Andavano una volta i cristiani “per divina ispirazione” in terra di Soria, cioè in Siria e in altri luoghi del vicino Oriente, ad “annunciare la Parola di Dio tra i saraceni” e spesso vi trovavano il martirio. Anche oggi vanno e anche oggi fioriscono i martiri. Ma una novità del nostro tempo è che oggi anche le donne partono per quella missione, fatte audaci dal sangue dei fratelli uomini. Nel capitolo 11 IL GENIO DELLA CARITA’ della pagina CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto si può leggere la storia di quattro trappiste italiane che da conque anni sono in Siria “per raccogliere l’eredità” dei sette martiri trappisti dell’Atlas uccisi nel 1996 in Algeria.
Quattro donne in terra di Soria
7 Comments
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Sono notizie come queste che aprono il cuore alla speranza: com’è vero che tutto ciò che è negativo fa scalpore e sembra non esista altro, mentre le notizie positive stentano a farsi largo! In Siria i pericoli sono sicuramente minori che in Algeria, ma la situazione generale è tale che si tratta comunque di un gesto di grande coraggio nella testimonianza, umile ma ferma, della fede cristiana. Finché ci saranno uomini e donne disposti a “perdere” la loro vita per il Regno di Dio questo mondo vacillante e ignaro della verità avrà un sostegno, un punto fermo da cui ripartire ogni giorno. Un monastero è sempre come un faro, luce per i viandanti, riferimento per tutti.
Racconto straordinariamente toccante, Luigi: complimenti, e grazie.
Mi viene in mente, a questo proposito, che, forse, non è stato, a mio avviso, adeguatamente sottolineato, domenica scorsa (in occasione della visita del Papa alla Sinagoga di Roma), il “passaggio” dell’intervento del Presidente della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Pacifici, ove ha parlato (e deplorato) delle violenze subite dai cristiani in Egitto, Sudan, Malaysia, etc., ed ha lamentato le troppo timide proteste dell’Europa contro questi attacchi alla libertà religiosa.
Buona notte !
Roberto 55
Andavano, “per divina ispirazione”. E, là, dovevano “essere soggetti ad ogni creatura umana per amore di Dio”. Talmente grande era il genio di san Francesco che forse solo oggi comincia ad essere capito.
vorrei segnalare alla vostra attenzione “specularmente”, come racconti”estremamenti toccanti” anche le storie di donne, di ragazze che invece vengono dai paesi musulmani in Italia e quivi trovano una specie di martirio ad opera dei loro fanatici padri . E’di questi giorni la storia della ragazza pakistana rapita dal padre per fortuna ritrovata .
e vi ricordate la storia di Hina , la ragazza ammazzata dal padre?
e di storie così ce ne sono tante. In francia hanno anche pubblicato dei libri in cui si insegna alle ragazze musulmane a far valere i loro diritti.
Anche queste ragazze sono martiri , o no?’
interessano queste storie ai cattolici? O preferiamo stare zitti in nome del “politicamente corretto” ?
Con polemica, saluti da una donna
MC
un altro commento ( scusa luigi ma oggi sono in preda alla vis polemica)
tu dici “fatte audaci dal sangue dei fratelli uomini”
da dove si è mai visto che le donne debbano essere “fatte audaci”? le donne sono ben più audaci degli uomini, solo che , in genere, sono anche più intelligenti e dunque più prudenti.. questo non vuol dire che non abbiano altrettanto coraggio degli uomini e debbano iimparare da loro l’Audacia!
scusa sai, non sono una femminista, ma certe cose mi danno sui nervi…
Roberto hai ragione, quel passaggio del discorso di Pacifici era importante: “Desideriamo esprimerLe tutta la nostra solidarietà per gli inauditi atti di violenza di cui sempre più spesso le comunità cristiane sono oggetto in alcuni paesi dell’Asia e dell’Africa ed abbiamo la sensazione che il mondo occidentale non esprima sufficientemente il proprio sdegno. L’azione sui Governi dei Paesi in cui è vietato costruire una Chiesa o una Sinagoga dovrebbe essere più energica”.
Discepolo la tua vis polemica qui è benvenuta. Non ho reagito agli strali perchè ero in viaggio ma sempre ho letto e commentato tra me. Sul Corsera di martedì c’era un articolo di Isabella Bossi Fedrigotti intitolato “Le ragazze musulmane martiri dell’integrazione”. Per il mio atteggiamento in materia ti segnalo un post di quando tu non ti affacciavi su questo pianerottolo: LA FEDE E LE DONNE SALVERANNO L’ISLAM del 22 maggio 2006.