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Quel fio de na mignotta in via dei Neofiti
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Per convertì l’abbrei. Foto scattata in via dei Neofiti, Rione Monti, dove un abitatore creativo di nome Umberto ha appeso al muro del Collegio dei Neofiti e dei Catecumeni, che tutte le ha viste nei secoli, quella diffida canina che più chiara non si può. La Confraternita dei Catecumeni e Neofiti viene addirittura da Ignazio di Loyola. Al Collegio maschile ch’era qui s’accompagnò dipoi quello delle “Zitelle catecumene” ch’era più avanti, verso i Fori. I neofiti erano gli “abbrei” e altri non cristiani da portare a battesimo. Portarli era brigoso non sto a di’ quanto. Donde er bisogno der Colleggio. Tutto questo non è più ma le mignotte sono sempre e i loro figli pur’anco, donde il vivissimo stilema “fio de mignotta”. Cotesti fiji a vorte hanno cani. Ecco spiegato il cartiglio sano sano.
Mignottesimo romano. Per un’idea breve del mignottesimo romano vai al sonetto del Belli ER GIUDISCE DER VICARIATO che è 26 gennaio 1832 e nel quale è il verso schiarante Lei me vò ffà sputà ch’io sò mmignotta. Per un documento della perduranza del mignottesimo verso il secolo ventesimo et ultra vai alla pagina 102 di “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” (Garzanti 1957) dove il Gaddus dice “de sto branco de fregnoni e de fiji de mignotte che stanno ar monno, e de le commare loro e madame porche futtute”.
Caro Luigi, eccoci al rione Monti! Non lontano dalla piazza e dalla fontana dei Neofiti, credo, si trova un pezzo di storia tifernate! In via Sant’Agata dei Goti c’è infatti il collegio Fuccioli
http://www.annazelli.com/palazzo-collegio-fuccioli-via-sant'-agata-dei-goti-roma.htm
fondato da un solerte monsignore di Città di Castello per permettere ai giovani della nostra città di studiare a Roma.
Penso che sia quello sulla destra della foto.
C’è anche un fontana del collegio Fuccioli
http://www.abcroma.com/monumentoInfo.asp?N=1558
della quale però non ho l’immagine. Forse si trova dentro il collegio.
Sarei molto grata a chi mi fornisse una foto di questa fontana, tanto più che avevo trovato in passato (e non ritrovo ora) la notizia secondo cui sarebbe la famosa “fontana con delfini” del “Segno del comando”, con Carla Gravina e Gian Maria Volonté.
Antonella sono andato sul posto e ho fatto due foto per te. Non ci sono targhe o scritte murali, o nomi ai citofoni che indichino quale sia quello che fu Palazzo Fuccioli. Ho citofonato a due portoni e il secondo – al numero 8 di via Sant’Agata dei Goti – era quello giusto. La targa dice “Pia Casa di Carità”. Suor Sara che è venuta al portone mi ha pure dato un opuscoletto dov’è la storia della fondazione che risale a San Vincenzo Pallotti e qualche accenno all’edificio in cui quell’istituzione trovò posto nel 1838: “Il Collegio era sorto nel Seicento per la generosità di un prelato umbro: Giovanni Antonio Fuccioli, che l’aveva affidato ai Gesuiti”.
Questa è la seconda foto che ho fatto nel cortile. Nell’insieme dell’edificio e del giardino non ci sono altre fontane e questa non ha acqua. Non so se sia la fontana che tu dicevi. La suora nulla sapeva dirmi. Ho con me l’opuscoletto, il telefono e l’indirizzo e-mail della “Pia Casa”, tuttora abitata e gestita dalle suore pallottine. Se ti servono te li spedisco.
Bello, grazie! E così facciamo rivivere mons. Giovanni Antonio Fuccioli!! Cosa c’è lì ora?
Dunque ora c’è una congregazione di suore. Comunque la fontana non ha i delfini, per questo non trovo più la notizia. Eppure mi sembra di averla vista …
Antonella sei veloce nel commentare e m’accorgo di aver scritto dopo di te. Rileggi in ordine le due didascalie che ho messo alle foto e poi dimmi che altro vorresti sapere.
Presso questo collegio studiò mons. Antonio Lignani (1770 1853), che fu poi preposto o proposto del Duomo di Città di Castello. Purtroppo non è mio antenato, faceva parte di un altro ramo della famiglia, quello che ha il palazzo al Corso. Nel 1789 un terremoto aveva fatto crollare la cupola del Duomo; egli, data la sua carica, affidò poi ad un illustre pittore del tempo, il Conca, il compito di affrescare la cupola ricostruita. Allora il Conca fece una pittura anche a palazzo Lignani.
Ecco la tesi di laurea di don Antonio:
https://books.google.it/books?id=4FYefv-Lx0cC&pg=PA1&lpg=PA1&dq=%22antonius+lignani%22&source=bl&ots=NTRaU9K4Yq&sig=6XKWS_mO0Nq7eP_YMqAZdb4z1Sk&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj-9Nrc1Y7WAhUFOxQKHVtPB-cQ6AEIJjAA#v=onepage&q=%22antonius%20lignani%22&f=false
Nella sua lunga vita, don Antonio ebbe anche la ventura di sciprire il talento di una giovane poetessa, della terra di Lippiano, che faceva parte della diocesi di Città di Castello, ma era nel Granducato di Toscana. La giovane si chiamava Assunta Pieralli, in Arcadia Partenia Idea:
http://www.treccani.it/enciclopedia/assunta-pieralli_(Dizionario-Biografico)/
Quando nel 1829 fu fatta entrare dallo stesso Lignani nell’Accademia dei Liberi di Città di Castello scrisse e lesse un carme in onore del Fuccioli. Lo trascriverò, spero, ma è lunghissimo ….
Naturalmente “scoprire”.
Cosa vorrei sapere ora? Se all’interno vi sono lapidi che ricordano gli alunni più meritevoli. Se è rimasto qualcosa delle antiche aule di studio. Comunque le suore tengono bene la costruzione; la facciata è molto bella.
Grazie!
La fontana forse non è quella del Segno del comando, ma comunque esiste. Lo farò sapere a mio fratello, secondo il quale non era più possibile trovare questa fontana.
https://www.facebook.com/Piacasadicarita/
Vedo che ora questa Pia Casa di Carità accoglie 24 minori di sesso maschile.
Almeno credo. In Internet ci sono altre notizie sulla casa, ma certo che andare a nome di Luigi Accattoli è un’altra cosa …
Questo scambio di post mi ha riconciliato col blog. Grazie.
Grazie a te, Leopoldo.
Fantastica Antonella. …
Ora tu Clo che sei di Roma fai un bel commento sul tema proposto dal nostro padrone di casa. Così anch’io potrò gratificarti dell’appellativo di “fantastica”!
Nelle mie sparute comparse a Roma ho avuto occasione anch’io di notare qualche cartello garbato e spiritoso di invito a non degradare ulteriormente la situazione. Non li ho memorizzati, ma ricordo che mi avevano colpito perché noi burini tendiamo invece a pensare che lo spirito romanesco sia sempre greve.
Confesso che le mie espressioni nei riguardi di quelli che pisciano sul muro e sul portone di casa mia sono assai meno ilari.
(Devo tornarci tra due settimane: cercherò conferma di quella mia buona impressione).
Tornare a Roma, non a casa mia.
Cosa avrebbe detto mons. Fuccioli vedendo il cartello del cane? Forse si sarebbe dato da fare meno per il lascito che ha permesso la fondazione del collegio. Tutto sommato sono contenta di avere distratto Luigi Accattoli dalle brutture del rione Monti e di averlo portato all’incontro con le suore pallottine.
Ho appena saputo della morte del Card. Caffarra.
Un pastore straordinario, di profonda cultura e spiritualità. Un vero gigante della fede.
Mi dispiace tantissimo.
Un altro cardinale dei “dubia”che muore prima di aver avuto la carita’di una risposta papale.
Credo che certe morti possono essere anche affrettate dal dolore interiore, dalle preoccupazioni per la Chiesa, dall’angoscia di essere del tutto impotenti .
Riposi in pace, ha combattuto la buona battaglia,ha conservato la fede.
“Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione «
San Paolo Lettera a Timoteo cap. 4 , 6-8
È una citazione adatta, Maria Cristina.
Cara Maria Cristina Venturi, sono certo che non te ne fregherà nulla, ma te lo dico ugualmente: trovo imbarazzante che tu strogliazzi alle beceraggini del tuo risiko personale, a cui riduci ogni giorno la chiesa cattolica, ,anche la morte di un cardinale. Potresti piantarla con le sparate strumentali e la propaganda martellante , almeno davanti alla morte, invece di grufolarci sopra come un ippopotamo in tutù.
Parlo del commento delle ore 15.03, naturalmente.
Lorenzo! Non va bene.
Meravigliosa omelia del card. Caffarra del 28 agosto 2016, festa di sant’Agostino:
https://costanzamiriano.com/2017/09/06/fino-a-quando-sulle-nostre-spirituali-rovine-sara-celebrata-leucarestia-esse-potranno-risorgere/
“È necessario che i pastori della Chiesa testimonino, dicano che dentro ogni istante, dentro ogni evento abita una Presenza, un Ospite che guida tutto ciò che accade al bene di coloro che Dio ama.
Fino a quando sulle nostre spirituali rovine sarà celebrata l’Eucarestia, esse potranno risorgere. Le pie esortazioni morali lasciamole ad altri.”
Se si desidera parlare del cardinal Caffarra conviene suggerire ad Accattoli di avviare un post su lui, magari introducendolo con qualche elemento “forte” che lo abbia caratterizzato. Battute scontate da bar (o da tavola, fra amici) non dovrebbero andare sul blog.
Allora: dolore, lutto e preghiere per la scomparsa del cardinale emiliano.
Concordo