Quella volta che Maria andò in cerca di Gesù e – pare – non riuscì a parlargli

Il gruppo di lettori della Bibbia che si collega con me via Zoom per la serie “Pizza e Vangelo da remoto” si vedrà lunedì 17 maggio per leggere gli ultimi cinque versetti del capitolo 3 di Marco, dove i parenti di Gesù, compresa Maria la madre, vanno a cercarlo da Nazaret e Cafarnao, lo trovano che sta parlando a una grande folla, mandano a chiamarlo ma lui pare non li voglia ricevere e dice, indicando quelli che stanno seduti accanto a lui: Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre. Nei commenti la scheda che ho inviato ai partecipanti abituali. Chi fosse interessato a collegarsi mi scriva in privato e riceverà le istruzioni per partecipare all’incontro.

10 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Chi è mia madre? Eccoci a un detto di Gesù su chi siano i suoi veri familiari, “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”, che è in tutti e tre i Sinottici e che in Marco si ricollega all’iniziativa del clan familiare che teme per lui, ha paura che si stia esponendo troppo nel contrasto con le guide religiose e politiche del popolo d’Israele, e vorrebbe riportarlo a casa. Al versetto 21 di questo capitolo avevamo letto che “i suoi, sentito questo, uscirono per andarlo a prendere, perché dicevano: è fuori di sé”.
    “Sentito questo”: venuti cioè a sapere della “molta folla” che lo seguiva ovunque e dei contrasti che andava sviluppando, davanti a quelle folle, con gli scribi, i farisei, gli erodiani. “Tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano”: sono andati tutti e gli vorrebbero parlare ma Gesù pare non li voglia ricevere.

    15 Maggio, 2021 - 15:04
  2. Luigi Accattoli

    La nuova famiglia di Gesù. “Stanno fuori e desiderano vederti” precisa Luca (8, 20). E Matteo: “Stanno fuori e cercano di parlarti” (12, 47). Ma Gesù non esce, né li fa entrare. Non interagisce affatto con la loro presenza ma prende spunto da essa per proporre un insegnamento sulla sua nuova famiglia, la famiglia escatologica che è venuto a fondare e che è costituita da “chi compie la volontà di Dio” (35).
    Un insegnamento che riguarda il mistero della nostra piena associazione a lui, come dirà la Seconda lettera di Pietro: che ci renderà “partecipi della natura divina” (1, 4) nella comune figliolanza al Padre, che vorrà anche dire comune fratellanza a lui e tra noi. Così che in quella famiglia escatologica saremo fatti “figli nel Figlio e fratelli nel Fratello” per usare un felice motto teologico di Hans Urs Von Balthasar (Tu hai parole di vita eterna, Jaca Book 1992, p. 40).

    15 Maggio, 2021 - 15:08
  3. Luigi Accattoli

    Per diventare suoi parenti. Quell’associazione alla nuova famiglia di Gesù ha due momenti, ambedue necessari, perché possa realizzarsi: il primo momento, fondativo, è l’abbassamento dell’Unigenito, che scende alla nostra misura e ci chiama a lui; il secondo, vocazionale, è la nostra risposta alla chiamata, che avvia il cammino di imitazione del suo modo di essere figlio. La porta è stata aperta all’associazione parentale d’ognuno, ma la varca solo chi compie la volontà del Padre: quella invocata nel Padre Nostro (“sia fatta la tua volontà”) e affermata nella preghiera dell’Orto degli Ulivi (“Non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu”: Marco 14, 36).

    15 Maggio, 2021 - 15:10
  4. Luigi Accattoli

    Costui per me è madre. Per intendere nel giusto significato questo distacco dalla madre – che tanto ci impressiona – è utile richiamare almeno tre altri brani evangelici più direttamente pertinenti: la risposta di Gesù dodicenne ai genitori che lo trovano infine nel Tempio (“Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”: 2, 49), il precetto dato ai discepoli sul lasciare “casa o fratelli o sorelle o madre o padre” (Marco 10, 29), la risposta alla donna che gli grida “beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato” (“Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica”: Luca 11, 28).

    15 Maggio, 2021 - 15:11
  5. Luigi Accattoli

    Marco 3, 31-35. Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. 32 Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: “Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano”. 33 Ma egli rispose loro: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”. 34 Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: “Ecco mia madre e i miei fratelli! 35 Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre”.

    15 Maggio, 2021 - 15:12
  6. Luigi Accattoli

    Si chiama Pizza ma non si mangia – Chi voglia sapere che sia “Pizza e Vangelo” vada nella pagina che ha questo nome: è elencata per quarta sotto la mia foto, ad apertura del blog. Propongo nel blog i testi che affrontiamo nel gruppo biblico [c’è da 16 anni] perché chi può tra i visitatori mi dia una mano – un suggerimento, uno spunto – nella preparazione della lectio. Gli incontri si chiamano “pizza e Vangelo” perchè prima si mangia una pizza e poi si fa la lectio. Ora la pizza non c’è ma il nome è sempre quello: i nomi durano più delle cose.

    15 Maggio, 2021 - 15:14
  7. Luigi Accattoli

    Meeting aperto a tutti. Siamo un gruppo di una ventina di lettori della Bibbia che da quasi vent’anni si riunisce a casa mia per una lettura continuata del Nuovo Testamento: abbiamo fatto ad oggi il Vangelo di Luca e gli Atti degli Apostoli e ora stiamo leggendo il Vangelo di Marco. Dall’arrivo della pandemia gli incontri avvengono via Zoom. Chi non è stato mai agli incontri in presenza e non si è mai collegato, e magari non abita a Roma, e lunedì voglia provarci, mi scriva in privato [andando alla finestra “manda un’email” che è sotto la mia foto] e io privatamente gli indicherò il modo di unirsi al meeting, che andrà dalle ore 21.00 alle 22.30 di lunedì 17 maggio. L’ultimo appuntamento fu lunedì 3 maggio e la registrazione audio di quell’incontro la trovi nel post del 9 maggio. Invito chi già partecipa a cercare nuovi pizzaroli.

    15 Maggio, 2021 - 15:20
  8. maria cristina venturi

    “Ecco tua madre e i tuoi fratelli …”
    Questo passo rimanda per associazione di idee a Isaia ,15
    15 Si dimentica forse una donna del suo bambino,
    così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
    Anche se queste donne si dimenticassero,
    io invece non ti dimenticherò mai.

    In questo passo di Isaia si fa la differenza fra maternita’ ( e paternita’ ) umana e la filiazione spirituale .
    L’amore materno e paterno umano e’ amore di ” viscere” , che a volte addirittura puo’ venire a mancare ( se anche queste donne si dimenticassero…) . Invece la filiazione spirituale, la filiazione da Dio non e’ faccenda di viscere, o di clan , o di tribù ,o di genaologie e non puo’venire mancare .
    Azzardo una interpretazione : qui Gesu’ vuole ribadire la differenza sostanziale fra maternita’ e paternita’ umana ( umana troppo umana direbbe Nietzsche) e paternita’ spirituale. Non si tratta qui di legami di sangue, di tribu’ di clan e neppure di amore umano ma di un altro ambito : un ambito spirituale in cui la paternita’ e maternita’ e fratellanza e’ su un altro piano : ” Chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre”.
    Costantemente Gesu’ ci fa capire che esistono due livelli : uno psicologico-umano e uno spirituale , non solo in questo passo del Vangelo ma anche in altri . Come in quello apparentemente duro e insensibile in cui dice a un discepolo che vorrebbe aspettare a seguirlo dopo aver seppellito il padre morto ” Lascia che i morti seppelliscano i morti”
    Qui e in altri passi Gesu’ alla nostra sensibilita’ puo’sembrare duro, non umano, alieno. Proprio per questo dobbiamo seguirlo .

    15 Maggio, 2021 - 17:58
  9. Lorenzo Cuffini

    Molto bello.
    Solo che la vedo dura.
    Seguire Gesù, dando addosso un giorno sì e l’altro pure alla sua Chiesa.
    Bello e facile dire: proprio per questo dobbiamo seguirlo, perché Gesù alla nostra sensibilità puo’ sembrare duro, non umano, alieno.
    Bene, allora. Si cominci a farlo con la Chiesa: a partire da chi la guida, e giù a scendere.
    Tanto più ti sembra aliena, PROPRIO PER QUESTO devi seguirla.
    Poi incominciamo a ragionare.

    16 Maggio, 2021 - 1:09
  10. È bello vedere che anche Maria è crescita nelka fede dietro a Gesù. Lei che gli ha dato la vita e gli ha insegnato tante cose. Anche Maria è stata fuori e ga imparato dalla folla, che nel linguaggio biblico indica al massimo persone che appena, con intenti vari, cominciano ad avvicinarsi a Dio. Gesù qui le fa comprendere che il suo dialogo con la folla è un momento liturgico, l’ascolro comunitario della Parola, una forma di preghiera che non va interrotta come poteva avvenire prima della vita pubblica di Cristo stesso quando dialogava o faceva qualche altra cosa con alcuni amici. E l’ascolto comunitario della Parola è una grazia fontale. Gesù stesso è cresciuto in essa con l’aiuto degli altri, è cresciuto nella fede, nel dialogare, come osserva chiaramente nel brano citato. Dunque qui vi sono le fonti delka sinodalità. Perché nella Chiesa si può talora essere poco inclini alla sinodalità? Se noi preti viviamo di catechesi in forma sostanzialmente di monologo, aecoltiamo poco la Parola di Dio ed in specie il suo centro, il vangelo e poco in Dio ascoltiamo gli altri, impariamo poco a dialogare con loro. Sappiamo tutto noi e fuggiamo dal confronto. Dunque si tratta anche di gradualità nell’imparare ad ascoltare e a dialogare. Su queste scie le persone talora si sentono in colpa quando avvertono perplessità verso la fede o verso quello che dice qualche sacerdote mentre le loro domande aiuterebbero a crescere anche il presbitero stesso. Qui è dunque una profonda radice della talora molto carente sinodalità a tutto campo.
    Aggiungo qui che Gesù non ha scritto perché parlava dal vivo, in situazioni specifiche, e con tutte le vie della comunicazione e non in astratto. Il vangelo come si vede dal brano citato stimola il dialogo e il dialogo dal vivo, nella fede. Per un dialogo bisogna cercare le adeguate vie e nel caso comprendere profondamente i limiti e i rischi di vie meno adeguate.
    https://gpcentofanti.altervista.org/lo-sfacelo-della-tecnica-e-il-seme-che-muore-nella-terra/

    16 Maggio, 2021 - 5:16

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