oliva aveva patito la sete, qui da noi è mancata la pioggia per tanti mesi”: è il racconto del cacciatore contadino già incontrato nei giorni di questo blog. Vedi qui e qui. Per altre olive raccolte e macinate in altra regione ma con lo stesso scrupolosa attenzione, goccia per goccia. vedi qui: Una lettera dal frantoio.

18 Comments

  1. Sumpontcura

    Perbacco, Luigi! Sembra l’incipit di una delle tue (indimenticabili) parabole…

    (Un abbraccio –
    Giuseppe.)

    10 Dicembre, 2011 - 15:36
  2. antonella lignani

    Tornare alla natura è bello, penso che sia anche giusto. Non va bene che i bambini osservino il cielo stellato guardandone la riproduzione su computer.

    10 Dicembre, 2011 - 15:52
  3. Luigi Accattoli

    Sump che bravo a farti vedere… una tua visita vale una scappata in campagna… ricambio l’abbraccio.

    10 Dicembre, 2011 - 15:52
  4. Gioab

    Caro Luigi, è bello raccogliere le olive tutti insieme, ed è bello sapersi accontentare di ciò che il cielo concede.

    Ricordi il racconto di Elia ? : “‘La stessa giara grande della farina non si esaurirà e la stessa giara piccola dell’olio non verrà meno” ( 1 Re 17.14)
    Però:” E’ cristiana, va con lui a messa la domenica con l’Ape” .Mi viene spontanea una domanda :- E’ cristiana perché va a messa ? Basta solo questo per essere cristiani ? Che bella sorpresa mi hai tolto un dubbio, io credevo che essere cristiani significasse altro!

    Lo sapevi che la mancanza di pioggia è segno del disfavore divino ?
    “Guardatevi affinché il vostro cuore non sia adescato, e davvero deviate per adorare altri dèi e vi inchiniate davanti a loro, e l’ira di Geova divampi certamente contro di voi, ed egli chiuda in effetti i cieli in modo che non cada pioggia e il terreno non dia il suo prodotto e voi dobbiate perire” ( Deut.11.16.17)
    “Quando il cielo è chiuso così che non cade pioggia, perché essi hanno continuato a peccare contro di te,” ( 1 Re 8.35)
    Ma anche quando viene un diluvio è segno di disfavore. Speriamo che continui a piovere solo un poco.

    10 Dicembre, 2011 - 16:15
  5. FABRICIANUS

    Ciao Sump!!! Che piacere!!!!

    10 Dicembre, 2011 - 16:39
  6. antonella lignani

    Il meticciato esiste se si pensa alla canerunense e alla tedesca. Il rumeno e il marocchino vengono da popoli del Mediterraneo, quindi fanno parte della cultura (e della coltura) dell’olio.

    10 Dicembre, 2011 - 23:44
  7. lycopodium

    C’era una volta anche un altro tipo di meticciato, che si esprimeva nella contemporanea appartenenza a tre “mondi vitali”.
    Il passato, il presente e… l’eschaton.
    Con le parole di un polemista di internet (A. Margheriti):
    “La nostra vecchia gente non si accontentava di una vita sola, questa, che capace pure durasse poco, ma ne viveva tre: quella della memoria (che aveva un valore), quella reale di tutti i giorni nella valle di lacrime, e quella futura alla quale li proiettava la loro speranza cristiana”.

    11 Dicembre, 2011 - 9:33
  8. lycopodium

    Grazie Principessa.
    Non so chi sia questo autore, che dal nome tradisce origini albanesi, ma trovo molto condivisibile quanto dice. Mi limito a segnalare questo passo: “la mia generazione ha una responsabilità nella mancata trasmissione alle generazioni successive del valore del sacrificio”. Giustissimo! Se l’autore è cattolico, ben sa quanto vescovi e preti, abati, PRIORI e monaci, teologi e intellettuali hanno sminuito e calunniato questa parola, negandone la totale attinenza all’essere e all’operare cristiano, a cominciare dall’elemento fondante: la Croce e la Messa…

    11 Dicembre, 2011 - 15:31
  9. Scherzi o fai sul serio Lycopodium?
    L’autore è Enzo Bianchi e quello che hai letto è solo un mispelling del Corriere online! Ma tanto lo so che scherzi……….

    11 Dicembre, 2011 - 15:36
  10. Clodine

    Caro Sump, perché non ci allieti più con la tua presente straordinaria, arricchente, amica..?…. Tu mi manchi sai, il blog sta soffrendo la tua assenza da troppo tempo ed io ti chiedo, almeno ci provo, di farti vivo, se non assiduamente almeno con una maggiore frequenza! Sarebbe uno dei regali più belli di questo 2012 alle porte il quale sembra dover essere denso di grandi novità…

    Le olive: che meraviglia quella piccola drupa e l’olio..mmm…che delizia quel filino d’oro che scente corposo, aromatico, sugli alimenti, rendendoli gustosi e ricchi. Ricordo la nonna che ne comprava a decilitri: andava dal droghiere munita di una piccola ampollina dal lungo beccuccio e con grandissima parsimonia ne ungeva il tegame : ” per preparare il sugo bastano poche gocce” diceva:”.Metteremo lo strutto in aggiunta. L’olio è sacro ed è un peccato farne sperpero, lo metteremo crudo sulle verdure o sulla polenta o su delle belle fette di pane abbrustolito. Allora si che darà il meglio di sé…e vi farà bene alle ossa, per i dentini la pelle e i capelli.”. Eppoi lo usava per lenire le scottature e lo aggiungeva ad impacchi e cataplasmi quando ci prendeva la bronchite o avevamo forti mal d’orecchie.
    Mi è rimasto addosso il culto dell’olio: alimento divino, dono di Dio la cui comparsa nella storia dell’umanità si perde nella notte dei tempi..
    Grazie Luigi per questi piccoli semi, dai quali germogliano tanti bei ricordi sopiti…

    11 Dicembre, 2011 - 15:36
  11. roberto 55

    Buon compleanno, Luigi !
    Un abbraccio a Sump !
    Un caro saluto a tutti gli amici del “pianerottolo”.

    Roberto 55

    11 Dicembre, 2011 - 15:53
  12. lycopodium

    Un abbraccio a Sump! (Quando torni davvero?).

    11 Dicembre, 2011 - 16:59
  13. Marilisa

    Ottimo frutto le olive, bellissime le piante con le foglie argentate e i rami arcuati che non amano la perfetta linearità. Ma a me questi alberi, che mi incantano per la loro irregolare bellezza, parlano di enormi sacrifici, nel passato, al tempo della raccolta delle olive. Allora non c’erano reti né macchinari moderni, e quei poveri che volevano guadagnare qualche soldo si facevano trovare di buon mattino ( e c’ erano anche bambini estremamente infreddoliti) là dove passavano i padroncini a prelevarli per fargli riempire quanti più sacchi potevano; e il guadagno era proporzionato al numero dei sacchi riempiti. Miseria nera.
    Mi risulta che anche oggi la raccolta delle olive sia faticosa.
    Non so quanti di voi abbiano conosciuto quei tempi. Io li rivivo sulla trccia dei racconti dei miei genitori. E mi si stringe il cuore. Per dire che ciò che sembra idilliaco, il più delle volte non lo è.

    12 Dicembre, 2011 - 0:37
  14. Marilisa

    Trccia> traccia

    12 Dicembre, 2011 - 0:40
  15. Clodine

    Un aneddoto, giusto per sottolineare la “fatica del vivere” di cui parla Mary e spesso la crudeltà legata anche alla raccolta delle olive… Il marito di mia sorella, ora un uomo di sessantotto anni , mi raccontò un fatto accaduto quando aveva 9 anni che mi addolorò tantissimo ed anche ora, se ci penso, mi fa un male cane….
    Viveva con la madre e altri sei fratelli a mezzadria , mal retribuiti,in una vasta piantagione in provincia di Reggio Calabria, in condizioni di indigenza. Tutti i raccolti, dai frutti degli alberi,al mais, alle olive alle uova ecc..erano destinati al “padrone” . Si era in periodo di raccolta e lui, per aiutare la famiglia, ebbe la bislacca idea di andare in piena notte [scalzo ovviamente] a raccogliere tutte le olive cadute fuori dalla recinzione.
    Non appena il sacco si fu riempito, ecco un rumore di zoccoli: un uomo a cavallo arrivare impetuoso. L’alta sagoma, in quel buio fitto, iniza a scagliare sulle spalle il capo le braccia del piccolo una raffica di frustate fino a farlo cadere a terra tramortito.
    Solo al mattino lo ritrovarono,svenuto, con un principio di assideramento….Questo racconto non è molto lontano cronologicamente ma sembra appartenere al più oscuro medioevo.

    12 Dicembre, 2011 - 5:31
  16. Gioab

    Caro Luigi, in tema di olive, domanda facile per un esperto alla ricerca in fatti di vangelo.
    Quando venne il dliluvio, piovve per 40 giorni e “alla fine di quaranta giorni Noè apriva la finestra dell’arca che aveva fatto. Dopo ciò mandò fuori un corvo, ed esso continuò a volare di fuori, andando e tornando, finché le acque si prosciugarono sulla terra. Più tardi mandò fuori di presso a sé una colomba per vedere se le acque erano diminuite sulla superficie del suolo. E la colomba non trovò luogo di riposo per la pianta del suo piede, e perciò tornò a lui nell’arca perché le acque erano ancora sulla superficie di tutta la terra. Allora egli stese la mano e la prese e la trasse a sé dentro l’arca. E continuò ad aspettare altri sette giorni, e di nuovo mandò fuori la colomba dall’arca. La colomba venne poi a lui verso il tempo della sera, ed ecco, aveva nel becco una foglia d’olivo colta di fresco, e così Noè seppe che le acque erano diminuite sulla terra.” ( Genesi 8.6-11)

    Dove avrà mai trovato la colomba la foglia di olivo colta di fresco ? Se tutte le piante erano state coperte dalle acque ? Per almeno 50 giorni ?

    12 Dicembre, 2011 - 12:11
  17. antonella lignani

    Caro Gioab, le risponderò, dal momento che non sopporto che questo thread (credo si chiami così) sia sempre fermo a 17 risposte. La Bibbia dei Settanta parla di “phyllon”, quindi un ramoscello rinato da poco, non colto da poco, secondo me. Anche perché evidentemente il ramoscello era stato colto dalla colomba stessa. Mi scuso per l’insulsaggine di questo intervento, anche perché non so l’ebraico. Insomma, Gioab, lei si diverte spesso a trovare argomenti del tutto peregrini.

    16 Dicembre, 2011 - 18:02

Lascia un commento