Come narrato due post indietro, sabato 25 aprile sono stato tra coloro che hanno ricordato la liberazione: l’ho fatto a Montecassiano, minimo borgo del maceratese, a dieci chilometri dal luogo dove sono nato e l’ho fatto – io credo – in modo diverso dalle commemorazioni abituali. Si ricordava un prete che fu protagonista della carità nel soccorso ai perseguitati politici ma insieme ai preti uccisi dai tedeschi ho ricordato quelli uccisi dai partigiani perché proteggevano i fascisti dopo la ritirata dei tedeschi. E ho riproposto le parole di Giovanni Paolo II che in un messaggio pasquale definì martiri ed eroi coloro che resistettero all’oppressione in nome della dignità dell’uomo: “Questa fu la loro resistenza”. Chi fosse interessato qui può leggere la mia conferenza.
Questa fu la loro resistenza
4 Comments
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Che silenzio qui sotto. Metto un segno.
Cara nicoletta,
dinanzi a parole tanto chiare,
non si può che stare in silenzio.
Nel leggere il post stamane,
ho sentito con l’autore
quanto è importante attendere i tempi di passaggio delle generazioni
per poter leggere la storia con serenità
e ridare il sangue della memoria
a chi ha dato il vissuto per essere GIUSTO
pur stando sul confine tra le avverse frontiere della guerra di liberazione e della guerra civile.
Il tema trattato da Accattoli,
purtroppo,
può dar luogo,
in casa del padrone,
alla stura della fiera dei luoghi comuni,
invece che
essere grati per la Missione intrapresa da Accattoli:
“dare una mano
a comprendere la specificità di memorie comunitarie come questa e
le ragioni della loro parziale dimenticanza.”
(in questo caso su don Ezio Cingolani)
“Il mio ruolo è quello del raccordo di questa vicenda con la scena nazionale della reazione cristiana all’occupazione nazista.
Unito a
… un altro richiamo: …
a quella amplissima dei testimoni cristiani del ventesimo secolo,
tra i quali vanno acquisendo rilievo quelli che hanno operato nei due conflitti mondiali.”
… l’intreccio tra lunga convivenza con il regime mussoliniano
e improvvisa urgenza di prenderne le distanze che caratterizzò l’ufficialità ecclesiastica di quel periodo.
.. andrebbe approfondita,
come
andrebbe indagato l’altro polo dell’attitudine ecclesiastica verso il regime, … quella fucina di antifascismo
che fu il seminario regionale di Fano.
…
varietà di qualifiche … uno degli aspetti problematici più interessanti della vicenda.
Una difficoltà che si incontra con la storia di tanti preti
fiancheggiatori dei partigiani,
come anche
– specularmente –
con quelli che ebbero ruoli nelle milizie fasciste.
…solo oggi infatti
disponiamo del necessario distacco generazionale da quei fatti
e della libertà di spirito
per una loro interpretazione
rispettosa dei convincimenti di quanti ne furono protagonisti.
…
… il primo ostacolo a fare memoria dei sacerdoti che diedero la vita per nobilissimi motivi negli anni della seconda guerra mondiale
è
in questa doppia e speculare censura
del mondo ecclesiastico
e di quello della sinistra.
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Nel cercare testimonianze di vita cristiana,
Accattoli, li contestualizza nella storicità per comprendere
silenzi, ritardi, parole ambigue.
Senza i contesti storici,
le testimonianze cristiane
sono algidi santini che si perdono in vecchi cassetti.
Dal Tg Rai del Veneto di oggi ho appreso che ieri ricorreva il 70° anniversario di un eccidio avvenuto in terra padovana, dove persero la vita 22 civili e due presbiteri.
Qui la narrazione dei fatti
http://www.comunesgcolle.gov.it/comune/Vivere/Eccidio.html
Matteo: «ridare il sangue della memoria…» e il resto. Bello. Ti ringrazio, anche per motivi personalissimi. Ciao.