“Vedo che questo Dio è cercato da molti alla mensa della Caritas” mi dice ancora la giovane amica volontaria che abbiamo ascoltato nel post del 27 dicembre: “C’è un egiziano che dice che Dio lui lo conosce e ci assicura di potersi mettere tra Dio e noi per evitare che ci prendiamo paura quando ci si avvicina, come facilmente capita a chi non lo conosce. C’è anche una romena che fa le pulizie nelle case e viene a mangiare alla mensa. Un giorno mi ha chiesto se credo in Dio: gli ho risposto che sono stata educata al rispetto di ogni religione ma non ho un mio credo. Mi ha chiesto ancora se ero stata battezzata e le ho risposto che i miei genitori hanno scelto di non farlo per lasciarmi libera di deciderlo da grande. Allora mi ha detto che era un segno di Dio se io ero davanti a lei con un mestolo e con quel mestolo mi avrebbe battezzata. Per fortuna sono arrivate in quel momento altre persone, la mia amica romena si è distratta – lei si distrae facilmente – e io non sono stata battezzata con il mestolo delle minestre“.
Questo Dio è cercato da molti
13 Comments
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E’ cercato da molti e , forse, nessuno lo troverà mai. Ma ciò che rende tutto vivibile è la certezza che Egli ci sia.
Ci deve essere!! altrimenti , niente ha senso, specie il dolore o l’amore…
Questo Dio sarà anche cercato da molti ma se leggete lo sconvolgente resoconto su ciò che rimane in Olanda della religione cristiana, come riportato da Sandro Magister, avrete forse in idea di quello che accadrà tra non molto anche qui da noi. .o sta già accadendo
In Olanda il 58% della popolazione non sa più cosa è il Natale.
Il commento desolato e desolante di Magister è “in Olanda non c’è più posto per il bambino Gesù. Un cattolicesimo in pericolo di sparire. Nell’intervista il cardinale Sominis dichiara “Dobbiamo iniziare tutto da capo”.
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/134
Seguendo la tua segnalazione, ho letto, discepolo. Ma c’è, lì, anche l’intervista e il commento di Marina Corradi che non è né “desolato” né “desolante”. Alla sua osservazione “Pochi, ma forti, i cattolici qui”, il cardinale risponde: “Certo, in una situazione come questa il sale è costretto, come dire, a diventare più salato”. E lei conclude: “La storia che ricomincia ancora. Per ricominciare, basta la faccia di un cristiano”. Marina Corradi mi commuove sempre.
“Dio! Dio! Dio! Se lo vedessi! Se lo sentissi! Dov’è questo Dio?”, chiede al cardinale l’Innominato. (Decisamente, ho un periodo “manzoniano”)
“Dov’è questo Dio?”. Alla mensa della Caritas.
“battezzata con il mestolo delle minestre”!!! Che grande occasione che ha perso la nostra amica volontaria! Dico veramente
Certo, Fiorenza, e non solo: giorni or sono ricordavo qui – e non voglio ripetermi – le analoghe domande (e le splendide risposte) presenti sui films “La grande guerra” e “Per grazia ricevuta”; ma mi piace anche pensare (anzi, ne sono sicuro) che nostro Signore trascorrerà “la mezzanotte”, ad esempio, nel villaggio dei Sinti (che sorge alla periferia di Mestre) e con i lavoratori della Eutelia che hanno occupato la loro fabbrica in difesa del loro lavoro.
Buona giornata a tutti !
Roberto 55
certo, per ricominciare basta la faccia di un cristiano. Anzi , per ricominciare un ciclo storico non occorre forse neppure un sopravvissuto del ciclo precedente.Quanto tra centinaia e centinaia di anni noi saremo scomparsi già da un pezzo e forse saranno scomparse tante altre cose della nostra civiltà, gli uomini che vivranno allora ricominceranno tutto ripetendo quello che abbiamo fatto noi, ripetendo le nostre conquiste e anche i nostri errori.. Forse dopo centinaia di anni di completo oblio qualcuno penserà ancora a fare un presepe.. qualcuno scriverà ancora una Fuga a quattro voci. per organo … qualcuno dipingerà ancora la Cappella Sistina …poi di nuovo tutto questo sarà distrutto e così via per cicli infiniti ….tutto si ripeterà.. la storia è ciclica come credono saggiamente gli orientali , non una retta in direzione del progresso come pensiamo noi..
Tuttavia una qualche nostalgia, una certa maliconia puoi concedermela, cara Fiorenza, se mi accorgo che già adesso da noi abbiamo perso tante cose della tradizione, già adesso sono scomparse tante cose, i giovani non credono più in quello che credevamo noi e si fanno beffe delle nostre più care tradizioni…una nostalgia verso un mondo che sta scomparendo, e che è il MIO mondo , quello la cui bellezza mi commuove , me la potete concedere voi tutti entusiasti e felici dei tempi moderni, della Chiesa moderna, del Progresso, del modo moderno di essere cristiani, come quello dell’Olanda dove non ci sono più chiese, ndove non si fanno più presepi, dove dei preti ormai, riporta Magister non celebrano nenche più a Messa, ma solo un “incontro informale intorno a una tavola, a cui può partecipare chiunque , anche di fedi diverse o non credenti” . il futuro, lo so è questo, fra cent’anni forse anche prima la Messa, come eravamo abituati noi, non esisterà più , esisteranno altre forme.. molti diranno “giusto” io dico “giusto ?forse ,ma triste, terribilmente triste”
MC
IL MIO NOME E’ IO SONO
Stavo rimpiangendo il passato
e temevo il futuro.
Improvvisamente il mio Signore parlo’:
“Il Mio nome e’ IO SONO”
Dio fece una pausa.
Attesi. Dio continuo’:
Quando vivi nel passato con i tuoi
errori e rimpianti, e’ duro. Io non Sono li’.
Il Mio Nome non e’ IO ERO.
Quando vivi nel futuro con i suoi problemi e timori, e’ duro. Io non Sono li’.
Il mio Nome non e’ IO SARO’.
Quando vivi in questo momento non e’ duro.
IO SONO QUI.
Il mio Nome e’ IO SONO
(Anonimo)
A proposito di cercare e trovare…
“CARO GESU’
«Ho faticato non poco a trovarti.
Ero persuaso che tu stessi laggiu’, dove il Giordano rallenta la sua corsa tra i canneti e i ciottoli, scintillando sotto il velo tremante dell’acqua, rendendo piu’ agevole il guado. C’e’ tanta folla in questi giorni che si accalca in quel posto, sulla ghiaia del greto, per ascoltare Giovanni, il profeta di fuoco che non si lascia spegnere neppure nel fiume. Immerso fino ai fianchi, dove il letto sprofonda e la corrente crea mulinelli di schiuma, invita tutti a entrare nell’acqua, per rivivere i brividi di un esodo antico e mantenere vive le promesse, gonfie di salvezza.
In un primo momento, conoscendo la tua ansia di convivere con la gente, e sapendo che la tua delizia e’ stare con i figli dell’uomo, pensavo di trovarti in quell’alveare di umanita’ brulicante sugli argini.
Qualcuno, pero’, che pure ti ha visto uscire dal Giordano, grondante di acqua e di Spirito, e mescolarti tra la turba di pubblicani e peccatori, di leviti e farisei, di soldati e prostitute, mi ha detto che da qualche giorno eri scomparso dalla zona.
Ora, finalmente, ti ho trovato.
Ed eccomi qui, accanto a te, non so bene se condotto anch’io dallo Spirito, in questo misterioso deserto di Giuda, tana di fiere e landa di ululati solitari»”
(Don Tonino Bello).
Discepolo MC, mi dispiace dirtelo sei completamente fuori strada e purtroppo, a stare a quel che scrivi, apparentemente priva di speranza cristiana. Una volta tanto (mi capita di rado) vedo nei commenti di Ubi humilitas ciò che ci fa credenti e Chiesa: la fede in Lui, la speranza nel suo amore infinito, la carità tra noi. Noi siamo infedeli, ma Lui è fedele per sempre – nonostante infedeltà e tradimenti – ed ha promesso assistenza alla sua Chiesa pino alla fine dei tempi, il momento della Sua venuta ultima. Il resto, la sfiducia, non viene da Lui, è una tentazione, credo una delle peggiori.
Hai ragione Gerry, la speranza è una delle virtà teologali come la fede e la carità.
Chi ne è privo forse è dannato…ma la speranza, se uno non ce l’Ha non può darsela a forza di volontà. Che fare?
Discepolo fai attensione su due punti, uno grande e uno piccolo.
Quello grande: tu vai cercando e dunque hai speranza
Quello piccolo: Fiorenza di nostalgia e commozione per quello che va scomparendo del nostro mondo ne ha quanta ne hai tu. O forse di più.