Quel giorno chiederò di essere cremato e lo farò perchè i miei figli non temano che la cremazione ci impedisca di credere.
Quel giorno chiederò di essere cremato
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Quel giorno chiederò di essere cremato e lo farò perchè i miei figli non temano che la cremazione ci impedisca di credere.
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Oggi va di gran moda, per tutta una serie di motivi, non escluso un certo risparmio sulla sepoltura.
Non sottovalutare però l’aspetto “logistico”: che fine faranno quelle ceneri? Quale dei tuoi figli conserverà l’urna? Chi si dovrà assumere la responsabilità di un’eventuale “dispersione” nell’ambiente?
Un mio familiare vuole essere cremato e “disperso” nel Po, con l’immagine poetica di arrivare poi al mare con la corrente…
(una volta, in tempi civili, certi discorsi avrebbero fatto inorridire chi aveva un vero e proprio culto dei cari defunti).
Cremato e le ceneri conservate in un loculo del camposanto, accanto agli altri della famiglia che non sono cremati. Perché resti il luogo comunitario della memoria.
Caro Luigi, non credo tu possa temere nulla: hai scritto molto, le tue opere, i tuoi saggi i tuoi racconti e articoli, tutto quanto di bello hai fatto e scritto in questa vita restarà a memoria imperitura. Forse finirai anche nei programmi ministeriali e nelle Antologie alla voce : autori famosi, “storie didattiche “.
In fondo anche la cremazione è un modo come un altro per liquidare una “scocca” in disfacimento e, prima si dissolve meglio è.
Tra l’altro è un rito purificatore che si perde nella notte dei tempi in cui il fuoco operava sui corpi analogamente a come agiva sui metalli, trasformandoli.Durante l’Impero, le pire venivano erette con grande pompa.Allo stesso tempo conviveva in area mesopotamica e nord Africa il culto del corpo, la mummificazione, la tumulazione, con simboli e preghiere agli dei dell’oltretomba.
La questione, oltre che culturale, è religiosa. Vi furono periodi in cui la Chiesa condannò con la scomunica il ricorso alla cremazione. Solo nel 1926, ( “De cremazione cadaverum) ci sarà un’apertura in questo senso, oggi è del tutto consentita.
Dipende sempre dalla percezione che si ha riguardo la fede nell’aldilà, e come questa viene vissuta negli strati profondi del nostro inconscio.
C’è una traduzione molto suggestiva, tratta dal libro di Giobbe, in una vecchia Bibbia “Diodati”: “Ora, quant’è a me, io so che il mio Redentore vive, E che nell’ultimo giorno egli si leverà sopra la polvere; E quantunque, dopo la mia pelle, questo corpo sia roso, Pur vedrò con la carne mia Iddio”