“Pippo [don Giuseppe Dossetti] è partito per Roma. L’abbiamo portato alla stazione. Solo, nero, magro, con una borsa non sua dove insieme a preziose scartoffie sua madre aveva cacciato un pacchetto di Pavesini[ …] Pino [Giuseppe Alberigo] dice che la lotta è il suo [di Dossetti] elemento naturale, come l’acqua per i pesci, ma non toglie che mi abbia fatto una gran pena e insieme abbia sentito la commozione profonda di essere dalla sua banda in questa strepitosa avventura del Concilio”: così Angelina Alberigo nel suo diario del Concilio. Riporto quella godibile vignetta di Dossetti al treno per ricordare Angelina che è morta il 13 dicembre. La conoscevo, le volevo bene. Ho negli occhi la vivacità del suo sguardo e dell’umore. Nei primi commenti indico la fonte della citazione e ringrazio chi me l’ha segnalata.
Quel pacchetto di Pavesini nella borsa di Dossetti
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Il diario di Angelina è inedito. Alberto Melloni ne ha riportato ampi brani nel saggio Vivere il Concilio. Il diario del Vaticano II di Angelina Alberigo, nel vol.”Tantum aurora est”. Donne e Concilio Vaticano II, Zurigo 2012. La citazione che ho riportato nel post è alla pagina 113. Le annotazioni di Angelina sono una vivace attestazione di come e di quanto una giovane donna (era allora sui 30-35 anni) poté partecipare da lontano e da vicino all’evento conciliare.
Mi hanno segnalato il diario di Angelina – che non conoscevo – e il brano che ho riportato due care amiche bolognesi: Giancarla Matteuzzi (che ogni tanto è nominata in questo blog: vedi un suo profilo nella pagina Cerco fatti di Vangelo) e Daniela Delcorno Branca. Un bacio a Giancarla e a Dani, nella memoria che con loro mi lega ad Angelina e a Giuseppe Alberigo (morto nel 2007) e a don Giuseppe Dossetti.